Apprezzo molto le tue analisi (anche se spesso eccessivamente prolisse) così come la volontà di recensire e non fare sponsorizzate senza nervo. Condivido con te che i meeple contaturno e contaround sono obiettivamente pacchiani, e fuori contesto vista la scatola minuta, il resto dei materiali (compreso il tabellone) li trovo esemplari compreso e la scelta cromatica/grafica azzeccatissima. Non si può non tenere conto in questa recensione che uno dei motivi di tanto successo di questo gioco è anche una produzione impeccabile che ha comunque la sua importanza: materiali eccellenti, portabilità, costo iper contenuto. Mi viene da porre una domanda a te: in un momento di prodotti davvero overproduced che rasentano l'inutilità vogliamo davvero "gettare la croce" su questo titolo ? Mi viene da pensare ad Everdell, gioco che possiedo e che trovo anche molto carino (ma anche eccessivamente osannato), che oggi con l'aggiornamento dei prezzi viene proposto a 90€...per non parlare del costo delle sue espansioni (che allargano il gioco per tua stessa ammissione). Ecco diciamo che l'elenco sarebbe lungo e alla fine la questione resta sempre molto sul soggettivo. Quanto al gioco, la scelta dei 3 round secondo me è stata studiata per bene e dubito ci siano problemi di playtest, anzi non è per nulla lasciata al caso, perchè ti lascia sempre quella sensazione di frustrazione (ma positiva per me) e di voglia di riporvare a ottimizzare al meglio quel che fai. Anche perchè i round hanno una crescita esponenziale e probabilmente 4 round o peggio ancora 5 avrebbero si permesso ai giocatori di realizzare più cose ma anche spezzare quella tensione genuina e quel senso di incastro che il gioco ti invoglia a mettere in atto. In the white castle il cosa rimane sempre lo stesso e non è indubbiamente nulla di clamoroso o orginale, ma il come lo fai secondo me cambia tanto di partita in partita ed è la vera chicca di un titolo che non ha la pretesa di essere un giocone ma un onestissimo peso medio proposto ad un prezzo ridicolo in una scatola minuscola (in un mercato ipertrofico) che sta avendo successo perchè si confronta con titoli che costano il doppio e che alla conta dei fatti non solo non sono meglio ma probabilmente anche peggio. Quindi per me è assolutamente un pollice alto, ci ho già giocato 5 partite in poco tempo cosa che non mi riesce con nessun titolo e quando mi avrà stancato, me lo sarà già abbondatemente ripagato del suo costo. Mica poco. Un abbraccio e complimenti comunque per il canale
@stefanodimartino8275 Grazie mille per il commento e per i complimenti! Quel che dici è in larga misura condivisibile: è una mia precisa scelta di metodo quella di non tener conto del prezzo nel giudicare un'opera dell'ingegno, e l'ho già spiegata ampiamente in altra sede. In questo video penso di aver già argomentato per bene per quale motivo ritengo questo gioco meccanicamente imperfetto: d'altro canto si possono trovare imperfezioni in tutti i giochi, e ognuno alla fine giudica per sé. A questo proposito: i miei video sono sicuramente prolissi, ma è il prezzo da pagare se si vuole evitare di scriptarli, e io voglio assolutissimamente evitarlo.
capisco un po’ il senso di frustrazione quando il set up estremamente variabile non permette il dispiegarsi di una strategia pensata con qualche mossa di anticipo. Anche a me è capitato di chiudere la partita con la sensazione di non aver fatto praticamente nulla di quello che avrei voluto… Ma credo anche che questa caratteristica sia una scelta precisa dei designer per esaltare la rigiocabilità di un titolo che altrimenti, fosse stato progettato in un modo poco più rigido, sarebbe diventato inevitabilmente noioso dopo tre partite… Poi non concordo sul punto de prezzo: d’accordo, se un gioco è ben realizzato, da gusto nel giocarlo a prescindere da quanto l’ho pagato. Ma un gioco, in quanto bene messo sul mercato, va assolutamente giudicato anche per il suo prezzo.
@lafattoriadeimeeple Grazie per il commento! Ho già parlato più volte della questione del prezzo, quindi non mi ripeterò. Quanto al resto, è sicuramente una precisa scelta di design quella di aver voluto una variabilità così ampia da poter anche risultare 'bloccante': apprezzarla o meno dipende anche dalle proprie inclinazioni personali.
@@Lamascherariposta assolutamente d’accordo! Tutto è opinabile. Però mi era parso di capire che tu ritenessi questa caratteristica del gioco un difetto dovuto ad una limitata fase di playtesting Cosa che penso so possa escludere…
Oh beh, ma i giapponesi in realtà sono pacchiani come tutti gli orientali 😏🇯🇵. Non dico di arrivare agli eccessi di farsi un giro a Kyoto o a Shibuya un sabato pomeriggio per averne riprova, ma lo stesso castello di Himeji dal vivo alterna scorci di poetica bellezza ad angoli che fanno alzare più di un sopracciglio... Tornando al titolo, per il poco che l'ho giocato finora mi è piaciuto (più di Red Cathedral e di Shinkansen Zero Kei, dei medesimi autori). Condivido la sensazione di strettezza e di poche possibilità in caso di setup inclementi, ma personalmente non lo vedo come un difetto strutturale o di playtest superficiale. A questo proposito, mi consenti una piccola critica al tuo approccio critico? 😂 A volte ho come l'impressione che rimarchi un po' troppo i difetti dei titoli che analizzi. Atteggiamento che va benissimo nel topic Killerkong della Tana dei Goblin, ma su un canale indipendente come il tuo non so quanto sia appropriato spingere per "ammazzare la scimmia" a tutti i costi. Sempre con grande stima, Alessandro "Kobayashi"
@Alessandro_Tirico Grazie mille per il bel commento! Guarda, è da quando faccio recensioni che mi dicono che parlo troppo dei difetti. Ma secondo me è inevitabile se si vuole fare critica di qualità: le riflessioni più interessanti nascono sempre dai problemi, molto raramente da quel che va bene. Per fare un paragone ultra-semplicistico ma che rende l'idea: i perfettini sono sempre noiosi e prevedibili, e infatti nessuno vuole starci insieme :-)
Buongiorno Mosè, sebbene non sempre i miei gusti siano in linea con i tuoi, apprezzo moltissimo il tuo modo di fare analisi. Trovo stucchevoli la valanga di "recensioni" di youtuber soprattutto italiani, sfornate a batteria, molto spesso superficiali solo dopo un paio di partite. Hai ragione nell'affermare che il risultato è svilire opere d'ingegno che hanno richiesto anni di sviluppo.
