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F27 - L'interpretazione concettualistica della fisica quantistica

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  • čas přidán 16. 08. 2024
  • La meccanica quantistica ha mantenuto negli anni la reputazione di essere "la teoria più oscura". Funziona alla perfezione, ma nessuno sembra sapere perché. È stato sostenuto che la difficoltà di comprendere la teoria quantistica sia dovuta al nostro tentativo fallito di imporle uno schema concettuale inadeguato, volendo a tutti i costi pensare agli oggetti della teoria come, per l'appunto, a degli oggetti, cioè a delle entità dotate di proprietà spazio-temporali stabili.
    Questa rappresentazione spazio-temporale, troppo restrittiva, è molto probabilmente al cuore del problema, come sottolineato anche dalla rivoluzione einsteiniana. Ma allora, quale potrebbe essere un'alternativa? Alcuni hanno suggerito che dobbiamo arrenderci al fatto che il nostro mondo fisico sia un mondo di poteri immanenti e di potenzialità. Lo ha fatto Aristotele ante (quantum) litteram, seguito da studiosi come Heisenberg, Primas, Shimony, Piron, Kastner, Kauffman, de Ronde, solo per citarne alcuni, tra cui anche gli autori di questa presentazione, che sono stati entrambi studenti di Constantin Piron a Ginevra.
    Tuttavia, se da un lato un'ontologia della potenzialità pone l'accento sui processi di cambiamento, responsabili delle incessanti transizioni tra proprietà attuali e potenziali, dall'altro non ci dice in cosa consistano questi cambiamenti. In altre parole, rimane la questione (metafisica) di identificare la natura del portatore di queste potenze, o potenzialità, e delle entità che sono in grado di attualizzarle.
    Lo scopo di questo video è quello di sottolineare che la domanda di cui sopra ha trovato una possibile risposta nella recente "Interpretazione concettualistica della meccanica quantistica", che a nostro avviso offre l'ontologia e la metafisica mancanti in grado di rendere la teoria pienamente intelligibile, e persino intuitiva.
    Nel fare ciò, sottolineeremo anche l'importanza di distinguere attentamente i diversi strati concettuali che sono contenuti nel suo edificio esplicativo, poiché solo in questo modo diventa possibile comprendere adeguatamente, e apprezzare pienamente, il potere esplicativo che offre questa interpretazione, senza promuovere indebiti riduzionismi e/o antropomorfizzazioni.
    Presentazione in inglese: • Diederik Aerts and Mas...
    Presentazione in francese: • Q1 - Le tournant conce...
    AutoRicerca, Numero 24 (accesso aperto): autoricerca.ch...
    AutoRicerca, Numero 24 (versione stampata): www.amazon.it/...
    Alcuni riferimenti bibliografici relativi all'interpretazione concettualistica:
    Aerts, D. (2009). Quantum particles as conceptual entities: A possible explanatory framework for quantum theory. Foundations of Science 14, pp. 361-411.
    Aerts, D. (2010a). Interpreting quantum particles as conceptual entities. International Journal of Theoretical Physics 49, pp. 2950-2970.
    Aerts, D. (2010b). A potentiality and conceptuality interpretation of quantum physics. Philosophica 83, pp. 15-52.
    Aerts, D. (2013). La mecánica cuántica y la conceptualidad: Sobre materia, historias, semántica y espaciotiempo. Scientiae Studia 11, pp. 75-100. Translated from: Aerts, D. (2011). Quantum theory and conceptuality: Matter, stories, semantics and space-time. arXiv:1110.4766 [quant-ph]. Also published in English in: AutoRicerca 18, year 2019, pp. 109-140.
    Aerts, D. (2014). Quantum theory and human perception of the macro-world. Front. Psychol. 5, Article 554.
    Aerts, D. & Sassoli de Bianchi, M. (2018). Quantum Perspectives on Evolution. In: The Map and the Territory: Exploring the Foundations of Science, Thought and Reality. Shyam Wuppuluri, Francisco Antonio Doria (eds.) Springer: The Frontiers collection, pp. 571-595.
    Aerts, D., Sassoli de Bianchi, M., Sozzo, S. & Veloz, T. (2020). On the Conceptuality interpretation of Quantum and Relativity Theories. Foundations of Science 25, pp. 5-54. Pubblicato anche in italiano in: AutoRicerca 24, anno 2022, pp. 63-152.

Komentáře • 172

  • @claudiomorati9271
    @claudiomorati9271 Před rokem +2

    visioni più ampie, bravo gabricco, anche i sono un ingegnere,in pensione,che si diletta su questi argomenti e che apprezza la capacità di allargare l'orizzonte e massimiliano sa fare questo

  • @gabricco
    @gabricco Před 2 lety +10

    Grazie prof. Dai miei studi passati da ingegnere fatico un po' ad entrare nei concetti più profondi della MQ ma il tuo approccio, differente rispetto a quello di tanti altri fisici "ortodossi" ma che si precludono a priori visioni più...diciamo, ampie, è pregevole. complimenti per le tue aperture concettuali e mentali

  • @francofezzardi1951
    @francofezzardi1951 Před měsícem +1

    Altro che incuriosito. Mi hai drogato di conoscenza senza speranza né volontà di esser disintossicato. Grazie

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před měsícem

      Grazie per il gentile apprezzamento.

  • @michelebasile5222
    @michelebasile5222 Před rokem +1

    La solita spiegazione che cattura l' interesse a seguirla con la dovuta attenzione.
    Grazie a ciò mi sono infilato a leggere diversi libri, medicina quantistica, scienza dell' Impossibile.
    Insomma da semplice lettore, riesco a seguirla e comprendere gli argomenti.
    Il tutto grazie a lei.
    Insomma della meccanica quantistica ne parlo in famiglia.mi mancava il termine Cognitone.
    La butto così, senza Cognitone molte cose non sono possibile.
    Cognitone e Bing Bang..

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Ti ringrazio per l'apprezzamento. Il termine "cognitone" è nuovo, e al momento appare solo nell'ambito dell'interpretazione concettualistica, che a suo volta è un'interpretazione relativamente nuova e indubbiamente poco conosciuta. Se abbiamo toccato qualcosa di reale, con il nostro approccio, negli anni diventerà molto più nota.

  • @sergiogottardi
    @sergiogottardi Před rokem

    Grazie prof ... molto stimolante ... per associazione mentale ... mi viene in mente quando avevo quattro o cinque anni e mi accorsi che una stessa parola - a secondo del contesto - richiamava cose o concetti diversi... e poi, ... più adulto, il richiamo associativo visivo- associato fornito dagli ammassi nuvolosi in totale divenire che ti fanno vede qualsiasi cosa ... Mi rendo conto che è estremamente qualunquistico. puerile e scontato tutto questo mio dire . Insomma ... il nostro pensiero è la parola o linguaggio come dir si voglia pertanto ... riassumendo ... voglio solo enfatizzare il fatto che questi 40 minuti di ascolto mi hanno fornito una " cascata "di spunti e stimoli su cui meditare per cui ... ancora ... complimenti e grazie ...

  • @marcoraponi9951
    @marcoraponi9951 Před 11 měsíci +2

    Veramente notevole e interessante, l'ho ascoltato tre volte questo video e una decina quello sul sogno di Aerts e li riascoltero ancora!

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 11 měsíci

      Mi davvero piacere! Grazie per l’apprezzamento.

  • @nibiru3675
    @nibiru3675 Před rokem +1

    grazie prof... lezione tosta da ascoltare piu' volte

  • @alamagordoingordo3047
    @alamagordoingordo3047 Před 2 lety +2

    Molto interessante. Decisamente chiaro nella spiegazione, nonostante la difficolta di un tema così astratto.

  • @glubrix
    @glubrix Před 2 lety +3

    Tutto chiaro ed estremamente interessante, complimenti e grazie

  • @matteomormorunni2768
    @matteomormorunni2768 Před 7 měsíci +2

    Quando penso ad un quanto penso ad una goccia d acqua un giorno di pioggia, difficile se non impossibile stabilirne una differenza dalle altre pero ognuna genererà nell impatto con la superficie un risultato diverso dalle altre... Anche nell analisi dell evoluzione dei sistemi vita adopererei la teoria evoluzionistica di Darwin ma con applicazione quantistica, cioè non una linearità temporale ma tante se non infinite evoluzioni separate che si congiungono nell attimo presente, le gocce di acqua che colpendo la superficie di un lago lasciano traccia e le varie tracce si incontrano fra loro talvolta sommando talvolta appiattendo l'onda. La lingua egizia, quella dei geroglifici si espleta su questo.sistema dove la figura inteoduce per forma e la geometria disegna il calcolo. Lei sempre eccezionale ma l argomento è complicato, la struttura non creata lo è, senza una forma continuiamo ad ipotizzare ed un concetto senza sostanza è come uno spazio senza tempo immobile e quindi inesistente.

  • @francescobenvenuti6497
    @francescobenvenuti6497 Před rokem +2

    Da quanto ho capito, l'interpretazione concettualistica della fisica quantistica sostiene che è possible costruire un modello fondato su concetti umani comuni omomorfo alla MQ, ovvero che dimostra proprietà analoghe alla MQ e in cui si può operare similmente alla MQ. Pertanto, in questo contesto, le proprietà della MQ non dovrebbero apparire bizzarre o incomprensibili, in quanto esse si ritrovano nel pensiero comune; ovvero le proprietà della MQ si verificano anche nel dominio concettuale comune che più ci è familiare. La similitutine tra MQ e pensiero comune non è straordinaria e nemmeno è una semplice coincidenza, bensì è perfettamente coerente con il fatto che MQ e pensiero comune hanno origine dalle stesse entità fondamentali della realtà. In disaccordo con il riduzionismo solipsista, la corrispondenza tra MQ e pensiero umano non deriva dal fatto che la MQ è semplicemente modellata sui concetti umani, ovvero le proprietà della MQ si ritrovano nel pensiero umano non perché già in partenza si ricercano specifiche proprietà e pertanto è scontato trovarle.
    Come considerazione personale, aggiungo che la nostra attenzione è probabilmente più attratta dalla forma specifica in cui le entità fondamentali della realtà si manifestano, e pertanto tendiamo a considerare maggiormente reale e distinta dalle altre forme quella forma specifica, anzichè considerare reali le entità fondamentali. Questo approccio è plausibilmente maggiormente funzionale al nostro successo pratico, e forse ha origine proprio dai meccanismi riduzionisti della mente, che privilegiano la riduzione in elementi manipolabili dai consueti strumenti mentali. Tuttavia, questo approccio si rivela meno efficace per una cognizione maggiormente universale della realtà. La sfida è cercare di apprezzare le entità fondamentali della realtà al di là dei meccanismi riduzionisti.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem +3

      La logica della costruzione di questa interpretazione è la seguente. Cerco di modellare i processi cognitivi umani. Scopro che il formalismo quantistico (ed in alcuni casi, le sue generalizzazioni) si presta incredibilmente bene a farlo. Si parte allora dall'ipotesi che tale successo del formalismo quantistico non sia casuale, ma dovuto al fatto che anche il dominio microscopico, e la sua interazione con le entità materiali macroscopiche, sia di natura concettuale/cognitiva. Si può a questo punto presumere che tale "struttura concettuale/cognitiva" sia alla base della costruzione della realtà fisica tutta, e che l'attività cognitiva umana sia solo un recente episodio dell'emergenza di tale struttura-organizzazione.

