The secret of change, testimonies of the great psychologists

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  • čas přidán 13. 07. 2024
  • Does the secret of change really exist?
    There is not only one answer to this question, but at least fifteen, those who some great psychologists I interview during this year just gave to me.
    Here there is the timing of the video and the authors that intervene
    00:43 Claudio Bosio: the uninterrupted continuation of the journey
    01:41 Paul Ekman:a good emotional linking
    02:21 Gianluca Castelnuovo: synchronicity in according to your needs
    03:31 Philip Zimbardo: compassion and gift
    04:18 Valeria Ugazio: Empathy and detached
    05:54 Franco del Corno: the secret that doesn’t exist
    07:56 Saths Cooper: stay at the patient side
    08:30 Isabel Fernandez: Acceptance and healthy and functional attachment
    09:18 Umberto Galimberti: Love and denial
    10:29 Fulvio Giardina: The contract as therapeutic proposal
    10:52 Anthony Scioli: expand the view and go in deep
    11:49 Cesare Kaneklin: from asymmetry to symmetry within a relationship
    12:52 David Lazzari:. The exchange and understanding “where we are”
    13:27 Enrico Molinari: Comprehension of ourselves and other
    14:21 Robert Roe: understand what haven’t worked well and open up minds
    Contact me on:
    www.lucamazzucchelli.com
    www.psicologo-milano.it

Komentáře • 47

  • @psicologomilano
    @psicologomilano  Před 3 lety

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    • @eddiekamryn621
      @eddiekamryn621 Před 2 lety

      I guess Im kinda randomly asking but does anyone know of a good place to stream newly released series online?

    • @lyricishaan2880
      @lyricishaan2880 Před 2 lety

      @Eddie Kamryn I dunno I'd suggest flixportal. You can find it through google :) -lyric

    • @eddiekamryn621
      @eddiekamryn621 Před 2 lety

      @Lyric Ishaan thank you, I signed up and it seems like a nice service =) I appreciate it !

    • @lyricishaan2880
      @lyricishaan2880 Před 2 lety +1

      @Eddie Kamryn No problem xD

  • @elissoide96
    @elissoide96 Před 4 lety +1

    Mi è piaciuta molto l'attenzione che uno degli psicolpgi ha posto sull'importanza del "contratto" terapeutico, cosa che manca nella terapia che sto seguendo e che mi crea un senso di difficoltà e che mi fa perdere motivazione. Il non sapere esattamente cosa si stia facendo e dove si voglia arrivare.

  • @paolociotti7174
    @paolociotti7174 Před 8 lety

    Bel video, ottimi spunti e ben organizzati! Grazie Luca

  • @10roppi
    @10roppi Před 8 lety +1

    Le testimonianze di questi grandi esperti, sono esaustive ma soprattutto piene di speranza, speranza che il processo di cambiamento è possibile, in quelle persone che portano disagi psicologici, il problema che la realtà è spesso diversa, trovare le qualità funzionali nello psicoterapeuta spesso è difficile, creando poi nella persona che chiede un aiuto concreto, maggior avvilimento . Sono pienamente d'accordo con Mega Barba Gianni

  • @haniel1968
    @haniel1968 Před 8 lety +2

    Lavoro interessantissimo...apre la visione verso nuovi orizzonti!

  • @massimilianobarbiero306
    @massimilianobarbiero306 Před 8 lety +1

    Bel video ! Molto stimolante! pur non essendo psicologo , colgo elementi importanti e significativi anche per il miglioramento della vita di ciascuno di noi. Mi riferisco all'accettazione incondizionata , entrare in empatia, manifestare amore ed altro ancora. Tutte skill che possono essere utilizzate da tutti per migliorare il nostro mondo e quello di chi ci sta accanto

  • @robertaandreoni
    @robertaandreoni Před 8 lety +1

    Umberto Galimberti è di sicuro a mio avviso la persona da cui mi farei aiutare a superare i momenti bui della vita o a cambiare per stare meglio. Non conosco la psicologia, nè tutte le teorie, ma credo che ascolto, attenzione e amore accompagnati da dei buoni consigli possano essere la miglior medicina per la mente.