@carlobadiali5206 Grazie mille per il commento! Secondo me il problema principale è che si sminuisce l'hobby nel suo insieme sfornendo "recensioni" che sembrano semplici opinioni dopo due o tre partite. Se vogliamo essere presi sul serio, dobbiamo essere seri noi prima degli altri.
Bravo. Stessa sensazione tra l'eleganza della scatola che stona con alcuni elementi del contenuto...ero incuriosito ma dopo vari gameplay il tuo video è stato il più utile per far pendere l'ago della bilancia
Gran bel video, davvero. Sono completamente in disaccordo su Darwin's Journey, pur avendo apprezzato sia i tuoi video in merito sia, anzi soprattutto, la tua impressione sincera e diretta, ma ripeto che personalmente lo reputo un gran bel gioco. Si ti fa fumare le meningi e forse era questo che cercavo, però lo trovo, magari dopo averci giocato parecchio e con le espansioni, molto più largo di questo. Per questo ho avuto la tua stessa impressione, troppo stretto e settoriale, o fai bene una cosa o ti perdi nel voler fare le altre, tanto non ne finisci una. Complimenti ancora Mosè.
@giopec73 Grazie mille per il commento! Essere in disaccordo va benissimo: la mia speranza è che i miei contenuti possano essere utili anche a chi ha una visione opposta alla mia.
Non ho ancora giocato questo titolo, non mi è salito l interesse probabilmente perché ho già svariati piazzamento dadi con combo di mio gradimento, però adesso che parli di una varietà così ampia data dal setup mi metti un bel po' di curiosità, il fatto che le partite possano essere così diverse mi sembra un pregio più che un difetto, purtroppo tanti giochi di questa tipologia dopo tot partite sembrano esaurirsi 😢
Quando dici che il gioco cammina su una linea sottile tra l'essere elegante e l'essere pacchiano hai saputo esprimere al 100% la sensazione che ha dato anche a me! Eppure poi lo trovo bello, e non capisco come sia possibile. Io ho fatto solo una partita e mi è piaciuta molto; come dici tu, mi sono trovata ad aver realizzato pochissimo ma già verso la fine le combo iniziavano a ingranare. E mi ha lasciato la voglia di rigiocare. Ho trovato davvero interessante il piazzare i dadi sui dadi degli altri e avere così un nuovo valore di riferimento. Parlando di scatole, non so se ti è passato tra le mani Bamboo (sempre Devir): pur togliendo 4 regolamenti si chiude comunque male 😱
@soniabalduzzi4478 Il problema vero secondo me è che a volte realizzi poco perché è impossibile ingranare a causa di una situazione sfortunata in plancia. No, non ho mai visto Bamboo!
Ciao Mosè, premetto che non possiedo il gioco ma l'ho preordinato.Devo dire che pensavo invece ti fosse piaciuto tanto, riguardo le criticità evidenziate, ovviamente solo provandolo potrò valutarle però ho visto gameplay (ad esempio quello del canale before you play) in cui si riesce a piazzare quasi tutti i lavoratori, dunque probabilmente bisogna capire a fondo gli incastri per macinare azione combo e non tutti sono portati verso una certa tipologia di meccaniche, o magari sei stato sfortunato nei setup particolarmente ostici. A me personalmente piacciono i giochi stretti e tornando al citato Darwin's yourney, quest'ultimo è in assoluto uno dei miei preferiti. Questo è in fondo il bello di avere gusti ed approcci diversi, stare a scervellarmi per cavar fuori 3 azioni in un singolo turno non lo vedo come fattore di stress bensì di divertimento 😁
@damianoraimondi5332 Grazie per il commento! In teoria sono d'accordo con te: però trovo essenziale che la strettezza non si traduca nella percezione di una palese ingiustizia. Secondo me il problema di Darwin's Journey è che spesso è stretto solo per alcuni e non per altri: a volte è "colpa" di chi è più indietro, ma secondo me non va bene che questa sensazione sia così forte ed evidente perché non ci si mette a giocare per capire chi è più intelligente. Se un gioco diventa uno strumento per misurare la propria intelligenza in rapporto a quella degli altri, per quanto mi riguarda non è più un gioco.
Se tutto andrà bene mi arriverà a breve. Del gioco mi stuzzica la sua variabilità di setup e la questione che ogni volta sarà una sfida. Ho sentito che rimettere tutto in ordine nella sua scatolina può causare dei grattacapi e per questo ho voluto mettere le mani avanti acquistando un organizer. Trovo ottima la tua analisi critica (e per questo ti reputo molto bravo nella divulgazione che fai tenendola in forte considerazione) e non vedo l’ora di mettermi alla prova con questo gioco. In questo ultimo periodo sto giocando anche a Darwin’s Journey e non mi dispiace. Sulla questione di setup, parlando di carte, ci sta la fortuna/sfortuna. Ci saranno partite più godibili e altre in cui si faranno meno combo. Sul tracciato dell’Airone mi sono fatto anch’io delle domande sulla sua utilità rispetto alla dinamica di gioco. La grafica non mi dispiace e l’unica cosa che avrei rivisto sono i meeple dei lavoratori.