  • @giuseppesole75
    @giuseppesole75 Před rokem +1

    Veramente bellissimo!

  • @briacroa6681
    @briacroa6681 Před 2 lety +2

    Che la MQ fosse fondata su entità non spaziali lo diceva pure Heisenberg ad Einstein che non gradiva. :)
    Non credo che Heisenberg abbia però sviluppato alcun esempio e, dunque, afferrato il carattere cognitivista delle conseguenze della sua istituzione della MQ.

  • @enricocortesi5453
    @enricocortesi5453 Před rokem +1

    Era quello che mi chiedevo da tempo. Fino a che punto arriva, nell'infinitesimamente piccolo, la cognizione di esistere. La consapevolezza dell'essere qui in questo momento, in che punto parte nella scala delle grandezze? Siamo fatti di atomi, come le rocce, le stelle, il pulviscolo e tutto il resto. Allora perché noi riusciamo a memorizzare informazioni, ricordi, che ci fanno percepire lo scorrere del tempo. Se nel piccolo si pensa che si perda la memoria, nel macro , in scale galattiche, la memoria esiste ancora?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      È importante non confondere 'cognizione' e 'coscienza'. I processi cognitivi non richiedono, per essere tali, di essere vissuti in modo consapevole. D'altra parte, è anche vero che in associazione ai processi cognitivi ci si aspetta che la possibilità della coscienza sia "vicina". Ma abbiamo ancora della strada da percorrere per poter elucidare queste questioni. Grazie per l'ascolto.

  • @MrGiuse72
    @MrGiuse72 Před rokem +2

    Vorrei far presente a quelli che criticano che qui non si pretende di dare ispirazioni olistiche o spiritualisticha (secondo me). Qui io ci vedo innanzitutto una osservazione di dati di fatto e una possente analigia che scaturisce dai dati di fatto:
    sostituiamo concetti e linquaggio a particelle e interazione , e il modello sottostante non cambia. STOP. Questo è il messaggio che mi ha colpito...e le analogie sono sempre state il motore della evoluzione scientifica.

  • @robertovanoli4009
    @robertovanoli4009 Před 2 lety +1

    Innanzitutto i miei complimenti per la sua capacita' didattica davvero notevole: spero infatti che possa postare ulteriori video al termine dei quali senta il bisogno di esprimere la speranza di non avere perso troppe persone per strada, perche' al mio livello di comprensione sono invece proprio quelli i video piu' interessanti ;-)
    Riguardo all'interpretazione concettualistica della meccanica quantistica mi permetto di esporre questa breve riflessione: io non ho intenzione di screditare in alcun modo le sue idee, pero' il motivo per cui le sembra cosi' naturale che possa esistere una corrispondenza fra il modo concettuale nel quale funziona la nostra mente e quello analogamente concettuale, anche se su un piano diverso, in cui si comportano le entita' microscopiche si possa ipotizzare essere dovuto non ad una progressiva emersione di un'originaria essenza concettuale dal microscopico al macroscopico, ma al fatto che il nostro modo di interrogare la natura, effettuata da esseri intrinsecamente concettuali, vada a trovare proprio quelle corrispondenze che va cercando.
    In altre parole intendo dire che l'ignoto "noumeno" microscopico, per usare un gergo kantiano, ogni volta che viene sollecitato mediante esperimenti studiati avendo in vista la speranza di ottenere risposte di un certo tipo, inevitabilmente finisce per ritornare dei risultati sperimentali che si adeguano alle "domande" che gli sono state poste.
    Mi dispiace che i dubbi sollevati da queste mie considerazioni portino come inevitabile conseguenza ad un certo grado di scetticismo riguardo al fatto che si possa prima o poi arrivare a comprendere la reale natura delle entita' che compongono il nostro mondo, per cui la mia "critica" purtroppo e' puramente distruttiva, ma mi piacerebbe comunque sapere che cosa ne pensa lei...

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      Grazie per l’apprezzamento. Comprendo la critica. D’altra parte, un’interpretazione concettualistica non sarebbe possibile in relazione alle entità della fisica classica (eppure, seguendo il suo discorso, anche in relazione al mondo della fisica classica avremmo proiettato il nostro mondo concettuale umano). Infatti, le entità della fisica classica non si comportano come si comporterebbero delle entità concettuali in interazione con delle entità cognitive (sensibili al loro significato). O meglio, se vogliamo forzare un’interpretazione concettualistica sulla fisica classica, siamo allora costretti a considerare una sottoclasse di processi cognitivi molto esigua, decisamente poco rappresentativa delle caratteristiche del mondo concettuale. In altre parole, è solo con l’avvento della meccanica quantistica che abbiamo osservato delle entità fisiche esibire l’intero spettro di quelle caratteristiche che possiamo unicamente osservare nell’attività cognitiva umana. Come, ad esempio, il fatto che un concetto cambi significato a seconda del contesto, che l’ordine di due domande abbia influenza sulla statistica delle risposte, che i concetti combinandosi tra loro danno vita a nuovi significati, ecc. In altre parole, la forza dell’interpretazione concettualistica sta nel fatto che, inizialmente, quello che si è cercato di fare, è trovare un formalismo matematico in grado di modellizzare i processi cognitivi umani. Quando è emerso che il formalismo matematico della quantistica era perfetto per il compito, è nato il sospetto che non si trattasse di una mera coincidenza. Ma, sicuramente, questo non è sufficiente per decretare che le entità della microfisica siano di natura concettuale. È però sufficiente per prendere sul serio (scientificamente parlando) una tale ipotesi, ed esplorare tutto quello che ha nella pancia.

    • @robertovanoli4009
      @robertovanoli4009 Před 2 lety +2

      La ringrazio per la sua esauriente risposta, che infatti e' senz'altro convincente per quanto riguarda la giustificazione di quanto l'interpretazione concettualistica sia in grado di trovare affascinanti corrispondenze fra il dominio dei concetti umani ed il comportamento delle entita' microscopiche del mondo esterno, ed anche gli esempi che lei propone nei diversi video ed articoli sono molto convincenti, per cui ritengo anch'io che questa interpretazione meriti l'approfondimento al quale lei ed i suoi colleghi la state sottoponendo.
      Mi perdonera' pero' se continuo a recitare la parte dell'"amico del giaguaro": il problema che sollevo io riguarda infatti la liceita' di attribuire uno statuto ontologico all'interpretazione concettualista.
      Benche' infatti utilizzare processi "cognitivi" analoghi a quelli umani per descrivere il comportamento di entita' fisiche esterne sembri evocare strane interpretazioni metafisiche, la mia impressione e' comunque che tutto il suo discorso sia in realta' puramente e correttamente scientifico, e tale ritengo si debba limitare a rimanere.
      Questo fatto di essere scientifico e' infatti il suo pregio ma anche il suo limite, ed infatti finche' ci si limita a constatare che si puo' utilizzare con successo un modello sviluppato in un determinato contesto per spiegare qualcosa che appare completamente diverso io non ho nessuna obiezione da sollevare.
      Vale a dire che se si "interroga" quello che precedentemente ho chiamato noumeno e si ottengono risposte che rientrano in un modello coerente, questo modello puo' essere senz'altro utilizzato come mezzo per interpretare o predire il comportamente di una certa realta': quello pero' che non ritengo lecito e' che a questo modello si finisca per attribuire una valenza ontologica, vale a dire che si cerchi di farlo valere come una spiegazione di qual'e' la natura reale del noumeno stesso.
      Siccome non mi e' del tutto chiara la sua posizione su questo punto, mi sono (indegnamente) permesso di metterla in guardia contro queste potenziali derive metafisiche.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      @@robertovanoli4009 L'attribuzione ha naturalmente unicamente valore di ipotesi. Possiamo prendere l'esempio della "natura corpuscolare" di un elettrone. Per un certo tempo, tale ipotesi permetteva di spiegare il comportamento degli elettroni. In seguito, si è compreso che quella non poteva essere la loro vera natura, che tra l'altro non poteva nemmeno essere "ondulatoria". Quindi, più che di "derive metafisiche" parlerei di "ipotesi metafisiche", nel senso che la fisica è imbevuta di metafisica, solo che spesso, chi la utilizza, non se ne accorge.

    • @robertovanoli4009
      @robertovanoli4009 Před 2 lety +1

      @@autoricerca La ringrazio per questa sua ulteriore precisazione, con la quale mi trovo perfettamente daccordo.
      In particolare concordo anche con la sua ultima osservazione riguardo alla (purtroppo, come dice lei, molto spesso ignorata) presenza di metafisica nella fisica stessa, che e' per l'appunto il presupposto a giustificazione delle mie considerazioni precedenti: mi fa piacere che lei, da buon fisico quale dimostra di essere, ne sia conscio.

