Ma perché restate in Italia?
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- čas přidán 10. 04. 2023
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Live Integrale: • live 30 marzo integrale
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Ho 24 anni, ho lasciato l'Italia dopo il liceo, grazie al lavoro in proprio da web design negli anni ho potuto vedere gran parte del mondo, mi manca l'Asia. Ma generalmente al di lá delle qualità del paese, un grande problema è l'appartenenza. Parlare un altra lingua e convivere con persone nate in culture diverse ti fa sentire perennemente un pesce fuor d'acqua. Questo penso sia il motivo per cui si creano sempre comunità di compatrioti nei paesi esteri. Alla fine sarai anche andato in Svizzera Rip ma è come se fossi rimasto in Italia. Chi ha provato paesi profondamente differenti dal luogo di nascita capisce quando sia importante a livello viscerale relazionarsi con il mondo in cui si è cresciuti. Detto questo in Italia non ci tornerò mai, ma ogni volta che ci passo non posso fare altro che notare quanto si stia meglio nella propria culla.
Cambia un po’ quando sei in città tipo Londra dove la maggioranza delle persone che incontri sono straniere come te?
Due anni in. Olanda da molto giovane e Due anni in Australia tra 2020e l’anno scorso. Soprattutto in OZ La maggioranza degli Italiani che ho beccato eran gli stessi da cui cercavo di stare alla larga in Italia, forse perché la metà australiana era ed è presa d’assalto dall’ Italiano medio, o forse sono stato solo sfortunato io con le conoscenze. Poi ho conosciuto e son diventato amico di un Bresciano, bergamasco è un napoletano che sono persone squisite e che alla fine la pensavano come me, meglio frequentare i local o comunque chi incontri e che hai le stesse idee o che riesci a fare un discorso. Ho proprio evitato di andare in sole comunità di Italiani anche perché cazzo serve mischiarsi solo tra italiani, a 20 ore d’arereo? Le differenze culturali ci sono e molto evidenti, ma se guardo nel complesso non c’è posto migliore. Se hai un lavoro normale, vive bene, le paghe sono giuste e se sei in gamba arrivi a farti pagare bene, sia da laureato che senza, riesci pure a mettere qualcosa da parte da investire, di più di quanto puoi mettere in Italia, è forse l’unico paese in cui non siamo considerati come sei SuperMario o degli scansafatiche, la sanità non ti costa neanche tanto (sei sui 300 dollari al mese che li fai in un giorno).L’Olanda invece da laureato è forse il posto migliore in cui spostarsi, si vive bene, non sei stressato come da noi sul lavoro, la sanità è comunque ottima, gli olandesi sono un po’ freddi come rapporti poiché ovviamente non ti conoscono ma sei ti sai comportare si fanno in quattro per aiutarti.
Per il mio modo di vedere ritrovarsi solo tra compatrioti è sbagliato, ci sta avere amici che parlano la tua lingua d’origine, ma mischiarsi con altre culture è il bello del vivere all’estero.
io il contrario, conosco sopratutto l'asia (giappone, corea, taiwan, Cina) fantastici!!! le ragazze incantevoli tanto che ora lei è venuta in italia da me
vacci se hai occasione
Certo che ci tornerai
Premesso che ho 47 anni e un po' di differenza la fa, non "scappo" dall' Italia perché mi piace molto il posto in cui vivo e lo stile di vita che mi permette questo posto, vivo in affitto in una casa che come prima edificazione è di oltre 600 anni fa, vivo nel centro di una piccola cittadina del nord Italia, mi piace fare due passi in un bel centro storico al mattino mentre vado al lavoro, mi piace cenare in piazza sotto ad un bel porticato con un bel duomo davanti, mi piace il fiume che attraversa la mia città, mi piace andare in bici nella campagna che la circonda, mi piace banalmente la vita che posso fare dove sto. I servizi sono buoni, la rete sociale piacevole... ah i soldi non ne ho molti ma mi bastano e non ho grandi preoccupazioni... e poi sono solo soldi. Il fatto è che magari l'Italia mediamente non è un gran che ma il mediamente non esiste esistono realtà ottime e realtà purtroppo pessime. Ho viaggiato molto ma sinceramente a me come si vive in Italia almeno nell'Italia in cui vivo io piace molto.
Treviso? Gorgonzola?
Sei di Crema?
A 36 anni dopo tante fatiche per lavorare come freelance in Italia, andare via vorrebbe dire incominciare da zero con l’aggravante di trovarsi in un paese straniero nelle vesti di immigrato con tutte le difficoltà connesse. Ancora più difficile se hai genitori anziani ed una relazione sentimentale stabile. A 20 anni quando hai ancora tutto da costruire è obiettivamente più semplice. Io stesso a 20 anni feci un’esperienza all’estero di un annetto a Londra facendo il tipico lavoro da immigrato (laboravo in un fast food) con molte poche prospettive di miglioramento negli anni a seguire per via degli alti costi della vita e del salario non eccezionale. Fossi rimasto a Londra oggi probabilmente starei ancora lavorando nella ristorazione di cui francamente me ne frega ben poco. Penso che per andare all’estero ci debba essere una certa progettualità, soprattutto dopo una certa età. Immagino che a 30 anno uno abbia capito quali lavori voglia fare e quali no, e si presume che nel frattempo abbia maturato una certa esperienza in quei lavori. Questo credo ti permetta di tentare una nuova esperienza in uno stato straniero con un obiettivo ben preciso (ovvero quello di fare il tuo lavoro in un paese straniero) e non semplicemente accontentarsi dei tipici lavori da immigrato. Questo è il mio pensiero alla luce delle mie esperienze in questi anni.
Giusta analisi
Questi sono tutti motivi "noti". Poi ci sono una serie di ragioni che la gente ammetterà di meno. Abbiamo gli stipendi bassi, ma la realtà è che moltissimi hanno poi il lavoretto in nero con cui arrotondare o un paio di stipendi in più fuori busta paga passati nella bustarella. Oppure, tantissime famiglie hanno degli immobili già intestati ai figli che quindi hanno la casa sicura da rivendere o vivere e sono meno spinti a trovarne un'altra.
La realtà dei trentenni che vedo intorno a me (nord Italia) è che tantissimi hanno l'affitto pagato dai genitori e, mentre all'estero è una cosa meno "accettata", qui si fa e 1700/2000 di stipendio senza il peso dell'affitto non sono poi così male.
Insomma, abbiamo stipendi bassi e tutto, ma non siamo neanche così tanto disastrati... in un modo o nell'altro.
Esatto. Poi non tutti possono trasferirsi anche per una questione legata alla lingua: una buona parte della popolazione italiana non parla l'inglese.
E comunque non ha un senso quello che hai detto però va bene.
Esiste solo il nord!
Vorrei vivere fino alla morte in Italia ma ogni giorno che passa penso sempre più che andarmene sarebbe la scelta migliore
ma quali trentenni frequenti tu? I figli di papà che si fanno pagare l'affitto dai genitori non sono una categoria che fa testo.
Sinceramente io conosco più gente che prende poco e non ha questa seconda entrata a nero e a 30 anni prendono ancora troppo poco per poter anche provare a vivere soli
Il problema non è che adesso non siamo "così tanto disastrati", cosa che comunque è vera principalmente per il nord e nemmeno per tutte le famiglie del nord; il problema è il futuro.
L'Italia è un paese agonizzante e se non invertiamo la rotta velocemente siamo destinati ad una inesorabile e nemmeno così lenta morte economica, sociale e culturale.
Detto questo, emigrare ha per molti costi altissimi, in termini finanziari e soprattutto umani. Per tanti giovani, la favoletta che andarsene è facile, non costa niente e sarà tutto migliore è, appunto, una favoletta.
Non scapperò mai dall' Italia, se non per periodi circoscritti. Potrei pensare di lasciarla per due o tre anni ma non oltre. Tutto sommato non ci sono mai stata così male, anche se certo per chi si aspetta ordine, meritocrazia e senso civico l' Italia non è il posto giusto. Eppure, resta un paese magico, non solo per il suo clima, il suo cibo e le sue bellezze ma anche perché spesso sforna talenti unici, in grado di migliorare il mondo con la loro umanità e il loro sapere. Italiani, sentiamoci orgogliosi invece di vergognarci per il fatto di essere italiani, e ovunque viviamo, combattiamo per rendere il nostro paese e la nostra nomea degni di rispetto, anziché arrenderci a chi vuole svenderlo per due spiccioli. Un abbraccio a tutti gli italiani all' estero che si sentono spaesati.
Vivere in Svizzera non è proprio vivere all'estero pechè si può tornare spesso in Italia, è proprio un'appendice dall'Italia. Io e mio marito, pugliesi, vivevamo a Reggio Emilia, avevamo un bambino di 6 anni ed incinta, abbiamo accettato un'offerta di lavoro per la Cina, Hong Kong, avevamo 40 anni. Siamo partiti con poche valigie e pieni di sogni. Mai scelta fu più azzeccata. Lì ho partorito 2 figli e ci siamo rimasti 14 anni, fino a pochi mesi fa. Adesso viviamo in Svizzera ma la Cina mi manca. In conclusione, se potete, osate, andate via dall'Italia e lasciate stare l'età, in ogni momento va bene
Partito a 35 anni.
