Tesori di ambra e vetro nel Veneto di 3000 anni fa: scoperte archeologiche 2023 a Frattesina
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- čas přidán 30. 09. 2023
- Le nuove scoperte archeologiche allo scavo di Frattesina, sito polesano del XII - X secolo a.C in cui si scava da oltre mezzo secolo ma che non smette di stupire. È il primo grande emporio dove arrivava rame dal Nord, Ambra dal Baltico e dove si producevano meravigliosi vaghi di collana in vetro. In rapporti commerciali con il Mediterraneo orientale. Gli ultimi interessanti dati si concentrano su una piccola fornace: l’ipotesi da verificare è che si tratti di uno dei più antichi sito di produzione del vetro.
Progetto “Prima Europa. La Protostoria del Polesine”.
Ricerche archeologiche nei siti della tarda età del Bronzo - inizio dell’età del Ferro di
Frattesina di Fratta Polesine; Villamarzana e Campestrin di Grignano Polesine (RO)
Promosso da:
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza
(referente e coordinatore di progetto: dott.ssa Paola Salzani)
Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine (referente: dott.ssa M.Letizia Pulcini)
Sapienza - Università di Roma Dip. Scienze dell’Antichità (referente: prof. Andrea Cardarelli)
Università di Padova - Dip. Beni Culturali (referente: prof. Michele Cupitò)
CPSSAE - Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici (referente: dott. Paolo Bellintani
Con il contributo di:
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Scavo archeologico di Frattesina di Fratta Polesine - anno 2023
Concessionario: Sapienza Università di Roma
Direzione scientifica: prof. Andrea Cardarelli (Sapienza - Università di Roma); dott. Paolo Bellintani (CPSSAE di Rovigo - Umst Soprintendenza beni e attività culturali della Provincia autonoma di Trento).
Collaborazioni scientifiche:
prof.ssa Wieke De Neef (Università di Bamberg - D)
prof.ssa Ivana Angelini (Dip. Beni culturali - Università di Padova)
prof. Cristiano Nicosia (Dip. Geoscienze - Università di Padova)
Conduzione cantiere di scavo:
SAP Società Archeologica s.r.l. (referenti: Nicola Cappellozza; Michele Baldo)
Altre collaborazioni:
Comune di Fratta Polesine
Associazione “Il Manegium” di Fratta Polesine
Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo
Meraviglioso grazie infinite ❤
Che bello!❤
Mi sento sempre così fortunata ogni volta entro in questo canale! Grazie
Grazie, questo ci incoraggia molto!
Bellissimo e grazie per il lavoro che fate
Bellissimo
Made in Italy _ab antiquo_
Mood Flood...
A lot of “mud”, too
@@ArchaeoReporter mmmuuuhhh
Λιγυστικα, un apax che designava "roba in ambra" elaborata con la quale si fabbricavano collane, braccialeti e quant' altro. L' ambra baltica arrivava qui poiché i Liguri molto probabilmente detenevano il monopolio ( monopoleos) del' Ambra che avevano scoperto all'epoca che ha seguito l' ultima ghiacciazione , in cui i Liguri,ad essa ghiaciazione sopravissuti nei numerosi rifugi climatici della Liguria ( balze rosse,arene candide...) hanno comminciato a ripopolare il nord-est dell' Italia ,fino alle rive del Baltico,le isole britanniche, la futura Gallia, l' Iberia
Questa ripopolazione viene confermata dai inumerabili onimi liguri che ci sono ancora dall'Iberia alla riva del Reno e sulle coste dei mari nordici (Albione. coronimo lasciato alle isole britanniche è un tipico toponimo spia del insediamento di tribu liguri ( in migliaio ai bei tempi).In uno dei porti fluviali sui rami del Po si è scavato un mucchio di Λιγυστικα e una moneta minoica (< 2000 a.C).Che i Liguri fossero stati abilissimi e temerari navigatori ce lo dicono gli storici Grechi; temibili guerrieri li dice Eschilo (Prometeo
liberato)[ frammento salvato da Strabone ( Geografica)] dove Prometeo averte Ercole che per portare a buon porto una delle sue "fatiche" dovrà affrontare "των Λιγυων αταρβητον στρατον"]
L' Imperatore Augusto ha messo via i prodigi operati dalla " gens musicale Ligure" (Platone, Fedro) seccato che era ,Augusto, dall' aspra diffesa di questi "selvaggi" contro il loro assogettamento a l' espansione romana. E gli Italiani moderni cercano di attribuire ai " truces et illiteratos Gallos" ( Seneca. Ad Helviam matrem de consolatione) i reperti archeologici che trovano.
È venuto il tempo di reintegrare tra i popoli italiani, il più antico e - prima dell' immigrazione dei voraci indoeuropei - il più potente popolo d'Italia.