  • @silvanomattioli9720
    @silvanomattioli9720 Před 2 lety +3

    Interessante video compreso fino al formalismo quantistico (mi mancano un po' di basi per quello quindi arranco un po'... :D). ho però 2 domande:
    1. Tutte le scienze hanno un dominio concettuale, musica, fisica classica, filosofia, letteratura. Non è una tautologia dire che un dominio concettuale interpreta bene una teoria che altro non è che concettuale e frutto dell'ingegno umano.
    E' un po' come andare dall'altra parte dello specchio di "Alice nel paese delle meraviglie" e vedere Luis Carroll che sta scrivendo il libro. E' una tautologia, in quanto il libro c'è perché c'è Carroll (che era un fisico... :D)
    2. Mi piacerebbe capire che diamine sono l'energia, l'entropia, il calore, il tempo e la temperatura nell'interpretazione concettualistica e come si quantificano in numeri.
    Finisco ringraziandola per gli SPLENDIDI video (finalmente chiari) che rivedo varie volte per capirci essendo un appassionato.
    Grazie

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +5

      Grazie a te Silvano, per l'apprezzamento. Per rispondere al punto 1, una teoria è indubbiamente frutto dell'ingegno umano, ma non solo. È anche frutto dell'osservazione-sperimentazione del mondo. Per questo le teorie contengono a volte molto di più di quanto in esse è stato inizialmente inserito dall'ingegno umano. L'antimateria è stata ad esempio un regalo dell'equazione di Dirac, che quando ha scritto la sua celebre equazione non sospettava certo della sua esistenza. Detto questo, l'interpretazione concettualistica ipotizza che le entità fisiche interagiscano a livello fondamentale sulla base di dinamiche di tipo cognitivo, e che queste dinamiche ci appaiono in tutta la loro evidenza quando accediamo al dominio quantistico. Ma i significati espressi da queste dinamiche cognitive non li abbiamo scritti noi. Noi siamo nella posizione di osservare che ci sono degli enti che dialogano tra loro in una lingua che non conosciamo. Ma siamo nondimeno in grado di riconoscere che utilizzano una lingua, perché abbiamo imparato a caratterizzare una dinamica cognitiva cercando di modellizzare i nostri propri processi cognitivi usando strumenti matematici (quantum cognition). Il tuo punto 2 è troppo vasto, e non ho tutte le risposte, ma sicuramente spiegherò più cose andando avanti (nei limiti di ciò che ho compreso). Ad esempio, cosa di cui non ho parlato nel video (ma trovi una discussione nell'articolo dedicato all'interpretazione concettualistica nel numero 24 di AutoRicerca), perché le entità concettuali formate da aggregati sempre più numerosi di concetti - le storie - cominciano a comportarsi sempre più come oggetti, anziché come concetti, pur restando fondamentalmente dei concetti?

  • @margherita2651
    @margherita2651 Před rokem +1

    Complimenti per la chiarezza e ...l'audacia : ) La mia è una domanda senza aver approfondito nulla di questa teoria, tuttavia mi ha molto incuriosita, è un'interpretazione suggestiva.
    Nessuno ha pensato a Platone?
    E come considerazione viene anche da pensare che i fenomeni fisici, la fisica, sia tutta, anche nella sua "realtà", sia una interpretazione della nostra mente.
    Grazie

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Grazie a te. L'interpretazione concettualistica considera che via siano aspetti cognitivi nel modo in cui la materia interagisce, ad esempio con la luce, o con entità microscopiche. Questi aspetti cognitivi prescindono dall'attività cognitiva umana, che si esplica a un altro livello del reale. Ovviamente, noi umani interpretiamo sempre i dati dell'esperienza, quindi la mente umana è sempre presente nelle nostre teorie, ma in questo caso siamo nella situazione dove la mente umana si accorge che esistono processi mentali (cognitivi) un po' dappertutto, nel mondo fisico (sempreché, ovviamente, l'interpretazione concettualistica ha realmente catturato un aspetto oggettivo del reale, cosa che sapremo solo andando avanti nella sua esplorazione).

  • @alastairmckay4567
    @alastairmckay4567 Před 2 lety +2

    Visto che abbiamo dimostrato che le entità quantistiche hanno un comportamento concettuale (o meglio che i concetti umani rispettano i teoremi quantistici) , si può fare un passo avanti e tentare di specificare di quali concetti si tratta e del come questi concetti si attualizzino (collassino) in strutture cognitive (particelle)?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +3

      Quello umano è un dominio concettuale più recente rispetto a quello del mondo materiale. È meno strutturato, ci sono meno simmetrie, ecc. Inoltre, non necessariamente il dominio concettuale umano si evolverà nel tempo nella stessa direzione di quello del mondo materiale (le culture possono evolversi in direzioni molto differenti). Non ci sono concetti specifici, ogni concetto umano, quando interagisce con delle situazioni cognitive, si comporta in modo simil-quantistico. Per dirla in un altro modo, noi umani abbiamo sostanzialmente due modalità di pensiero, una logico-razionale, riconducibile alle probabilità classiche, e una che possiamo definire "concettuale", che invece da vita ai fenomeni di tipo quantistico. È tra l'altro possibile modellizzare queste due modalità utilizzando un particolare spazio di Hilbert denominato "spazio di Fock". I concetti umani non collassano però in "particelle", ma in quegli stati che rappresentano gli esiti di un particolare contesto interrogativo. Purtroppo, in un video come questo è possibile solo dare una "pennellata" circa il potere esplicativo di questa interpretazione, che è molto facile da fraintendere. Ma sicuramente, andando avanti offrirò più materiale a riguardo.

    • @alastairmckay4567
      @alastairmckay4567 Před 2 lety +2

      @@autoricerca Affascinante! Non vedo l'ora di saperne di più soprattutto sono curioso di vedere dove ci porterà questa interpretazione concettuale, ad esempio si può ipotizzare uno spazio dei concetti dove vivono le particelle virtuali tra una misura e l'altra e cioè quando non sono costrette a collassare? Grazie!

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +1

      @@alastairmckay4567 Le "particelle" in stati "più astratti" sono quelle che non sono ancora collassate in uno stato con caratteristiche spaziotemporali. Ma la nozione di "collasso" in fisica quantistica è più vasta, non necessariamente legata agli stati spaziali. La nozione di "particella virtuale" ha invece un'accezione differente in fisica, in quanto le "particelle virtuali" non vengono mai osservate, e non è chiaro in che misura siano reali, o siano solo un modo comodo per descrivere alcuni processi...

  • @davidee6911
    @davidee6911 Před rokem

    Che meraviglia, Professore!!! Grazie!!!

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Grazie a te Davide, per il cortese apprezzamento.

  • @TheRaulgy
    @TheRaulgy Před rokem

    prof. stai sempre di piu a convincermi...molto molto interessante perché io penso che nostro corpo e tutti corpi vivi o organici risentono di quello che succede dentro nostro micro mondo che da per se e gia un universo...grazie

  • @fabiospadaro4400
    @fabiospadaro4400 Před rokem +1

    Grazie prof per la spiegazione in parte da me compresa ma mi sembra di ascoltare più di filosofia che di fisica

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Buona scienza e buona riflessione filosofica sono sempre andate a braccetto...

  • @LeartKraja
    @LeartKraja Před 7 měsíci +1

    Puoi fare per piacere un video sull’interpretazione di David Bohm? Che quella mi piace veramente tanto e mi sembra quella giusta

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 7 měsíci

      Cosa ti fa dire che sia quella giusta?

  • @MrGiuse72
    @MrGiuse72 Před rokem +1

    Salve. Ho studiato fisica teorica delle particelle e mi sono fermato dopo l'università. L'approccio "shut up & calculate " non mi ha MAI convinto.
    Questo SUO approccio è MOLTO SEDUCENTE. E non lo penso così per un semplice sguardo curioso.
    Da qualche anno ho cominciato a cogitare e cercare letture intanto sui fenomei fisici che durante gli studi erano stati toccati appena e mai chiariti approfonditamente. Ho trovato interessaniti articoli (molti scientifici dai Review Letteres etc.) e documentari molto ben fatti su: esperimento a due fessure, gli esperimenti di Bell, la fisica dei buschi neri, l'eliminazione del tempo nel modello di gravitaizione quantistica a loop...analogie classiche di fenomeni quantistici......ho ritirato fuori i vecchi scritti di Heisenberg che nessuno mi aveva mai sotosposto, le prime spiegazioni di Planck , di Einstein e tante altre cosette che VANNO MESSE sotto scrutinio , analisi e confronto. Nella mia modesta condizione di individuo pensante ma "non studiante" e "non ricercante" :-D posso solo fare appello alla mia voglia di vederci chiaro, di volare Pindaricamente e di usare l'intuizione: la meccanica quantistica ha scoperto qualcosa di nuovo (e misoterioso) che non abbiamo ancora "interpretato" e compreso, Questo qualcosa mette in crisi i consueti meccanismi e pregiudizi cognitivi e bisogna tirar fuori qualcosa di veramente stravolgente..... pensavo che nell'infinitamente piccolo cìé un "altro" mondo . Completamente diverso dal "nostro". A scale di grandezza così distanti i concetti che usiamo per il "nostro" mondo non vanno più bene. Chissà che cosa c'è là sotto ! Mi sono sempre detto....che CI APPARE soltanto in questa forma e in queste sembianze: funzioni d'onda, campi quantizzati, propagatori, fermioni, bosoni, coincidenze, non coincidenze, stati despazializzati (la funzione d'onda di singola particella !), stati coerenti.....etc etc. Ma queste cose sono uno schermo , sono l'immagine sfocata attraverso una lente spessissima . Lì sotto c'è qualcosa d' "altro", che si annida nelle fessure dello spazio. Che può sottrarsi di tanto in tanto allo scorrere del tempo. Che ha collegamenti fuori dallo spazio tempo, che invade forse altre dimensioni... la fantasia forse aiuta meglio delle formule.
    Per tutto questo la "sua teoria" risulta molto seducente e approfondirò. GRAZIE

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem +2

      Grazie per l'interesse Giuseppe, e per l'apprezzamento.

