Salve, amico mio Mi chiamo Gabriel, sono un italo-brasiliano i cui antenati vengono dalla Bassa Modenese e ho sempre avuto interesse in imparare l'idioma dei miei trisavoli paterni ma semplicemente non so come fare per impararlo residendo all'estero. Ho vissuto a Modena per quattro anni ma non ho mai avuto l'oportunità di imparare l'Emiliano ma voglio disperatamente farlo. La mia domanda quindi è questa: ci sono dei libri che insegnino qualcosa sul Emiliano e qual'è la miglior strategia per imparare da solo? So un paio di parole isolate ma niente di più, parolacce piu che altro ahahhaah. Si mi puoi aiutare ti sarò gratissimo. Grazie
Bassa modenese di dove? Ecco il link per imparare la grammatica, il link si riferisce al dialetto reggiano, che è grammaticamente equivalente a quello modenese: www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=www.bulgnais.com/Grammatica-reggiana.pdf&ved=2ahUKEwjpsZrgve7sAhXjCWMBHd4rBe0QFjAAegQIARAB&usg=AOvVaw2wJ_bbT1iwtXao2OE7dNY-&cshid=1604685178953 Come dizionario ce né uno fantastico online del 1859 disponibile come libro gratis su google books. Il dizionario inoltre non riporta il dittongo finale ou, dunque scrive cavdon invece che cavdoun, ma in realtà si legge cavdoun, mentre le o quando sono tra due consonanti si pronunciano simile al suono francese eu, come in moj, caveriol, Dutor. books.google.it/books?id=MHjOBp4NIgAC&pg=PP7&dq=Dialetto+modenese&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjejYrNv-7sAhUOMewKHSeIDv4Q6AEwBXoECAcQAg#v=onepage&q=Dialetto%20modenese&f=false
C’è un corso online di dialetto bolognese offerto da Succede Solo a Bologna. Tre turni/tre livelli che si ripetono ogni anno, credo. L’insegnante, molto bravo, si chiama Roberto Serra. C’è anche un bel manuale + CD, Dscarret in bulgnais?, che si può comprare online. (Il bolognese è molto vicino al modenese.)
È esattamente così. Questo riguarda l'influenza Longobarda nella lingua, ma è un tedesco "antico". Abbiamo però parole germaniche che non esistono in tedesco perché hanno origine proto germanica.
@@MarcoMenozziPro ma assolutamente no, è Celtico al massimo non c'entra un cazzo i longobardi, il dialetto bolognese che poi darà vita anche al Modenese sono d'origine Celtica il germanico non c'entra un cazzo
@laire-D.-Ethelo-BrandoC'è un consistente elenco di parole di origine longobarda non solo nelle lingue regionali gallo-italiche ma addirittura nell'Italiano. Ovviamente la componente longobarda è più forte nella bassa, al confine con la Lombardia e cala verso sud al confine con la Toscana. E non dimentichiamo che fino a 150 anni fa la città si chiamava "Reggio di Lombardia".
Io penso che l'Emiliano ed il Romagnolo che abbiamo sentino nel video siano due delle tante inflessioni che il dialetto Emiliano-Romagnolo prende kilometro per kilometro in tutta la vastità della nostra regione. Sono Ferrarese o meglio di Pontelagoscuro e vi assicuro che il mio Ferrarese è già leggermente diverso da quello parlato a sud della città. Il "mio" ha dei termini che si trovano sia in quello classificato come Emiliano che in quello classificato come Romagnolo ma ha anche inflessioni che derivano dalla vicinanza col veneto. In altre parole non può esistere un'unica definizione di dialetto Emiliano ne di Romagnolo ma per assonanza un'infinità di sfumature di Emiliano-Romagnolo. Tanto...basta capirsi.
Emilian seems to have more influence from the Gallo-italic languages and Romagnol seems to be closer to the Italo-Dalmatian languages. I noticed a similarity between Emilian Inco & Asvein and Piedmontese Ancheuj & Avzin
I am from the eastern part of the province of Reggio Emilia, in the very heart of the Po Valley. Grammatically Reggiano-Modenese is basically identical to Lombard, but phonetically it has strong affinities with Piedmontese, especially in terms of diphthongs. For example we say Piemuntèis, aveir, saveir, magné, cunté, parlé in a strikingly similar way to Piedmontese. Romagnol spoken between Imola and Cesena is much closer to the Gallo-Italic world compared to this sample of Romagnol (taken from the province of Rimini).
@@parleremilian6879 no, assolutamente. Lei dovrebbe sapere che al contrario i montanari reggiani e modenesi tendono a marcare molto il suono in "a", quindi dicono ad esempio caaaan, maaaan, noi al contrario lo lasciamo nasale ma chiuso in "e". Molti bolognesi e anche romagnoli (veda esempio dei riminesi) fanno lo stesso, mi risulta
@@dantearmani2621 Che zona della Val d'Enza di preciso? Pensavo fosse un dialetto montanaro in quanto la terra dei friniati è ricca di dialetti molto particolari come quello di Busana dove si palatizza la a al contrario del montanaro standard. Sono appunto i romagnoli e i bolognesi cittadini (popolo di transizione tra emiliani e romagnoli) che dicono pen, chen, men. Gli emiliani infatti non palatizzano la a solo qualdo ha un suono molto nasalizzato come nel caso di man, can, pan.
@@parleremilian6879 Ah ok, capisco, io invece sono di Bologna, quindi il dialetto è leggermente diverso, ma comunque molto affine al modenese/reggiano.
