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C'è un errore di battitura presumo nei sottotitoli. Ce una schwa alla fine di alcune parole.

La filosofia può essere soggettiva, la scienza no. Sbaglio? Nel senso, bellissime entrambe ed ognuna esisterebbe senza l'altra, ma nessuna esisterebbero senza la coscienza.

La filosofia è una scienza

Cos’è? Una sorta di guerra simile a l’ingegnere informatico e l’informatico? Hahaha

Schopenauer sosteneva l'integrazione della filosofia nella scienza, quindi direi che separarle è inutile.

Siete ancora in Sardegna? 😊

😂

😂mitica!!

Mi viene da pensare se non sia il contrario, nel senso che ad una persona felice venga più facile credere in Dio. Voglio dire, il Dio cristiano dovrebbe volerti bene ed aiutarti, ma se ti trovi una vita di merda magari vedi come più probabile il fatto che non ci sia nessuno altrimenti saresti stato aiutato ed avresti una vita migliore.

Gaia, io ti ho sempre sostenuta in questa battaglia intellettuale. P.s.: Grazie per aver parlato di Dio e di fede nel penultimo video. Ti ho scritto un lungo commento che è stato purtroppo oscurato da YT.

"Matematici puri no": boooh! Noi siamo i più vicini ai filosofi e ci volete male?

È bello e giusto unificare ed avere una visione d'insieme, però è anche necessario e utile separare le cose, perché il mondo è complesso ed ogni settore ha bisogno di essere sviscerato e di qualcuno che si occupi solo di quello, per trarne il massimo delle conoscenze da quello specifico argomento.

La scienza usa logica....quindi alla fine e sempre la filosofia...tutto quello che è prodotto dell'intelletto umano

Ma non sarà che i vecchi bianchi stanno meglio con le pensioni rispetto ai giovani?

La Vita è una questione di scelte

Gaia, tu sei fregata allora 😂

Forse credere in Dio è meno dispendioso che farsi domande filosofiche

Sicuramente più felici specialmente quando Dio corrisponde in modo visibile... Dio non è un entità astratta ma reale....❤

Al veneto non piace questo elemento

Se poi provate anche a pregare vi sentirete ancora meglio

Non tutti siamo obbligati a esporci su tutto

Il passo successivo potrebbe essere 1) ampliare il campione e soprattutto 2) mostrare la causalità piuttosto che la semplice correlazione ovvero se la fede genera benessere psicologico (o piuttosto il benessere psicologico genera più facilmente la fede?)

Che la fede in dio aiuti i credenti a vivere meglio è chiaro.. resta però pur sempre un auto inganno, un'illusione, una fantasia. E per quanto mi riguarda non è un'opzione percorribile se si ha un minimo di senso critico e di onestà verso sé stessi (ingannare il prossimo è sbagliato, mentre ingannare se stessi invece?).

Ovvio: avere fede vuol dire dare un senso alla vita.

Hanno una consolazione per qualsiasi cosa, e non temono la morte.

Grande Gaia .. un piacerissimo ascoltarti!!🎉 Il discorso dello studio va al di là della questione sull'esistenza di Dio; e mi sembra assolutamente consonante come risultato di studio rispetto alle nostre caratteristiche intrinseche; più conferme di stabilità e certezze abbiamo più ci sentiamo "stabili", quindi "felici".. qui parliamo di credenza generale in Dio e non adesione ad un gruppo religioso; qui le cose cambiano molto e le variabili sono davvero tante...

Fesserie 😂

Gaia, voglio farti una domanda: hai mai sentito parlare di Eugene D'Aquili ed Andrew Newberg? Il primo era uno psichiatra (morto nel 2000), il secondo un neuroscienziato e radiologo. Entrambi hanno speso parte della propria vita per la ricerca scientifica su gruppi religiosi ed hanno scritto, con il contributo di entrambi, un libro intitolato 'Dio nel cervello: la prova biologica della fede'. In esso viene spiegata una teoria portata avanti inizialmente da D'Aquili e poi rielaborata da entrambi, con un esperimento effettuato su cinque suore in preghiera ed un monaco buddista in meditazione. L'esperimento consisteva in una scansione cerebrale con tracciante radioattivo nel sangue, che evidenziava l'attivazione di diverse aree e, al tempo stesso, la sorprendente riduzione delle attività nell'area dell'orientamento nei picchi dell'esperienza contemplativa. Se vuoi puoi approfondire queste ricerche che, come immaginerai già, non hanno un consenso unanime in ambito scientifico, ma che potrebbero essere degli utili per spiegare la correlazione tra religione e benessere psicologico individuale.

Penso che come sempre non è chiara la direzione dell' associazione. È la felicità (bisognerebbe capire come hanno misurato la felicità) che aumenta la probabilità di essere credenti o il contrario?

La vicinanza a Dio non ha benefici psicologici o quanto meno questa ricerca non dice questo ma solo che le due cose sono correlate. Non è certo la stessa cosa

Penso che dovresti farci un video approfondito a riguardo, non una clip breve. -uno (1) studio del 2013 (è stato poi citato, e criticato?) -campione di 100 persone - anziane - -"avvicinamento a dio" è diverso da trovare conforto nel credere o seguire le pratiche sociali inerenti al credere.

