Perché gli ITALIANI escono di casa così TARDI?
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- čas přidán 25. 07. 2024
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#psicologia #viveredasoli #indipendenza - Zábava
Grande marco , ora che vivo da solo sto mille volte meglio. Anche se ho paura per l’inverno visto che sotto il ponte non c’è il riscaldamento :)
Eh ma è tutta esperienza!!111!
Mi hai fatto ridere tantissimo
Hahaha
Hahaha bravo tu sì che sei un adulto modello.. sono sicura che con i complimenti della gente potrai sfamarti a vita
Comprati una bottiglia di grappa funziona fidati
Da ragazzo meridionale che si appresta, dopo tanto in cui l'ho desiderato, ad uscire di casa, posso dire che la motivazione è praticamente del tutto economica. La totalità dei miei conoscenti vorrebbe andare a vivere da sola, ma si scontra con l'impossibilità di trovare un lavoro. Seppur vero che in Italia, e soprattutto al meridione, c'è un forte sentimento che ci lega alla famiglia, spesso questo si realizza con la volontà di trovare casa VICINO ai propri genitori o parenti, non di condividere la casa con loro fino a tarda età. Persone contente di vivere con i genitori a 30 anni non ne ho mai viste. Non tutti sono disposti a trasferirsi (e hanno tutto il diritto di pensarla così) all'estero o al nord come me, e questo determina i dati che si leggono sul sud mammone. Poi studiare all'università e lavorare è praticamente impossibile, per il cattivo funzionamento sistema universitario, ma soprattutto per la mancanza di diritti dei lavoratori.
sono d'accordo ma fino a un certo punto, io sono convinto che la quasi totalitá delle persone che non escono di casa lo faccia per motivi economici, i dati economici a mio parere sono molto esplicativi, uniscono una disoccupazione giovanile dannatamente alta a un costo della vita in crescita unita a abbassamento dei salari.
Esatto. Inoltre, è da considerare che alcuni ragazzi escono di casa ma sono comunque supportati economicamente dai genitori (altrimenti non riuscirebbero a sopperire a tutte le spese)
@@raffaelepizz assolutamente si, considera che io, parlando coi miei conoscenti, a perte 3 (tre di numero), nessuno di é uscito di casa con le proprie forze; o hanno aspettato il partner, o sono stati foraggiati economicamente (la maggior parte tramite liquiditá per versare l'anticipo della prima casa).
@@raffaelepizz Se vuoi una conferma per esempio io mi sono trasferito in un'altra città a 22 anni, ma avevo mio padre che mi supportava economicamente (dettaglio importante questo). Ciò nonostante è stata comunque un'esperienza molto formativa e importante per la mia vita.
Sia in Italia, che in Germania etc.. quando esci di casa, ti troverai in un mondo di tigri feroci.
per es; Punteranno ai tuoi soldi (in Germania), oppure a quelli dei tuoi genitori (in Italia).
Cercheranno di farti lavorare pagandoti pochissimo.. (e no, la legge non ti aiuterà, non avrai il tempo per farla valere)
Crea routine e piani B,C,D... Ad es; "se alla fine del mese non mi pagano lo stipendio.. come posso fare?"
Abituati a vedere il mondo in maniera diversa
@@whit3wolf791 non conosco Nessuno che sia uscito di casa con le sue forze. Nessuno. Laureati in ingegneria, medicina, giurisprudenza o economia. Case dei nonni zii parenti, o finanziamenti grazie alla famiglia, lavori sempre e cmq degradanti e vivo al nord.. Arrivi a 30 anni che al massimo ti puoi pagare da mangiare con affitti a 550 euro più spese condominiali o mutui che non vengono dati.
Vado controcorrente: pagare l'affitto o vivere da soli non è sempre un motivo di benessere psicologico (io l'ho fatto), paradossalmente porta a creare danni e a isolarsi ancora di più visto che il problema rimane sempre uno: le tue possibilità. Senza soldi le tue possibilità sono quelle di vivere in maniera disumanizzante. Peggio se vivi con altri coinquilini, vivere da soli significa avere la tua casa, senza estranei con cui condividerla. Lo puoi fare quando hai 18 anni, 20 anni. Arrivare a 40 anni che guadagni 1500 euro e alla fine del mese hai speso 1300 euro SOLO PER VIVERE io lo trovo mostruoso. Questa per me è schiavitù. Ecco perché consiglio a chi vuole andare via di casa di 1. Risparmiare almeno 50/100k (centomila euro) in 5/6 anni di lavoro e vivere a casa con i genitori e POI andare a vivere da soli. In questo modo psicologicamente ti sentirai libero di dire: "no" a certe situazioni, di cambiare ecc.
La maggior parte delle persone guadagna 1500 al mese tutta la vita,almeno in Italia.
Sono d'accordo, purché appunto ci sia il progetto di andare a vivere da soli!
C'è anche chi, guadagnando quelle cifre, i soldi se li mette da parte solo per macchine e vacanze
100k in 6 anni la vedo dura, vorrebbe dire accantonare 1400€/mese di risparmio puro, cosa che non penso sia fattibile per la stragrande maggioranza dei giovani lavoratori, magari lo puó fare qualcuno che ha un progetto impreditoriale ma nel 2021 penso sia qualcosa da mosca bianca. per il resto ti quoto in pieno !
@@whit3wolf791 basta in iniziare a fare investimenti con coscienza nel mercato
@@TheRashfire permettimi, ma grazie al razzo. Il punto è che non tutti hanno la cultura e l'intelligenza per una cosa del genere quando si è giovani, oltre al necessario capitale di base
Io ho 23 anni e vorrei andare a vivere da sola, mi accontenterei anche di un monolocale ma mia madre non lavora (non trova, neanche quando avevamo il reddito di cittadinanza le hanno trovato qualcosa) e non ha la pensione, mio padre non c'è. Sono io a mantenere entrambe quindi non ho scelta. Per quanto sia un caso limite, questo dice molto riguardo la situazione in Italia
@@fabiobianchi1739 grazie ❤
Mi dispiace per la vostra situazione, devi tenere duro, so che è difficile ma devi andare avanti, aspetta uno max due anni e vedrai che la situazione si sblocca. Siamo in un periodo nero. Comunque perché ora lei non prende il RDC? Riesce a prendere i sussidi del comune? Se avete un Isee basso vi spettano dei sussidi, la carta per fare la spesa e altri benefici. Chiedi al comune non metterti mai vergogna perché è tuo diritto!
Per quanto riguarda il lavoro, fare programmazione sta sfondando, non si trovano programmatori, è un lavoro di media difficoltà, gli stipendi sono uguali tra uomini e donne e si può anche lavorare da casa... stessa cosa per i social media manager e (ma qui ci vogliono competenze) i montatori video.. spero di averti dato qualche idea. Ps scappa dalle aziende di tipo piramidale "prendi questo pacco in offerta e rivendilo ai parenti" oppure "se prendi 10 venditori sotto di te sarai promossa" sono truffe
Grazie per i suggerimenti, io sto lavorando proprio come programmatrice mentre continuo a studiare informatica! Abbiamo agevolazioni per le bollette ma lei non ha più diritto al RCD da quando io lavoro full time...
@@PaolettaGe probabilmente perché tua madre risulta a carico tuo, il reddito di cittadinanza per percepirlo ha delle regole tutte sue. Infatti mia sorella percepisce il RDC xchè vive da sola in un altra abitazione, se era a carico di mia mamma che è pensionata, non l'avrebbe preso nemmeno lei.
@@PaolettaGe in bocca al lupo.... te lo meriti 👍.
1) mercato lavoro inaccessibile
2) salari troppo bassi
3) assenza di welfare
4) mercato affitti regolato da leggi assurde
5) precarieta
Secondo ISTAT nel 2011 il 70 % lasciava casa a 35 anni...
Il mercato del lavoro è inaccessibilile solo a chi non ha competenze reali, dimostrabili e pratiche. Quindi la domanda è... perchè alcuni ci riescono e altri no? Perchè i ragazzi/e senza competenze (a prescindere dal percorso di studi) non si impegnano per crearsele?
@@a.t.8343 ai datori di lavoro non interessa se studi o crei competenze, vogliono che hai l'esperienza lavorativa
@@a.t.8343 il fatto che il mercato del lavoro qua in Italia, richiede competenze altissime per accedere, quindi solo pochi possono essere impiegati. Per creare queste competenze e richiesto tanto tempo e/o soldi che non tutti hanno, 2/3 della forza lavoro direi. Così non si raggiungerà mai la piena occupazione, bisogna copiare il modello anglosassone sul lavoro, ma questo mindset qua non attecchisce forse perché fa comodo ai privilegiati, così non si va da nessuna parte, è pura utopia
@@a.t.8343 poi perché tanti laureati emigrano? 🤔
Mi viene in mente una storiella simpatica:
Primo giorno di scuola, il padre entra nella camera del figlio, ancora a letto, dicendo
"Avanti, su, forza, alzati, oggi è il primo giorno di scuola, devi andare!"
"No papà, non ho proprio voglia"
"Sentiamo, perché non hai voglia?"
"Ti do 3 buoni motivi:
1) è una noia mortale
2) mi prendono in giro
3) voglio stare a letto"
"Ok, ora te ne dico io tre ancor più buoni
1) ci devi andare per forza
2) hai 45 anni
3) sei il preside!"
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
De Mello?
All'epoca dei miei genitori si andava via di casa perché ci si sposava. E chi voleva andare via presto si sposava presto.
Dall'altra parte però si parlava di un paese dove avere tra i 25 e i 30 significava avere un lavoro stabile e duraturo (con già anni e anni di esperienza alle spalle e magari una carriera già impostata) che garantiva sicurezza economica e con dei genitori che sarebbero andati in pensione alla nascita dei nipoti per fare i "nonni a tempo pieno" con una pensione il doppio dello stipendio dei figli.
Adesso la situazione com'è?
Il lavoro per chi ha tra 25 e 30 anni è estremamente precario e molto sottopagato. I contratti sono a tempo determinato e non c'è sicurezza economica.
Dovendo poi passare da una Laurea spesso si arriva a quell'età con pochissime esperienze (e quelle poche che ci sono lo sono spesso da lavoratore stagionale iper sfruttato e sotto pagato). In più i genitori sono tutt'altro che vicini alla pensione e hanno, quasi sempre, contribuito più che potevano con i soldi da loro guadagnati alle mancanze dello stato e del mondo del lavoro (pagando per università, corsi di formazione e stage - i quali hanno più costi che guadagni), probabilmente arrivando ad avere meno soldi rispetto a 10 anni prima.
SÍ, la componente culturale c'è ma per favore, smettiamola di fingere che non sia vero che questo paese è fatto a misura perfetta di 60enni e 70enni!
Io comunque ho più di 30 anni e ho vissuto una via di mezzo né carne né pesce.
Ma diciamo che tutti i buoni propositi e le buone speranze sono state del tutto uccise dal Covid e dalla gestione allucinante che è stata fatta del paese. Probabilmente la mia generazione è quella che ormai è bruciata del tutto per colpa del covid. Chi è più giovane ha ancora tempo per riprendersi.
Purtroppo nel discorso lavorare durante la università oggi è quasi impossibile.
Invidio una volta che potevano farlo. Oggi hai la frequenza obbligatoria. Mi è capitato con fastidio di conoscere persone over 60 lamentarsi dei giovani quando loro erano riusciti a laurearsi e lavorare.
Inoltre una volta era meno difficile e burocratico fare un lavoretto al fine settimana o serale. Oggi non conviene più al datore di lavoro
Questo non è vero. Lavori con orari compatibili con l’università ce ne sono, basta cercare. Io inizio il terzo anno di ingegneria e da quando ho finito le superiori ho sempre lavorato.
@@matteograziussi5211 Dipende dal tipo di corso. Se fai roba come infermieristica la vedo molto difficile.
@@mikahakkinen8589 Faccio infermieristica a Bologna e conosco diverse persone che lavorano e hanno lavorato per tutto il triennio, è una fatica bestia e io personalmente ho sempre detto che non ne sarei in grado, però è possibile. P.S. sono tutti in pari con gli esami.
@@matteograziussi5211 dipende per me fu completamente impossibile. Frequenza obbligatoria e tirocini. Strano che ingegneria ti è stato possibile, anche miei amici avevano problemi con i laboratori.