@@michelecrociati9175 Il Bolognese cittadino e in generale tutta l'area ad oriente del Reno è diverso non solo foneticamente (spariscono tutti i dittonghi -ou e -ei tipici dell'emiliano) ma anche sintatticamente, dato che manca la particella pronominale egh, dunque invece che dire a ghò (io ho) oppure te a t'ghe (tu hai) i bolognese cittadini dicono a i'ho e te tè come i romagnoli, ma subito ad ovest del Reno, nell'area tra Casalecchio-Bazzano e tra San Giovanni Persiceto-Sant'Agata parlano una lingua invece identica al reggiano/modenese.
@@parleremilian6879 Difatti io sono dell'area tra Casalecchio e Bazzano, ma non saprei distinguere tra il dialetto ad ovest del reno e quello cittadino, onestamente.
@@parleremilian6879 Il discorso del verbo avere non fa una piega, ma per quanto riguarda la questione dei dittonghi -ou ed -ei, non mi pare sia sempre così. Mentre il dittongo -ei diventa una é chiusa come dici tu (per esempio, "asvéin" in reggiano/modenese e "avsén" in bolognese) ci sono altri dittonghi che sono molto affini a -ei, come per esempio "nero", che stranamente è "nîgher" in mod./regg., in bolognese è "naigher", o anche "neigher" fuori dalle mura. Ci sono poi parole particolari come "culéṅna, fangéṅna, cantéṅna, galéṅna" dove la velarizzazione della N nasale porta alla dittongazzione della é in ei, e quindi vengono pronunciate "culeinna, fangeinna, galeinna". In bolognese il dittongo -ou, invece, non sparisce completamente, ma si trasforma o in -åu o in -å (dove å è una o molto aperta, affine alla a). Nel video fai l'esempio di "sopra" che è "sora" in romagnolo e "souver" in emiliano, mentre in bolognese è (d)såura, oppure "coulp" --> "cåulp", mentre "clasioun" in regg./mod. --> "claziån" in bol. .
Se non sai se sei in Emilia o in Romagna è facile da capirsi: se bussi ad una porta e chi ti apre ti offre dell' acqua vuol dire che sei in Emilia, se ti offre del Sangiovese vuol dire che sei in Romagna. Facile. 😊
Quindi da quelle parti la "a" davanti a "n" diventa "e" come in area riminese, con la differenza che da noi la "a" si conserva in "màgna" (mè a magn, té t'magn, ló e' magna ecc.); poi nel riminese seconda delle zone si dice "Frència" (Riccione, Cattolica) o "Frènza" (Rimini, Santarcangelo).
@@ceccomyth proprio così. Ovviamente per i pochi rimasti rimasti che parlano il "puro" dialetto della Val d'Enza....Paradossalmente sono proprio i figli degli immigrati che vedo parlarlo meglio tra i giovani! Probabilmente perché "esposti" fin da bambini a locali che lo parlavano bene. Nelle giovani generazioni si tende a parlare (male cmq) un dialetto cittadino imbastardito, diverso da quello dei veri reggiani di città ma anche purtroppo dal nostro "verace". At salut!
@@dantearmani Interessante questa cosa, un po' avevo intuito che nell'area reggiana ci fossero assonanze linguistiche con il mio dialetto riminese ma non pensavo fino a questo punto. Ho notato anche una certa somiglianza tra il dialetto parlato in alcune zone dell'Appennino parmigiano e il pesarese, in particolare a Monchio delle Corti. Probabilmente la comune matrice gallica ha determinato sviluppi linguistici simili anche a molti km di distanza, tenendo presente che i Galli Senoni (originari della Francia) nel loro itinerario verso la Romagna e le Marche settentrionali potrebbero aver fatto tappa lì. A t salut ènca me, stam bèin. Ciao
@@ceccomyth Ti ringrazio e ti confermo che nel mio Comune (S. Polo d'Enza) sono stati trovati diversi reperti (utensili, monete) risalenti all'epoca dei Galli (esposti tra l'altro nella famosa mostra di Palazzo Grassi a Venezia nel 1993 credo, se puoi averla visitata anche tu). A S. Polo c'era anche una cittadina etrusca in precedenza (Servirola) ed è stata scoperta addirittura la più grossa necropoli longobarda dell'Emilia, inoltre ci sono diverse vestigia romane (molte risepolte per motivi di disinteresse, ad esempio c'è una intera via romana scoperta e poi tornata nell'oblio), tra cui gli scavi archeologici di Luceria (città romana di discreta importanza in epoca imperiale). Ma nn venire qua per visitare nulla di importante, rimarresti deluso! I reperti "migliori" sono ora conservati da decenni nel Museo di Storia Naturale "Spallanzani" di Reggio. Per venire ad un periodo più recente, anche il castello di Canossa sede del potere della famosa contessa Matilde che domina la nostra vallata giace semidistrutto dal 1500 a seguito di scontri armati tra i Sampolesi ed i Reggiani cittadini....Ogni anno tuttavia è ancora meta del pellegrinaggio di numerosi turisti tedeschi (nn tanti come da voi in Riviera!), In Germania la nostra storia locale è più nota che da noi, e il Comune di Ciano d'Enza (Sien in dialetto), cui appartiene ora la frazione di Canossa, da oltre 30 anni ha mutato per motivi di opportunità il nome in "Canossa". At salut ancòra e bon èn!
Mentre con il Lombardo le differenze sono solamente a livello fonetico con il romagnolo sono anche a livello grammaticale e lessicale. Ad esempio, l'emiliano ha il "gh" per esprimere i verbi riflessivi allo stesso modo del lombardo-veneto-trentino, mentre questo è completamente assente ad oriente del fiume Reno (Bologna-Romagna).
