Filosofacile
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Che cos'è la filosofia?
La filosofia è davvero "quella cosa con la quale o senza la quale tutto resta tale e quale"? A cosa serve? È una materia #utile? E il suo #valore dipende esclusivamente dalla sua utilità? In che senso permette di cambiare il modo in cui guardiamo la #realtà? Infine, perché è così importante farsi ogni tanto qualche #domanda e mettere un punto interrogativo su ciò che ci appare solitamente ovvio e banale?
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Video

Aristotele: la filosofia nasce dalla meraviglia e il rapporto tra mito e logos
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Da quale esperienza emotiva nasce la #filosofia? Che cosa intendono i Greci e #Aristotele con la parola #thauma? Possiamo tradurla semplicemente con #curiosità o #meraviglia? Che tipo di #sapere ricerca il filosofo? E qual è la differenza tra #mito e #logos? Altri video filosofici nel canale: czcams.com/users/filosofacile
Cos'è il tempo? Aristotele e Agostino
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Il concetto di tempo in Aristotele e Agostino. 00:00 - Introduzione 00:16 - Tempo delle cose e tempo dell'anima 02:12 - Aristotele: paradossi del tempo 04:31 - Aristotele: tempo e movimento 07:43 - Aristotele: definizione del tempo 09:12 - Aristotele: misurazione del tempo 11:03 - Aristotele: tempo, dissoluzione ed eternità 11:44 - Aristotele: tempo e mente 12:40 - Agostino: tempo e creazione d...
Platone - 04 - La teoria della conoscenza come reminiscenza
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Errata corrige: al minuto 4:18 ho detto "tre" al posto di "quattro". Link a tutte le videolezioni su #Platone: czcams.com/play/PLczdc2fGmnkSrTmrYsh657bws-M7DIjOf.html La teoria della #conoscenza come #reminiscenza, espressa da Platone nel #Menone e nel #Fedone.
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Komentáře

  • @AhmadNSadek
    @AhmadNSadek Před 11 měsíci

    Formidabile!

  • @andreastella9568
    @andreastella9568 Před 11 měsíci

    Buongiorno prof.Bellissimo(come tutti i suoi video ) video. Mi sembra di capire che per Protagora vero e falso sono categorie inutili sul piano teoretico e speculativo.Sono troppe le questioni indecidibili.Quindi è inutile scervellarsi su teorie che non possiamo dimostrare empiricamente.Ciò che conta sono le verità con la "v" minuscola.Quelle verità che possiamo utlizzare concretamente per migliorare la società.La domanda è questa:se una teoria è empiricamente sbagliata,ma con l'uso della retorica si riesce a renderla utile a se stessi e alla comunità,va accettata?Viveversa,se una teoria è vera ,ma non è utile,va rigettata?Non capisco bene che cosa intenda Protagora con "utile".Non sempre ciò che viene ritenuto utile è necessariamente positivo per se stessi e la società.

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před 11 měsíci

      La teoria di Protagora, che mira a sostituire il concetto di "verità assoluta" (volendo, con la V maiuscola) con quello pragmatico di "utilità", dal mio punto di vista, non risolve ma rinvia il problema. Come anche lei sottolineava, chi o che cosa garantisce che una teoria sia "veramente" utile? Il concetto di verità, una volta buttato fuori dalla finestra (e apparentemente sostituito con il concetto di utilità), rientra inevitabilmente dalla porta principale (perché siamo costretti a chiederci, prima o poi, che cosa sia "veramente" utile). Ovviamente possiamo dire che la verità a cui facciamo riferimento non è più una verità assoluta, fuori dal tempo, ma relativa, o meglio relazionale e contestuale. Ma evitare completamente il riferimento al concetto di verità, pur depotenziandolo da assoluto a relativo, sembrerebbe impossibile. Torno poi nello specifico sulle sue osservazioni. Quando Protagora parla di "utilità" ha in mente, per quello che mi sembra di capire, soprattutto il campo della politica. Non esistono leggi assolute, che possano essere imposte in tutti i tempi e in ogni luogo. Quindi le norme, morali e sociali, dovrebbero rispondere in primo luogo a ciò che effettivamente è utile all'interno di quella specifica comunità (il che ci porta inevitabilmente al problema, sottolineato prima, di distinguere ciò che è "veramente" utile da ciò che sembra solo esserlo, ma non lo è). Protagora, in fondo, intende proporre una versione politicamente positiva del sofista: certo, il sofista utilizza le armi della persuasione più che quelle della logica (e, d'altra parte, non può che essere così visto che molte questioni sono indecidibili dal punto di vista razionale); ma il suo compito, socialmente ed eticamente positivo, è individuare ciò che è utile alla comunità e convincere la collettività a realizzarlo. Il problema tuttavia è: chi ci assicura che il sofista utilizzi le sue arti oratorie in funzione del benessere della comunità e non, invece, come è più volte accaduto nell'agone politico anche più recente, in vista del suo utile personale? Al netto di questo problema, l'idea che le leggi debbano rispondere, più che a principi assoluti, a ciò che è utile per la comunità nel suo specifico contesto storico, geografico e culturale è interessante e apre un dibattito ancora attuale. Da un lato consentirebbe di avere, in ambito politico, un approccio più tollerante, aperto al confronto e meno integralista. Ad esempio, sarebbe difficile dire, come talvolta accade: "non dobbiamo garantire questi diritti a queste minoranze perché Dio stesso (o qualche altro assoluto) non lo vuole". Dall'altro, tuttavia, verrebbe forse naturale chiedersi se davvero non ci sia alcun principio assoluto a cui la politica dovrebbe ispirarsi, a prescindere da ciò che appare utile per la comunità. Ad esempio, supponendo che accada, in un particolare momento, che sarebbe utile per una comunità sterminare una minoranza o un'altra popolazione, potrebbe essere questa una scelta davvero accettabile dal punto di vista politico e morale?

