INCIDENTE di Casteldaccia - Come si deve lavorare negli spazi confinati.
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- čas přidán 4. 08. 2024
- Il 6 maggio 5 operai sono morti dopo essere stati esposti ad esalazioni di idrogeno solforato durante lavori di ordinaria manutenzione di una vasca fognaria nel comune di Casteldaccia, vicino Palermo.
I pericoli collegati ai lavori in SPAZI CONFINATI sono ben noti e le procedure per la mitigazione dei rischi ad essi collegati sono sviluppate e codificate nelle norme vigenti, vanno solo applicate coscienziosamente e con scrupolo.
Cos'è uno spazio confinato? Chi può accedervi? Con quali dispositivi di protezione? Quali sono le procedure operative?
Cerchiamo di rispondere a tutti questi quesiti, tenendo ben presente che norme e procedure avranno sempre una efficacia limitata fino a quando in tutti noi non si svilupperà una CULTURA DELLA SICUREZZA diffusa e radicata.
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00:00 Incidente di Casteladaccia
01:08 Normativa sui lavori in spazi confinati
01:35 Cos'è uno spazio confinato
03:11 Chi può accedere agli spazi confinati
04:00 Come si deve accedere agli spazi confinati
06:36 La cultura della sicurezza - Věda a technologie
Mi è capitato di lavorare in svariati ambienti pericolosi e la cosa che sempre mi ha stupito è quanto sia rara la capacità delle persone direttamente coinvolte di dire di no nel momento in cui si chiede loro di compiere mansioni senza che esistano i prerequisiti minimi di sicurezza per fare ciò. Hanno purtroppo quasi sempre la meglio delle considerazioni "umane" che a posteriori, quando ci è scappato il morto/invalido, sembrano sempre ridicole: fretta (capocantiere/caporeparto col fiato sul collo), comodità (si lavora più comodi senza guanti, caschi, maschere), senso del "dovere", solidarietà coi colleghi che "lo fanno pure loro", abitudine all'obbedienza, fatalismo, ecc.
Assolutamente vero!! Tutte cose che sfuggono alle norme e alle leggi, per questo dico con forza che la cultura della sicurezza è fondamentale, solo questa può operare a livello istintivo e scalzare tutte questi fattori che hai elencato.
Anche tanta spavalderia "devi essere proprio scemo perché ti succeda qualcosa"
E non vogliamo metterci il lavaggio del cervello con le tonnellate di film e serie TV americane, che ripetono ad ogni occasione il mantra "E' UNO SPORCO LAVORO, MA QUALCUNO LO DEVE PUR FARE." sempre recitato dall'eroe di turno?
Concordo, poi spesso uccide più la truppa confidenza che l'inesperienza. Come i disastri in montagna: tutte le volte si sente "erano escursionisti esperti"...
Purtroppo a me, abituato ad usare le protezioni, tre colleghi hanno detto: "Perché le usi? Noi che non le usiamo siamo i più stupidi?". Se il silenzio è assenso, in quel momento sono ammutolito per la loro imbarazzante stupidità.
Grazie per aver ricordato a tutti che certe leggi esistono da molti anni. 😢
La lettura delle norme fa tornare alla mente tanti episodi avvenuti, colpisce ma fa comprendere quanto sia fondamentale non sottovalutare i rischi. Video utilissimo e da diffondere
La cultura della sicurezza.
Con questa frase hai detto tutto.
Grazie del bel video.
Proprio così. Complimenti per il video. Il problema è proprio questo.
Complimenti hai toccato il tasto giusto. Non facciamo sicurezza così si risparmia e c'è più guadagno. Una vergogna.
Non so se in Italia è già così, ma in Ticino si è risolto introducendo un sistema di bonus/malus sull'assicurazione infortuni che colpiva il datore di lavoro, anche per le bagatelle (infortuni con prognosi minore di 3 giorni).