  • @andygoldensixties4201
    @andygoldensixties4201 Před 2 lety +2

    grazie per la sua esposizione, perdoni le ingenue domande di un non-esperto: I "concetti" quindi si possono considerare entità autonome, distinte dalla coscienza umana, quasi in senso platonico, o categorie strumentali create spontaneamente e intuitivamente dalla stessa coscienza umana, come i concetti matematici?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +3

      Grazie per l'apprezzamento. Dalla mia prospettiva, i concetti (qui parliamo dei concetti umani), esistono sempre in relazione alla presenza (attuale o potenziale) di entità cognitive che sono sensibili al loro significato (che non sono però necessariamente delle entità autocoscienti), e vice versa. Ci si potrebbe a questo punto chiedere cosa viene prima, a un livello fondamentale: l'entità cognitiva o l'entità concettuale? Se guardiamo il mondo fisico, è una domanda del tipo: vengono prima i bosoni o i fermioni? Dalla mia prospettiva (ma stiamo qui, ovviamente, speculando), il loro emergere nel reale è un evento unico, e in tal senso bosoni e fermioni, o le entità concettuali e cognitive, descrivono una sorta di dualità fondamentale. Poi, naturalmente, possiamo sempre ipotizzare l'esistenza di dimensioni ancora più fondamentali, non-simboliche, del reale, dove tale dualità non sarebbe tale...

  • @alessandroalessandro1698
    @alessandroalessandro1698 Před 2 lety +1

    Complimenti....vera scienza.

  • @Giubizza
    @Giubizza Před rokem +3

    Ci sono video di approfondimento?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem +1

      Mi auguro in futuro di trovare il tempo di farne. Qui comunque trovi un lungo articolo che contiene molte spiegazioni aggiuntive, in italiano:
      autoricerca.ch/journal/issues/autoricerca_24_2022

  • @landofw56
    @landofw56 Před 2 lety +2

    La verità è come un'anguilla.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      È una bella metafora, ogni volta che ti sembra di averla acchiappata, ti scivola nuovamente dalle mani...

    • @frtozzi
      @frtozzi Před rokem

      Non solo scivola via ma ti lascia la IMPRESSIONE sensoriale : ho mai avuto qualcosa tra le mani o l' ho sognato perché lo bramo?

  • @AndreaGriecoilfilosofo
    @AndreaGriecoilfilosofo Před 2 lety +2

    Complimenti per questa spiegazione.
    Giusto distinguere la formalizzazione matematica e la concettualizzazione del problema: quest'ultima è ciò che dà effettivamente l'interpretazione ontologica e metafisica.
    Tuttavia, dobbiamo chiederci: può sul serio la MQ non avere a che fare con la mente umana che l'ha concepita? Lo stesso problema lo possiamo porre alla religione: può Dio non avere nulla a che spartire con la mente dell'uomo? In tal caso è lecito domandarsi: è Dio ad aver creato l'uomo a sua immagine o è l'uomo ad averlo concepito come tale?
    Similmente, le particelle sono qualcosa di materiale che formano il mondo fisico, o qualcosa di concettuale (e quindi mentale) che presuppone la mente umana che proietta il mondo fisico?
    Ricordiamo che Heisenberg sviluppo la MQ col metodo delle matrici.
    Qui ci vuole la filosofia. La filosofia va oltre e ci dice che la materia è rappresentazione, pura percezione della coscienza di un soggetto: essa è tanto oggettiva quanto soggettiva. La coscienza, a sua volta, è un'efflorescenza della volontà, per cui non si può pensare un soggetto - e di conseguenza una materia - senza una volontà. La volontà è ciò che sottende l'energia: senza la volontà non c'è energia e quindi non c'è né coscienza né materia.
    La fisica quantistica non si è mai interessata della coscienza; eppure la deve prendere in considerazione, suo malgrado, o, come si dice, la coscienza deve scendere in campo per fas et nefas.
    In fisica non si parla di osservazione, a rigori, ma di misura; solo che i due concetti sono confinanti, anzi il medesimo, perché misurare significa osservare il valore di tale misura.
    Ma ecco la contraddizione: da una parte la quantistica esclude esplicitamente la coscienza, ossia la mente, ma dall'altra la ammette implicitamente, senza avvedersene.
    Che cos'è un elettrone? Non è una particella, non è un'onda; è un'entità non locale, dunque un concetto umano, ossia un oggetto della mente. Però la fisica non ammette la similitudine: un elettrone sarebbe un concetto non legato alla mente umana, che entrerebbe in relazione con la materia non attraverso rimbalzi, scontri, collisioni, ma attraverso modalità combinatorie che sono tipiche dei concetti.
    Cari fisici teorici, con queste credenziali, capite che non potete spiegare l'universo con le vostre formulette? il compito è della filosofia. Le vostre strampalate teorie, dell'universo blocco, del multiverso, dell'universo statico, delle stringhe, dell'universo aperto, chiuso, curvo, finito ma non limitato, piatto etc., sono costruzioni mentali che lasciano il tempo che trovano.

    • @AndreaGriecoilfilosofo
      @AndreaGriecoilfilosofo Před 2 lety +1

      I calcoli comunque tornano, e quindi questa scienza funziona; ma funziona allo stesso modo di come funzionava la teoria degli epicicli nell'universo aristotelico tolemaico, fin quando non venne Copernico a fare la sua rivoluzione. Tuttavia, tale teoria (degli epicicli) era giustificata a quei tempi (in realtà non lo era affatto, perché già Ipazia e Aristarco di Samo avevano ipotizzato l'eliocentrismo molto prima di Copernico), perché il polacco venne dopo. La MQ non è giustificata, perché abbiamo avuto un Kant che è venuto prima a fare la rivoluzione. Già Einstein se ne rese conto, quando scrisse la famosa lettera al matematico e filosofo Solovine.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +3

      Sicuramente, il modo in cui formuliamo le nostre spiegazioni scientifiche, risente della nostra prospettiva umana, dei nostri limiti intrinsechi, dei nostri pregiudizi nascosti, di cui non siamo sempre consapevoli. Ma questo non significa che non siamo in grado di catturare qualcosa di oggettivo. Semplicemente, dobbiamo rimanere umili e ricordarci che la nostra è solo una prospettiva, che siamo immersi in una realtà profonda che non saremo probabilmente mai in grado di comprendere appieno. Rispetto a quello che scrivi, è importante, per l'interpretazione concettualistica, distinguere l'elettrone concetto umano, e l'elettrone materiale. La sorpresa è che quest'ultimo sarebbe a sua volta (se l'interpretazione è corretta) un'entità concettuale, nella sua interazione con i sistemi materiali. Possiamo allora esplorare le similarità tra il mondo concettuale umano e il mondo concettuale delle entità materiali, ma per farlo dobbiamo accuratamente distinguere questi due dominii.

    • @AndreaGriecoilfilosofo
      @AndreaGriecoilfilosofo Před 2 lety +3

      @@autoricerca distinguerli ma non separarli. In effetti sono la stessa cosa vista da due poli differenti, come la materia, che è tanto oggettiva quanto soggettiva.
      Comunque, fa piacere constatare che lei è un fisico sui generis, non come tanti che difendono la fisica a spada tratta e buttano alle ortiche tutto ciò che ha un sapore filosofico metafisico. Ecco la necessità dei complimenti.

    • @landofw56
      @landofw56 Před 2 lety +1

      @@AndreaGriecoilfilosofo sì

  • @caramellina9592
    @caramellina9592 Před 2 lety

    IL cervello 🧠 umano è un processo quantistica con física e metafísica quantistica...nella stessa proporzione con le sinapsi della legge di EINSTEIN.Complimenti per la sua logica spiegazione.

  • @marcomazzeo4287
    @marcomazzeo4287 Před 2 lety +1

    Interessantissimo.

  • @guidopaseri1742
    @guidopaseri1742 Před rokem

    intanto complimenti professore, premesso che non sono culturalmente all'altezza, proprio per questo chiedo quale significato da lei in un'interpretazione concettualistica dei campi quantistici nella scelta di manifestarsi nel nostro spazio dimensionale conosciuto in forma di materia piuttosto che antimateria?? mi scusi se è una domanda stupida ma mi manca un passaggio che non riesco a superare

  • @francescobruno3988
    @francescobruno3988 Před rokem +1

    Prof. Ma l'approccio concettualistico rappresenta un'alternativa alla teoria M?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem +1

      L'approccio concettualistico, se corretto, potrebbe fornire un quadro esplicativo unificatorio per la fisica. D'altra parte, a differenza delle teorie delle stringhe, considera la distinzione tra entità bosoniche e fermioniche come fondamentale nella costruzione della nostra realtà fisica. In altre parole, non ritiene che la supersimmetria sia necessariamente valida.

  • @TheGaetanomariadigio
    @TheGaetanomariadigio Před rokem

    Indistinguibilita’ concettuale evidente nelle basi azotate che costituiscono il DNA.
    Le stesse sono indistinguibili così come parole uguali all’interno di un discorso, non in grado di alterarlo quando vengono spostate di posto.
    Le basi azotate sono solo quattro nel DNA, ma la loro combinazione segue logiche specifiche che formano un linguaggio capace di esprimere la vita.

  • @giuseppegiadone8348
    @giuseppegiadone8348 Před rokem

    Tutto sembra comprensibilmente incomprensibile

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      O forse incomprensibilmente comprensibile? 😃

  • @davidrebatto6713
    @davidrebatto6713 Před rokem

    Nell'analogia tra esperimento di Young e quello della frutta e verdura, qual è il corrispondente di "identificare la fenditura da cui passa l'elettrone"? Potrebbe essere "domandare all'intervistato se sta pensando più alla frutta o alla verdura"? Questo ricondurrebbe la statistica delle risposte alla normale media delle probabilità?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Da un punto di vista pragmatico, determinare da quale fenditura passa l'elettrone, è equivalente alla situazione dove una sola delle due fenditure è aperta. Ma la tua è una buona domanda. Quello che suggerisci va probabilmente nella direzione giusta. Se, prima che la persona risponda alla domanda sul migliore esemplare di "frutta o verdura", in qualche modo si forza la persona a pensare, ad esempio, solo alla frutta, questo potrebbe essere l'equivalente di mettere una fonte luminosa dopo la fenditura "frutta". Ma dovrei rifletterci più attentamente.

  • @Hakkee1980
    @Hakkee1980 Před 2 lety

    grazie come sempre , quello che fà è molto importante

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      Grazie per l'incoraggiamento.

    • @Hakkee1980
      @Hakkee1980 Před rokem

      @@autoricerca professore mi scusi moltissimo...è possibile che la soluzione al problema di riehman sia collegata con alcuni passagi di questo video ?...

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem +1

      @@Hakkee1980 Forse intendevo dire "ipotesi di Riemann".

