LE 8 MONTAGNE: Che ne penso (c'entra con la bioetica)

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  • čas přidán 15. 01. 2023
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Komentáře • 23

  • @GaiaContu
    @GaiaContu  Před rokem +8

    Ovviamente come in ogni video IO MI DIMENTICO di fare il siparietto
    ISCRIVETEVI AL CANALEEEEE
    perché io e il marketing non siamo mai andati d'accordo chi sono io per provare a far fruttare i miei sforzi dopotutto perdonami CZcams por mi vida loca MA siccome esiste uno strumento chiamato sezione commenti PERCHé NON USARLO quindi ecco se volete e ancora non lo avete fatto
    l'iscrizione è (gratis e) preziosissimissima

    • @DariusYoungneils
      @DariusYoungneils Před rokem

      So che non dovrei dirlo... ma ogni tanto mi distraggo da quello che dici a causa dei tuoi occhi... 😅😅😅

  • @michelecapolongo9514
    @michelecapolongo9514 Před rokem +5

    A mio avviso la forza di questa storia è l'approccio fortemente descrittivo all'emotività dei personaggi: si è portati ad ascoltare, ad accogliere i punti di vista immedesimandosi grazie a parole, silenzi o gesti. Non vedo una esplicita posizione morale emergere, ma si viene sollecitati (o almeno io sono stato sollecitato) a pensare di come le norme sociali imbrigliano e che nonostante ciò sia quasi inevitabile, c'è comunque chi ne soffre.
    È interessante il fatto che a soffrirne è chi rimane, chi fa un lavoro ultra tradizionale, chi mette su famiglia, mentre chi lascia, chi esplora, chi non radica stabilmente sopravvive. Perché comunque Pietro è cittadino e la nostra società, le nostre regole sono tarate sulla città.
    "Chi vive in montagna è come se appartenesse a un'unica grande comunità", ma in Nepal è quella la comunità cardine, non quella urbana e questo cambia tutto.
    Tutto questo senza toccare la sofferenza del padre, che vabbè, lacrime più non ho.

    • @GaiaContu
      @GaiaContu  Před rokem +2

      Tutto molto vero, bellissimo commento!

  • @user-ds9np9pd4x
    @user-ds9np9pd4x Před rokem

    Lo guarderò di sicuro grazie ai tuoi commenti preziosi come sempre

  • @beatricelai5560
    @beatricelai5560 Před rokem +4

    Ogni scelta ha un prezzo. L'importante sarebbe appunto poter scegliere, e comprenderne tutte le sfaccettature.

  • @rubenpascul1814
    @rubenpascul1814 Před rokem +2

    Ora io non ho visto il film, ma dopo questo tuo video lo recupererò sicuramente. Certo che non è semplice arrivare ad una risposta decisa, anche se personale.
    Ci sentiamo chiamati in causa a "giudicare" le scelte di un uomo le cui emozioni non ci appartengono e che ha deciso di vivere la propria vita nel luogo che per lui era casa. Potremmo forse esprimerci sulle eventuali difficoltà della famiglia che ha abbandonato, anche loro hanno fatto una scelta e nella loro vita "off story", e in futuro ne faranno delle altre. Scelte che non sapremo mai.
    Dovremmo, noi come spettatori, essere principalmente disposti a comprendere la natura delle emozioni che proviamo alla vista di determinati avvenimenti. Capaci di metterci in discussione per poi, così, capire gli altri (non lo dico io, lo diceva Michelangelo). Perché non penso importi molto se si scala o no una singola vetta, oppure vederne di nuove. L'importante è muoversi, alla velocità nostra, seguendo un sentiero che man mano si farà sempre più chiaro. E farlo comprendendo che chiunque incontreremo proverà emozioni diverse dalle nostre (e quindi pensieri) durante il percorso. Starà a noi decidere, sulla base delle nostre emozioni, come proseguire.