Poi cercai. Ovviamente è questione di fortuna.
@@SoldierAssassin98 Beh qui da noi quando inizia il tirocinio abbiamo turni 7-14 e 14-21 (nel senso che alle 7 devi già essere presente in divisa dentro il reparto) e quando torni a casa devi metterti a studiare. Nei mesi in cui non c'è tirocinio ci sono le lezioni obbligatorie (spesso mattina e sera, soprattutto al secondo anno).. e dopo le lezioni devi pure studiare, faccio fatica a credere che qualcuno riesca anche ad avere un lavoro a tutti gli effetti.
Ho 34 anni e vivo con i miei, sono figlio unico, con loro sto bene e ci vado d'accordo. Sto lavorando a intermittenza da un anno a questa parte, e posso permettermi di lavorare saltuariamente proprio in funzione delle scelte che ho fatto, d'altronde la casa è di nostra proprietà e un domani quando i miei moriranno resterà a me. Dal mio punto di vista, nella mia situazione, andare ad abitare da solo e ritrovarmi a contare i soldi a fine mese la reputo una stupidaggine perchè una casa già ce l'ho. Chiaro che qualche compromesso abitando con loro lo si deve fare, meno privacy, meno libertà di invitare qualcuno ecc..ma PER ME i vantaggi di ciò superano di gran lunga gli svantaggi di avere magari una casa sul groppone per 30 anni con spese fisse e rotture di coglioni, oltre al fatto di dover magari poi sopportare una situazione lavorativa insoddisfacente perchè hai mutuo o affitto come cappi al collo. So che il mio punto di vista non è ben visto da molte persone ma io ormai me ne frego, dicessero quello che vogliono, faccio solo quello che conviene a me.
Hai perfettamente ragione, non ascoltare gli altri. Ragiona con la tua testa
I credo che sia anche la società a portarti inevitabilmente a vivere da solo per l'unico motivo di farti finire lo stipendio in affitti; tutto in questa società consumistica è creato apposta per intrappolare la gente. Un tempo, quando si viveva in campagna, il cogl_ione era chi lasciava la casa di famiglia per andare nella città.
Infatti non capisco questa foga di trovarsi una casa propria se la casa in cui si vive è propria e sarà tua in futuro... A meno che non ti ammazzi con i tuoi o devi trasferirti per altri motivi non ha senso.
Fai benissimo, non sei schiavo della società consumistica. E anzi mi viene un po' da ridere chi parla di "indipendenza" quando invece sei poi dipendente da datori di lavoro che ti sfruttano a più non posso e quel poco che guadagni lo devi poi spendere in affitto o mutui, per far ingrassare il proprietario della casa o le banche e indebitarti per qualcosa che tanto quando moriremo (perché spoiler: moriremo tutti prima o poi) lascerai qui.
Fregatene assolutamente.
Considerazione alla base di tutto: potere di acquisto vs offerta immobiliare.
Gli stipendi italiani IN MEDIA, al NETTO delle imposte, sono BASSI.
Non permettono, specialmente agli under 30, di autosostenersi né con un mutuo, né con un affitto.
Nella MEDIA, un affitto a freddo (quindi utenze escluse), comporta un esborso che si attesta a circa il 45/50% di uno stipendio italiano medio (1350€ a fronte di circa 600€ di affitto) su base mensile.
Includendo le spese essenziali di una persona per la sua MERA SOPRAVVIVENZA, si arriva a una spesa che facilmente raggiunge il 70/80% di uno stipendio, senza considerare sfizi e piaceri legati al godersi la vita.
La parte rimanente, adibita a risparmi per imprevisti ed eventualità, comporta a SOPRAVVIVERE e non a VIVERE IN AUTONOMIA.
Perciò Marco, no: tolti i fattori culturali (come la fortissima convinzione incrollabile del "Comprati la prima casa che è un investimento obbligatorio e SICURO"), su cui mi trovi pienamente d'accordo, è innegabile che in Italia il potere di acquisto contro il costo della vita è sbilanciatissimo rispetto ad altre realtà europee.
Fonti: www.jobbydoo.it/stipendio
www.immobiliare.it/mercato-immobiliare/
gioco, partita, incontro amico mio ! quoto ogni singola parola, anche le virgole !
Senza dimenticare le 5 mensilità di anticipo che servono per avere una casa in affitto
No beh 5 sono da denuncia, il solito sono 3
@@LorenzoNeriIstorn sono 3 per il proprietario della casa, una per l'agenzia e l'altra del primo mese da versare per entrare a casa. Così e dove abito io.
Un'agenzia che chiede una mensilità aggiuntiva è tantino, nemmeno a Berlino sono stati così ladri quando la presi io in affitto
La verita' e' una sola: con 900 euro di stipendio (quando lo si trova), come si fa a campare da soli? Come fa un giovane ad essere motivato ad andare a vivere da solo? Poi e' inutile girarci tanto intorno, in Italia il lavoro non c' e', di conseguenza noi piu' sfortunati invecchieremo coi genitori, sempre che non ci metteremo una corda al collo prima.
Aggiungo, quando c'è è precario anche a lungo termine!
Purtroppo è cosi
Il lavoro c'è ma è estremamente mal pagato
Andate a vivere in coppia o con amici, avere solo il 50% delle spese da pagare aiuta tanto
@@lanas.2093 ni....io convivo e comunque a fine mese, tra affitto, cibo e bollette, non so riesce a stare sotto i 650€ a testa....di base prendo 900€.
Quello che avanza deve bastare per togliersi qualche sfizio(altrimenti è cappio al collo) e qualcosa da mettere da parte per eventuali imprevisti.
Si va avanti eh, ma comunque si sta sempre in bilico.
Da italiano che si è trasferito in Usa dopo la laurea conseguita in Italia (a 27 anni) posso dire che una delle ragioni per cui si esce tardi di casa, almeno era così ai miei tempi, è anche il modo in cui è organizzata l’università. Ho notato che in America, poiché l’high school dura 4 anni, e il Bachelor’s Degree anche 4 anni (non si impiega tempo per una tesi all’Italiana), i giovani americani a 21-22 anni sono già laureati! L’università non ti fa andare fuori corso perché se segui i corsi il voto te lo costruisci gradualmente durante il corso con prove, esercizi, presentazioni, midterm e final exam. E quindi indipendentemente dal lavoro (che qui si trova entri pochi mesi dalla laurea) qui gli Americani laureati possono rendersi indipendenti già dai 21 anni. Poi c’è anche da dire che l’università offre lo stesso corso a orari e giorni diversi (anche di sabato in certi casi) e quindi consente più facilmente di studiare e lavorare.
@@layanee1234 si vero anche questo!
Poi a volte si vive nel campus
Guarda il modello americano ha pro e contro, io credo che l istruzione europea e americana si vadano uniformando sempre di più. Abbiamo evidenza del fatto che stressare gli studenti per ottenere voti alti è controproducente (vedasi Giappone e Corea dove si suicidato o diventano hikikomori) mentre anche fare solo i test a crocette ha poco senso, perché diminuisce la spinta personale per poter migliorare. Secondo me il sistema ideale dovrebbe essere come i paesi del nord Europa mischiato ai corsi USA, ovvero lo studente va a lezione quando può, ha un tot di corsi obbligatori e altri facoltativi (es musica teatro ecc) e i docenti non devono insegnare spiegando ad un muro e basta ma devono prendere lo studente ed assicurarsi che abbia capito il concetto, e se non l ha capito ci prova un altro insegnante e così via, non dare solo brutti voti che è chiaro che un brutto voto non prova nulla.
@@pensierieparole874 il sistema Americano ha tanti pro. Io ho frequentato un community college per due anni e ho notato le differenze con l’università italiana. Ero scettico anche io sui test a scelta multipla ma se sono strutturati bene con 5-6 opzioni molto simili non puoi tirare a indovinare e se non la sai la sbagli. Poi comunque prevedono sempre un corso di public speaking per laurearsi. Credo che qualcosa di pericoloso sia il prima ovvero per entrare nei college rinomati non basta una media alta alle superiori, tanti possono avere una media alta. Per distinguersi gli studenti fanno decine di attività extra e diventano iper competitivi e si stressano già da ragazzini.
La vera domande è come hai fatto a trasferirti negli USA dopo gli studi? Se non hai parenti lì devi fatti assumere mentre sei ancora in Italia e non è proprio pieno di imprenditori disposti a pagare un avvocato per farti immigrare in America e assumerti piuttosto che spendere molto meno e prenderne uno la
La mia ragazza è fortunatamente già più vicina alla media europea, essendo riuscita ad andare a vivere da sola fuori dal contesto di studio universitario (dove aveva già provato l'esperienza) essendo riuscita a 28 anni. Io invece l'ho controbilanciata, essendoci riuscito solo alla bellezza di 33 per estrema instabilità economica, pur avendo iniziato ad agognare la possibilità più di 5 anni fa.. Comunque sull'affitto ti devo dare torto, perché a parte rare eccezioni (vedasi la mia ragazza che ha trovato un affitto in un posto che non fosse una catapecchia), gli affitti prendono una consistente parte del proprio reddito, stando su una media di 500-600 euro, è quasi insostenibile per chi non guadagna più di 1300 €, anche perché va considerato che bisogna avere un minimo di surplus per fare fronte a tutti i problemi i problemi che possono capitare senza andare in rosso e con l'acqua alla gola. Inoltre non tutti vogliono condividere la propria abitazione con sconosciuti e avere solamente una stanza per sé..
Più è grande il desiderio di affrancarsi dai genitori più si è in grado di sopportare i disagi iniziali. La motivazione per l' obiettivo di crescita individuale potrebbe dare la forza di attraversare questa fase
Dipende dalla città. A torino con 1200 euro ho vissuto in un appartamento a 400 euro al mese. Se vai a Milano con 400 euro trovi un garage 🤣 dipende dalla città
È vero! L'affitto ti toglie circa il 40% del reddito su uno stipendio di 1300 euro se vivi da solo
Con quella cifra mensile sei sempre al limite,dove non puoi permetterti nessun imprevisto.
E risparmi molto poco mensilmente.
@@paolaminissale ti do assolutamente ragione
Io sono piemontese, ma dopo la laurea mi sono trasferita a Roma. Il mio primo lavoro è stato un tirocinio per cui mi davano ben 200€/mese (grazie progetto "garanzia giovani") e la stanza mi costava 330 escluse le spese. Ebbene, lavoravo come cameriera ogni momento in cui non lavoravo per il tirocinio. Ho stretto la cinghia, pianto, bestemmiato, faticato ecc, ma non ho mai avuto problemi a saldare tutte le spese. E mantenevo anche una macchinina. Questo per dire che - a mio parere- avere uno stipendio pieno e un posto fisso non sono le condicio sine qua non per andare via di casa.
Ho chiesto per anni l'aiuto dei miei per andarmene da solo, ricevendo picche. Ora che ne ho 30 e loro mi vorrebbero anche agevolare ho paura, ho paura che la mia depressione si aggravi come è già successo, e che vivendo da solo mi mi lasci andare completamente. Spero di vincere questa paura.