Può essere vero (ma come hai notato è uno studio limitato sotto molti punti di vista). Tuttavia non penso che bisogna credere in qualcosa per le conseguenze di questa credenza. Bisogna credere in qualcosa se tale cosa è vera.

Infatti si dice " beata ignoranza "

Solamente perché non hanno letto la bibba

È correlato all'ignoranza ed al bisogno di avere un'amico immaginario per sentirsi "protetti"

E' una spiegazione decisamente esaustiva e profonda. Una validissima descrizione della necessità di abbattere quello stereotipo comune che suddivide nettamente e inconfutabilmente scienza (ciò che viene reputato valido, importante, utile) e filosofia (noiosa, inutile, astratta). Mi permetto di osservare come, in particolare, dalla nascita della meccanica quantistica, del concetto di "probabilismo" e "funzioni d'onda" per descrivere il mondo microscopico, di spazio-tempo quadridimensionale, di "entanglement" siano concetti, modelli, teorie che richiedono assolutamente una riflessione filosofica per assimilarle compiutamente. Non basta più ripetere la "formuletta" come si faceva per risolvere un semplice calcoletto sulla gravità newtoniana (senza nulla togliere a Newton!) ma interiorizzare e concepire questi modelli fisico-matematici in termini, prima di tutto, filosofici. Pensiamo alla riflessione stretta tra filosofia e scienza che si sviluppa nel pensiero (e nelle scoperte) di Carlo Rovelli... Complimenti ancora!

potrei chiedere per curiosità che microfono usi XD?

A chi mi ripropone la frase "la filosofia è come l'ornitologia per gli uccelli" io rispondo che si è così... ma dico anche che l'ornitologia non serve agli uccelli, ma agli uomini affinché conoscano le varie specie, le loro abitudini, etc etc

Gaia, ci dirai dove siete stati al mare? :)

Con le cicale a fare da tema musicale. Comunque spero tu stia bene.

Ovviamente vi auguro buone vacanze. 😊❤

La differenza tra un roomba e un folletto è che uno è venduto da dei testimoni di geova in maniera un po' troppo predatoria

Mi piace James! Dove posso trovare questa frase?

Tutto troppo bello. 😂❤

bello vedere un preciso combaciare di pur differenti variabili vere, forse riformulabile anche in un "insomma s'amano!" ✨

Eravate al Centro commerciale Gran Sasso? 😉

Gaia, il tuo amato Nietzsche direbbe che non tutti i robot sono uguali. 😂 Se prendi un Vileda, ad esempio, sarà molto più fragile e limitato di uno avente valore tre/quattro zeri finali di euro. Ahah.

A mio parere l'autonomia è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere definito robot. Anche uno smartphone acceso è autonomo, molto più del Roomba o di qualunque altro elettrodomestico, ma non lo chiamiamo robot. E non penso sia nemmeno una questione di intelligenza. Penso che ci debba essere una interazione fisica con il mondo, qualcosa che si muova, anche un minimo, in autonomia. Come già citato da @marcomarzano390, l'andare in giro è un esempio perfetto. Ma io aggiungerei che sono robot anche le braccia robotiche, ad esempio in una catena di montaggio di automobili. Quando dico "bracci robotici" è subito chiaro che sono delle braccia fisse, che hanno autonomia nell'interazione con la realtà ma alle quali devi passare gli oggetti con dei nastri. Ma anche ad un frigo gli devi passare i cibi da tenere in fresco, poi pensa lui a tutto. Solo che non si muove, non ha braccia, non ha occhi o orecchie. E quindi - buu! - sei un ferro di latta sfigato. Certo, se aprisse la portiera quando mi avvicino con la spesa, e si aprisse quando dico "dammi una birra", comincierebbe ad essere più facile chiamarlo frigo robot. Stesso discorso ad esempio per i robot da cucina, che dovrebbero essere il più possibile autonomi nell'interagire con gli ingredienti. Per me ad esempio i robot della Moley sono robot (www.moley.com/) ma con una definizione più "marketing" la Vorwerk definisce il Bimby un robot da cucina (la rivincita del Folletto!) anche se tu rimani l'assistente del robot, perché gli devi passare gli ingredienti.

"MI VA AD ANDARE a mancare nello spazzolino" XD (Il bro non passa la selezione e quindi non e' un broot) Notare che costruiamo i robot proprio per lavorare per noi quindi poi stupirsi che "ci rubano il lavoro" e' la cosa piu' ridicola di sempre direi

Come è possibile che i dati siano solo degli uomini bianchi? Quasi tutte le popolazioni al mondo hanno utilizzato uno smartphone negli ultimi 10 anni, e una gran parte di queste persone i servizi delle big tech. Io ci vedo un possibile tentativo di propaganda post-moderna woke da chi abbia creato le fonti prese in esame per questo short.