@lucachiarvesio2963 Grazie mille per il commento! Come ho già scritto altrove e ampiamente spiegato in varie occasioni, secondo me Darwin's Journey passa quel confine sottile e labile che c'è tra il gioco stretto e il gioco che ti umilia pesantemente se non sei attentissimo e acutissimo.
non ho mai provato il gioco ma solo visto qualche gameplay, ed ho avuto le stesse sensazioni. castle+dadi+combo secondo me è castles of burgundy, gioco insuperabile per quanto mi riguarda.
Finalmente un giudizio imparziale su questo gioco idolatrato dalla critica! A me sembra l'ennesima dimostrazione dei rischi di un mercato in fase di rapida crescita (ben venga) che però inevitabilmente crea la necessità di proporre in continuazione novità senza il tempo necessario per playtestarle adeguatamente. La tendenza sembra poi quella di mascherare le pecche di prodotti estremamente carenti con materiali super accattivanti. Nello specifico la necessità di inserire un quantitativo ipertrofico di materiali in una scatolina minuscola sembra proprio avere questo scopo: basta guardare un pò le recensioni che ci sono in giro, che si soffermano quasi solo sul prezzo e su quanti bei meeple sagomati ci siano. Effettivamente, come dici nell'ultima parte del video, il rischio di affidarsi a giudizi frettolosi positivi può portare ad alimentare un acquisto compulsivo, con successiva delusione già dopo pochissime partite.
@davideiodice5763 Grazie per il commento e per essere un abbonato! :-) La "critica" va sempre interpretata. Spesso per esempio non è vera critica ma comunicazione divulgativa o promozionale, che è sempre entusiasta di quel che parla. Altre volte è critica genuina che però magari cade nella trappola del "cult of the new": ciò che è nuovo viene sempre giudicato bellissimo perché si è vittima dell'entusiasmo iniziale.
Ciao Mosè! Si molto della tua analisi è corretta... avrò fatto almeno 10 partite in solo e fra poco lo proverò con umani...e devo dire che è abbastanza spietato come gioco...credo che l' intenzione degli autori sia quella di far memorizzare le possibili combo come in un loop ma che dura! È un gioco elegante e compatto e molto trasportabile però non è affatto scontato e il livello è per quasi esperti! Ciaooo e complimenti!
Ho provato The White Castle al Lucca Comics. Ero molto incuriosita dalle recensioni super positive però, avendo la libreria già piena, devo essere ben sicura dei miei acquisti. Mi piace molto il fatto che la scatola sia piccola. Non mi ha molto entusiasmato la grafica, avrei preferito che avessero seguito lo stesso stile della scatola. Il gioco mi è parso carino anche se trovo che vi siano troppe cose da fare e veramente troppo poco tempo. Non sono riuscita a capire dove concentrare gli sforzi per massimizzare i punti. La sensazione finale era piuttosto frustrante. Probabilmente se avrò occasione lo riproverò ma non penso di acquistarlo. Hai provato 3 Ring circus? Hai in programma una recensione?
@cristinamarcon4514 Siamo d'accordo, anche sullo stile grafico, che è davvero diseguale. Ho visto 3 Ring Circus intavolato in una convention, ma non l'ho mai provato. Mi incuriosisce però!
Bell’analisi. Anche a me mi e’ sembrato un titolo troppo osannato,anche per i motivi sbagliati. Sarei curioso di sapere cosa avresti pensato di Red cathedral
Ottimo video! Ho appena scritto un commento sotto un altra recensione del medesimo gioco quindi la riporto paro paro: "Questo gioco secondo me và valutato per quel che è, ovvero un peso leggero mascherato da peso medio che ha scelta di azioni, si impara velocemente, costa poco e con una scatola piccola. Per questo è un perfetto fillerino per giocatori esperti e un buon introduttivo ai pesi medi per giocatori occasionali o coloro che vogliono passare dai pesi leggeri a qualcosa di più complesso. In questa nicchia The White Castle è un buon titolo ma questo è, niente di più. Per The Red Cathedral a mio avviso valgono le stesse identiche considerazioni ma ha un meccanismo più immediato che quindi può piacere di più o godere di maggiore longevità; sicuramente lo preferisco a The White Castle ma li apprezzo entrambi." Aggiungo che in parte mi ha ricordato Gugong, non tanto per il tema orientale ma sia per l'avanzamento sulla parte centrale quanto soprattutto per il fatto che il gioco nonostante la scelta di opzioni e il setup variabile alla fine sembra dare l'impressione di giocare sempre partite molto simili. Esteticamente però Gugong è un gioiello e ha anche molta più interazione tra i giocatori, mentre di The White Castle secondo me l'estetica è proprio il suo difetto maggiore. Infine a me piace quando la variabilità fa si che il gioco non esprima tutte le sue potenzialità: anche in un titolo come Lorenzo il Magnifico se non girano i dadi le scelte saranno molto più limitate e tante cose non si potranno farle, in Terraforming Mars a seconda di che carte escono si avrà un certo grado sviluppo finale, ecc... l'importante è fare più punti quindi questa caratteristica non mi pesa; almeno come concetto mi piace se in certe partite devo fare di necessità virtù e cercare di raschiare ogni singolo punticino perchè si riesce a fare poco. Dipende probabilmente anche dal fatto che tendo a stare su uno stesso gioco abbastanza a lungo quindi "arrivare fino in fondo" in tutte le partite o comunque troppo spesso per me mina la longevità del gioco stesso, tenderei a considerarlo "risolto" o padroneggiato un po' troppo presto. Il rapporto qualità prezzo (e non tanto il prezzo in termini assoluti) è da sempre un elemento onnipresente quando si giudica qualcosa in qualsiasi ambito, capisco la scelta di non considerarlo in questo contesto ma è appunto una scelta, sicuramente comprensibile ma anche abbastanza forte. Mentre sul trattare un gioco in maniera veloce e concisa o più approfondita credo ci sia spazio per entrambi gli approcci: adoro ad esempio il tuo metodo critico e la tua abilità nel parlare abbastanza a lungo senza che cali l'attenzione, ma altri recensori riescono in un intento altrettanto valido anche con meno giri di parole, penso ad esempio ad un Tom Vasel. Non che un approccio sia migliore, sono solo diversi. Certo poi è il contenuto che conta, alcuni brevi possono non dire nulla, alcuni lunghi possono dire un sacco di scemenze :).