Vivo nella Bay Area da 14 anni. Prima San Francisco, ora Berkeley.
Partire ed amare l’Italia è possibile.
Consiglio di ascoltare la voce interna, il resto è rumore. Ovviamente: there’s no free lunch.
Ma quando sei partito avevi già trovato un lavoro oppure hai fatto un visto turistico per cercarlo lì do persona? Io non so proprio come funziona 😅
Non scappo perché ho 30 anni, ho terminato un percorso universitario, ho un lavoro da libero professionista, ho messo da parte i soldi, ho investito, sono sposato, ho ottimi amici e sono felice. Non ho vizi, a parte quella brutta bestia delle carte di magic. Ma anche Achille aveva il suo punto debole no?
Maro 10/10
@@MHAAAAANZ io mi ritengo molto fortunato perché i miei amici purtroppo non sono in questa situazione di tranquillità e io nel mio piccolo cerco di aiutarli, come posso, perché per come sono fatto io non mi piace essere il "fortunato" della stanza. Vorrei che anche loro avessero la stessa tranquillità che ho io. Riconosco che in Italia non è per nulla facile per chi vuole seguire certi percorsi che non danno uno sbocco lavorativo "sicuro", oppure per una persona che non ha intrapreso una carriera universitaria. Lo vedo in mia moglie che non è laureata e si alza ogni mattina alle 6.30 per andare a lavorare, e menomale che ha un lavoro e la sua indipendenza.
@@alemmm2928 e cosa sono le 6:30? Io mi alzo tutte le mattine alle 4:30 vado a correre diretto a stomaco vuoto e poi vado subito a lavorare. Alle 6:30 sono già attivo da 2 ore, già allenato, docciato e pronto per lavorare
@@simonecascione2305 fai bene 💪
Magic!!! Che ricordi!!
Com'è la tua situazione in Italia? I tuoi genitori stanno bene di salute? Dove abiti? Che lavoro fai ora? Hai già un lavoro sicuro che faresti fuori? Hai una compagna che verrebbe con te? Ecc..
Ho 28 anni ed i fattori al di fuori dell'età da tenere in considerazione purtroppo aumentano con il tempo che passa ed è difficile scegliere di andare via senza qualcosa di concreto dall'altra parte ( l'offerta con Google in Svizzera è l'esempio perfetto).
Son tutte domande a cui ha già risposto più volte in passato, le trovi nei video precedenti :)
@@Al_00 Si, lo seguo da un pò e varie sue risposte a riguardo le ho già sentite.
La mia non voleva essere una critica a lui quanto una risposta al "all'estero si guadagna di più, perchè sei ancora in Italia?" :)
Altro che i fighetti con "resilienza" scritto sul braccio... io sto considerando seriamente di tatuarmi "un uomo vero il bidet se lo fa ovunque"
Ho deciso di lasciare l'Italia quando avevo 22 anni, non sono mai riuscito ad esprimermi professionalmente perche il mio ambito lavorativo e la mia passione sono ancora tabù in molti paesi del mondo. Ho passato anni senza stimoli e voglia di fare niente, tutto mi sembrava un dejavù. Finalmente mi decisi a partire dopo aver abbandonato un percorso universitario che mi sembrava obsoleto e non al passo con i tempi per come fosse insegnato(discipline naturalistiche). Oggi che ne ho 29 posso dire di aver fatto la scelta piu importante della mia vita lasciando casa mia, con alti e con molti bassi posso finalmente dire di sentirmi soddisfatto di quello che sto costruendo e sentirmi libero nel fare quello che faccio e felice di essermi integrato in una nuova società, sempre in contatto con genti diverse che hanno vissuto diverse realtà. Ad oggi il mio lavoro mi permette indipendenza e tante soddisfazioni perche dipende solo da me. Mi dispiace dirlo ma non tornerei mai a vivere in Italia, nonostante tutti i sacrifici che ho dovuto fare per lasciarla.
Ciao, che lavoro hai trovato all'estero nel campo delle discipline naturalistiche?
Credi che ci siano più possibilità che in Italia?
Di cosa ti occupi? si può dire?
rispondi pls
Mi hai fatto scompisciare dalle risate
Interessante la psicologia dell'expat, che guarda dall'alto in basso lo stanziale esigendo che si giustifichi spiegando perché campa/campicchia nel posto/postaccio dove è nato, e che soppesa con compatimento ogni tentativo di non sembrare una forma di vita più stupida di lui.
AMEN
Il bello è che poi 90% di sta gente fa il cameriere a Londra e si sente arrivato 😂
Prova a viverre a milano con 1500 euro al mese senza una casa ! prima di giudicare glie exspat
@@alessandrosighinolfi8593
E gli expat prima di giudicare chi resta spieghino cosa hanno fatto per cambiare le cose finché erano in patria perché in patria nessuno si è accorto né della loro presenza né del fatto che poi sono emigrati
O sono semplicemente dei paraculi che pensano solo ai cazzi loro sia in patria che all'estero?
E in tal caso le loro lezioni di vita valgono come carta igienica
interessante la psicologia dell'italione medio che piange che è povero e crede di essere superiore all'expat
Perché questo é il paese che amo, qui ho le mie radici e i miei orizzonti
Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare
Ahahha l'ho letto con lo stesso tono
Da Expat da molti anni, ci sono molte motivazioni che trovo ragionevoli per rimanere.
Le due principali, che sono la stessa, sono amici, parenti e ragazze da un lato, e rete di conoscenza commerciale dall'altra. Cioè, dover ricostruire le proprie reti sociali. È un costo alto e importante, completamente ragionevole. Tra gli aspetti culturali, l'unico che ha un vero valore è la lingua. Sono tutte motivazioni legate a chi parte, e vere per qualsiasi nazione: per me è un valore che si parli Italiano come per un Ghanese può essere un valore parlare Nzema, per me è un valore stare in Italia perché c'è mia nonna a Roma, come per un Ghanese la nonna sta a Accra.
Tutti i tentativi di dire qualcosa di oggettivamente superiore in Italia, onestamente sono molto perplesso possano essere un motivo vero per non partire e non una scusa per evitare il cambiamento. Il clima è buono ma c'è di meglio (vissuto sulla costa in Spagna per 5 anni, non farei a cambio con il clima umido di Roma manco morto...), la cucina Italiana è buona ma preferisco cucinarmi io la carbonara e andare fuori a mangiare quello che non trovo in Italia, piuttosto che il viceversa. Al massimo quelle sono motivazioni per venire in Italia in vacanza, non per lavorarci e viverci. Sanità e educazione universali, mancanza di armi da fuoco - sono motivazioni valide ma presenti in tutta Europa. L'unica vera motivazione oggettiva è il *bidet;* finché non ti compri casa tua, ci metti il tuo bidet, e raggiungi la quadra della tua vita.
Stop, anche per le vacanze meglio la Spagna. Spiagge piu' accessibili, curate, meno costose e tedesche in topless.
Quoto per il bidet, quando non ce l’hai ne senti la mancanza.
@@ShienChannel ok boomer
So che il video è vecchio ma ti lascio la mia storia.
Sono un ragazzo di 27 anni, mi sono trasferito a 19 per studiare in Bocconi, poi 6 mesi di exchange ad Amsterdam in triennale, e 1 anno a Singapore in magistrale per la doppia laurea.
Successivamente MBA in USA dove attualmente sono e per quanto mi riguarda (e anche per la poca esperienza) non cambierei l’Italia per nulla al mondo.
Seppure la gente sia molto più gelosa se fai soldi, ignorante sotto certi punti di vista, arresa ad una politica corrotta e marcia, non cambierei con nulla al mondo lo stile di vita italiano.
Non sapete quanto sia frustrante non poter, banalmente, improvvisare un caffè con un collega o quanto sia folle vedere negli occhi di alcune mamme la paura che i loro figli possano non tornare vivi da scuola perché il rischio sparatorie è alto.
Probabilmente tornerò per la pensione in Italia, o comunque una volta ottenuto un certo status sia di carriera che economico che mi permetta di fare ciò che voglio. E non sapete quanto mi renda triste tutto ciò.
Mi hai quasi fatto andare di traverso il cibo con: "programmatore ALLA 100%"
Non giriamoci intorno. La maggior parte delle persone non scappa principalmente per 2 motivi: pigrizia e/o paura. Io sono emigrato dentro l’italia stessa, da sud a nord, per trovare condizioni lavorative migliori, avrei potuto fare la stessa cosa all’estero ma non me la sono sentita di avventurarmi da solo in una situazione completamente nuova, senza conoscere bene una lingua straniera. Non è facile, ci vuole fegato, spensieratezza (quindi non avere impedimenti di forza maggiore), e non tutti hanno a disposizione questo.