  • @mirellagreco778
    @mirellagreco778 Před 7 lety

    Fantastico Galimberti,sono sulla stessa linea!Grazie Luca per ciò che continuamente ci proponi.

  • @paninofromouterspace2125
    @paninofromouterspace2125 Před 8 lety +2

    Bellissimo video, ottimo lavoro.

  • @musicadelvento9396
    @musicadelvento9396 Před 8 lety

    Molto bella ed interessante questa intervista, me l'ero persa.

  • @stefanomorganti7050
    @stefanomorganti7050 Před 2 lety +1

    Io penso che la cosa più importante sia essere molto umani con il paziente.. mettersi nei panni del paziente aiutarlo a farlo ragionare con la professionalità di uno psicologo

  • @KatiusciaMelato
    @KatiusciaMelato Před 8 lety +2

    Grazie Luca!!!

  • @anacletoripari6699
    @anacletoripari6699 Před 6 lety

    il segreto del cambiamento: secondo me è ogni mattina, tipo quando ti rendi conto che hai aperto gli occhi e ti accorgi nonostante, che il tutto sia li intorno a te e che non è ciò che era quindi devi reinterpretarlo ergo, la fame del adeguarsi. Ecco questo è il segreto e lo stimolo

  • @ciropicchi
    @ciropicchi Před 5 lety

    Da collega più anziano sono contento delle parole del terzo collega giovane e cmq condivido anche gli altri, importante che cosa dice la collega. Ma l'emdr? Per favore...ditemi che non lo appoggiate! Chi ha conoscenze neuropsicologiche e metodologia sperimentale dovrebbe saltare sulla sedia! Nonostante le ricerche che testimonierebbero l'efficacia. Complimenti 👍

  • @theblackswan84
    @theblackswan84 Před rokem +1

    quanto adoro galimberti

  • @gianlucasaggese2199
    @gianlucasaggese2199 Před 8 lety +5

    secondo me, lo so è una visione un po' utopistica, noi tutti sappiamo prima o poi cosa ci limita o ci fa soffrire. quante volte uscendo dal setting terapeutico, ci sentiamo di spaccare il mondo, poi ritornando nel quotidiano attiviamo tutti i nostri automatismi. il vero problema della psicoterapia, a mio parere è proprio questa: lo scollamento totale tra la rassicurante stanza di terapia e la vita quotidiana. mi piacerebbe che nelle relazioni d'aiuto vi sia un approccio più ecologico, tanto la dipendenza nella relazione terapeutica avviene lo stesso, se ti sporchi le mani con me, oppure no. lo psicoterapeuta,sempre secondo la mia visione, deve lavorare insieme al paziente nei luoghi dove avviene il disagio, con le persone, i cibi, gli odori, le immagini ecc. dove è immerso il paziente che ha un disagio. Mi piacerebbe che lo psicoterapeuta si ispirasse più a film come: terapia d'urto, per fare un es. anche sé un filmetto, fa molto riflettere. devo dire che i terapisti della riabilitazione si stanno avvicinando a quel modello, gli psicoterapeuti purtroppo sono ancora molto lontani. cmq grazie sempre Luca per i tuoi video

