Per fare un'analogia...fra cent'anni guarderemo ai tuoi video e penseremo: "questo sì che era un grandissimo artista! Pur con mezzi di videoediting limitati, era capace di simili capolavori youtubereschi!"
@@timelord_1013Non solo perché Giotto beat fa riferimento all'artista Giotto e agli 8bit. Ma anche, e quando ci sono arrivato sono impazzito, al G8 di Genova e ai tristi eventi di quei giorni, infatti G8 beat con beat inteso come pestaggio. Quindi già solo il titolo ha una triplice accezione, Caparezza è un folle 😅
Sono docente di Storia dell'Arte e userò questo video fra un mese, quando parlerò di Giotto con la mia seconda liceo. Con questo video hai risposto a una domanda fondamentale, che sorge spontanea in tutti ma che generalmente sfugge a chi è troppo addentro a questi argomenti. Grazie!
Fun fact: in Super Mario Bros, dato che non c'era abbastanza spazio sulla cartuccia, i cespugli sono lo stesso modello delle nuvole, ma colorati di verde
Fun fact: SMB1 è programmato a far finire l'animazione di fine livello nel momento in cui mario tocca un blocco. Se Mario tocca un qualsiasi blocco mentre cammina verso il castello, l'animazione finisce e il livello cambia. Questo non solo è un fail safe nel caso mario si blocca prima del castello, ma oltretutto permette finire il livello con un semplice blocco della stessa texture del castello piazzato dietro la porta.
Kick and Run o meglio conosciuto ai tempi come Mexico 86, con i soldi che ho speso per giocarci, avrei tranquillamente acquistato un Cimabue. Grande Roberto, sembri vero!
Questo video è stupendo, ma c’è qualcosa di più stupendo: il ragazzino romagnolo che nel lontano 1989 al bar dei comunisti di Sala di Cesenatico risponde al piccolo scettico Mercadini: “ziopò ma cosa volevi te che che parlassero?”
Che carino e dolce il piccolo Robertino Mercadino, con spiccatissimo accento romagnolo otientale nei suoi 13 anni randagissimi, ma già pieni di spirito di cantastorie e narratore
Roberto, se stato il primo a farmi capire cosa c'è d'interessante nell'arte. Ho sempre pensato che, a parte poche correnti, avessi gusti terribili e non capissi niente. Grazie per avermi fatto capire l'importanza di mettere tutto in prospettiva anche nel mondo dell'arte. Grazie.
Ciao Roberto! Io studio arte all'università, il tuo video è veramente molto bello e ben fatto, mi piace un sacco seguire i tuoi ragionamenti molto interessanti soprattutto accompagnati dalla tua mimica spettacolare Hahaha. Volevo dirti che a quanto ho studiato, la "bravura"di Giotto, al di là dei motivi validissimi che hai elencato, è risieduta nel fatto che ha inventato un primo impianto prospettico, per questo Boccaccio lo descrive come" realista". Infatti egli è il primo che introduce edifici e architettura utilizzando una prospettiva "intuitiva",cioè non ancora teorizzata, come dimostrano le sue opere dove c'è una scena che si svolge all'interno di un ambiente di tre mura, dove il quarto muro che non c'è sarebbe quello dal lato dello spettatore. Ho voluto scrivertelo, non per essere saccente anche perché sicuramente già saprai questa informazione, però non avendola sentita nel video mi sembrava giusto suggerirtela. Spero tu faccia altri video così, grazie mille e a presto! :)
@@werty0522 si ma non mi sembrava fosse specificato il fatto che sono realistici anche per la questione della prospettiva, comunque easy, magari ho sbagliato io😊
Io faccio lo scientifico e la mia prof ha iniziato la lezione così: Giotto, l'inventore della prospettiva... Al che io ho risposto: L'avrà utilizzata, ma in modo intuituvo e grezzo, non penso lo si possa definire il creatore della prospettiva. E lei: Ma cosa dici, è stato il primo a studiarlo e quasi tutte le regole che studiamo in disegno tecnico le ha inventate lui! Dopo questa affermazione ho deciso di semplicemente ignorare la sua "lezione" e di restare a rimuginare sul perché a certe persone sia permesso di insegnare.
@@o_o............ in realtà, la prospettiva teorizzata con regole matematiche precise è avvenuta per opera di Brunelleschi prima di tutto che ha dovuto studiare l'impianto prospettico della trinità di Masaccio in Santa Maria Novella a Firenze. È Leon Battista Alberti il primo che teorizza effettivamente la prospettiva nel De Pictura. Comunque magari hai capito male, la tua professoressa forse si è spiegata in maniera parziale, non avendo ancora trattato questi ultimi che ti cito qui sopra. Comunque hai fatto un'ottima osservazione alla prof 😉
@@matteosantise1528 grazie per la spiegazione, ma purtroppo posso assicurare che era proprio convinta di quel che diceva... In realtà era solo una delle sue numerose perle.
Da profano, mi permetto di dire che gli artisti o comunque creatori di qual si voglia nuova opera, sia che si tratti di arte o di tecnica o di altro, diventano importanti e rimangono nella storia perché producono, ideano, concretizzano qualcosa che prima non c'era e sarebbe stato inconcepibile, inimmaginabile. Tutto ciò che segue rimanendo sulla stessa linea logica diventa una copia per mano di un bravo artigiano ma che, a lungo andare, entra nella sfera della banalità. L'evento straordinario dell'artista consiste nell'innovazione prodotta dalla lettura del presente e dall'idea di come, da quel presente, conseguirà un futuro risultante dall'evoluzione di un idea o di un concetto. In altre parole, un artista è tale perché è il primo a sentire il bisogno di un cambiamento e a riuscire a proporlo in modo tale che sia successivamente percepito e compreso anche dagli altri.
Grandioso, proprio pochissimi giorni fa discutevo con mia moglie sull'analogia arte e videogiochi, grandeeeee...ora ritorno a giocare a yoshi's island per super nintendo
24:32 Il Regno dei Cieli è un Regnodeicieloide Scherzi a parte, in questi giorni ho ripreso in mano (ci stavo persino giocando mentre guardavo il video) uno dei giochi che più ha saputo stupire col suo realismo (alla sua epoca) nonostante sia, ad oggi, molto goffo per certi aspetti, ovvero Doom Un vero capolavoro dell'arrangiarsi: armi create raddoppiando e specchiando armi finte, pareti di budella fatte con fotografie di fucili a raggi giocattolo (di quelli che si comprano dai cinesi), texture riutilizzate e tanti altri piccoli trucchetti (tra cui lo stesso finto 3D che la stessa id software aveva usato in wolfenstein) che hanno dato vita a un gioco la cui grafica e artstyle sono leggendari e che ha influenzato praticamente ogni singolo sparatutto successivo ID software è stata un Giotto contemporaneo
Un'analogia perfetta, come per Fosbury nello sport, colui che inventò la tecnica di salto in alto come la conosciamo oggi. Evviva coloro che vedono qualcosa che prima non c'era, che ricalcano linee non segnate, che percorrono strade non battute.
"Uguale alla realtà,c'è già la realtà" è per questo che i video giochi in vecchio stile sono tanto affascinanti,lasciano spazio alla fantasia e ci lasciano immaginare dettagli o ad ogni modo non ci stressano con meccaniche fin troppo reali
A fine video mi è uscito uno spontaneo "Ma sei un fenomeno, Roberto". Nella solitudine di questo periodo ho inconsciamente creduto che fossimo nella stessa stanza e stessi parlando me. Ho già visto 3 tuoi spettacoli, ma appena tutto questo finirà e tu tornerai in un teatro di Milano, mi fermerò anche mezz'ora solo per stringerti la mano, promesso.
Roberto non ti preoccupare degli "hater", non sprecare neanche tempo a dare giustificazioni e spiegazioni. Essi sono tali perché non hanno la capacità di leggere fra le righe. Bellissimo discorso comunque
Trovo molto apprezzabile chi prende in considerazione i cosiddetti "haters" per dargli spiegazioni di ciò che si affronta in generale. Sia mai che vengano "illuminati"?
Complimentissimi Roberto, anche se ti ho scoperto da poco! Da storico dell'arte, questa è esattamente la divulgazione di cui abbiamo bisogno adesso, visto poi lo stato in cui versa anche nelle scuole la nostra materia. L'ho veramente apprezzato tanto, bravissimo!
Vorrei segnalarti un aneddoto simile riguardante la storia del cinema. Durante la videoproiezione del primo film al cinema "L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat" 1895, la gente scappò dalla sala, vedendo il treno arrivare in direzione della sala. Ovviamente il film era in bianco e nero e poco definito dato che erano gli albori del cinema
Nel futuro, quando saranno diffuse dappertutto in modo naturale le olografie tridimensionali, anche questi videogiochi super realistici come quello che ci hai mostrato tu, o film a disegni animati di oggi realizzati al computer, ma solo bidimensionali, sembreranno irreali e sbagliati come oggi sembrano i dipinti di Giotto... Bisogna sempre considerare ogni cosa nel contesto temporale e spaziale in cui è esistita o esiste... La tua spiegazione con analogie è bellissima. Sei veramente bravo!!!