  • @francescosabatino9644
    @francescosabatino9644 Před rokem +1

    Certe scelte di vita sono frutto anche del tipo di maturità sviluppata in un determinato contesto sociale. Ed è molto evidente quella di Bruno nel momento in cui lui dice, riferito alle manzioni dell'alpeggio, "io questo so fare".
    Grande film, ma soprattutto grande libro quello che Cognetti ha scritto!

  • @maryspica
    @maryspica Před rokem

    @gaiacontu sì, una serie su tutti questi concetti bioetici dai film o i libri o altro..sarebbe belloo

  • @HUMMEREGO
    @HUMMEREGO Před rokem +2

    Avrei voluto vederlo, non l'ho fatto, ma mi fido della tua interpretazione (+ morale) del film. La strada per la felicità (che parolona ...cos'è la felicità? Quanti video potresti farci?) di un individuo, è qualcosa di intimo è intoccabile🔝.
    Quando dici che nella vita avresti potuto fare scelte migliori, non capisco se scherzi e basta, o se ti rimproveri per aver scelto la strada più faticosa per la felicità, scherzando. Comunque, meno male che tratti di queste cose, anche su youtube.
    Sarebbe (per me) interessantissimo se riuscissi a "piazzare" etica e filosofia, prendendo come esempio qualche pubblicità.

  • @sonsimoneciccione3449

    Grazie, mancavi un po'... 🤗
    Video brillante e delizioso, come sempre, sono veramente felice per il tuo stage.
    Altro canale che seguo è quello di Adrian Fartade.
    Si apre il cuore a sentire dei giovani come voi che parlate pieni di entusiasmo della materia che vi appassiona.
    Dal canto mio farò il possibile per sostenerci... Credi, Gaia, siete veramente preziosi.
    Credo che nei canali pubblici di grande distribuzione, avere una figura come la tua sia una cosa preziosissima.
    Grazie di cuore 🍀🍀🍀🌹🌈🙂

  • @alessandroserpe
    @alessandroserpe Před rokem +2

    I video di Gaia, innescano in me sempre dei conflitti interiori, tra la parte cinica e senza alcuna fiducia dell’essere umano, e quella che invece crede che l’individuo coincida completamente con il resto della creazione. Se usiamo la mente per arrivare al raggiungimento dei nostri obiettivi ultimi, probabilmente le scelte cadranno inesorabilmente dove c’è un vantaggio personale, per colmare la voglia di completezza innata nell’uomo, credendo che un luogo o una scelta possa influenzare la sua “Felicità”. D’altra parte credo che se una persona non si trovi a suo agio in un luogo, può semplicemente fuggire e cercare la felicità ovunque essa sia.
    I due protagonisti agli antipodi, (non ho visto il film, mi baso esclusivamente sul discorso fatto da Gaia), hanno una visione “giusta” della vita da due aspetti completamente diversi. Uno viaggia e scopre nuovi luoghi, scappando da quello che la vita “classica” o comunemente compresa esige, l’altro resta in un luogo a se caro e scappa in qualche modo dalle scelte “logiche” che altri avrebbero preso (..ad esempio seguire la famiglia). In ogni caso dal mio punto di vista entrambi scappano per raggiungere una felicità che non potrà mai essere compresa appieno. L’essere umano, dovrebbe capire che la sua felicità è quello che può ottenere in ogni aspetto della vita, non è di peso da un luogo, o da altre persone o da “cose” come soldi, macchine etc etc. Vi assicuro che ogni essere, ha le sue frustrazioni e i suoi disagi, anche se ha abbondanza di qualcosa, mancherà sempre un aspetto di base, che combacia con la consapevolezza di essere vivi, fintanto che riesci a respirare.
    Esistono almeno due mondi, il “mio” o “tuo” mondo e il mondo degli altri. Dipende tutto dalle interpretazioni e dal coraggio di vivere.
    Dilige et quod vis fac.

  • @johntrmn9993
    @johntrmn9993 Před rokem +3

    HA DROPPATOOOOOOOOOOO!

