Come studiare: 49 - Prevenire e scardinare i TIC

Sdílet
Vložit
  • čas přidán 7. 01. 2024
  • Durante lo studio del pianoforte, è importante creare i nostri automatismi nel modo più sano e funzionale all’esecuzione.
    Per questo, dobbiamo stare attenti ad evitare di assumere abitudini scorrette, o veri e propri “tic” nervosi, che, se ripetuti durante lo studio, saranno “appresi” assieme al resto dell’esecuzione e diventeranno parte integrante dei nostri automatismi.
    Per questo, invece, nello studio
    è fondamentale impostare l’esecuzione di ogni nuovo brano senza lasciare “attecchire” i tic, e, al contrario, fare in modo di “scardinarli” nel caso in cui si manifestassero. L’ascolto muscolare e l’osservazione dei nostri movimenti, della mano ma anche del corpo, è quindi una parte integrante di uno studio sano e funzionale.
    di
    Roberto Prosseda
    #robertoprosseda #comestudiare
    =======================================================
    * Iscriviti al mio Canale qui / robertoprosseda
    * Visita il mio sito
    www.robertoprosseda.com/
    * Seguimi anche su Facebook
    / prossedaroberto
    * Seguimi su X
    / robertoprosseda
    * Mi trovi anche su Instagram
    / robertoprosseda

Komentáře • 3

  • @margaritagonzalezgiustacor5003

    Stupendo come sempre 👏👏👏

  • @pinocesi8402
    @pinocesi8402 Před 5 měsíci +1

    D'ACCORDO! Come sempre maestro carissimo!

  • @cristian.s13
    @cristian.s13 Před 5 měsíci

    Da musicista e insegnante di musica, comprendo e condivido pienamente il concetto alla base di questo suo breve video.
    Mi preme solo fare una precisazione riguardo alla terminologia utilizzata: chiamare TIC questo tipo di abitudini trovo non sia una scelta ottimale, in quanto i TIC sono una manifestazione neurologica molto specifica che niente ha a che vedere con ciò che lei ha descritto, soprattutto perché non sono controllabili volontariamente e non possono quindi essere eradicati semplicemente facendoci attenzione.
    Chiedo scusa se ho fatto questa precisazione, anche a rischio di risultare un po' "antipatico", ma credo sia importante fare questa distinzione per evitare che studenti di musica che soffrono realmente di TIC possano pensare che le manifestazioni da lei descritte siano la stessa cosa e che vadano trattate allo stesso modo.
    Per di più, nella stragrande maggioranza dei casi (e nella letteratura scientifica si può trovare facilmente conferma alle mie parole), i veri TIC scompaiono del tutto quando si suona uno strumento.
    A parte questo, la sua spiegazione è stata molto chiara e, ripeto, ne condivido pienamente i concetti!