Quando hai fatto intendere che il video sarebbe ruotato sul perché si credeva che il lavoro di Giotto fosse stato stato scambiato per realismo avevo già inteso il parallelismo che avresti fatto con l'evoluzione grafica dei videogiochi e personalmente era già qualcosa che avevo notato nei miei anni da videogiocatore. Ho 22 anni e quando ne avevo 7 mi è stata regalata la mia prima console che era una ps1, tra i miei primi giochi c'erano Tarzan e Peter Pan della Disney e Spyro 2. All'epoca mi sembravano estremamente dettagliati e fedelissimi alle immagini dei film animati. In particolar modo i primi due erano dei giochi a scorrimento tridimensionali con uno sfondo unico che rimaneva fermo, ma se non ricordo male era uno sfondo di un acquerello. In particolare lo sfondo del secondo livello di Tarzan, che rappresentava una giungla in lontananza con una sorta di sfumato "leonardesco" (passatemi la licenza poetica 😂), mi affascinava talmente tanto che credevo ci fosse un modo per potervi accedere e continuare l'esplorazione, tanto era vero nella mia testa. Naturalmente ero piccolino e ho visto l'evoluzione dei giochi di calcio da ps1 a ps2 e poi ps3. Ora non gioco più da quasi 10 anni ai videogames, ma ogni tanto riprendo questi titoli a distanza di anni e non nascondo di essermi meravigliato della bassissima resa grafica. Soprattutto adesso che ho potuto giocare al remake di Spyro 2 o all'ultimo fifa a casa di un cugino della mia ex ho notato che effettivamente i giochi sembrano veri e che quasi quasi Spyro 2 è come io lo vedevo nella mia testa da bambino (anzi per certi versi quello vecchio mi piaceva di più per i colori brillantissimi che ancora adesso reputo più adatti a giochi di fantasia per bambini). Che dire tutto era ottimizzato in 700 mb. Adesso con i vari dischi da 50 giga il gioco si è quasi perso. Infatti nel disco della trilogia remake di spyro è presente solo il primo gioco, gli altri due sono da scaricare a parte. Chissà se tra 20 anni altri questo realismo nei videogames di oggi verrà considerato finto. Scusate il papiro ma mentre scrivevo sono tornato all'infanzia ❤
Bravo, Roberto. Hai centrato in pieno il nocciolo della questione. Anche per il cinema possiamo fare un paragone simile; se vediamo, infatti, film come "Viaggio sulla Luna", il primo "King Kong" o anche "Gli uccelli" di Alfred Hitchcock, non possiamo che considerare un po' grezzi e superati gli effetti speciali adoperati in essi. Se il realismo fosse il metro assoluto di paragone varrebbero solo come mero documento storico o poco più, mentre invece grazie allo stile (la visione dei registi, la realizzazione delle scene al meglio, con i mezzi dell'epoca, la recitazione degli attori e molto altro) di coloro che li crearono, quelle opere travalicano il loro tempo per giungere al nostro ancora belle, interessanti e meritevoli di essere viste. In sostanza lo stile è (quasi) tutto per un opera d'arte.
Insegno italiano in una scuola superiore. Negli anni, parlando dei grandi del passato e soprattutto di Giotto, ho fatto ricorso esattamente a questo tipo di discorso relativo ai videogames.
Giotto viene ricordato per l'O di Giotto ossia ha fatto una cosa semplice ma in un modo difficile usando un pennello per fare apparire la cosa perfetta. Se avesse usato un compasso forse sarebbe venuto meglio ma era molto più facile ma insignificante da valutare. Tutto ciò ha un nome tecnico e si chiama entropia artistica ossia si può dire che Giotto era bravo perché usava una bassa entropia artistica per fare le sue opere e in arte questo è un valore. Il capolavoro in arte è quando si produce qualcosa che prima non c'era ma deve avere un altra caratteristica la bassa entropia artistica. Spesso nei capolavori si nota una apparente semplicità ma è fondamentale per mettere in risalto l'aspetto della entropia artistica. Ma Giotto ha anche fatto cose che nessuno aveva fatto prima o per lo meno che in quel periodo non si sapeva se qualcuno le aveva già fatte magari in altre espressioni artistiche e mi sto riferendo nello scrivere i libri. Giotto ha usato l'autoriferimento e questo lo si trova nel dipinto Il Polittico Stefaneschi in cui nel dipinto si vede il papa che offre a San Pietro il quadro stesso ossia il papa che offre il quadro a San Pietro che a sua volta ... Quindi si può ritenere che Giotto era in effetti un artista di qualità a tutti gli effetti perché è riuscito a creare qualcosa di nuovo usando una bassa entropia artistica. Questo autoriferimento che in matematica si chiama anche ricorsione la si ritrova in una litografia di Escher "Gallerie di Stampe" del 1956. Tra i film quello che più si avvicina all'O di Giotto per la sua bassa entropia artistica è il film "Jesus Christ Superstar" mentre in musica è l'album l'Apparenza di Lucio Battisti. Se andiamo ad analizzare le tracce che ha lasciato Lucio Battisti nelle sue opere che oltre a canzoni ha fatto anche quadri Film lettere si scopre che il suo angelo custode aveva nelle sue tre identità una era quella di Giotto , e dice anche che Leonardo da Vinci e Escher avevano una identità di Giotto e il quadro l'Apparenza dipinto da Lucio Battisti nel giorno di Pasqua 1972 non è altro la Pasqua di Lucio Battisti riprendendo la ricorsione del quadro Gallerie di Stampe che a sua volta deriva da Il Polittico Stefaneschi di Giotto. Leonardo da Vinci nella Gioconda realizza una O di Giotto semantica usando il triangolo isoscele aventi angoli 72 36 72 quello che si ricava dall'uomo vitruviano usando come vertici le intersezioni della riga del capo con il quadrato e i piedi con il cerchio e l'O di Giotto non è altro realizzato con le lettere Led S al centro degli occhi e il numero 72 sotto il ponte del diavolo in cui il legame è perché L = Leonardo S= Salai = Saladino = Diavolo il viso è il triangolo 72 36 72 al contrario in cui gli occhi sono in posizione degli angoli 72 per cui il 72 è sotto il ponte del diavolo e quindi punta agli occhi chiudendo il cerchio. In realtà Giotto ha fatto anche qualcosa altro di importante anche se forse per errore ma questo lo capiremo fra qualche anno. Questa anomalia la si vede nella cappella degli Scrovegni a Padova.
È l'analogo della società: oggi non ci accontentiamo di nulla, non ci entusiasma più niente in quanto siamo saturi di stimoli in ogni dove; il progredire della tecnologia ci ha atrofizzato l'entusiasmo. Per portare un esempio concreto: il primo personal computer che venne messo in commercio rivoluzionò completamente la mentalità delle persone! Tutti erano innamorati folli, credevano chissà che cosa si potesse fare, e c'erano delle memorie che in confronto a quelle di oggi sono ridicole. Basti pensare che con un processore di scarsissima qualità ci siamo andati sulla Luna quando oggi, nella cameretta di un bambino di 10 anni, è probabile che trovi una CPU almeno cinquanta volte più potente. Pure questo video - come tutti, del resto - offre ottimi spunti di riflessione. Grazie Roberto. Un caro saluto
Azzardo un paragone.... Nella stupenda poesia "L'infinito" di Leopardi proprio il limite dato dalla siepe che impediva la visione del paesaggio e dell'orizzonte al di là di essa ha fatto sgorgare dall'animo sensibilissimo e "iperpoetico" di Leopardi la grandezza che lui aveva dentro, l'infinito che era in lui... Forse davanti a un paesaggio aperto all'orizzonte la profondità e l'infinito dell'animo poetico di Leopardi non sarebbero stati spinti a "uscire"...
Ciao Roberto, sono un artista, e dipingo arte neo-medievale (soggetti e gusto medievale reinterpretato secondo la mia visione moderna). Trovo questo video efficacissimo! Fa riflettere molto e, forse, può far capire perchè, un artista, nel 2020, possa apprezzare ancora tanto lo stile ed il modo incredibilmente fantasioso e vitale di rappresentare del passato (trovandosi comunque in un contesto presente). Trovo il realismo freddo e poco interessante proprio perchè manca di personalità, cosa che Giotto trasudava da ogni poro. Grazie per questo video!
Analogia interessante. Ci sono dei videogiochi che sono diventati cult e si ricordano ancora oggi perché quando uscirono avevano al loro interno qualcosa di mai visto che da quel momento ha cambiato per sempre il modo di concepire il videogame (grafica, gameplay, effetti sonori, ecc...). La stessa cosa dicasi per l’arte. Ricordiamo ancora oggi questi nomi perché hanno innovato l’arte in qualche modo. Ad esempio se non ricordo male dalle reminiscenze della scuola Giotto fu uno dei primi a escludete lo spettatore dalla scena rappresentata. Fino a quel momento tutte le figure erano rivolte sempre verso lo spettatore mentre con Giotto alcune volte abbiamo personaggi che danno quasi le spalle creando e trasmettendo una intimità mai vista prima.
Piú si va indietro nel tempo nella storia dell´arte ( Pittura, musica, ecc..) e piú sono espressivi i capolavori. il paragone con l´evoluzione dei videogiochi é meraviglioso e ció che all´inizio del tuo discorso lentamente mi aspettavo.
