IMPARARE IL PIANOFORTE DA SOLI (PARTE 2) 🎹 PIANO AUTODIDATTA

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  • čas přidán 28. 11. 2020
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Komentáře • 54

  • @francescafiorentino753
    @francescafiorentino753 Před rokem +1

    Continua così sempre, sei troppo bravo. Canale stupendo

  • @and_rew9768
    @and_rew9768 Před 2 lety +2

    Bravo maestro, spiegazione veramente chiara e semplice. 🏆🔝🥇

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před rokem +1

      Grazie di cuore per il tuo commento e scusa per la risposta tremendamente tardiva!! 🙏

    • @and_rew9768
      @and_rew9768 Před rokem

      @@patricktrentini buongiorno, meglio tardi che mai 🙂🤗

  • @katanafire6799
    @katanafire6799 Před 3 lety +1

    Grazie ai tuoi tutorial mi sto molto divertendo a suonare il piano

  • @javieruza4779
    @javieruza4779 Před 3 lety +3

    Paaatrick: Che piacere rivederti sul canale con un video così importante che spiega i dettagli più insignificanti ma altrettanto importanti per la buona esecuzione di un brano musicale. Dal minuto 7:23, ho visto che quando Lei ha dato il trucchino per fare l'accordo: DO-MI-SOL, sulle dita numero 2 e 4, Ha creato una curvatura sottile e delicata. Penso che questo sia il segreto e lo metterò in pratica e Le raccontarò dopo. Quando suonavo questo tipo di accordo soprattutto con le dita 5 e 3, ero così nervoso che non avrei suonato il tasto sbagliato, col dito 4 sarebbe diventato così rigido che era orizzontale, ovviamente, l'accordo suonava scadente e debole; però già sa il mio nuovo problema. Veramente mi sento felice di trovarLo quì in questo canale, perchè si può sentire che Lei lo fa prima di tutto, come professionista-accademico, e secondo, con passione ed amore. Sono molto grato con Lei. Un abbraccio. Javier

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety +1

      Grazie a lei Javier! Dice bene, essere rilassati e non rigidi è assolutamente uno dei segreti per suonare i tasti giusti, in maniera corretta e senza fatica! Un caro saluto!

    • @christiancarano7243
      @christiancarano7243 Před 7 měsíci

      Puoi salutarmi dopo

  • @francescogaspardone6961
    @francescogaspardone6961 Před 3 lety +5

    Video fatto benissimo come anche la prima parte. Sono uno studente di pianoforte al conservatorio di Torino, ho appena terminato il triennio e ho iniziato il biennio quest’anno. Nel preparare l’esame finale ho sforzato troppo e mi sono procurato una tendinite che per fortuna ormai è in via di guarigione, ho purtroppo spesso problemi di rilassamento e non riesco a decontrarre i muscoli in seguito alla produzione del suono a causa di una cattiva impostazione del mio primo insegnante che non prendeva in considerazione questo importantissimo aspetto. Secondo lei lavorandoci su sono ancora in tempo a rimediare e colmare questa profonda lacuna? La ringrazio

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Gaspa! Innanzitutto, se ne hai piacere, diamoci pure del tu! Ti ringrazio per il tuo messaggio e per i complimenti. Li faccio anch'io a te per il tuo percorso di studi e mi spiace tu abbia avuto il problema di cui mi parli.
      Personalmente sono certo che si possa risolvere, quindi se vuoi la mia opinione sulla possibilità di imparare a decontrarre meglio e allontanare quindi il rischio di altri problemi ai tendini sono certo tu possa farlo. La cosa importante sarebbe capire "dove" si trova questo problemino posturale d'impostazione che ti ha portato alla tendinite, perché - come ben sai - i punti di "snodo" nei quali si può verificare un irrigidimento o un'angolazione errata sono molti (spalla, gomito, polso, ecc). Una volta individuato il problema potrai certamente, con esercizi mirati, lavorare per risolverlo e allontanarlo definitivamente!
      Se hai dubbi o bisogno di chiarimenti chiedimi pure, ti rispondo volentieri! Un caro saluto!