  • @robertopavani8785
    @robertopavani8785 Před rokem

    Cosa rappresentano gli assi x ed y nei grafici con "fenditura" frutta, verdura ed entrambi? E le unita' di misura?
    Mi resta difficile capire come "ordinare" le risposte "frutta o verdura" per poter fare dei grafici.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Non ci sono unità di misura per una funzione d'onda, il cui modulo al quadrato determina semplicemente delle probabilità, che sono dei numeri puri. Gli assi x e y sono semplicemente gli assi che rappresentano le due variabili reali di tre funzioni d'onda ψ_f(x,y), ψ_v(x,y) e della loro sovrapposizione (debitamente rinormalizzata) ψ_f(x,y) + ψ_v(x,y).

  • @massimiliano-oronzo
    @massimiliano-oronzo Před 2 lety

    Occorre essere chiari su cosa si intende per "sovrapposizione". Spesso ho avuto l'impressione che per un numero non piccolo di fisici e per quasi tutti i divulgatori, la sovrapposizione quantistica fosse da interpretarsi come qualcosa di fisico. Io non ne sono convinto, perché, sia nel caso dello spettro discreto degli autovalori che nel caso dello spettro continuo, la sovrapposizione non è nient'altro che la somma degli autostati, per cui il risultato di una misura non è che l'attuarsi di una delle possibilità già "codificate" nella sovrapposizione. Dopo la misura, il sistema fisico entra (collassa) nell'autostato corrispondente all'autovalore. In altre parole, una misura "corrisponde" matematicamente alla selezione di uno fra i tanti autostati possibili. In questo senso la sovrapposizione è solo un fatto statistico, utile nel formalismo matematico della M.Q. Un anno fa scoprii che questo stesso pensiero era stato espresso da Gerard't Hooft.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      Quello che scrivi è corretto, ma incompleto. Perché esiste anche la non compatibilità di osservabili fisiche come ad esempio posizione e quantità di moto. Un autostato (in realtà pseudo autostato, ma non perdiamoci in questioni matematiche) della posizione è uno stato di sovrapposizione per la quantità di moto, e viceversa. Quindi, non possiamo affermare che nonn ci sia qualcosa di fisico nella sovrapposizione. Possiamo però affermare che abbia carattere 'contestuale': a seconda dei contesti sperimentali, uno stato sarà o meno uno stato di sovrapposizione.

  • @massimilianosportoletti2499

    se ho ben capito, l'interpretazione concettualistica implica che le particelle non esistono. Diciamo che esistono solo come concetto, è corretto?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      No, non è corretto (hai guardato tutto il video?). Le entità microscopiche non sono particelle, questo è un fatto acquisito, anche se in determinati contesti lasciano tracce che lascerebbero intendere che siano particelle. L'interpretazione concettualistica suggerisce che siano delle entità la cui natura è dello stesso tipo della natura dei concetti umani: delle "entità di significato" le cui interazioni sono governate dal livello del significato. Ma non sono concetti nel senso umano del termine. Una tale confusione va assolutamente evitata. Un elettrone esiste a prescindere dall'attività cognitiva umana.

    • @massimilianosportoletti2499
      @massimilianosportoletti2499 Před rokem +1

      @@autoricerca La ringrazio della risposta, purtroppo nonostante essa e nonostante la sua notevole chiarezza, sono più confuso di prima. Il fatto è che per me è molto difficile comprendere la natura di "entità di significato". Mi chiedevo se potesse fare altri video esplicativi sull'interpretazione concettualistica, che è molto interessante - magari tenendo conto dei limiti di persone come me, senza un background vero e proprio. Mi scusi se ho fatto confusione

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      @@massimilianosportoletti2499 Mi rendo conto della difficoltà. Sicuramente farò degli ulteriori video di approfondimento. Grazie per l'ascolto e per l'interesse.

  • @danieledalcanto7180
    @danieledalcanto7180 Před rokem

    Ora , io vorrei fare una domanda un po' piu' terra terra :-) .... Per studiare l ' interazione tra particelle comprendendo tutti i principi esposti , possiamo tentare di usare misure spaziali come la geometria ?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem +2

      La geometria interviene al livello del formalismo quantistico. L'interpretazione concettualistica non rimette in questione il formalismo matematico, semmai indica le direzioni dove possibilmente estenderlo. Nell'approccio detto "a misure nascoste", che è perfettamente compatibile con l'interpretazione concettualistica, e che completa il formalismo standard, le "regioni di potenzialità" all'origine delle probabilità quantistiche, son descritte da dei cosiddetti simplessi, generalizzazioni della nozione di triangolo equilatero. È solo un esempio.

    • @danieledalcanto7180
      @danieledalcanto7180 Před rokem

      @@autoricerca Grazie , questo mi fa' ben sperare. Mi sto' divertendo a portare avanti una mia idea di come attraverso l ' interazione di segmenti geometrici si possa spiegare l ' interazione tra lo spazio tempo e il mondo dei fermioni. Purtroppo fino a che non riesco a capire come questo possa avvenire tutto rimane solo un bel disegnino. E di sicuro sara' cosi' , anche se ci sono degli indizi a dir poco interessanti. Grazie ancora.

  • @glorius6542
    @glorius6542 Před 2 lety

    Salve prof , lei si occupa pure di gravità quantistica ? Sarebbe interessante un video al riguardo

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      Non mi occupo nello specifico di gravità quantistica, ma ti ringrazio per lo spunto.

  • @raulc.1973
    @raulc.1973 Před rokem

    Prof. io la considero davvero ... un Patrimonio dell'Umanità!
    Mi piacerebbe conoscere la sua opinione rispetto ad una eventuale relazione tra il principio di sovrapposizione e la logica Fuzzy (cfr. Kosko e Zadeh)

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Beh, non esageriamo... ma grazie per l'apprezzamento. La logica fuzzy riesce a modellizzare solo in parte le probabilità quantistiche.

  • @TheGaetanomariadigio
    @TheGaetanomariadigio Před 2 lety +1

    Prezioso il tuo servizio, Massimiliano.
    Il mondo ti applaude.
    Purtroppo non usi pause efficaci.
    Alcuni concetti devono necessariamente essere impreziositi dal tacet.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      L’ascoltatore può mettere in pausa il video in ogni momento, quando ne sente la necessità ;)

    • @TheGaetanomariadigio
      @TheGaetanomariadigio Před 2 lety

      @@autoricerca A questi livelli, Professore, osservare la tua indicazione e’ un po’ come eseguire il Chiaro di luna di Beethoven a ritmo di Lady Gaga, tanto poi ognuno gli mette il tempo che vuole.

  • @ermannovergani3574
    @ermannovergani3574 Před 2 lety +1

    Estremamente interessante. A suo parere sarebbe sensato sostenere che, assumendo il paradigma concettualistico, le contraddizioni insorgenti in relazione all'incompatibilità di identità e cambiamento (che sono state ben sintetizzate ad esempio nel seguente video czcams.com/video/S5x-8gsZJUw/video.html ), si dissolvono ?

  • @TheGaetanomariadigio
    @TheGaetanomariadigio Před rokem

    Gentilmente mi invii il link per acquistare il n 24 di Autoricerca cartaceo?
    Sarei anche interessato alla natura concettuale dell’Evoluzione.
    Cartacea e in Italiano.
    Onorato

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Ecco il link: www.amazon.it/dp/B0BFDFLW22
      Un saluto.

    • @TheGaetanomariadigio
      @TheGaetanomariadigio Před rokem

      @@autoricerca un abbraccio

    • @TheGaetanomariadigio
      @TheGaetanomariadigio Před rokem

      @@autoricerca In Quantistica e Concettualistica, si tratta anche l’evoluzione?
      Grazie ancora

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      @@TheGaetanomariadigio No, magari in futuro pubblicherò qualcosa in italiano…

    • @TheGaetanomariadigio
      @TheGaetanomariadigio Před rokem

      @@autoricercaVa bene
      Prendo questo intanto.
      Il mio modesto parere è che l’argomento evoluzione sia importantissimo.
      La vecchia teoria fa danni.

  • @Pierluigi1964
    @Pierluigi1964 Před rokem

    Buongiorno professore, torno a Lei per farle una domanda che mi sono fatto riflettendo sull'argomento.
    Se due particelle sono entangled al punto da comportarsi in modo istantaneo e predeterminato a prescindere dallo spazio fisico che le separa, quando una di queste interagisce con un osservatore in un contesto di "libero arbitrio", nell'altro sistema a cui appartiene la particella entangled possiamo ancora parlare di libero arbitrio oppure di stato deterministico?
    Per usare l'esempio del povero gatto di Schrödinger, se la particella che innesca la rottura della fiala di cianuro è entangled, il gatto potrebbe morire per il collasso della funzione d'onda avvenuta ad anni luce di distanza ed il povero osservatore vedrebbe morire il gatto senza una causalità deterministica, restando come unica spiegazione una casualità statistica.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Il libero arbitrio è da associare allo sperimentatore, che sceglie il tipo di proprietà da misurare. Tale scelta, una volta attuata, consente allo sperimentatore, chiamiamolo Bob, di fare un esperimento specifico, il cui esito non è comunque deterministico. Questa sua misura si ripercuoterà sul partner entangled, quello di Alice, che assumerà uno stato speculare a quello attualizzato nel corso dell’esperimento di Bob. Alice è ovviamente libera, dal canto suo, di fare le misure che vuole, sulla sua parte del sistema... Detto questo, non comprendo a cosa ti riferisci quando chiedi se possiamo ancora parlare di libero arbitrio...

    • @Pierluigi1964
      @Pierluigi1964 Před rokem

      @@autoricerca Salve scusi prof, suppongo sia normale che le particelle interagiscano con il campo magnetico e le altre particelle presenti all'esterno del loro specifico sistema di riferimento.
      Suppongo sia altrettanto normale scegliere di misurare lo spin di una specifica particella entangled, scelta che Bob fa in condizioni di libero arbitrio.
      La misura farà collassare la funzione d'onda nel sistema di Bob e quindi a sua volta anche quello della sua "gemella" entangled.
      La mia curiosità riguarda l'interpretazione che verrà data da Alice se la misura dello spin della particella entangled sarà localmente incoerente rispetto alle condizioni di contorno scelte da Alice per il suo esperimento.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      @@Pierluigi1964 Bob deve scegliere una direzione, lungo la quale misurare lo spin. Lo stesso deve fare Alice. Gli esiti delle misure dipendono dalla scelta di queste due direzioni spaziali. Non comprendo la frase: "localmente incoerente rispetto alle condizioni di contorno scelte da Alice".