Detto cio l’italia ha anche tanti lati positivi. ho diversi amici che sono andati all’estero e piu o meno tutti mi raccontano di cose che da loro non sono assolutamente al livello dell’italia (e non si parla solo del cibo, clima, ecc..) anche se indubbiamente dal punto di vista lavorativo ed economico stanno meglio, se non fosse per quello molti di loro tornerebbero perchè in italia se hai le possibilità vivi bene.
RIP ti vedo un po scandalizzato a leggere alcune cose, però tu vivi in Svizzera, sei in uno dei paesi al mondo che funziona meglio sotto tutti i punti di vista e sei attaccato all’italia. Sei un software eng e aldilà delle difficoltà linguistiche e culturali, credo tu non abbia mai avuto problemi a trovare un buon posto di lavoro e ho l’impressione che dai questo per scontato. Non è la stessa cosa per una persona che va a fare letteralmente un salto nel buio, dovendo trovare l’impiego che gli capita.
Pigrizia?! Non direi , io dico mancanza di soldi, per andare fuori mi servono minimo 3000€ fra affitto casa, cibo e bollette , se in Italia sono al verde , come faccio a muovermi , non è che non voglio ma non posso , mancanza di possibilità,
@@jamilchihneh2258 non è cosi, fidati. Conosco diverse persone che sono andate all’estero senza avere nulla o quasi. Bisogna sapersi adattare. Puoi andare in qualsiasi paese europeo con un flixbus per poche decine di euro, e dormire in un ostello per poche decine di euro. Se non si è disposti a questo, rientra nel discorso di pigrizia. Inoltre, non è poi cosi difficile farsi assumere dall’estero ancora prima di partire, sopratutto in ambito ristorativo, di italiani ne cercano sempre e spesso il viaggio e l’alloggio te lo pagano loro o te lo anticipano. E una volta che sei li puoi tranquillamente trovare di meglio.
@@valex5153
Quindi secondo un fenomeno come te se uno non vuole andare all'estero a fare il clochard significa che è pigro
Per il sottoscritto invece semplicemente non è un pirla perché se vuole fare il clochard lo può fare anche sotto casa ma non può tirarsela con amici e parenti dicendo che gira il mondo
44 anni e mi sono traferito in Giappone con moglie e figlia…..
Lavoro?
@@JkoDreamnon sono partito con già un lavoro se è quello che intendi.... ma di sicuro avevo le competenze necessarie per trovarlo 😁
Ma come funziona? Puoi trasferirti senza lavoro e ti fanno comunque un visto?
Ma ci pensate, emigrare in UK e vedere la faccia di Re Carlo III sui soldi che hai in tasca. È persino più brutto della madre.
Elisabetta da giovane non era brutta ao
Nessuno in UK sotto i 50 anni tiene i soldi "in tasca", vai tranquillo
Sento puzza di brokie 🫣
Ma perché tieni i contanti ?
Almeno lì, avresti delle banconote da guardare
Più vai avanti con gli anni più diventa fisicamente ed emotivamente difficile...
Io, non ancora 30 anni, in meno di 3 mesi ho deciso di andare in un paese Europeo e in un paese dell'Asia Centrale. Sono emigrato perché non avevo un luogo o una persona con cui costruire qualcosa. Non avevo nulla da perdere. Adesso sarei ancora pronto ad emigrare anche se tutte le volte è una mazzata adattarsi alla nuova cultura soprattutto se la lingua è un ostacolo
Posso chiederti dove stai ora?
@@Bashbekersjiw in KZ. Tu sei all'estero?
@@italianyourjourney non ancora , sto sentendo varie opinioni su paesi esteri . Penso che andrò in un paese più affine a me tanto in Italia ci posso sempre ritornare ho i miei genitori qui.
@@Bashbekersjiw ah capisco. Per me un paese affine all'Italia non ha senso come espressione perché all'estero ci sono cose molto simili e anche perché l'Italia è un paese molto vario. Piuttosto perché non lascio il Lazio o il Trentino. Quello che conta per me è quanto mi adatto e quanto reggo la solitudine (se vai da solo), che è il più grande ostacolo
@@italianyourjourney in KAZAKISTAN?
un tentativo lo vorrei fare e probabilmente lo farò, ma un po' di timore c'è, perchè si tratta pur sempre di una prima esperienza in tal senso e c'è sempre il timore di non essere in grado di riuscire ad uscire in modo piu o meno permanente dalla comfort zone e anche per timore che tutto il mondo sia paese, che il paradiso terrestre non esista, che l'erba del vicino non sia piu verde, forse nemmeno è verde..boh
Personalmente incapacità nel farlo. Mancanza di professionalità tale da potermi promuovere altrove in maniera credible. Mancanza di coraggio. Paura del cambiamento. Bisogna dire che ho anche 57 anni, e quindi probabilmente avrei dovuto farlo prima
L'expat medio è pieno di rancore e allora deve autogiustificarsi che sia meglio fare il lavapiatti a Londra vivendo in una topaia nella sordida Londra con 7 coinquilini afropakistani rispetto a restare in Italia col modesto contratto indeterminato da 1300 euro al mese. Per quanto riguarda il non frequentare altri connazionali, è perchè ci vedono riflessi i loro stessi difetti
C'è un solo motivo per emigrare: soldi. Che ovviamente non vuol dire fare il lavapiatti a Londra (che va bene al massimo per imparare la lingua), ma purtroppo è pieno di lavori che altrove (Germania, Benelux, UK) sono pagati il doppio e in Svizzera il triplo. Si può anche emigrare per accumulare capitale per qualche anno e poi tornare in Italia (ci sto pensando seriamente) e si può disprezzare lo Stato italiano e al contempo amare profondamente il Paese. Odio per il fisco e l'INPS, amore per i borghi della Liguria
Ma infatti Rip non si rivolge a sti scemi che vanno a fare il cameriere a Londra dopo essersi laureati. L'expat lo può fare serenamente un laureato STEM, perché quasi sempre l'ROI sarà superiore in qualsiasi altro paese al di fuori dell'Italia.
L'expat a londra (paese peggiore dell'Italia) lo farai tu e la tua famiglia, io sto in svezia da almeno 3/4 anni ormai e lavoro nel mondo della scenografia.
A differenza tua ho un lavoro stabile, settimana corta e ferie pagate, e soprattuto una casa senza doverla condividere con altri cinque coinquilini.
Tra i commenti vedo un sacco di gente come te che addita gli altri per dei pirla soltanto perché hanno preferito scegliere un paese che può garantire delle opportunità e che quando vai a pagare le tasse non ti fa sentire come un allocco che sta finanziando l'ennesimo giga progetto fallimentare fatto dalla scimmia che hai messo tu stesso al governo e di cui ti lamenti giorno e notte.
Per il resto goditi il tuo lavoro in nero, le tue ferie non pagate e la casa dei tuoi genitori, che con loro ci dovrai sicuramente convivere per almeno altri 30 anni, sperando un giorno di prendere la pensione ;)
Bellissima la reazione per quello che è stato a Los Angeles ahahah
A 22 anni sto ancora studiando, ma da agosto sarò in Svezia per Erasmus. Quel che viene dopo si vedrà.
Io non la lascio perchè non ne ho bisogno, dato che lavoro da casa dal 2011 per studi stranieri. Le paghe non sono male se poi il lavoro viene affiancato da un semplice part time anche solo nel weekend, in Italia si vive decentemente.
Il costo della vita in Italia non è altissimo, ma all’estero non riuscirei a vivere…alcuni studi con cui ho lavorato stavano in California: le paghe che mi fanno stare bene qui, mi farebbero star male in USA. Inoltre non sopporto molto la mentalità americana, molto individualistica e solo orientata al business e al dio denaro. In Italia le amicizie sono piu vere e genuine, non sono tutte ‘strumentali’ al business o al settore in cui lavori. Rimanendo a lavorare via internet da casa, non sono obbligata a sorbirmi o a frequentare persone che mi stanno sulle balle solo per continuare a lavorare. Su Internet faccio solo il mio dovere e non sono obbligata a questi sbattimenti di vita sociale-lavorativa.
L’unica cosa che mi spiace è che non ho tanto tempo per viaggiare e vedere il mondo.
Le variabili sono innumerevoli ma è un video che ha parecchi spunti di riflessione. A tal proposito (non è strettamente correlato ma qualche punto di contatto col tema del video ce l'ha), potresti fare un video sui tuoi consigli in merito a quale sia il momento giusto per cambiare lavoro? Non per forza perchè ci si trovi male nell'attuale azienda ma per "massimizzare" l'accoppiata stipendio/know-how. E.g. meglio andar via dopo 2,4 o 6 anni? Se dopo x anni non hai ancora ottenuto una promozione conviene andare o aspettare ancora? Penso sarebbe interessante farci due pensieri
A questa domanda non ci sarà mai una risposta corretta o universale per ogni caso specifico, anche tra chi "ha fatto carriera" ognuno ti darà una risposta diversa basandosi esclusivamente sulla propria esperienza soggettiva o nel migliore dei casi citando esperienze anche di conoscenti, ma per forza di cose anche in quel caso il sample rimane limitato. Ed è anche giusto così, dal momento che devono essere tenute in conto troppe variabili diverse in contemporanea (settore/zona geografica/aspirazioni personali/opportunità, ecc.) per poter dare una soluzione pronta all'uso per ogni situazione.