Da allora oggetti mitologici quali elmetti, guanti, cuffie e tutti gli altri DPI sono comparsi "magicamente" sui cantieri, come pure imprenditori estremamente interessanti alla salute dei dipendenti e HSE che uscivano finalmente dai loro uffici.
il problema della sicurezza sono anche dirigenti che pensano a svolgere le mansioni il più velocemente possibile, in economia o massimizzando i profitti; sono dirigenti che sfottono o minacciano i dipendenti nello svolgimento di mansioni a rischio senza pensare in primis alla sicurezza; sono lavoratori che si sentono minacciati o mobbati da dirigenti incoscenti e che non hanno il coraggio o il modo di opporsi a queste pratiche delinquenti!
bisogna cambiare la mentalità e creare la cultura della sicurezza!
Sempre contenuti di grande qualità.
Per 25 anni sono stato al comando su navi mercantili, ed entrare in spazi chiusi accadeva abbastanza spesso, condivido tutto quando da lei detto, aggiungo in più, che a bordo, prima di entrare in spazi chiusi, oltre a tutte le procedure da lei descritte si facevo in più una analisi dei rischi, ed il personale aveva a disposizione come da procedure ben precise un dettagliato ed utilissimo check List da completare e firmare prime di accedere in detti spazi chiusi
Nei settori ad alta specializzazione l’attenzione per la sicurezza è molto alta!
In marina, aeronautica, oil e gas ecc è più difficile che accadano eventi del genere.
Il problema grosso è l’edilizia e le manutenzioni a bassa specializzazione.
Ottimi contenuti, la cultura della sicurezza é un qualcosa che manca, tuttavia non deve essere sostitutiva all'impegno da parte delle committenti, imprese a svolgere vera formazione in materia. La stessa inoltre non puó essere sostitutiva al controllo degli ispettori ed é documentato da molte inchieste che la situazione degli organi di controllo oggi é al colasso. Consideriamo infine che certe aziende e parti del sistema economico capiscono solo il bastone ovvero la sanzione amministrativa.
Grazie per la serietà della sua informazione
👏👏👏 cultura della sicurezza è quello che manca in questo paese.
Grazie per chiarezza, competenza e serietà.
Concordo appieno. Complimenti per il lavoro che svolgete.
Sempre utile grazie
video e morale eccellenti. Grazie.
Grazie di cuore!!♥️
Grazie!
video e riflessione sul tema davvero notevoli
Grazie Michele!! 🙏
30+ anni nell'Oil&Gas...di H2S...ne ho "annusato" un po..cmq voglio fare notare le date delle leggi citate: 2008 e 2011...praticamente l'altro ieri, è questo che la dice lunga sul ritardo culturare italiano....e dico italiano perchè ho avuto modo di confrontarmi con il mondo anglo-americano
Pienamente d’accordo! Siamo molto indietro!!
Nei miei cantieri davo sempre queste direttive: pulisci, mettiti comodo, ora puoi lavorare
Bravi!
molto bravo, molto preciso, molto completo. C'è solo da imparare. Ma scommettiamo che succederà ancora?
No, non scommetto… 😞
@@comunicazionetecnologica no,d'accordo, moralmente non si può; ma siamo in italia.......
Sebbene non sia direttamente correlato al video in questione, vorrei proporre un argomento per un futuro video.
Dato che la maggior parte delle persone non è sufficientemente informata sull'argomento, ritengo che un video su come gestire i pedaggi e sulla loro utilità potrebbe essere molto utile.
Ciao Gianluca, son da quando ho iniziato a lavorare in aziende, a partire dal tirocinio, ho sempre avuto questa indole a pensare al peggio.
E vedere gente che non metteva tappi, o guanti o altro... Era già problematico.
Sono di Palermo, e conosco già la situazione economica già disastrosa di AMAP. E non mi stupirebbe che, nonostante gli obblighi, per natura economica qualche strumento o DPI sia carente.