    • @Pierluigi1964
      @Pierluigi1964 Před rokem

      @@autoricerca mi scusi, intendo che se Bob sceglie spin sù, l'effetto della misura a prescindere dal risultato sarà opposto nel sistema di Alice anche se Alice fa la scelta spin sù.
      Credo sia corretto assumere che le scelte di Bob e Alice siano siano fatte in contesti sia di libero arbitrio, che di coerenza con le condizioni iniziali sistema locale.
      La mia domanda riguarda il fatto di avere una contraddizione nel risultato dal punto di vista deterministico, che però sarebbe spiegato in termini quantistici.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      @@Pierluigi1964 Bob non sceglie "spin sù", Bob può solo scegliere una direzione spaziale, non il verso (sù o giù) lungo quella direzione, che è invece il risultato (indeterministico) della sua misura. Il processo di misura dello spin (tramite uno strumento "Stern-Gerlach") è spiegato in modo semplice ma preciso nel libricino Misure Universali (nel caso ti interessasse approfondire): www.aracneeditrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788825526370

  • @lorenzomarini5112
    @lorenzomarini5112 Před 2 lety

    La chiave della conoscenza:
    Senza questa chiave non sarebbero mai esistiti Leonardo da Vinci, Isaac Newton, Einstein, Max Planck ecc.
    "E non avete voi letto questa Scrittura (Verità): La pietra (l'Eden vissuto dai fanciulli) rigettata da coloro (dalla classe religiosa e dalla Scienza ufficiale) che fabbricavano (la conoscenza e la scienza), quella stessa (verità) è diventata pietra fondamentale dell'angolo (che funge da spartiacque tra il bene benessere ed il male malessere). Dal Signore (dalla Veglia umana) è stata fatta tal cosa (emergendo in assenza di sonno nel lobo frontale dell'uomo), ed ella (realtà paradisiaca della vita) è mirabile (ricordandone qualche momento) negli occhi nostri (dopo averla colpevolmente persa)?": Marco 12.10/11

  • @Pierluigi1964
    @Pierluigi1964 Před rokem

    Salve Professore, come mi ha consigliato, ho seguito la sua lezione sul l'interpretazione concettualistica della meccanica quantistica... le confesso che ho dovuto ascoltarla diverse volte, e ciò nonostante ci sono dei punti che ancora mi sfuggono.
    Per esempio, ponendo come assunto che le micro entità siano concetti in quanto non è possibile definirle completamente a livello macroscopico, non è come dire che il livello microscopico è governato da leggi - quindi variabili - inaccessibili a livello macroscopico?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      L'assunto che poni non mi sembra corretto (se ho compreso bene quello che scrivi). Le micro-entità non sono concetti 'perché' non è possibile definirle completamente a livello macroscopico, lo sono perché questa sarebbe la loro natura. Il problema non è quello dell'inaccessibilità di variabili nascoste (anche se la questione si pone, ovviamente, in determinati contesti, perché ci sono sempre aspetti di un'interazione che non vengono controllati dallo sperimentatore), quanto quello di capire, ad esempio, come delle entità concettuali, formando aggregati sempre più estesi, diventano sempre più simili ad entità oggettuali, che sono sempre concettuali, ma hanno perso alcune caratteristiche... Non ricordo più se ti avevo segnalato l'ultimo numero di AutoRicerca, scaricabile gratuitamente, dove c'è un lungo articolo sull'interpretazione, piuttosto esaustivo: autoricerca.ch/journal/issues/AutoRicerca_24_2022

    • @Pierluigi1964
      @Pierluigi1964 Před rokem

      Grazie del link, lo leggo con interesse.
      Lei però ha toccato il punto in cui mi perdo.... se fosse possibile definire completamente le micro-entità, la loro natura sarebbe ancora concettuale? Oppure sarebbe ancora il riflesso dell'approssimazione necessaria a rendere la micro-entità discreta e quindi utilizzabile dalle nostre speculazioni?

    • @Pierluigi1964
      @Pierluigi1964 Před rokem

      Salve Professore, dalla sua non risposta mi rendo conto di aver creato un cortocircuito logico.... me ne scuso.
      Posso chiederle se la teoria concettualistica si può inquadrare nel teorema dell'incompletezza di Cantor e nel caso come si pone?
      Grazie ancora per la disponibilità e complimenti per la passione che ci mette nel suo lavoro.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      @@Pierluigi1964 Grazie per l'apprezzamento e scusa, non sempre riesco a rispondere. L'interpretazione concettualistica non ha nulla a che fare con il teorema di incompletezza (di Gödel). Sono due cose completamente differenti. Riguardo il tuo punto precedente, non devi considerare un concetto come un oggetto definito in modo incompleto, per mancanza di conoscenza dello stesso.

    • @Pierluigi1964
      @Pierluigi1964 Před rokem

      @@autoricerca mi scusi Lei per l'imprecisione su Gödel... è il prezzo del mio apprendimento empirico e tardivo.... quindi l'interpretazione concettualistica non è una teoria matematica sufficientemente espressiva da contenere l'aritmetica?
      Infine, il concetto va quindi considerato come un oggetto definito da una selezione dei suoi possibili stati non mutuamente esclusivi e per questo la meccanica quantistica risulta essere lo strumento adeguato a descriverlo anche sistemi più complessi?
      Grazie ancora per la sua cortese disponibilità.

  • @fabrytea7765
    @fabrytea7765 Před 2 lety +2

    Complimenti sei sempre molto bravo ma questa è solo filosofia cioè un altro modo di spiegare cose che già si conoscono

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +3

      Non è possibile separare completamente scienza e filosofia. Ad ogni modo, l’interpretazione concettualistica non è un esercizio filosofico, ma un tentativo di spiegare perché osserviamo le entità quantistiche comportarsi nel modo in cui lo fanno.

  • @dergassia
    @dergassia Před 2 lety

    Un altro pezzetto di verità per comprendere il mistero quantistico....

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +3

      Più esattamente, un altro pezzetto di - possibile - verità. È importante rimanere umili quando si propone una nuova interpretazione della teoria quantistica. Noi crediamo di avere "messo mano" su un pezzo importante di informazione, ma non sappiamo, al momento, se abbiamo davvero toccato qualcosa di reale e profondo, solo il proseguo della storia ce lo dirà.

  • @lucaarrigo1004
    @lucaarrigo1004 Před 2 lety +1

    Mi piace come fisico, ma questo tentativo di collegare fisica e spiritualità, mi fa afflosciare.....

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +3

      L’interpretazione concettualistica s’interessa unicamente della realtà fisica. Se poi un giorno sarà in grado di spiegare anche dei fenomeni inerenti alla ricerca spirituale, sarà un effetto collaterale… Ad ogni modo, non vedo ragioni di afflosciarsi ;)

    • @lucaarrigo1004
      @lucaarrigo1004 Před 2 lety

      @@autoricerca mi perdoni, ma allora non mi è chiaro cosa sia l interpretazione concettualista

    • @lucaarrigo1004
      @lucaarrigo1004 Před 2 lety

      Concettualistica

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +1

      @@lucaarrigo1004 La prima domanda che mi viene da porre è: ha ascoltato tutto il video?
      Se quanto racconto nel video non è sufficiente, quantomeno a chiarire lo scopo di questa interpretazione, posso allora consigliare la lettura di:
      autoricerca.ch/journal/articles/aer-sas-soz-vel_interpretazione_concettualistica.
      Di più non posso fare...
      Detto questo, non vedo problemi nell'esplorare possibili collegamenti tra fisica e spiritualità. Può non interessare a tutti esplorare una possibile frontiera tra questi due campi di indagine, ma perché un giudizio a priori negativo? Naturalmente, in questo tipo di esplorazione, è necessario non operare travisamenti, sia per quanto riguarda la fisica, sia per quanto riguarda la ricerca interiore (purtroppo sono poche le persone che hanno sufficienti competenze in entrambi i cambi di indagine, per portare avanti una tale esplorazione in modo serio e interessante).

    • @lucaarrigo1004
      @lucaarrigo1004 Před 2 lety

      Innanzitutto le mie scuse per il giudizio affrettato che ho dato inizialmente, e ciò scaturisce da un ulteriore visione del video.
      Secondariamente, sono oltremodo interessato agli aspetti spirituali al quale lei fa riferimento quando descrive le sue esperienze di "danza' e "freddo" e ho travisato il significato della sua esposizione.
      Tornando però al video, piuttosto complesso, non riesco a comprendere come vedere un entità quantistica come concettuale. Riguarderò il video per la terza volta... E magari una quarta se necessario....
      Grazie della sua attenzione

  • @glcpit7797
    @glcpit7797 Před 24 dny

    Alla interpretazione concettualistica manca un elemento fondamentale.

  • @danteinnocenti1976
    @danteinnocenti1976 Před rokem

    Aspetto che qualcuno dica una volta per tutte " Dio ha giocato a dadi col mondo" si fa prima

  • @arinasaba5901
    @arinasaba5901 Před 2 měsíci +1

    quelli che dicono di aver capito qualcosa di questo video non hanno capito in realta nulla !!! io no ci ho capito assolutamente nulla !! se ti sente einstein ti salta adosso.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 měsíci

      Mi dispiace che tu non abbia capito "assolutamente nulla". Perché ritieni che Einstein non avrebbe trovato interessante questa prospettiva?

  • @user-zq8nx4vo8q
    @user-zq8nx4vo8q Před rokem

    Professore hai dimenticato l intenzionalità psitica baibai🎉

  • @briacroa6681
    @briacroa6681 Před 2 lety

    Broccoli e banane rientrano nella classe cibi - che ha un certa natura.
    Per onda e particella la classe analoga non viene denominata. Mi sembra una fallacia. Qual è il nome ? Sistemi fisici fluttuanti nel cervello dei fisici ? ;)

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +1

      I concetti non possono essere classificati in modo coerente in "classi", come aveva ipotizzato a suo tempo Aristotele. Infatti, l'ipotesi che la semantica delle combinazioni concettuali sia di tipo "composizionale" è del tutto insufficiente, non avendo validità generale, e uno dei problemi centrali della ricerca in campo cognitivo è proprio quello di individuare un modello in grado di descrivere i significati emergenti di tutte le possibili combinazioni concettuali. E un modello che è in grado di fare questo è il modello quantistico.