@blackiesimone87 Grazie per il bellissimo commento! Mi ispira in particolare il paragone con Lorenzo il Magnifico: è verissimo, anche in quel gioco a volte i lanci di dado impediscono di fare troppo. Ma quella è una scelta di design ottimamente comunicata dal dispiegarsi delle meccaniche: mentre invece qui sembra quasi un effetto collaterale di queste ultime. Ovvero: in The White Castle non sono limitato nelle mie azioni dal lancio dei dadi, che è una cosa ovvia e perfino necessaria in un gioco dove ci sono i dadi, bensì dalla struttura della plancia data dal setup. È una fattispecie ben diversa. Condivido l'osservazione secondo cui la lunghezza di un video non è necessariamente una virtù, come non lo è la brevità. Sottolineo però che quelli che tu chiami "giri di parole" vorrebbero essere più precisamente argomentazioni che aiutino a comprendere un punto di vista guardandolo da più lati. In altri termini: un conto è essere lunghi perché si è prolissi e ripetitivi, un altro è esserlo perché si argomenta anziché semplicemente enunciare. Ovviamente è il pubblico a dover dire in quale fattispecie rientra l'opera di ciascun critico.
@@Lamascherariposta Per me non c'è grande differenza tra la strettezza dovuta a lanci di dadi, come in Lorenzo o di pesca di carte, come in The White Castle. In generale per me ci stà che un determinato gioco renda di più se stretto o anche strettissimo oppure largo, oppure anche molto random in questo senso. Poi se in The White Castle il non far molto pesi in maniera siginficativa può benissimo essere, solo non volevo passasse l'idea che se in un gioco non si riesce sempre ad "arrivare fino in fondo" allora il gioco è venuto male. Con "giri di parole" non intendevo una cosa negativa :).
già per esempio i dadi nel proprio dominio potevano essere dei 3 e non dei 6, questo avrebbe fatto in modo di facilitare di più l'utilizzo delle potenzialità del proprio dominio IMHO
@matteonarde2855 Sì, i dadi nel dominio sono 'strani': all'inizio non ha senso investire un 6 su di essi, e il più delle volte non ha senso nemmeno alla fine a meno che non si sia riusciti a mettere tanti meeple (e quindi a creare tante combo).
@@Lamascherariposta In bene! Avevo delle perplessità iniziali, ho fatto fatica all'inizio a digerire regolamento e iconografia, ma una volta iniziato a giocare, si è rivelato un autentico gioiellino, dalle meccaniche perfette. Ed è piaciuto tanto e subito alle persone a cui l'ho proposto.
@federicohuller5121 Ho provato ad arrivare fino a 5 round: ovviamente si riesce a fare molto di più, ma in qualche caso a quel punto il gioco diventa troppo largo.
Io ieri sono andato a una serata di gdt e c'era white castle, ma era già stato prenotato e quindi non ci ho giocato. Ho giocato invece a Everdell (mi è piaciuto ma mi è girato un po' male, credo, e questo non me lo ha fatto apprezzare appieno), Harry Potter: Hogwarts Battle - Difesa Contro le Arti Oscure e Dice Forge. Mentre l'altro ieri sera avevo giocato a Flamecraft.
Aggiungo sull'aspetto del costo che arrivati al punto di dover pagare 50/60 euro anche per i giochi più "stupidi" ,evidenziare da parte di altri content creator il prezzo quasi fuori mercato per quanto basso, sia giusto. Questo sempre partendo dal presupposto che il costo non fa la qualità del prodotto, ci mancherebbe, altrimenti per lo stesso ragionamento i Lacerda dovrebbero essere i giochi migliori al mondo e non credo proprio sia così 😉
@damianoraimondi5332 Mi pare di avere menzionato la questione qui, giusto? Menzionare il prezzo può andar bene, l'importante è non usarlo in sede di giudizio.
Apprezzo molto le tue analisi (anche se spesso eccessivamente prolisse) così come la volontà di recensire e non fare sponsorizzate senza nervo. Condivido con te che i meeple contaturno e contaround sono obiettivamente pacchiani, e fuori contesto vista la scatola minuta, il resto dei materiali (compreso il tabellone) li trovo esemplari compreso e la scelta cromatica/grafica azzeccatissima. Non si può non tenere conto in questa recensione che uno dei motivi di tanto successo di questo gioco è anche una produzione impeccabile che ha comunque la sua importanza: materiali eccellenti, portabilità, costo iper contenuto.
Mi viene da porre una domanda a te: in un momento di prodotti davvero overproduced che rasentano l'inutilità vogliamo davvero "gettare la croce" su questo titolo ? Mi viene da pensare ad Everdell, gioco che possiedo e che trovo anche molto carino (ma anche eccessivamente osannato), che oggi con l'aggiornamento dei prezzi viene proposto a 90€...per non parlare del costo delle sue espansioni (che allargano il gioco per tua stessa ammissione).
Ecco diciamo che l'elenco sarebbe lungo e alla fine la questione resta sempre molto sul soggettivo.