È assurdo come nel 2024, non solo con tutta la tecnologia presente, e la conoscenza, non ci sia, una vera e propria concezione del rischio, perché si, avere conoscenza della sicurezza è fondamentale, ma come mi è stato insegnato al primo corso sulla sicurezza, quella che manca è la percezione del rischio.
Il video me lo guardo dopo.
Ma sono scandalizzato di una cosa. Dei 5 operai morti del cantiere di Firenze ne abbiamo sentito parlare per giorni e giorni.
Mentre i 5 operai di questo incidente sono spariti alla velocità della luce dai tg e dai giornali e io.non nemmeno sentito nessun particolare su di loro (nome, cognome, nazionalità, età).
Esistono morti sul lavoro di serie A e altri di serie B?
I committenti non sono tutti uguali?
Non credo che sulle vittime si possa fare discriminazione ma evidentemente alcuni committenti fanno più notizia di altri...
I morti di Firenze sono morti in un cantiere Esselunga.
Con una veloce ricerca Google chiunque si può informare di come la corrente politica che governa da decenni la città e la regione la pensi circa il gruppo Esselunga e il suo defunto fondatore, Bernardo Caprotti.
Mettiamola così: fossero morti in un cantiere identico, ma per dire, della Coop, anche quei cinque sarebbero stati morti di serie B.
Entrambi i casi, trattandosi di uomini, nessuna ha organizzato una fiaccolata
@@ems7993 Veramente la fiaccolata per i morti del cantiere di Via Mariti c'è stata.
@@__FM__ Si ma poca roba rispetto a quella che è la vera emergenza nazionale
Vivendo a Palermo, quindi vicino Casteldaccia, posso dire che la notizia qua si è sentita e anche molto. Il problema è che, come al solito, si cerca di risparmiare sulla sicurezza degli operai per avere un qualunque vantaggio (stipendio più alto, privilegi ecc...).
Ottimo video il vosto, come al solito.
La sicurezza è considerata solo una spesa e na rottura di scatole. Questi sono i risultati…
@@comunicazionetecnologica esattamente, considerando anche che al sud si ha per indole della gente un inciviltà maggiore, non mi posso aspettare tanto...
@@comunicazionetecnologica Scusa Gianluca, sono già intervenuto prima ma mi hai dato lo spunto per un'altra riflessione. La sicurezza, quando è parte integrale della realizzazione, diventa un fattore di risparmio perché aiuta a razionalizzare il cantiere. Molte volte la mancanza di sicurezza è dovuta alla pigrizia mentale di chi organizza che non fa lo sforzo di immaginarsi la maniera più razionale di realizzare l'opera.
@@RomoloGessi31per commenti come il tuo c’è sempre spazio!! Grazie!!
Ottimo video, grazie! In ogni appalto mi pare siano previsti i costi della sicurezza che sono aggiuntivi ai costi dell'appalto stesso e che vanno trasferiti pari pari al subappaltatore che esgue il lavoro. Erano previsti questi costi della sicurezza per chi doveva eseguire il lavoro in subappalto?
Con questo video avete chiarito alla perfezione come si deve lavorare in sicurezza per tornare VIVI a casa a fine giornata lavorativa.... Purtroppo nel caso di Casteldaccia come nel caso di Brandizzo (ed in tantissimi altri casi, ma questi sono i più ecclatanti, oltreché sono avvenuti ai due estremi dell'Italia, a dimostrare che OVUNQUE c'è questa pessima abitudine...) non è stata applicata la cultura della sicurezza! Se un responsabile PREME perché il lavoro venga fatto in fretta ma il lavoratore reputa che non si stia lavorando in sicurezza, il lavoratore stesso ha l'OBBLIGO di interrompere immediatamente l'attività o non iniziarla affatto se reputa che non vi siano tutti i presupposti di sicurezza! Mi occupo di manutenzione industriale, da 5 anni ho anche l'abilitazione per l'accesso agli spazi confinati,, OGNI ANNO la mia azienda mi obbliga ad effettuare un refresh sulla sicurezza, e se devo effettuare attività non rutinarie, prima di iniziare l'attività devo compilare tutta la documentazione sulla sicurezza e devo avere l'approvazione dei responsabili della sicurezza aziendale prima di procedere.... Sulla sicurezza sul lavoro non si scherza, basta un secondo in cui si abbassa la soglia di attenzione e ci si fa male..... Anche in modo grave!