  • @user-nm1do1ny3e
    @user-nm1do1ny3e Před 11 měsíci

    Grazie illuminante … mi mette un po’ di tristezza vedere così poche visualizzazioni…. Questo documento dovrebbe, in modo insistente, proposto a tutte le scuole del mondo… grazie di cuore… non mollare ciao Biagio

  • @aikidochania4895
    @aikidochania4895 Před rokem

    al min 8:30 si presenta un problema di non facile soluzione. Il "prima e poi" nello spazio, nel movimento, nel tempo sono due termini di natura temporale. Si crea cosi' una specie di corto circuito perche per dedurre il tempo dallo spazio e dal movimento si usa terminologia temporale...e' un po' come dire che si deduca A da A e con A...Questo problema, ci tengo a sottolinearlo, non dipende da lei che ha fatto veramente un bellissimo video, e' un problema insito gia' negli scritti originali di Aristotele. CHE COSA NE PENSA?

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      L'osservazione è molto acuta e interessante. Se Aristotele volesse definire il concetto di successione temporale a partire dal concetto di successione spaziale, incorrerebbe in un circolo vizioso: se l'affermazione che sostiene che l'istante 1 (in cui mi trovo a Treviso) precede l'istante 2 (in cui mi trovo a Venezia) fosse derivata dal fatto che, nel mio percorso spaziale, incontro Treviso prima di Venezia, ci troveremmo di fronte ad una derivazione impropria. Di per sé lo spazio non ha un "prima" e un "poi" assoluto e può essere percorso in un senso come anche nel verso opposto. Treviso viene collocato spazialmente "prima" di Venezia, nel tragitto che percorro con il mio movimento, solo perché mi trovo a Treviso in un tempo precedente rispetto a quello in cui mi trovo poi a Venezia. Potremmo concludere, quindi, che il concetto di tempo, e dunque anche i concetti di "prima" e "poi", non possono essere in alcun modo derivati dal concetto o dall'esperienza dello spazio. Da questo punto di vista sembra avere ragione Kant quando afferma, contro gli empiristi, che il tempo è un trascendentale, una forma pura e a priori e non un concetto derivato dall'esperienza: posso sperimentare eventi in successione solo perché la mia esperienza è già, in origine, articolata temporalmente. Quindi il "prima" e il "poi", intesi come forma temporale del mondo fenomenico, precedono la singola esperienza empirica che faccio quando mi trovo prima a Treviso e poi a Venezia. Tuttavia Aristotele, quando collega il "prima" e il "poi" dello spazio e del tempo (unendoli attraverso il movimento), potrebbe intendere anche qualcosa di diverso. Spazio e tempo non sono derivabili l'uno dall'altro, ma hanno un'omogeneità strutturale: l'istante temporale si dispone in successione ordinata rispetto agli altri istanti, esattamente come il punto si dispone nella linea in successione ordinata rispetto agli altri punti. Questa idea di omogeneità strutturale dello spazio e del tempo è, d'altra parte, ciò che ci consente di raffigurare ad esempio il moto lineare di un oggetto in un sistema cartesiano, collocando nell'asse y le diverse posizioni occupate dall'oggetto nello spazio e nell'asse x i diversi istanti temporali in successione. Il che potrebbe portarci ad una riflessione interessante per la fisica contemporanea. Se spazio e tempo sono strutturalmente omogenei (e dunque il tempo è raffigurabile idealmente attraverso una linea orientata), allora se lo spazio è continuo (infinitamente divisibile) dovrà esserlo anche il tempo. Ma se, come mi sembra di capire (anche se potrei sbagliarmi, perché non sono un fisico), per la meccanica quantistica lo spazio è quantizzato, ha cioè invece una natura granulare, discreta e non continua, anche il tempo dovrà avere una natura granulare. Questo è ciò che sostiene, sempre ammesso che l'abbia capito correttamente, Carlo Rovelli.

    • @aikidochania4895
      @aikidochania4895 Před 11 měsíci

      Grazie tante per la risposta approfondita@@Filosofacile ! Chiarissima la sua spiegazione dell' irreversibilita' o non scambiabilita' temporale di Treviso e Venezia, perfetta. Riguardo ad Aristotle potremmo pero' segnalare che dice "Τούτο λοιπόν είναι ο χρόνος: ένας αριθμός της κίνησης ως προς το πρωτύτερο και το ύστερο" (greco moderno) "Questo quindi e' il tempo: un numero DEL MOVIMENTO secondo il prima e il dopo". Siccome il movimento esiste solo nello spazio e sono i corpi a esserne partecipi questa definizione non isola il tempo dallo spazio. A Kant ha risposto Einstein: il tempo e lo spazio non sono omogenei, prima e dopo dipendono dal punto di osservazione. La sequenza che per noi e' A-B-C, per un altro osservatore potrebbe essere B-C-A , fatto che fa saltare in aria il principio di causalita', cioe' l'individuazione di cause ed effetti di esse. In effetti qui Aristotele ci lancia un salvagente quando parla di causa finale, cioe' dell'effetto che rivela la causa, quindi in un certo senso B genera A. Bergson chiarisce bene l'impossibilita del paradosso di Zenone, cioe' lo spazio infinitamente divisibile, in quanto dice che una porzione di movimento nello spazio tramuta il movimento in stasi; cioe' suddividere un movimento secondo una porzione di spazio (dove si trova un oggetto in un determinato istante?) vuol dire credere che esista un "fotogramma" in cui tutto e' fermo e quindi dice (cito con parole mie) "come facciamo a credere che una serie di oggetti fermi possano succedersi e creare un movimento?". Riflessione molto acuta...quindi Bergson dice che il tempo e il movimento hanno una interiorita' che vista da fuori e' interpretabile in modo erroneo come in effetti il paradosso di Zenone chiarisce...Forse alla fine la spiegazione poetica di Platone e' piu' chiara "Il tempo e' l'immagine mobile dell'eternita'" "ο χρόνος είναι η κινητή εικόνα της αιωνιότητας" e credo confermi anche quanto dice Einstein poiche' un'immagine e' cio' che viene percepito da un osservatore, e la percezione cambia secondo la posizione di esso. Quindi siccome Einstein ci parla del tempo come di un mattone eterno dove passato presente e futuro sono contenuti in un insieme omogeneo e' il punto di vista di ognuno di noi che crea l'illusione di un prima ed un dopo appunto un'immagine mobile "κινητή εικόνα". Grazie ancora per gli spunti! (Tiziano Calabrese)

