Sardegna- 9° parte- S Salvatore di Sinis -Montevecchio - S'Archittu

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  • čas přidán 20. 06. 2024
  • San Salvatore di Sinis
    Borgata di origine medievale, deve il suo nome all'omonima chiesa situata al centro del paese, nel cui sotterraneo si trova un antico santuario pagano di origine nuragica, incentrato sul culto delle acque e ricostruito nel VI secolo. In particolare, l'ipogeo risulta molto interessante in quanto testimonianza di diverse sovrapposizioni religiose: origine nuragica, poi tempio per le divinità romane, su una parete vi è un'iscrizione in arabo, un'invocazione ad Allah, probabile resto di qualche assalto riuscito da parte di predoni islamici in epoca medievale. Il soffitto del pozzo sacro giace al di sotto del livello del mare ed è collegato da una fessurazione luminosa al pavimento dell'edificio cristiano, che fu ricostruito sopra di esso e in dimensioni più piccole di quelle del tempio nuragico originale.
    Numerosi i graffiti, rarissime testimonianze della vita quotidiana in epoca romana: scene di un ippodromo, disegni di scarsissima qualità di animali e altri invece di pregevole fattura, lettere dell'alfabeto greco, forse testimonianze di esercitazioni di scrittura.
    Sul luogo sono presenti delle piccole abitazioni rurali (dette "cumbessias") edificate verso la fine del XVII secolo e utilizzate dai proprietari in particolar modo durante le novene. La festa di San Salvatore si festeggia il sabato e la 1ª domenica del mese di settembre. Tra gli anni sessanta e settanta, con l'avvento del fenomeno del western all'italiana, il borgo, viste le sue caratteristiche che ricordano i paesaggi messicani, fece da location a numerosi film western.
    Negli ultimi anni ha vissuto una nuova ondata di popolarità grazie a lungometraggi come “Figlia mia” di Laura Bispuri con Alba Rohrwacher e“La leggenda di Kaspar Hauser”, con Vincent Gallo.
    Oristano è capoluogo della provincia omonima, situato nella Sardegna centro-occidentale. Si trova nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano.
    La miniera di Montevecchio
    Montevecchio si trova al confine tra i territori di Guspini ed Arbus. Tra la metà dell'Ottocento e la metà del Novecento è stato uno dei più importanti distretti minerari d'Europa e culla dell'industria mineraria italiana.
    Il toponimo è abituale dei luoghi minerari del continente europeo: la miniera è identificata con il nome di “monte”; Montevecchio significa quindi miniera vecchia.
    Il giacimento era noto già nella prima metà del Settecento, infatti fu sfruttato da Carlo Mandel, al tempo console di Svezia a Cagliari, e da altri piccoli concessionari, per rimanere poi abbandonato per 50 anni. Nel 1966 la Montecatini si fuse alla Edison, formando la Montedison e da qui iniziò il declino del settore minero-metallurgico. Negli anni successivi vennero chiusi progressivamente i diversi cantieri fino ad arrivare a una chiusura totale e definitiva nel 1991.
    Sulla costa di Cuglieri - importante centro del Montiferru, territorio storico dell’alto Oristanese - si protende una scogliera bianchissima che cinge una deliziosa spiaggetta dove si apre un arco, creato dall’azione erosiva degli agenti atmosferici sulle rocce calcaree sedimentarie, dette ‘lunari’ per i riflessi che generano. In origine era una grotta, oggi è un monumento naturale s’Archittu appunto, che da il nome al paese, perfettamente ‘fuso’ in un ambiente spettacolare. La cala si raggiunge direttamente dal borgo turistico con una passeggiata attraverso un sentiero lastricato a nord delle case.

Komentáře • 2

  • @stefanononsolotrekking
    @stefanononsolotrekking Před měsícem +1

    Sono figlio di un sardo , i miei genitori vivono in provincia di Nuoro. Ho visitato San Salvatore , Tharros e altre località in questa zona. Bei posti 😀 quando vado in vacanza dai miei genitori ogni tanto vado a Oristano e dintorni per fare un giro.

    • @graziavideo6715
      @graziavideo6715  Před měsícem +1

      Noi abbiamo fatto un giro in questa splendida isola e non è escluso che torneremo, perche ci siamo resi conto che ancora moltissimo resta da vedere!