    • @briacroa6681
      @briacroa6681 Před 2 lety

      @@autoricerca Questa impossibilità sembra tuttavia valere solo in certe situazioni, non in assoluto. O no ?

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +1

      @@briacroa6681 Non è una questione di assoluto o di situazioni particolari, ma di semplicemente osservare che i concetti, quando si combinano, creano continuamente connessioni di significato, e questo rende impossibile comprenderli e descriverli semplicemente come "insieme di esemplari".

  • @paolobraghi8874
    @paolobraghi8874 Před 2 lety

    La quantità di presupposti non dedotti e dati per scontati di questo discorso ə talmente grande che non c’è modo di entrare in un confronto. Il tono poi è tipico di chi non ha mai interrogato i propri concetti-guida.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      I presupposti, per definizione, non vanno dedotti, altrimenti non sarebbero dei presupposti. Se invece ti riferisci a dei risultati di cui parlo nel video, ma che non ho potuto spiegare nel video, beh, in un video di 40 minuti non si può certo argomentare ogni cosa. Quanto al “problema del tono”, non so davvero come potrei rimediare, per renderlo più piacevole, se hai dei consigli li accetto volentieri.

    • @leonardostasi6608
      @leonardostasi6608 Před 2 lety +4

      Mi scusi se mi intrometto in questo scambio di battute, ma a me sembra che al sig. Braghi manchino alcuni fondamenti del pensiero scientifico, oppure che volutamente faccia finta di ignorarli.
      L'esposizione del dott. Sassoli de Bianchi è un tipico ragionamento abduttivo (dell'inferenza alla miglior spiegazione) tipico nella storia della scienza, ovvero, si assume una determinata ipotesi e se essa spiega la maggior parte dei problemi all'interno di un determinato dominio della scienza, essa può essere assunta per vera sino ad una dimostrazione avversa.
      Ad esempio per spiegare le irregolarità nell'orbita del pianeta Urano fu postulato l'idea di un ottavo pianeta chiamato Nettuno, il quale poi fu effettivamente scoperto.
      Il punto qui, semmai, è la natura delle ipotesi postulate, ossia, il loro essere "concettuali" e quindi l'apparente difficoltà della dimostrazione di un simile punto di partenza: non è come postulare l'esistenza di un pianeta che potrò, prima o poi, osservare e quindi "dimostrare".
      La questione diventa di natura epistemologica e di filosofia della scienza: la scienza deve "salvare i fenomeni" oppure occuparsi di "come stanno effettivamente le cose"? Ma non è questa la sede per proporre una simile discussione.
      Ciò che volevo evidenziare è che l'esposizione della teoria concettualista non presenta errori formali o di ragionamento logico, semmai è la sua forza persuasiva che può creare problemi a causa della sua "astrattezza", per cui trovo il suo commento piuttosto fuori luogo e sgradevole rispetto ad un'esposizione educata e, soprattutto, condensata in pochi minuti.

  • @enrico14569
    @enrico14569 Před rokem +1

    Trovo affascinante l'interpretazione concettualistica della meccanica quantistica, come pure l'interpretazione relazionale di Carlo Rovelli e altri,, invece l'interpretazione multi mondi, mi sembra, in termini rigorosamente scientifici: un'emerita stronzata, come si fà a credere che esistono infinite copie di noi comtemporaneamente, Come dice Carlo Rovelli: bisogna togliere, non aggiungere strani mondi paralleli,

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Diciamo che bisogna usare contemporaneamente il rasoio di Occam (non più del necessario) e l'antirasoio di Chatton (non meno del necessario). E certamente comprendo che l'interpretazione a molti mondi risulti poco attrattiva a molte "papille cognitive", le mie incluse. In questo articolo, assieme a Diederik Aerts, offriamo un confronto tra il nostro approccio "a molte misure" e l'approccio "a molti mondi": autoricerca.ch/journal/articles/aer_sas_molti_mondi

    • @enrico14569
      @enrico14569 Před rokem +1

      Grazie prof. , mi leggo l'articolo.

  • @arinasaba5901
    @arinasaba5901 Před 2 měsíci +2

    campa cavallo troppa fantasia !!!

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 měsíci +1

      Forse... e forse no, il tempo ce lo dirà.

  • @tomanetopotomane1953
    @tomanetopotomane1953 Před 2 lety

    Dimmi quanto tu verraiiii, dimmi quanto quanto quantoooooo

  • @paulciurca9607
    @paulciurca9607 Před 2 lety

    Insomma brancoliamo nel buio il mondo però adesso chiede risultati

  • @giuseppegiadone8348
    @giuseppegiadone8348 Před rokem

    Ma che dici scusami??

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      Nessun problema Giuseppe, sei scusato! 😉L'interpretazione concettualistica non è così facile da comprendere, senza fraintenderla. Per un approfondimento, potresti provare con questo articolo (scaricabile gratuitamente): autoricerca.ch/journal/articles/aer-sas-soz-vel_interpretazione_concettualistica

    • @giuseppegiadone8348
      @giuseppegiadone8348 Před rokem

      @@autoricerca La domanda era ironica 😅

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před rokem

      @@giuseppegiadone8348 A cosa alludeva la tua ironia?

  • @ermannovergani3574
    @ermannovergani3574 Před 2 lety +1

    Nel tentativo di circoscrivere meglio il problema sotteso alla mia domanda, provo ad essere più specifico, riassumendo in sintesi le posizioni espresse nel video czcams.com/video/S5x-8gsZJUw/video.html a cui ho precedentemente fatto riferimento.
    Credo che in pochi siano disposti a dubitare della fondamentale necessità della fisica di fondarsi sull'algebra la quale, a sua volta, è fondata sull'identità. L'identità dell'ente è concetto fondamentale non solamente per la filosofia, ma anche per la fisica, oltreché per qualsivoglia forma di sapere scientifico.
    Ciò premesso, se due enti A e B si distinguono perché hanno proprietà diverse allora essi, da un punto di vista ontologico, non possono essere identici, sì che l'enunciato "A = B" affermerebbe l'impossibilità ontologica costituente la pretesa di far corrispondere l'impossibile (appunto l'identità di A e B, ossia un nulla ontologico) ad una situazione ontologicamente esistente (la differenza di A da B). Detto più sinteticamente: è impossibile che possa esistere una relazione di identità fra enti con proprietà differenti.
    Questa situazione implica che la teoria del mutamento delle cose nel tempo, che sembrerebbe essere conforme a ciò che è oggetto di comune esperienza e che quindi è considerato ovvio ed intuitivo (c.d. teoria "endurantista", o "teoria A del tempo"), sia contraddittoria in quanto se si accetta l'impossibilità dell'esistenza di una relazione di identità fra enti con proprietà differenti, allora dobbiamo anche accettare l'impossibilità di potersi riferire in modo incontraddittorio al mutare di un unico ente con il trascorrere del tempo.
    Per esemplificare, si può ricorrere ad un esempio che era assai caro al filosofo Emanuele Severino, il quale a mio avviso è stato colui che più rigorosamente di ogni altro filosofo ha mostrato l'incompatibilità di identità e cambiamento dell'ente. Se ad esempio si considerasse il processo di combustione della legna, allora tenere ferma la valenza ontologica del criterio di identità renderebbe impossibile sostenere che il processo di combustione possa riferirsi ad un unico ente che prima è legna (A) e che poi diventa cenere (B), in quanto l'affermazione tale per cui "la legna è diventata cenere" per essere incontraddittoria dovrebbe riferirsi ad un unico ente identico a se stesso, ma al contempo costituirebbe la pretesa di affermare l'impossibile esistenza di una relazione di identità fra enti con proprietà differenti, appunto: la legna e la cenere.
    Severino ha mostrato la difficoltà di attribuire valenza ontologica all'ipotesi c.d. endurantista poiché ha mostrato che il problema irrisolvibile in cui tale ipotesi si imbatte consiste nell'attribuire al cambiamento degli enti una valenza ontologica, ossia consiste nell'affermare il cambiamento "dell'essere" degli enti. In altri termini, un ente, per potersi considerare genuinamente "cambiato", deve necessariamente avere proprietà che precedentemente al cambiamento siano incompatibili (ossia mutuamente esclusive) rispetto alle proprietà che esso ha ad avvenuto cambiamento: nel nostro esempio, prima della combustione l'ente detto "legna" deve avere proprietà incompatibili con quelle che ha ad avvenuta combustione, allorché lo stesso ente è detto "cenere". Perché vi sia un cambiamento ontologico dell'ente "legna" in "cenere" è necessario infatti che almeno qualche proprietà della legna non sia più (ovvero che sia diventata nulla e ciò implica imbattersi nella massima delle contraddizioni che identifica il nulla con l'essere qualcosa), altrimenti se nessuna proprietà della legna si annullasse con l'accadere della combustione, la legna rimarrebbe immutata rispetto al suo stato precedente alla sua combustione.
    Per risolvere la contraddizione sembra quindi necessario abbandonare l'ipotesi endurantista, per la quale l'esistenza di ogni ente si esaurisce nella propria spazialità tridimensionale che è (= esiste) esaustivamente ed esclusivamente nel presente ed il cambiamento consiste nel perdere (annullamento di) o nell'acquisire (creazione dal nulla di) proprietà da parte dell'ente. La contraddizione si risolverebbe abbandonando l'ipotesi endurantista e sostituendola con quella perdurantista (anche se in questo caso però si deve abbandonare il riferimento a Severino perché non ritengo il suo pensiero esattamente riconducibile al perdurantismo).
    Secondo l'ipotesi perdurantista si deve pensare l'identità dell'ente come un complesso di proprietà tra loro sempre relazionate e riferite ad un determinato istante di tempo: l'intero complesso di proprietà che costistuiscono l'ente quindi sarebbe un'articolazione relazionale tale per cui l'ente sarebbe dotato di una certa proprietà relativamente ad un tempo e sarebbe dotato di un'altra proprietà relativamente ad un altro tempo.
    In tale ipotesi (c.d. "perdurantista", o "eternista" o "teoria B del tempo") l'identità di un ente potrebbe pensarsi come l'intero "verme quadridimensionale" di cui parla la fisica relativistica che è una linea di universo costituita da parti temporali tutte differenti ed aventi una certa arbitrarietà perché ogni parte potrebbe essere ottenuta sezionando arbitrariamente il "verme quadridimensionale".
    La contraddizione implicata dal cambiamento sotto l'ipotesi endurantista pertanto sarebbe risolta perché la sezione del verme a cui ci si riferisce come "legna" non sarebbe mai la stessa sezione a cui ci si riferisce come "cenere".
    Per amore di imparzialità occorre dire che l'ipotesi perdurantista, per quanto incontraddittoria, non è comunque priva di conseguenze foriere di enormi problemi: anzitutto non è chiaro quale necessità ontologica terrebbe assieme le infinite sezioni arbitrarie in cui il "verme" quadri-dimensionale sarebbe suddivisibile (non si sa neppure quale necessità sarebbe responsabile di tale suddivisione). Non si vede peraltro in base a quale necessità ontologica durante il processo di combustione dopo la legna ardente dovrebbe presentarsi della cenere anziché ad esempio una pentola di fagioli. Se non vi è una necessità ontologica che determina lo svilupparsi del processo di mutamento, non possono esistere neppure cause che producono effetti in quanto nessi necessari tra le "sezioni" susseguentisi nel corso del processo. Nella realtà ontologica quadri-dimensionale ogni sezione del "verme" deve essere immutabile e deve esistere eternamente e simultaneamente a tutte le altre; quindi non può esistere alcuna causalità non potendo esistere né effetti né cause, essendo tutto immutabilmente come è stato, come è e come sempre sarà per l'eternità. Ciò implica che il cambiamento sia totalmente privo di valenza ontologica: nulla cambia, quindi ogni variazione è semplicemente un'illusione (un nulla ontologico). Daccapo, non si sa quale necessità sarebbe responsabile dell'insorgere di tale illusione in quanto la variazione è pur sempre oggetto d'esperienza, sì che viene da chiedersi come sia possibile il variare se tutto è immutabile. L'unica risposta possibile sembra quella tale per cui la variazione è dovuta allo spostarsi del "verme" quadri-dimensionale all'interno di un'ulteriore dimensione (quindi la realtà avrebbe 5 dimensioni): tale spostamento determinerebbe l'illusione del cambiamento, che sarebbe a sua volta determinata da una variazione della posizione del verme rispetto all'ulteriore "quinta" dimensione. A questo punto sembra che ciò che era stato fatto uscire dalla porta (la valenza ontologica del cambiamento) sia fatto rientrare dalla finestra nella forma del mutare nel tempo della posizione del verme.
    La domanda che le pongo è quindi la seguente: come si pone il paradigma concettualistico di fronte a tale situazione problematica ?