L' Italia nel corso degli ultimi 15 anni è diventato un luogo tossico, purtroppo. Viviamo una nazione stupenda e dove c'è bellezza ovunque ma rovinata irreversibilmente da una classe politica corrotta fino al midollo, che nel corso degli ultimi 15 anni, appunto, ha reso un Paese precario il più possibile, condizione che peggiorerà in futuro, dovuta alla pandemia. La classe politica tutta, obbedisce ai diktat delle lobbies di potere, il più delle volte, di quelle stesse realtà multinazionali che sottopagano i loro dipendenti, anzi, i sindacati che in teoria dovrebbero tuelare il lavoratore, sono i primi a calare le brache ai grossi magnati delle industrie e delle finanze; risultato? Si è legalizzato un precariato senza fine, almeno in Italia! Ascoltare "Io se fossi Dio" di Giorgio Gaber, la dice lunga, molto lunga, su chi, ha fatto si che i giovani italiani escano tardi da casa o, nella peggiore delle ipotesi, mai! In vita mia ho avuto la fortuna di guadagnare qualcosa di mio ma conosco persone mie coetanee che non hanno mai e dico mai guadagnato 1€ in vita loro! Si chiede ai giovani di reinventarsi continuamente, e chi lo chiede, sono sempre quelli con il posto fisso in Parlamento o in Politica, quelli che possono godere senza preoccupazione alcuna, quella nazione più bella al mondo e quelli che sono al di sopra di loro. A questo punto, il "processo" andrebbe fatto al contrario, ad un Sistema di vita (quello che si è creato nel '900) che ha miseramente fallito e che andrebbe smantellato, prima che faccia ulteriori danni, all'autostima, alla psiche ed alla felicità delle persone (specialmente dei giovani). Perchè questo? Perchè i dati dicono che ci sono in aumento malattie come ansia, panico, depressione e casi di suicidio! E' normale? No, è quanto di più disumanizzante possa esistere, come la catena di lavoro delle 8 ore al giorno 5 giorni e mezzo su 7, con il ricatto enorme della casa, del cibo e dei servizi (ospedali, scuole in primis) da avere solo se "stipendiati"; sia chiaro che il RdC è il livello più infimo del "classismo" politico, che da una parte crea precarietà e dall'altra (non) risolve il problema che ha generato. Mi auguro che si riorni alla terra, al borgo, alla natura ed alle relazioni sociali, alla condivisione, al cibo in autoproduzione, al "fregarsene" dei modelli imposti dalla società capitalista e della globalizzazione! Ricordando che questo Sistema di vita, è nato non più di 200 anni fa! E non è il solo infallibile modo di vivere che viene continuamente "venduto"!
Se poi, la vita deve essere solo una "ruota del criceto", una perenne competizione ed una disumanizzante catena di "scuola-lavoro-matrimonio con obbligo sociale di procreazione-contrarre mutui su mutui-tasse-malattia dopo i 55 anni-pensione-ospizio", direi che forse la nostra razza, ha una disperata ed inconscia paura della vera libertà: "L'umanità ha sempre barattato un po' di felicità per un po' di sicurezza" affermava Freud, in una vita in cui, nessun "comune mortale" è realmente felice. Ed in questa infelicità di fondo, il Sistema ci sguazza che è una bellezza, in una sorta di sadismo verso coloro che di quel "Sistema" non ne fanno parte!
Commento più intelligente che ho letto su CZcams questo mese. Allora c'è ancora speranza 😂
Peccato che 1 su 1000 sia in grado di fare questi ragionamenti. Più che emanciparsi dai genitori bisogna imparare a emanciparsi dai condizionamenti sociali. Bravo!
@@lanas.2093 potrei parlare di come, meno di 70 anni fa, si vivesse ancora tutti insieme, in una sorta di famiglia allargata con tutto il parentado: non esistevano social, pc, elezioni politiche (anche lì, Gaber nel brano "La Democrazia", dà lezioni di storia), pressioni asfissianti lavorative, si viveva un mondo molto più "povero" (vallo a capire se era poi davvero "povero") ma di sicuro ogni bambino viveva molto più spensierato, davvero protetto dai genitori e soprattutto ancora capace di contatto con la natura (e non in maniera "autistica" - con tutto il rispetto verso gli autistici - incollati davanti Netflix, Smartphones, PlayStation e social vari), contatto con la natura, fondamentale per farsi anche gli anticorpi. Poi le 2 guerre mondiali, la fame (indotta dalle guerre) e l'emigrazione verso "lidi" dove il capitalismo già era nato (vedasi USA - il Sistema peggiore di vita, schiavizzante e disumano, per eccessiva competizione), con nonni e bisnonni che furono i primi a sperimentare le emigrazioni lavorative globalizzate. Poi il boom economico del dopoguerra, con la nascita del consumismo e relativa atomizzazione degli esseri umani, la nascita delle tv commerciali che nascevano per fare propaganda e pubblicità in contrapposizione alla tv di Stato che era organo di propaganda dello Stato, la caduta del Muro di Berlino come caduta dei blocchi e definitiva "globalizzazione" che ha cancellato progressivamente, ogni traccia di identità popolare (una sorta di "cancel culture" agli inizi) per abdicare al solo "dio MERCATO" (e ti parlo da ateo), lo scoppio della bolla immobiliare del 2008 e crisi internazionale (con passaggio di ricchezze a gruppi sempre più ristretti di persone e fasce di poveri sempre maggiore). Si dovrebbe andar via dal proprio habitat per piacere, mai per necessità, almeno in un mondo che funzioni e che sia davvero basato sulla sola grave dimenticanza di ogni "democrazia": il benessere psicofisico di tutti gli esseri umani! Vero che poi c'è stato anche un progresso che ha reso la vita umana molto più facile e molto meno pesante (parlo della meccanica in agricoltura, di internet che permette di informarsi in ogni parte del mondo ed in "real time" su qualsiasi cosa si voglia ed altre dinamiche) ma quanta Libertà abbiamo ceduto alla Politica ed al Mercato? Perchè fino ai primi anni 2000, questo modo di vivere ha funzionato, dando stabilità ma poi? Si è scelto di basare tutto sulla finanza speculativa, sul dio mercato, sull'economia (si sono chiusi ospedali per le spending reviews - cosa allucinante e schizofrenica) ed ecco che si è inteso che le masse sono solo masse mentre tra Politica/Finanza/Religioni, ci si diverte a giocare a "The Sims". Perciò dico che il sistema sociale che ci viene "venduto" da più di un secolo non solo è sbagliatissimo e dannoso ma è ancora più disumano ed irresponsabile, ritenerlo il solo praticabile: perchè se c'è stato uno sbaglio evolutivo lo si corregge, ma se questo sbaglio lo si persegue a tutti i costi, soprattutto a danno di vite umane inermi e che non possono oggettivamente avere diritto di azione, beh, lì è un crimine contro l'umanità.
@@antoniocastellitto9492 ti faccio i complimenti per la lucidità con cui hai espresso la tua opinione. Concordo al 100% su tutto specialmente quando dici che questo modello è stato importato dall'America e che è assolutamente tossico. La mercificazione dell'essere umano unita a queste spinte all'individualismo saranno la nostra rovina. Non è un caso che in tempi di guerra le famiglie fossero molto più unite. Senza quel tipo di connessione sarebbero stati perduti. Mi chiedo come potremmo affrontare catastrofi simili oggi, chiusi nel nostro autismo come siamo.
Non c'è più rispetto per i valori del passato, e lo dico da ventenne. Il "prezzo" di un essere umano dipende unicamente dal suo potenziale produttivo. Tutto ciò è aberrante
@@lanas.2093 non ricordo chi diceva che l'ultima battaglia di questa epoca, si sarebbe combattuta nell'anima di ognuno, beh, penso che ci stiamo arrivando! Credo che la più grande "truffa" nella storia, sia l'aver voluto creare il commercio e la vendita. Mi spiego meglio: immaginiamo per un attimo che ciascuno possa avere un tetto per ripararsi dalle intemperie, del cibo in autoproduzione (in modo tale da non dover "pesare parassitariamente" sulla comunità) e non dover quantificare in denaro entrambe le cose avendole come diritto di vita, quindi gratuite: a mio avviso, scomparirebbe ogni tipo di sopruso. Invece? Si sopravvive, si stenta, si cerca il modo di fregare il prossimo per assicurarsi un minimo di sopravvivenza, si fanno cattiverie ed altro ma chi gestisce il potere, parlo di sette religiose, potenze economiche private, partiti poltici e massonerie varie, la fanno sempre franca, maledettamente franca: come la battaglia fomentata tra novax e provax, mi chiedo, se solo si potessero aprire tutti gli ospedali di cui necessita il mondo senza doverne quantificare in denaro, quanto migliore sarebbe la società. Invece? No, si dividono le masse per vigliaccamente farla franca, sempre, con la certezza matematica dell'intoccabilità. Ma ogni epoca, per fortuna di legge non scritta ma per evoluzione storica, ha la sua fine: mi auguro che fra 100 anni, si riderà del mondo che è stato, perchè si è capito, finalmente, che il denaro, il potere e l'asticella dei desideri sempre più alti, sono tossicità, mentre la vita vera, lo stare bene con un altro essere umano, il bello del vivere (e non sopravvivere nella ruota del criceto) NON HANNO PREZZO, avendo un valore inestimabile!
Io ho uno stipendio sopra la media e se volessi potrei andare a vivere da solo, ma non lo faccio perchè essendo single (non per mia scelta) e non avendo quindi una ragazza non vedo che vantaggi avrebbe vivere da solo. Ora che vivo con i miei genitori, posso permettermi di risparmiare il 90% del mio stipendio e il restante 10% lo spendo in sfizi, invece se vivessi da solo dovrei spendere almeno il 70% del mio stipendio solo per mantenermi. In pratica se vivessi da solo otterrei solo svantaggi e zero vantaggi. Discorso diverso se avessi una compagna, allora in quel caso potrebbe avere un senso andare via di casa.
Sono d'accordo sul fatto del risparmio economico eccetera ma secondo me non hai capito il punto che faceva Marco riguardo all'investimento sulla propria indipendenza.
Secondo me è fondamentale crearsi una propria visione del mondo, e vivendo con i propri genitori si è comunque influenzati in un modo o nell'altro.
Penso che l'esperienza che si ricavi dal vivere in modo indipendente faccia crescere tantissimo perchè sei costretto a fare errori e ad imparare accumulando esperienza, che secondo me è molto più importante di avere un conto in banca a 4 o 5 zeri.
Questa è la mia opinione e credo ti possa dare qualche spunto.
@@giovanniboretti se io avessi una compagna (o comunque delle ragazze da chiavare GRATIS), allora io andrei a vivere da solo di corsa. È vero che spenderei di più rispetto al vivere con i miei genitori, però in quel caso i vantaggi supererebbero gli svantaggi. Però ora come ora se io vado a vivere da solo, non potrei manco più permettermi di andare a prostitute regolarmente perchè la maggior parte del mio stipendio dovrei spenderlo solo per mantenermi (affitto, bollette, cibo e internet, cosa che invece ora pagano i miei). In pratica se vivessi da solo oltre a spendere la maggior parte del mio stipendio, sarei pure condannato all'astinenza sessuale perchè non avrei più i soldi per andare regolarmente con prostitute (e come ho già detto, le ragazze "normali" non me la danno). In pratica la mia vita non farebbe altro che peggiorare ancora di più.
Sono d'accordo. Andare via di casa, almeno in Italia, è molto difficile.
Ci sono genitori con cui è una battaglia continua.
C'è chi, anche dopo essere andato via di casa ed essersi resi indipendenti, continua a sminuire il tuo operato e a ridicolizzare le tue scelte.
Prospettandoti una vita "migliore" tornando a casa a lavorare per loro e a sottostare alle loro regole (anche se hai passato da un po' i 30anni).
Genitori così sono una piaga. Perché non accettano di trattarti da pari.
E alla lunga l'unica soluzione è tagliare i ponti.
feel you bro, purtroppo l'ultima è spesso l'unica vera soluzione.
Basta dare la colpa agli altri. Se hai 30 anni non hai più il diritto di dire che i tuoi genitori ti hanno tarpato le ali, non sei più un 15enne. Bisogna prendersi le proprie responsabilità.
@@francescoseb9904 se non hai manco un euro e i genitori non ti possono aiutare economicamente come fai? Facile parlare.
P.S. sono andato via a 19 anni da casa e ora guadagno più del doppio di mio padre, ma questo è stato possibile grazie al fatto che mi ha potuto mantenere i primi anni...in caso alternativo come sarebbe andata? CERTAMENTE PEGGIO.
@@VincenzoGiordanoKony io sono uscito di casa per andare a vivere in una grande città con 500 euro sul conto in banca (derivati da lavoro in nero) e senza lavoro. Poi una volta arrivato mi sono arrangiato. Nessuno mi ha mantenuto, ce l'ho fatta lo stesso e non sopporto chi inventa scuse e scarica le colpe.
@@francescoseb9904 ma che hai capito? E soprattutto come diavolo sei arrivato ad una conclusione del genere?
Chi ha parlato di tarpare le ali?
Io ho detto che continuano a rompere le scatole sminuendo il tuo operato.
Sono due cose ben diverse.
Sono storie che si sentono da tutte le parti. Non c'è bisogno di portare il caso particolare.
