Francesco Berto - Mente vs computer: Il Teorema di Gödel e l’intelligenza artificiale
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- čas přidán 15. 11. 2017
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Capita che gli esseri umani vogliano misurarsi coi computer che hanno creato in qualche attività intellettuale, come quando Kasparov e il software di Deep Blue si sfidano a scacchi. Quando il campione del mondo di scacchi perde, alcuni di noi avvertono un certo disagio. Non occorre spingersi a temere che, una volta realizzata l’intelligenza artificiale, la creatura si rivolti contro il creatore, come Hal9000 in 2001: A Space Odyssey. Semplicemente, a molti dà fastidio l’idea che una macchina ci possa superare in intelligenza.
Secondo alcuni, fra cui il fisico Roger Penrose, un risultato di logica matematica dimostrato nel 1930 da un ragazzo sui ventitré anni dovrebbe rassicurarci sul fatto che le macchine non riusciranno mai a superarci in intelligenza. Quel risultato è chiamato Teorema di Incompletezza dell’Aritmetica o, più semplicemente, col nome del suo autore: Teorema di Gödel. Ma cos’ha a che fare un teorema di logica con l’intelligenza, naturale o artificiale? In questa conferenza esploreremo la questione in un viaggio attraverso logica, macchine, algoritmi e creatività. - Věda a technologie
Credo sia la migliore esposizione vista fin ora sull'argomento, seppur volontariamente sintetica, davvero completa. Grande.
Prendo appunti, mi piace questa esposizione sintetica, efficace e stimolante!
Come riuscire a rendere semplice e chiaro in neanche 30 minuti, qualcosa di profondamente difficile da spiegare ! Diventerà un grande Francesco Berto !
Magari se imparasse a non dire "hem" ad ogni frase, sarebbe meglio.
@@miocuggino ho scritto grande non perfetto.
Ottima spiegazione di un argomento ostico. Grande!!
Complimenti per l'esposizione magistrale!
Purtroppo non posseggo competenze matematiche e di logica approfondite.
Inoltre ho perso lo smalto (mi sono laureato in ingegneria nel lontano 1984 ed ho lavorato in aziende varie, non all'Università).
Con la premessa fatta l'esposizione mi è sembrata eccezionale.
Complimenti al giovane Professore!!
tanta stima.
Bella conferenza. Unica critica, da collega accademico : è piuttosto l'idea di intelligenza come calcolo ad essere "pop". Le neuroscienze, la psicologia cognitiva così come la fenomenologia di eredità husserliana convergono, con tutte le loro branche e metodologie diverse, nell'affermare che l'intelligenza umana non è in ultima analisi calcolo, anche se ne implica la facoltà. Il fenomeno dell'autocoscienza, così come tantissimi altri, dalla percezione dei valori, la vita etica, la riflessione esistenziale, l'intuizione estetica, religiosa, intersoggettiva, la strutturazione della socialità umana, la percezione formale etc. Sono tutti fenomeni che paradossalmente implicano una parte inconscia di calcolo ma la sussumono in fenomeni più complessi che al calcolo sono irriducibili.
La lettura scientifica di divulgazione più seria e documentata a tal proposito è forse proprio quella del fisico e neuroscienziato Michel Bitbol: "La conscience a-t-elle une origine ?". Ampia bibliografia scientifica e posizione oggettiva del dibattito. Aggiornato anche filosoficamente, visto che si rifà a correnti sia americane che europee. E dialoga con grande prudenza e rigore tra le conoscenze scientifiche e quelle filosofiche.
P. S. È inoltre molto "pop" e davvero poco scientifico metter via la questione del l'intuizione in due parole senza approfondirla. Di fronte a un 'parterre' inesperto è efficace, ma, come insegna Schopenhauer, è retorica, non filosofia, ancor meno lealtà scientifica. Anche perché Penrose meriterebbe un approfondimento, visto che il suo lavoro accademico in fisica encomiabile e noto a tutta la comunità scientifica. Certo, Penrose non è filosofo, perciò la sua autorità sulla nozione di intuizione va moderata. Ma la sua autorità di fisico richiede che tale nozione sia discussa seriamente, se bisogno con l'aiuto di chi quella nozione l'ha approfondita.
Sarebbe auspicabile che la buona scienza, indipendentemente dalla posizione teorica che si ha, non oscuri la lealtà del dibattito.
ma non può anche l'intuizione stessa essere alla stregua di un altro meccanismo, con un algoritmo forse meno logico ma con una componente "casuale" euristica, così come un orologio al quarzo ha le frazioni di secondo scandite dagli impulsi della reazione dell'elettricità al quarzo, l'intuizione potrebbe avere "il suo quarzo" in una componente fisiologica, chimica (o forse a livello atomico pensando ai "movimenti" quantici casuali) che ne implica un calcolo non diretto ma influenzato dal "caso" anche se caso effettivamente non è. Così come se lancio 100 sassi in un lago, ognuno andrà in un punto "casuale" ma casuale non lo è, potrei calcolare tutte le forze meccaniche in gioco, la teperatura, il vento, l'impuso nervoso che fa partire ogni lancio e da cosa è influenzato. complessissimo ma "teoricamente"calcolabile e quindi "programmabile". Nulla di "metafisico", come nel cervello.