  • @xmandredimplesfam
    @xmandredimplesfam Před rokem

    Salve Prof molto interessante la seguo dalle Filippine

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Grazie a te. Nelle Filippine per ora mi sa che non ero mai arrivato ;-) Credo che il paesaggio sia davvero molto bello.

  • @enricomoriggia615
    @enricomoriggia615 Před rokem

    Questi due video su essere e tempo sono i più chiari e meglio esposti su CZcams, complimenti

  • @andsuddenlyimetjo
    @andsuddenlyimetjo Před rokem

    Veramente bravo! Complimenti

  • @renzobiason7557
    @renzobiason7557 Před rokem

    Così dimostrato e spiegato ,anche per me Hegel lo comprendo un po di più. Grazie

  • @michelevodret7467
    @michelevodret7467 Před rokem

    bello!

  • @angelocadei5540
    @angelocadei5540 Před rokem

    +Mi riesce difficile pensare che un dio possa esistere al di fuori della mente umana, e le spiego il perchè. Sono sicuro che il dio da lei percepito è diverso dal dio percepito dal boscimane del Kalahari, e diverso anche dall'aborigeno australiano, e diverso ancora dall'indio che vive nella foresta amazzonica. Mi spiego ancora meglio, il dio percepito da S. Francesco d'Assisi, un dio d'amore, di misericordia, di bonta' infinita, non aveva nulla a che fare con il dio percepito da Osama Bin Laden, leader di Al Qaeda, un dio violento, sanguinario, vendicativo. Ecco del perchè penso che dio non altro che una astrazione della mente umana

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Condivido in parte le sue osservazioni. Spesso, quando si parla di Dio, bisognerebbe prima capire di quale Dio si sta parlando. Il che ci pone di fronte ad un problema, che era stato a lungo discusso sin dal Medioevo: dovremmo prima dimostrare che Dio esiste, e poi metterci alla ricerca delle sue caratteristiche o proprietà? Oppure prima dovremmo elaborare una definizione, anche solo minima, di Dio, cioè descrivere come è fatto, e solo poi potremo discutere della sua possibile esistenza o inesistenza? Da un certo punto di vista la prima strada sembra preclusa e impercorribile: come potremmo interrogarci sull'esistenza di qualcosa, se non sappiamo già cos'è quella cosa che stiamo cercando e sulla cui esistenza ci stiamo interrogando? Avrebbe senso, ad esempio, chiederci se esiste un "gavagai", se non abbiamo già almeno una minima o vaga idea di cosa dovrebbe essere un "gavagai"? In questo senso, potremmo dire che la conoscenza dell'essenza di Dio dovrebbe necessariamente precedere la discussione relativa alla sua esistenza. Dunque, se seguiamo questa pista, non avrebbe alcun senso chiedersi, in generale, "Esiste Dio?", visto che con "Dio" potremmo intendere tante cose completamente diverse l'una dall'altra; ma la domanda dovrebbe essere necessariamente più specifica, ad esempio: "Esiste il Dio cristiano, così com'è descritto nei testi sacri di questa religione?". In realtà, va detto, Anselmo d'Aosta usa una strategia abbastanza geniale (anche se dal mio punto di vista non sufficiente), che in parte bypassa questo problema. Ovvero: non parte da una definizione di Dio (sulla quale non solo l'ateo, ma anche il credente di un'altra religione potrebbe non concordare), ma dalla definizione di un concetto apparentemente neutro, che probabilmente nessuno immaginerebbe di negare, ovvero "il concetto più grande che possiamo immaginare". E solo dopo si chiede: "Se questo è il concetto della cosa più grande a cui possiamo pensare, quali caratteristiche avrà l'oggetto a cui stiamo pensando? Sarà esistente o inesistente? Sarà necessario o contingente? Etc.".