In molti spazi confinati, spesso e volentieri, non viene data molta importanza al fatto ,molto importante, che l’H2S è pesante e quindi non volatile rispetto all’aria circostante. Quindi ha la tendenza ad accumularsi in tutti gli anfratti dei posti di livello più basso; naturalmente in queste aree si rende necessario l’uso dell’aria forzata, a volte anche gas inerti, per una accurata operazione di bonifica. Il “permesso di lavoro” compilato da chi deve eseguire il lavoro, deve esporre al suo interno, tutte le problematiche del lavoro da eseguire e le soluzioni applicate per la loro risoluzione. Il suddetto “permesso di lavoro” presentato ai proprietari dell’impianto viene da loro approvato, per dare inizio ai lavori, previa accurata verifica e accertamento che le operazioni di sicurezza siano state correttamente eseguite.
Pienamente d'accordo la coltura della sicurezza sul lavoro in base alla pericolosità deve regnare sovrana!!! Allora tutti i corsi di formazione per la sicurezza su spazi confinanti a cosa servono? Se poi il capo cantiere presto! Presto ! Che dobbiamo fare in fretta altrimenti costiamo troppo al azienda è quindi in barba alle regole di sicurezza lavorare senza dispositivi di sicurezza è da stupidi noi operai per paura di essere licenziati Zito e Mosca è lavora è quello che è successo a casteldaccia!! I responsabili cosa diranno ai famigliari di chi è uscito per andare a guadagnarsi un pezzo di pane per la famiglia ed ora non farà più ritorno a casa? Bella figura che fa la nostra Italia a livello mondiale !!!!!
Come giustamente specificato la sicurezza sul lavoro deve essere al primo posto però, purtroppo, ritengo che il legislatore fa ben poco in tal senso, oltre ad applicare sanzioni economiche o penali non fa. Una formazione del genere non dovrebbe essere lasciata solo nelle mani del datore di lavoro, dovrebbe essere messa in atto da tutte quelle realtà pubbliche, come ad esempio i vigili del fuoco nazionale, ed ispettorato del lavoro che dovrebbero farsi carico sia della formazione continua anche della parte economica. Questo lo dico da dipendente, io fortunatamente lavoro per un azienda, con miglia di dipendenti, che può permettersi di affrontare il costo di tali formazioni, cosa non sempre fattibile per le piccole realtà, capisco che c'è una legge e che vada rispettata senza se e senza ma però, sempre secondo me, un bene come la salute deve essere interesse pubblico ed a carico del pubblico.
Purtroppo si danno questi tipi di lavoro a ditte di subalpalto, con personale non esperto e pagato poco. Per questo succedono sempre incidenti, anche mortali. Io lavoro in una officina metalmeccanica, con vari rischi anche gravi, ma non ho mai visto nessun controllo da parte di chi lo deve fare, le sicurezze ci sono tutte, ma alla fine e' sempre il singolo lavoratore che deve usare anche un po' di testa quando lavora.
A mio avviso non manca la cultura della sicurezza, manca la cultura. Punto. Da quello che si legge dai giornali i lavoratori coinvolti erano entrati dove non dovevano entrare. Sembra che non fossero stati autorizzati. Non conoscevano i rischi dell'ambiente confinato, né erano tenuti a conoscerli dato che non dovevano entrarci. Se ciò fosse confermato dalle indagini, il problema non sarebbe tanto la mancata applicazione delle procedure di sicurezza, ma proprio la mancanza di senso civico: non si entra dove non è tuo, dove non sei autorizzato. Se al contrario emergesse che qualcuno li ha autorizzati, si profilano due ipotesi: o questo qualcuno era totalmente ignaro delle leggi sugli spazi confinati (colpa sua, ma soprattutto di chi ce l'ha messo), oppure era consapevole ed ha pensato di mettere a rischio la vita di altri per tornaconto (un pensiero criminale). Contro il pensiero criminale la sola "cultura della sicurezza" che può fare? Ci vuole cultura in generale.