    • @megabarbagianni3353
      @megabarbagianni3353 Před 8 lety +2

      +Gianluca Saggese Questo che hai appena scritto non è roba da poco, anzi...
      Nella lentezza con cui la "guarigione" o "cambiamento" avviene attraverso la psicoterapia c'è anche e fortemente questo contributo: il fatto che nella seduta psicoterapeutica sei lontano fisicamente dal vissuto che ti fa soffrire, e inoltre in terapia porti ricordi degli eventi che checché se ne dica sono cosa ben diversa dagli eventi in se.
      Chi non ha avuto una vera guida dal suo contesto familiare e non ha relazioni significative al di fuori della psicoterapia ha serie difficoltà a farsi bastare un dialogo di 45 minuti a settimana, specie se i problemi sono gravi. A quel punto si va di psicofarmaci, ma se gli psicofarmaci creano effetti collaterali o non funzionano neanche quelli?
      Io alla tua utopia, che magari è difficile applicare su tutto con uno psicologo che ti segue e ti aiuta a reinterpretare il tuo vissuto momento per momento, ma su alcune cose potrebbe essere possibile, aggiungo che secondo me il futuro della psicoterapia non è tu e uno psicologo e basta, ma tu seguito da una equipe.
      E' infatti difficile trovare da subito il terapeuta con cui c'è buona relazione, alle volte si può sgarrare beccando qualcuno che ha una scala di valori completamente diversa dalla tua e sentirsi giudicati oppure uno che non accetta che il suo modello terapeutico non sia perfetto e che tu rappresenti un eccezione. Insomma un po come per i malati gravi si è seguiti da più medici allo stesso modo i pazienti gravi, le depressioni maggiori ecc. potrebbero essere seguiti da più specialisti che lo ascoltano in gruppo. Questo garantirebbe al paziente la professionalità di ricevere l'aiuto su più fronti teoriche se necessario ed eviterebbe l'orribile tedio di muoversi di terapeuta in terapeuta a trovare quello giusto, dovendosi poi informare sulle varie scuole psicoterapeutiche esistenti insomma un paziente costretto diciamo a studiare e organizzarsi invece di farsi aiutare fin da subito.
      Di queste cose gli psicologi non li sento tanto parlare, insomma sembrano spesso per loro problemi secondari, quando invece la psicoterapia è una pratica giovane e di miglioramenti ne necessita tanti.

    • @arcaicoraven5881
      @arcaicoraven5881 Před 8 lety +1

      +Gianluca Saggese Infatti purtroppo uno degli aspetti che facilita la guarigione ed evita la cronicizzazione è proprio l'insieme di relazioni familiari ed affettive di cui si è circondati.
      La solitudine affettiva è un elemento devastante che provoca serie difficoltà nell'attuare tutta quell'insieme di cose che lo psicologo ti prescrive, oltre che generare una dipendenza con il terapeuta e difficoltà a lasciare il rapporto secondo me.
      Non si dovrebbe avere quella stanza con lo psicologo come l'unico luogo si serenità e grigiume in tutto il resto. Purtroppo questo spesso non dipende da noi, nel senso che situazioni si solitudine si verificano, specie nel mondo di oggi, ma è nostro imperativo trovare dell'altro e lo psicologo aiutarci in questo.

    • @francescapiccioli2666
      @francescapiccioli2666 Před 5 lety +1

      Mega Barba Gianni 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏💕💖💕💖💕💖💕💖👍

  • @susannapremate5653
    @susannapremate5653 Před 8 lety

    +Mega Barba Gianni la gufi proprio! :) Prima di iniziare a cambiare, ti suggerisco di modificare soltanto il nome del tuo account... Tuttavia, molti terapeuti sono d'accordo con te, affermando che lo scoprire che alcune persone non appartenenti alla categoria di psicologi/psicoterapeuti svolgono una funzione supportiva e definiscono questa come una delle ferite narcisistiche/primarie degli psicologi.
    Invece, per quanto riguarda il Dottor Del Corno, singolare come abbia sottilmente ironizzato che uno psicoterapeuta che sia convinto dell'esistenza di un segreto sia un ingenuo, e quindi anche del Dottor Mazzucchelli che pone la domanda "qual'è il segreto?". Penso (con il tentativo di de-costruire una convinzione), però, che il Dottor Mazzucchelli abbia parlato della parola "segreto" a fini di marketing, dato che è una delle parole che riscuote maggiormente successo mediatico. Se sono a conoscenza io di questo "segreto" che è da poco che mi interesso al marketing, figuriamoci lui... Curioso come una stessa parola possa riscuotere successo da una parte e ribrezzo dall'altra. In fondo, la stessa modalità di risposta del Dottor Del Corno è una manifestazione della stessa pratica clinica: ha de-costruito una convinzione del Dottor Mazzucchelli, così come uno psicoterapeuta dovrebbe de-costruire le convinzioni del paziente che limitano la sua visione del mondo, in modo tale da ampliarla. Spero di de-costruire qualcosa anch'io con questo commento... Oltre che considerare la de-costruzione di convinzioni, anche declinarne la risposta sull'identità, professionale e non, di quella persona... Più empatico il Dottor Molinari nel cominciare a restituire che "non ci sono particolari segreti", spingendo dunque il "paziente" al di fuori dalla sua "zona di comfort", ma senza essere im-paziente, seguendo il tempo di questo "paziente" che sa già che non c'è alcun segreto, o io suppongo sappia: solo un mio transfert (accezione del transfert come supporre l'Altro sapere) nell'attribuirgli competenza in questo campo? Con l'avvento della tecnologia, stiamo anche assistendo ad un cospicuo proliferare di transfert virtuALI, sperando che siano anche virtuOSI (giusto per fare un po' di esercizio di: ricalco, empatia?). Ricalco e guida, ricalco e deriva.
    Susanna (www.cattivincontri.com)