  • @dafnephoebe5865
    @dafnephoebe5865 Před rokem

    Praticamente una sorta di "Into the Wild"

  • @gaberguru
    @gaberguru Před rokem +5

    Non è un po' una deriva individualistica pensare che tutte le scelte di vita sono rispettabili e non giudicabili? Anche le scelte e i valori di Totò Riina, M. Messina, ecc non sono giudicabili perchè cercavano la loro felicità???

    • @GaiaContu
      @GaiaContu  Před rokem +2

      Bellissimo commento! Ci pensavo proprio a proposito della scelta di Bruno di restare sui monti e abbandonare la figlia: se non ci fosse stata la madre, sarebbe ancora stata una scelta nonostante tutto vincente e da celebrare? Personalmente credo che nella vita sia necessario un bilanciamento (che poi è quello che traccia i confini della morale), e che ogni scelta vada valutata nei limiti del rispetto e dell'amore per l'altro. In ogni caso penso che prima di sfociare nell'individualismo, una spinta a dimenticare i condizionamenti sociali e ascoltare il nostro cuore possiamo permettercela! :)

  • @bzimage75
    @bzimage75 Před rokem

    Un un certo senso sarebbe un messaggio simile alla favola di HEIDI, si proprio quella delle montagne svizzere

  • @bzimage75
    @bzimage75 Před rokem

    L'individualismo estremo ha un bias sostanziale: non è vero che siamo indipendenti, siamo sempre in relazione in qualche modo con il mondo esterno dovuto a 100 fattori: socialità, interessi, contratti sociali.... Recidere completamente questo fatto vuol dire vivere una morale "scissa", cioè non in linea con la realtà.
    Tutta la modernità, dal XVI secolo ad oggi è stata una costante affermazione dell’individuo che "prende" potere erodendo la sfera collettiva. Questo non ci ha evitato orrori collettivi come le guerre mondiali e altri disastri.
    Tuttavia oggi tale rivendicazione dell'individuo sembra arrivato a un capolinea e non più in grado di generare fecondità: segno che forse sta esaurendo il suo ciclo.
    Dobbiamo coniugare le due dimensioni: né individualismo ne collettivismo, ma trovare un equilibro nuovo fra queste dimensioni.

  • @elenaimprota7639
    @elenaimprota7639 Před rokem

    Sì, Vincono entrambi, sia chi sale sulla montagna più alta, sia chi fa il giro delle otto montagne e degli otto mari. Ma vince chi sceglie la vita. Bruno ha scelto la vita? Voleva morire sulle sue montagne e diventare cibo per gli uccelli, è vero, ma già a quel punto? è vero: scende euforico con gli sci, ma prima l'aria è scura e depressa. Caccia Pietro due volte: rifiuta il suo aiuto per risollevare l'alpeggio e poi quando gli ricorda di poter essere un padre migliore. Bruno dice che non ci si può prendere cura davvero degli altri: ma non è questa l'unica cosa che conta? Dice che vivere da solo in montagna è quello che sa fare, ma ha imparato a fare anche il muratore. In questa storia entrambi i protagonisti costruiscono muri di silenzio; Pietro nel suo giro lo smonta, ma Bruno ci si nasconde dietro, scappando dal mondo. Vince chi sceglie la vita e lotta per se stesso e le persone che ama. Vince chi accetta le proprie fragilità e si lascia aiutare. Vincono i montanari che d'inverno lavorano in seggiovia e d'estate vanno in alpeggio, rincorrendo sempre la stagione della leggerezza.

  • @tacito441
    @tacito441 Před 10 měsíci

    Il film e' una boiata radical chic ma tu sei troppo giovane per tanarli.

  • @Andreab90000
    @Andreab90000 Před rokem

    Sarebbe interessante condividere queste tematiche con il canale smettere di lavorare

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 Před rokem +2

    Into the wild, film del 2007.

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 Před rokem +1

    Grazie eutanasia che il dolore insopportabile porti via.