Le uniche cose simili sono alcune parole, cambia proprio la grammatica e il lessico al punto che io romagnolo non capisco il dialetto emiliano. Magari se parlato lento riesco a capire il senso generale di frasi semplici. Più comprensibile il Bolognese ma solo per le influenze reciproche tra i due dialetti
@@claudioflocco7456 entrambi. L'italiano, quindi il toscano, appartiene ad una famiglia linguisica differente dalla lingua emiliana e da quella romagnola. Formatesi, queste, dall'innesto del latino su di un substrato celto-ligure ed un sostrato longobardo. Soprattutto per quanto riguarda, tra le due interessate, la lingua emiliana. Per intenderci, non sono dialetti dell'italiano.
@@albertogambino5795 Secondo me l'emiliano e il romagnolo occidentale sono i più distanti. Il riminese e i dialetti della Romagna appenninica leggermente più vicini, specie nel lessico. Poi ci sono i dialetti gallo-piceni che mischiano tratti gallo-italici e mediani e che quindi sono a metà strada fra Italia settentrionale e centrale.
Il Romagnolo di Imola e delle città lungo la via Emilia (Faenza-Forlì-Cesena) è intellegibile, come tutte le lingue della pianura padana, mentre quello della bassa Romagna e lungo la costiera romagnola come Ravenna è più incomprensibile a causa di quei suoi così stranieri che sembrano una combinazione tra slavo e napoletano.
@@parleremilian6879 Il dialetto che hai messo è quello di Saludecio, un bellissimo paese collinare che si trova nella parte più a sud della provincia di Rimini, al confine tra Romagna e Marche, in pratica un misto tra riminese e pesarese. Io che sono riminese capisco abbastanza bene i dialetti emiliani del ceppo modenese-reggiano, anzi ti dico che come inflessione mi è più familiare il tuo dialetto di alcuni dialetti della Romagna più a nord, che assomigliano molto al bolognese, tipo quelli della zona tra Faenza, Lugo e Ravenna. Soprattutto i dittonghi prima della "n" velare tipo "vèin" (vino) e "limòun" (limone) sono più o meno gli stessi che si usano a Rimini. Invece tra Forlì e Ravenna si usano le vocali nasali senza pronunciare la "n" , per cui c'è un maggiore avvicinamento al francese, o almeno questa è l'impressione. Detto ciò, noi abbiamo ovviamente parole diverse e anche alcune regole grammaticali cambiano, per esempio noi diciamo "òz" per "oggi" (e da Riccione in giù "òg'") e non "incó/incù" come nella Romagna più a nord e in Emilia. È un po' come se Bologna avesse lasciato una certa impronta nei dialetti situati al centro della regione, un mix di emiliano e romagnolo dove le singole componenti si combinano diventando difficilmente distinguibili al confine, mentre è più facile notare differenze a livello di tradizioni, cultura e cucina. Rimini è l'ultima città della via Emilia, ma anche la prima sulla via Flaminia per chi viene da nord, e infatti il dialetto è sicuramente diverso dal romagnolo che si parla tra Forlì, Cesena e Ravenna.
@@ceccomyth L'Emilia Romagna è indubbiamente la regione linguisticamente più eterogenea d'Italia. La Romagna è un entità culturale che esiste da millenni (almeno dal 568). Per questo che il romagnolo è una lingua più o meno omogenea, mentre l'Emilia è un invenzione del 1861. Prima di allora nessuno si sarebbe mai identificato come emiliano, ma come modenese/parmigiano o al massimo come lombardo. Ecco che risulta impossibile identificare una lingua "emiliana" che comprenda tutti quei territori della regione Emilia-Romagna che non sono Romagna. Tuttavia una lingua più o meno omogenea parlata nella terra tra il Reno e il Taro che possiamo chiamare "emiliana" esiste. Ma questa non include certo il piacentino e il frignatese (più simili al lombardo occidentale che all'emiliano), neanche il ferrarese e il bolognese cittadino (lingua di transizione tra Emiliano e Romagnolo).
Incredibile come quasi ogni parola romagnola sia sbagliata o pronunciata malissimo hahaha Anche se, da oz presumo sia riminese, è totalmente diverso il modo di parlare e di pronunciare alcune parole anche là Variante Ravennate: Nôv Nustre Incù Pä Pèn Sôra Tö Bèra Al'ardrèt Fòja Föla Frò't Zugh Linzöl Majô Marô Mö't Avsè Nôval Neghar Nespla Culaziô Cä Żazarnèl Zè't Côlp Mä Dolz Fè
Ma non è sbagliata, le parole sono pronunciate nel dialetto di Saludecio, un paese in provincia di Rimini a pochi km dal confine con le Marche. È chiaro che non c'entra niente col ravennate. È un mix di basso riminese e pesarese confinante. D'altronde Ravenna è molto più vicina all'Emilia, assomiglierà nell'inflessione e nel lessico certamente di più all'emiliano.