È ufficialmente uno dei miei video preferiti su CZcams. Unico neo: sarei saltato sulla poltrona se avessi citato Monkey Island. Scherzi a parte, hai toccato in analogia che ho sempre fatto, tra me e me, con gli effetti speciali del cinema. Mai mi era venuto in mente di paragonarlo alla pittura, grazie. Una cosa però non capisco, e forse non c’entra: in generale trovo la difficoltà dei mezzi a disposizione dell’artista e la conseguente espressione artistica valido come discorso fino al rinascimento. Mettiamoci pure il surrealismo. Premettendo che sono ignorante, come spieghi chi rimane affascinato da un Kandisky? Vero estremizzando, ma, voglio dire, un quadro di Michelangelo lo guardi e ti dico: ma come diavolo ha fatto. Un Kandisky dici, sí, bello, ma dove sta l’abilità artistica (ripeto, sto estremizzando, non me ne vogliano gli artisti moderni).
Io già l'ho fatto con i miei alunni di seconda media, partendo dalle miniature dei bestiari medievali, passando per gli animali fantastici mercadinici e il Codex Seraphinianus, per arrivare a inventare ed illustrare loro i propri animali fantastici 😉
Caro amico, il concetto da te ottimamente espresso si applica alla quasi totalità dei FUMETTI, non soltanto ai videogames, da Lupo Alberto a Tin Tin, da Mafalda all’armadillo di Zerocalcare. E’ triste vedere il mondo dei fumetti che scompare sotto la fama dei videogiochi, perché anche quella è arte e cultura, mi ricordo che a fine anni ‘80 e inizio ‘90 c’erano ancora molte riviste di fumetti d’autore in edicola, Comic Art, Totem Comic.. ah che tempi! Adesso i fumetti hanno perso di considerazione, peccato.
Grazie Rob, mi hai aiutato a capire qual è il fascino della musica di qualche anno fa, al di là della nostalgia personale di chi ascolta: la povertà dei mezzi permettere di focalizzarsi su quelli di cui si dispone e trovare della ricchezza espressiva nella semplicità
Questo è un discorso che molti insegnanti di storia dell'arte e guide museali spesso omettono. Io ci sono arrivata da sola, come te, a suon di ragionamenti, ma basta far entrare nelle spiegazioni in concetto di contesto dell'epoca per cambiare (e far cambiare) immediatamente prospettiva. Il discorso tra l'altro nacque dibattendo proprio sulla differenza tra vecchi e nuovi videogiochi in termini di grafica e coinvolgimento narrativo, quindi questo video mi provoca particolari botte di cervicali a forza di annuire.
Che spettacolo Roberto. Quando parlavi, a inizio video, di come i contemporanei vedevano Giotto mi è sorto spontaneamente lo stesso collegamento, e mi è subito salito in mente il ricordo di quando ero piccolo (anni 90) e mio padre rientrando a casa sentì la telecronaca della partita di calcio che io stavo giocando su una vecchia console. Entrò in stanza guardò la televisione e mi disse "chi gioca? Non sapevo ci fossero partite?" poi si fermo un momento, sentendomi già sghignazzare, capì, rise e si sorprese di quanto realistici fossero diventati questi videogiochi. Sono contento che i miei pensieri si siano concatenati coi tuoi, vorrà dire che qualcosa funziona! Mi rispecchio, assolutamente, anche con il resto delle idee che hai espresso nel corso del video, penso anche che i videogiochi d'epoca adesso sono anche più attrattivi perché hanno perso la loro funzione di imitare la realtà alla lettera, tirandosi fuori dalle critiche che ne derivano, diventando puro intrattenimento. Grazie Roberto ❤️
Sei bravissimo a raccontare storie, sai intrattenere per 25 minuti (quasi MEZZ'ORA cavolo!!) senza che me ne accorga e ora sai anche spiegare Giotto coi video... insomma sei un mito ahahha Continua cosi!!
Gent.le straordinario. Roberto. Così m'è uscita e così la lascio. A parte che la pittura medievale mi commuove, ma in generale la cultura di quei secoli per l'innocenza che lascia intendere a noi contemporanei, se la sappiamo cogliere, non può che fornire un fondamento "del poetico" di rimando alla sacralità dell'infanzia. E non a caso in quei secoli la "star" è Gesù Bambino. Ecco allora guardare alla forma mentis dei nostri antenati sotto la luce della meraviglia. Quale stupore potevano provare di fronte all'arte? Diremmo noi: che allucinazione poteva essere questo miscuglio di avanguardia artistica, prodigiose innovazioni tecniche (per noi ampiamente superate) e fanatismo religioso? Io sono un musicista e penso spesso a cosa possa essere stato per un pastore ciociaro udire una messa di Palestrina provenire da una chiesa davanti alla quale passava col gregge, o secoli dopo, comunque sempre, il suono dell'organo su cui si esercitava J. S. Bach per un villano turingio, o il violino di Paganini per... Se la limitatezza del mezzo stimola la creatività (come strumento sonoro o contenuto: il tessuto armonico si è fatto via via sempre più folto. Un arpeggio di do ci fa sorridere, ma in allora?) anche la pochezza di occasioni per i più di assistere ad esecuzioni musicali straordinarie doveva amplificare la suggestione. Questo ci dovrebbe condurre ad una curiosità sulla storia di tipo "psico-antropologico". Teste, nasi, lingue, corpi anatomicamente diversi dai nostri, regole di comportamento, buio, silenzio quasi perpetuo e una "botta d'ossigeno" nell'aria di cui noi non disponiamo; il Diavolo esisteva, l'anima andava salvata, l'astrologia era scienza, la sintassi e l'eloquio formali e rigorosi anche tra il popolo, reverenza e segno della croce al passaggi di autorità e prelati, più volte al giorno. Io provo a tenere conto di questi elementi quando penso al passato. Sballo assicurato!!! Cordialità.
Seguendo il tuo discorso aggiungerei anche un altro concetto a mio dire fondamentale: il videogioco ti estranea momentaneamente dalla realtà portandoti all'interno della sua. Accade lo stesso dentro la Cappella degli Scrovegni... Provare per credere (invito da parte di una storica dell'arte! :D) Anche se ci sono tanti altri motivi per cui Giotto è fondamentale per la storia dell'arte (e sicuramente tu ne sarai già a conoscenza :) ) questa analogia funziona molto bene ed è davvero comprensibile da tutti. Un video utile per spiegare alle numerose persone che considerano "bella" un'opera solo se fortemente realistica che non è affatto così... Ci sono tanti "haters" dell'arte medievale e dell'arte contemporanea solo perché non è compresa. Un affettuoso saluto!
Ciao Roberto, é sempre un piacere ascoltarti, ma questa volta mi sento piú coinvolto che mai: tutta la mia formazione é prettamente artistica, e come ciliegina sulla torta di mestiere lavoro come 3d artist nel 'meraviglioso mondo dei videogame',videogiochi iperrealistici addirittura, giusto per compromettermi ulteriormente! Il tuo discorso é molto esplicativo, e sarebbe stato grandioso se qualcuno me ne avesse fatto uno simile all'inizio del liceo artistico, ma non c'era internet ne youtube, e tu eri ancora al bar dei comunisti all'epoca. Il tuo discorso parte da Giotto, e giustamente mettendolo a paragone con chi lo ha preceduto aveva una marcia in piú...ma il liceo parte dai Greci! ossia dalla perfezione nella sculture di Fidia, Prassitele e Lisippo ti ritrovi nel giro di qualche lezione agli omini della pittura medievale...e questo uno come se lo spiega? abbiamo perso le capacitá strada facendo? beh, si, lo scoprii in un corso all'universitá anni dopo, era un corso che analizzava arte e percezione visiva, ti lascio il titolo del libro, l'unico che ancora ricordo insieme al famigeratissimo 'Argan' delle superiori, il titolo é 'a cavallo di un manico di scopa', quando lo lessi tutto diventó improvvisamente chiaro, te lo consiglio, buona lettura!
Esiste un termine: seminale. Come gli assoli di Hendrix che 50 anni fa erano l'innovazione, oggi vengono eseguiti in agilità da chitarristi in erba di 10/12 anni o anche più giovani. Ma gira che ti rigira il punto di inizio, colui che gettò il seme, fu lui e non un altro. Idem per il nostro buon Giotto, un artista seminale. Complimenti, il paragone coi videogiochi rende benissimo l'idea. Buon lavoro :))
Grazie! Splendido video, ogni volta riesci a stupirci ed entusiasmarci...! E ora ci aiuti anche a superare questo periodo particolare: grazie a te ritroviamo energia e positività, la gioia del riso e lo stupore. Grazie!
"Cioè, io non ce li vedo i suoi contemporanei lì a dì: "eeeeh, ma vedi te come assolutizza ogni sentimento". Boh sarà la quinta volta che riguardo questo video e mi metto sempre subito il sorriso in bocca. Te se vole bene ❤
Grazie mille, bellissimo! Volendo tirar fuori una morale, una conseguenza, una regola, una formula, da ciò che hai detto, penso si potrebbe dire: è facile essere bravi artisti coi mezzi migliori, ma i migliori artisti vengon fuori coi mezzi peggiori
Ma fantastico questo video, mi ronzavano per la testa questi pensieri ma non mi ci ero mai soffermata abbastanza. Io però non pensavo ai videogiochi ma a come percepivo da piccola i disegni miei e dei miei compagni un po' più grandi.
