Seguitemi anche sul mio secondo canale, dove pubblico ogni giorno alle 21:00 un podcast sui temi più vari (psicologia, società, relazioni, sessualità, morale, filosofia, scuola, ecc.): bit.ly/MarcoCrepaldi Se preferite potete ascoltarli direttamente anche su Spotify: bit.ly/Marco_Crepaldi
Di regola i genitori la scuola i compagni devono comportarsi bene Non prendermi in giro comportarsi male è essere scorretti cosa che accade troppo spesso.
Io ho perso 2 anni perché somatizzavo e dopo sono andato a lavorare. Successivamente ho ripreso gli studi ed ho preso il diploma in una scuola diversa. Quando ero (psicologicamente) costretto ad andare la vivevo malissimo, mentre è stato piacevole farla successivamente.
Sono studente universitario fuori corso e fuori sede da un po di tempo. Mi mancano 6 esami ma farne anche uno è un macigno di fatica mentale e fisica (devo fare kilometri anche per recarmi all'università) senza risultato garantito. Non ho ne una condizione soddisfacente nella città della mia università ne a casa con i miei familiari si litiga sempre e il morale sui libri è sotto lo zero. Non ho compagni con cui confrontarmi e rendere quel che studio piacevole come attività. Mi passa sempre più la voglia di uscire perchè la mentalità superficiale del giudizio è tanta come se il valore intrinseco di una persona dipenda solo da un titolo di studio. E' tutto un ciclo negativo e disfunzionale e sebbene penso di interrompere sono forzato dai miei perchè una laurea pare l'unica possibilità secondo loro. Sono confuso e ti chiedo un consiglio. Spero tu possa darmelo. Complimenti per la tua ricerca sul fenomeno!
Grazie, da parte di una madre, di aver espresso questa tua sofferenza. Mio figlio si trova in una situazione simile. Ho cercato di comunicargli che non mi importa che termini gli studi ma non funziona. È chiuso in casa e non vuole parlare con nessuno.
Ciao...io... volevo dirti che ci sono tante mentalità.. Io ho il diploma e il corso da o.s.s.....nn la laurea Credo che lo studio.. aiuti nella vita...nn tanto a livello lavorativo.. Xò ho visto molto bene nella mia famiglia..il genitore con meno studio era molto centrato, grandi passioni e buoni obbiettivi.. L altro mio genitore cosiddetto ISTRUITO.. è arrogante e egoista...e neanche troppo sveglio. Ciòo
Si,la prima cosa che mi diceva mia madre,(motivo per il quale una volta il mio compagno la ha accompagnata gentilmente fuori casa)era proprio, "Adesso che hai trovato Crepaldi hai l'alibi per non fare più niente,vuol dire che ti sta bene così"non rendendosi conto di quanto sia effettivamente più gratificante per un genitore sentirsi un lottatore e quanto sia invece più doloroso scegliere di mettersi in ascolto e rispettare la propria creatura che soffre
Riflessioni varie: sono convinto che se hai i mezzi puoi avere denaro e se hai denaro puoi comprarti i mezzi, è un circolo vizioso, socializzare è difficile quando si è alla corte di Maria Antonietta più che a una tavola rotonda, di non scambiare persone estremamente capaci nello socializzare con persone che vogliono solo manipolare e ottenere vantaggi materiali da ogni relazione, io mi definisco un neet, non lavoro e non studio vivo con una pensione di invalidità, ma chi mi ha aiutato negli anni bui, a rialzarmi dopo l'ennesima batosta sociale e lavorativa? Nessuno tutti a perculare genitori compresi, si ogni cosa che hai detto è verissima ho subito tutti i comportamenti elencati da te in questo video e all'età di 25 anni non sono più riuscito a rialzarmi e ricominciare da un'altra parte con altre persone perché oramai i posti erano finiti e le persone le avevo passate tutte potevo solo andare a giocare con i bambini a nascondino per fare qualcosa, non ti dico i comportamenti che le altre persone hanno tenuto con me perché come dici tu si agisce sistematicamente e non individualmente ma sai quanta gente ho incontrato che ha fatto i porci comodi suoi senza rispetto degli altri e poi se ne lavata le mani? Hanno preso quello che volevano lasciando terra bruciata dietro di loro, soprattutto in ambito lavorativo, e parlo di mobbing, nonnismo e menefreghismo verso il prossimo, dovreste stare attenti alla singola persona, il lupo perde il pelo ma non il vizio, e le parole si spiegano con altre parole, e la logica a parole è la più grande supercazzola che esista.