@@BB-oy9kn grazie per la risposta! Il tema che ho sollevato non si aspetta una risposta universale ma anche solo ascoltare le storie di chi ci è passato può essere utile per chi come me è da pochi anni nel mondo del lavoro.
@@claudiodefazio93 Infatti secondo me il modo migliore per costruirsi il proprio percorso lavorativo/di vita è ascoltare più pareri/storie differenti possibili, farsi una propria idea sulle alternative migliori in base alle proprie priorità e poi semplicemente buttarsi ed andare avanti per try and errror, sicuramente non è facile e nessuno ha la ricetta perfetta, ma penso che realisticamente sia l'unica via per cercare la propria realizzazione/equilibrio personale
Questo ritmo alla “qualcuno era comunista” di Gaber mi ha spezzato #signorG
Scusate l'off topic, ho letto da qualche parte che giorgio ha parlato di gimme5, qualcuno sa indicarmi dove posso trovare la live/video in questione?
Vivo a Londra da più di 10 anni,se in Italia il sistema funzionasse ritornerei di corsa
Per chi come me non ha nessuno in Italia, se non la propria famiglia, non ci pensate due volte e andate all'estero. Personalmente dopo la laurea mi sono trovato con un futuro da costruire, i colloqui e le offerte ricevute non erano invitanti, per non parlare degli altri problemi trattati nel video, di conseguenza non avevo alcun motivo di restare in Italia.
Sto bene in Asia, è tutto un altro mondo, ovviamente capitano i momenti malincomici, principalmente mi manca il cibo e la famiglia, ma so che è stata la scelta giusta.
Asia dove?
Tendo, nell'ultimo periodo, ad andare e venire.
Ho notato che ho sempre avuto una mentalità "anglosassone" (forse per via delle mie origini tutt'altro che mediteranne?) e in generale mi trovo male nel ritornare in Italia.
Molte cose, come gli amici, non mi pesano perché, già anni prima del andarmene in giro per il mondo, ero abituato a perderli per vari motivi. In più perché ci sono più possibilità di re incontrarli all'estero che in Italia.
I problemi ci sono, tipo che non riesco ad avere una "ragazza" fissa.
Purtroppo, si vede che sono della stirpe di Schawznegger e altri omoni (sia per aspetto che per carattere) ed è difficile trovare gente "tosta" con cui condividere amicizie e\o rapporti intimi.
Inoltre, mi pesa il dovermi ogni volta arrangiare nel farmi contatti utili o dover cambiare lavoro ogni tot mesi.
Prossimamente mi sistemo (spero in maniera permanente) e penso sempre "A nessuno capita nulla che egli non sia, per natura, destinato a sopportare".
I motivi per cui andarmene è proprio la cultura, oltre all'economia: sono proprio un pesce fuori dall'acqua nella mia stessa nazione. Pazzesco. Ma perché, essendo abituato a seguire le dinamiche di interesse mondiali, noto che gli italiani sono proprio "alieni" al mondo contemporaneo.
Di nuovo: pazzesco.
Vabbè che sto rispondendo a un commento di 5 mesi fa, però ti dico che anch'io proprio non mi ci trovo culturalmente. Un mesetto fa esco per la prima volta con una e le dico che trovo gli italiani fin troppo provinciali e di mente ristretta su quasi tutto. E lei "no, ma non è vero, bla bla bla" per poi 10 minuti dopo, quando le ho detto che se tutto va come deve con la mia azienda, visto che sto lavorando parecchio con l'america, vorrei trasferirmi a Miami. E lei mi fa "No, ma io non mi trasferirei mai lì, al massimo potrei trasferirmi a Sesto Fiorentino così sono più vicina al lavoro". Capisci, gli parli di Miami, o di Londra (dove ho vissuto 6 anni) e questi ti rispondono con Sesto Fiorentino. Appena pensi un po' più in grande già sei fuori dalla loro realtà, figurati quando hai obiettivi davvero ambiziosi.
@@Michael.D418 io sarei più umile, sia come lavoro che come città scelte.
Però sì, provincialismo a bestia da parte degli italiani.
Secondo me deriva dall'invidia che si ha verso l'estero, vista come dimensione dove moltissime cose sono nettamente superiori all'italia rimasta agli 70'.
@@Michael.D418 nessun problema.
Io sarei più umile come lavori, al momento.
Eppure sì, pur essendo più verso la "classe media" punto comunque su risultati che vanno oltre al generico "voglio vivere in un paesino con 20k di abitanti ed appartamento".
Ma si vede troppo che molti italiani hanno paura dell'estero, anche quando ci sarebbe bisogno di un po' di "genio italiano" sprecato in patria.
Il mio caso specifico:
Ho 24 anni, non conosco granché l'inglese e nessuna altra lingua, ho una situazione famigliare abbastanza "critica" e delle faccende che devo gestire io nella città in cui vivo, quindi finché non le risolvo definitivamente non posso andare molto lontano.
In Italia si vive relativamente bene, il problema più grosso è la sanità per cui devi avere conoscenze dentro al sistema oppure pagare privatamente per riuscire a combinare qualcosa.
Inoltre a me piace molto la montagna e le alpi che abbiamo noi, andare chissà dove vuol dire sacrificare parte dei propri interessi e tempo libero.
Dal punto di vista lavorativo bene o male qualcosa lo si trova sempre, ma abitando a Trieste sono troppo limitato sotto questo aspetto a causa della posizione geografica, motivo per cui conto di trasferirmi più nella zona centrale del Friuli, c'è molta più tranquillità, dal punto di vista geografico ho un'enorme copertura anche per la ricerca di lavoro oltre che essere più vicino alle montagne sia friulane sia venete, inoltre sarei comunque molto vicino a Trieste.
A livello di amicizie ho un amico solo con cui faccio varie escursioni, se lui rimane in FVG non vado a sacrificare pure l'unica amicizia che ho.
Andando all'estero subentra anche una questione di instabilità, dover rifare tutta la burocrazia del caso, dover cercare casa e lavoro in contemporanea, dover fare i conti con la mancata conoscenza di un certo territorio quindi se non ti trovi bene per X motivi devi spostarti nuovamente, subentra anche il fattore paga in relazione al costo della vita, se in proporzione è identico all'Italia.. è un buco nell'acqua.
Tutto ciò è estremamente stressante a livello mentale e non ci sono garanzie sul risultato finale.
Insomma, le variabili in gioco sono tantissime e non è riducibile ad un "prendi tutto e te ne vai".
Comprendo tutto a parte la parte del rapporto paga/spese. Andando in paesi come la svizzera, dove gli stipendi sono molto più alti, puoi mantenere la stessa percentuale di risparmio e mettere da parte molto più capitale. Se pianifichi di ritornare in Italia dopo un certo numero di anni, dove il costo della vita è più basso, potresti trovarti con diversi anni di risparmi in più.
Dopo il liceo mi sono trasferito in Asia e devo dire la verità, la qualità della vita e (soprattutto in Cina) è molto peggiore e a meno di non andare in città tier 3 (quindi molto grandi ma con meno possibilità di trovare lavoro e con servizi inferiori) il costo della vita è pure superiore (affitto in primis). Poi subentrano i gusti e anche la tolleranza "locale", diversi anni fa c'era una spinta molto maggiore ad accogliere gli expats, adesso come adesso proprio no.
sto ancora studiando, quando avrò terminato gli studi credo che prenderò un viaggetto a Seattle, vorrei già ai 18.
Mamma mia quanto scapperai dagli states. Posto di merda per viverci
Ma la sanità in Svizzera 1) si regge in piedi grazie ai tanti medici e infermieri stranieri, specialmente italiani per il Ticino. 2) hai assicurazione con scoperto di 3000 euro, oppure scoperto di 400 ma fee mensile di 500 o più euro. Il che porta ad un approccio conservativo e alla quasi totale assenza di prevenzione. Per le ladies che vogliono avere un figlio devono attivare l'assicurazione complementare, e hanno un timelag di un anno o l'assicurazione non copre le spese. E non parliamo dell'iniquita del sistema basata su fattore di rischio (e. g., età) legato all'età e non reddito. O dei vari cluster dell'assicurazione, per cui più spendi meglio vieni trattato, potendo anche scegliere trattamenti Gold o premium dove a visitarti è solo il primario. Alla luce di ciò la comparazione olistica dell'utente su reddit è sensata. Ci sono pro e contro in entrambi i sistemi. Ma il "no" categorico sulla supremità sanitaria Svizzera non lo condivido. Potremmo anche allargare il discorso alle condizioni lavorative di questi eroi. Mediamente 80 ore settimanali per i medici assistenti (equivalenti specializzandi italiani).