@@ceccomyth eh, é già un mix molto particolare per un confronto, non esiste un romagnolo standard però anche l'inflessione mi pare marcata in un modo troppo strano
Per completezza traduco queste parole in riminese, tenendo presente che ci sono almeno 4/5 varianti diverse solo all'interno del territorio comunale di Rimini e a volte cambiano proprio le parole. Nòv (nove, nuovo); Nòvv (nuovi) Nustrèn (nostrano) Òz (oggi) Pèn (pane) Pégn (pino) Sóra (sopra); sòra (suora) Tò (prendere), ma qui è tònn (tonno) Bérra/béra (birra) Drétt (dritto) Fòja (foglia) Fòla (favola) Frótt (frutto) Zóg o zùg (gioco) Lanzól/linzól (lenzuolo) Majòun (maglione) Maròun (marrone) Mùt (muto) Avşèin (vicino) Nóvvla (nuvola), nóvvle (nuvoloso) Nér (nero) Nèspla (nespola) Culaziòun/clazioùn (colazione) Chèn (cane), chènn (cani) Zudarnèl/zudrinèl (cetriolo) Zèint/zént (cento) Cólp (colpo) Mèna (mano) Dólz (dolce), dùlz (dolci) Fèin (fieno o fino)
@@ceccomythPremetto che sono di Urbino. Ho degli amici di Mondaino e Saludecio e addirittura a volte dicono "gì" per dire "andare". Mio padre è di San Marino, una volta gli ho detto "gim" ("andiamo") e la sua risposta è stata "chi è gim?" 😂😂😂. Questo per sottolineare come forse il dialetto di saludecio sia più pesarese che romagnolo
@@thorcayenne75 Il dialetto gallo-piceno è molto più uniforme dei dialetti che si parlano fra Rimini e Pesaro. È probabile che in qualche modo influenzi le zone di confine. Ricordo di aver sentito da quelle parti anche la parola "cèrqua" per quercia, chiaramente proveniente dall'Italia centro-meridionale e di uso frequente già a Pesaro. Nel riminese si dice "arvóra" o "arvùra". Anche se pensavo che almeno fino a Montegridolfo si usasse "andè" e non "gì". Però molta gente di quei posti frequenta assiduamente la valle del Foglia, così si spiegherebbe l'uso di "gìm". Comunque a Pesaro di solito si pronuncia "gém". Do' gém?
@@parleremilian6879 Questo è il dialetto di Saludecio, al confine con la provincia di Pesaro. Per cui è un romagnolo di confine; va detto però che il dialetto pesarese stesso è diverso dal fanese e dall'urbinate che insieme a Senigallia costituiscono il gallo-piceno vero e proprio.
@@ceccomyth lo sapevo che questo è un dialetto periferico, in quanto il romagnolo vero e proprio si parla da Imola a Cesena, ma purtroppo ho trovato solo questo.
@@parleremilian6879, i Celti non erano germanici ... i Celti erano e sono celti ... prova ad andare al Nord della Scozia o in Galles a dire che loro sono germanici o anglici e lo vedi come ti rispondono
@@ilpatriota8241 Quello che sembra è irrilevante. Il risultato di miriadi di studiosi identifica le lingue parlate a nord della linea LaSpezia-Rimini (il più grande confine linguistico del mondo romanzo) come appartamenti al gruppo gallo-romanzo insieme alle lingue della Francia e dell'Iberia settentrionale. Esistono dubbi sul Ligure e il Veneto, ma rimangono pur sempre lingue romanze occidentali, ben distinte dalle lingue latino-italiche (lingue romanze orientali). Il Toscano a sua volta presenta forti influenze del Nord Italia, dunque le lingue "latino-italiche" vere iniziano dall'Umbria e le Marche in giù.
@@ilpensieroalternativo715 A San Marino, Riccione e Cattolica si dice og, oz si dice solo a Rimini, Santarcangelo e Verucchio. Dalle parti di Bellaria dicono incù.
@@mauriziogradilone2967 Io dalle mie parti ho sempre sentito sia "òz" che "òg", probabilmente il secondo è più tipico di Riccione ma si usa già nella periferia a sud di Rimini (Miramare e dintorni). "Incù" invece a Rimini è sconosciuto.
1:20 so Emilians get the Nword pass
It's from latin. It's a latin word.
Salve, amico mio
Mi chiamo Gabriel, sono un italo-brasiliano i cui antenati vengono dalla Bassa Modenese e ho sempre avuto interesse in imparare l'idioma dei miei trisavoli paterni ma semplicemente non so come fare per impararlo residendo all'estero. Ho vissuto a Modena per quattro anni ma non ho mai avuto l'oportunità di imparare l'Emiliano ma voglio disperatamente farlo. La mia domanda quindi è questa: ci sono dei libri che insegnino qualcosa sul Emiliano e qual'è la miglior strategia per imparare da solo? So un paio di parole isolate ma niente di più, parolacce piu che altro ahahhaah. Si mi puoi aiutare ti sarò gratissimo.
Grazie
Bassa modenese di dove?
Ecco il link per imparare la grammatica, il link si riferisce al dialetto reggiano, che è grammaticamente equivalente a quello modenese:
www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=www.bulgnais.com/Grammatica-reggiana.pdf&ved=2ahUKEwjpsZrgve7sAhXjCWMBHd4rBe0QFjAAegQIARAB&usg=AOvVaw2wJ_bbT1iwtXao2OE7dNY-&cshid=1604685178953
Come dizionario ce né uno fantastico online del 1859 disponibile come libro gratis su google books. Il dizionario inoltre non riporta il dittongo finale ou, dunque scrive cavdon invece che cavdoun, ma in realtà si legge cavdoun, mentre le o quando sono tra due consonanti si pronunciano simile al suono francese eu, come in moj, caveriol, Dutor.
books.google.it/books?id=MHjOBp4NIgAC&pg=PP7&dq=Dialetto+modenese&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwjejYrNv-7sAhUOMewKHSeIDv4Q6AEwBXoECAcQAg#v=onepage&q=Dialetto%20modenese&f=false
@@parleremilian6879 grazie mille per la celere risposta
Vengono di Medolla, Bomporto e San Prospero.