Ciao Marco, Mio figlio non si è mai aperto con me io ho cercato sempre il dialogo con un pessimo risultato..ho cercato di aiutare mio figlio quando era adolescente ha fatto più volte la stessa classe ogni anno passava dopo una prima bocciatura...ma aveva amici e fidanzata ero sola pur essendo sposata il mio ex marito pensava a sé ...oltre ad avere un atteggiamento violento e offensivo nei miei confronti non ho trovato nessuno che conoscesse il problema mi dicevano che era viziato ...poi il divorzio brutto e da qui l'abbandono scolastico io stavo malissimo e non avevo nessuno ho dovuto lasciare e non farmi carico del disagio di mio figlio per poter curare il mio...lui ora ha 28 anni e il rapporto con il padre è nullo io ho fatto delle scelte nate da istinto e da sentito dire fino a scegliere di lasciare la casa a mio figlio e andare a vivere con il mio attuale compagno sperando che la mia presenza che gli dava ansia servisse a fare responsabilizzare...poi ho trovato il tuo libro e l'associazione troppo tardi? Non lo so certo ora mi trovo più in difficoltà i contatti con mio figlio sono rari ho cercato di chiedere un incontro con lui per una mia esigenza...ma non c'è dialogo ieri ho mangiato una pizza insieme a lui ma non ha fatto altro che giocare o ascoltare un blogger su youtube e io con lui ....devo non avere aspettative non le ho vorrei solo che trovasse un occupazione...perché non ci sarò in eterno e non mi importa cosa però le agenzie chiedono diplomi e corsi e lavori anche e così anche questa ricerca è finita...ovviamente non riesco a lasciare che chiudano gas e luce o il riscaldamento o peggio a cacciarlo di casa perché per me sarebbe impossibile e inaccettabile...cerco di fare la mia vita ...ma ho un peso enorme sul cuore....non so che fare non accetta di farsi aiutare non ritiene di avere un disagio e così non posso obbligarlo a curarsi...sto qui in una sorta di limbo in attesa che qualcosa accada .
Sono in una situazione molto simile con mio figlio e il peso a cui ti riferisci lo conosco benissimo. Sto cercando aiuto nella associazione hikikomori Italia…e spero mi possano aiutare ad aiutarlo.
Ho una domanda, se puoi rispondermi, come si può aiutare o almeno cercare di approcciarsi ad una persona in autoisolsmento che però è adulta? Una mia amica ha 30 anni si è isolata da 5 o 6 anni,isolamento dal quale ogni tanto è uscita: raramente per iniziare un percorso lavorativo, a volte riesce anche ad uscire per una pizza, credo senza voglia comunque. Io sono una sua amica da molto tempo, però non riesco a coinvolgerla in nulla, neanche in una chiacchierata al telefono ultimamente. Mi sento molto in difetto nei suoi confronti perchè proprio non so come aiutarla. Credo che ormai a quest'età i suoi genitori non siano più in grado di far nulla per aiutarla.
Salve Marco, come sempre ottimo video. Volevo chiederti, l'assunzione di farmaci antidepressivi come la sertralina può portare cambiamenti positivi a lungo andare? Per come la vedo io l'assunzione di questi farmaci può essere efficace se nell'ambiente domestico regna un'aria di ostilità nei confronti dei genitori da parte del ragazzo e viceversa. Ma nel caso in cui il ragazzo si trovi bene con la famiglia, è veramente necessaria l'implicazione di questi farmaci, magari associati alla terapia da parte di uno psicologo? E nel caso in cui il ragazzo si sottoponga alla terapia e assuma i farmaci controvoglia? Può essere controproducente?
Purtroppo non sono nella posizione per potermi esprimere su una terapia farmacologica. Io non sono per la demonizzazione degli psicofarmaci a prescindere, ci sono delle circostanze in cui possono essere molto utili, certamente da soli non risolvono mai i problemi.
Ciao, Non so se leggerai mai questo messaggio perché è passato un po' di tempo da quando hai postato il video, Ad ogni modo volevo ringraziarti perché mi stai aprendo gli occhi su questo brutto fenomeno. Sono un'educatrice che lavora con bambini e adolescenti, ma purtroppo di questo malessere si parla davvero poco.
Adesso io non ho ascoltato il video quindi non sto rispondendo a eventuali frasi in esso, ma solamente alla questione in sé della scelta di isolamento di alcuni individui. Credo che siano individui molto intelligenti comunque, che hanno capito tutto, perlomeno il cuore essenziale. Magari alcuni potrebbero non saper spiegarlo, ma hanno capito.
Infatti quando ho detto a mio figlio dell'associazione, sperando di farlo riflettere sul suo disagio,lui mi ha risposto che facevo bene,se stavo male e avevo un problema rispetto alle due scelte,sperava che mi facesse bene confrontarmi con altri genitori,.Per quanto riguardava lui,lui stava benissimo così
8 anni della mia vita ad essere trattato da bambino oggi giorno ho 18 anni, sono ogni giorno ogni momento osservato è messo da mia sorella alla pari con i ragazzi che sono fuori vengo spinto fuori da mia sorella ad uscire con mio cugino, ma lo sai qual'è la cosa che odio essere un peso per mio cugino so di essere odiato dai miei parenti il mio sorriso é scomparso lo nascondo con uno falso, 18 anni è dico le stesse frasi da 8 anni non so come uscire da quest'aspirale. Non so se guarderai sto messaggio è non mi interessa se lo guarderai o no.
@@salvok27 Io ho trovato il senso della vita nel viaggiare ed esplorare il mondo, vedere nuove cose, arricchirmi di esperienze, non stare nello stesso posto più di tanto e avere tanti stimoli, tutto questo lo faccio viaggiando, ho 18 anni e ho visto mezza Europa, visto posti anche sconosciuti, posti che non credevo esistessero o visti solo in foto, dopo ogni viaggio sto bene con me stesso e con gli altri, questo molte volte non con amici o la mia ragazza, ma anche da solo e con me stesso, imparando a stare bene a anche con me stesso
@@juveale2498 vallo a dire a chi ha la terza media è 1,63 non trova lavoro abbita in Sicilia vive con i genitori che sono anziani che hanno debiti da pagare il viaggio me lo sogno, quanto avrei voluto una vita simile alla tua
Ciao Marco, ho ascoltato attentamente ed i primi due punti sono veramente difficili da comprendere per un genitore, primo per il concetto di benessere che associamo ad un ragazzo giovane che dovrebbe essere pieno di vita ed invece si inceppa e si nega, poi la questione della pressione che è più un fatto inerente ai nostri tempi, dove tutti devono correre e correre e chi scende da questo treno in corsa fa poi doppia fatica a risalire. Un'altra cosa molto interessante e quella di andare contro istinto, un genitore pensa di fare un buon lavoro insistendo e portando esempi di quando era giovane lui ma non funziona, purtroppo si produce l'effetto contrario e questo rallenta ulteriormente l'uscita dall'agonia di un figlio che ha paura di vivere nel mondo. Ci vogliono comunque un numero di anni per ottenere piccoli passi in avanti che vengono in un attimo annientati da una frase sbagliata detta per stanchezza di continue liti dal genitore , che non riesce a cambiare il suo atteggiamento classico da genitore. Insomma i genitori non sono la causa di questo malessere e sono duramente messi alla prova, sbagliano ma lo fanno in buona fede, i ragazzi non capiscono la responsabilità e la sofferenza di un genitore. Lui, non può certo chiudersi nella sua stanza per curarsi le ferite che la vita difficile gli procura tutti i giorni altrimenti gli altri come farebbero? I ragazzi che si autoescludono lasciando la responsabilità di loro stessi ai genitori, specialmente i ragazzi più grandi, dovrebbero mostrare più comprensione nei confronti dei loro genitori, sicuramente questo li porterebbe a cambiare il loro punto di vista e diventare parte attiva della società, ma quella buona, di gente tenace e competente come sei tu e anche io.
Sono passati tre anni ma commento lo stesso. Credo che vada compreso che chi sta male non riesce a pensare a se stesso, come può occuparsi di come stanno gli altri? Caricarlo anche di questo problema mi sembra ingiusto. Sarebbe come chiedere ad una persona in coma di mostrare preoccupazione e compassione per chi soffre per lui. Semplicemente non può, non ce la fa. Questo non significa non comprendere e riconoscere le difficoltà e i meriti dei familiari.
@@blackrainbow6720 Hai ragione, a distanza di anni ti dico che certe situazioni di vita possono nascondere altri "malesseri" difficili da individuare. La raggiunta consapevolezza che c'è altro, ridimensiona tutto, cambia totalmente il punto di vista di entrambe le parti.
hai detto che i genitori devono cambiare modo di approcciarsi ai figli , ma i figli non e che se i genitori cambiano approccio allora la società diventa bella ,ha poco senso , se la società fa schifo non capisco come un atteggiamento diverso di un genitore possa cambiare qualcosa , ok magari sto meglio in casa ma la società fa comunque schifo quindi no grazie , dovrebbe cambiare la società allora magari qualcuno esce , forse... perlomeno sempre che si mantenga la stessa idea di società per un lungo periodo , se non e cosi e diventa bella da un giorno all'altro allora ok non ha senso sta cosa ma mi sembra difficile
Seguitemi anche sul mio secondo canale, dove pubblico ogni giorno alle 21:00 un podcast sui temi più vari (psicologia, società, relazioni, sessualità, morale, filosofia, scuola, ecc.): bit.ly/MarcoCrepaldi
Se preferite potete ascoltarli direttamente anche su Spotify: bit.ly/Marco_Crepaldi
Di regola i genitori la scuola i compagni devono comportarsi bene Non prendermi in giro comportarsi male è essere scorretti cosa che accade troppo spesso.
Marco crepaldi ti dirò un altra cosa spesso insegnati compagni scambiano me per una persona con problemi mentali ma sto bene
Io ho perso 2 anni perché somatizzavo e dopo sono andato a lavorare. Successivamente ho ripreso gli studi ed ho preso il diploma in una scuola diversa.
Quando ero (psicologicamente) costretto ad andare la vivevo malissimo, mentre è stato piacevole farla successivamente.
Si può somatizzare solo i pensieri di merda di chi sostiene la psichiatria dato che gli psicotropi per curare il nulla fanno stare fisicamente male.
Questo video è utilissimo davvero, grazie per quello che fai
Sono studente universitario fuori corso e fuori sede da un po di tempo. Mi mancano 6 esami ma farne anche uno è un macigno di fatica mentale e fisica (devo fare kilometri anche per recarmi all'università) senza risultato garantito. Non ho ne una condizione soddisfacente nella città della mia università ne a casa con i miei familiari si litiga sempre e il morale sui libri è sotto lo zero. Non ho compagni con cui confrontarmi e rendere quel che studio piacevole come attività. Mi passa sempre più la voglia di uscire perchè la mentalità superficiale del giudizio è tanta come se il valore intrinseco di una persona dipenda solo da un titolo di studio. E' tutto un ciclo negativo e disfunzionale e sebbene penso di interrompere sono forzato dai miei perchè una laurea pare l'unica possibilità secondo loro. Sono confuso e ti chiedo un consiglio. Spero tu possa darmelo. Complimenti per la tua ricerca sul fenomeno!
Grazie, da parte di una madre, di aver espresso questa tua sofferenza. Mio figlio si trova in una situazione simile. Ho cercato di comunicargli che non mi importa che termini gli studi ma non funziona. È chiuso in casa e non vuole parlare con nessuno.
Ciao...io... volevo dirti che ci sono tante mentalità..
Io ho il diploma e il corso da o.s.s.....nn la laurea
Credo che lo studio.. aiuti nella vita...nn tanto a livello lavorativo..
Xò ho visto molto bene nella mia famiglia..il genitore con meno studio era molto centrato, grandi passioni e buoni obbiettivi..
L altro mio genitore cosiddetto ISTRUITO.. è arrogante e egoista...e neanche troppo sveglio.
Ciòo
Grazie di cuore per il lavoro che fa e che condivide ❤
Si,la prima cosa che mi diceva mia madre,(motivo per il quale una volta il mio compagno la ha accompagnata gentilmente fuori casa)era proprio, "Adesso che hai trovato Crepaldi hai l'alibi per non fare più niente,vuol dire che ti sta bene così"non rendendosi conto di quanto sia effettivamente più gratificante per un genitore sentirsi un lottatore e quanto sia invece più doloroso scegliere di mettersi in ascolto e rispettare la propria creatura che soffre
dovevi dirgli è colpa tua se guardo certi video
Riflessioni varie: sono convinto che se hai i mezzi puoi avere denaro e se hai denaro puoi comprarti i mezzi, è un circolo vizioso, socializzare è difficile quando si è alla corte di Maria Antonietta più che a una tavola rotonda, di non scambiare persone estremamente capaci nello socializzare con persone che vogliono solo manipolare e ottenere vantaggi materiali da ogni relazione, io mi definisco un neet, non lavoro e non studio vivo con una pensione di invalidità, ma chi mi ha aiutato negli anni bui, a rialzarmi dopo l'ennesima batosta sociale e lavorativa?
Nessuno tutti a perculare genitori compresi, si ogni cosa che hai detto è verissima ho subito tutti i comportamenti elencati da te in questo video e all'età di 25 anni non sono più riuscito a rialzarmi e ricominciare da un'altra parte con altre persone perché oramai i posti erano finiti e le persone le avevo passate tutte potevo solo andare a giocare con i bambini a nascondino per fare qualcosa, non ti dico i comportamenti che le altre persone hanno tenuto con me perché come dici tu si agisce sistematicamente e non individualmente ma sai quanta gente ho incontrato che ha fatto i porci comodi suoi senza rispetto degli altri e poi se ne lavata le mani? Hanno preso quello che volevano lasciando terra bruciata dietro di loro, soprattutto in ambito lavorativo, e parlo di mobbing, nonnismo e menefreghismo verso il prossimo, dovreste stare attenti alla singola persona, il lupo perde il pelo ma non il vizio, e le parole si spiegano con altre parole, e la logica a parole è la più grande supercazzola che esista.
Ciao Marco,
Mio figlio non si è mai aperto con me io ho cercato sempre il dialogo con un pessimo risultato..ho cercato di aiutare mio figlio quando era adolescente ha fatto più volte la stessa classe ogni anno passava dopo una prima bocciatura...ma aveva amici e fidanzata ero sola pur essendo sposata il mio ex marito pensava a sé ...oltre ad avere un atteggiamento violento e offensivo nei miei confronti non ho trovato nessuno che conoscesse il problema mi dicevano che era viziato ...poi il divorzio brutto e da qui l'abbandono scolastico io stavo malissimo e non avevo nessuno ho dovuto lasciare e non farmi carico del disagio di mio figlio per poter curare il mio...lui ora ha 28 anni e il rapporto con il padre è nullo io ho fatto delle scelte nate da istinto e da sentito dire fino a scegliere di lasciare la casa a mio figlio e andare a vivere con il mio attuale compagno sperando che la mia presenza che gli dava ansia servisse a fare responsabilizzare...poi ho trovato il tuo libro e l'associazione troppo tardi? Non lo so certo ora mi trovo più in difficoltà i contatti con mio figlio sono rari ho cercato di chiedere un incontro con lui per una mia esigenza...ma non c'è dialogo ieri ho mangiato una pizza insieme a lui ma non ha fatto altro che giocare o ascoltare un blogger su youtube e io con lui ....devo non avere aspettative non le ho vorrei solo che trovasse un occupazione...perché non ci sarò in eterno e non mi importa cosa però le agenzie chiedono diplomi e corsi e lavori anche e così anche questa ricerca è finita...ovviamente non riesco a lasciare che chiudano gas e luce o il riscaldamento o peggio a cacciarlo di casa perché per me sarebbe impossibile e inaccettabile...cerco di fare la mia vita ...ma ho un peso enorme sul cuore....non so che fare non accetta di farsi aiutare non ritiene di avere un disagio e così non posso obbligarlo a curarsi...sto qui in una sorta di limbo in attesa che qualcosa accada .