E inoltre c'è differenza tra un genitore che ti sostiene nelle tue scelte e un genitore che ti ostacola.
Ma poi oltretutto, che ne sai della vita degli altri per poter parlare con questi toni?
Che ne sai che magari i genitori di qualcuno possano aver fatto pressioni psicologiche, magari sfruttando il pietismo verso i loro confronti, pretendendo aiuto a casa perché il lavoro gratis "lo devi alla famiglia"?
Cioè davvero riesci a vedere solo bianco o nero?
Cosa ne sai di ragazzi che hanno vissuto di nulla e col nulla sono dovuti andare via di casa, con la famiglia che a distanza continua a pretendere cose e attenzioni che però non restituisce quando dovrebbe o avrebbe dovuto?
Io davvero non comprendo questo astio nei confronti del prossimo a te ignoto.
Cos'è? Sai di avere la coda di paglia perché i tuoi genitori t'hanno aiutato, ma comunque non rinunci al fatto di voler dire in giro che sei un uomo che s'è fatto da solo?
Credi che io non abbia fatto lo stesso che hai fatto tu a 19 anni solo perché mi sono permesso di dire che i genitori parassiti siano una piaga da estirpare?
Ma ti rendi conto di quanta boria ci sia nelle tue parole?
Sono andata a vivere da sola perchè ne avevo una fortissima esigenza. Avendo una madre iperprotettiva che mi creava un ambiante tossico in cui vivere, per me è stata una vera e propria liberazione. Me ne sono andata di casa all'età di 25 anni ma lo avrei fatto molto prima. Il probrema era proprio il fatto che non riuscivo a trovare un lavoro che potesse darmi delle sicurezze, infatti quello che riuscivo a trovare erano solo tirocinii o lavori part-time malpagati. L'unica soluzione che mi sembrava fattibile era trasferirsi all'estero. Ora che ho 29 anni e vivo a Manchester, ho notato che all'estero si nota molto di più la differenza di modi di pensare. Infatti, prima di partire, mi sono sentita dire "ma come fai ad andare da sola? poi sei una ragazza... devi stare attenta!" oppure "sei troppo introversa per poter gestirti la tua vita". Sono gli stessi che ora dicono che gli sembro molto più estroversa e sicura di me non dimenticando la frase del quanto sia stata coraggiosa...
Perché essere una ragazza dovrebbe essere peggio di essere un ragazzo per vivere da soli????
Perché la ragazza corre molti più rischi riguardo le violenze e abusi fisici.. tuttavia molti italioti dimenticano che gli abusi nella maggior parte dei casi sono causati da parenti o amici di famiglia, o dallo stesso partner
Ti stimo tantissimo. Ti auguro il meglio. Chapeau a te milady!
@@pensierieparole874 altri italioti e italiote invece dimenticano che il numero di aggressioni subite dagli uomini è di gran lunga superiore ad aggressioni e stupri subiti dal gentil sesso
Non sapevo che i lobotomizzati fossero in grado di parlare!
Affitti in regola praticamente non esistono: sono estorsioni e non affitti. I proprietari fanno figurare di affittare una stanza e mettono la residenza di un loro parente nell'appartamento, oppure lasciano due mobili sgangherati e affittano come arredato, in genere tutto in nero o con una differenza non ufficiale da pagare in più ecc ecc.
Questo è ovvio, non potendo mandare via l'inquilino quando smette di pagare l'affitto, cosa più che frequente.
e magari quel parente prende pure l'rdc
Con la precarizzazione che stiamo vivendo (subendo?), purtroppo, è sempre più difficile abbandonare la casa dei genitori.
Per come la penso io, la NON stabilità si porta con sé tantissimi problemi che sono risolvibili solo nel momento in cui si abbiano garanzie esterne (quali genitori con una buona fonte di reddito, eventuali eredità, ecc.).
Ci sono ragazzi che lavorano fuori (in grandi città) ma sono supportati economicamente ancora dai genitori, perché lo stipendio è basso e non ce la farebbero a sopperire a tutte le spese.
Altro problema: la mancanza di stabilità porta anche a far sì che si cerchi di risparmiare per sopperire ad incertezze future. Per cui, può succedere che un anno si lavori in Trentino Alto Adige e un anno si lavori nel Lazio (ho citato due regioni completamente a caso). E' chiaro che questo pone notevoli problemi.
Per noi uomini è lo spazio dove poter ricevere femmine...La vergogna che si può provare a portarsela a casa davanti ai genitori...L'indipendenza finanziaria è la base ma il fatto di ritagliarsi la propria vita privata è d'importanza vitale.
Ho 34 anni e vivo dai miei. Da anni questa situazione mi logora, non ho spazio per me, per le mie cose ed il giudizio della mia famiglia nei miei confronti è sempre negativo. Aiuto in casa, lavoro ad intermittenza, contratti a tempo indeterminato o a termine superiore ai 3 mesi non li ho più visti. Gli affitti sono spropositati, le spese personali o di famiglia prosciugano quel poco che guadagno mentre le mie candidature vengono sistematicamente scartate, anche volessi pianificare di uscire di casa questo pensiero è doloroso se confrontato con la mia attuale situazione e nelle discussioni con parenti ed alcuni amici vengo trattato spesso come una sorta di parassita e a nulla serve il mio disperato sbracciarmi nella speranza vana di difendere il mio diritto di esistere e di venire perlomeno considerato come persona...
In questa società di m... sei alla pari di un criminale se non lavori. Una cosa che ho notato è che si tende a rispettare di più una persona che si droga, ruba ed evade il fisco di un disoccupato o senza tetto. Il valore di un essere umano dipende unicamente da quanto produce. Non c'è più spazio per i valori, la morale e le doti caratteriali. Siamo diventati prodotti industriali a tutti gli effetti, ruote di un ingranaggio che hanno un unico scopo, funzionare a dovere.
Comunque non ti abbattere, come dico sempre il tempo passato a casa non è del tutto sprecato. Poter trascorrere le giornate a riflettere, leggere, acculturarsi è una grande fortuna.
Ci sono cose più importanti del lavoro, anche se il 99% delle pecore senza cervello la pensa diversamente. Siamo molto di più di quello che facciamo per questa società malata
@@lanas.2093 Io non sono abbattuto, mi deprimevo una volta ma poi ho imparato a guardare la vita da una prospettiva diversa. Grazie per le parole di incoraggiamento. Volevo semplicemente dare una lettura di questa situazione che non viene mai considerata. Molto spesso in questo stato di cose ti ci ritrovi e basta. Nessuno sano di mente sceglierebbe una vita del genere, non è comoda, non è una pacchia.
Potrebbe pure essere vero ciò che dici per una percentuale.
Ma io e la quasi totalità della gente che conosco aspettiamo solo l'indipendenza economica, e chi l'ha raggiunta è già fuori
Davvero molto interessante e documentato! Complimenti luca
Io penso, e scusatemi se non ci giro troppo intorno, che questa cosa che bisogna vergognarsi di vivere ancora con i genitori a 30 anni sia una ca**ata colossale, frutto della società capitalistica odierna. In alcuni paesi per esempio America Latina, Africa, Asia, India è normalissimo vivere in famiglie (anche allargate) o comunque in prossimità del proprio nucleo di origine. Fino a pochi anni fa era normalissimo anche in Italia vivere in case grandi con i genitori nonni nipoti ecc. Se questo modello ha funzionato per anni (addirittura in tempo di guerra) e funziona tuttora per quasi 3/4 della popolazione mondiale, per quale motivo non dovrebbe funzionare anche nella nostra società? Credo sia una questione unicamente culturale (e soprattutto economica visto che si fa girare l'economia uscendo di casa, cosa che piace molto allo stato oltre che alle banche) e che la maturità di una persona non dipenda assolutamente da quello. Si può essere perfettamente indipendenti, economicamente e mentalmente, anche vivendo con i propri genitori.
Tutto dipende dal modo in cui viene gestita la convivenza.
Senza contare che l'Italia è piena di realtà a conduzione familiare, aziende agricole, ristoranti ecc che sopravvivono e funzionano egregiamente proprio perché basate su rapporti di massima fiducia e vicinanza fra i membri.
Io in questa esigenza di fuga a tutti i costi perdonami ma vedo solo una gran incapacità di stabilire rapporti equilibrati/produttivi con la propria famiglia, oltre alla paura di essere giudicati negativamente dagli altri. Per molti (non tutti) è comunque una forma di evitamento patologico, alimentato in larga parte da condizionamenti sociali che fanno leva sul senso di colpa e la vergogna.
Vorresti stare in coppia nella casa dei tuoi genitori?! Menomale che non succede più così al giorno d oggi di avere i suoceri o i genitori nella stessa casa
@@stellina5289 guarda io e il mio ragazzo viviamo a due metri dalla casa dei suoi (stesso terreno). Mai un problema, mai una discussione. Loro vivono la loro vita e noi viviamo la nostra. In caso di bisogno ci si aiuta a vicenda come è normale che sia in una famiglia. In moltissime altre culture funziona così e in generale il livello di benessere è maggiore in questi paesi ( minor tasso di malattie mentali).
Viviamo in una società divisa in cui va di moda prendere le distanze anziché fare gruppo e unire le forze. Io penso che sia uno dei motivi principali per cui la maggioranza della gente in occidente si sente sola e depressa. Individualismo patologico lo chiamo io
@@lanas.2093 due case diverse anche se vicine può andare bene, ma non la stessa casa
@@stellina5289 ma no ovvio.. non pretenderei mai una cosa del genere dal mio compagno. Ma comunque una casa grande con più appartamenti andrebbe benissimo
@@lanas.2093 a me nella stessa casa anche se grande non piacerebbe proprio, cioè nello stesso stabile
Bel video, concordo con il tuo pensiero e ragionamento fatto.
Perché con 1050 euro di stipendio, dopo 6 mesi ho capito che per pagare i guasti dell'auto, le sigarette e l'assicurazione auto servivano i soldi. Così sono dovuto ritornare da mammà con casa di proprietà.
L'auto è una mangia-soldi. Non avendone mai comprata una sono riuscito, anche da precario, a mettere da parte abbastanza da comprarmi casa.
@@filipporubino4163 l'auto è più sicura dei mezzi pubblici, soprattutto se sei donna
I soldi per le sigarette?
Concordo su tutto, se potessi tornare indietro con le consapevolezze che ho oggi farei drasticamente scelte diverse in tante cose
ad esempio?
Grazie per il video Marco, è stato un bel pezzo di riflessione per me. Mi ha fatto chiedere (e rispondere) al perché della mia mancanza di esigenza di voler andare via di casa.
Un abbraccio, continua a fare questo bel lavoro per noi, ti prego!
perché non ci sono i soldi per andare a vivere da soli.. ho vissuto per anni all'estero dove anche con un lavoro umile ero in grado di mantenermi da solo stando in affitto.. purtroppo sono dovuto tornare in Italia per motivi famigliari, e da allora non riesco a sganciarmi e andare a vivere da solo, mi sento in un limbo, le paghe in Italia fanno ridere, i mutui non te li danno neanche se ti ammazzi e gli affitti sono alle stelle per quello che sono gli stipendi. uno schifo, se solo potessi me ne riandrei domani!
Quando me ne sono andata di casa, mia madre per sei mesi mi ha supplicata di ritornare ed ha perso in questi sei mesi 18 kg.
A seguito del Covid sono dovuta, dopo anni, andare a vivere dai miei per motivi economici.
Sono stata cresciuta con “a te ci pensiamo noi” però la vita funziona in altro modo ed è frustrante essere nei tuoi 30 ed essere costretta a vivere con i tuoi.
Coraggio
Ti capisco benissimo, quando me ne sono andata mia madre si è ridotta uno schifo... E poi ci dicono che siamo mammoni.
Non pensi che lo stato italiano sia iperprotettivo con i più anziani?(vedi anche stipendi e vitalizi a politici e deputati che in Italia sappiamo che hanno anche una certa età)mentre la politica non si preoccupa di creare lavoro e continua a mettere da parte le persone più giovani
Ragazzi ma io vivo in svezia e non ho mai sentito che a 17 anni puoi andare a vivere da solo (infatti non si trova nessuna statistica del genere in Svezia). Anzi a stoccolma soprattutto, gli stockholmare sono costretti a vivere a casa per tutta l'università (se cominciano a 19 ovviamente) perché non ci sono case e i prezzi sono troppo alti.