Ciao Roberto! Prima di tutto volevo ringraziarti dei tuoi magnifici contenuti, ti seguo da molto e ho sempre trovato le tue riflessioni di una precisione disarmante, sentirti parlare ci fa rendere conto di quanto “non necessaria” e arbitraria, e allo stesso tempo di incredibile valore sia QUALSIASI cosa. Grazie. Volevo proporti prima una precisazione, poi uno spunto alla discussione, più che altro sul versante videogame. Mi è spiaciuto che ti sia riferito al fenomeno videoludico come una semplice rappresentazione grafica, pur essendo l’unico aspetto che probabilmente valeva la pena di citare per fare un paragone con Giotto. Hai però fatto riferimento a videogiochi di culto, giochi di 20/30 anni fa, che anche oggi vengono giocati: la motivazione non risiede soltanto nella genialità della rappresentazione grafica (su cui sono d’accordo, perfettamente), ma sta in gran parte nelle dinamiche di gameplay, insomma nei modi in cui il gioco, in un modo o nell’altro, ti alimenti l’interesse nel “premere i bottoni”, interagire. Arte che ovviamente si è andata raffinando col passare del tempo ma che, purtroppo, viene finanziata sempre meno in favore di maggiori investimenti sul versante grafico. L’innovazione da questo punto di vista non tiene di certo il passo con quella grafica. Anzi, quest’ultima, in molti casi rischia di oscurare il fascino del gameplay, per questo molti videogiocatori preferiscono vecchie produzioni, e non solo per un fattore nostalgico. Ma in che modo avviene questo? Per rispondere rifletterei su questa massima che trovai in un libro che parlava di audio applicato alle immagini in movimento: “Non sempre la POSSIBILITà di poter rappresentare qualcosa in modo fedele alla realtà ci rende capaci di restituire efficacia a questa rappresentazione”. Questo spunto fa riferimento al linguaggio metaforico, con il quale, ad esempio, è possibile associare all’immagine di una persona che corre frenetica nei boschi, non il suono fedele dei suoi passi, ma una musica rilassante. Qual’è la componente più importante del linguaggio metaforico in questo caso? Il fatto che lo spettatore debba attivamente ricostruire lo scarto che esiste fra immagini e suono, interagire e partecipare in maniera sufficiente alla rappresentazione. Questa riflessione è applicabilissima ai videogame, dove da una parte abbiamo rappresentazioni graficamente iper-realiste dove viene molte volte a mancare un originalità di rappresentazione, e dall’altra videogame dove la scena è ricostruita con una manciata di pixel ma nella quale lo spettatore è in grado di ricostruire nella sua mente l’evento, partecipare con la PROPRIA fantasia. Questa riflessione, apparentemente solo grafica, può essere estesa al gameplay. Senza citare titoli, esiste un vecchio videogame dove il personaggio controllato si muove in un “vasto” mondo aperto, nel quale grazie ad un badile è possibile scavare in un QUALSIASI punto del terreno. La rappresentazione è decisamente approssimativa, ricreata da un semplice cambio di texture e da un banalissimo power-up che poteva spuntare dal terreno. Questa possibilità nei capitoli più moderni della saga è venuta completamente a mancare, poichè la precisione con cui gli elementi sono stati rappresentati graficamente avrebbe richiesto a questa funzionalità uno sforzo immane per essere rappresentata adeguatamente e coerentemente al resto. Sta di fatto che in quel vecchio capitolo, grazie soprattutto alle limitazioni tecniche e alla fantasia dello spettatore, si aveva la netta sensazione di poter liberamente cercare tesori in lungo e in largo nel mondo, donando una sensazione di interagibilità incredibile. Spero di averti dato uno spunto interessante e attinente. Grazie ancora!
Arrivo parecchio tardi e molto in parabolica, ma questo video e il dibattito che genera è sbalorditivo. Grazie anche al tuo contributo, io ne so zero di videogiochi, e diciamo cinque di arte...
Per me sei un genio. Non lo dico solo vedendo questo video. Ho passato centinaia di ore sul tuo canale. Alcuni video li ho visti più volte. Altri li rivedrò. Bellissimo ❤
Ciao Roberto. Parlando del Bar del Prete, del Bar dei Comunisti e del Bar dei Repubblicani, mi hai fatto venire in mente tanti bei ricordi. Un caro saluto. Thomas
Un video che mi ha regalato una piacevole ed azzeccata pausa dallo sviluppo di un videogioco. Sono un ragazzo laureato in scienze informatiche, purtroppo pecco di talento artistico. In questa quarantena mi sto dedicando allo sviluppo di videogiochi, tutti i miei lavori sono segnati da grafiche povere, pochi poligoni per il 3D e pochi pixel per il 2D. Ma essendo la programmazione il mio punto forte, sto cercando di imprimere quanta più intensità e divertimento in quelle poche figure sullo schermo, implementando meccaniche spesso anche bizzarre, sperando di far divertire qualcuno.
sono 2004 e ringrazio mio padre per avermi fatto passare un'infanzia con i videogiochi dei suoi tempi, football champ e altri giochi del mame 32, mi piange il cuore vedere bambini di 5/6 anni su tik tok, magari mandati anche dai genitori..
Infatti il retrogaming è una delle cose migliori che si possano fare. Tutt'oggi gioco con il mio fratellino autistico a Spyro 2, e mi sono accorto di quanto perfetto sia nella sua apparente semplicità, che nasconde proprio come hai esposto tu linearità e completezza, quei limiti entro i quali i creatori sono riusciti a rendere più del possibile. Prendendo ad esempio poi Abzu come titolo moderno (consigliatissimo sempre per chi ha a che fare con autistici, specie se appassionati/fissati con il mondo marino :3 ), al mio fratellino non interessa la grafica stratosferica, ma semplicemente poter vedere le balene. Giocare ai videogiochi con lui mi ha insegnato molto. Mi ha fatto molto piacere seguire questo video, nel quale mi ritrovo.
Bellissima riflessione. È interessante anche ragionare su come, in ogni epoca, gli individui non sempre percepiscano la limitatezza dei propri mezzi (es. mancanza dei colori ad olio), ma pensino invece al proprio tempo come alla modernità e al massimo dell’espressione dell’ingegno e della tecnica umana. Esattamente come capita oggi a noi, con i nostri videogames realistici (su cui forse, tra qualche anno, qualcuno farà un video, prendendoli come esempio di scarso realismo😀).
Per fare un'analogia...fra cent'anni guarderemo ai tuoi video e penseremo: "questo sì che era un grandissimo artista! Pur con mezzi di videoediting limitati, era capace di simili capolavori youtubereschi!"
Ahahahah vero
mercadinici
Video con protagonista mercadinoide
Ma anche fra 20 anni
YOUTUBOIDI
Hater: "Cosa c'entra Giotto con i videogame?"
Caparezza: "Giotto Bit"
Sottilissima e per pochi, ho le lacrime agli occhi🤣🤣🤣
In quale canzone lo dice? Su Abiura di me non credo di averla sentita
@@andreamaniaci7719 la canzone si chiama proprio Giotto Beat czcams.com/video/0crm6TkwcRo/video.html
@@andreamaniaci7719 ho giocato sul fatto che Bit suona come Beat e i primi videogiochi funzionavano su 8Bit
@@timelord_1013Non solo perché Giotto beat fa riferimento all'artista Giotto e agli 8bit. Ma anche, e quando ci sono arrivato sono impazzito, al G8 di Genova e ai tristi eventi di quei giorni, infatti G8 beat con beat inteso come pestaggio. Quindi già solo il titolo ha una triplice accezione, Caparezza è un folle 😅
Sono docente di Storia dell'Arte e userò questo video fra un mese, quando parlerò di Giotto con la mia seconda liceo. Con questo video hai risposto a una domanda fondamentale, che sorge spontanea in tutti ma che generalmente sfugge a chi è troppo addentro a questi argomenti. Grazie!
Fun fact: in Super Mario Bros, dato che non c'era abbastanza spazio sulla cartuccia, i cespugli sono lo stesso modello delle nuvole, ma colorati di verde
Furcifer Fun Fact: Super Mario aveva il cappello e i baffi perché i suoi creatori non erano in grado di disegnare capelli e bocca
@@lucarossini1265 e poi animarli non era ancora possibile per l'epoca
Fun fact: SMB1 è programmato a far finire l'animazione di fine livello nel momento in cui mario tocca un blocco. Se Mario tocca un qualsiasi blocco mentre cammina verso il castello, l'animazione finisce e il livello cambia. Questo non solo è un fail safe nel caso mario si blocca prima del castello, ma oltretutto permette finire il livello con un semplice blocco della stessa texture del castello piazzato dietro la porta.
Capolavoro.
Veramente
Kick and Run o meglio conosciuto ai tempi come Mexico 86, con i soldi che ho speso per giocarci, avrei tranquillamente acquistato un Cimabue.
Grande Roberto, sembri vero!
Questo video è stupendo, ma c’è qualcosa di più stupendo: il ragazzino romagnolo che nel lontano 1989 al bar dei comunisti di Sala di Cesenatico risponde al piccolo scettico Mercadini: “ziopò ma cosa volevi te che che parlassero?”
Ma è una bestemmia?
@@andrelawal8421 ti pare?
chissà adesso con che massime illumina la plebe
24:40 Regnodeicieloide (chi dimentica è complice)
Ahahahahahah
Ahahhaha sto morendo XDD
credo che lo abbiano pensato un po' tutti.
Hai vinto
Avrei immaginato di tutto tranne che nella vita avrei trovato qualcosa in comune tra la Maestà di Ognissanti e Street fighter
Che carino e dolce il piccolo Robertino Mercadino, con spiccatissimo accento romagnolo otientale nei suoi 13 anni randagissimi, ma già pieni di spirito di cantastorie e narratore
Roberto, se stato il primo a farmi capire cosa c'è d'interessante nell'arte. Ho sempre pensato che, a parte poche correnti, avessi gusti terribili e non capissi niente. Grazie per avermi fatto capire l'importanza di mettere tutto in prospettiva anche nel mondo dell'arte. Grazie.
consiglio anche il canale L’arte spiegata ai Truzzi spiegazioni semplici ma molto divertenti.
