Il Corpus Paolino: una breve introduzione
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- čas přidán 3. 11. 2022
- In questo video ci occupiamo brevemente di presentare i principali temi legati alla formazione del corpus delle lettere di Paolo nel Nuovo Testamento.
Come sempre vi lascio qualche utile consiglio di lettura:
- Aland, K., Die Entstehung des Corpus Paulinum, in: k. Aland (hrsg), Neutestamentliche Entwürfe (ThB 63), Kaiser, München 1979, pp. 302-350.
- Meade D. G., Pseudonymity and Canon. An Investigation into the Relationship of Authorship and Authority in Jewish and Earliest Christian Tradition (WUNT 39), Mohr Siebeck, Tübingen 1986.
- Rothschild, C., Hebrews as Pseudepigraphon. The History and Significance of the Pauline Attribution of Hebrews (WUNT 235), Mohr Siebeck, Tübingen 2009.
- Cugusi P., Evoluzione e forme dell'epistolografia latina nella tarda repubblica e nei primi due secoli dell'impero con cenni sull'epistolografia ciceroniana, Herder, Roma 2009.
- Stirewalt M. L., Studies in Ancient Greek Epistolography (SBL Resources for Biblical Study 27), Westminster Press, Filadelfia 1993.
- www.bibelwissenschaft.de/stic...
In copertina, una pagina della II Lettera ai Corinzi trasmessa dal P46.
Anche per questa settimana è tutto, state bene!
Vittorio Secco
#apostolopaolo #letteratura #cristianesimo #filologia
Avere scoperto il tuo canale è stata una gran fortuna. Grazie per gli ottimi contenuti che proponi e per l'umiltà e la precisione con cui li esponi.
Grazie mille! Sei benvenuto sul canale 😊🙏
Grande benedizione
Grazie,sempre bello ascoltarti
Grazie a te cara Ariella, sei sempre molto gentile!
Grazie per queste esposizioni chiare e precise che ti fanno venir voglia di saperne sempre di più.
Grazie caro Giuseppe, questo è esattamente lo scopo di questi video!
Mi querido amigo gracias.
De nada, querida Udjra!
Sono stato allevato mangiando pane e bibbia, ma mai avrei immaginato la bellezza della storia di questo libro, grazie per questo bellissimo viaggio all'interno della trama di questo disegno. Basta complimenti! Mentre ti ascoltavo avrei voluto farti una domanda se c'erano epistole che non avevano passato il vaglio dei critici del tempo, ma penso che tu abbia già risposto parlando della lettera alessandrina, ma a questo punto la allargo e ti chiedo se si conosce l'esistenza di testi paolini andati perduti, non mi associo alla richiesta di fare un video a marcione e compagni di merende per il fatto che l'hai già promesso. Resto sintonizzato.
Complimenti per l'esposizione! Lucida, chiara, essenziale.
Tenendo conto che Paolo scrive in un contesto fondamentalmente ebraico quindi conservatore e tradizionalista lascia abbastanza sorpresi che il suo pensiero, la sua teologia e le sue "intuizioni" così fortemente innovative abbiano avuto una così grande eco da subito in tutte le comunità di allora. Gli ebrei gesuani erano già così "progressisti"? E i Farisei e i Sadducei che cosa ne pensavano?
Grazie mille! Occhio però, ebraico non è un concetto unitario e non necessariamente va inteso come conservatore/tradizionalista. Infatti non in tutte le comunità fu accolto bene, anzi è evidente che il pensiero di Paolo trovò non pochi ostacoli in diversi contesti ebraici. Senza dubbio i Sadducei non dovevano minimamente considerarlo, e larga parte dei gruppi farisaici nemmeno. Paolo comunica novità anche sul piano etico a partire dalla ricezione dell'halakhà di Gesù, che considera risorto dai morti: l'amore è la sintesi della Legge, ma è solo questione di tempo perché il mondo sia completamente rinnovato nel giudizio escatologico.
@@vittoriosecco a me NON sembra che per Paolo "l'amore fosse la sintesi della Legge"; questa affermazione (comune) si fonda su una lettura parziale del cosiddetto "inno alla carità" (da leggere come "klimax" che conduce a una "soglia" apicale, una soglia finale che condiziona ogni "gradino" della scala), dove - peraltro - la traduzione "carità" (il suo significante e il suo significato) è discutibile (non qui). Vittorio, sarebbe MOLTO interessante per chi ti segue un video sulla "gezerah shavah" in Romani 4; anzi, tre video, il primo sulla "gezerah shavah", il secondo sulla "gezerah shavah" in Romani 4, il terzo sul perchè l'ebreo odierno (pur riconoscendo potenzialmente corretto il processo ermeneutico usato da Paolo) non riconosce come vero il risultato della "ghezerah shavah" paolina in Romani 4. Peraltro, il papiro P46 mette vicine la "Lettera ai Romani" ed "Ebrei" (verosimilmente) per questa "gezerah shavah". Attenzione: la "gezerah shavah" in Romani 4 è un cardine, una chiave di volta enorme, che AUTORIZZA ogni cristiano ad usare l'ermeneutica ebraica per interpretare il Primo testamento e il Nuovo Testamento, proprio come faceva Paolo! alla faccia di Marcione e di tutti i suoi sodali moderni e postmoderni (più o meno inconsapevoli). C'è la possibilità di un'enorme EVOLUZIONE del cristianesimo, attualmente repressa dai sodali di Marcione in tutte le confessioni cristiane (cattolici compresi).
Ho potuto vedere questo video dopo qualche giorno ( non mi arrivano le notifiche), non voglio comunque perdere l'occasione di ringraziarti per l'ottima esposizione come sempre molto imparziale. Vorrei fare un solo una considerazione riguardo Marcione, ritenuto il primo eretico, bisogna riconoscere la sua obbiettività nel evidenziare l'incompatibilità fra l'antico testamento e il pensiero Paolino ( Luca, Atti, e le lettere) non ha cercato di arrampicarsi su gli specchi per mettere insieme 2 visioni estremamente contrastanti
Grazie mille caro Salvatore, come sempre. Per le notifiche, forse dovresti controllare se per caso non hai cliccato sulla campanellina che trovi vicino al pulsante per iscriversi, perché può darsi che sia questa la ragione. Per il resto, Marcione senza dubbio è stato un personaggio tutt'altro che sprovveduto, e come primo eretico è anche stato in gran parte "fabbricato" dalla tradizione; però non penso che la sua intuizione fosse buona, e per due motivi: 1. Paolo senza dubbio non avrebbe mai avallato un'idea simile perché la sua Sacra Scrittura era soltanto l'AT, e 2. La Scrittura stessa non è da ricondurre soltanto alla categoria della legge o delle prescrizioni, perché in primo luogo è narrazione, e narrazione di grande spessore, aggiungo. Il tentativo di Marcione rende invece evidente quanto sia rischioso approcciarsi ai testi senza le basi culturali che quegli stessi presupponevano. Comunque è una figura molto affascinante quella di Marcione, che vale la pena di essere studiata con grande attenzione.
Sempre interessante☺️ farai un video in cui approfondirai questi personaggi che citi? Marcione, Tertulliano...☺️
Caro Giuseppe, grazie mille! Sì, più avanti senza dubbio ci occuperemo in generale anche di letteratura cristiana antica oltre al Nuovo Testamento, per adesso però voglio concentrarmi sul completare l'introduzione al NT 😊
@@vittoriosecco certamente. Con calma ☺️
@@giuseppedallabarba2592 ci sarà da divertirsi! 😊🙏
Ciao Vittorio, grazie. Sarebbe possibile spiegare quale rapporto possiamo ipotizzare tra Paolo (e la sua proto-produzione) e i vangeli? Si può ipotizzare che Paolo conoscesse dei vangeli in forma scritta? Grazie
Ciao Enrico! Allo stato attuale degli studi credo sia molto difficile dare una risposta definitiva, ma si può essere sicuri del fatto che Paolo non potesse conoscere i vangeli canonici che oggi noi leggiamo, perché sono tutti successivi. Sull'esistenza di possibili scritti come resoconti della passione o raccolte di detti di Gesù prima dei vangeli che conosciamo si può essere abbastanza sicuri, ma ancora questo non significa che Paolo li conoscesse. Purtroppo senza citazioni dirette o esplicite è difficile dare risposte in questo senso, anche se di sicuro Paolo era in contatto con ambienti e persone tra le quali circolavano diverse tradizioni che senza dubbio sono anche confluite nei Vangeli.
@@vittoriosecco grazie! Trovo davvero molto affascinante questo aspetto, Paolo rappresenta una chiave di volta ancora parzialmente misteriosa, essendo la sua attività (e la sua produzione) antecedente alla tradizione scritta secondo Marco.
@@enricopaolone6163 assolutamente! Hai proprio ragione, e chissà se mai si troveranno nuovi indizi per ricostruire questa vicenda!
@@vittoriosecco ciao Vittorio ritorno su questo argomento con un nuovo quesito, dopo ulteriori riflessioni in merito. Provo a essere super sintetico: seppur successivi alla produzione proto paolina, i Vangeli scritti (e la loro tradizione orale antecedente) sono certamente latori di un racconto rivoluzionario, che ha come centro le vicende di Gesù. Con particolare riferimento ai sinottici, come è possibile che Paolo nelle sue lettere non abbia mai dato ampio spazio a esegesi di famosi discorsi di Gesù? Sulla stessa linea, come mai non si trova ampia traccia relativa alle parabole? Magari sono confuso io, ma leggendo Paolo ho sempre la sensazione che si diano per "scontati" i Vangeli, però senza mai un chiaro rimando agli stessi per come poi sono diventati il pilastro del nuovo testamento. C'è qualche testo che puoi consigliare per approfondire lo stato della ricerca odierna che miri a chiarire il legame tra Paolo e i Vangeli (ma, direi, anche l'eventuale viceversa!)? Spero di essere stato comprensibile, grazie mille in anticipo.
Buon sabato
Buon sabato a te, caro Michelangelo!