Lombardia- Pomeriggio "turistico" a Milano -HD

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  • čas přidán 3. 05. 2024
  • San Maurizio al Monastero Maggiore
    L’dificio attuale venne edificato nel 1503 sulle rovine di una chiesa di origine paleocristiana. Annessa al più importante monastero femminile della città appartenente all'ordine benedettino, demolito nel 1798
    E’ a pianta rettangolare con un’unica navata divisa in due da un tramezzo: una parte riservata ai fedeli, l’altra alle monache di clausura che non potendo in nessun modo oltrepassare la parete divisoria, assistevano alle funzioni attraverso la grande grata posta l’altare. Le porte di comunicazione tra le due aule furono aperte solo dopo la soppressione del monastero. E’ riccamente decorata con un vasto ciclo di affreschi di scuola leonardesca e viene anche detta la "Cappella Sistina" di Milano o della Lombardia.
    La decorazione pittorica, realizzata in più fasi nel corso del ‘500, rappresenta la più completa testimonianza di pittura cinquecentesca conservata a Milano.
    Il ciclo decorativo ad affresco permette di ammirare l’evoluzione della pittura lombarda per tutto il corso del 1500 realizzato in gran parte da Bernardino Luini e dalla sua bottega, Boltraffio allievo di Leonardo, Vincenzo Foppa, dai fratelli Campi e da Simone Peterzano, maestro di Caravaggio.
    L’ORGANO ANTEGNATI
    Al centro del coro delle monache si trova un pregiato organo cinquecentesco, opera di Gian Giacomo Antegnati, con ante dipinte a tempera da Francesco Medici da Seregno. Lo strumento fu realizzato tra il 1554 e 1557.
    CURIOSITÀ
    La cappella Besozzi, la terza sulla destra, rappresenta scene del martirio di S. Caterina d’Alessandria realizzate da Bernardino Luini. Secondo Matteo Bandello, novelliere dell’epoca, nella scena della decapitazione il volto della santa raffigurerebbe la Contessa di Challant che, accusata di essere la mandante dell’uccisione dell’amante, fu giustiziata in questo modo nel 1526 al Castello Sforzesco. Un ricordo indelebile del pettegolezzo più famoso del ‘500 a Milano!
    La sede del Museo del Novecento all’Arengario, è stata inaugurata il 6 dicembre 2010. I lavori di ristrutturazione dell'edificio sono stati effettuati a cura degli architetti Italo Rota, Emanuele Auxilia, Fabio Fornasari e Paolo Montanari. La facciata dell'Arengario ha subito soltanto un restauro conservativo, mentre i lavori di rimodernamento hanno interessato l'interno dell'edificio che ospita
    una esposizione permanente di opere d'arte del XX secolo, Le sue sale ospitano infatti opere di Pablo Picasso, Modigliani, Depero, Carrà e tanti altri. Ha assorbito le collezioni del precedente Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC), collocato al secondo piano di Palazzo Reale e chiuso nel 1998.
    L'ultimo piano del museo si affaccia sulla piazza del Duomo, visibile anche dallo scalone grazie a un'ampia vetrata e a una terrazza coperta. Il museo inoltre è collegato a Palazzo Reale tramite una passerella esterna sospesa.

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