Ma infatti, vivo in Italia però mi sembra assurdo, la maggiore età è a 21 anni!! Come possono avere un contratto? Tramite i genitori? Bah
@@DaniC44 La maggiore età in svezia è 18. A 18 anni puoi andare a vivere da solo tecnicamente ma chi paga? Lo stato non paga un affitto intero. Allora bisogna lavorare ma a 18 non hai finito la scuola.
@@erporcoiddio9650 cercando mi è uscito 21, grazie per la correzione.
Appunto, se a 17 anni si è minorenni, com'è possibile che quella sia la media? Poniamo caso che alcuni vanno via di casa a 20 anni, quindi significa che alcuni vanno via di casa a 15-16 anni?
Questa statistica mi sembra errata o mal interpretata.
Adottami.
Ottimo video! Discorso che sento particolarmente mio.
quando paghi 500 euro per un monolocale con quale voglia ti viene di andare via di casa?
Un sacco, vuol dire che sotto sotto tu, e chi ragione come te, non ha voglia e preferisce rimanere con la mami e il papi.
@@a.t.8343 preferisco rimanere col mami ed il papi? ma se a gennaio probabilmente andrò via di casa a 23 anni, è che quando vedi 550 euro al mese per 30mq e prendi 1300 euro al mese ti viene un attimo il nervoso
Bene, stai facendo solo bene per te.
Eh lo so fratellino, è una vitaccia. Vedrai che presto, se ti impegni, i bei stipendi arrivano.
Ti auguro ogni bene
@@kjmala3551 è vero! Purtroppo con quella cifra li si fa una vita molto modesta.
@@a.t.8343 i soldi non crescono sugli alberi zio. Ritorna sulla terra.
I miei mi hanno sempre fatto vivere sotto ad una campana di vetro più o meno e l'università in un'altra città è quello che mi serviva per vedere il mondo da un'altra prospettiva.
Non devo rendere conto a loro di nulla, ho finalmente i miei tempi per mangiare, dormire, studiare e soprattutto non devo neanche sentirmi dire come comportarmi. Certo ciò ha un costo ma se è sostenibile fatelo, vi fa crescere a livello personale. Oramai quando torno al paese mi sembra di tornare nel passato, nel medioevo.
Totalmente d'accordo
Mantieni tu stesso i tuoi costi per vivere e studiare?
Ho quasi 28 anni, mi sto laureando (mi laureo così tardi perché prima non era tra i miei progetti laurearmi... non sono fuori corso comunque) e di lavoro stabile nemmeno l'ombra. Ultimi due anni zero esperienze di lavoro (anche per causa covid). Lavor che riguardano il mio percorso di studi, zero nella sua totalità.
Perdo 30-45' a sera a cercare lavoro sui principali portali di offerte di lavoro, mi candido anche per opportunità che non c'entrano niente con il mio percorso di studi. 0/1 chiamata settimanali e nel caso in cui c'è la chiamata, non si concretizza mai l'opportunità. Prospettive future, poco superiori allo zero. Voglia di indipendenza, prossima al 100%
Concordo su tutto quello che hai scritto... È degradante e frustrante.
Ciao! Magari sarà per un altro video, ma potresti considerare anche coloro che - fra i 30 e i 40 anni - uomini e donne, dopo un periodo fuori casa, magari in altra città, sono costretti a tornare a vivere con i genitori per vari motivi, di cui quello economico non è certo secondario (ma non l'unico)?
Sicuramente il lockdown ha riunito molte famiglie... ma devo dirti la verità io preferisco andare sotto un ponte piuttosto che tornare a casa. Mi viene l orticaria solo al pensiero
@@pensierieparole874 A parole son tutti bravi.. se dovesse capitare davvero voglio vedere cosa scegli tra le due opzioni
@@bleedingthrough6702 have you ever heard of domestic violence?
Bellissimo video
Senza lavoro non saprei dove andare sinceramente
Sono over 30, se qualcuno mi da un maledetto lavoro serio e duraturo sono disposto a fare le valigie anche domani stesso.
Ciao Marco, come sempre un argomento molto interessante! La mia situazione è che da quando avevo 19 anni mia madre mi passò la sua attività in "AFFITTO" perchè le mura non sono le nostre! Oggi ne ho 29 e purtroppo mi ha sempre messo ansia questa cosa di addossarmene un altro contando che essendo di Roma qui gli affitti anche di un piccolo appartamento sono altini ed economicamente parlando facendo due calcoli non ce la farei e dovrei chiedere sempre aiuto ai miei.
Però vicino ai 30 la voglia di andare a vivere da solo si fa sempre più grande e questa cosa mi sta massacrando a livello psicologico...
Con un costo della vita folle(basta vedere un misero monolocale a Milano siamo sui 500 euro più tutte le spese) rispetto ad altri paesi e stipendi vomitevoli senza nessun aiuto dei genitori voglio vedere chi riesce ad essere indipendente nel 2021 in ITALIA
Per stare a Milano dovrebbero pagarti, altro che affitto.. il cielo è arancione, non si sentono gli odori.. criminalità, degrado diffuso.. c'è troppo sporco.. Sicuramente avrà degli aspetti positivi che non riesco a cogliere, mi piacerebbe sentire un punto di vista diverso dal mio.
@@vashcrazyhamster ho molti amici intorno ai 30/35 che vivono a Milano.
Nel weekend tornano qui in città (siamo a 30/40 minuti) perché, nonostante vi lavorino da anni e con ottime posizioni, farebbero la fame.
P.S.: sono molto benestanti, per farvi capire che aria tira
Tra i motivi per cui si esce tardi aggiungerei anche la mancanza di campus o di residenze studentesche in generale (sia a livello di infrastrutture che a livello culturale). In Italia, quando si va all'università si tende a restare a casa dei propri a meno che non si vada fuori sede. All'estero, e lo dico da esperienze personali, è molto più comune andare a vivere altrove (appunto magari in residenze studentesche o anche in appartamenti normali condivisi) anche se l'università non è distante
Il problema principale (e penso l'unico, in realtà) secondo me è quello economico. Non prendiamoci in giro, a 25-27-30 anni chi vorrebbe ancora vivere con i propri genitori? Se succede è perché non si ha la possibilità economica per uscire di casa.
Io ho un lavoro fisso ben pagato ma a 30 anni passati vivo ancora con i miei perchè non ho una ragazza. Se non ho una compagna, che senso ha andare a vivere da solo? Sprecherei solamente il mio stipendio inutilmente. Invece ora vivendo con i miei, non spendo un euro e posso permettermi allo stesso tempo di risparmiare e togliermi tanti sfizi (andare con pr0stitute), cosa che se vivessi da solo non potrei fare perchè spenderei la maggior parte del mio stipendio solo per mantenermi.
Le riflessioni sono giustissime ma partono dalla premessa, falsa, che il fattore economico non sia il principale nella scelta di uscire di casa.
Anche chi può permettersi di andarsene potrebbe non aver sufficente reddito per permettersi altre spese.
Se devo scegliere fra l'affitto o il bollo auto (che mi serve per lavorare) la scelta è ovvia.
Ma non l'ha messo in discussione 💀
Ha detto che _secondo lui_ il fattore economico _non è l'unico_ ma da qui a dire che non è principale ce ne passa
@@giuseppeagresta1425 ed invece è l'unico!
Ma ha ragione... il fattore economico esiste ma NON È L'UNICO! Antropologicamente nella cultura mediterranea l'andare a vivere da solo (senza sposarsi, senza convivere) è ancora fortemente minoritaria
Io a 23 anni sono uscita di casa solo grazie al sostegno della famiglia perché all'inizio guadagnavo 500 euro lordi a Milano lavorando dalle 9 alle 20 🤣 Realisticamente solo con le mie forze avrei potuto uscire di casa a 30 anni. Per come sono fatta io sarei andata a vivere da sola a 18. Per la voglia di andarmene di casa e soprattutto essere indipendente il prima possibile ho fatto delle scelte che non so quanto siano state azzeccate (es. giurisprudenza al posto di medicina, niente Erasmus, tanto studio e lavoro, ma poco divertimento).
All'estero è molto più facile vivere da soli. C'è più welfare e ci si sente parte di una società. Qui se fallisci sei finito ed è solo colpa tua. Io sono uscita di casa, ma vedo che chi è rimasto con i genitori e ha saputo collaborare con i loro ha creato benessere per se e per loro.
Inutile voler scimmiottare i paesi esteri quando qui la realtà è completamente diversa.
Consiglierei piuttosto di andare all'estero, nord Europa, a vedere cos'è un Paese civile.
QUANTO invidio quelli nati in Scandinavia... Hanno vinto la lotteria della vita.
Io me ne sono andato da casa dei miei da un po' e sono convinto che il motivo che spinge molti a non farlo siano quasi sempre e solo i soldi. Anche scegliendo l'opzione più economica, esempio estremo il monolocale a ventordici chilometri dal centro, solo di affitto e utenze partono migliaia di Euro l'anno. Altrettante ne partono poi per il cibo, a meno che tu non voglia mangiare la peggio mxxxa e/o stare in perenne ipocalorica...insomma è una scelta, secondo me, da ponderare attentamente.
Più o meno ho fatto il tuo stesso percorso uscendo di casa appena laureato. Facendo la libera professione nel periodo più nero per il mio settore (edilizia dopo la crisi del 2008), sono comunque riuscito a sostenere i costi dello stare fuori casa, ma facendo lavori che non avevano nulla a che fare col mio titolo di studio (ingegneria edile)... E' stata durissima a livello economico, ma come te sapevo che l'investimento psicologico mi avrebbe fatto crescere. Ciò ha indirettamente contribuito poi a consolidarmi a livello lavorativo ed anche affettivo ( ho ravvisato che uno che sta fuori di casa e si autosostiene/autogestisce attira molto di più l'attenzione del gentil sesso).
Con una donna guarda solo a quello non ci vorrei mai avere a che fare
@@giuliodelpapa5282 Non ho detto che guardano solo quello, ma l'indipendenza e la capacità di affermarsi nel mondo sono qualità molto apprezzate
@@8Ishan4 "non sei bello, è solo il tuo turno".
Questa è la sintesi ultima del frequentare ragazze del genere.
Io sono andata via di casa a quasi 26 anni, mentre studiavo ancora, ho studiato altri 2 anni e subito dopo mi sono trasferita dalla provincia piemontese a Roma. Il tutto senza lavoro (o meglio, senza un lavoro fisso), senza aiuti, ma non senza sacrifici. Ho fatto anche 3 lavori contemporaneamente pur di sbarcare il lunario. È stato difficilissimo, non dico che il mio sia un esempio da seguire, ma la dimostrazione che (almeno in questo caso) volere è potere. Ora sono quasi 8 anni che sono andata via di casa, di cui in mezzo ce ne sono stati un paio di convivenza, penso ogni tanto ai soldi che ho speso/sto spendendo in affitto, ma non riesco ad essere pentita 😅
Sempre lucido, logico, analitico, preparato. Grazie.
Tutto bello e facile quando fai un percorso adolescenziale "modello" con una famiglia che ti sostiene e ti permette di andare all'università.. come vedo tra alcuni commentatori che si permettono il lusso di giudicare la vita degli altri in base al proprio vissuto. Se invece le cose non vanno come devono, hai una famiglia povera o magari muore uno dei genitori, non c'è abbastanza serenità per poter studiare e arrivare ad una laurea già a 22 anni, non fai le scelte giuste o semplicemente passi un periodo di tristezza e depressione e poi ti oltre i 30 ti ritrovi che nessuno ti assume più se non per lavoretti saltuari e umilianti e senza continuità allora le cose si complicano e non poco.
Inglobare tutte queste persone nel gruppo "mammoni" senza prendere caso per caso è davvero di pessimo gusto e mi auguro fortemente che queste persone non siano un giorno assistenti sociali.