Quanto al gioco, la scelta dei 3 round secondo me è stata studiata per bene e dubito ci siano problemi di playtest, anzi non è per nulla lasciata al caso, perchè ti lascia sempre quella sensazione di frustrazione (ma positiva per me) e di voglia di riporvare a ottimizzare al meglio quel che fai.
Anche perchè i round hanno una crescita esponenziale e probabilmente 4 round o peggio ancora 5 avrebbero si permesso ai giocatori di realizzare più cose ma anche spezzare quella tensione genuina e quel senso di incastro che il gioco ti invoglia a mettere in atto.
In the white castle il cosa rimane sempre lo stesso e non è indubbiamente nulla di clamoroso o orginale, ma il come lo fai secondo me cambia tanto di partita in partita ed è la vera chicca di un titolo che non ha la pretesa di essere un giocone ma un onestissimo peso medio proposto ad un prezzo ridicolo in una scatola minuscola (in un mercato ipertrofico) che sta avendo successo perchè si confronta con titoli che costano il doppio e che alla conta dei fatti non solo non sono meglio ma probabilmente anche peggio.
Quindi per me è assolutamente un pollice alto, ci ho già giocato 5 partite in poco tempo cosa che non mi riesce con nessun titolo e quando mi avrà stancato, me lo sarà già abbondatemente ripagato del suo costo.
Mica poco.
Un abbraccio e complimenti comunque per il canale
@stefanodimartino8275 Grazie mille per il commento e per i complimenti!
Quel che dici è in larga misura condivisibile: è una mia precisa scelta di metodo quella di non tener conto del prezzo nel giudicare un'opera dell'ingegno, e l'ho già spiegata ampiamente in altra sede. In questo video penso di aver già argomentato per bene per quale motivo ritengo questo gioco meccanicamente imperfetto: d'altro canto si possono trovare imperfezioni in tutti i giochi, e ognuno alla fine giudica per sé.
A questo proposito: i miei video sono sicuramente prolissi, ma è il prezzo da pagare se si vuole evitare di scriptarli, e io voglio assolutissimamente evitarlo.
capisco un po’ il senso di frustrazione quando il set up estremamente variabile non permette il dispiegarsi di una strategia pensata con qualche mossa di anticipo. Anche a me è capitato di chiudere la partita con la sensazione di non aver fatto praticamente nulla di quello che avrei voluto… Ma credo anche che questa caratteristica sia una scelta precisa dei designer per esaltare la rigiocabilità di un titolo che altrimenti, fosse stato progettato in un modo poco più rigido, sarebbe diventato inevitabilmente noioso dopo tre partite… Poi non concordo sul punto de prezzo: d’accordo, se un gioco è ben realizzato, da gusto nel giocarlo a prescindere da quanto l’ho pagato. Ma un gioco, in quanto bene messo sul mercato, va assolutamente giudicato anche per il suo prezzo.
@lafattoriadeimeeple Grazie per il commento!
Ho già parlato più volte della questione del prezzo, quindi non mi ripeterò. Quanto al resto, è sicuramente una precisa scelta di design quella di aver voluto una variabilità così ampia da poter anche risultare 'bloccante': apprezzarla o meno dipende anche dalle proprie inclinazioni personali.
@@Lamascherariposta assolutamente d’accordo! Tutto è opinabile. Però mi era parso di capire che tu ritenessi questa caratteristica del gioco un difetto dovuto ad una limitata fase di playtesting
Cosa che penso so possa escludere…
@lafattoriadeimeeple Ad aver potuto giovare di maggior playtesting è secondo me l'equilibrio tra le parti, non tanto la meccanica in sé.
Oh beh, ma i giapponesi in realtà sono pacchiani come tutti gli orientali 😏🇯🇵. Non dico di arrivare agli eccessi di farsi un giro a Kyoto o a Shibuya un sabato pomeriggio per averne riprova, ma lo stesso castello di Himeji dal vivo alterna scorci di poetica bellezza ad angoli che fanno alzare più di un sopracciglio...
Tornando al titolo, per il poco che l'ho giocato finora mi è piaciuto (più di Red Cathedral e di Shinkansen Zero Kei, dei medesimi autori). Condivido la sensazione di strettezza e di poche possibilità in caso di setup inclementi, ma personalmente non lo vedo come un difetto strutturale o di playtest superficiale.
A questo proposito, mi consenti una piccola critica al tuo approccio critico? 😂 A volte ho come l'impressione che rimarchi un po' troppo i difetti dei titoli che analizzi. Atteggiamento che va benissimo nel topic Killerkong della Tana dei Goblin, ma su un canale indipendente come il tuo non so quanto sia appropriato spingere per "ammazzare la scimmia" a tutti i costi.
Sempre con grande stima,
Alessandro "Kobayashi"
@Alessandro_Tirico Grazie mille per il bel commento!
Guarda, è da quando faccio recensioni che mi dicono che parlo troppo dei difetti. Ma secondo me è inevitabile se si vuole fare critica di qualità: le riflessioni più interessanti nascono sempre dai problemi, molto raramente da quel che va bene. Per fare un paragone ultra-semplicistico ma che rende l'idea: i perfettini sono sempre noiosi e prevedibili, e infatti nessuno vuole starci insieme :-)
Buongiorno Mosè, sebbene non sempre i miei gusti siano in linea con i tuoi, apprezzo moltissimo il tuo modo di fare analisi. Trovo stucchevoli la valanga di "recensioni" di youtuber soprattutto italiani, sfornate a batteria, molto spesso superficiali solo dopo un paio di partite. Hai ragione nell'affermare che il risultato è svilire opere d'ingegno che hanno richiesto anni di sviluppo.
@carlobadiali5206 Grazie mille per il commento!