Ho ascoltato solo ora lo "sti cazzi" sul tema della job security... Un po' infelice. Indubbiamente i contratti a tempo indeterminato non valgono nulla e il datore non deve dare alcuna ragione per il licenziamento. Basta addurre la mancanza di fiducia. È un sistema legale pro azienda. E lo si vede anche lato consumatori (e.g., 1 di garanzia, difficoltà nel recesso). Vanno fate scelte critiche e coscienziose di quello che si ha e delle diversità che si andranno ad affrontare. Ma un quadro idilliaco ed acritico della Svizzera, semplicemente è fuorviante.
Non riesco a rispondere con dei link, il commento viene cancellato automaticamente.
Si possono facilmente trovare le info a riguardo della: 1) composizione lavorativa medici in svizzera (1/3 straniero), 2) delle 80 ore settimanali dei medici svizzeri, 3) della facilita' di dismissione anche con contratto a tempo indeterminato in svizzera. Sono stato inesatto a indicare come massimale 3000 euro, quando il massimo e' 2500.
Detto cio, non ho proposto alcuna teoria o tesi, semplicemente dettagliato di piu' perche' ritenessi le riflessioni dell'utente su reddit valide, e meno le tue (che per altro non hai minimamente approfondito in diretta, e tantomeno qui, dandomi del cazzaro).
@@mr_rip si tranquillo l'avevo intuito dalla cancellazione instantanea ed automatica :D
Perché ormai, nel mio caso, è tardi (34 anni con divieto di espatrio e un altro procedimento penale in corso) e, nonostante "lieve" tossicodipendenza,alcolismo e depressione
ho un lavoro a tempo indeterminato, vivo da solo pagandomi l' affitto e ho comunque una famiglia che in caso di necessità è pronta ad aiutarmi. Avrei dovuto farlo subito dopo il diploma ma ormai è passato il treno per me purtroppo.
Vabbè ma te se hai il divieto di espatrio e procedimenti penali in corso te la sei andata a cercare eh....
@@IlDadoufficial Purtroppo un tossicodipendente non se la va a cercare, ci casca
Che lavoro fai, se posso
Non mi sembra di aver scritto il contrario da qualche parte
@@coprilettodelnapoli5466 receptionist in un hotel
Me ne sono andato nel 2014 per trasferirmi in Svizzera e auspico caldamente di non tornare a vivere in Italia.
In Italia c'è quasi solo la Monster base. Ah e ci sono gli italiani
io andrei via per tantissimi motivi.
38 anni e 2 figlie. Azzarderei il passo se solo sapessi quantomeno di trovare il lavoro e potermi mantenere.
Unica cosa che mi frenerebbe un po sarebbe l'allontanarmi dalla famiglia. Per tutto il resto, credo che ci sia solo da guadagnare.
Partendo dalla nuova lingua che si potrebbe imparare, alla nuova rete di contatti, dal respirare un aria nuova, meno corrotta e becera, al dare un futuro più chiaro e limpido alle mie bimbe.
Ok, Ora esigo un qualcosa di Gaber recitato da MR RIP!
Vivo in Germania dal 2017, ho seguito la mia dolce meta che stava qua dal 2015.
Avevo un lavoro a tempo indeterminato ed ero stato internato dopo un progetto di stage con l'ufficio di collocamento, in un certo senzo me la sono rischiata, qua non avevo nessuno a parte lei e ci siamo sposati 2anni dopo, e ora? Beh assunto da Amazon cercando i fondi per il matrimonio e ora dopo quasi 6anni nel Fra tempo dal 2019 sino riuscito a diventare un caporeparto, non navighero nelloro ma ce la caviamo e ora con la seconda figlia tocchera fare qualche sacrificio ma la lingua non é stato un gran Problema, il tedesco lo si impara volendo la grammatica non é articolata come l'italiano.
Auguri per la probuncia ma ci si riesce.
Mi manca l'italia? Certo ho la mia famiglia e amici li.
PS: Auguro il meglio a tutti per chi vorra farsi un esperienza all'estero o trasferirsi é sempre un occasione.
Bel content io e mia Moglie ci siamo divertiti dei commenti nella live
“Perché restare in Italia?”
La risposta a questa domanda la si trova riformulando così la domanda stessa:
“Perché mai dovrei andare via dall’Italia..?”
Una volta che ti sei risposto a questa domanda, hai risposto anche alla prima.
Rispondere alla seconda è facile: soldi. Risposta che però non permette di rispondere alla prima, che è molto più complessa
@@stefanov7123
Quindi se scappi per soldi non hai titolo per dare lezioni di vita a nessuno, tantomeno chi non scappa
A tratti romantico nei primi minuti
Perche economicamente non mi converrebbe poi così tanto. Dipende molto dal tipo di lavoro che una persona fa. Se avessi fatto un percorso di studi simile al tuo e avessi avuto le tue capacità sarei sicuramente andato via, in un posto che mi potesse valorizzare molto più dell'Italia. Purtroppo avendo scelto un percorso di studi che non mi permetterebbe di guadagnare molto più di quanto si guadagni in italia, non mi conviene espatriare.
Ma forse tutto ciò è soltanto l'ennesima scusa per non affrontare la paura del cambiamento, chi lo sa.
Perché:
1) per andare in qualsiasi altra zona del mondo devi per forza imparare nuove lingue
2)In ticino non c'è nessuno in giro, la gente è molto chiusa e si vive facendo casa-lavoro, ci sono solo coppiette monogame/famiglie di clausura, bassa densità demografica che ti separa da lunghe distanze da qualsiasi luogo tu voglia raggiungere, ovunque tu abbia la casa sarà sempre come vivere a bordo di un autostrada, ovunque tu ti nasconda ci sarà sempre qualche centinaio di persone che ti stanno osservando senza che tu te ne accorga.
3)in Italia non devi imparare nuove lingue e si vive abbastanza meglio che in Ticino a sacrificio di stipendio, futuro, servizi.
imparare lingue e' una cosa piuttosto normale e non impossibile. Sono solo scuse, ricorda...
3:21 Io sto esattamente a 5km dal cartello di Quingentole (MN) 😅
Ho vissuto quasi 5 anni in Svezia e poi sono tornato in Italia anche per usufruire del rientro dei cervelli (oltre al fatto che la situazione housing a Stoccolma stava già allora i livelli di Milano adesso).
Motivi per cui resto:
- Amici e Genitori
- La situazione sanitaria pubblica italiana rimane, purtroppo, migliore, per quanto ci siano casi incresciosi di malasanità e tempi di attesa lunghi
- I trasporti a lunga distanza costano meno (per quanto siano anche di qualità inferiore)
Motivi per cui non tornerei specificamente in Svezia:
- Come hobby ho la fotografia di ritratti e in Italia tra modelle e location c'è una scelta e una facilità di interazione infinitamente più alta
- La gestione dell'immigrazione fa veramente piangere, sul pubblico si paventa un'immagine di completa accettazione mentre in realtà si spolverano solo i problemi sotto al tappeto e finisce che gli immigrati non clandestini votano estrema destra perché si sono rotti pure loro.
Motivi per cui tornerei in Svezia:
- Qualità (contenuti, organizzazione, logistica, attenzione ai bisogni dell'individuo) dell'alta formazione e facilità di accesso ad essa
- Servizi locali al di fuori della sanità (che è comunque buona, ma scordatevi di andare dal medico solo perché vi va o di accedere all'ospedale se non siete urgenti)
Sono anche io in Svezia da due anni ma non a stoccolma , in un paesino di 5000 abitanti . Immagina che due palle
@@zazi77 Io ho fatto l'equivalente della magistrale a Linköping e come grandezza è la mia città ideale, però da software Engineer le offerte fighe erano (parlo di quasi 10 anni fa, non so adesso) quasi solo a Stoccolma, solo che tutti preferivano che già vivessi o in città o a 40-50min coi mezzi massimo, e che fossi fluent in svedese (che è un discorso a parte, però si lega alla dualità immagine pubblica/immagine privata della Svezia visto che ti dicono sempre che basta solo l'inglese, non c'è necessità di impararlo, e poi alla fine se lo sai sei molto avvantaggiato nel trovare lavoro)
@@Comalv io lavoro come dentista , perché in Italia non trovavo studi dove mi trovassi bene a lavorare visto che ormai ci sono più dentisti che tabacchini e io non sono figlio di dentista ne ricco abbastanza da potermi aprire il mio studio . Qui la situazione non è molto migliore , ma almeno sono dipendente e lo preferisco alla partita iva italiana dove hai solo svantaggi , ma sono vincolato da contratto 3 anni in questa regione che è poco popolata e non mi piace. Ho un altro anno da fare poi mi sposterò . Non credo tornerò in Italia salvo condizioni particolarmente vantaggiose che al momento non vedo prospettarsi
Cioè fotografi le donne e sei tornato in Italia a posto di stare in Svezia?