C’è un corso online di dialetto bolognese offerto da Succede Solo a Bologna. Tre turni/tre livelli che si ripetono ogni anno, credo. L’insegnante, molto bravo, si chiama Roberto Serra. C’è anche un bel manuale + CD, Dscarret in bulgnais?, che si può comprare online. (Il bolognese è molto vicino al modenese.)
Una cosa che si potrebbe pensare vedendo questo video è che l'emiliano parla come un tedesco
È esattamente così. Questo riguarda l'influenza Longobarda nella lingua, ma è un tedesco "antico". Abbiamo però parole germaniche che non esistono in tedesco perché hanno origine proto germanica.
AL 90 PER CENTO SI'😬
@@MarcoMenozziPro ma assolutamente no, è Celtico al massimo non c'entra un cazzo i longobardi, il dialetto bolognese che poi darà vita anche al Modenese sono d'origine Celtica il germanico non c'entra un cazzo
@@lucasozzi6487 no è Celtico
@laire-D.-Ethelo-BrandoC'è un consistente elenco di parole di origine longobarda non solo nelle lingue regionali gallo-italiche ma addirittura nell'Italiano. Ovviamente la componente longobarda è più forte nella bassa, al confine con la Lombardia e cala verso sud al confine con la Toscana. E non dimentichiamo che fino a 150 anni fa la città si chiamava "Reggio di Lombardia".
Io penso che l'Emiliano ed il Romagnolo che abbiamo sentino nel video siano due delle tante inflessioni che il dialetto Emiliano-Romagnolo prende kilometro per kilometro in tutta la vastità della nostra regione. Sono Ferrarese o meglio di Pontelagoscuro e vi assicuro che il mio Ferrarese è già leggermente diverso da quello parlato a sud della città.
Il "mio" ha dei termini che si trovano sia in quello classificato come Emiliano che in quello classificato come Romagnolo ma ha anche inflessioni che derivano dalla vicinanza col veneto.
In altre parole non può esistere un'unica definizione di dialetto Emiliano ne di Romagnolo ma per assonanza un'infinità di sfumature di Emiliano-Romagnolo. Tanto...basta capirsi.
Emilian seems to have more influence from the Gallo-italic languages and Romagnol seems to be closer to the Italo-Dalmatian languages. I noticed a similarity between Emilian Inco & Asvein and Piedmontese Ancheuj & Avzin
I am from the eastern part of the province of Reggio Emilia, in the very heart of the Po Valley. Grammatically Reggiano-Modenese is basically identical to Lombard, but phonetically it has strong affinities with Piedmontese, especially in terms of diphthongs. For example we say Piemuntèis, aveir, saveir, magné, cunté, parlé in a strikingly similar way to Piedmontese.
Romagnol spoken between Imola and Cesena is much closer to the Gallo-Italic world compared to this sample of Romagnol (taken from the province of Rimini).
Io sono della Val d'Enza reggiana e come mi ha insegnato mia nonna dico pen, chen, men, ma anche Frencia, Spegna, megna, lena (lana), putena, ecc
@@dantearmani2621 Curioso, è della montagna?
@@parleremilian6879 no, assolutamente. Lei dovrebbe sapere che al contrario i montanari reggiani e modenesi tendono a marcare molto il suono in "a", quindi dicono ad esempio caaaan, maaaan, noi al contrario lo lasciamo nasale ma chiuso in "e". Molti bolognesi e anche romagnoli (veda esempio dei riminesi) fanno lo stesso, mi risulta
@@dantearmani2621 Che zona della Val d'Enza di preciso? Pensavo fosse un dialetto montanaro in quanto la terra dei friniati è ricca di dialetti molto particolari come quello di Busana dove si palatizza la a al contrario del montanaro standard.
Sono appunto i romagnoli e i bolognesi cittadini (popolo di transizione tra emiliani e romagnoli) che dicono pen, chen, men.
Gli emiliani infatti non palatizzano la a solo qualdo ha un suono molto nasalizzato come nel caso di man, can, pan.
Romagnol is like a cross between Emilian and Venetian.
Ma per fare il romagnolo chi hai trovato? Le pronunce sono da brividi hahah. Comunque video bellissimo, continua così
Giusto per curiosità ma quale variante emiliana parla l'uomo? Ha dei suoni leggermente diversi dal dialetto della mia città.
Io vengo da un area compresa tra la provincia di modena e reggio, il cuore della lingua emiliana.
@@parleremilian6879 Ah ok, capisco, io invece sono di Bologna, quindi il dialetto è leggermente diverso, ma comunque molto affine al modenese/reggiano.
@@michelecrociati9175 Il Bolognese cittadino e in generale tutta l'area ad oriente del Reno è diverso non solo foneticamente (spariscono tutti i dittonghi -ou e -ei tipici dell'emiliano) ma anche sintatticamente, dato che manca la particella pronominale egh, dunque invece che dire a ghò (io ho) oppure te a t'ghe (tu hai) i bolognese cittadini dicono a i'ho e te tè come i romagnoli, ma subito ad ovest del Reno, nell'area tra Casalecchio-Bazzano e tra San Giovanni Persiceto-Sant'Agata parlano una lingua invece identica al reggiano/modenese.
@@parleremilian6879 Difatti io sono dell'area tra Casalecchio e Bazzano, ma non saprei distinguere tra il dialetto ad ovest del reno e quello cittadino, onestamente.
