Adriano Fabris | La questione della cosa di Martin Heidegger | festivalfilosofia 2012

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  • čas přidán 3. 12. 2019
  • #festivalfilo12 | #cose
    Adriano Fabris analizza La questione della cosa di Heidegger, come luogo di rielaborazione della fenomenologia post-kantiana.
    📖 La lezione è inserita nella collana Paginette:
    shop.festivalfilosofia.it/cose...
    Adriano Fabris
    La questione della cosa di Martin Heidegger
    festivalfilosofia 2012 | cose
    Venerdì 14 Settembre 2012
    Modena
    www.festivalfilosofia.it
    © Il video è di proprietà del Consorzio per il festivalfilosofia

Komentáře • 16

  • @massimopoli299
    @massimopoli299 Před 6 měsíci

    Complimenti a Fabris, chiaro e illuminante

  • @pierpier7806
    @pierpier7806 Před 2 lety +1

    Non conoscevo Fabris: semplicemente bravo👍

  • @danf.5744
    @danf.5744 Před 3 lety +3

    Relatore molto bravo.

  • @ottaviozambardi5803
    @ottaviozambardi5803 Před 3 měsíci

    Ma qualcuno ha poi risposto alle domande alla fine di Essere e tempo?

  • @Violetttoo
    @Violetttoo Před 2 lety

    Mi sembra che Heidegger, "sostanzialmente" (se mi si passa la battuta) disattenda le aspettative.
    Si propone e "promette" di parlare dell'Essere, come della principale e fondamentale ed "essenziale" domanda e questione metafisica della filosofia di tutti i tempi, eppure, alla fine, si riduce a fare delle considerazioni neanche troppo originali sull' "Esserci", sull'angoscia della morte, sulla "dittatura del SI" ma niente di più.

    • @giuseppapandolfo5408
      @giuseppapandolfo5408 Před 2 lety +4

      Ma davvero Sig. Winston? Mi auguro per lei che la sua considerazione derivi soltanto dalla mancata lettura delle opere del filosofo!

    • @Violetttoo
      @Violetttoo Před 2 lety

      @@giuseppapandolfo5408 mi riferisco a "Essere e Tempo.

    • @emilpietrojensen5141
      @emilpietrojensen5141 Před 7 měsíci +1

      @@Violetttoo La questione che apre Essere e tempo è quella dell'essere. Il problema a cui lei fa riferimento deriva da alcune considerazioni fondamentali che espone Heidegger all'inizio di quest'opera. Egli infatti si interroga sul cominciamento della propria filosofia (così come Hegel fa nella scienza della logica), tema molto importante dato che a partire dall'impostazione del problema stesso viene già data una struttura preliminare al tentativo di risposta. La conclusione a cui arriva Heidegger nelle prime pagine dell'opera è dunque quella per cui la questione dell'essere deve partire da una analisi preliminare dell'esserci, ossia l'uomo, unico ente ad avere una media e vaga comprensione dell'essere (noi diciamo il cielo è blu, io sono felice, ma non sappiamo con certezza a cosa si riferisce questo essere di cui parliamo). L'analisi delle strutture fondamentali dell'esserci, in altre parole, è volta a comprendere il modo in cui egli si rapporta all'essere, per questo Heidegger si sofferma sulle questioni da lei citate come per esempio l'angoscia, la dittatura del Si, e in generale sulla cura.

    • @Violetttoo
      @Violetttoo Před 7 měsíci

      @@emilpietrojensen5141 Si. L'opera che si prometteva di scrivere sull'Essere come continuazione di Essere e tempo non ha mai visto la luce. Grazie

    • @emilpietrojensen5141
      @emilpietrojensen5141 Před 7 měsíci

      @@Violetttoo heidegger dopo essere e tempo arriverà a parlare dell'essere ma non nel modo in cui la tradizione metafisica ne ha trattato. lo intenderà come evento. tutte le opere successive dopo essere e tempo riguardano l'Essere

  • @l.c.2610
    @l.c.2610 Před rokem +2

    Il tributo più onorevole che una comunità puo' riservare a un pensatore è sottrarlo alla moda. Ciò detto: un plauso a Fabris. È molto raro sentir parlare di H. con tanto concreto nitore, scevro di heideggerismi autoreferenziali.

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 Před rokem

    Heidegger ha detto che la scienza non pensa, è Heidegger che non pensa. Pessimo.

    • @emilpietrojensen5141
      @emilpietrojensen5141 Před 7 měsíci +1

      quando dice non pensa intende dire che ha obliato l'essere. si può essere d'accordo con questa affermazione o in disaccordo, tuttavia è importante comprenderne il significato alla luce del pensiero dell'autore

    • @sono_io5223
      @sono_io5223 Před 7 měsíci

      È vero, l'ha scritto Heidegger. Ed è ovvio che una proposizione del genere, citata a caso, "buttata là", avulsa dal suo contesto, non possa che suonare stonata. Ma è altrettanto ovvio che il commentatore non abbia mai letto mezza riga del filosofo, men che meno del testo dal quale proviene la proposizione incriminata, che tuttavia ha creduto intelligente proporci (avendola probabilmente letta o sentita citare per puro caso) e altresì criticare, senza alcuna cognizione di causa... che è un po' quel che va di moda fare, al giorno d'oggi: sentirsi pienamente in diritto/in dovere di dire la propria su qualunque questione, comprese quelle circa le quali palesemente non si sa un ca**o.

    • @davidechersini9965
      @davidechersini9965 Před 7 měsíci

      @@sono_io5223 Concordo pienamente sul fatto che le frasi non vanno buttate là, che non devono essere avulse dal loro contesto, ma questa frase di Heidegger l'ho sempre sentita citata dai filosofi, non per puro caso, proprio con l'intenzione di screditare la scienza. Ci sono poi filosofi che considerano Hedidegger, dopo averlo letto in lingua originale, non completamente cretino. Alcuni lo soprannominarono L'idiota con i calzoni alla zuava, altri L'imbecille delle prealpi. Per alcuni, che l'hanno letto, era un nazista, per altri no. Il povero giovanni Reale disse che la derva nazista di Heidegger drivava dal fatto di aver frainteso Platone, fraintendimento dovuto al fatto che Heidegger non sapeva bene il greco. Ma seguito le mode e mi guardo bene dal criticare senza cognizione di causa. La mia opinione è che fosse un pessimo pensatore e un ottimo play boy.

    • @davidechersini9965
      @davidechersini9965 Před 7 měsíci

      @@emilpietrojensen5141 che si debba comprendere l'autore non è in dubbio. Ciao