Ok ma a te non deve importare la vita degli altri concentrati su te stesso, diciamo che se vivi ancora con i tuoi almeno penso che sarai tu ad gestire tutto in casa non dico pagare tutto ma almeno contribuire
Io considero più mammone uno che vive nella casa regalata dai genitori o ha sempre il paracadute sotto il c__ (cioè se non riesce a pagare l'affitto arriva sempre l'aiutino..), e ne conosco tanti! Questa società è talmente marcia che riesce a creare classismo anche per quanto riguarda la vita in famiglia e gli affetti più cari, ti faccio un esempio: nessuno si permetterà mai di chiamare mammone un adulto con moglie e figli (ma anche da solo) che vive al piano superiore del castello di famiglia insieme ai genitori.. meditate gente meditate; la parola 'mammone' varia al variare del valore della casa di famiglia, e più sei povero più cercano di farti pagare un affitto in più.. Lasciate perdere il giudizio degli altri
Senza guardare neanche il video... Si esce tardi di casa perché lavoro non ce ne. I salari sono bassi e il precariato regna ovunque. Non sappiamo cosa succede il giorno dopo figuriamoci andare via di casa e mantenersi da soli. Dall'oggi al domani ti licenziano e finisci in mezzo alla strada.
Io ho un lavoro ben pagato (e pure statale, quindi non posso essere licenziato da un giorno all'altro) ma vivo con i miei perchè essendo single non per scelta e non avendo una compagna non ha senso che me ne vado a vivere da solo.
Il paradosso per me è che il vivere da solo per una sana indipendenza, o libertà, comporta inevitabilmente una schiavitù regolarizzata di altro tipo.
Mi spiego meglio: premesso che vivo ancora con i miei, sono laureato e ho lavorato come impiegato per due anni e mezzo. Quello che trovo paradossale è spendere i soldi che hai guadagnato duramente e magari controvoglia per una casa che alla fine non sfrutti: sono via da colazione e a cena e la sera non ho le forze di fare nulla, o al massimo se le ho esco per socializzare o fare sport.
Un po' come lavorare per comprarsi una bella macchina ed usarla per andare dove? A continuare a lavorare.
Sono perfettamente consapevole che queste siano 'platitude', o ascrivibili al 'we live in a society', tuttavia ad oggi non sono ancora riuscito a mandarle giù.
Infatti sono del parere che poche persone al mondo siano davvero e realmente libere in questo pianeta... forse la vita se la godono di più alcune tribù in Africa.. magari hanno un'aspettativa di vita minore ma non hanno l'ansia delle tasse e debiti e una "grande famiglia" con cui ci si sostiene a vicenda.
@@darkcrow85 capisco l'idealizzazione che fai, ma questo non spiegherebbe allora come mai miglia di persone rischiano la vita in mare per giungere qui e permettersi il nostro stile di vita. Credo personalmente che quello che non abbiamo ci perseguiti, in una direzione o nell'altra.
@@corda93bg Infatti quelle persone non fanno parte di tribù Africane, sono persone che abitano in paesi o città. Parlo delle popolazioni indigene. Non vedrai mai uno delle tribù prendere e andare in Europa o anche solo nelle città Africane.
Ragionamento razionale che condivido. Non ha alcun senso spendere migliaia di soldi in affitto solo per potersi vantare con gli amici e dire di vivere da soli. Tutto quello che risparmi vivendo con i tuoi potrà essere utilizzato per comprarti un monolocale e non dover versare più neanche un euro di affitto per tutta la vita. Secondo me è una scelta stupida uscire senza avere le possibilità economiche. Preferirei di gran lunga subire le umiliazioni per anni o sacrificare un po' della mia maturità piuttosto che regalare soldi che poi potrebbero cambiarmi la vita
@@lanas.2093 non so cosa tu intenda precisamente per "subire umiliazioni", quindi non posso dirti se secondo me valga la pena o meno. Il mio discorso era molto estremo ed ideologico, perché comunque personalmente un qualche tipo di casa potrei permettermelo, però ora come ora a meno che mi trasferisca lontano (da una parte lo vorrei anche), nel prossimo futuro continuerò a vivere con i miei perché comunque non conduco alcuna attività incompatibile con la convivenza genitoriale.
Io sono riuscita ad essere indipendente a 23 anni, ma solo perché ho avuto la briga di trasferirmi in Francia dove gli stipendi sono più equilibrati rispetto al prezzo della vita.
Se fossi rimasta a Milano (città dove abitavo prima con i miei), francamente credo che mai e poi mai sarei riuscita a sostentarmi da sola.
Ma vogliamo dire concretamente che il vero problema degli adulti ancora con mamma e papà è che questo paese fa schifo?lavori precari e sfruttati,salari da fame,gli affitti che sotto i 450€ mensili(metà stipendio di un lavoratore medio)per un monolocale non li trovi,benzina alle stelle,tasse su tasse da pagare...... è un paese morto,quelli tra i 20/25 anni fanno bene a scappare da questo schifo di posto.
Il problema non è chi non vuole vivere ancora da solo, il problema è chi non può e il motivo per cui non può.
Più che altro è questione di una sicurezza economica. Un ragazzo che sceglie di andare a vivere da solo dovrà pagare un affitto, ma siccome la maggior parte delle persone non sanno quanto durerà il loro lavoro, magari sono meno motivati per la paura di rimanere senza soldi e con le spese da pagare.
Beh una delle ragioni principali è da ricercare nell'estrema incertezza economica che sta attraversando la nostra nazione e che va avanti dal 2008. Nel mio caso mi ritengo fortunato poiché, seguendo studi professionali e acquisendo conoscenze utili per il mondo del lavoro mi ritrovo con un contratto a tempo indeterminato da circa 6 anni. Mettiamoci però nei panni di un neo laureato che, a parte qualche rara occasione, si trova di fronte a paghe misere o a contratti a termine. Sfortunatamente faccio parte di quella fetta di giovani che sicuramente andrà a cercare una vita migliore altrove. Buona fortuna per chi rimarrà ✌🏻😒
Io ho 23 anni e mi piacerebbe vivere da solo in un appartamento (o casa) tutto mio ma attualmente il problema principale è solo quello economico, io già non vivo con i genitori ma con i nonni, anzi, ormai solo con mio nonno, mentre con mio padre non ho più contatti per vari motivi personali. Dunque in questo momento io sono indipendente al 50%, mio nonno paga esclusivamente le bollette e altre tasse secondarie mentre al resto ci penso io, grazie soprattutto a tot soldi che ho risparmiato negli anni dato che non ho vizi (sono astemio e non fumo né altro) ed altri tot soldi dati da mia nonna prima che muoia, ora me ne stanno per arrivare degli altri in seguito ad una eredità.
Quindi perlomeno parto da una buona base ma nonostante questo finché non trovo un buon lavoro non potrò mai permettermi un appartamento mio, pure dopo il lavoro sarà veramente tosta dunque per chi non ha basi come le mie è peggio, molto peggio.
Prima ho citato l'eredità ed è il caso di aprire una parentesi importante, nel mio caso si trattava di un immobile di cui siamo 3 eredi, la mia sorellastra e mio fratellastro (adottato), ecco in questo caso è un casino perché per accettare l'eredità e sostenere le varie pratiche è venuto fuori un costo totale di 5k euro a testa, nel mio caso ha pagato mio nonno, per il mio fratellastro suo padre (era ancora vivo fortunatamente) mentre per la mia sorellastra sua nonna diceva di non poterselo permettere, ciò significa che sono in totale 15k solamente per accettare l'eredità ed è una follia a mio parere per una cosa che dovrebbe aspettarti di diritto, con l'immobile c'è stato un ulteriore debito di circa 20k per via delle spese condominiali che nessuno di noi poteva sostenere (ovviamente; io sono il più grande), quindi dopo vari casini siamo riusciti a vendere ugualmente l'appartamento a 60k circa, tolti i 20k, rimangono 40k di cui una parte va all'agenzia che si è occupata della vendita ed il resto viene diviso in 3, in totale ci viene 10k a testa, ma (grazie Italia) sarebbero stati 5k nel caso mio nonno non avesse pagato quella cifra all'epoca e nel caso di mia sorella le rimangono proprio 5k.
Quindi potenzialmente potevamo ottenere tutti 5k partendo da 60k di immobile, questa mi pare una follia perché non hai tutele da nessuno e tu da solo non puoi fare nulla se non dover sganciare una vagonata di soldi in avvocati per gestire il tutto ed alla fine ti ritrovi pure con una eredità negativa, ovvero tu ottieni la tua eredità ma dopo averla venduta devi pagare ulteriormente altre spese.
Semplicemente assurdo, la legge è uguale per tutti ma solo per chi se la può permettere. Figuriamoci il resto.
Per quanto mi riguarda, data l'incapacità di trovare una partner, sono profondamente convinto che ciò non possa avvenire in alcun modo finché non avrò smesso di avere una madre alle spalle che fa tutto ciò di cui ho bisogno. Finché non avrò la possibilità di cimentarmi nel tenere sulle mie spalle me stesso. Da questo punto di vista il senso di autonomia e possibilità di sperimentare che si prova andando a vivere da soli, per quanto difficile, mi risulta assolutamente impagabile
Ultimamente mi sto trovando ad affrontare l'argomento con il mio compagno. Quando ho raggiunto i 30 anni, ho spinto molto per lasciare le rispettive famiglie e andare a convivere (stavamo già insieme da 9 anni). Viene fuori sempre più spesso il discorso che secondo lui abbiamo corso troppo. Che non è riuscito a realizzarsi nello studio prima di uscire dalla famiglia, che ora passa la vita a rincorrere i soldi e non riesce a perseguire bene i suoi interessi (sta prendendo la seconda laurea).
A me sembra normale voler provare l'ebbrezza della totale indipendenza il prima possibile. Ma mi sento "accusata" di averlo in un certo senso costretto.
La cosa migliore da fare, col senno di poi, credo sia andare a vivere DA SOLI. Ma economicamente è complesso.
Ha semplicemente paura di lasciare la casa famigliare,dagli un altro po' di tempo e non pressarlo troppo,poi tra qualche tempo cerchi di riparlare della cosa con lui 👍
@@antoniofrancucci4921 ormai...viviamo insieme dal 2014, infatti non capisco a che serve rimuginarci sopra adesso.
Il problema è puramente economico.
Finché non finisce la laurea il problema rimane poi il tempo da dedicare al lavoro e lo stipendio più alto dovrebbe portare la soluzione.
Se volevi provare "l'ebbrezza della totale indipendenza il prima possibile" potevi prendere una casa per conto tuo senza costringere altri a convivere con te.
@@mikahakkinen8589 questa è una constatazione che sto facendo adesso. Lo dico col senno di poi. Non ho puntato la pistola a nessuno in principio. Quello che dico è che valeva la pena iniziare il percorso, non puoi sapere prima se andrà bene o male, dopo 9 anni poi, una decisione forse era il caso di prenderla.
Stimo il lavoro di Marco da anni, da quando una mia amica me l’ha fatto conoscere qua su CZcams. Sono capitata su questo video perché ne avevo bisogno. I miei genitori hanno cercato di ostacolare la mia scelta di andare a vivere in affitto con il mio compagno, instaurando in me la paura di parlare di questo con loro. Ho dovuto guardare questo video due volte e poi, nel momento giusto, dopo un lungo periodo di riflessione, ho preso coraggio e insieme al mio compagno abbiamo affrontato il discorso con i miei. Questa volta è andata benissimo, ero pronta, sono riuscita a spiegare le mie motivazioni e ho cercato di capire le loro preoccupazioni, cercando di rassicurarli con le mie parole. Quindi, se anche tu che leggi hai paura di parlare di questo argomento con i tuoi genitori, sappi che ci vuole tempo, riflessione, empatia, ma che ce la farai e loro potrebbero capirti come hanno fatto con me. Per me è stato fondamentale mettermi nei loro panni e capire le loro paure, così ho potuto davvero farli sentire in pace con la mia partenza dal “nido”.
Al giorno d'oggi in Italia non è possibile vivere da soli, se non si dispone di uno stipendio umanamente dignitoso.
Inoltre è anche sconsigliabile fare figli, per motivi di tipo economico, ma anche perché non avranno comunque un futuro assicurato da nessuno, inoltre sono pochissime le persone che possono essere definite " genitori " a tutti gli effetti, coloro che hanno lavorato su se stessi.