    • @angelocadei5540
      @angelocadei5540 Před rokem

      +@@FilosofacileHo appena terminato di leggere il suo post, e sono sorpreso che lei condivida, solo in parte le mie osservazioni, ma voglio comunicarle che con la mia scarsa scolarizzazione, III media serale non posso fare di meglio, ma non per questo mi sento lo scemo del villaggio. Con questo mio post voglio dimostrare che il mio ateismo, ha molto piu' fondamento del suo teismo con tre affermazioni. 1) SE (e il se è in forma ipotetica)veramente esiste un dio è come mi fu insegnato da un prete " e per essere prete deve aver studiato teologia" quando ero un ragazzino, CHE DIO E' PERFETTO, ONNISCIENTE, ONNIPOTENTE, ONNIPRESENTE, ED ETERNO. Ora se veramente esistesse una entita' con queste immense potenzialita' che le ho appena elencato, noi per logica dovremmo vivere in un mondo paradisiaco, ma cio' non mi risulta. Da sempre vivere su questo pianeta per l'uomo è stata cosa problematica, da sempre l'uomo ha dovuto lottare con una natura che non ci è madre, ma matrigna, e se questo sgangherato mondo è il massimo che il suo dio è riuscito a creare in milioni di anni, beh che le posso dire, che il risultato è alquanto deludente. 2)Questo pianeta è abitato da 8 miliardi di persone, e circa 6,4 miliardi sono credenti, e stando ai grandi numeri voi credenti dovreste aver ragione, e invece no, e le spiego il perchè. Fin dagli albori della civilta, l'uomo ha sempre avuto davanti a se due opzioni, CREDERE, NON CREDERE, e la stragrande maggioranza delle persone ha sempre preferito credere. Perchè il credere che lassu' nell'alto dei celi esista un buon padre celeste, che protegge dai pericoli, e che aiuta nel momento del bisogno, credere cio' da al credente sicurezza e tranquillita'. Ma si ricordi che è solo una narcosi della coscienza, e come ebbe a dire giustamente un grande della storia, Carlo Marx, che tutte le religioni sono l'oppio dei popoli. Ma se tale pensiero corrisponde al vero, puo' dare una occhiata alla storia dell'uomo e noterebbe che è costellata da catastrofi, epidemie, conflitti sociali, carestie, e pestilenze. E l'uomo spinto dal dolore, dalla disperazione ha sempre pregato, invocato, implorato un aiuto da parte di un dio. Ma nessuno, MAI, nessuno, anche per una sola volta in tutta la storia dell'uomo, si è visto discendere dall'alto dei celi un dio, e soccorrere l'uomo nel bisogno. Ecco del perche per l'uomo è cosa piu' saggia fare affidamento sulle proprie capacita' per risolvere i propri problemi. Anzichè fare affidamento ad un dio, che fino al giorno d'oggi ne filosofi, teologi, saggi, sono riusciti a dimostrare con prove certe, ed inoppugnabili la sua esistenza.3) Da sempre l'uomo si pone domande come CHI SIAMO?, DA DOVE VENIAMO? ma la domanda che ha creato, e crea tuttora angoscia è QUAL'E' LA NOSTRA DESTINAZIONE ULTIMA? domande che risposte certe non avranno mai. Solo la religione ha saputo dare risposte certe a tali domande, ma fino a prova contraria LA MORTE E' UN SALTO NEL BUIO, e nessuno sa con certezza assoluta cio' che ci aspetta. Perchè da quel viaggio che tutti noi un giorno dovremo compiere nessuno ha mai fatto ritorno per poter riferire. E santoni, profeti, veggenti, predicatori, che dicono di sapere, non sono che degli impostori. AH ultima cosa, con la nascita, e lo sviluppo delle religioni, è nata una nuova casta, la casta sacerdotale, che da sempre ha goduto di privilegi, e ricchezze. Mi vorra' scusare se mi sono dilungato annoiandola un po'

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Grazie a lei per la risposta, che mi sembra chiara e argomentata. Inizio premettendo che un conto è descrivere il pensiero di un filosofo e un conto è, invece, condividerlo. Nello specifico, in questo caso, personalmente non sono teista. Probabilmente, se dovessi utilizzare una delle etichette disponibili, mi definirei agnostico. ;-) 1) Il primo problema che pone è il famoso "argomento del male", che rappresenta il principale tentativo di evidenziare una contraddizione tra l'essenza di Dio (buono, onnisciente e onnipotente) e un dato sensibile (la presenza del male nel mondo). Ho provato a sintetizzare i nodi principali di questo dibattito filosofico, nei limiti di quello che può essere detto in poco tempo, qui: czcams.com/video/-oLKa86rjxU/video.html 2) Il fatto che molte persone nel mondo siano credenti non può essere utilizzato come prova della verità delle loro credenze. Molte persone possono credere cose errate e la quantità dei credenti non cambia la certezza del loro credo. Si tratterebbe di una fallacia, nello specifico dell'argomentum ad popolum (come lo chiamavano i medievali) o del bandwagon bias (come lo chiamano oggi alcuni psicologi). Il fatto che credere nell'esistenza di Dio risponda a dei bisogni psicologici e che funga in qualche modo da ansiolitico è indubbiamente vero. Tuttavia, dal punto di vista strettamente logico, il fatto che credere nell'esistenza di Dio risponda ad un bisogno umano, non implica necessariamente che l'oggetto della credenza sia falso, quindi l'inesistenza di Dio. Condivido ciò che dice, ovvero che di fronte a catastrofi, epidemie, guerre, etc. più che pregare dovremmo probabilmente rimboccarci le maniche. La preghiera può essere, per chi è credente, un modo per focalizzarsi, condividere e riprendere energia. Ma se non è accompagnata poi dall'impegno e dall'azione concreta, rischia di diventare un modo, poco efficace, per sentirsi a posto con la propria coscienza, senza assumersi alcun impegno. 3) Penso anch'io che la religione nasca per rispondere a questioni esistenziali, prima fra tutte quella della morte. E d'altra parte anche la filosofia, almeno seguendo ciò che dice Aristotele sul thauma come origine del mito e del pensiero, nasce da questo tipo di esperienza. Su questi temi credo che non si possano avere certezze. Anche se, comprensibilmente, vorremmo averne.