@@zazi77 fra va che ora che molti dentisti stanno sulla sesantina potresti trovare un vecio e gli subentri per qualche anno come socio soprattutto se non hanno figli dentisti fino a quando non va in pensione . Basta cercare quelli che hanno uno studio che se dovessero smettere non sarebbe più a norma per la professione di dentista . Se poi li trovi anche al terzo piano di una palazzina non paghi quasi nulla anche perchè lo strumentario non glielo devi pagare
(abito anche io in Svizzera e non tornerei) però mi rendo conto ci siano un sacco di situazioni per cui andare all’estero non avrebbe senso…
Italiano medio: persona di 45anni del centro-nord, 0 ambizione, casa di proprietà, lavoro 1200-1500€ al mese, 0 spirito di adattamento…che ci fa uno così all’estero?
Infine dipende da persona a persona. Si può parlare di voglia, di coraggio, di utilità....ma ognuno infine ha i suoi obiettivi e motivi per una certa scelta. Chi è ignavo però di fronte ai propri veri bisogni perirà
Sono io tra 10 anni 😂
@@heynan3584 Vero...c'è gente che dovrebbe andarsene perché potrebbe svoltare all'estero (es. il pizzaiolo che guadagna 800€ al mese in nero, l'ingegnere sfruttato a stage) ma non vede a un palmo dal proprio naso e non cercherebbe lavoro nemmeno nella provincia di fianco; per cui rimane lì a soffrire e vegetare....e poi c'è magari chi parte, ma incapace di sopravvivere già in Italia, e rimane un incapace a sopravvivere anche all'estero.
Ogni persona fa storia a sé.
Non è che sia un vanto voler emigrare per forza.....
@@IlDadoufficial Citami la frase in cui ho detto ciò
Perchè la tech company americana (tech company vera, non quelle che trafficano dati e vendono pubblicità) che mi ha offerto il lavoro alla sede in italia mi paga molto di più di quello che la sede della stessa azienda mi avrebbe offerto a Singapore. Dico avrebbe perchè neanche mi hanno richiamato dopo il primo colloquio.
Perchè, probabilmente, il rapporto qualità istruzione/costo è il più alto al mondo. Non ho dati che confermino l'ipotesi.
Me ne andai tanti anni fa e sempre in un paese mediterraneo. Effettivamente guadagno di piú e spendo meno rispetto all'Italia. Quando voglio posso sempre tornarci visto che sono informatico e posso lavorare in remoto. é stata la miglior scelta della mia esistenza fino ad ora.
Grecia? When?
Due commenti: lavoro "sicuro" e sanitá.
Lavoro sicuro: Io vivo in Austria e anche qui ti possono licenziare senza troppi convenevoli (almeno fuori dal pubblico). Alle volte é un po' scioccante vedere la gente sparire...ma, per quello che ho visto, i lati positivi sono maggiori: siccome c'é molto lavoro, con buone condizioni e stipendi dignitosi, uno non si incrosta al proprio lavoro come un mollusco ma, se non gli piace, lascia e cerca altro. La trovo una posizione molto piú sana di chi in Italia continua a fare qualcosa che non gli piace perchè é fisso e quindi non si puó cambiare. Anche perchè, c'é da dire, forse l'indeterminato é un po' meno "sicuro" che in Italia, ma é normale che un contratto abbia uno stipendio buono e che, a un periodo di prova di qualche mese, segua un indeterminato. Il problema dell'Italia é che l'indeterminato é una bestia completamente diversa rispetto agli altri contratti di lavoro...
Sanitá: In Austria la sanitá che ho visto é nettamente migliore a quella che ho sperimentato in Friuli
Esempio: per visita dall'ortopedico non urgente mi hanno dato un appuntamento dopo un mese e mezzo in uno studio. Il dottore mi ha prescritto delle radiografie, che ho fatto subito dopo la visita in uno studio di un altro dottore poco distante. In 2 ore avevo fatto visita + radiografie + prenotate 10 sedute di fisioterapia e massaggi.
Non ho speso un centesimo, nemmeno per la fisioterapia (e non era nulla di grave).
Per quanto mi riguarda, soprattutto la medicina di base é su un altro livello: con tutti i limiti del caso, ma qui il medico/pediatra di base puó fare delle analisi di base in studio (qualcosa del sangue/ecografie/piccoli interventi) per cui in pronto soccorso ci vai solo se ci sono dei motivi veri.
Credo uno dei motivi sia che i medici di base sono pagati in base alle prestazioni che fanno, non ai pazienti che hanno. Per cui sono incentivati ad avere un piccolo team: tipicamente almeno una segretaria che organizza il lavoro ed un'infermiera che prepara la visita...
Ah, qui i dottori si lamentano che sono pochi e le cose non funzionano bene (secondo loro).
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Sia ben chiaro: non é tutto perfetto, ci sono alcune assurditá (esempio: i no vax hanno fatto in modo che alcuni vaccini per i bimbi li devi pagare tu), ogni tanto le assicurazioni private ti fan sentire un po' "sfigato"...ma, nella pratica e per quello che ho visto io, le cose funzionano meglio che in Italia.
Non hai detto però che in Svizzera devi avere l assicurazione sanitaria, ovvio che tu non abbia pagato
Al momento sono costretto dagli eventi. Appena potrò me ne andrò. Ma senza soldi o preparazione non si va da nessuna parte. Per fare il povero resto a casa mia.
Io ho vissuto due anni in Olanda e anche se dopo di casa sono tornato in Italia, da 13 lavoro comunque all estero. Con quello che so ora, andrei via subito, possibilmente fuori OCSE almeno per alcuni anni, in paesi a tassazione territoriale, per poi usare un qualche bonus di rientro. Il problema è molto semplice: la moglie non vuole schiodarsi....e ora che aspettiamo marmocchi e sarebbe ancora più utile andare via, andare via vorrebbe dire separarsi proprio quando aspettiamo marmocchi...
Rimango perché sono in smart working ma sto pensando seriamente di andare via.
Il problema sono le competenze...in Italia storto o morto si vive, all'estero non saprei, ho amici fuori che si "arrangiano" fuori, ma tra il farlo lì e farlo qui, tanto vale farlo qui se hai qualcuno per cui vale la pena. ( amici familiari o relazione che sia)
Le critiche elencate sono di fatto errate, sono dei luoghi comuni ripetuti come mantra fino a diventare una ragione di malessere che però non trova raffronto con la realtà, i problemi italiani sono altri, anche se gravi, il problema principale è l'idiota tentativo di emulare il modello USA, cui però dovrò spezzare dei cuori, un americano medio è più povero di un europeo, diversamente se sei uno che campa di finanza (o sei una prostituta), quello è certamente il paese del sogno americano, altrimenti alla notizia "hai il cancro" puoi cercare solo un modo rapido per toglierti la vita, possibilmente che strazi il tuo corpo perché senno se lo vendo a pezzi alle compagnie del settore medicale, eppure gli americani nella merda in cui vivono non hanno percezione perché sono come vacche al macello. Prossima volta elenca i veri problemi italiani e non dei luoghi comuni che non rispecchiano la realtà dei fatti, gli stipendi sono più bassi, è vero, ci sono statistiche, ma dire che la sanità bla bla, sembra più dire che siccome non abbiamo il meglio al mondo fa schifo, beh, nella sanità italiana ci sono ancora primati, il problema sono i soliti raccomandati, sembra che di questo non ci si possa lamentare nonostante in Italia sia questo il vero problema che pesa su tutto, soprattutto quando tale costume ha il suo epicentro in certe università che hanno problemi con il termine raccomandato e usano concetti più creativi come "rete di contatti", fate pace con la testa e imparate il concetto di etica.
"sono dei luoghi comuni ripetuti come mantra"
"alla notizia "hai il cancro" puoi cercare solo un modo rapido per toglierti la vita"
Al momento non scappo, ma solo per convenienza. In futuro mai dire mai
Tu amico vivi in un mondo tutto tuo. Sveglia che la realtà è altro.
Non sarai un fuffaguru ma siamo li
Tutto bene?
non so in futuro, ma per adesso e per il breve periodo sono sicuro di restare in Italia: ho 21 anni, un diploma da perito informatico e un lavoro con un buono stipendio, contratto indeterminato e possibilità di crescita. Con il mio titolo dii studio, all'estero, non troverei di meglio. L'informatica è un campo pragmatico e forse, con esperienza e competenza, potrò fare ciò che faccio qui anche all'estero, ma per adesso sicuramente no.
Ops, intendevo dire Milano, non Italia
Chi sta bene non va via e molte persone evidentemente stanno bene.
Esatto!
Anche nelle favelas ci sono molte persone che non se ne vanno, evidentemente stanno molto bene
Tra 1 anno finisco studi e parto istant
Lasciare l’Italia è l’unica cosa sensata da fare in qualsiasi momento e qualsiasi età.
Perché in Italia tutto considerato si vive benissimo, con buona pace dei fenomeni guru santoni esperti di vita.
E chi se n’è andato prima o poi torna, 100/100 della mia cerchia, tutti laureati, tutti stem, tutti con il sogno dell’estero.