  • @sarapesenti4702
    @sarapesenti4702 Před 11 měsíci

    Si cambia perché la vita e il mondo cambiano rapidamente e penso sia utile stare al passo coi tempi nei decenni
    Anche se si narra la propria vita con livello intellettuale la vita è semplice e può essere migliorata con un anno di aggiornamento per adulti in accademy

  • @sarapesenti4702
    @sarapesenti4702 Před 11 měsíci

    Okay dottore ecclettico e accettazione

  • @sarapesenti4702
    @sarapesenti4702 Před rokem

    La risposta è che sto valutando di comprare il pacchetto di cambiamento per un anno del tuo collega Filippo Ongaro...e valutare dopo il corso per obiettivi..ma successivamente

  • @megabarbagianni3353
    @megabarbagianni3353 Před 8 lety +6

    E' triste scrivere questo commento ma tutte queste interviste non hanno fatto altro che confermarmi quanto io avevo già compreso sulle psicoterapie. Esse, a differenza della psicologia in se, sono solo un giocattolino.
    Secondo me se si facesse uno studio comparando risultati di pazienti in sedute di psicoterapia a risultati di pazienti in sedute con persone intelligenti ed empatiche (non psicoterapeuti, neanche magari psicologi, ma semplici persone con elevato QI e sufficientemente altruiste ed empatiche) si scoprirebbe che i secondi avrebbero più successo degli psicoterapeuti.
    La psicoterapia al giorno d'oggi è un offerta debole per una domanda forte. Poi ci si meraviglia dell'abuso dei farmaci o del dilagare di pseudocorsi motivazionali, religioni new age, ed estremismi vari di pensiero.

    • @psicologomilano
      @psicologomilano  Před 8 lety +4

      +Mega Barba Gianni Io non penso che il cambiamento sia un qualcosa rispetto a cui la psicologia ha il copyright. Anzi sono cambiato e cresciuto molto raffrontandomi con persone non psicologi. Però non vedo nemmeno il bisogno di svalutare a "giochino" una professionalità che è a mio avviso importante e preziosa con strumenti pratici e funzionali al benessere (ovviamente nulla di magico).
      Come in ogni professione poi si troveranno psicologi più o meno preparati, ma questo fa parte del "gioco".
      E di certo la psicoterapia deve adeguarsi ai tempi di oggi diventando sempre più "forte", come dici tu.