    • @angelocadei5540
      @angelocadei5540 Před rokem

      @@Filosofacile Cerchiamo di mettere per bene i puntini sulle I, voler far cambiare pensiero ad una persona è l'ultimo dei miei pensieri, ma siccome dopo secoli siamo arrivati ad una democrazia, imperfetta, si, ma è pur sempre democrazia, e la democrazia è il poter esprimere liberamente le proprie idee. Vede se io compio una azione malvagia posso accettare che un ipotetico dio mi possa punire per il male che ho compiuto. Nell'anno 2010 un terremoto ha distrutto la capitale di Haiti, il paese piu' povero dell'America centrale uccidendo 250-300mila persone. E per il predicatore evangelico Dan Peterson il terremoto di Haiti fu una giusta punizione mandata da dio, perchè in quella nazione si praticava il rito "vudu" ed era un rito demoniaco. Va bene questo posso anche accettarlo, ma non posso in alcun modo accettare che da quella catastrofe mandata da dio per punire gli abitanti di Haiti abbia ucciso anche 40mila tra bambini e neonati. Ma quello che le ho descritto non è l'unica catastrofe che ha afflitto l'umanita', basti pensare che la peste imperverso per piu' di 300 anni in Europa uccidendo piu' di 60-80 milioni di persone. Interi borghi contrade, villaggi cancellati dalla faccia della terra, e il popolino disperato si riuniva nelle chiese a pregare che dio ponesse fine a tale flagello, ma facendo cio' peggioravano la situazione. E la peste non era provocata dall'untore, dal negromante, dalla strega, ne dal perfido ebreo, ma dalle pulci infette dei ratti. Ecco del perchè se io le dico che sono ateo, e lei mi dice che è agnostico il fatto storico non cambia assolutamente< Molte persone possono credere cose errate, e la quantita' dei credenti non cambia la certezza del loro credo> questo suo pensiero corrisponde al vero, perchè sia in credente, che l'ateo ha le stesse difficolta' nel dimostrate la veridicita' delle proprie idee. Diciamo che l'ateo ha una possibilita' in piu' nel dimostrare l'inesistenza di un DIO-CREATORE che dalla sua volonta' creatrice ha creato dal nulla un intero universo. E sempre dalla sua volonta' ha creato questo pianeta, e TUTTO cio' che contiene, dio ha donato all'uomo la peste, la lebbra, il vaiolo, la tubercolosi, il colera, il tifo, la sifilide, l'aids, la spagnola, e per ultimo regalo il coronavirus. Lei in quanto agnostico puo' benissimo credere che "PUO' ESISTERE UN DIO" ma che sia perfetto questo non lo posso accettare. Che esista un dio PASTICCIONE, E CASINISTA, questo lo posso accettate, pero che esista, o non esista un dio pasticcione non è che cambia lo stato delle cose. AH voglio lasciarla con questo aforisma. Due ragazzi stavano per annegare, uno fu salvo per bonta' di dio, l'altro annego per crudelta' di dio. DIO E' BUONO,O CRUDELE?

    • @stefanomattone1150
      @stefanomattone1150 Před rokem

      Posto che Dio esiste , bisognerebbe eventualmente capire quale Dio esista tra i centinaia a disposizione, la cosa migliore è essere ecumenico ......o no ?

  • @carlogrante
    @carlogrante Před rokem

    Esemplare

  • @mattialevi4456
    @mattialevi4456 Před rokem

    Molto ben spiegato, mi puoi Consigliare un testo che tratti questi argomenti? Grazie mille

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Grazie a te. Un testo introduttivo, abbastanza leggero, sulla filosofia della scienza potrebbe essere "Introduzione alla filosofia della scienza" di Boniolo e Vidali.

  • @Emmanuel-rn9iy
    @Emmanuel-rn9iy Před rokem

    Professore, volevo farle i miei più sinceri complimenti: è veramente chiaro quando spiega e questi video mi stanno piacendo tantissimo. Non posso negarle che ho un canale in cui mi occupo di teologia e, se le facesse piacere dargli uno sguardo, ne sarei veramente felice. Detto questo, sono un grande appassionato di filosofia e di domande esistenziali ed i suoi video mi hanno colpito per la semplicità e la loquacità con la quale espone dei concetti che sono effettivamente molto complessi. La invoglio a continuare così e sarebbe stupendo se in un video lei palesasse anche il suo pensiero riguardo l'esistenza di Dio. Sarei veramente "curioso" di sapere se ha propensioni Cristiane. La saluto e la ringrazio per questo suo lavoro interattivo. Un abbraccio fortissimo. Inoltre è bello vedere un professore così giovane (secondo me non ha nemmeno 40 anni) ma al contempo così preparato. È l'emblematicità che la professionalità e la competenza può appartenere anche a persone abbastanza giovani. Ossequi e grazie ancora! :)

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Grazie mille a lei per il suo commento, che mi ha fatto molto piacere. Guarderò volentieri alcuni dei video che ha pubblicato. Apprezzo sempre chi utilizza CZcams e gli altri social network per condividere cultura. Per provare rispondere, molto sinteticamente, alla sua curiosità, potrei dire che in passato ero stato cristiano; ma poi durante l'adolescenza ho iniziato ad avere molti dubbi, in particolare rispetto all'esistenza e all'immortalità dell'anima, oltre che sull'esistenza di Dio. Probabilmente oggi, se dovessi scegliere necessariamente un'etichetta, mi considererei agnostico.

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 Před rokem

    Le teorie scientifiche sono falsificabili se sono false, altrimenti non sono falsifcabili.

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      "Falsificato" è concettualmente differente da "falsificabile", per lo meno nell'epistemologia contemporanea. Una teoria viene falsificata quando un esperimento o un'osservazione la contraddice. Dunque, se esiste una teoria migliore disponibile (cosa che non sempre accade), la teoria falsificata viene abbandonata. Una teoria è invece falsificabile se si espone al confronto con l'esperienza, cioè se indica almeno una situazione sperimentale che potrebbe, potenzialmente, falsificarla. Il che non significa che quella condizione si verifichi concretamente o che vi siano effettivamente esperimenti o osservazioni che la contraddicono. Questo accade, in linea di massima, per ogni teoria scientifica, dal momento che ogni teoria sperimentale è di tipo predittivo. Essendo predittiva presuppone almeno una condizione che possa falsificarla (quando, ad esempio, non si verifica la previsione dedotta dalla teoria).

    • @davidechersini9965
      @davidechersini9965 Před rokem

      @@Filosofacile falsificato è certo differente da "falsificabile". Per provare a spiegarmi meglio riporto le parole di chi ne sa più di me:"Popper fa notare che perché si possa dire se un'affermazione è vera o falsa è necessario che sia almeno potenzialmente falsificabile, che esista cioè una condizione nella quale un esperimento possa dimostrare che è falsa, se è falsa, ovviamente. Popper non asserisce che le affermazioni scientifiche sono falsifcabili o, peggio, false, come molti affermano, anche dalla cattedra". Buona giornata.