  • @claudiolr3886
    @claudiolr3886 Před 3 lety +2

    Ciao Patrick, ho scoperto da poco il tuo canale e sto guardando tutti i video passati che hai pubblicato. Innanzitutto ti faccio i complimenti per il tuo modo di esporre gli argomenti; sei uno che "buca" il video. Ora una domanda, scusa se banale, ma io suono semplicemente per passatempo, senza velleità.
    La cosa che mi dà più fastidio non è tanto sbagliare nota, quanto schiacciare inavvertitamente due tasti adiacenti contemporaneamente , non capisco come facciano i pianisti non vedenti... Ci sono esercizi specifici o è una cosa che si risolve col tempo provando e riprovando? Scusa nuovamente per la banalità della domanda e grazie!

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Claudio, grazie di cuore per i complimenti, mi fa molto piacere!!
      La tua domanda è assolutamente benvenuta e non banale, snxi. Solitamente il problema dello schiacciare due tasti adiacenti contemporaneamente viene da una certa "rigidità" della mano unita alla difficoltà di trasferire correttamente l'azione da un dito all'altro.
      Da un lato è certamente una questione di esercizio e di indipendenza delle dita, ci vuole pazienza e ripetizione continua degli stessi movimenti - purché corretti - affinché la mano assimili le sequenze e le dinamiche muscolari necessarie per applicarle.
      Dall'altro lato è possibile che sia proprio il discorso della decontrazione (di cui parlo in questo video e in quello precedente) a causarti il problema. A tal riguardo ti consiglio di applicare nelle tue sequenze la leggera "articolazione" che tratto nel video (ossia sollevare leggermente il dito dal tasto prima di suonare il tasto stesso, purché fatto, ribadisco, con scioltezza, alzando poco e senza irrigidire).
      Da ultimo un esercizio molto utile (seppur faticoso e delicato dal punto di vista del rischio di irrigidimenti tendinei, quindi da fare "cum grano salis") è il cosiddetto esercizio delle 5 dita: metti le 5 dita della mano su 5 tasti adiacenti, abbassi contemporaneamente tutti e 5 i tasti, mantieni la posizione tenendo i tasti abbassati e tutto il resto rilassato e fai delle sorte di "ripetizioni" - tipo palestra - suonando per 4 volte il pollice tenendo gli altri tasti ancora abbassati.
      Dopo la 4° ripetizione col pollice lo lasci giù e fai la stessa cosa con il 2° dito, e così via fino al 5° dito. Ogni dito farà quindi le sue 4 ripetizioni mentre le altre dita tengono abbassato il loro tasto. Questo lavoro è sicuramente utile per l'indipendenza ma attento a non irrigidire e a non crearti dolori muscolari, perché è un workout molto faticoso. Inoltre ricorda che con il 4° dito farai un'enorme difficoltà: è assolutamente normale!
      Spero di esserti stato d'aiuto, un caro saluto!!

  • @gionatangemignani2565
    @gionatangemignani2565 Před 2 lety +2

    Ottimo!!continua così. Ho imparato tantissimo in pochi minuti.. perfavore cerca di sistemare la webcam che inquadra i tasti.. Keep it up!

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 2 lety +1

      Grazie Gionatan, e sulla webcam ho una nuova soluzione che sperimenterò nei prossimi video e che accontenterà sicuramente tutti 😊 Un caro saluto!