Ciao Roberto! Io studio arte all'università, il tuo video è veramente molto bello e ben fatto, mi piace un sacco seguire i tuoi ragionamenti molto interessanti soprattutto accompagnati dalla tua mimica spettacolare Hahaha.
Volevo dirti che a quanto ho studiato, la "bravura"di Giotto, al di là dei motivi validissimi che hai elencato, è risieduta nel fatto che ha inventato un primo impianto prospettico, per questo Boccaccio lo descrive come" realista". Infatti egli è il primo che introduce edifici e architettura utilizzando una prospettiva "intuitiva",cioè non ancora teorizzata, come dimostrano le sue opere dove c'è una scena che si svolge all'interno di un ambiente di tre mura, dove il quarto muro che non c'è sarebbe quello dal lato dello spettatore. Ho voluto scrivertelo, non per essere saccente anche perché sicuramente già saprai questa informazione, però non avendola sentita nel video mi sembrava giusto suggerirtela. Spero tu faccia altri video così, grazie mille e a presto! :)
Si praticamente nel video dice che i quadri di giotto sono più realistici dei precedenti sottointendendo questo fatto
@@werty0522 si ma non mi sembrava fosse specificato il fatto che sono realistici anche per la questione della prospettiva, comunque easy, magari ho sbagliato io😊
Io faccio lo scientifico e la mia prof ha iniziato la lezione così:
Giotto, l'inventore della prospettiva...
Al che io ho risposto:
L'avrà utilizzata, ma in modo intuituvo e grezzo, non penso lo si possa definire il creatore della prospettiva.
E lei:
Ma cosa dici, è stato il primo a studiarlo e quasi tutte le regole che studiamo in disegno tecnico le ha inventate lui!
Dopo questa affermazione ho deciso di semplicemente ignorare la sua "lezione" e di restare a rimuginare sul perché a certe persone sia permesso di insegnare.
@@o_o............ in realtà, la prospettiva teorizzata con regole matematiche precise è avvenuta per opera di Brunelleschi prima di tutto che ha dovuto studiare l'impianto prospettico della trinità di Masaccio in Santa Maria Novella a Firenze. È Leon Battista Alberti il primo che teorizza effettivamente la prospettiva nel De Pictura. Comunque magari hai capito male, la tua professoressa forse si è spiegata in maniera parziale, non avendo ancora trattato questi ultimi che ti cito qui sopra. Comunque hai fatto un'ottima osservazione alla prof 😉
@@matteosantise1528 grazie per la spiegazione, ma purtroppo posso assicurare che era proprio convinta di quel che diceva... In realtà era solo una delle sue numerose perle.
Da profano, mi permetto di dire che gli artisti o comunque creatori di qual si voglia nuova opera, sia che si tratti di arte o di tecnica o di altro, diventano importanti e rimangono nella storia perché producono, ideano, concretizzano qualcosa che prima non c'era e sarebbe stato inconcepibile, inimmaginabile.
Tutto ciò che segue rimanendo sulla stessa linea logica diventa una copia per mano di un bravo artigiano ma che, a lungo andare, entra nella sfera della banalità. L'evento straordinario dell'artista consiste nell'innovazione prodotta dalla lettura del presente e dall'idea di come, da quel presente, conseguirà un futuro risultante dall'evoluzione di un idea o di un concetto.
In altre parole, un artista è tale perché è il primo a sentire il bisogno di un cambiamento e a riuscire a proporlo in modo tale che sia successivamente percepito e compreso anche dagli altri.
È come negli Haiku. La semplicità e uno schema rigido, limitato, permettono alla creatività e alla evocativita' di travalicare.
grande Moreno! Ora manca solo Greg garage che compara le Ferrari d'epoca rispetto alle Ferrari FCA di adesso. ;)
Grande Moreno, non pensavo che seguissi Roberto, big up
Grandioso, proprio pochissimi giorni fa discutevo con mia moglie sull'analogia arte e videogiochi, grandeeeee...ora ritorno a giocare a yoshi's island per super nintendo
oddio ci sto giocando anche io...difficilissimo
Capolavoro
@@matteooliverio5940 imprescindibile, per poter giocare a tutti gli altri yoshi. Spero che Nintendo porti yoshi's story per N64 su switch
Lo spero vivamente anche io anche perché è l'unico episodio di yoshi con cui non ho ancora giocato😀
"Scusate, la rifaccio"
Gesu di Nazareth 33 DC
24:32 Il Regno dei Cieli è un Regnodeicieloide
Scherzi a parte, in questi giorni ho ripreso in mano (ci stavo persino giocando mentre guardavo il video) uno dei giochi che più ha saputo stupire col suo realismo (alla sua epoca) nonostante sia, ad oggi, molto goffo per certi aspetti, ovvero Doom
Un vero capolavoro dell'arrangiarsi: armi create raddoppiando e specchiando armi finte, pareti di budella fatte con fotografie di fucili a raggi giocattolo (di quelli che si comprano dai cinesi), texture riutilizzate e tanti altri piccoli trucchetti (tra cui lo stesso finto 3D che la stessa id software aveva usato in wolfenstein) che hanno dato vita a un gioco la cui grafica e artstyle sono leggendari e che ha influenzato praticamente ogni singolo sparatutto successivo
ID software è stata un Giotto contemporaneo
Ghost!
+1 solo per Doom, il resto non ho bisogno di leggerlo
Un'analogia perfetta, come per Fosbury nello sport, colui che inventò la tecnica di salto in alto come la conosciamo oggi. Evviva coloro che vedono qualcosa che prima non c'era, che ricalcano linee non segnate, che percorrono strade non battute.
Sei un genio Roberto... E neanche stilizzato, sembri quasi reale
"Uguale alla realtà,c'è già la realtà" è per questo che i video giochi in vecchio stile sono tanto affascinanti,lasciano spazio alla fantasia e ci lasciano immaginare dettagli o ad ogni modo non ci stressano con meccaniche fin troppo reali
Ciò vale anche per l'arte
A fine video mi è uscito uno spontaneo "Ma sei un fenomeno, Roberto".
Nella solitudine di questo periodo ho inconsciamente creduto che fossimo nella stessa stanza e stessi parlando me.
Ho già visto 3 tuoi spettacoli, ma appena tutto questo finirà e tu tornerai in un teatro di Milano, mi fermerò anche mezz'ora solo per stringerti la mano, promesso.
Roberto non ti preoccupare degli "hater", non sprecare neanche tempo a dare giustificazioni e spiegazioni. Essi sono tali perché non hanno la capacità di leggere fra le righe. Bellissimo discorso comunque
Trovo molto apprezzabile chi prende in considerazione i cosiddetti "haters" per dargli spiegazioni di ciò che si affronta in generale.
Sia mai che vengano "illuminati"?
No no.... continua a fare la spiegazione hateresca mi diverte troppo!
Appena "scoperto". Quest uomo è un genio e nerd. Idolo assoluto.
Che spettacolo di video, e per fare una analogia... ... no, niente analogie: sei unico. Grazie.
Complimentissimi Roberto, anche se ti ho scoperto da poco! Da storico dell'arte, questa è esattamente la divulgazione di cui abbiamo bisogno adesso, visto poi lo stato in cui versa anche nelle scuole la nostra materia. L'ho veramente apprezzato tanto, bravissimo!
Vorrei segnalarti un aneddoto simile riguardante la storia del cinema. Durante la videoproiezione del primo film al cinema "L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat" 1895, la gente scappò dalla sala, vedendo il treno arrivare in direzione della sala. Ovviamente il film era in bianco e nero e poco definito dato che erano gli albori del cinema
Nel futuro, quando saranno diffuse dappertutto in modo naturale le olografie tridimensionali, anche questi videogiochi super realistici come quello che ci hai mostrato tu, o film a disegni animati di oggi realizzati al computer, ma solo bidimensionali, sembreranno irreali e sbagliati come oggi sembrano i dipinti di Giotto...
Bisogna sempre considerare ogni cosa nel contesto temporale e spaziale in cui è esistita o esiste...
La tua spiegazione con analogie è bellissima. Sei veramente bravo!!!
Vabbè niente, sei un genio!
Ti dico che sei riuscito a spiegare l'arte meglio di tanti esperti e i videogiochi meglio di tanti appassionati.
Bravo!
Credette Cimabue nella pittura tener lo campo, e ora a Giotto il GRIDO!
un overdose di epicità
Quando hai fatto intendere che il video sarebbe ruotato sul perché si credeva che il lavoro di Giotto fosse stato stato scambiato per realismo avevo già inteso il parallelismo che avresti fatto con l'evoluzione grafica dei videogiochi e personalmente era già qualcosa che avevo notato nei miei anni da videogiocatore.