Tornati strisciando perché non ne potevano più.
Facts.
L'obiettivo è fare soldi all'Estero e tornare danarosi per godersi il resto dei giorni in un borgo ligure
Infatti. Non dimentichiamo poi che i paesi "migliori" del nostro saranno si e no una quindicina.
Gran parte della popolazione mondiale vive molto peggio dell'italiano medio.
"si vive benissimo" si, dillo al caroprezzi, e alle pensioni.
Arriva a 50 anni e forse solo li te ne renderai conto di quanto sto paese sia un postaccio
@@EhM-xt7plnon vorrei infrangere i tuoi sogni, ma se ti vai a vedere ogni sondaggio fatto su qualsiasi cosa negli ultimi dieci anni siamo sempre più in basso:
Nascite, qualità del lavoro, diritti umani (pensa al ragazzo indiano ammazzato qualche settimana fa proprio in una ditta a latina).
@@KIaKlaa sono ai 35 non sono ancora esploso.
Poi se voi volete tutti la Porsche in garage con un lavoretto da impiegato è un problema effettivamente.
La pensione si costruisce anche con metodi integrativi, ovviamente, con il TFR e con altri strumenti.
Siete ossessionati dalla pensione, assurdo.
Me lo chiedo tutti i giorni
Mr Rip io non scappo dell Italia perchè nonostante la politica ladra e si paga ogni cosa, abbiamo un vantaggio rispetto agli altri, il prezzo delle case e il costo del cibo entrambi bassi e di qualità. Ho un amico che in Germania guadagna bene, lui e la moglie si portano a casa 10k eppure non riesce a comprare una casa prezzi assurdi sui 600k + mutuo gli arriva a 1 milione, e mi dice.. in Italia se trovi un lavoro si sta troppo bene, e di fitto paga sui 1500€ io pagavo 550€. C è da dire poi che all'estero in tanti fanno il doppio lavoro, all Italiano medio non gliene frega niente preferisce lamentarsi e dare la colpa allo Stato però mai si alza le maniche e vede come crearsi qualche rendita passiva.
Un mio amico vive in Svizzera ma viene qua in ospedale.
Non scappo perché sono vecchio e sono stato stupido a non scappare quando avevo un futuro. È stata una follia rimanere qui, la burocrazia mi ha ucciso l anima.
Se una persona ha una rete sociale così bella in Italia, per quale motivo dovrebbe emigrare ? Per i soldi ? Se non guadagni abbastanza da poter poi vivere di rendita entro 3 anni , o hai la fortuna di costruirti una nuova vita o ti spari
Dopo il secondo punto interrogativo ignorate.
guarda che non ci sono leggi che impediscono di costruirsi reti sociali nei posti nei quali si emigra. e la rete sociale che si lascia alle spalle non scompare, ergo è il contrario, c'è un effetto moltiplicatore. forse quello che intendi è "se una persona è incapace di costruirsi reti sociali".
@@Johnny_Savage Ho dato per scontato che al giorno d'oggi fosse difficile crearsi una rete sociale da zero, vista i continui studi sociologici che evidenziano una pericolosa scarsa socialità tra i millenials.
Sospetto che molti che emigrano lo fanno proprio perché hanno già un abbozzo di rete sociale nel paese verso cui si dirigono, sia che siano magari parenti alla lontana oppure amici fatti tramite esperienze erasmus/turismo in giro per l'Europa o ancora contatti avuti tramite il lavoro, dico questo sia per motivi scientifici/sociologici (se sei curioso cerca il termine chain migration) sia sia per motivi empirico/personali, visto che personalmente ho sia parenti alla distante che vivono in una zona della Germania, sia amicizie fatte nel corso del tempo in un altra zona della Germania, e poi essendo ingegnere nel nord-est praticamente tutte le aziende del mio settore hanno clienti e fornitori tedeschi, svizzeri etc.
Capisci che messa così non è proprio catalogabile come salto nel vuoto no?
@@alessandromestri9004 ho appunto indicato che il mio discorso vale per chi non ha la fortuna di crearsi una nuova rete. Chi ha già un sostegno è più che fortunato su questo punto.
Il mio commento voleva porre l'attenzione sul fatto che avere una rete sociale solida è un motivo del tutto valido per non andare via dall'Italia
vedo molti nei commenti che cercano di illudersi provando a tirare dati vecchi su come l'italia nel 19blabla bla fosse un superpotenza e che ancora adesso campa (con gli immigrati pagati 2 euro e lasciati a morire).
Io vivo in svezia da qualche anno ormai. Faccio la art director e non ho problemi di lavoro ne di lingua (qui parlano tutti inglese e anche se non sai bene lo svedese no problem, molti hanno avuto i genitori imigrati quindi capiscono bene la situa).
Quello che mi chiedo è se sta gente che si illude di vivere nel gran figo paese si sia mai chiesta due semplici cose:
.I miei diritti sono lavorativi contano qualcosa?
.Tra 50 anni avrò la pensione?
Queste sono state le due domande che mi hanno motivata a scappare. Non lo nego ovviamente, come molti altri sono scappata per soldi, anche se poi nel tempo mi sono innamorata della svezia (gente simpatica e posti molto simili a dove vivevo priman in italia).
Capisco che all'inizio si ha paura a scappare ma quello è normale
"Restate", da R. Estate, Real Estate... non vedo ancora il commento di chi si occupa di Real Estate (requalification and rent).
Ho 30 anni e sono emigrato in UK A 28 anni e non mi sono pentito, In italia stai bene solo se sei in politica, in banca , dipendente statale o hai i genitori che ti sostengono, aldifuori di questo finisci in mezzo la strada.
PS: l’Italia è bella solo se ci vai da turista, viverci è tutta un altra storia
Diciamo che adesso pure chi lavora in banca se la passa male,con tutti gli sportelli che stanno chiudendo...
Stati Uniti molto peggio tranne le auto che sono le più belle del mondo @@mariorossi8955
Parlo bene la lingua inglese ed il mio sogno è sempre stato quello di trasferirmi in paese anglofono, in particolare UK o Australia. Ciò che mi ha trattenuto è stato il posto fisso in una di quelle aziende pubbliche italiane ed un buon stipendio. Non sarà certo paragonabile ad uno Svizzero, ma di sicuro non posso essere licenziato (o almeno, è molto difficile). I contratti italiani offrono una sicurezza e dei diritti che in altri paesi non esistono. Odio tutti i problemi del mio paese, la mentalità abbastanza chiusa, ma con un buon stipendio si può vivere dignitosamente.
Il posto fisso è proprio uno dei problemi dell'Italia
Magari se lo avessi il contratto fisso
@@bigpasta8487 il posto fisso è una garanzia, e vero che ce poco lavoro ma se hai il posto fisso vieni tutelato , cosa che in altri paesi non trovi, io vivo e lavoro in UK e ti assicuro se mi viene proposto un contratto a tempo indeterminato nel pubblico lascio tutto e torno in Italia
"Io da grande voglio fare il posto fisso!!" 🤣🤣🤣
Cioa rip mi trovi un lavoro in Svizzera?
Ciao. Ogni tanto sono tentato, ma non scappo perché mi piace l'Italia. Molti miei compagni di università sono andati via e dove sono ora mi raccontano di alcuni problemi che qui non ci sono, quindi a ognuno i suoi problemi. Credo che se ne siano andati soprattutto perché non gli piaceva così tanto l'Italia.
Voglio rimanere per dare il mio contributo. Con un pizzico di sentimentalismo, se tutti ce ne andassimo, non ci sarebbe più l'Italia. Già ieri Musk ha twittato, a ragione, che l'Italia sta sparendo... non vorrei che sparisse fra qualche decina di anni.
Dove sono andati? E che problemi stanno riscontrando? Così evito di spostarmi per nulla , grazie in anticipo per la risposta
Lo stesso. Viva l'italia, chi se ne va si vede che non ha a cuore le sorti di questa gente.
Io voglio rimanere per dare il mio contributo al cambiamento.
Sono ingegnere aerospaziale, potrei emigrare in Germania domani e trovare lavoro.
Ma resto qua a combattere, perché i vili fuggono nel nome del denaro.
Se tutti noi, che abbiamo un bagaglio culturale importante alle spalle, scappiamo e ci vendiamo al primo offerente che ci offre due spicci in più, lasciamo in Italia gli incompetenti, e ci ritroviamo gente come Di Maio al governo o illetterati che si muovono solo ideologicamente.
non me ne vado dall'italia solo perchè sono molto poco intelligente, mi sono laureato in 9 anni in ingegneria ambientale, ci ho messo una vita per arrivare ad un B2 stentato di inglese e non riuscirei ad imparare una nuova lingua. Fossi un genio me ne sarei andato subito ed invece resto qui a fare il disoccupato dopo 2 stage inutili
Perché abbiamo i nostri marò!
Perché vivo a Bolzano.