  • @stefaniaghiani9709
    @stefaniaghiani9709 Před rokem +1

    Grazie Maestro

  • @ermelindamana8394
    @ermelindamana8394 Před 2 lety +2

    🏆Utile ottimo

  • @fabiobarigazzi6686
    @fabiobarigazzi6686 Před 3 lety +3

    Ciao il discorso della decontrazione trovo sia molto importante come è importante spiegare come farlo quando la velocità aumenta. Quindi trovare diversi punti d'appoggio. Non trovi? Cmq ottimi consigli

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety +1

      Hai pienamente ragione Fabio! Ho accennato al discorso della "diluizione" - per così dire - dei punti d'appoggio, che ovviamente si diradano con l'aumentare della velocità, ma sarà certamente opportuno dedicarvi in futuro un video apposito! Ottima osservazione! Un caro saluto 😊

  • @mpestrin
    @mpestrin Před 3 lety +1

    Sempre molto chiaro. Sono al secondo anno di pianoforte classico. Ho superato gli anta, fortunatamente posso seguire le lezioni frontali (provincia di Treviso). Per quanto riguarda la postura la difficoltà maggiore è tenere le dita a martelletto. Hai qualche suggerimento e consiglio pratico a tale riguardo.
    Ringrazio in anticipo. Roberto

    • @gianfrancodivito2558
      @gianfrancodivito2558 Před 3 lety

      Vorrei chiedere come ci si regola nello scegliere il dito con cui iniziare a suonare qualsiasibrano?
      Grazie. Gianfranco.

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Roberto, benvenuto! Sono contento che tu possa seguire le lezioni frontali 👍Per quanto riguarda il consiglio che mi chiedi, ossia - se ho ben capito - come mantenere le dita curve evitando di "distenderle" ma rimanendo nella posizione a martelletto, ti posso consigliare un piccolo trucco. Quando fai la ginnastica delle 5 dita (ossia esercizi che non richiedono spostamenti) sui tasti bianchi, prova a mettere una matita posizionata immediatamente sotto al bordo dei tasti neri, e fai in modo che le tue dita non tocchino la matita. In questa maniera sarai "costretto" a tenere le dita più curve perché la porzione di tasto bianco a tua disposizione si ridurrà notevolmente, e se toccherai la matita ti renderai conto di aver disteso le dita in maniera non adeguata. Con molti allievi questo piccolo stratagemma ha funzionato, fammi sapere!

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Gianfranco! Dunque, il criterio da adottare è sempre quello di effettuare meno spostamenti possibili e di tenere il più possibile la posizione "raccolta" con un dito per tasto. Di conseguenza, nello scegliere le diteggiature, dovrai cercare di rispettare questa "regola" e scegliere le dita corrispondenti in base a questo criterio. TI faccio un esempio: se un brano comincia con il sol e le note successive sono il re superiore e poi il si, allora suonerai il sol col pollice, il re col quinto e il si col terzo dito. Se, al contrario, le prime due note sono uguali (sol e re) ma la terza nota è un fa ancora superiore, allora il sol lo suonerai sempre col pollice, ma il re lo suonerai con il terzo dito - aprendo così tra il pollice e il terzo stesso - e il fa lo suonerai col quinto. Se, infine, la prima nota dovesse essere un sol, la seconda il re inferiore e la terza il si superiore, suonerai il sol col terzo, il re sotto col pollice e il si sopra col mignolo. Tieni conto che, se devi fare delle aperture, è sempre consigliato aprire il primo dito e soltanto in seguito le altre dita (che vanno tenute il più possibile vicine). Spero di essere stato chiaro, un caro saluto!

    • @emidio_art
      @emidio_art Před 3 lety

      @@patricktrentini ciao, documentandomi ho letto che alcuni usano le dita completamente distese. Non ricordo il libro preciso che lo citava però era di un pianista coreano abbastanza importante.È sempre soggettivo?

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Emidio! Ti chiedo scusa per la risposta tardiva ma mi era completamente sfuggita la domanda. Sì, direi che c'è una certa soggettività legata anche alla morfologia della mano. Nel momento in cui viene rispettata la "curvatura naturale" della 3ª falange, allora poi il dito può stare sia molto curvo che piuttosto disteso, a seconda della comodità. L'importante è che la 3ª falange non sia - per così dire - "concava", poi per il resto ci si adatta molto. Un saluto e scusa ancora!