    • @GiuliaFavilla
      @GiuliaFavilla Před 8 lety

      +Mega Barba Gianni ma che dici¿¿¿¿

    • @arcaicoraven5881
      @arcaicoraven5881 Před 8 lety +2

      +Mega Barba Gianni "La psicoterapia al giorno d'oggi è un offerta debole per una domanda forte", diciamo piuttosto che spesso la domanda è eccessiva, nel senso che ai terapeuti si richiede troppo e si è poco realisti.
      La psicoterapia non si sostituisce alla vita, né funziona come cura miracolosa.
      Sarebbe bello se non fosse così in quanto come dici te c'è tanta gente che soffre davvero tanto, ma tanto tanto, e verrebbe veramente voglia di dargli un aiuto concreto e non solo semplici indicazioni. Ma questo è quello che comunque otterranno anche se andassero da persone con elevato QI.
      Questo te lo posso garantire, parlare con una persona, anche se conoscitore di mirabolanti rimedi cognitivi o con elevata capacità empatica e intelligente al punto tale da comprendere le motivazioni delle tue sofferenze, non si sostituisce alla vita vera. Quella continuerà a farti male se non accetti di fare e sperimentare.
      Lo so, non è facile. Ma per alleggerire il tutto ci sono gli psicofarmaci e la capacità e lucidità dello psicologo di consigliarti l'agire più funzionale e meno difficile da attuare.
      Semmai se proprio si vuole migliorare io dico che da conoscitori di questo mondo pieno di sofferenza psicologica potremmo anche cercare, là dove possiamo, di aiutarci ed essere più empatici con gli altri, meno competitivi ed egoisti. Forse così eviteremo di basare troppe aspettative sulla psicoterapia pretendendo che essa ci aiuti a vivere un mondo che non ci piace. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di migliorarlo questo mondo.
      Ciao.

    • @edvigeb2943
      @edvigeb2943 Před 8 lety +1

      +Mega Barba Gianni Mi complimento con te per aver avuto il "coraggio" di affermare tutto questo.
      Per esperienza personale, anche se ho diciannove anni, posso dirti che di fronte a una persona con un qualsivoglia tipo di disagio o problema personale non ci sono capacità empatica ed intelligenza emotiva che tengano.
      Spesso mi è stato fatto presente che ho le caratteristiche adatte per svolgere la professione di psicologa poichè riesco quasi immediatamente a seguire e mantenere il "ritmo" delle frequenze sulle quali l'altra persona si muove. D'altro canto, ho anche avuto modo di constatare che la sostanziale differenza fra una persona qualunque (come dici te, "intelligente ed empatica") e uno psicologo o psicoterapeuta sta nel possesso di diversi strumenti; nel caso degli psicologi, gli strumenti adatti alla connessione con l'altro sono maggiori e più efficaci rispetto al bagaglio di conoscenze ed esperienze personali di un individuo qualunque.
      Sono stata e tutt'ora sono capace di "aiutare" anche persone da poco conosciute, per la capacità di cui ti ho parlato prima. Ma spesso sono rimasta muta di fronte a determinati problemi o disagi. Non sapevo cosa rispondere. E in aggiunta, notavo che la mia comprensione ed empatia si dissolevano contro un ostacolo. Si può essere empatici entro certi limiti, oltre i quali questo strumento diviene inefficace e controproducente per chi lo esercita (nel vedere il fallimento dello strumento) e per chi dovrebbe riceverlo (che avverte maggiore disagio e acuisce il distacco perchè capisce di non riuscire ad accogliere o non vuole accogliere o non sa come accogliere questo "contatto"). E il problema non stava di certo in un mio personale sbalzo di empatia o di intelligenza, non erano di certo diminuti o azzerati, ma semplicemente non erano strumenti assoluti di "cura" come credevo allora e come credi tu adesso. Mi sono accorta di "avere una mancanza": qualcosa che avrebbe completato il mio bagaglio personale di "soccorso" e "connessione" con l'altro.
      Guarda un po', questo è uno dei motivi che mi ha spinta a scegliere di frequentare la facoltà di Psicologia , a Milano. Sono andata tanto lontano da casa e una delle ragioni principali che mi ha spinta a farlo è stato proprio ciò che tu contesti nel tuo commento. E' buffo, ma al contempo pone la base per riflettere.