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Proporrei di lasciare direttamente la parola a Popper, che credo possiamo unanimemente considerare la massima autorità rispetto al suo stesso pensiero. 😉 “A theory is falsifiable if the class of its potential falsifiers is not empty”, “Besides being consistent, an empirical system should satisfy a further condition: it must be falsifiable”, “Now theoretical science aims, precisely, at obtaining theories which are easily falsifiable in this sense”, etc. Popper utilizza correntemente in "The Logic of Scientific Discovery" (traduzione curata da lui stesso) il termine “falsifiable” (falsificabile) e "falsifiability" (falsificazione). Non esiste nell’intera opera nessuna occorrenza della combinazione “potentially falsifiable” (potenzialmente falsificabile) o "potential falsifiability". L'aggettivo "potential" ricorre solo associato a "falsifier", come mi pare corretto che sia. Non ho a disposizione in questo momento la versione tedesca originale di "Logik der Forschung", ma immagino corrisponda. Nell’accezione popperiana il termine “falsificabile” ha la stessa struttura logica del termine italiano “fragile”. La parola “fragile” significa “ciò che potrebbe rompersi”, ovvero, usando un'espressione aristotelica, “potenzialmente rotto”, non "necessariamente rotto". Parallelamente, “falsificabile” significa “ciò che potrebbe essere reso falso”, ovvero “potenzialmente falsificato”. Non avrebbe particolare senso utilizzare la combinazione “potenzialmente fragile” (un bicchiere è “fragile”, non “potenzialmente fragile”); allo stesso modo, per Popper, non avrebbe particolare senso utilizzare l’espressione “potenzialmente falsificabile”, riferita alle teorie scientifiche. Chi la usa, evidentemente, non utilizza il termine “falsificabile” nel senso che gli attribuisce Popper. 😉 P.S.: Per inciso, nel video utilizzo anch'io, in un passaggio, l'espressione "potenzialmente falsificabile", pensando, in particolare, a chi con il termine "falsificabile" non intende ciò che di principio o in linea potenziale potrebbe essere falsificato, ma ciò che sarà concretamente, certamente e a breve falsificato. Ma è un uso non popperiano del termine.

    • @davidechersini9965
      @davidechersini9965 Před rokem

      @@Filosofacile intanto grazie, so che rispondere adeguatamente costa fatica. Naturalmente non posso non considerare la parola di Popper rispetto al suo stesso pensiero e lo terrò bene a mente. Ma, c'è spesso un ma, lo studioso che ha scritto "Il criterio proposto da Popper non asserisce che le affermazioni scientifiche sono falsificabili o, peggio, false, come molti affermano, anche dalla cattedra", è una persona che merita la mia fiducia, e credo che di scienza e altro, ne sappia più di Popper. buona giornata.

  • @DanieleAndreani
    @DanieleAndreani Před rokem

    Bravissimo Damiano! Grazie

  • @mariaangelasalamone9145

    Prof è bravissimo

  • @gaetano1044
    @gaetano1044 Před rokem

    Complimenti per i tuoi video lezione

  • @celestej.2344
    @celestej.2344 Před rokem

    Puoi fare un video sulla dittatura del si?

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Sarebbe interessante. Ma sono un po' pigro su CZcams in questi mesi. Se riprenderò a fare qualche video ci penso. 👍👌

    • @celestej.2344
      @celestej.2344 Před rokem

      @@Filosofacile va bene grazie la settimana prossima ho l'esame di filosofia teoretica in cui abbiamo trattato Essere e Tempo spero di passarlo anche grazie ai tuoi video🤞🏻

  • @fabriziopomi3921
    @fabriziopomi3921 Před rokem

    Davvero molto chiara come esposizione. Grazie molte

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 Před rokem

    Una banalità dietro l'altra.

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 Před rokem

    La filosofia nasce dal terrore.

  • @danielemazzoni8189
    @danielemazzoni8189 Před rokem

    Video tanto interessante quanto chiaro e comprensibile. Grazie. 🙏

  • @federicobicego8612
    @federicobicego8612 Před rokem

    grazie mi hai salvato

  • @riccardo1806
    @riccardo1806 Před rokem

    Complimenti, ottima spiegazione!

  • @StudioCentrale-Italia

    su youtube tutti parlano della prima parte di ET, la seconda è molto più interessante ..

  • @francescos7361
    @francescos7361 Před rokem

    Condivido mi ricorda Munari e altri libri .

  • @francescos7361
    @francescos7361 Před rokem

    La geometria non euclidea trova , di conseguenza , implicazioni importanti e vastissime , nell'epistemologia scientifica e in filosofia . Grazie .

  • @antoniofornabaio5475

    Bravo

  • @giuseppedebono9738
    @giuseppedebono9738 Před rokem

    Bravo, sei molto chiaro e conciso

  • @cujo1210
    @cujo1210 Před rokem

    Quel qualcosa che ci sconvolge (Thauma) , come diceva Severino è "l angosciante terrore per la vita e il suo divenire".

  • @marcopompeo1700
    @marcopompeo1700 Před rokem

    Devo dire all'infuori dell'acqua calda che ha propinato; sono rimasto dalla Sua pacatezza intrisa di una sensibilità non indifferente! Cordialmente...

  • @morencaddeo2227
    @morencaddeo2227 Před rokem

    Ma quanto sei bravo? 😮grazie!!

  • @emanuelamura2214
    @emanuelamura2214 Před rokem

    Grazie per la spiegazione.