@@parleremilian6879 Il discorso del verbo avere non fa una piega, ma per quanto riguarda la questione dei dittonghi -ou ed -ei, non mi pare sia sempre così. Mentre il dittongo -ei diventa una é chiusa come dici tu (per esempio, "asvéin" in reggiano/modenese e "avsén" in bolognese) ci sono altri dittonghi che sono molto affini a -ei, come per esempio "nero", che stranamente è "nîgher" in mod./regg., in bolognese è "naigher", o anche "neigher" fuori dalle mura.
Ci sono poi parole particolari come "culéṅna, fangéṅna, cantéṅna, galéṅna" dove la velarizzazione della N nasale porta alla dittongazzione della é in ei, e quindi vengono pronunciate "culeinna, fangeinna, galeinna".
In bolognese il dittongo -ou, invece, non sparisce completamente, ma si trasforma o in -åu o in -å (dove å è una o molto aperta, affine alla a). Nel video fai l'esempio di "sopra" che è "sora" in romagnolo e "souver" in emiliano, mentre in bolognese è (d)såura, oppure "coulp" --> "cåulp", mentre "clasioun" in regg./mod. --> "claziån" in bol. .
Emiliano is very near of provencal,occitan and catalan.
I love Emiliano. Pretty sexy lang.
In orthography, in fonetics emiliano sounds like heavy baltic and heavy slavic idiom or more, heavy uralic idiom.
Ciao posso contattarti per una domanda per la mia tesi di laurea sul dialetto emiliano?
Che variante emiliana è? Io son di Parma e le pronunce sono abbastanza diverse
Il simbolo della Romagna sembra il galletto Belga.
Se non sai se sei in Emilia o in Romagna è facile da capirsi: se bussi ad una porta e chi ti apre ti offre dell' acqua vuol dire che sei in Emilia, se ti offre del Sangiovese vuol dire che sei in Romagna. Facile. 😊
Romangnol is impositive have sounds of german,bretan, english little german.
I love romangnol he is the true galo italic lang ❤❤❤❤❤
Allora, questo è un emiliano verso Modena o Reggio. Sarebbe meglio specificare, perché più che emiliano mi sembra tedesco 😂😂😂
Nel mezzo
"mount"....wow
Cio me a so ad Ziseina e la mita dla roba a la deg cum l'elimien in te video... cum è pusebil?
Perché non esiste un unico "rumagnòl"...
In realtà sono molto più simili di quel che sembra dal video ...
A Rimini già cambia il dialetto romagnolo rispetto a questo
A Ravenna non si parla come nel video
Io sono della Val d'Enza reggiana e come mi ha insegnato mia nonna dico pen, chen, men e anche Frencia, Spegna, megna, lena (lana), putena, ecc
Quindi da quelle parti la "a" davanti a "n" diventa "e" come in area riminese, con la differenza che da noi la "a" si conserva in "màgna" (mè a magn, té t'magn, ló e' magna ecc.); poi nel riminese seconda delle zone si dice "Frència" (Riccione, Cattolica) o "Frènza" (Rimini, Santarcangelo).
@@ceccomyth proprio così. Ovviamente per i pochi rimasti rimasti che parlano il "puro" dialetto della Val d'Enza....Paradossalmente sono proprio i figli degli immigrati che vedo parlarlo meglio tra i giovani! Probabilmente perché "esposti" fin da bambini a locali che lo parlavano bene. Nelle giovani generazioni si tende a parlare (male cmq) un dialetto cittadino imbastardito, diverso da quello dei veri reggiani di città ma anche purtroppo dal nostro "verace". At salut!
@@dantearmani Interessante questa cosa, un po' avevo intuito che nell'area reggiana ci fossero assonanze linguistiche con il mio dialetto riminese ma non pensavo fino a questo punto. Ho notato anche una certa somiglianza tra il dialetto parlato in alcune zone dell'Appennino parmigiano e il pesarese, in particolare a Monchio delle Corti. Probabilmente la comune matrice gallica ha determinato sviluppi linguistici simili anche a molti km di distanza, tenendo presente che i Galli Senoni (originari della Francia) nel loro itinerario verso la Romagna e le Marche settentrionali potrebbero aver fatto tappa lì.
A t salut ènca me, stam bèin.
Ciao
@@ceccomyth Ti ringrazio e ti confermo che nel mio Comune (S. Polo d'Enza) sono stati trovati diversi reperti (utensili, monete) risalenti all'epoca dei Galli (esposti tra l'altro nella famosa mostra di Palazzo Grassi a Venezia nel 1993 credo, se puoi averla visitata anche tu). A S. Polo c'era anche una cittadina etrusca in precedenza (Servirola) ed è stata scoperta addirittura la più grossa necropoli longobarda dell'Emilia, inoltre ci sono diverse vestigia romane (molte risepolte per motivi di disinteresse, ad esempio c'è una intera via romana scoperta e poi tornata nell'oblio), tra cui gli scavi archeologici di Luceria (città romana di discreta importanza in epoca imperiale). Ma nn venire qua per visitare nulla di importante, rimarresti deluso! I reperti "migliori" sono ora conservati da decenni nel Museo di Storia Naturale "Spallanzani" di Reggio. Per venire ad un periodo più recente, anche il castello di Canossa sede del potere della famosa contessa Matilde che domina la nostra vallata giace semidistrutto dal 1500 a seguito di scontri armati tra i Sampolesi ed i Reggiani cittadini....Ogni anno tuttavia è ancora meta del pellegrinaggio di numerosi turisti tedeschi (nn tanti come da voi in Riviera!), In Germania la nostra storia locale è più nota che da noi, e il Comune di Ciano d'Enza (Sien in dialetto), cui appartiene ora la frazione di Canossa, da oltre 30 anni ha mutato per motivi di opportunità il nome in "Canossa". At salut ancòra e bon èn!