  • @matteolll2728
    @matteolll2728 Před 3 lety +3

    Ciao Patrick; vorrei farti i complimenti per i tuoi video, ben fatti e molto chiari! Sto seguendo i tuoi consigli e sono migliorato da quando ho iniziato a seguirti... Avrei però una domanda da farti: io ho iniziato da qualche mese (da dicembre) da solo perché non per adesso non ho la minima possibilità di frequentare lezioni; ho iniziato studiando scale, arpeggi e adesso sto utilizzando anche hanon e beyer, il mio problema sta nel fatto che quando studio brani o comunque esercizi che non hanno le stesse note o schemi ( della tipologia delle scale per intenderci), inizio a studiare a mani separate per bene ogni battuta per poi procedere, però quando devo unire le mani l'unica cosa che riesco a fare è seguire unicamente il tempo con una mano cercando di fare combaciare l'altra.... Quindi semplicemente studio un pezzo a memoria senza riuscire a guardare lo spartito e senza riuscire a concentrarmi su entrambi i pentagrammi mentre suono, ma spesso o perdo il tempo o magari per ripetere un passaggio devo riprendere dalle battute precedenti perché mi oriento solo grazie alla memoria muscolare.... potresti darmi qualche consiglio perfavore?

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety +1

      Ciao Matteo, e grazie davvero per i complimenti, è un piacere. Sono molto felice che tu sia migliorato con qualche consiglio dei miei!
      Per rispondere al tuo quesito, preciso innanzitutto che la memoria muscolare non è affatto una brutta cosa, anzi. Ovvio che non deve "dominare" completamente l'esecuzione, altrimenti si perde il senso (e pertanto l'utilità) della lettura, che rimane comunque importantissima e che dovremmo essere in grado di fare anche mentre suoniamo. Provo a darti un paio di consigli:
      - in primo luogo cerca di far "guidare" la mano con la quale hai meno dimestichezza (che immagino sia la sinistra, o quantomeno è così per la grande maggioranza dei pianisti). Se tu stai suonando a mani unite e concentri la tua lettura sulla mano "debole" sarai abbastanza sicuro di evitare il rischio che una mano segua "a ruota" cercando semplicemente di combaciare;
      - in secondo luogo ricorda che mettere a mani unite un brano richiede un sensibile rallentamento. Se sono arrivato (per esempio) a 100 di metronomo a mani separate, è impensabile che lo stesso brano riesca a 100 di metronomo a mani unite (per dire, io partirei da 50 in un caso del genere). Ovviamente la costruzione "a mattoncini", battuta per battuta e poi passando a sezioni più grandi (4, 8 battute ecc) ripetute più volte è un metodo sempre efficace);
      - infine ricorda di "leggere avanti". Anticipare la lettura è fondamentale: se noi rimaniamo con gli occhi sulle note che stiamo suonando saremo sempre "indietro", mentre (soprattutto se appunto suoniamo a mani unite con le due mani che fanno cose diverse) un anticipo di almeno di un paio di note è assolutamente funzionale a risolvere il problema.
      Spero di esserti stato utile, se hai altri dubbi chiedi pure! Un saluto!!

    • @matteolll2728
      @matteolll2728 Před 3 lety

      @@patricktrentini perfetto! Seguirò i tuoi consigli, grazie mille!
      Per caso hai in mente di fare anche un introduzione o comunque qualcosa riguardo il solfeggio?

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Matteo! Trovi qualcosa sulla lettura dei pentagrammi nei primi video (devi disporli in ordine "cronologico" sulla pagina del canale e scegliere i meno recenti). Ci sono un po' di spiegazioni sulla durata delle note e sulla lettura dei due pentagrammi in qualche video dedicato! Un saluto!

  • @marcosignorelli123
    @marcosignorelli123 Před 10 měsíci +1

    Sei molto bravo! Vorrei chiederti come sedersi in posizione esatta di fronte alla tastiera

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 10 měsíci

      Grazie Marco! Riguardo a quanto mi chiedi, posizionati circa di fronte al Do centrale, appoggia le mani sullo strumento e verifica che tra gomito e avambraccio ci sia un angolo di circa 90 gradi (altrimenti "agisci" sull'altezza del seggiolino alzandolo o abbassandolo di conseguenza). Le dita si poggiano sulla tastiera senza che si creino angoli (quindi anche il polso dev'essere tendenzialmente allineato rispetto all'avambraccio). Un caro saluto!