  • @paganiyah
    @paganiyah Před rokem

    Awesome content .. I'm learning Italian and philosophy is my passion.... Auguri

  • @paologeminiani
    @paologeminiani Před rokem

    CS Lewis impugna tali argomentazioni e dimostra la loro debelezza con un brillante ragionamento. La Sua onnipotenza significa potere di fare tutto ciò che è intrinsecamente possibile, non di fare ciò che è intrinsecamente impossibile. Potete attribuirgli dei miracoli, ma non delle assurdità. Questo non è un limite al Suo potere. Se si sceglie di dire: "Dio può dare a una creatura il libero arbitrio e allo stesso tempo negarglielo", non si è riusciti a dire nulla su Dio: combinazioni di parole senza senso non acquistano improvvisamente significato solo perché vi si aggiungono le altre due parole "Dio può". Resta vero che tutto è possibile a Dio: le impossibilità intrinseche non sono cose, ma non entità. Non è più possibile per Dio che per la più debole delle sue creature realizzare entrambe le alternative che si escludono a vicenda; non perché la sua potenza incontri un ostacolo, ma perché il nonsenso rimane tale anche quando lo diciamo di Dio".

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Grazie per il suo intervento, molto stimolante. Nel Medioevo un tentativo simile di disinnescare le potenziali contraddizioni intrinseche alla proprietà dell'onnipotenza divina era stato quello di ridefinire l'onnipotenza non più come "poter fare qualsiasi cosa", bensì come "poter fare qualsiasi cosa si voglia". Nel caso dei paradossi proposti nel video, poiché Dio non vorrebbe mai suicidarsi (o creare una pietra per lui inamovibile), la potenziale contraddizione verrebbe, secondo alcuni filosofi medievali, disinnescata. Ovviamente a questo ragionamento potremmo opporre poi delle controbbiezioni... ma per questo è bella la filosofia. ;-) Anche rispetto a ciò che sarebbe "intrinsecamente impossibile" c'era stato nel Medioevo un ampio e vivace dibattito. Una delle domande tipiche era: potrebbe Dio mutare le leggi di base della logica, come il principio di non contraddizione, o le verità matematiche? Potrebbe, ad esempio, far si che 2+3 faccia un numero diverso da 5 o che le proprietà geometriche del triangolo siano diverse da quelle dimostrate da Euclide? Oppure Dio stesso soggiace a queste leggi logico-matematiche? E se è così, in che senso possiamo dire che è onnipotente?

    • @paologeminiani
      @paologeminiani Před rokem

      @@Filosofacile Be, onnipotente come accennato nel post precedente secondo me é la capacitá di fare delle cose. Le contraddizioni ed assurditá non sono delle cose, ma delle non entitá. Cosí come Il buio non é una cosa, ma é l´assenza di luce. Il buio non ha una sostanza che si puó misurare come la luce. Tommaso fa un´analogia del genere quando afferma che il male non ha essere o sostanza, ma é una privazione del bene. Comunque sto imparando molto da lei e continuo a seguirla.

  • @paologeminiani
    @paologeminiani Před rokem

    Se molto chiaro, ho seguito la tua spiegazione fatta con estrema semplicitá che é la cosa piú difficile da fare per un filosofo. Hai anche un video su Alvin Plantinga Modal argument per l´esistenza di Dio?

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Grazie a te. Purtroppo non ho registrato video specifici su Plantinga, che è molto interessante.

    • @paologeminiani
      @paologeminiani Před rokem

      @@Filosofacile Sono io che devo ringraziarti perché i tuoi video sono davvero semplici da seguire. Finalmente un mini corso accessibile anche ai principianti come me.

  • @TheGaetanomariadigio

    “Non perché c’entri la televisione” va bene per i bambini delle elementari. Ma ciò che sostiene farebbe parte delle superiori. Bisogna aver maggior cura dei propri pensieri e parole.

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Questione di gusti. L'ironia, anche banale, secondo me ogni tanto non guasta. In classe, se mi capita di dirlo, gli studenti fanno una breve risata e riprendono con più interesse. Ma, ovviamente, ciascun docente è libero di utilizzare le strategie didattiche che di volta in volta, in base alle classi che ha di fronte, ritiene più adatte ed opportune. E se abbiamo ciascuno metodi e gusti diversi, credo sia positivo. Quando ho registrato il video, durante il primo lockdown, la mia priorità era riuscire a mantenere, pur a distanza, l'attenzione dei ragazzi di terza, alcuni dei quali stavano iniziando ad allontanarsi, comprensibilmente, dalla scuola, e rendere la lezione il più possibile leggera. Detto questo, può tranquillamente essere che il mio registro non fosse in realtà il più adatto o che l'obiettivo che avevo non sia stato poi effettivamente raggiunto.👍

    • @TheGaetanomariadigio
      @TheGaetanomariadigio Před rokem

      @@Filosofacile Ma certo. Dovevo comunque dirle la mia sensazione; mi sembra corretto. Purtroppo qui su CZcams siamo in un serraglio, dove sono presenti anche alligatori come me, pronti ad azzannare ogni inflessione succosa e indifesa. Sono felice di considerare la sua grande umanità.

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      Ha fatto bene ad esprimere quello che sentiva. Anche perché è utile per me sapere che effetto possono avere le parole usate e, come diceva, prendersene cura.

  • @FrancescoCapodanno
    @FrancescoCapodanno Před rokem

    Su marxismo e Psiconalisi non sono d'accordo. Proprio la scuola scuola di Francoforte e soprattutto Herbert Marcuse da una centralità alla creativitá e quindi al processo conoscitivo e democratico. Anche Trotsky mette in centro la democrazia nel processo della organizzazione della società. Il marxismo é cambiato profondamente rispetto le origini.

  • @mariagabriellasantolisier7528

    Il suo è un vero talento. Grazie !

  • @dashkappei9082
    @dashkappei9082 Před rokem

    Ma perche' vi piace occuparvi di quello che non capite neanche da lontano?