    • @megabarbagianni3353
      @megabarbagianni3353 Před 8 lety +2

      +Edvige Bovi "seguire e mantenere il "ritmo" delle frequenze sulle quali l'altra persona si muove" e questo vuol dire appunto essere empatici.
      L'empatia aiuta a sUpportare l'altro e non farlo sentire solo, ed è necessaria ad aiutarlo a rielaborare, ma non è sufficiente perché non sempre innesca un "cambiamento" nell'altro, se lo facesse sarebbe un "cambiamento" spontaneo. Per indicare al paziente la via giusta o come trovarla a questo occorre anche intelligenza.
      Va da se che se il dolore è forte si deve necessariamente passare dai farmaci, altrimenti la persona ha ala tendenza (ma diciamocelo anche il diritto) di non voler sentire ragioni da nessuno.
      Gli strumenti terapeutici possono essere utili ma da soli non fanno la differenza, altrimenti non servirebbe andare fisicamente da uno psicoterapeuta ma basterebbe leggersi un libro ed imparare le varie tecniche ed applicarle a se stessi.
      Poi io non ho criticato la psicologia, se leggi bene il mio commento ho espresso un giudizio sulla psicoterapia. La psicologia è uno studio necessario perché bisogna imparare a diagnosticare i problemi e cosa li scateni o li peggiori, oltre che conoscerne le varie tipologie e cosa la ricerca scientifica ha scoperto degli stessi.
      Quanto alla psicoterapia, a differenza delle altre branche medico/scientifiche dove si è cercati di sviluppare tecniche universali utilizzabili da tutti coloro che le abbiano studiate e approfondite, il suo successo è troppo dipendente dalla persona che ne utilizza le tecniche e dal tipo di relazione che instaura col paziente, oltre che dal paziente stesso e dal suo contesto familiare/relazionale. Troppe variabili!
      Non sto dicendo che questo sia colpa di qualcuno, forse non potrebbe essere altrimenti. La mia è solo una puntualizzazione di come una volta studiata la materia (psicologia) il cercare di renderla utile in campo terapeutico (escludendo quindi tutti gli altri ambiti più o meno nobili dove la psicologia è usata) non porta a tutt'ora gli stessi risultati, in senso deterministico, che portano altre discipline.
      Se un terapeuta, e purtroppo ce ne sono tanti così, è poco empatico e incapace di entrare nel mondo del paziente rendendolo parzialmente anche il suo e essere anche intelligente da saper come affrontare la situazione o meglio come aiutare il paziente ad affrontarla, allora non sta facendo psicoterapia. L'uso delle tecniche psicoterapeutiche e basta la possiamo benissimo chiamare psicoCONSULENZA, e tu magari non lo sai ma chi è o è stato paziente spesso scopre che di psicoCONSULENTI in giro ne è pieno.
      Si può discutere quanto si vuole sul fatto che empatia e intelligenza siano qualità innate oppure si possano allenare in una persona, ma una cosa è certa: nei corsi di psicologia e nelle scuole di psicoterapia non si occupano di questo tipo di formazione dell'individuo. Pertanto la certificazione data da laurea in psicologia e poi specializzazione in psicoterapia non è sufficiente a decretare se qualcuno è un vero psicoterapeuta o solo uno psicoconsulente.
      A questo punto mi si può GIUSTAMENTE contestare che la stessa cosa vale per altri ambiti scientifici, dalla medicina all'ingegneria. Non insegnano l'intelligenza o la forma mentis da acquisire nel loro ambito. Tuttavia i mezzi tecnici che hanno sviluppato fanno il loro dovere: una molecola prescritta a un paziente può veramente salvargli la vita, così come esistono tecniche meccaniche, cioè che vanno solo applicate e basta, per costruire ponti e strade efficienti. Solo chi desidera spingersi oltre i limiti in questi ambiti oppure si dedica a casi particolari non può fare conto solo delle tecniche e strumenti studiati. Ma non sono la maggioranza.
      E qui viene il bello, perché invece ogni problema psicologico di ogni individuo è un caso particolare.
      Tu faccio in bocca a lupo per questa tua scelta di vita. Spero tu sia in grado di diventare un terapeuta vero. Le premesse per diventarlo, dalle domande e ragionamenti che ti poni e dalla propensione a star vicina agli altri, ci sono tutte.