    • @leonardostasi6608
      @leonardostasi6608 Před 2 lety +1

      Da filosofo a filosofo, credo che, di base, non ci sia spiegazione, o meglio, che non sia possibile una "dimostrazione" della necessità che uno stato di cose si presenti ad un tempo T, rispetto ad un altro stato di cose.
      Da un punto di vista meramente metafisico, la risposta del problema del divenire, credo sia, piuttosto banalmente, che la netta distinzione tra A e B (legna e cenere in questo caso) sia da attribuire esclusivamente ad un problema di logica formale. La realtà però non si comporta in questo modo, a tal proposito credo che ignorare i risultati della logica dialettica sia impossibile. A è B in tutti i passaggi che ci sono nella trasformazione e anche prima di essa, per il semplice fatto che la realtà concreta ammette la contraddizione, per quanto possa sembrare paradossale da un punto di vista della logica formale o analitica.
      Qui arriviamo al secondo punto: le conclusioni dei nostri ragionamenti sono, per lo più, inferenze induttive che si basano sul preconcetto, privo di necessità logica, che la natura abbia un andamento regolare. Le analisi di Hume sono, a tal proposito, sempre attualissime e pongono una seria difficoltà per l'accettazione di un "giudizio definitivo" riguardo ad un fenomeno.
      Io credo che le dimostrazioni siano date solo ed esclusivamente nell'ambito delle verità analitiche, dove siamo noi, in un certo senso, a dettare le regole del gioco. Per quanto riguarda, invece, le conoscenze sintetiche, al massimo possono essere persuasive, ma mai esaustive della natura di un fenomeno, se non altro fino a quando non potremo dimostrare la necessità della regolarità dei fenomeni, cosa tra l'altro impossibile, almeno non usando un metodo induttivo.
      Una visione interessante a questo proposito, può essere il concetto di tipicità di Boltzmann, introdotto in meccanica statistica per spiegare l'irreversibilità dei processi naturali e il secondo principio della termodinamica.
      Cordiali saluti

    • @landofw56
      @landofw56 Před 2 lety +1

      Più si conosce, meno si comprende, più si approfondisce, più si amplia la superficie.

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +2

      Il “verme quadridimensionale” fa riferimento all’idea di 'universo blocco': risolve il problema del cambiamento… eliminando il cambiamento! Ma la risposta alla tua domanda è molto semplice: l’interpretazione concettualistica, a mio modo di vedere (dovrei però riflettere più attentamente), non prende una posizione specifica circa il problema che enunci. Ma nemmeno sono sicuro che sia un vero problema in fisica. Ragionando in termini naïf, l’identità di un’entità può essere definita per mezzo di un certo numero di proprietà intrinseche, che la caratterizzano. Se alcune di quelle proprietà smettono di essere attuali, ovviamente viene meno, per definizione, l’identità in questione. In fisica, ad esempio, un elettrone evolve nel tempo, cambia di stato, ma non smette per questo di possedere un particolare valore di carica elettrica, di spin frazionario, una particolare massa a riposo... Se e quando entra ad esempio in collisione con un positrone, avviene però una trasformazione radicale, dove possiamo senz’altro dire che quell’elettrone non c'è più. È possibile allora spostare il punto di vista dal livello del singolo elettrone, che ha una permanenza limitata, a quella del campo elettronico e fotonico, il cui grado di permanenza è molto più alto… ma presumo che non ti sto raccontando nulla di nuovo.

    • @ermannovergani3574
      @ermannovergani3574 Před 2 lety +1

      @@autoricerca Grazie per la tua risposta che trovo soddisfacente. Certamente anche io dovrei riflettere di più e soprattutto dovrei approfondire meglio alcuni aspetti dell'interpretazione concettualistica, ma, stando a quanto ne ho potuto comprendere sinora con i miei strumenti (che non sono quelli di un fisico, ma piuttosto quelli di un umile teoreta metafisico), trovo profonda sintonia con quanto anche io ho potuto trovare nella mia ricerca filosofica: ad esempio ciò a cui ti riferisci quando parli dello "spostamento" ad un livello in cui «il grado di permanenza è molto più alto», dal mio punto di vista assume un senso assai pregnante a livello metafisico.

  • @mariorossi7225
    @mariorossi7225 Před 2 lety

    Ragazzi, non c'è problema, con le parole si aggiusta tutto..benvenuti in filosofia.
    La buona notizia è che almeno si risparmiano soldi che tanto ormai non avete bisogno di ciclotroni mascarponi e collider vari..o no ? :-)

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +1

      Non è scorretto quello che scrivi, sebbene sembri dare alla alla parola "filosofia" una immeritata connotazione negativa. Considera che, guardando le cose sulla lunga distanza, non ci può essere buona scienza senza buona filosofia. Sono molti tra l'altro i filosofi (con competenze scientifiche) che si interessano di fondamenti delle teorie fisiche, e sono molti i fisici che si interessano di argomenti fondazionali che trovano poi dei posti di lavoro nei dipartimenti di filosofia.

    • @mariorossi7225
      @mariorossi7225 Před 2 lety

      @@autoricerca
      Non sono d'accordo quando dici che "non ci può essere buona scienza senza buona filosofia".
      Sicuramente penso che non si possa fare "buona" filosofia senza una solida conoscenza delle risultanze scientifiche ma penso che la ricerca scientifica possa benissimo fare a meno delle "risultanze" filosofiche, a meno di non trovarsi a conversare con il più becero tra i scientisti, ma è anni ormai che non se ne incontra più uno.
      Volessi dare un taglio provocatorio alla conversazione potrei dire che i "fisici" hanno incominciato ad avvicinarsi alla filosofia ( tralasciando crisi mistiche , vagheggiamenti senili di fine carriera e burn-out mentali\intellettivi ) quando hanno incominciato a non capirci più nulla di quello che stavano e stanno sottoponendo a verifica sperimentale; una cosa del genere : " signori, qua non ci capiamo più nulla, proviamo con i filosofi che è 2000 anni che stanno a parlare di cose di cui non capiscono nulla che magari potrebbero darci una mano..." 🙂
      Scienza e filosofia camminavano con lo stesso passo durante il IV secolo a.c. , a quei tempi tutto funzionava benissimo, adesso no.
      Alla indecidibilità su qualsiasi "questione" filosofica si è aggiunta l' "indecidibiltà" della fisica quantistica e tutto quanto sembra riporti il tutto al topos del cieco che guida un sordo a cui sono stati bendati gli occhi.
      Il tentativo di Hofmann di fondare una nuova ontologia è quanto di più interessante e stimolante io abbia letto negli ultimi tempi, ma non siamo più nella scienza, siamo nel campo della speculazione e del raffinatissimo "gioco" intellettuale, siamo quasi vicini ad una espressione poetica.
      Come si fa a render conto della materia che prende coscienza di se stessa..come si fa..non si esce dal proprio cervello, non si esce dal proprio cranio..rassegnamoci 🙂

    • @autoricerca
      @autoricerca  Před 2 lety +1

      @@mariorossi7225 Con il termine di "cattiva filosofia" (per opposizione a "buona filosofia") intendo (in accordo con il fisico David Deutsch che ne ha molto parlato) non quella filosofia che è semplicemente falsa, ma che impedisce attivamente la crescita di altre conoscenze. Un esempio è quello dello strumentalismo, che ha impedito a determinate prospettive, come quella di Schrödinger e di Heisenberg, di essere prese sufficientemente sul serio, approfondite, elaborate, migliorate ed infine possibilmente unificate.

  • @manuelafrattaroli6009
    @manuelafrattaroli6009 Před 2 lety

    B⁰