  • @danieleperini5767
    @danieleperini5767 Před 3 lety

    Ciao Patrick sto cominciando a suonare da un po’,riesci a darmi qualche consiglio su come differenziare la velocità dei tasti durante un brano o a darmi consigli per migliorare i tempi di reazione.Non vado malissimo ma il cambio a volte improvviso della velocità soprattutto quando viene aumentata mi fa fare troppi errori vista la mia inesperienza.Forse mi sto fossilizzando in brani troppo lenti o con pochi cambi di velocità, questo vale per le improvvisazioni mentre gli spartiti che riesco a leggere attualmente non sono di grandissima difficoltà .Grazie se riuscirai a rispondermi in ogni caso buone feste.

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Daniele, scusa il ritardo nella risposta! Ti dò volentieri un consiglio, ma ti chiedo di spiegarmi meglio la "problematica": per cambio della velocità intendi che in un brano - a metronomo costante - quando stai improvvisando e vuoi passare da note lunghe a note più rapide non riesci a rimanere "in linea" col cambio degli accordi? Perché tendenzialmente la velocità di un brano non viene aumentata, il metronomo solitamente è costante ma, nell'improvvisazione, siamo noi a scegliere la rapidità dei valori delle nostre frasi...
      Attendo il tuo chiarimento per aiutarti meglio, un caro saluto e buone feste!

    • @danieleperini5767
      @danieleperini5767 Před 3 lety

      @@patricktrentini ciao Patrick ai individuato il problema,è esattamente come lo hai capito.Ti ringrazio molto per avere trovato il tempo per rispondermi e auguro a te e famiglia buone feste.ps sei l’unico su CZcams che mi fa capire qualcosa. bravo,disponibile e soprattutto ti fai capire anche dai meno esperti.Grazie per il lavoro che svolgi

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Eccomi Daniele! Grazie a te per i complimenti, di cuore.
      Riguardo al problema che mi poni, il consiglio che mi viene da darti è quello di abituarti a fare i cambi di valori "a prescindere" dall'improvvisazione.
      Provo a spiegarmi meglio: imposti un metronomo a una velocità comoda, scegli un pattern (ossia un piccolo schema) di 4 note (oppure 8, nel caso tu lo sviluppi su due battute da 4/4) e lo esegui a metronomo con la destra, facendo in modo che ogni nota occupi 1/4 (e quindi corrisponda a una pulsazione del metronomo stesso).
      Quando lo schema a quarti è ben acquisito, senza interromperti passi agli ottavi eseguendo lo stesso identico schema (ovviamente senza fermare il metronomo). In questo modo il pattern che prima eseguivi una volta soltanto per battuta andrai a ripeterlo 2 volte per battuta, visto che stai facendo gli ottavi, e ogni "colpo" del metronomo conterrà due note.
      Fissato anche questo provi - sebbene sia più complicato - a fare le terzine: 3 note per ogni colpo del metronomo. Ovviamente in questa maniera lo schema si "sfaserà" essendo uno schema da 4 note, ma non è un problema Infine passi ai sedicesimi, con 4 note per ogni pulsazione del metronomo (e quindi schema da ripetere per ben 4 volte in una battuta).
      In questa maniera alleni i cambi di figure di valore a prescindere dall'impegno dell'improvvisazione. Una volta che questo esercizio ti è chiaro provi a fare la stessa cosa, con gli stessi cambi progressivi di durata, improvvisando una piccola frase. Spero di cuore di esserti stato d'aiuto! Un caro saluto e grazie ancora a te!