Sono in una situazione molto simile con mio figlio e il peso a cui ti riferisci lo conosco benissimo. Sto cercando aiuto nella associazione hikikomori Italia…e spero mi possano aiutare ad aiutarlo.
Grazie🙏
Ho una domanda, se puoi rispondermi, come si può aiutare o almeno cercare di approcciarsi ad una persona in autoisolsmento che però è adulta? Una mia amica ha 30 anni si è isolata da 5 o 6 anni,isolamento dal quale ogni tanto è uscita: raramente per iniziare un percorso lavorativo, a volte riesce anche ad uscire per una pizza, credo senza voglia comunque. Io sono una sua amica da molto tempo, però non riesco a coinvolgerla in nulla, neanche in una chiacchierata al telefono ultimamente. Mi sento molto in difetto nei suoi confronti perchè proprio non so come aiutarla. Credo che ormai a quest'età i suoi genitori non siano più in grado di far nulla per aiutarla.
Salve Marco, come sempre ottimo video.
Volevo chiederti, l'assunzione di farmaci antidepressivi come la sertralina può portare cambiamenti positivi a lungo andare?
Per come la vedo io l'assunzione di questi farmaci può essere efficace se nell'ambiente domestico regna un'aria di ostilità nei confronti dei genitori da parte del ragazzo e viceversa.
Ma nel caso in cui il ragazzo si trovi bene con la famiglia, è veramente necessaria l'implicazione di questi farmaci, magari associati alla terapia da parte di uno psicologo?
E nel caso in cui il ragazzo si sottoponga alla terapia e assuma i farmaci controvoglia? Può essere controproducente?
Purtroppo non sono nella posizione per potermi esprimere su una terapia farmacologica. Io non sono per la demonizzazione degli psicofarmaci a prescindere, ci sono delle circostanze in cui possono essere molto utili, certamente da soli non risolvono mai i problemi.
@@HikikomoriItalia Grazie, la penso anche io così.
Continua così mi raccomando!
Ti stimo
Ciao, Non so se leggerai mai questo messaggio perché è passato un po' di tempo da quando hai postato il video, Ad ogni modo volevo ringraziarti perché mi stai aprendo gli occhi su questo brutto fenomeno. Sono un'educatrice che lavora con bambini e adolescenti, ma purtroppo di questo malessere si parla davvero poco.
Adesso io non ho ascoltato il video quindi non sto rispondendo a eventuali frasi in esso, ma solamente alla questione in sé della scelta di isolamento di alcuni individui. Credo che siano individui molto intelligenti comunque, che hanno capito tutto, perlomeno il cuore essenziale. Magari alcuni potrebbero non saper spiegarlo, ma hanno capito.
Salve dovo trovo il video delle cose da "non fare"?
Infatti quando ho detto a mio figlio dell'associazione, sperando di farlo riflettere sul suo disagio,lui mi ha risposto che facevo bene,se stavo male e avevo un problema rispetto alle due scelte,sperava che mi facesse bene confrontarmi con altri genitori,.Per quanto riguardava lui,lui stava benissimo così
già... 😢
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8 anni della mia vita ad essere trattato da bambino oggi giorno ho 18 anni, sono ogni giorno ogni momento osservato è messo da mia sorella alla pari con i ragazzi che sono fuori vengo spinto fuori da mia sorella ad uscire con mio cugino, ma lo sai qual'è la cosa che odio essere un peso per mio cugino so di essere odiato dai miei parenti il mio sorriso é scomparso lo nascondo con uno falso, 18 anni è dico le stesse frasi da 8 anni non so come uscire da quest'aspirale. Non so se guarderai sto messaggio è non mi interessa se lo guarderai o no.
@@salvok27 Io ho trovato il senso della vita nel viaggiare ed esplorare il mondo, vedere nuove cose, arricchirmi di esperienze, non stare nello stesso posto più di tanto e avere tanti stimoli, tutto questo lo faccio viaggiando, ho 18 anni e ho visto mezza Europa, visto posti anche sconosciuti, posti che non credevo esistessero o visti solo in foto, dopo ogni viaggio sto bene con me stesso e con gli altri, questo molte volte non con amici o la mia ragazza, ma anche da solo e con me stesso, imparando a stare bene a anche con me stesso
@@juveale2498 vallo a dire a chi ha la terza media è 1,63 non trova lavoro abbita in Sicilia vive con i genitori che sono anziani che hanno debiti da pagare il viaggio me lo sogno, quanto avrei voluto una vita simile alla tua
@@salvok27 ora come stai a distanza di 4 anni? Sei riuscito ad uscire da questa situazione?