Forza Romagna seeee🐓
In emilia si dice patt- nespola
Ma sostanzialmente in cosa differiscono Emiliano è romagnolo?
Mentre con il Lombardo le differenze sono solamente a livello fonetico con il romagnolo sono anche a livello grammaticale e lessicale. Ad esempio, l'emiliano ha il "gh" per esprimere i verbi riflessivi allo stesso modo del lombardo-veneto-trentino, mentre questo è completamente assente ad oriente del fiume Reno (Bologna-Romagna).
Le uniche cose simili sono alcune parole, cambia proprio la grammatica e il lessico al punto che io romagnolo non capisco il dialetto emiliano. Magari se parlato lento riesco a capire il senso generale di frasi semplici.
Più comprensibile il Bolognese ma solo per le influenze reciproche tra i due dialetti
@@phantomsoldier497 e quale dei 2 è più distante dall’italiano?
@@claudioflocco7456 entrambi. L'italiano, quindi il toscano, appartiene ad una famiglia linguisica differente dalla lingua emiliana e da quella romagnola. Formatesi, queste, dall'innesto del latino su di un substrato celto-ligure ed un sostrato longobardo. Soprattutto per quanto riguarda, tra le due interessate, la lingua emiliana. Per intenderci, non sono dialetti dell'italiano.
@@albertogambino5795 Secondo me l'emiliano e il romagnolo occidentale sono i più distanti. Il riminese e i dialetti della Romagna appenninica leggermente più vicini, specie nel lessico.
Poi ci sono i dialetti gallo-piceni che mischiano tratti gallo-italici e mediani e che quindi sono a metà strada fra Italia settentrionale e centrale.
Sono l`emiliano ed il romagnolo intelligibili ?
Il Romagnolo di Imola e delle città lungo la via Emilia (Faenza-Forlì-Cesena) è intellegibile, come tutte le lingue della pianura padana, mentre quello della bassa Romagna e lungo la costiera romagnola come Ravenna è più incomprensibile a causa di quei suoi così stranieri che sembrano una combinazione tra slavo e napoletano.
@@parleremilian6879 Il dialetto che hai messo è quello di Saludecio, un bellissimo paese collinare che si trova nella parte più a sud della provincia di Rimini, al confine tra Romagna e Marche, in pratica un misto tra riminese e pesarese.
Io che sono riminese capisco abbastanza bene i dialetti emiliani del ceppo modenese-reggiano, anzi ti dico che come inflessione mi è più familiare il tuo dialetto di alcuni dialetti della Romagna più a nord, che assomigliano molto al bolognese, tipo quelli della zona tra Faenza, Lugo e Ravenna.
Soprattutto i dittonghi prima della "n" velare tipo "vèin" (vino) e "limòun" (limone) sono più o meno gli stessi che si usano a Rimini.
Invece tra Forlì e Ravenna si usano le vocali nasali senza pronunciare la "n" , per cui c'è un maggiore avvicinamento al francese, o almeno questa è l'impressione.
Detto ciò, noi abbiamo ovviamente parole diverse e anche alcune regole grammaticali cambiano, per esempio noi diciamo "òz" per "oggi" (e da Riccione in giù "òg'") e non "incó/incù" come nella Romagna più a nord e in Emilia.
È un po' come se Bologna avesse lasciato una certa impronta nei dialetti situati al centro della regione, un mix di emiliano e romagnolo dove le singole componenti si combinano diventando difficilmente distinguibili al confine, mentre è più facile notare differenze a livello di tradizioni, cultura e cucina.
Rimini è l'ultima città della via Emilia, ma anche la prima sulla via Flaminia per chi viene da nord, e infatti il dialetto è sicuramente diverso dal romagnolo che si parla tra Forlì, Cesena e Ravenna.
@@ceccomyth regione fantastica la vostra, detto da un forestiero...
@@parleremilian6879 grazie del chiarimento...
PS:San Marino incluso tra gli incomprensibili, immagino
@@ceccomyth L'Emilia Romagna è indubbiamente la regione linguisticamente più eterogenea d'Italia. La Romagna è un entità culturale che esiste da millenni (almeno dal 568). Per questo che il romagnolo è una lingua più o meno omogenea, mentre l'Emilia è un invenzione del 1861. Prima di allora nessuno si sarebbe mai identificato come emiliano, ma come modenese/parmigiano o al massimo come lombardo. Ecco che risulta impossibile identificare una lingua "emiliana" che comprenda tutti quei territori della regione Emilia-Romagna che non sono Romagna. Tuttavia una lingua più o meno omogenea parlata nella terra tra il Reno e il Taro che possiamo chiamare "emiliana" esiste. Ma questa non include certo il piacentino e il frignatese (più simili al lombardo occidentale che all'emiliano), neanche il ferrarese e il bolognese cittadino (lingua di transizione tra Emiliano e Romagnolo).
Mal son sdrinè dal risedi 😁😁😁
Incredibile come quasi ogni parola romagnola sia sbagliata o pronunciata malissimo hahaha
Anche se, da oz presumo sia riminese, è totalmente diverso il modo di parlare e di pronunciare alcune parole anche là
Variante Ravennate:
Nôv
Nustre
Incù
Pä
Pèn
Sôra
Tö
Bèra
Al'ardrèt
Fòja
Föla
Frò't
Zugh
Linzöl
Majô
Marô
Mö't
Avsè
Nôval
Neghar
Nespla
Culaziô
Cä
Żazarnèl
Zè't
Côlp
Mä
Dolz
Fè
Ma non è sbagliata, le parole sono pronunciate nel dialetto di Saludecio, un paese in provincia di Rimini a pochi km dal confine con le Marche. È chiaro che non c'entra niente col ravennate.