    • @danieleperini5767
      @danieleperini5767 Před 3 lety

      @@patricktrentini grazie ci lavorerò sicuramente e ti farò sapere.Buon anno sai che ti seguo sempre

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Buon anno a te, fammi sapere se funziona! 😊

  • @francotalin9148
    @francotalin9148 Před rokem +1

    Ciao sono stato contento dei consigli una domanda mi fai vedere dove mettere le dita sui tasti

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před rokem +1

      Ciao, grazie del commento! In molti mi hanno chiesto di mostrare i tasti, pertanto nei video più recenti - in particolare in quello che sta per uscire il prossimo venerdì - ci sarà la tastiera virtuale in sovrimpressione 😊 Un saluto!

  • @claudiolr3886
    @claudiolr3886 Před 3 lety

    Ciao Patrick, prima della consueta domanda banale ti faccio i complimenti anche per la tua dizione che contribuisce a rendere i contenuti molto comprensibili.
    I pianisti a volte suonano senza quasi staccare lo sguardo dallo spartito, altre volte, senza spartito, sono concentrati sulla tastiera.
    Nel secondo caso ovviamente conoscono il brano a memoria, ma come funziona questa memoria nel caso di lunghi pezzi di musica classica poco orecchiabile? Ti chiedo questo perché io riesco a suonare solo con davanti lo spartito, mentre - suonando solo per diletto - mi divertirei molto di più guardando i tasti (non parliamo poi di quando devi voltare pagina...). Non avendo come nel tuo caso l'orecchio assoluto, si tratta solo di provare fino alla ossessione quel pezzo? (fino al punto tra l'altro che diventa quasi insopportabile e ti risuona in testa anche di notte... ). Ci sono esercizi in particolare che permettono di collegare con sicurezza la musica che si ha in testa con il tasto corrispondente?
    Mi rendo conto che è una domanda da profano ma approfitto della tua disponibilità perché parlassi un pò di questo argomento. Grazie!

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Claudio! Grazie di cuore per i complimenti 😊
      Riguardo alla tua domanda, non è affatto banale, anzi. Dunque, il discorso della memoria è molto variabile da pianista a pianista. Uno dei maestri che ho avuto mi consigliava addirittura di studiare un brano a memoria prima di cominciare a suonarlo, in modo tale da creare una memoria simile a quella di quando si studia - per esempio - una poesia. Personalmente, invece, mi sono sempre basato molto sulla memoria muscolare, ossia (come dici giustamente tu) provare un brano fino all'ossessione 😛
      Penso possa esistere anche una via di mezzo, basata sulla memorizzazione muscolare assieme a una memorizzazione della struttura di un brano (quindi codificare bene in testa le varie sezioni che lo compongono, magari dividerselo mentalmente e da lì creare il "collage" mentale).
      Dal punto di vista del metodo credo che la strada migliore sia proprio quella di fare piccole porzioni. Prendi il tuo brano, suoni la prima riga (o le prime due righe) per una decina di volte con lo spartito davanti e poi provi a fare la stessa cosa senza guardare il testo (avendo cura di verificare se fai errori, magari registrandoti). Procedendo così, un paio di righe per volta e - come detto - avendo ben chiara la "struttura" del brano (ossia sapere alla perfezione se una sezione si ripete uguale, se si ripete con qualche variazione, ecc) la memoria dovrebbe diventare una questione molto più "abbordabile", visto che in questo modo fai coincidere la memoria muscolare/procedurale (ossia le mani che, a furia di fare una cosa, la fanno automaticamente) e la memoria definita "a lungo termine".
      Spero di esserti stato d'aiuto, se hai dubbi chiedi pure! Un saluto!