Secondo me il problema principale è che si sminuisce l'hobby nel suo insieme sfornendo "recensioni" che sembrano semplici opinioni dopo due o tre partite. Se vogliamo essere presi sul serio, dobbiamo essere seri noi prima degli altri.
Sempre bravi, grazie
Grazie a te Michele!
Bravo. Stessa sensazione tra l'eleganza della scatola che stona con alcuni elementi del contenuto...ero incuriosito ma dopo vari gameplay il tuo video è stato il più utile per far pendere l'ago della bilancia
@e.b.4766 Grazie mille!
Gran bel video, davvero. Sono completamente in disaccordo su Darwin's Journey, pur avendo apprezzato sia i tuoi video in merito sia, anzi soprattutto, la tua impressione sincera e diretta, ma ripeto che personalmente lo reputo un gran bel gioco. Si ti fa fumare le meningi e forse era questo che cercavo, però lo trovo, magari dopo averci giocato parecchio e con le espansioni, molto più largo di questo. Per questo ho avuto la tua stessa impressione, troppo stretto e settoriale, o fai bene una cosa o ti perdi nel voler fare le altre, tanto non ne finisci una. Complimenti ancora Mosè.
@giopec73 Grazie mille per il commento! Essere in disaccordo va benissimo: la mia speranza è che i miei contenuti possano essere utili anche a chi ha una visione opposta alla mia.
Non ho ancora giocato questo titolo, non mi è salito l interesse probabilmente perché ho già svariati piazzamento dadi con combo di mio gradimento, però adesso che parli di una varietà così ampia data dal setup mi metti un bel po' di curiosità, il fatto che le partite possano essere così diverse mi sembra un pregio più che un difetto, purtroppo tanti giochi di questa tipologia dopo tot partite sembrano esaurirsi 😢
@Sinistro82 La varietà c'è sicuramente: ogni tanto però non ti offre tante opzioni, diciamo :-D
Quando dici che il gioco cammina su una linea sottile tra l'essere elegante e l'essere pacchiano hai saputo esprimere al 100% la sensazione che ha dato anche a me! Eppure poi lo trovo bello, e non capisco come sia possibile.
Io ho fatto solo una partita e mi è piaciuta molto; come dici tu, mi sono trovata ad aver realizzato pochissimo ma già verso la fine le combo iniziavano a ingranare. E mi ha lasciato la voglia di rigiocare.
Ho trovato davvero interessante il piazzare i dadi sui dadi degli altri e avere così un nuovo valore di riferimento.
Parlando di scatole, non so se ti è passato tra le mani Bamboo (sempre Devir): pur togliendo 4 regolamenti si chiude comunque male 😱
@soniabalduzzi4478 Il problema vero secondo me è che a volte realizzi poco perché è impossibile ingranare a causa di una situazione sfortunata in plancia. No, non ho mai visto Bamboo!
Ciao Mosè, premetto che non possiedo il gioco ma l'ho preordinato.Devo dire che pensavo invece ti fosse piaciuto tanto, riguardo le criticità evidenziate, ovviamente solo provandolo potrò valutarle però ho visto gameplay (ad esempio quello del canale before you play) in cui si riesce a piazzare quasi tutti i lavoratori, dunque probabilmente bisogna capire a fondo gli incastri per macinare azione combo e non tutti sono portati verso una certa tipologia di meccaniche, o magari sei stato sfortunato nei setup particolarmente ostici.
A me personalmente piacciono i giochi stretti e tornando al citato Darwin's yourney, quest'ultimo è in assoluto uno dei miei preferiti.
Questo è in fondo il bello di avere gusti ed approcci diversi, stare a scervellarmi per cavar fuori 3 azioni in un singolo turno non lo vedo come fattore di stress bensì di divertimento 😁
@damianoraimondi5332 Grazie per il commento!
In teoria sono d'accordo con te: però trovo essenziale che la strettezza non si traduca nella percezione di una palese ingiustizia. Secondo me il problema di Darwin's Journey è che spesso è stretto solo per alcuni e non per altri: a volte è "colpa" di chi è più indietro, ma secondo me non va bene che questa sensazione sia così forte ed evidente perché non ci si mette a giocare per capire chi è più intelligente. Se un gioco diventa uno strumento per misurare la propria intelligenza in rapporto a quella degli altri, per quanto mi riguarda non è più un gioco.
E niente è venuto fuori che ti voglio bene. Bella puntata
@iobuppu Grazie mille! :-)
Se tutto andrà bene mi arriverà a breve. Del gioco mi stuzzica la sua variabilità di setup e la questione che ogni volta sarà una sfida. Ho sentito che rimettere tutto in ordine nella sua scatolina può causare dei grattacapi e per questo ho voluto mettere le mani avanti acquistando un organizer. Trovo ottima la tua analisi critica (e per questo ti reputo molto bravo nella divulgazione che fai tenendola in forte considerazione) e non vedo l’ora di mettermi alla prova con questo gioco. In questo ultimo periodo sto giocando anche a Darwin’s Journey e non mi dispiace. Sulla questione di setup, parlando di carte, ci sta la fortuna/sfortuna. Ci saranno partite più godibili e altre in cui si faranno meno combo. Sul tracciato dell’Airone mi sono fatto anch’io delle domande sulla sua utilità rispetto alla dinamica di gioco. La grafica non mi dispiace e l’unica cosa che avrei rivisto sono i meeple dei lavoratori.
@lucachiarvesio2963 Grazie mille per il commento!
Come ho già scritto altrove e ampiamente spiegato in varie occasioni, secondo me Darwin's Journey passa quel confine sottile e labile che c'è tra il gioco stretto e il gioco che ti umilia pesantemente se non sei attentissimo e acutissimo.
non ho mai provato il gioco ma solo visto qualche gameplay, ed ho avuto le stesse sensazioni. castle+dadi+combo secondo me è castles of burgundy, gioco insuperabile per quanto mi riguarda.