    • @Filosofacile
      @Filosofacile Před rokem

      La spiegazione proposta è senza dubbio molto imprecisa e poco rigorosa, non essendo, di formazione, né un matematico né un fisico, ma un semplice appassionato delle conseguenze filosofiche di modelli fisici e matematici. Se posso, le chiederei gli errori principali che ha trovato. Per me è senza dubbio utile, per approfondire meglio il tema e per imparare da chi ha, in questo campo, una competenza maggiore di me.

  • @thoughts_and_tales02

    Grazie per la chiarezzaaa👍🏻👍🏻👍🏻

  • @gian7644
    @gian7644 Před rokem

    Dio non ha una causa perchè è eterno, mentre l'universo ha una causa perchè ha iniziato ad esistere circa 13,8 miliardi di anni fa... tutto ciò che ha iniziato ad esistere, per forza ha una causa.

  • @gian7644
    @gian7644 Před rokem

    La prova razionale più evidente dell'esistenza dell'anima e conseguentemente di Dio, secondo me sono le esperienze di pre-morte (near death experience), queste persone che vanno in arresto cardiaco o coma, descrivono nel dettaglio tutto ciò che succede nella realtà, mentre loro sono esteriormente a vedersi, completamente inconsce perchè a un passo dalla morte.

  • @livio958
    @livio958 Před 2 lety

    Bla,bla,bla, tutte parole, montagne di parole,si sono scomodati decine di umanisti, di filosofi, di teologi per spiegare concetti bibblici esposti in maniera molto semplice lineare e diretta. Questo versetti sono di facile intendimento, scritti in maniera semplice che non necessitano l' aiuto ne di teologi cattolici, ne di esegeti ebraici, ne di filosofi. Poi ci si inventa addiritura un tribunale immaginario, con immaginari imputati, con immaginari avvocati, per dare 1000 spiegazioni, creandosi poi 1000 elucubrazioni mentali, che mai se ne verrà a capo. In verita il discorso è piu semplice di quello che si pensi ed è :"o sei con me o contro di me", su questo DIO è molto chiaro e limpido. Questo discorso è molto presente e ricorrente nell' antico testamento, anzi è la spina dorsale del vecchio testamento. Chi erano i buoni? Il popolo eletto,gli israeliti, perché facevano il volere di dio. Chi erano i cattivi e portatori del MALE? Tutti gli altri, peccatori, malvagi e adoratori di altri dei, quindi andavano puniti e sterminati. Ricordo che DIO disse" ci sono altri dei, ma solo me dovere adorare perché io sono un DIO geloso. Poi proseguendo in altri versetti bibblici e DIO stesso che parla in prima persona dicendo:" io faccio e io distruggo,IO SONO IL BENE, E IO SONO IL MALE". Questo gli israeliti lo sapevano e lo sanno bene, che dio era ed è il BENE e il MALE,lo hanno provato sulla loro pelle. Poi a che serve il libero arbitrio, che DIO ci ha dato? Che se non segui le regole che DIO ti ha dato, lui ti punisce! I discorsi che fà Dio sono da dittatore, altro che da un DIO d' amore. Lo sanno benissimo gli israeliti, che venivano puniti per un non nulla da DIO se non seguivano i suoi comandi. Dio nel suo ESSERE è quasi un personaggio sadico: " se fai come voglio io allora va bene,se non fai come voglio io allora è MALE per te". Allora dove sta il libero arbitrio? Devi per forza acettare il volere di DIO altrimenti finisci MALE. Il libero arbitrio è un imposizione,una continua spada di Damocle sulle teste dell' umanita. E poi chi vorrebbe finire male? Nessuno, e allora per forza devi sottostare al volere di DIO. Poi DIO ha tutto un suo sistema per punire le persone, vedi diluvio universale. Sono morte anche persone che nulla sapevano di dio, non lo conoscevan, nulla sapevano della sua religione, magari erano buone, morte cosi senza saperne il perché. Mi pare di vedere lo slogan di Mao Tze Tung" punirne 100 per ammaestrarne 1000" Già DIO ha un bel metodo per punire le persone. Se ci fosse un tribunale per punire crimini contro l'umanità perpetrati da vari dei, DIO avrebbe un posto in prima fila, come imputato. E noi poi li ancora a discutere chi è Dio, se esiste, se vuole, o non vuole, o non può togliere il male

  • @massimilianocaruso2359

    Complimenti, e grazie

  • @rosariavallifuoco4610

    Ripete quanto riportato dai manuali, nulla di più...

  • @alessandracastelli6068

    Grazieeee! Chiaro e comprensibile

  • @giuseppegiadone8348
    @giuseppegiadone8348 Před 2 lety

    Prova ad intrecciare con altri video attualità e filosofia, del resto gran grande!

  • @Gaetano_Angelico.
    @Gaetano_Angelico. Před 2 lety

    16:07 oddio non so quanto questa cosa possa essere assolutamente vera: l'arte è - in hegel - un ritorno a sé della ragione come intuizione. in questo senso tramite l'arte la ragione intuisce se stessa. ovviamente ha un ruolo marginale. poi in realtà hegel stesso descrive l'arte romantica come l'acme del ritorno in sé - come intuizione - della ragione, e arrivando a descrivere la "morte dell'arte". che è un argomento interessantissimo - ripreso dalla scuola di Francoforte per esempio. comunque spiegazione ottima!!!

  • @russrem1511
    @russrem1511 Před 2 lety

    il bambino geniale un giorno incontro' nuovamente Agostino. Agostino non appena lo vide cominciò a tremare, le sue gambe stavano per cedere quando il bambino disse: "ciao ho avuto una nuova illluminazione, dio non esiste! Agostino pallido non osava chiedere perché. il bambino allora disse: dio non esiste perché non ha la mamma. chi ha generato dio? Agostino cadde in un sonno profondo e si risveglio nel corpo di jim morrison