Come darti torto… 😞
Tutto quello che è stato detto e giusto ma io mi chiedo lo spazio confinato era segnalato ?
Perché altrimenti stiamo parlando d'altro.
Non c’è bisogno che sia segnalato perché sia tale, solo le caratteristiche dello spazio al quale si accede che lo qualificano!
C’è bisogno della scritta “carico sospeso” per non passarci sotto?
È appena accaduto un altro incidente, sempre in Sicilia, precisamente a trapani...
😢
Lavori presi in sub/sub appalto.. non guardano certe cose.. chi ci rimette è sempre l'operaio
Ho l'impressione che questa storia del sub appalto stia diventando il capro espiatorio di tutto quello che accade.
Ma siamo proprio sicuri che senza queste tragedie non accadano lo stesso?
Io nutro forti dubbi!!!
Certo che ne accadono tante.. tutte collegate ai profitti e risparmi
Concordo col fatto che sta storiella del sub-appalto è una grossissima stronzata inventata da sindacalisti senza un briciolo di cervello per dare aria alle loro bocche che dovrebbero essere sigillate col cemento. Se non rispetti la procedura scritta nero su bianca e chiara come il sole non c'entra niente il sub-appalto.
Purtroppo la cultura della sicurezza si insegna con controlli sufficientemente frequenti rendere economicamente non convenienti all'impresa non applicare la normativa di sicurezza.
Altrimenti non se ne uscirà mai.
I controlli servono e devono essere più capillari e attenti, ma questa non è assolutamente la strada per diffondere cultura!
La cultura, non solo della sicurezza ma anche in generale, si diffonde con l’informazione e la formazione, ma quella vera, non la formazione degli attestati falsi, ottenuti solo per avere il pezzo di carta!!
@@comunicazionetecnologica avete perfettamente ragione ma, dopo ventanni di lavoro e dieci come RLS, non penso che la cosa passi senza volontà aziendale.
Volontà che non c'è perchè la sicurezza è sicuramente un costo con un rientro a lungo termine.
Senza rende l'assenza di sicurezza un costo elevato e certo non se ne uscirà mai.
Incidente fotocopia di quello della stazione di Brandizzo: superficialità e noncuranza.
Se servono le norme ( e neanche quelle vengono rispettate) vuol dire che c è una grandissima ignoranza e spesso sono proprio i diretti interessati a non utilizzare i DPI che hanno in dotazione
A quanto pare le leggi che regolamentano la sicurezza ci sono.
Quante ne vuoi!!!
Il problema è che non c'è la cultura della sicurezza, quando arrivi in un nuovo cantiere ti chiedono ma mi devo mettere il casco ?? Oppure sali sulla piattaforma aerea ma mi devo mettere la cintura?? Ma come vogliamo andare avanti ti viene l'esaurimento a dire sempre le stesse cose anche se fai mille corsi per la sicurezza, ricordiamoci che la sicurezza la facciamo noi lavoratori
Hai visto il video fino alla fine? 😉
👍
Esatto purtroppo manca la cultura
Se non se ne parla nei giusti termini non cambierà mai nulla.
Purtroppo la narrazione corrente va in tutt’altra direzione…
Parole Sante , però purtroppo il profitto viene prima
Ormai a livello di capacità PRATICHE IN ITALIA SIAMO ALLA FRUTTA. ( TANTA TEORIA) 😠
Ma assolutamente NO!!!
Per ogni evento del genere ci sono millemila attivita quotidiane svolte ad altissimo livello da imprese e maestranze italiane, in Italia e all’estero!
Però si sa… fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce…