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Mai visto un italiano difendere l'Italia.

E dal 1924 è tutto.

@@pfranchini1973 forse perché non sai cu jé Italiano? 🤗

@@giusipiccirillo1902 No bedda, solamente dalla Madrepatria, a ssu puntu sulu da me?

Pensi che il commentatore @MauroMoscati la smentisce categoricamente affermando che i cinesi di prima generazione, neppure di seconda sono meglio integrati in Italia di me e a questo punto anche di lei.

@@dna2.041 guarda ti posso assicurare che vivendo da sempre in una città in cui la comunità cinese è composta da più di 27,000 individui, considerando solo quelli regolarmente registrati, questa cosa è assolutamente falsa! Sono talmente tanto integrati che non solo, come ho scritto nel commento, nonostante abbiano fatto tutte le scuole in Italia e che siano presenti anche un infinità di corsi, promossi dalle scuole e dal comune, per apprendere l'italiano molti ancora fanno fatica a comprenderlo e a parlarlo, ma per la maggior parte del tempo se ne stanno tra di loro senza neanche ricercarla l'integrazione o anche solo un dialogo con la componente italiana, fatta eccezioni per alcune manifestazioni promosse dal comune in cui partecipano con loro associazioni per dare la parvenza di volersi integrare solo per continuare a poter stare chiusi nella loro bolla in modo che nessuno gli dia fastidio! Sono talmente tanto integrati che una volta finito di lavorare se ne tornano in Cina per passare la vecchiaia o continuare a lavorare lì, tanto che in città sono nati dei detti goliardici come "visto che nessuno a mai visto un funerale cinese, allora i cinesi non muoiono mai" o cose del genere. Alla gente piace proprio parlare a vanvera!

@@Becca04927 infatti, è anche non solo la mia esperienza ma anche di molti che per lavoro intrattengono rapporti d'affari. Un rabbioso e saccente commentatore, deve vivere in cina per smentirla affermando che i cinesi sono perfettamente integrati.

@@dna2.041 già infatti...

Perché usa degli esempi del sudamerica strampalati e non rimane in Italia. Quindi i figli di madri e padri italiani da sempre non dovrebbero essere italiani per lei, é più corretto che lo siano i figli di es. cinesi che abbiano però frequentato, non importa il risultato finale, un percorso scolastico?

​​​​@@Daughterofminervaesattamente in Germania per poter diventare cittadino bisogna conoscere non sola l'idioma teutonico a livello B1 ma fanno 33 domande (ne servono 17 corrette) sulla nazionalità tedesca come il nome del presidente, come si compone il parlamento o quando hanno cantato noi siamo il popolo. Chi ha fatto l'Abitur o maturità ne è esonerato.

@@Daughterofminerva lei ha scritto:"non vedo come lo jus sanguinis sia più giusto dello jus scholae"

@@dna2.041 scusi eh, ma nessuno sta mettendo in dubbio che i figli di madri e padri italiane appena nati ricevano la cittadinanza. Ci mancasse altro . Il punto del mio discorso era che non si diventa italiani ( o tedeschi o altro ) solo ler sangue ma per cultura. Ecco perché qui il punto chiave é la capacità di fare integrazione : se un bambino nato da immigrati o arrivato qui da piccolo va a scuola per dieci anni ,impara la nostra lingua , la nostra storia , la nostra cultura, allora perché non dovrebbe ricevere la cittadinanza dopo aver dato prova di aver assimilato tutto questo? Si potrebbe aggiungere in questo caso un test di conoscenza della lingua italiana , della storia e delle istituzioni italiane da dover passare per poter ricevere la cittadinanza, se non erro anche in Germania si richiede di passare un test di questo tipo dopo aver maturato gli altri requisiti per chiedere la cittadinanza. Quale migliore strumento della scuola per l'integrazione? Le faccio un esempio :se domani vado in Francia, mi sposo un francese , e il giorno dopo andiamo entrambi a vivere in Italia, il mio coniuge può richiedere la cittadinanza italiana perché é sposato con un italiana. Ma non parla italiano, non sa niente della storia italiana , magari é pure buddista. É piú italiano lui o , che ne so, Paola Egonu , che é nata in Italia, parla italiano come prima lingua, si identifica come italiana, ma é nata da genitori non italiani ? Non che voglia mettere in dubbio la necessita di dare la cittadinanza ai coniugi non italiani , ma il mio ipotetico marito francese non dovrebbe nemmeno passare un esame di lingua per avere la cittadinanza , gli basterebbe essere sposato con me.

@@dna2.041 si , in effetti la frase " non vedo come lo ius sanguinis sia meglio dello ius scholae" forse non é stata la scelta migliore. Intendevo dire che a rigor di logica essere italiani non dovrebbe voler dire solo e semplicemente essere figli di italiani , dovrebbe voler dire parlare italiano e far propria la storia e il modo di vivere degli italiani.

Ma scusi cosa c’entra? I delinquenti sono delinquenti a prescindere dalla cittadinanza, comprendo la necessità di avere più sicurezza ma le due cose non sono legate e se pensa che lo siano significa che ha dei pregiudizi. L’integrazione è la migliore medicina per creare una società civile

Concordo, ma non capisco la pertinenza col tema.

Si certo...facciamo venire milioni di donne incinta con i barconi, partoriscono in Italia, i figli diventano cittadini italiani, le madri devono stare con i figli italiani fino alla maggiore età e ci troviamo il modo di riempite l'Italia di stranieri che vivono dove? A certo... a casa sua.

può funzionare in America o Inghilterra che sono paesi con una cultura che alla fine sono in tutto il mondo. Ma purtroppo la cultura italiana sia nel bene che nel male è pressoché confinata alla penisola. Prima di tutto bisogna insegnare la cultura e solo dopo che questi popoli l’hanno assimilata allora potremmo parlare di dare la cittadinanza a chi nasce qua

Per carità io mi auguro la sostituzione etnica. Per ogni bambino straniero a scuola un fascista ha i giorni contati

Suvvia, dovrebbe conoscerlo. Chiunque non sia allineato al pensiero della sinistra progressista è un fascista.

Ma "meritarsela" in che senso? Essere italiani significa migliaia di cose diverse, non esiste il merito per una cosa del genere. Anche perché io sono sardo, nato da genitori sardi e al resto d'Italia, di noi, non frega assolutamente niente, di recente la Sardegna non è nemmeno apparsa in un atlante. Il merito di far parte di uno dei popoli più ridicoli e ignoranti al mondo? Il merito di sapere che il nostro orgoglio è la mortadella e i cannoli? Forse noi dovremmo svegliarci e capire che quest'anno sono nati 2 bambini in croce e fra trent'anni di italiani ce ne saranno 3. E comunque sì, la fonte principale di odio, disinformazione e ostruzionismo arriva proprio dall'estrema destra

Ma, perché, gli italianissimi e cristianissimi che vogliono abolire l’aborto o che si oppongono ai matrimoni (civili) omosessuali non vogliono fare leggi discriminatorie di genere? Ovviamente per non parlare di quelli italiani dai tempi dell’Impero Romano che delinquono e insultano Stato e cittadini onesti ma che poi sono i primi a correre allo stadio a tifare Italia tra un grugnito ed un rutto. Loro sì che rappresentano l’italiano ideale, giusto perché i loro avi erano italiani. Se il tuo metro di giudizio si basa su ciò che vedi in tv, allora non salire mai su un aereo perché ogni volta che se ne parla in tv è per un incidente e quindi tutti gli aerei cadono. Onestamente non so perché hai studiato in GB o quanto hai fatto la (ci hai fatto un mese in estate oppure dall’asilo all’università?) ma in questo caso si parla di un ciclo completo, quindi gente che ha studiato esattamente come gli italiani e che se andrà all’estero lo farà per gli stessi motivi degli italiani. Perché riconoscere la cittadinanza a chi ha svolto un ciclo completo di studi in Italia? Per farlo sentire più italiano e non un estraneo in un Paese che lo ha visto nascere e formare. Possiamo discutere se renderlo automatico o se deve essere presentata domanda, se vuoi. Ma, onestamente, che differenza c’è tra un italiano ed un non-italiano che hanno studiato uno accanto all’altro dalle elementari all’università? È forse più italiano un bambino nato e cresciuto all’estero da genitori italiani (che magari non ha mai messo piede in Italia) e che dice “bruscetta” al posto di “bruschetta” rispetto ad uno nato in Italia da genitori stranieri che ha fatto tutte le scuole in Italia e che ha vissuto sempre qui? Cono stranieri che parlano il dialetto o con un accento assolutamente indistinguibile da un autoctono, gente che studia o lavora onestamente. Sono forse meno meritevoli di chi è italiano di nascita?

Sai che: tanto dopo dieci anni possono prendere la cittadinanza SENZA aver veramente studiato (te lo dico per esperienza con amici). Meglio allora che i figli abbiano lo stimolo a studiare e a "educare" i genitori. Se la scuola funzionasse... Funzionerebbe.

​​​@@MauroMoscatiIn primis la cattolicità non c'entra una mazza nelle scelte politiche e mi stupisco che non ci arrivi a capire che le le leggi discriminatorie di genere esistono in prevalenza in nazioni mussulmane. Nazioni che hanno si dei cittadini diventati italiani ma costringono le loro donne ad uscire ancora, seppur italiani, col velo e mai da sole. La difficoltà di integrazione non esiste per nazioni con fondamenta comuni alle nostre come svizzeri, tedeschi, canadesi, russi, moldavi, albanesi o rumeni. Si chieda perché il problema esiste per etnie con radicato fondamentalismo islamico (sa, ogni tanto qualcuno gridando accoltella i passanti) o per etnie anni luce con usi e costumi diversi dai nostri come ROM o per etnie che vivono isolate tra loro come i cinesi. Esistono italiani, purtroppo che non fanno onore all'Italia ma come i figli deficienti ciascuno si deve tenere i suoi ma non si cercano anche quelli degli altri. Ho conseguito una delle mie lauree in GB e quindi non ci ho fatto un giretto estivo. Per la cronaca non sono neppure di madrelingua italiana e non sarà mai questione di chi parla peggio o meglio di un autoctono, che non conosce i congiuntivi, a definire lo status di cittadino italiano. La cittadinanza per me è un riconoscimento importante che va meritato non assegnato d'ufficio. Un nigeriano o cinese per quanto si senta integrato nella comunità italiana avrà dalla nascita la nazionalità, lingua, usi, costumi, valori, identità e perché no, valori etici di quella dei genitori; difficile averle entrambe.

In UK hanno politici musulmani ,per esempio l'attuale premier della Scozia Humza Haroon Youssaf é figlio di pakistani ,idem il sindaco di Londra Sadiq Khan , e non mi pare che abbiano messo una legge nel Regno Unito che impone a tutte le donne il velo. Anche nel Senato americano siedono politici musulmani , non mi pare che gli USA stiano considerando di imporre il velo. Il problema non é la presenza di cittadini musulmani , il problema é essere capaci di integrarli bene. Non mi pare che Mahmod o Ghali siano pericolosi estremisti. Se la preoccupazione sono le politiche discriminatorie, mi pare che le stiamo avendo anche ora, con tutto che i nostri politici sono praticamente tutti italianissimi : hanno appena reso legale l'accesso delle associazioni antiabortiste ai consultori ,tanto per dire. E in Italia é ancora incredibilmente difficile per una donna essere allo stesso tempo madre e lavoratrice, tanto che una donna su 5 lascia il lavoro quando ha il primo figlio ( fonte : Save the Children).

@@dna2.041la cattolicità c’entra eccome: fino agli anni ‘70/‘90 la donna (in Italia) era di “proprietà” del marito e la formula del matrimonio è cambiata nel ‘74, se ricordo bene; vogliamo parlare del divorzio, dell’aborto, del delitto d’onore, del fatto che il marito potesse violentare la moglie e che ciò non fosse considerato violenza? Ripeto: questa era l’Italia fino agli ‘70/‘80 e, ad oggi, solo i cristiani (in Italia) si oppongono all’aborto. Se vuoi proseguiamo parlando dei diritti gay. Per la cronaca: sono etero ma non sopporto l’idea che un bigotto possa fare una legge che limita i diritti di un gay solamente perché la sua religione gli dice che è sbagliato essere gay.

Spero però non siano il ricambio che ho visto nelle banlieue nord di Parigi dove perfino la polizia ha paura ad entrare.