    • @marcosignorelli123
      @marcosignorelli123 Před 10 měsíci

      Grande! Questo è metodo! Sei chiarissimo

  • @emidio_art
    @emidio_art Před 3 lety +2

    Ho visto miliardi di video e solo il tuo è riuscito a trasmettermi il concetto di decontrazione ecc. Update che dall'ultimo video accuso 0 dolori rispetto a prima.
    L' unico problema è con il primo studio di Chopin e le ottave in generale. Ho le mani piccole e in velocità ho problemi, su yt ci sono troppe scuole di pensiero su come eseguire le ottave per bene spero le tratterai in un prossimo video

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety

      Ciao Emidio! Grazie mille del commento, sono davvero felice che il video ti sia risultato utile e, soprattutto, che tu abbia risolto il problema dei dolori 🎉 Per quanto riguarda le ottave... quelle sono una brutta bestia, ma appena ne avrò il tempo dedicherò volentieri un video a questo argomento che penso interessi molti pianisti! Per quanto riguarda il primo studio di Chopin intendi il numero 1 dell'op. 10 o dell'op. 25? Entrambi hanno il problema della "larghezza" e sono micidiali per le mani piccole, ma sono due tecniche molto differenti 😊 Un caro saluto!

    • @marcosignorelli123
      @marcosignorelli123 Před 10 měsíci

      L

  • @agentpurple5602
    @agentpurple5602 Před 9 měsíci +1

    Patrick mi posso togliere una curiosità? A livello di difficoltà, in una scala da 1 a 10, dove metteresti l'Hungarian Dance No.5 di Brahms? Facciamo che il livello 1 è Satie, il livello 10 sono i Liszt più complessi.. a che anno di conservatorio generalmente si inizia a trattare? Da amatori è una cosa inarrivabile secondo te?

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 9 měsíci

      Ciao! Dunque, diciamo che la questione è da approfondire perché le Danze Ungheresi di Brahms non nascono per pianoforte solo. Sono state trascritte in mille versioni ma l'originale dell'autore è per pianoforte a 4 mani o per orchestra. Esiste una versione "famosa" per pianoforte solo (ossia una trascrizione di Moszkowski, noto per i suoi adattamenti virtuosi) che è quella che trovi su questo video a partire dal minuto 14:20: czcams.com/video/oO8_fJvKXg4/video.html
      Sicuramente si tratta di un brano piuttosto difficile per ciò che concerne la trascrizione in oggetto, soprattutto per i salti della sinistra e per la velocità, quindi nella tua ipotetica scala la metterei almeno a 7,5 😛 Poi non è detto che sia inarrivabile, e peraltro suppongo esistano anche molte altre trascrizioni per pianoforte solo non originali (e più semplici), ma di certo questa è una bella challenge, pur non essendo un brano lungo. Conservatorio? Direi un 7° anno del "vecchio ordinamento"! Un saluto!

  • @obiquity8752
    @obiquity8752 Před 3 lety

    Ero convinto che uno dei due consigli sull'indipendenza delle mani fosse "studiare a mani separate". Cosa secondo importantissima.

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před 3 lety +1

      @obiquity ora non ricordo se ne ho parlato nel primo dei due video (questa è, appunto, la seconda parte) e spero sinceramente sia così, altrimenti mi sono dimenticato una cosa ultra importante: studiare a mani separate è FONDAMENTALE! In ogni caso, anche se io lo avessi detto, ricordarlo fa sempre bene 😊

  • @semplicementemiry3723

    E' impossibile imparare da soli. Ci vuole un maestro. Sono solo illusioni!!!!!! Anzi...potrebbe essere pericoloso.

    • @patricktrentini
      @patricktrentini  Před rokem

      Beh, pericoloso è fare arrampicata libera o guidare in autostrada a 200 all'ora 😛 Imparare da soli è difficile ma possibile, e te lo dico da docente di pianoforte (quindi in teoria dovrei dirti il contrario per tirare l'acqua al mulino dei colleghi - io ormai ho pochissimo tempo per insegnare). Di certo non posso darti torto sul fatto che da soli si rischiano di assumere posture errate o di automatizzare difetti che poi sono molto difficili da sradicare, per questo è fondamentale aiutarsi con vari tutorial (non necessariamente i miei), procedere con enorme pazienza ed essere severi "giudici" di se stessi in merito a come ci si esercita, altrimenti poi togliere le cattive abitudini è molto difficile e necessita assolutamente della presenza di un maestro "dal vivo". Un saluto!