Ho 26 anni e a malapena trovo un lavoro da € 900, è ovvio che sono costretto a rimanere a casa col genitore.
Secondo me la domanda che dovremmo porci è questa:è possibile andare a vivere da soli nel nostro Paese con 600-700 euro al mese?
Sì in casa condivisa ed evitando giusto Milano-Roma-Bologna
@@mariachiaramas6527 veramente anche nelle città piccole un affitto costa minimo 400 euro...quindi la vedo dura
No
@@phazon69 perché no? io vivevo in una frazione di un paese minuscolo e quello pagava mia mia madre solo di affitto, con 700 euro di stipendio rimane senza soldi a fine mese
@@rossellabruni2368 rispondevo al commento di Mario rossi
Sono d'accordo,io fino a un certo periodo riuscii a vivere da sola,poi per questioni economiche e termine del contratto,son dovuta ritornare dai miei ed ho 37 anni.Cmq dici bene,ci sono anche dei fattori psicologici e come si è cresciuti in famiglia.
Hai 37 è vivi ancora con i tuoi ?
@@Christian-ks8zv Io ne ho 35 e vivo coi miei, quindi? **Il post è per i troll, se non sei troll non c'è da preoccuparsi :)
Sono d'accordo pienamente
ecco spiegato il perché:
buco di paesino di 600 abitanti del nord in collina circondato da paeselli:
Stipendio 1200€
_ 220€ affitto (basso, molto basso fortunatamente sennò ero fottuto in partenza, l appartamento era anche carino)
_ 25€ internet
_ 150€ mangiare al discount più economico
_ 100€ benzina solo per andare a lavoro (a 7km, vicino)
_ 100€ bollette (accendendo poco e niente i riscaldamenti)
_ 60€ bollo e assicurazione mensili utilitaria
_ 150€ sigarette (questa era una spesa tagliabile, riuscendo.. ma avendo un lavoro di merda ansiogeno non riuscivo e con sta vita di merda lasciatemelo almeno un vizio.)
tot 800€ per sopravvivere (di schifo) restavano 400€ per tutto il resto (compresa benzina per far qualsiasi cosa oltre andare a lavoro) oltre la sopravvivenza, imprevisti compresi.
fate voi...
Con uno stipendio da 1200 bisogna baciarsi i gomiti oggigiorno. Io ho lavorato per due anni a 5 euro all'ora con due lauree ti dico solo questo
@@lanas.2093 mah, e mio fratello con la terza media (bocciato), dopo aver cambiato 3 scuole superiori e aver preso una qualifica biennale da elettricista e aver cambiato 3 lavori dove mollava dopo poco che gli facevano cagare (non ha voglia manco di respirare) ora a 23 anni lavora da un anno e prende 1800€... nella vita ci va culo e basta.
comunque resta il fatto che con uno stipendio normale come 1200€ per vivere da solo devi fare i salti mortali e rinunciare a quasi tutto..
@@rhyenan in due è comunque più fattibile si divide tutto al 50%. Io e il mio compagno viviamo tranquillamenre in due con 2000 euro, ma conta che è un paesino di provincia
C'è anche un problema di saturazione di certi luoghi, troppi vogliono Milano o Roma per fare due esempi. Andrebbero resi più appetibili molti altri posti in cui vivere per far calare il costo della vita per chi vuole emanciparsi. Lo smartworking può aiutare ma non basta.
Pensa che a me ridono in faccia quando dico che il remote working potrebbe ribilanciare la situazione del mercato immobiliare a favore dei centri periferici. Passo per l'asociale ma questo perchè in Italia la cultura della presenza non morià mai.
@@alsilvae4704 “cultura della presenza” 🤦🏻♂️
Purtroppo è vero! Sembra che in Italia esista solo Milano o Roma per il lavoro ed il resto dell'Italia è lasciata nel vuoto.
Due letamai per un giovane non benestante, con tutto il rispetto.
Dal punto di vista economico, gli stipendi dei giovani sono troppo bassi in relazione al costo degli affitti/mutui. Per non parlare del fatto che ci sono tirocinanti pagati una miseria fino ai 30 anni o più. Sinceramente piuttosto che andare ad abitare da solo, unicamente per dimostrare agli altri che sono indipendente e bruciare quasi tutto di quello che guadagno, preferisco dare una mano in famiglia, e mettere da parte più soldi per quando sarà il momento più adatto, ovvero quando avrò una maggiore stabilità e capacità economica o andrò a convivere con un'altra persona.
Ovviamente se ne avessi la possibilità inizierei a valutare subito varie opzioni su come uscire di casa ed essere indipendente.
Certo però che dipende molto dal rapporto con la famiglia, se si è in ottimi rapporti come nel mio caso rimanere di più non mi va "stretto", ma in caso di rapporti complicati la situazione cambia, così come il bisogno di indipendenza.
Con questo sto confermando quanto detto nel video, ma ahimè è così.
Concordo al 100%. Questa storia che bisogna vergognarsi di vivere con i genitori a 30 deve finire perché è una ca**ata. Si può essere indipendente dai genitori anche vivendo a casa con loro.. la maturità non c'entra niente
il fatto è che tu non avrai mai la stabilità economica per andartene o difficilmente la avrai per gli stessi motivi che hai elencato, alta disoccupazione giovanile o con stipendi infimi (spesso sotto i 1000) e troppa precarietà.
scappa a l'estero
Marco ti sbagli,per la stragrande maggioranza delle persone(me compreso) è solo un fattore economico e null'altro.Oggi in Italia gli stipendi sono bassi e metti da parte poco pure con uno stipendio da 1300 netti al mese se devi pagare un affitto,quindi andare a vivere da solo con quella cifra è molto difficile,se decidi di farlo scegli di vivere una vite di stenti e rinuncie continue.
Riesce a vivere meglio chi convive ed ha 2 stipendi oppure chi condivide la casa con altri coinquilini,ma se sei un maschio difficilmente ti va di condividere la casa con altri maschi pure da adulto pure se sono tuoi amici stretti.
C'è da considerare un altro punto:l'affitto della casa.
oggi la maggiorparte della gente o lavora in nero senza contratto a tempo indeterminato,quindi molti affittuari non ti affittano casa perché hanno paura che gli rimani dentro casa senza pagare se perdi il lavoro quindi se i tuoi genitori non garantiscono per te non puoi farlo.
Mi spieghi come con tutti questi ostacoli uno debba andare a vivere da solo?
Che Italia di merda!
Sottovaluti l'aspetto economico. A Milano, con uno stipendio di 1.200€, 800€ al mese per l'affitto sono soldi buttati.
Inoltre, in questa città, chi va a vivere da solo prima dei 30 anni, nel 100% dei casi (non il 99, ma il 100%), viene comunque aiutato dai genitori, che pagano l'affitto, o fanno da garanti per il mutuo, o comprano direttamente la casa, o comunque aiutano il figlio a livello economico in modo consistente. Si può parlare di indipendenza anche in questo caso?
Si esce di casa tardi perché non si ha la possibilità economica per fare diversamente. Io non ho mai conosciuto NESSUNO che abbia rinunciato a uscire di casa solo perché in famiglia c'è la mamma che cucina e fa la lavatrice... ma vogliamo smetterla di fare questi discorsi? Sembra di sentire Brunetta.
Presente. Io la stabilità economica la ho e volendo potrei andare a vivere da solo (senza chiedere nulla ai miei genitori, mi basterebbe il mio stipendio), ma non lo faccio solo perchè non ho una compagna. Non ha senso andare via di casa se non hai una compagna o comunque delle ragazze con cui chiavare.
Ma 17 anni di "età media" in Svezia vuol dire che se alcuni escono a 24 anni, altri escono a 10 ? 🤔🤔🤔
In effetti😂😂😂😂
Condivido tutto quello che hai detto. Non ho obiezioni :)
Generalmente io esco di casa alle 22:00. E' tardi?
Se hai meno di 18 anni si.
È tardi
Io considero la mia Vita vera, con la V maiuscola, iniziata quando a 26 sono andato via da casa dei miei trasferendomi all’estero…
Mi chiedo come si riesca ad abitare ancora con i genitori passati i 30/40 anni e dormire ancora nella cameretta di quando si era piccoli.
Anche a costo di non mettere da parte soldi, l’indipendenza è un passo obbligatorio per chi vuole crescere.
La mancanza di soldi, ti sei già risposto.
"Anche a costo di non mettere da parte soldi"
Nah, non accetto questa narrazione del "guadagna 600-700, paga 400 di affitto più 60-70 di spese domestiche e coi restanti 200 circa sopravvivi, cosi dimostri di essere diventato "ggggrande""...evitiamo le cavolate dai. Chi accetterebbe coscientemente una situazione simile?
Io no di certo, anche a costo di restare coi miei per i prossimi 20 anni (ne ho 35).
@@graccio Beh mi verrebbe da dire che se a 35 anni uno guadagna 600-700€ al mese, il problema è suo…
Prima di arrivare a sta situazione cambi regione, cambi nazione, ti rimetti a studiare qualcosa, ti metti a lavorare in stage gratuito 1 anno per imparare un lavoro e poi vai all’estero (ad esempio carpentiere, meccanico, muratore)
@@bestpilot90 Se una persona guadagna 600-700 euro con un lavoro FULL TIME, allora è un problema di TUTTI.
Fortunatamente queste narrazioni col "RdC" e il "salario minimo" si scioglieranno come neve al sole, e sta già accadendo.
O si sta bene TUTTI, o NESSUNO.
L'avessi saputo prima non sarei oggi così tanto un PAPPAMOLLE!
I paesi dove si esce prima di casa sono i paesi a densità di popolazione più bassa.... punto
questa è un'osservazione buona: va affiancato anche al contesto economico.
Ma se in cima alla lista c'è il Montenegro... Senza contare che Germania e Paesi Bassi, ad esempio, hanno densità di popolazione maggiore di quella italiana, per non parlare della comparazione con Croazia o Portogallo...
Spesso mi lamento dell’affitto alto ma poi penso che è il prezzo che pago per la mia libertà e per l’affrancamento dalla figura genitoriale. Certo, se anche gli affitti (nel mio caso a Milano) fossero equiparati agli stipendi sarebbe meglio ma purtroppo non è cosí
Ho 26 anni, abito da sola da quando ne avevo 24 e posso dire con certezza che è stata un'ottima scelta.
Quando ho detto ai miei che avevo trovato un appartamento in affitto mi hanno detto: ma stai così male qua?
È stato complicato spiegargli che non era quello il motivo per cui me ne andavo e non sono certa che ad oggi l'abbiano capito.
Esempio di FAQ che ricevete se andate a vivere da soli così giovani:
- Ah ma quindi guadagni un sacco? No, so come gestire le mie finanze
- non sapevo avessi il ragazzo! Da quanto state assieme per fare questo passo? Non ho nessun ragazzo, vado a vivere da sola. (E qui parte un first reaction sioc)
- da sola??? quindi paga tutto il papi? Il papi mi paga la pizza la domenica ma non le bollette.
- non ci si sente soli? No, sto bene con me stessa
- i soldi dell'affitto sono soldi buttati!!!! Come tutti i costi sì, sono soldi che non rivedremo
- Perché andare in affitto quando si può comprare? Perché non tutti vogliono comprare
- Che fretta c'è? Nessuna fretta, solamente prendere una decisione razionale dopo aver analizzato pro e contro
Hai fatto benissimo, per quanto riguarda " affitto sprecato, meglio mutuo " I genitori non hanno idea di quanto possa essere traumatico il solo pensare di intestarsi un mutuo trentennale quando si hanno 25 anni in un mercato del lavoro fluido, che dopo 2 anni ti licenziano con messaggio whatsapp.
Io preferisco l affitto perché se mi rompo cambio casa e paese come voglio, mi sta passando l idea di andare a vivere in camper, e poi per chi vive con altri coinquilini è un modo di fare nuove amicizie 😊
video super azzeccato, io a 23 anni mi devo tra meno di 2 settimane trasferirmi a bologna in una doppia. Da 3 anni faccio stagioni estive già da minorenne ho capito che io non volevo vivere con i miei. Una volta vissuta la vera libertà nella mia prima stagione è stato una esperienza traumatica ma che ho capito che sono pronta. Ho imparato a fare determinate cose da sola , non sono una persona totalmente autonoma , ora come ora sono al 95% , ora sarò dipendente al 100%. Ora mi si aspetta una sfida gigante , pagarmi l'università ( cosa che stavo già facendo) + l'affitto è il mantenermi. non so se c'è la farò ma so che è la cosa migliore che posso fare per me. video giusto al momento giusto
Al massimo c’è onlyfans nel peggiore dei casi, dai che ce la si fa
@@uomodimondo94 al massimo vado a lavorare per il mc 🤣
Se pensi che questa sia la vera libertà...