Ho 22 anni e quando ne avevo 7 mi è stata regalata la mia prima console che era una ps1, tra i miei primi giochi c'erano Tarzan e Peter Pan della Disney e Spyro 2. All'epoca mi sembravano estremamente dettagliati e fedelissimi alle immagini dei film animati. In particolar modo i primi due erano dei giochi a scorrimento tridimensionali con uno sfondo unico che rimaneva fermo, ma se non ricordo male era uno sfondo di un acquerello. In particolare lo sfondo del secondo livello di Tarzan, che rappresentava una giungla in lontananza con una sorta di sfumato "leonardesco" (passatemi la licenza poetica 😂), mi affascinava talmente tanto che credevo ci fosse un modo per potervi accedere e continuare l'esplorazione, tanto era vero nella mia testa. Naturalmente ero piccolino e ho visto l'evoluzione dei giochi di calcio da ps1 a ps2 e poi ps3. Ora non gioco più da quasi 10 anni ai videogames, ma ogni tanto riprendo questi titoli a distanza di anni e non nascondo di essermi meravigliato della bassissima resa grafica. Soprattutto adesso che ho potuto giocare al remake di Spyro 2 o all'ultimo fifa a casa di un cugino della mia ex ho notato che effettivamente i giochi sembrano veri e che quasi quasi Spyro 2 è come io lo vedevo nella mia testa da bambino (anzi per certi versi quello vecchio mi piaceva di più per i colori brillantissimi che ancora adesso reputo più adatti a giochi di fantasia per bambini).
Che dire tutto era ottimizzato in 700 mb. Adesso con i vari dischi da 50 giga il gioco si è quasi perso. Infatti nel disco della trilogia remake di spyro è presente solo il primo gioco, gli altri due sono da scaricare a parte. Chissà se tra 20 anni altri questo realismo nei videogames di oggi verrà considerato finto.
Scusate il papiro ma mentre scrivevo sono tornato all'infanzia ❤
Bravo, Roberto. Hai centrato in pieno il nocciolo della questione. Anche per il cinema possiamo fare un paragone simile; se vediamo, infatti, film come "Viaggio sulla Luna", il primo "King Kong" o anche "Gli uccelli" di Alfred Hitchcock, non possiamo che considerare un po' grezzi e superati gli effetti speciali adoperati in essi. Se il realismo fosse il metro assoluto di paragone varrebbero solo come mero documento storico o poco più, mentre invece grazie allo stile (la visione dei registi, la realizzazione delle scene al meglio, con i mezzi dell'epoca, la recitazione degli attori e molto altro) di coloro che li crearono, quelle opere travalicano il loro tempo per giungere al nostro ancora belle, interessanti e meritevoli di essere viste. In sostanza lo stile è (quasi) tutto per un opera d'arte.
Insegno italiano in una scuola superiore. Negli anni, parlando dei grandi del passato e soprattutto di Giotto, ho fatto ricorso esattamente a questo tipo di discorso relativo ai videogames.
Sei anche un bravo comico,sei riuscito a farmi ridere alle 8 del mattino ,cosa impossibile e impensabile fino ad ora!!!
Spesso quando ti ascolto percepisco un allargamento delle mie vedute ed un accrescimento della mente.. grazie per quello che fai!
Giotto viene ricordato per l'O di Giotto ossia ha fatto una cosa semplice ma in un modo difficile usando un pennello per fare apparire la cosa perfetta. Se avesse usato un compasso forse sarebbe venuto meglio ma era molto più facile ma insignificante da valutare. Tutto ciò ha un nome tecnico e si chiama entropia artistica ossia si può dire che Giotto era bravo perché usava una bassa entropia artistica per fare le sue opere e in arte questo è un valore. Il capolavoro in arte è quando si produce qualcosa che prima non c'era ma deve avere un altra caratteristica la bassa entropia artistica. Spesso nei capolavori si nota una apparente semplicità ma è fondamentale per mettere in risalto l'aspetto della entropia artistica. Ma Giotto ha anche fatto cose che nessuno aveva fatto prima o per lo meno che in quel periodo non si sapeva se qualcuno le aveva già fatte magari in altre espressioni artistiche e mi sto riferendo nello scrivere i libri. Giotto ha usato l'autoriferimento e questo lo si trova nel dipinto Il Polittico Stefaneschi in cui nel dipinto si vede il papa che offre a San Pietro il quadro stesso ossia il papa che offre il quadro a San Pietro che a sua volta ... Quindi si può ritenere che Giotto era in effetti un artista di qualità a tutti gli effetti perché è riuscito a creare qualcosa di nuovo usando una bassa entropia artistica. Questo autoriferimento che in matematica si chiama anche ricorsione la si ritrova in una litografia di Escher "Gallerie di Stampe" del 1956. Tra i film quello che più si avvicina all'O di Giotto per la sua bassa entropia artistica è il film "Jesus Christ Superstar" mentre in musica è l'album l'Apparenza di Lucio Battisti. Se andiamo ad analizzare le tracce che ha lasciato Lucio Battisti nelle sue opere che oltre a canzoni ha fatto anche quadri Film lettere si scopre che il suo angelo custode aveva nelle sue tre identità una era quella di Giotto , e dice anche che Leonardo da Vinci e Escher avevano una identità di Giotto e il quadro l'Apparenza dipinto da Lucio Battisti nel giorno di Pasqua 1972 non è altro la Pasqua di Lucio Battisti riprendendo la ricorsione del quadro Gallerie di Stampe che a sua volta deriva da Il Polittico Stefaneschi di Giotto. Leonardo da Vinci nella Gioconda realizza una O di Giotto semantica usando il triangolo isoscele aventi angoli 72 36 72 quello che si ricava dall'uomo vitruviano usando come vertici le intersezioni della riga del capo con il quadrato e i piedi con il cerchio e l'O di Giotto non è altro realizzato con le lettere Led S al centro degli occhi e il numero 72 sotto il ponte del diavolo in cui il legame è perché L = Leonardo S= Salai = Saladino = Diavolo il viso è il triangolo 72 36 72 al contrario in cui gli occhi sono in posizione degli angoli 72 per cui il 72 è sotto il ponte del diavolo e quindi punta agli occhi chiudendo il cerchio. In realtà Giotto ha fatto anche qualcosa altro di importante anche se forse per errore ma questo lo capiremo fra qualche anno. Questa anomalia la si vede nella cappella degli Scrovegni a Padova.
È l'analogo della società: oggi non ci accontentiamo di nulla, non ci entusiasma più niente in quanto siamo saturi di stimoli in ogni dove; il progredire della tecnologia ci ha atrofizzato l'entusiasmo.
Per portare un esempio concreto: il primo personal computer che venne messo in commercio rivoluzionò completamente la mentalità delle persone! Tutti erano innamorati folli, credevano chissà che cosa si potesse fare, e c'erano delle memorie che in confronto a quelle di oggi sono ridicole. Basti pensare che con un processore di scarsissima qualità ci siamo andati sulla Luna quando oggi, nella cameretta di un bambino di 10 anni, è probabile che trovi una CPU almeno cinquanta volte più potente. Pure questo video - come tutti, del resto - offre ottimi spunti di riflessione. Grazie Roberto. Un caro saluto
Azzardo un paragone.... Nella stupenda poesia "L'infinito" di Leopardi proprio il limite dato dalla siepe che impediva la visione del paesaggio e dell'orizzonte al di là di essa ha fatto sgorgare dall'animo sensibilissimo e "iperpoetico" di Leopardi la grandezza che lui aveva dentro, l'infinito che era in lui... Forse davanti a un paesaggio aperto all'orizzonte la profondità e l'infinito dell'animo poetico di Leopardi non sarebbero stati spinti a "uscire"...
Ciao Roberto, sono un artista, e dipingo arte neo-medievale (soggetti e gusto medievale reinterpretato secondo la mia visione moderna). Trovo questo video efficacissimo! Fa riflettere molto e, forse, può far capire perchè, un artista, nel 2020, possa apprezzare ancora tanto lo stile ed il modo incredibilmente fantasioso e vitale di rappresentare del passato (trovandosi comunque in un contesto presente). Trovo il realismo freddo e poco interessante proprio perchè manca di personalità, cosa che Giotto trasudava da ogni poro. Grazie per questo video!
ODDIO so' arrivato a 6min e 22,sec😆👏--com'è bello esser vivo in questo preciso momento storico😂😊!!buona quarantena a tutti voi fortunelli🤓.
Certi blu di Giotto mi affascinano sempre. Grazie per il tuo modo di fare Storytelling.
Analogia interessante. Ci sono dei videogiochi che sono diventati cult e si ricordano ancora oggi perché quando uscirono avevano al loro interno qualcosa di mai visto che da quel momento ha cambiato per sempre il modo di concepire il videogame (grafica, gameplay, effetti sonori, ecc...). La stessa cosa dicasi per l’arte. Ricordiamo ancora oggi questi nomi perché hanno innovato l’arte in qualche modo. Ad esempio se non ricordo male dalle reminiscenze della scuola Giotto fu uno dei primi a escludete lo spettatore dalla scena rappresentata. Fino a quel momento tutte le figure erano rivolte sempre verso lo spettatore mentre con Giotto alcune volte abbiamo personaggi che danno quasi le spalle creando e trasmettendo una intimità mai vista prima.
Piú si va indietro nel tempo nella storia dell´arte ( Pittura, musica, ecc..) e piú sono espressivi i capolavori. il paragone con l´evoluzione dei videogiochi é meraviglioso e ció che all´inizio del tuo discorso lentamente mi aspettavo.