@danielepriore3183 Sono due giochi molto diversi, ma sono d'accordo nel dire che Burgundy è molto meglio :-)
Finalmente un giudizio imparziale su questo gioco idolatrato dalla critica! A me sembra l'ennesima dimostrazione dei rischi di un mercato in fase di rapida crescita (ben venga) che però inevitabilmente crea la necessità di proporre in continuazione novità senza il tempo necessario per playtestarle adeguatamente. La tendenza sembra poi quella di mascherare le pecche di prodotti estremamente carenti con materiali super accattivanti. Nello specifico la necessità di inserire un quantitativo ipertrofico di materiali in una scatolina minuscola sembra proprio avere questo scopo: basta guardare un pò le recensioni che ci sono in giro, che si soffermano quasi solo sul prezzo e su quanti bei meeple sagomati ci siano.
Effettivamente, come dici nell'ultima parte del video, il rischio di affidarsi a giudizi frettolosi positivi può portare ad alimentare un acquisto compulsivo, con successiva delusione già dopo pochissime partite.
@davideiodice5763 Grazie per il commento e per essere un abbonato! :-)
La "critica" va sempre interpretata. Spesso per esempio non è vera critica ma comunicazione divulgativa o promozionale, che è sempre entusiasta di quel che parla. Altre volte è critica genuina che però magari cade nella trappola del "cult of the new": ciò che è nuovo viene sempre giudicato bellissimo perché si è vittima dell'entusiasmo iniziale.
Ciao Mosè! Si molto della tua analisi è corretta... avrò fatto almeno 10 partite in solo e fra poco lo proverò con umani...e devo dire che è abbastanza spietato come gioco...credo che l' intenzione degli autori sia quella di far memorizzare le possibili combo come in un loop ma che dura! È un gioco elegante e compatto e molto trasportabile però non è affatto scontato e il livello è per quasi esperti!
Ciaooo e complimenti!
@TheLeluc82 Grazie mille per il commento e i complimenti! Hai ragione, il livello è quasi da esperti, pur essendo breve quasi come un filler!
Ho provato The White Castle al Lucca Comics. Ero molto incuriosita dalle recensioni super positive però, avendo la libreria già piena, devo essere ben sicura dei miei acquisti. Mi piace molto il fatto che la scatola sia piccola. Non mi ha molto entusiasmato la grafica, avrei preferito che avessero seguito lo stesso stile della scatola. Il gioco mi è parso carino anche se trovo che vi siano troppe cose da fare e veramente troppo poco tempo. Non sono riuscita a capire dove concentrare gli sforzi per massimizzare i punti. La sensazione finale era piuttosto frustrante. Probabilmente se avrò occasione lo riproverò ma non penso di acquistarlo. Hai provato 3 Ring circus? Hai in programma una recensione?
@cristinamarcon4514 Siamo d'accordo, anche sullo stile grafico, che è davvero diseguale. Ho visto 3 Ring Circus intavolato in una convention, ma non l'ho mai provato. Mi incuriosisce però!
Bell’analisi. Anche a me mi e’ sembrato un titolo troppo osannato,anche per i motivi sbagliati.
Sarei curioso di sapere cosa avresti pensato di Red cathedral
@andreagasparrini7904 Grazie mille! Penso che in futuro proverò The Red Cathedral perché anche io sono incuriosito dal confronto :-)
Ottimo video! Ho appena scritto un commento sotto un altra recensione del medesimo gioco quindi la riporto paro paro:
"Questo gioco secondo me và valutato per quel che è, ovvero un peso leggero mascherato da peso medio che ha scelta di azioni, si impara velocemente, costa poco e con una scatola piccola. Per questo è un perfetto fillerino per giocatori esperti e un buon introduttivo ai pesi medi per giocatori occasionali o coloro che vogliono passare dai pesi leggeri a qualcosa di più complesso. In questa nicchia The White Castle è un buon titolo ma questo è, niente di più.
Per The Red Cathedral a mio avviso valgono le stesse identiche considerazioni ma ha un meccanismo più immediato che quindi può piacere di più o godere di maggiore longevità; sicuramente lo preferisco a The White Castle ma li apprezzo entrambi."
Aggiungo che in parte mi ha ricordato Gugong, non tanto per il tema orientale ma sia per l'avanzamento sulla parte centrale quanto soprattutto per il fatto che il gioco nonostante la scelta di opzioni e il setup variabile alla fine sembra dare l'impressione di giocare sempre partite molto simili. Esteticamente però Gugong è un gioiello e ha anche molta più interazione tra i giocatori, mentre di The White Castle secondo me l'estetica è proprio il suo difetto maggiore.
Infine a me piace quando la variabilità fa si che il gioco non esprima tutte le sue potenzialità: anche in un titolo come Lorenzo il Magnifico se non girano i dadi le scelte saranno molto più limitate e tante cose non si potranno farle, in Terraforming Mars a seconda di che carte escono si avrà un certo grado sviluppo finale, ecc... l'importante è fare più punti quindi questa caratteristica non mi pesa; almeno come concetto mi piace se in certe partite devo fare di necessità virtù e cercare di raschiare ogni singolo punticino perchè si riesce a fare poco. Dipende probabilmente anche dal fatto che tendo a stare su uno stesso gioco abbastanza a lungo quindi "arrivare fino in fondo" in tutte le partite o comunque troppo spesso per me mina la longevità del gioco stesso, tenderei a considerarlo "risolto" o padroneggiato un po' troppo presto.
Il rapporto qualità prezzo (e non tanto il prezzo in termini assoluti) è da sempre un elemento onnipresente quando si giudica qualcosa in qualsiasi ambito, capisco la scelta di non considerarlo in questo contesto ma è appunto una scelta, sicuramente comprensibile ma anche abbastanza forte.