Buona fortuna 😘😘
Non capisco perchè il rimanere coi genitori debba esser visto un fatto negativo e non ho nulla contro chi va via di casa. Ok le motivazioni per rimanere a casa possono essere tante, ma negare che il motivo economico sia uno tra i principali motivi significa vivere in un altro mondo, con milioni di disoccupati in Italia. Ogni cosa ha pro e contro, sia stare coi genitori che da soli, ma francamente vivere da soli da single a lungo andare porta a depressioni, chissà perchè nelle nazioni dove molti vivono da soli ci sono più suicidi. Se si sta bene in famiglia a che pro andar via?
Mah fa parte del diventare adulti, non ti viene la depressione perché esci di casa, la depressione viene per altri motivi.
Sisi infatti, sarebbe grave se avesse negato l'importanza del fattore economico
Parlo al condizionale perché *non l'ha fatto* , non l'ha negato ma ha fatto sue considerazioni su potenziali _altri_ aspetti di tipo sociale, culturale ecc.
In moltissimi paesi del mondo è normale vivere in famiglie allargate. È unicamente una questione culturale
Perché la famiglia è FASSISTAHHHHH
@@ingridprestopino6441 Non fa parte di nulla, non è una regola scritta che per diventare adulto devi per forza andare via da casa, è una delle tante convenzioni sociali. Ognuno fa il cazz0 che vuole senza dovere venire criticato.
Un'analisi ineccepibile, come sempre tra l'altro. Grazie mille del tuo contributo. Farò quest'anno 31 anni e, purtroppo, vivo ancora con la mia famiglia (forse per poco, incrociate le dita). Fortunatamente situazioni non pesanti ma, come hai detto, è totalmente diverso.
Per motivi di lavoro andai già via di casa piuttosto presto: a 24 anni mi pare. Poi decisi di rimettermi a studiare e con il lavoro full time non c'era scampo: dovetti abbandonare la mia indipendenza tanto agognata per ritornare indietro. Ed anche il lavoro (non solo uno).
Però concordo: il mio andar via fu "accettato" senza grandi remore (grandi, non totalmente assenti) perché non avendo una macchina a disposizione mi era più conveniente andare a vivere lì piuttosto che muovermi con mezzi o altro.
Per seguire il mio vero obiettivo ho rinunciato a un qualcosa che rimpiango ogni volta. Purtroppo, per i progetti che avevo in mente, un affitto sarebbe stato proibitivo e non volendo chiedere aiuto economico a casa (che non mi sarebbe mai stato negato) lavorare e studiare così come l'ho fatto era davvero difficile.
E' indubbia la "comodità" di poter delegare determinate situazioni, specie quando, appunto, si studia e lavora assieme. Però al contempo è un gioco che non vale la candela se non si ha veramente il focus su ciò che si vuole fare. Rischia di diventare una trappola mentale inconscia che non ti fa veramente vedere ciò che stai perdendo.
Tornassi indietro forse opterei per soluzioni miste ma qui ha poi inciso la forte problematica economica che c'è in questo paese. Per andare a vivere da solo (e quindi lavorare per mantenermi) mi sarebbe servita necessariamente la macchina. Con la mia tipologia di contratto non posso fare una rateizzazione nemmeno di 100€ su Amazon.
Come sempre la tua analisi tocca in maniera mirata tutti i punti senza ledere la solita professionalità che ti contraddistingue.
E tutto un problema di cash
Sento spesso Italia mammoni, ma non si sono mai chiesti se fossero i genitori ad impedirgli di allontanarsi
I genitori se sei maggiorenne non contano!decidi te sulla tua vita
@@stellina5289 esistono genitori violenti
@@alisia462 certo, a maggior ragione allora bisogna allontanarsi rendendosi indipendenti
@@stellina5289 ma ce la fai ?! Dei genitori violenti che impediscono al malcapitato di andarsene.
@@alisia462 forze dell ordine
Invece di fare 1000 bonus inutili, lo stato perché non da un sostegno a chi è in affitto da solo? Tipo appunto per gli under 40
Purtroppo il problema di questi bonus è che se lo stato desse 400€ gli affitti aumenterebbero di 400€, vedi bonus monopattini o qualsiasi altra cosa
Ormai ci si adegua a tutto, al momento pagherei per trovare qualcuno che mi confermi un lavoro part-time di 2-3 ore giornaliere (per avere
qualche soldo in tasca mio) e continuare a vivere TRANQUILLAMENTE coi miei, al netto degli umani contrasti.
L'importante è la tranquillità e serenità personale, il resto viene dopo, SE ci sono opportunità valide.
Ti ringrazio per il tempismo di questo video. Ho 25 anni e a novembre andrò via di casa, dopo aver rimandato per anni a causa di sensi di colpa e paure che i miei continuavano ad alimentare.
Sento di essermi tolta un peso e credo proprio di aver fatto la scelta giusta, vorrei aver preso questa decisione già tre anni fa
Com'è andata?
Cacchio😱 età media italiana 30.05???
Temo che per recuperare la mia casa, in cui si è barricata la ex moglie con i nostri due figli, mi dovrò mettere parecchio comodo😅😅😅
Grazie per questo video. Spunti di riflessione sempre molto interessanti, personalmente sono andata a convivere a 20 anni, entrambi lavorando (ora entrambi in indeterminato), eppure ogni giorno sento giudizi non richiesti riguardo le mie scelte. Nonostante tutto, sono tutt'ora fiera e convinta della mia decisione.
Concordo in parte, direi che fino a ~25 anni a meno di non fare il mantenuto non c'è modo di uscire di casa dato che studiando non si hanno soldi. Il resto è vero, quando torno a casa dei miei mia madre mi chiede ancora xk non torno da loro e sono quasi 2 anni che sono fuori casa... Il fatto che non sono il solo in questa situazione mi rassicura un po'.
Sono d'accordo con tutto quello che hai detto.!!!!!!!!
Spesso si presuppone che vivere a casa dei propri genitori sia una zona di comfort. Poi ci sono quelli come me per cui è sempre stata una zona di estremo discomfort invece 😂😂😂 e in quel caso ti garantisco che te ne vuoi andare il prima possibile. Sono ben contenta di vivere per conto mio da anni, e di avere anche quei 2000km di distanza di sicurezza, just in case
L'unica cosa nella quale non sono d'accordo è il discorso affitto: dal punto di vista economico conviene cercare di aprirsi un mutuo e comprare casa fin da subito (secondo me) così da avere una CASA a nome tuo, parte del TUO patrimonio. Pagare l'affitto sono soldi dati al vento, ripeto mio parere personale.
Se una persona ha l'esigenza di doversi spostare avere la casa di proprietà rischia di essere una catena al collo che ti complica tutto.
@@antoniorossi490 chiaro, SE, un'eventualità.
Ma se la necessità non c'è, non pagare affitti... Questo è il senso del mio commento
Aprire un mutuo= necessità di lavoro stabile, a lungo termine e con paga decente. Quanti lavori in italia ad oggi offrono queste garanzie?? O meglio quali contratti di lavoro ti permettono di poter affrontare questo rischio senza ovviamente l'aiuto familiare?? L'affitto se non è a livelli di strozzinaggio sarebbe possibile mantenerlo con regolarità (sempre più raro), per il mutuo, di base hai bisogno di poggiare su garanzie che la banche guardano sempre con maggiore diffidenza.
@@TheRobinF certo, capisco che le condizioni di oggi per mantenersi un mutuo aperto sono quelle che hai elencato, ma se ti informassi i mutui di oggi hanno tassi d'interesse moooolto bassi. Poi chiaramente dipende anche da che rapporto hai tu con la tua banca. Il mio è solo che un consiglio, poi ognuno fa quello che più gli conviene 🤷🏽♂️
@@RiccardoRumi hai ragione, forse sbaglio io ad avere un occhio più critico quando si parla di banche. È altresi vero che un rapporto positivo con la banca ed avere grosse agevolazioni risultano sempre complicati e li ottieni quando lo decide la banca non tu. Con tutta la buona volontà il manico del coltello non ce l'hai. Poi dipende dai casi certo.
Per un Siciliano, trovare lavoro e vivere da solo è molto difficile perchè non c'è lavoro
Secondo me il fattore non poco influenzante è quello del lavoro o comunque di possedere una o più entrate in grado di permetterti di pagare l affitto almeno. Il mutuo lo concedono ai tempi indeterminati o statali. La cultura non centra proprio nulla, forse ci sono le eccezioni quelli che vogliono vivere con i genitori perchè non hanmp voglia di fare una c**0 però almeno il 75% Non può piu che non vuole.
In parte non condivido.
Noi italiani abbiamo tanti difetti, ma il senso della famiglia non penso sia uno di quelli.
Non penso che sia vitale per in giovane andare a vivere da solo.
La maturità si può ottenere anche con i propri genitori.
Si sente spesso di ragazzi che dicono che hanno imparato a fare le faccende e pagare le bollette andando a vivere da soli, ma perché non sapevate farlo prima?! I miei genitori mi hanno sempre responsabilizzato e insegnato a muovermi in casa e nella società, quando poi a 30anni sono andato a vivere da solo non ho avuto nessuno shock ambientale, ero già pronto.
Certo, con i genitori non è sempre facile, ma alla fine gli si vuole bene.
Andando a vivere da solo, invece il rischio è quello di accentuare la solitudine, mentre vivendo con i tuoi impari a interagire con altri, non diverso dal vivere con una moglie.
Per non parlare del ritorno economico. In quattro anni di stipendio fisso in casa con i miei sono riuscito a comprare una casa in città.
Dobbiamo tutti ringraziare i nostri genitori per quello che abbiamo, anche se abbiamo sudato per ottenerlo.
Perfettamente d'accordo.
@Ulrik Esattamente.. io comunque da orfano consiglierei invece di godervi più tempo possibile con i genitori (se c'è un bel rapporto), perché quegli anni li poi credetemi, non torneranno più indietro e li rimpiangerete un giorno.
Ci sono nazioni dove i genitori vengono mollati nelle case di riposo e i figli vanno a trovarli giusto forse a natale.. vogliamo davvero arrivare a una società del genere? Mononucleare e fortemente distaccata dai valori della famiglia, una delle cose buone che ha ancora il popolo latino? mah. Sarà che a me una famiglia ora manca tanto
Anche secondo me non ha senso demonizzare questa cosa. I genitori sono una risorsa e quando il rapporto non è patologico ben venga l'aiuto reciproco. Senza contare che in Italia sono sempre esistite le famiglie allargate, si viveva tutti insieme in case enormi per anni e ci si dava una mano. Se questo modello ha funzionato per anni e la gente è sopravvissuta tranquillamente perché oggi dovrebbe essere diverso? Io penso che lo stato faccia parecchia pressione su questo unicamente per motivazioni economiche
@@lanas.2093 dopo i 30, 35 anni è deleterio vivere ancora con i genitori
Mmm si mi piace la braggatina stealth della casa comprata in 4 anni...
arrivo dalla playlist di @Froz3n
Ti ringrazio Marco per i tuoi video e da questo in particolare ho colto come spunto motivazionale quello di presentare a mio figlio, (che dovrebbe andare in comunità psichiatrica perché rifiuta gli psicofarmaci e che ha subito più di un episodio psicotico ) l'argomento di una possibilitá non solo di riprendere in mano la propria vita che si é fermata 2 anni e mezzo fa quando aveva 21 anni, ma anche quella dell'indipendenza, dell'andare via di casa per crescere ed evolversi. Lui ha una folle paura di allontanarsi dal nido come lui lo chiama, ma forse anche nelle psicosi ci sono delle dinamiche inconsce familiari che fanno male e che potrebbero essere una delle cause scatenanti. Mi piacerebbe tanto ricevere un tuo parere....grazie