È ufficialmente uno dei miei video preferiti su CZcams. Unico neo: sarei saltato sulla poltrona se avessi citato Monkey Island. Scherzi a parte, hai toccato in analogia che ho sempre fatto, tra me e me, con gli effetti speciali del cinema. Mai mi era venuto in mente di paragonarlo alla pittura, grazie. Una cosa però non capisco, e forse non c’entra: in generale trovo la difficoltà dei mezzi a disposizione dell’artista e la conseguente espressione artistica valido come discorso fino al rinascimento. Mettiamoci pure il surrealismo. Premettendo che sono ignorante, come spieghi chi rimane affascinato da un Kandisky? Vero estremizzando, ma, voglio dire, un quadro di Michelangelo lo guardi e ti dico: ma come diavolo ha fatto. Un Kandisky dici, sí, bello, ma dove sta l’abilità artistica (ripeto, sto estremizzando, non me ne vogliano gli artisti moderni).
Con Giotto nasce la figura dell' artista. Da semplice prestatore di manodopera a imprenditore artista.
L’intelligenza, la passione di questi video mi commuovono.
I tuoi video potrebbero veramente essere usati anche a fini scolastici, per portare anche un po’ di ragionamenti ai giovani. Bellissimo
Io già l'ho fatto con i miei alunni di seconda media, partendo dalle miniature dei bestiari medievali, passando per gli animali fantastici mercadinici e il Codex Seraphinianus, per arrivare a inventare ed illustrare loro i propri animali fantastici 😉
Vincenzo Todaro ma che cosa bellissima🥺🥺
Caro amico, il concetto da te ottimamente espresso si applica alla quasi totalità dei FUMETTI, non soltanto ai videogames, da Lupo Alberto a Tin Tin, da Mafalda all’armadillo di Zerocalcare. E’ triste vedere il mondo dei fumetti che scompare sotto la fama dei videogiochi, perché anche quella è arte e cultura, mi ricordo che a fine anni ‘80 e inizio ‘90 c’erano ancora molte riviste di fumetti d’autore in edicola, Comic Art, Totem Comic.. ah che tempi! Adesso i fumetti hanno perso di considerazione, peccato.
Questo video è uno dei miei preferiti e ogni tanto me lo riguardo ❤
Oggi durante il concorso straordinario il tuo video su Giotto mi ha aiutato molto. Grazie... :)
Grazie Rob, mi hai aiutato a capire qual è il fascino della musica di qualche anno fa, al di là della nostalgia personale di chi ascolta: la povertà dei mezzi permettere di focalizzarsi su quelli di cui si dispone e trovare della ricchezza espressiva nella semplicità
mamma mia che nostalgia, mi vien da piangere
In un periodo storico in cui la superficialità è la regola scoprire persone con profondità di pensiero rincuora non poco. Grazie Roberto.
Questo è un discorso che molti insegnanti di storia dell'arte e guide museali spesso omettono. Io ci sono arrivata da sola, come te, a suon di ragionamenti, ma basta far entrare nelle spiegazioni in concetto di contesto dell'epoca per cambiare (e far cambiare) immediatamente prospettiva. Il discorso tra l'altro nacque dibattendo proprio sulla differenza tra vecchi e nuovi videogiochi in termini di grafica e coinvolgimento narrativo, quindi questo video mi provoca particolari botte di cervicali a forza di annuire.
Questa è la terza volta che lo vedo...grande!!!
Che spettacolo Roberto. Quando parlavi, a inizio video, di come i contemporanei vedevano Giotto mi è sorto spontaneamente lo stesso collegamento, e mi è subito salito in mente il ricordo di quando ero piccolo (anni 90) e mio padre rientrando a casa sentì la telecronaca della partita di calcio che io stavo giocando su una vecchia console. Entrò in stanza guardò la televisione e mi disse "chi gioca? Non sapevo ci fossero partite?" poi si fermo un momento, sentendomi già sghignazzare, capì, rise e si sorprese di quanto realistici fossero diventati questi videogiochi. Sono contento che i miei pensieri si siano concatenati coi tuoi, vorrà dire che qualcosa funziona! Mi rispecchio, assolutamente, anche con il resto delle idee che hai espresso nel corso del video, penso anche che i videogiochi d'epoca adesso sono anche più attrattivi perché hanno perso la loro funzione di imitare la realtà alla lettera, tirandosi fuori dalle critiche che ne derivano, diventando puro intrattenimento. Grazie Roberto ❤️
great!
Sei bravissimo a raccontare storie, sai intrattenere per 25 minuti (quasi MEZZ'ORA cavolo!!) senza che me ne accorga e ora sai anche spiegare Giotto coi video... insomma sei un mito ahahha
Continua cosi!!
Gent.le straordinario. Roberto. Così m'è uscita e così la lascio. A parte che la pittura medievale mi commuove, ma in generale la cultura di quei secoli per l'innocenza che lascia intendere a noi contemporanei, se la sappiamo cogliere, non può che fornire un fondamento "del poetico" di rimando alla sacralità dell'infanzia. E non a caso in quei secoli la "star" è Gesù Bambino. Ecco allora guardare alla forma mentis dei nostri antenati sotto la luce della meraviglia. Quale stupore potevano provare di fronte all'arte? Diremmo noi: che allucinazione poteva essere questo miscuglio di avanguardia artistica, prodigiose innovazioni tecniche (per noi ampiamente superate) e fanatismo religioso?
Io sono un musicista e penso spesso a cosa possa essere stato per un pastore ciociaro udire una messa di Palestrina provenire da una chiesa davanti alla quale passava col gregge, o secoli dopo, comunque sempre, il suono dell'organo su cui si esercitava J. S. Bach per un villano turingio, o il violino di Paganini per... Se la limitatezza del mezzo stimola la creatività (come strumento sonoro o contenuto: il tessuto armonico si è fatto via via sempre più folto. Un arpeggio di do ci fa sorridere, ma in allora?) anche la pochezza di occasioni per i più di assistere ad esecuzioni musicali straordinarie doveva amplificare la suggestione. Questo ci dovrebbe condurre ad una curiosità sulla storia di tipo "psico-antropologico". Teste, nasi, lingue, corpi anatomicamente diversi dai nostri, regole di comportamento, buio, silenzio quasi perpetuo e una "botta d'ossigeno" nell'aria di cui noi non disponiamo; il Diavolo esisteva, l'anima andava salvata, l'astrologia era scienza, la sintassi e l'eloquio formali e rigorosi anche tra il popolo, reverenza e segno della croce al passaggi di autorità e prelati, più volte al giorno. Io provo a tenere conto di questi elementi quando penso al passato. Sballo assicurato!!! Cordialità.
Seguendo il tuo discorso aggiungerei anche un altro concetto a mio dire fondamentale: il videogioco ti estranea momentaneamente dalla realtà portandoti all'interno della sua. Accade lo stesso dentro la Cappella degli Scrovegni... Provare per credere (invito da parte di una storica dell'arte! :D)
Anche se ci sono tanti altri motivi per cui Giotto è fondamentale per la storia dell'arte (e sicuramente tu ne sarai già a conoscenza :) ) questa analogia funziona molto bene ed è davvero comprensibile da tutti.
Un video utile per spiegare alle numerose persone che considerano "bella" un'opera solo se fortemente realistica che non è affatto così... Ci sono tanti "haters" dell'arte medievale e dell'arte contemporanea solo perché non è compresa.
Un affettuoso saluto!
😂😂😂 divertentissimo, sei uno spasso!
Ciao Roberto, é sempre un piacere ascoltarti, ma questa volta mi sento piú coinvolto che mai: tutta la mia formazione é prettamente artistica, e come ciliegina sulla torta di mestiere lavoro come 3d artist nel 'meraviglioso mondo dei videogame',videogiochi iperrealistici addirittura, giusto per compromettermi ulteriormente! Il tuo discorso é molto esplicativo, e sarebbe stato grandioso se qualcuno me ne avesse fatto uno simile all'inizio del liceo artistico, ma non c'era internet ne youtube, e tu eri ancora al bar dei comunisti all'epoca. Il tuo discorso parte da Giotto, e giustamente mettendolo a paragone con chi lo ha preceduto aveva una marcia in piú...ma il liceo parte dai Greci! ossia dalla perfezione nella sculture di Fidia, Prassitele e Lisippo ti ritrovi nel giro di qualche lezione agli omini della pittura medievale...e questo uno come se lo spiega? abbiamo perso le capacitá strada facendo? beh, si, lo scoprii in un corso all'universitá anni dopo, era un corso che analizzava arte e percezione visiva, ti lascio il titolo del libro, l'unico che ancora ricordo insieme al famigeratissimo 'Argan' delle superiori, il titolo é 'a cavallo di un manico di scopa', quando lo lessi tutto diventó improvvisamente chiaro, te lo consiglio, buona lettura!
Con Giotto sembravano piu vere non solo le figure, ma anche le emozioni e la rappresentazione dello spazio
Insomma Giotto era un maestro nella mimesis greca! L'imitazione della natura!
Smart working con Mercadini!
Esiste un termine: seminale. Come gli assoli di Hendrix che 50 anni fa erano l'innovazione, oggi vengono eseguiti in agilità da chitarristi in erba di 10/12 anni o anche più giovani. Ma gira che ti rigira il punto di inizio, colui che gettò il seme, fu lui e non un altro. Idem per il nostro buon Giotto, un artista seminale.