Perché faccio un lavoro che richiede una profonda conoscenza della lingua. Andrei al massimo nella Svizzera italiana
Non voglio essere cattivo, ma se le motivazioni che ti portano a non andare all’estero per cercare condizioni migliori son queste, finirai per farti molto male. Io vivo all’estero da tre anni circa, il cambiamento l’ho cercato. Ma se poi sarà il cambiamento a cercare te, è meglio che ti prepari ad essere travolto
Io avrei potuto andare via dall'Italia, ma per me aveva senso solo per fare esperienza da giovane e non per cercare di diventare ricco, perchè ho capito che davvero i soldi sono solo una piccola parte della vita (hanno una loro importanza, ma non sono tutto), non avendolo fatto in tempo cerco di apprezzare quello che ho che non è poco. Al di là di questo amo l'Europa mentre disprezzo la cultura Americana che trovo terribilmente retrograda e individualista, e credo fermamente che l'Italia sia il miglior paese dove vivere in Europa in prospettiva: a breve i boomer cominceranno ad andare in pensione, e in Italia ci sarà una carenza di lavoratori, il che probabilmente creerà una forte domanda a fronte di un'offerta scarsa e un probabile rialzo degli stipendi. Questo in campo informatico sta già avvenendo, succederà anche per i medici e per altre figure professionali non inflazionate. In più sono convinto che i governi saranno influenzate dalle politiche Europee garantendoci quel minimo di adeguamento legislativo volto al futuro che i nostri politici non sanno offrire.
io invece ho paura per l’ambito informatico
temo che ci sarà una crisi del software come quella degli anni 80, per il codice inefficiente e di bassa qualità che ogni giorno viene scritta o da persone inesperte o per accelerare i tempi di consegna del software.
ok si il fatto che sarebbe tutto da riscrivere da persone esperte forse sarebbe una bella cosa per gli stipendi ma nel momento attuale in cui ci si avvia verso quella fine io non la vedo molto bene questa cosa…
da quello che vedo io a molte aziende non frega nulla di scrivere bene il codice (nemmeno alle big tech), basta far funzionare la roba.
RIP lo aveva detto con la sua esperienza a google maps, e in molte altre aziende penso funzioni così, dove il codice viene scritto per portare feature su feature e mai stabilità
@@mgaliazzo la qualità del software la decide il mercato, quindi non me ne preoccuperei tantissimo a meno che non stiamo parlando di software fatto dallo stato, ma fortunatamente ora ci sono le AI generative (e chi mi viene a dire che questo peggiorerà le cose non ha mai visto il sito di AMA Roma)
@@alfonsofraire2810 le ai generative peggioreranno le cose a basso livello secondo me. e' come dare un fucile in mano a un babbuino. ho visto persone gia' non brave a programmare che facendosi aiutare dai modelli generativi hanno scritto del codice ancora piu' penoso, perche' non prendevano il tempo per pensare a quello che stavano facendo e assumevano che il codice generato fosse perfetto e che si integrasse bene con quello che avevano scritto loro. per chi sa scrivere bene il codice invece i modelli generativi diventano una manna dal cielo, perche' aiutano a lavorare molto piu' velocemente e comodamente. come nel mio discorso di prima la vedo nera per chi fa "bassa manovalanza" in ambito informatico, non per chi sa quello che sta facendo
un punto di vista che mi da un pò di speranza ❤
Per me non è questione di boomer o carenza di lavoratori. Manca proprio tutto il resto, un welfare è una sanità giusta è adeguata. Secondo me invece dovremmo svegliarci e far valere i nostri diritti, ma a noi basta che squadra X vinca il campionato è siamo a posto( è il caso limite lo so, ma era per fare l’esempio lampante)
mi hanno appena rubato la macchina e malmenato. Dove vado?
Dove è andato anche il ragazzo
Perchè non c'è sky in Italiano e mi piace pagare 8k euro per vedere del calcio di basso livello ❤️
Perché l'Italia, per un Italiano, è famiglia, è unica, è cultura, è bellezza, è suoni e odori. Chi misura tutto solo col SAL vive per lavorare, ma il lavoro deve servire per vivere: gli stravizi non danno felicità e vivere i successi senza poter poi condividere con la propria rete di relazioni è molto triste. Vivo sempre in Italia, ho rinunciato ad alcune occasioni all'estero, posso considerarmi realizzato, ma sono lontano da "casa" ed aspiro ad unire i due aspetti e non ad esasperarli. Ps: istruzione decente ed a buon mercato in molte parti d'Italia, sanità pubblica migliorabile ma con molte eccellenze, cultura e bellezze paesaggistiche, facilità di socializzazione e, per chi sa adattarsi, possibilità di riuscire. Siamo ancora nei G7, terza manifattura d'europa etc per un Paese di vecchi e di meno di 60 milioni di abitanti . Certo la contrazione demografica è contro di noi per scelte politiche incuranti del futuro e questo contribuisce a renderci fragili.
terza economia e seconda manifattura
@@francescotellini1389ci credo, nelle fabbriche ci stanno solo gli immigrati pagati du spicci (e ci crepano pure a volte)
Autogrill sulla strada per Igoumenitsa 2018, quel lavandino sa.
Io sono scappato in Canada
Famiglia, proprietà e cibo.
Fossi solo e povero, rimarrei comunque anche solo per il cibo.
Mi fosse offerto un lavoro da 100k+ all’estero lo vedrei come gita per fare soldi, per poi tornare qua.
Diciamo tutti così, poi restiamo fuori per sempre
@@mr_rip Magari è l'Italia a diventare la gita per il cibo, non la vedo così lontana come possibilità
Semplicemente perché se fai un bel lavoro e guadagni abbastanza da non avere problemi economici, l'Italia è sicuramente la nazione migliore dove vivere perché c'è uno stile di vita praticamente incomparabile, l'unica sarebbe la Spagna che però non sta meglio di noi. In nord Europa non c'è luce per la maggior parte dell'anno è molto pesante, cibo non paragonabile e rapporto con le persone idem (la Spagna unica alternativa senza però miglioramenti)
La Spagna ha spiagge libere (in gran parte molto pulite) e strade senza buche
@@Dominic-tq6dw e autostrade (autovias) gratuite. Però la situazione lavorativa è ancora peggiore che in Italia
Sono scappato 10 anni fa
Al momento resto in Italia perché sono uno studente universitario, ma soprattutto perché uno dei pochi stipendi in aumento è quello dei medici, una meta appetibile sono gli Stati Uniti, in altri stati europei non mi piacerebbe spostarmi, magari un giorno in Cina se dovesse diventare la prima potenza surclassando tutti gli altri stati (e magari aumentando gli stipendi dei medici ahahahaha)
Immagina pensare di poter far il medico in Cina non essendo cinese....
@@IlDadoufficialMi sa che non sai come funziona la globalizzazione, sai?
è un evento che esiste da qualche annetto diciamo
Nuk, secondo me se hai potenzialità che puoi gestire qui fai bene a rimanere, quella di andare non è una scelta semplice poi comunque essendo tu medico avrai sempre le porte aperte
Certo che gli Italiani che dicono "Vivo a l'estero..." e poi stanno in Svizzera o a Londra. Venite a Tokyo, poi ne riparliamo. 'cci vostra.
Il Giappone sarebbe interessante come posto,il problema che ferma moltissimi stranieri dall' andarci forse è la mentalità e le norme sociali,poi ovviamente,non possiamo paragonare le big cities con il countryside
Ma comunque ci avevo pensato di andarmene là (magari non a Tokyo) seppur offra più sbocchi lavorativi
P.s ovviamente dovrò frequentare una scuola per stranieri per la lingua, minimo se vuoi stabilirti un' anno di percorso è d'obbligo,così riesci bene o male a parlicchiare il giapponese.
Qualcuno mi può spiegare il meme di Quingentole? 😄
Futuro da attore ? Complimenti per l' interpretazione!
Approfondisci il colloquio con Crytek. Come mai non è andata?
le faremo sapere
Perché non so l’inglese
Resto in italia perchè sto bene, vivo al nord in un piccolo paesino e lavoro per un’azienda di medie dimensioni guadagno 2200 euro al mese netti ho un buon capitale da parte e ho 27 anni inoltre sto bene dove vivo quindi perchè mai andarsene (anche a patto di guadagnare molto di più)
Vivo in Svizzera da 10 anni, ho avuto problemi di depressione anno scorso sono stato internato per due mesi in un ospedale psichiatrico, sono uscito da lì con 10 k di debito , la Svizzera è buona ma non ti permettere a stare male non importa il motivo 😅
Cavolo, sarei molto curioso di saperne di più. Se hai voglia scrivimi privatamente
Sto all'estero. Mi mancano gli amici di una vita in Italia. Se ne possono fare altri, ma è doloroso perdere gli antichi. Per il resto mi è chiaro che non esiste un paese migliore, ma ogni paese ha le sua peculiarità. Clima, violenza, libertà, tasse, servizi, costo della vita, educazione, rispetto, cultura, abiti, onestà, gentilezza, attività e hobby, ecc. ecc., creano un mix unico da paese a paese.