Si esprima;e perché sarebbe meglio questo rispetto allo ius soli

​@@damianoladisa82lo ius soli? Basta che una donna che neppure sa chi è il presidente USA o parli inglese, partorisca non sul suolo USA ma anche su un aereo o nave USA e il figlio diventa cittadino statunitense. Che logica ha?

@@dna2.041 il futuro delle persone deve essere condizionato dai comportamenti dei genitori? Secondo me non è male ma deve essere integrato con un'istruzione e un'esame sulla storia e sulla cultura di un posto .

​@@damianoladisa82ogni nazione è fiera delle proprie origini e non concede facilmente la propria identità nazionale. In Nepal si diventava cittadini solo se i 4 nonni erano cittadini, ora è cambiato, bisogna "solo" che entrambi i genitori lo siano. Mentre considero lo ius suoli un'esigenza di nazioni come gli USA che storicamente avevano bisogno di milioni di persone che popolassero una grande nazione con densità di popolazione bassissima, noi non abbiamo queste esigenze. Cosa accade se Tizio diventa cittadino italiano a 18 anni e cambiano le modalità per la naturalizzazione, ovvero anche i genitori potranno diventare cittadini italiani che a loro volta, potranno naturalizzare tutti gli altri figli, anche quelli nati e che vivono all'estero che a loro volta potranno estendere la cittadinanza ai loro figli senza mai essere stati in Italia. Ma poi anche i genitori dei genitori di Tizio potranno diventare cittadini e per legge chiedere poi la "pensione" sociale...

@@dna2.041 Nazioni fortemente ancorate ad un principio che non condivido. Si possono trovare dei sistemi che concedano certi diritti a tutte le persone se queste accolgano un certo sistema valoriale

@@istorica Mi spiace per te , ma la delinquenza e microcriminalità è già sul territorio. Col tempo emergerà. Tutto viene dalla povertà e i giovani vogliono tutto e subito. Il sud si salva di più perché la mafia controlla il territorio. Il nord è ricco ed e pieno di guadagni. Non credo più nella sicurezza. Troppe leggi vogliono fare. L'occidente è in degrado. Più povertà avrà, più delinquenza nascerà.

Ho cambiato impostazione nei nuovi video

@@istorica ho notato, hai fatto bene. Sei bello, le posture artificiose ti fanno apparire antipatico. Scusami se sono stato brutale, rileggendo il mio messaggio mi accorgo di aver usato parole troppo pungenti. Grazie di non avermi mandato a quel paese 🙂

Figurati e grazie

Si

Alitalia prima degli stranieri faceva pagare un tratta Milano Londra A/R circa 800€. Oggi ci arrivi con 30.

⁠@@dna2.041 che è quello che ti costa oggi con British o Lufthansa. Infatti Ita Airways senza l’acquisizione di Lufthansa sarebbe già fallita. Niente non ci arrivate proprio

​​@@mg-zh2rgsto parlando di Ryan air, sig. "ciarrivosoloio" e di tutti gli altri stranieri che offrono condizioni che prima erano inimmaginabili.

@@dna2.041 e io ti sto parlando della differenza che c’è fra compagnie di bandiera e low cost, differenza che evidentemente non conosci. Prova a prenotare una tratta europea con British o Lufthansa e vedi se ti costa 30 euro. 30 euro per un volo (Rayanair) è il capitalismo insostenibile che sta drogando l’economia degli stati ma a voi ovviamente piace volare con 30 euro. Poi magari siete gli stessi che rompono le palle con la co2 e il clima impazzito. Non credo convenga continuare perché mancano proprio le basi. Saluti

Io ho giocato ai videogiochi fin da bambino, e i miei genitori mi facevano giocare solo se finivo di fare i compiti e di rimettere a posto la camera. Spesso giocavo anche insieme a mio padre, adesso da adulto ho comprato casa e ho un lavoro stabile, cose che probabilmente non avrei ottenuto zappando la terra come tu hai suggerito

@@matteomonzione5101 è un modo di dire.. La tua esperienza è stata positiva, c'erano dei paletti imposti dai genitori. Comunque ti assicuro che chi coltiva la terra se la passa molto bene..Hanno contributi e sussidi vari , e quello che producono da terra ad allevamento lo vendono a peso d'oro.