Complimenti, il paragone coi videogiochi rende benissimo l'idea. Buon lavoro :))
Finalmente qualcuno che fa dei paragoni artistici giudicando il videogame come forma d'arte e non mero intrattenimento per bambini
Grazie! Splendido video, ogni volta riesci a stupirci ed entusiasmarci...! E ora ci aiuti anche a superare questo periodo particolare: grazie a te ritroviamo energia e positività, la gioia del riso e lo stupore. Grazie!
uno come te non può avere hater! sei un grande! i tuoi video volano.. finiiscono troppo presto e purtroppo gli ho guardati tutti
Grazie!
«Qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.»
Grandioso Roberto, sempre grandissimo narratore. Fantastico.
Mi hai commosso.
Complimenti bellissimo
"Cioè, io non ce li vedo i suoi contemporanei lì a dì: "eeeeh, ma vedi te come assolutizza ogni sentimento". Boh sarà la quinta volta che riguardo questo video e mi metto sempre subito il sorriso in bocca. Te se vole bene ❤
Davvero geniale. Video brillante
Sei un grande,bravissimo,complimenti👍👍👍👍
Meno male che ci sei tu che ci fai fare un sorriso, con brillantezza e cultura.
Davvero forte e piacevole!
Questo DOVER giustificarsi è devastante, che delirium
Grazie mille, bellissimo!
Volendo tirar fuori una morale, una conseguenza, una regola, una formula, da ciò che hai detto, penso si potrebbe dire: è facile essere bravi artisti coi mezzi migliori, ma i migliori artisti vengon fuori coi mezzi peggiori
grandiosa esposizione, magnifica eloquenza, risultato straordinario
10:49. Quanti ricordi! L ' importante non era segnare ma fare male all ' avversario.....fair play inesistente.
Ma fantastico questo video, mi ronzavano per la testa questi pensieri ma non mi ci ero mai soffermata abbastanza. Io però non pensavo ai videogiochi ma a come percepivo da piccola i disegni miei e dei miei compagni un po' più grandi.
Sei un grande! Grazie davvero
Ciao Roberto!
Prima di tutto volevo ringraziarti dei tuoi magnifici contenuti, ti seguo da molto e ho sempre trovato le tue riflessioni di una precisione disarmante, sentirti parlare ci fa rendere conto di quanto “non necessaria” e arbitraria, e allo stesso tempo di incredibile valore sia QUALSIASI cosa. Grazie.
Volevo proporti prima una precisazione, poi uno spunto alla discussione, più che altro sul versante videogame.
Mi è spiaciuto che ti sia riferito al fenomeno videoludico come una semplice rappresentazione grafica, pur essendo l’unico aspetto che probabilmente valeva la pena di citare per fare un paragone con Giotto.
Hai però fatto riferimento a videogiochi di culto, giochi di 20/30 anni fa, che anche oggi vengono giocati: la motivazione non risiede soltanto nella genialità della rappresentazione grafica (su cui sono d’accordo, perfettamente), ma sta in gran parte nelle dinamiche di gameplay, insomma nei modi in cui il gioco, in un modo o nell’altro, ti alimenti l’interesse nel “premere i bottoni”, interagire. Arte che ovviamente si è andata raffinando col passare del tempo ma che, purtroppo, viene finanziata sempre meno in favore di maggiori investimenti sul versante grafico. L’innovazione da questo punto di vista non tiene di certo il passo con quella grafica. Anzi, quest’ultima, in molti casi rischia di oscurare il fascino del gameplay, per questo molti videogiocatori preferiscono vecchie produzioni, e non solo per un fattore nostalgico. Ma in che modo avviene questo?
Per rispondere rifletterei su questa massima che trovai in un libro che parlava di audio applicato alle immagini in movimento: “Non sempre la POSSIBILITà di poter rappresentare qualcosa in modo fedele alla realtà ci rende capaci di restituire efficacia a questa rappresentazione”. Questo spunto fa riferimento al linguaggio metaforico, con il quale, ad esempio, è possibile associare all’immagine di una persona che corre frenetica nei boschi, non il suono fedele dei suoi passi, ma una musica rilassante.
Qual’è la componente più importante del linguaggio metaforico in questo caso? Il fatto che lo spettatore debba attivamente ricostruire lo scarto che esiste fra immagini e suono, interagire e partecipare in maniera sufficiente alla rappresentazione.
Questa riflessione è applicabilissima ai videogame, dove da una parte abbiamo rappresentazioni graficamente iper-realiste dove viene molte volte a mancare un originalità di rappresentazione, e dall’altra videogame dove la scena è ricostruita con una manciata di pixel ma nella quale lo spettatore è in grado di ricostruire nella sua mente l’evento, partecipare con la PROPRIA fantasia. Questa riflessione, apparentemente solo grafica, può essere estesa al gameplay.
Senza citare titoli, esiste un vecchio videogame dove il personaggio controllato si muove in un “vasto” mondo aperto, nel quale grazie ad un badile è possibile scavare in un QUALSIASI punto del terreno. La rappresentazione è decisamente approssimativa, ricreata da un semplice cambio di texture e da un banalissimo power-up che poteva spuntare dal terreno. Questa possibilità nei capitoli più moderni della saga è venuta completamente a mancare, poichè la precisione con cui gli elementi sono stati rappresentati graficamente avrebbe richiesto a questa funzionalità uno sforzo immane per essere rappresentata adeguatamente e coerentemente al resto. Sta di fatto che in quel vecchio capitolo, grazie soprattutto alle limitazioni tecniche e alla fantasia dello spettatore, si aveva la netta sensazione di poter liberamente cercare tesori in lungo e in largo nel mondo, donando una sensazione di interagibilità incredibile.
Spero di averti dato uno spunto interessante e attinente. Grazie ancora!
Arrivo parecchio tardi e molto in parabolica, ma questo video e il dibattito che genera è sbalorditivo. Grazie anche al tuo contributo, io ne so zero di videogiochi, e diciamo cinque di arte...
Il libro di Argan e` una delle cose che ho amato di piu` del liceo!
Fantastico... semplicemente fantastico il paragone tra Giotto ed i videogames ...
Per me sei un genio. Non lo dico solo vedendo questo video. Ho passato centinaia di ore sul tuo canale. Alcuni video li ho visti più volte. Altri li rivedrò. Bellissimo ❤
Onoratissimo di un semplice cuore. Continuo seguire io video. Finalmente sto capendo la grandezza e il valore di Giotto
Ciao Roberto.
Parlando del Bar del Prete, del Bar dei Comunisti e del Bar dei Repubblicani, mi hai fatto venire in mente tanti bei ricordi.
Un caro saluto. Thomas
Ciao Thomas! Tu puoi testimoniare che era così! 🙂
@@RobertoMercadini Assolutamente! 😄
Invece io vedo punti di contatto "megagalattici" nell'analogia Giotto/Vidoegames.Sei forte !!
Geniale! Sei stupendo...
Nel finale mi hai fatto sbellicare! ahahahah, video bellissimo. Mi hai rallegrato la giornata
Questa si che è una perfetta spiegazione di Giotto! Grazie mille!
Un video che mi ha regalato una piacevole ed azzeccata pausa dallo sviluppo di un videogioco. Sono un ragazzo laureato in scienze informatiche, purtroppo pecco di talento artistico. In questa quarantena mi sto dedicando allo sviluppo di videogiochi, tutti i miei lavori sono segnati da grafiche povere, pochi poligoni per il 3D e pochi pixel per il 2D. Ma essendo la programmazione il mio punto forte, sto cercando di imprimere quanta più intensità e divertimento in quelle poche figure sullo schermo, implementando meccaniche spesso anche bizzarre, sperando di far divertire qualcuno.
Sei di una compagnia straordinaria. Non smetterei mai di ascoltarti. 👍
sono 2004 e ringrazio mio padre per avermi fatto passare un'infanzia con i videogiochi dei suoi tempi, football champ e altri giochi del mame 32, mi piange il cuore vedere bambini di 5/6 anni su tik tok, magari mandati anche dai genitori..
Infatti il retrogaming è una delle cose migliori che si possano fare. Tutt'oggi gioco con il mio fratellino autistico a Spyro 2, e mi sono accorto di quanto perfetto sia nella sua apparente semplicità, che nasconde proprio come hai esposto tu linearità e completezza, quei limiti entro i quali i creatori sono riusciti a rendere più del possibile. Prendendo ad esempio poi Abzu come titolo moderno (consigliatissimo sempre per chi ha a che fare con autistici, specie se appassionati/fissati con il mondo marino :3 ), al mio fratellino non interessa la grafica stratosferica, ma semplicemente poter vedere le balene.
Giocare ai videogiochi con lui mi ha insegnato molto. Mi ha fatto molto piacere seguire questo video, nel quale mi ritrovo.
Grazie Roberto, a questa analogia non avevo mai pensato, la utilizzerò di certo spiegando Giotto ai miei alunni delle medie!
Pensavo non ci fosse nulla di più bello su CZcams del tuo video sul creazionismo.
Ed invece ti superi ogni volta. Grandissimo 💚
Anche io l'Argan al liceo! meno male che il prof molto bravo lo traduceva, e ricordo ancora quando presentò Giotto: “lui ha introdotto le espressioni”
Bellissima riflessione. È interessante anche ragionare su come, in ogni epoca, gli individui non sempre percepiscano la limitatezza dei propri mezzi (es. mancanza dei colori ad olio), ma pensino invece al proprio tempo come alla modernità e al massimo dell’espressione dell’ingegno e della tecnica umana. Esattamente come capita oggi a noi, con i nostri videogames realistici (su cui forse, tra qualche anno, qualcuno farà un video, prendendoli come esempio di scarso realismo😀).