Ciao Marco, ho ascoltato attentamente ed i primi due punti sono veramente difficili da comprendere per un genitore, primo per il concetto di benessere che associamo ad un ragazzo giovane che dovrebbe essere pieno di vita ed invece si inceppa e si nega, poi la questione della pressione che è più un fatto inerente ai nostri tempi, dove tutti devono correre e correre e chi scende da questo treno in corsa fa poi doppia fatica a risalire. Un'altra cosa molto interessante e quella di andare contro istinto, un genitore pensa di fare un buon lavoro insistendo e portando esempi di quando era giovane lui ma non funziona, purtroppo si produce l'effetto contrario e questo rallenta ulteriormente l'uscita dall'agonia di un figlio che ha paura di vivere nel mondo. Ci vogliono comunque un numero di anni per ottenere piccoli passi in avanti che vengono in un attimo annientati da una frase sbagliata detta per stanchezza di continue liti dal genitore , che non riesce a cambiare il suo atteggiamento classico da genitore. Insomma i genitori non sono la causa di questo malessere e sono duramente messi alla prova, sbagliano ma lo fanno in buona fede, i ragazzi non capiscono la responsabilità e la sofferenza di un genitore. Lui, non può certo chiudersi nella sua stanza per curarsi le ferite che la vita difficile gli procura tutti i giorni altrimenti gli altri come farebbero? I ragazzi che si autoescludono lasciando la responsabilità di loro stessi ai genitori, specialmente i ragazzi più grandi, dovrebbero mostrare più comprensione nei confronti dei loro genitori, sicuramente questo li porterebbe a cambiare il loro punto di vista e diventare parte attiva della società, ma quella buona, di gente tenace e competente come sei tu e anche io.
Mi dispiace per tuo figlio...
Dipende come se la vede tuo figlio non sono tutti uguali.
Sono passati tre anni ma commento lo stesso. Credo che vada compreso che chi sta male non riesce a pensare a se stesso, come può occuparsi di come stanno gli altri? Caricarlo anche di questo problema mi sembra ingiusto. Sarebbe come chiedere ad una persona in coma di mostrare preoccupazione e compassione per chi soffre per lui. Semplicemente non può, non ce la fa. Questo non significa non comprendere e riconoscere le difficoltà e i meriti dei familiari.
@@blackrainbow6720 Hai ragione, a distanza di anni ti dico che certe situazioni di vita possono nascondere altri "malesseri" difficili da individuare. La raggiunta consapevolezza che c'è altro, ridimensiona tutto, cambia totalmente il punto di vista di entrambe le parti.
@@silviacoluccelli5657 grazie per la risposta! Un abbraccio ❤️
Ma sempre le madri iperprotertrive? Non professori disgraziati o padri assenti come è successo con mio figlio?
Ma se i genitori non gli fanno nessuna pressione?
sono ste cazzo di pressioni che fanno ammalare i figli di solito
hai detto che i genitori devono cambiare modo di approcciarsi ai figli , ma i figli non e che se i genitori cambiano approccio allora la società diventa bella ,ha poco senso , se la società fa schifo non capisco come un atteggiamento diverso di un genitore possa cambiare qualcosa , ok magari sto meglio in casa ma la società fa comunque schifo quindi no grazie , dovrebbe cambiare la società allora magari qualcuno esce , forse... perlomeno sempre che si mantenga la stessa idea di società per un lungo periodo , se non e cosi e diventa bella da un giorno all'altro allora ok non ha senso sta cosa ma mi sembra difficile
lo dici tu
la società cambia proprio partendo da sto fatto
Dandogli un sacco di juta , facendolo oscillare , preparli al peggio. Mr Baba
Se la scuola lo lascia fare...ma lui per 4 anni non nulla? Sta voglia di vivere come gli viene?