Mentre sul trattare un gioco in maniera veloce e concisa o più approfondita credo ci sia spazio per entrambi gli approcci: adoro ad esempio il tuo metodo critico e la tua abilità nel parlare abbastanza a lungo senza che cali l'attenzione, ma altri recensori riescono in un intento altrettanto valido anche con meno giri di parole, penso ad esempio ad un Tom Vasel. Non che un approccio sia migliore, sono solo diversi. Certo poi è il contenuto che conta, alcuni brevi possono non dire nulla, alcuni lunghi possono dire un sacco di scemenze :).
@blackiesimone87 Grazie per il bellissimo commento! Mi ispira in particolare il paragone con Lorenzo il Magnifico: è verissimo, anche in quel gioco a volte i lanci di dado impediscono di fare troppo. Ma quella è una scelta di design ottimamente comunicata dal dispiegarsi delle meccaniche: mentre invece qui sembra quasi un effetto collaterale di queste ultime. Ovvero: in The White Castle non sono limitato nelle mie azioni dal lancio dei dadi, che è una cosa ovvia e perfino necessaria in un gioco dove ci sono i dadi, bensì dalla struttura della plancia data dal setup. È una fattispecie ben diversa.
Condivido l'osservazione secondo cui la lunghezza di un video non è necessariamente una virtù, come non lo è la brevità. Sottolineo però che quelli che tu chiami "giri di parole" vorrebbero essere più precisamente argomentazioni che aiutino a comprendere un punto di vista guardandolo da più lati. In altri termini: un conto è essere lunghi perché si è prolissi e ripetitivi, un altro è esserlo perché si argomenta anziché semplicemente enunciare. Ovviamente è il pubblico a dover dire in quale fattispecie rientra l'opera di ciascun critico.
@@Lamascherariposta Per me non c'è grande differenza tra la strettezza dovuta a lanci di dadi, come in Lorenzo o di pesca di carte, come in The White Castle. In generale per me ci stà che un determinato gioco renda di più se stretto o anche strettissimo oppure largo, oppure anche molto random in questo senso. Poi se in The White Castle il non far molto pesi in maniera siginficativa può benissimo essere, solo non volevo passasse l'idea che se in un gioco non si riesce sempre ad "arrivare fino in fondo" allora il gioco è venuto male.
Con "giri di parole" non intendevo una cosa negativa :).
Il precedente red cathedral non mi aveva convinto, non mi era parso niente di ben emulsionato tra meccaniche e design. Questo aspetto di provarlo
@leonardobanci Leggo pareri discordanti riguardo al confronto tra i due giochi: c'è chi preferisce uno e chi preferisce l'altro.
già per esempio i dadi nel proprio dominio potevano essere dei 3 e non dei 6, questo avrebbe fatto in modo di facilitare di più l'utilizzo delle
potenzialità del proprio dominio IMHO
@matteonarde2855 Sì, i dadi nel dominio sono 'strani': all'inizio non ha senso investire un 6 su di essi, e il più delle volte non ha senso nemmeno alla fine a meno che non si sia riusciti a mettere tanti meeple (e quindi a creare tante combo).
Su DJ mi sono ricreduto dopo qualche partita.
E infatti mi è piaciuto sin da subito TWC: per me un piccolo gioiello.
@TheSimmon72 In che senso ti sei ricreduto? In bene o in male? :-D
@@Lamascherariposta
In bene!
Avevo delle perplessità iniziali, ho fatto fatica all'inizio a digerire regolamento e iconografia, ma una volta iniziato a giocare, si è rivelato un autentico gioiellino, dalle meccaniche perfette. Ed è piaciuto tanto e subito alle persone a cui l'ho proposto.
The White Castle è un gioco interessante ma secondo noi non privo di problemi. Cosa ne pensate?
Ah, quindi lo stesso errore di Tapestry: ottime potenzialità sprecate dal setup troppo variabile, che incontra degli stati di gioco pessimi
Interessante commento! In cosa trovi il setup di Tapestry troppo variabile? I tracciati restano sempre uguali, e sono il cuore del gioco.
E se invece di giocare 3 round ne giochiamo 6? Soprattutto quando il set up rema contro?
@federicohuller5121 Ho provato ad arrivare fino a 5 round: ovviamente si riesce a fare molto di più, ma in qualche caso a quel punto il gioco diventa troppo largo.
Io ieri sono andato a una serata di gdt e c'era white castle, ma era già stato prenotato e quindi non ci ho giocato. Ho giocato invece a Everdell (mi è piaciuto ma mi è girato un po' male, credo, e questo non me lo ha fatto apprezzare appieno), Harry Potter: Hogwarts Battle - Difesa Contro le Arti Oscure e Dice Forge. Mentre l'altro ieri sera avevo giocato a Flamecraft.
@giuliosf Anche io recentemente ho giocato un paio di volte a Flamecraft, davvero carino! Me lo farò prestare per portarlo sul canale.
Aggiungo sull'aspetto del costo che arrivati al punto di dover pagare 50/60 euro anche per i giochi più "stupidi" ,evidenziare da parte di altri content creator il prezzo quasi fuori mercato per quanto basso, sia giusto.
Questo sempre partendo dal presupposto che il costo non fa la qualità del prodotto, ci mancherebbe, altrimenti per lo stesso ragionamento i Lacerda dovrebbero essere i giochi migliori al mondo e non credo proprio sia così 😉
@damianoraimondi5332 Mi pare di avere menzionato la questione qui, giusto? Menzionare il prezzo può andar bene, l'importante è non usarlo in sede di giudizio.
Giocate a calcio....fate le solite cose che si fanno per perder tempo 😂😂😂. Mito!
:-D