È un mix di basso riminese e pesarese confinante.
D'altronde Ravenna è molto più vicina all'Emilia, assomiglierà nell'inflessione e nel lessico certamente di più all'emiliano.
@@ceccomyth eh, é già un mix molto particolare per un confronto, non esiste un romagnolo standard però anche l'inflessione mi pare marcata in un modo troppo strano
Per completezza traduco queste parole in riminese, tenendo presente che ci sono almeno 4/5 varianti diverse solo all'interno del territorio comunale di Rimini e a volte cambiano proprio le parole.
Nòv (nove, nuovo); Nòvv (nuovi)
Nustrèn (nostrano)
Òz (oggi)
Pèn (pane)
Pégn (pino)
Sóra (sopra); sòra (suora)
Tò (prendere), ma qui è tònn (tonno)
Bérra/béra (birra)
Drétt (dritto)
Fòja (foglia)
Fòla (favola)
Frótt (frutto)
Zóg o zùg (gioco)
Lanzól/linzól (lenzuolo)
Majòun (maglione)
Maròun (marrone)
Mùt (muto)
Avşèin (vicino)
Nóvvla (nuvola), nóvvle (nuvoloso)
Nér (nero)
Nèspla (nespola)
Culaziòun/clazioùn (colazione)
Chèn (cane), chènn (cani)
Zudarnèl/zudrinèl (cetriolo)
Zèint/zént (cento)
Cólp (colpo)
Mèna (mano)
Dólz (dolce), dùlz (dolci)
Fèin (fieno o fino)
@@ceccomythPremetto che sono di Urbino. Ho degli amici di Mondaino e Saludecio e addirittura a volte dicono "gì" per dire "andare". Mio padre è di San Marino, una volta gli ho detto "gim" ("andiamo") e la sua risposta è stata "chi è gim?" 😂😂😂. Questo per sottolineare come forse il dialetto di saludecio sia più pesarese che romagnolo
@@thorcayenne75 Il dialetto gallo-piceno è molto più uniforme dei dialetti che si parlano fra Rimini e Pesaro. È probabile che in qualche modo influenzi le zone di confine. Ricordo di aver sentito da quelle parti anche la parola "cèrqua" per quercia, chiaramente proveniente dall'Italia centro-meridionale e di uso frequente già a Pesaro. Nel riminese si dice "arvóra" o "arvùra".
Anche se pensavo che almeno fino a Montegridolfo si usasse "andè" e non "gì". Però molta gente di quei posti frequenta assiduamente la valle del Foglia, così si spiegherebbe l'uso di "gìm". Comunque a Pesaro di solito si pronuncia "gém". Do' gém?
Che bandiera è quella a sinistra?
Credo ducato di Modena
si ma vicino a forlì allora si parla un'altra lingua
PS. rimini non è romagna
@@mynameisM98 Hai ragione, Rimini è il confine della Romagna. La Romagna vera è l'area tra Imola e Cesena.
Putroppo questo è l'unico campione che ho trovato del romagnolo
@@parleremilian6879 Questo è il dialetto di Saludecio, al confine con la provincia di Pesaro.
Per cui è un romagnolo di confine; va detto però che il dialetto pesarese stesso è diverso dal fanese e dall'urbinate che insieme a Senigallia costituiscono il gallo-piceno vero e proprio.
@@ceccomyth lo sapevo che questo è un dialetto periferico, in quanto il romagnolo vero e proprio si parla da Imola a Cesena, ma purtroppo ho trovato solo questo.
L'emiliano sembra una lingua più germanica che latina!
Colpa dei Celti.
In realtà sembra ed è una lingua latino-italica
@@parleremilian6879, i Celti non erano germanici ... i Celti erano e sono celti ... prova ad andare al Nord della Scozia o in Galles a dire che loro sono germanici o anglici e lo vedi come ti rispondono
@@ilpatriota8241 lo so le conosco le lingue celtiche come l'irlandese e i gallese sono strane! E diverse dal germanico
@@ilpatriota8241 Quello che sembra è irrilevante. Il risultato di miriadi di studiosi identifica le lingue parlate a nord della linea LaSpezia-Rimini (il più grande confine linguistico del mondo romanzo) come appartamenti al gruppo gallo-romanzo insieme alle lingue della Francia e dell'Iberia settentrionale. Esistono dubbi sul Ligure e il Veneto, ma rimangono pur sempre lingue romanze occidentali, ben distinte dalle lingue latino-italiche (lingue romanze orientali). Il Toscano a sua volta presenta forti influenze del Nord Italia, dunque le lingue "latino-italiche" vere iniziano dall'Umbria e le Marche in giù.
Ma che dialetto romagnolo è og?! Us dis incù
A Rémin òz
Io ho sempre detto Oz, og non l'ho mai sentito da nessuna parte
@@ilpensieroalternativo715 A San Marino, Riccione e Cattolica si dice og, oz si dice solo a Rimini, Santarcangelo e Verucchio. Dalle parti di Bellaria dicono incù.
@@ceccomyth esattamente
@@mauriziogradilone2967 Io dalle mie parti ho sempre sentito sia "òz" che "òg", probabilmente il secondo è più tipico di Riccione ma si usa già nella periferia a sud di Rimini (Miramare e dintorni). "Incù" invece a Rimini è sconosciuto.