@@senefesi "potrei calcolare tutte le forze meccaniche in gioco, la teperatura, il vento, l'impuso nervoso che fa partire ogni lancio e da cosa è influenzato. complessissimo ma teoricamente calcolabile e quindi programmabile"
«Possiamo considerare lo stato attuale dell'universo come l'effetto del suo passato e la causa del suo futuro. Un intelletto che ad un determinato istante dovesse conoscere tutte le forze che mettono in moto la natura, e tutte le posizioni di tutti gli oggetti di cui la natura è composta, se questo intelletto fosse inoltre sufficientemente ampio da sottoporre questi dati ad analisi, esso racchiuderebbe in un'unica formula i movimenti dei corpi più grandi dell'universo e quelli degli atomi più piccoli; per un tale intelletto nulla sarebbe incerto ed il futuro proprio come il passato sarebbe evidente davanti ai suoi occhi» [P. Laplace, 1814]
Questa roba è ormai crollata sotto il suo stesso peso, con il gentile colpo di grazia della Meccanica Quantistica.
Insomma, potreste essere più chiari?
Un pò troppo succinto... ma davvero notevole per chiarezza di esposizione e precisione nel sottolineare i punti salienti delle dimostrazioni di Godel, con essenziali e immancabili riferimenti agli altrettanto importanti risultati ottenuti da Tarski e Turing.
Bel video. Bel video. Veramente. se vi può interessare leggete destinazione alpha centauri di f.v.ottavian
Non ho capito la conclusione. Noi siamo computer pensanti o siamo qualcosa di più (che le macchine non potranno mai essere)??? Aiuto! Qualcuno mi può aiutare?
Senza nulla togliere a Gödel, ma questa è una forzatura dell'informazione. In altre parole se m dice il falso semplicemente non può dire il vero. Quindi si dovrebbe presenterebbe così: m dice il vero, e solo dopo dedurre che m diceva il falso. Credo che una frase autoreferenziale deve necessariamente incrociarsi con più proprietà per dedurla completamente. In alternativa è una proprietà intrinseca quindi non deve essere utilizzato nel sistema.
Strano come tante persone apprezzino un video che mente, l'intelligenza artificiale non è solo aritmetica così come non lo è il nostro cervello
Cosa intendi scusa?
@@Gamimaru1 non l'ha capito manco lui
L'intelligenza artificiale è semplice computazione, comunque la si voglia rigirare.
La coscienza non lo è.
Se siamo macchine in grado di non comprendere se stesse, però possiamo creare macchine (che comprendiamo perchè le abbiamo create) allora quale è la macchina che ha creato noi e che ci comprende?
Oppure è il contrario, nella realtà, in tanti miliardi di anni, si sono auto create macchine semplici che in seguito hanno creato macchine sempre più complesse e quindi la IA di cui parliamo supererà il creatore?
Ovviamente dovrà avere almeno occhi e udito ed essere in grado di muoversi : un robot a nostra immagine e somiglianza che non muore mai perchè può trasferire il suo io in altri corpi/device ed è cosciente.
Se riusciremo a costruire un robot di questo tipo, avremo dimostrato la non esistenza di Dio e che la vita è una delle tante combinazioni dell universo; se invece non ci si riuscirà, l unica spiegazione/soluzione alle nostre domande rimarrà Dio.
Ananke
La prima ipotesi mi pare vera la seconda no. Si può forse dimostrare l'esistenza di Dio???
La matematica e' il dialetto di Dio con cui parla agli uomini.
Complimenti per il video! Ho avviato il mio canale CZcams dove parlo solo di Artificial Intelligence con un video ogni giorno. Ti aspetto!
Molto interessante, da studente di Intelligenza Artificiale però ho alcune osservazioni: i modelli di apprendimento automatico non sono derivazioni da verità assiomatiche, ma dal mio punto di vista sono processi comparabili ad “intuizioni” basate sulla realtà e su uno schema dinamico di interpretazione di essa. La nozione di calcolo non mi é perfettamente chiara ma la sua versione intesa come appunto derivazione di verità dubito possa essere applicata ad un modello così descritto. I processi calcolatori ci sono ma gran parte del lavoro lo fa la realtà esterna, il calcolo sta nell’ interpretazione di essa. Trovo che questo modello sia molto simile a quello umano.
Informati meglio. Gentzen's consistency proof
un genio! e non era nemmeno ebreo
Appèndice...???
L intelligenza è possibile Godels si sbaglia
però è noioso, lento...