NELLA PATRIA DEL FRIULI - CAELINA, LA CITTA' PERDUTA DI CUI PARLA PLINIO IL VECCHIO

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  • čas přidán 12. 09. 2024
  • Anche il Friuli ha la sua città perduta. Anzi, sono addirittura tre le metropoli antiche letteralmente sparite nel nulla. Plinio Il Vecchio nel terzo libro della Naturalis Historia racconta delle civitates, già scomparse al suo tempo, di Atina e Caelina nelle terre dei Veneti, Segesta e Ocra in quelle dei Carni.
    Atina è quasi certamente Altinum, un refuso nato probabilmente da un'errata trascrizione dello stesso storico latino. Caelina, Segesta e Ocra sarebbero state invece da qualche parte nel territorio corrispondente all'attuale Friuli.
    Plinio scrive nel 77 dopo Cristo, quando questa terra è compresa nella decima Regio dell'Impero , ma ci riporta a tre secoli prima, ad un passato che sembra essere remoto e misterioso anche per lui. Siamo in un'epoca in cui Aquileia è solo uno sperduto avamposto di frontiera in agro gallorum, cioè in un territorio popolato da tribù celtiche, tra cui in primis quella dei Carni, che occupano le terre a destra del Tagliamento e in particolare la zona montuosa del futuro Forum Iulii. I celti sono popolazioni guerriere e ostili, governate dai druidi, una casta di sacerdoti, che adorano il dio del sole, Beleno (le cui statuette bronzee affiorano dalla terra un po' ovunque in Friuli), e altre divinità, che sono espressione delle forze della natura. Solitamente vivono in villaggi con case di legno e terra, nascosti nel buio delle selve, in prossimità di qualche corso d'acqua . Ma in questo caso Plinio parla di civitates, cioè di vere e proprie città con edifici in muratura, matrici di altri centri abitati, non di pagi, cioè di villaggi. E' Caelina però ad affascinare di più gli storici e gli archeologi. Sarà per il nome, che sembra quello di una dea e che ha tutt'oggi una precisa corrispondenza con un toponimo, anzi con un idronimo, quello del fiume Cellina. Secondo l'uso Dei Celti ad ogni corso d'acqua corrisponde una divinità femminile . Ma Caelina - dice Plinio - è nel territorio dei veneti, che non sono Celti, ma un popolo indoeuropeo ancora più antico, che vive tra L'Adige e il Tagliamento. La presenza dell'idronimo non lascia dubbi però sulla collocazione della città nell'attuale Friuli. Ma dov'è esattamente? Nella parte montana o in quella pianeggiante del corso del Cellina?
    La ricerca della città perduta fu per anni l'ossessione del Conte Giuseppe di Ragogna, uno dei padri della archeologia friulana. Nelle fondamenta del castello di famiglia, nel borgo di Torre di Pordenone, aveva trovato le tracce di un castelliere preistorico e poco distante, sulle rive del Noncello, le banchine di un porto fluviale. Secondo il di Ragogna, Caelina, o quantomeno il suo porto, si trovavano lì. A sostegno portava una tesi sposata anche da altri studiosi. Le acque di risorgiva del Noncello sarebbero le stesse del Cellina e scorrerebbero nell'antico alveo di quest'ultimo, un tempo molto più esteso, come si intuisce tuttora anche ad occhio nudo.
    Un grande cataclisma, forse una spaventosa alluvione, come quella di cui parla Paolo Diacono nella sua Historia Longobardorum, ma risalente a molti secoli prima, avrebbe sconvolto la regione in epoca preromana, sbriciolando le montagne spostando il letto dei fiumi e scaricando in pianura gigantesche colate di ghiaia e detriti. I resti di Caelina, la città perduta, che qualcuno ha favoleggiato come una sorta di Eldorado celtico, sarebbero da qualche parte nell'area dei fiumi Meduna, Cellina e Noncello, sepolti sotto tonnellate e tonnellate di ciottoli e ghiaia.

Komentáře • 27

  • @luciademonte6538
    @luciademonte6538 Před 3 lety +3

    Grazie ,molto interessante.

  • @josemariabravin7692
    @josemariabravin7692 Před rokem +2

    Nieto de friulanos.....saludos desde Argentina

  • @architetture-camminodifran776

    Interessantissimo e molto suggestivo

  • @BrunoDelBenSax
    @BrunoDelBenSax Před 3 lety +2

    Grande Pier! Come sempre interessantissimo!

  • @elviadelpiero7725
    @elviadelpiero7725 Před 4 lety +3

    Bellissimo! Complimenti e Mandi!

  • @MrLUCARAMELLO
    @MrLUCARAMELLO Před 3 lety +5

    Il Friuli é ricco di toponimi di non immediata comprensione ma che sono tracce viventi dell'esistenza di antiche comunità. Meduno e Maniago sono nomi di derivazione celtica e alcuni insediamenti successivi hanno una derivazione longobarda poi cammuffatasi nei secoli (Ad es. GIAIS deriva da "Gehaghi" termine longobardo che indica un recinto). Gli insediamenti romani a Tesis ad esempio lasciano intuire il modo in cui molte zone del Friuli erano popolate... C'erano soprattutto ville romane ma non vere e proprie "civitas". Le popolazioni celtiche, romane e longobarde vissero probabilmente in una commistione di domini sparpagliati spesso conflittuali ma nessuno troppo forte da prevalere definitivamente (ci furono antropizzazioni di diverse etnie facenti capo al clan, alla" gens" o alla "gastaldia" a seconda dei gruppi di appartenenza). "Caelina" può essere il nome oscuro di un luogo che poteva essere un mercato, un crocevia, forse non una "urbe", una agorà in un contesto etnicamente e politicamente mutevole e malleabile. Il cellina per se permetteva poco per un insediamento stabile. Il Friuli occidentale ebbe pochissimi centri civili ma tanti insediamenti che solo in epoche tarde divennero stabili per via di terremoti, sistemi viaria difficili e la montagna poco appetibile ma ottimo luogo di rifugio. Anche il Piave, Piavon e simili hanno la stessa radice celtica del fiume Avon in Inghilterra. Dai toponimi e con ausili glottologici storico- deduttivi si può capire il mistero delle passate esistenze e civiltà ma spesso l'enigma non trova soluzione.

    • @claudiovarnerin5795
      @claudiovarnerin5795 Před 3 lety +1

      interessante descrizione la tua...quassù agli inizi della val tramontina c'è un vero e proprio borgo definito "avon" e gente con questo cognome, c'è poi il torrente viellia che probabilmente ricalca il bielo cioè il bianco della bielorussia appunto...

    • @MrLUCARAMELLO
      @MrLUCARAMELLO Před 3 lety

      @@claudiovarnerin5795 Avon é un nome tipicamente celtico che si trova in tutta Europa... Avon é un fiume in Inghilterra e anche il Piave (Piavon etc.) ha un incastro semantico che origina da "Avon" celtico col senso di acqua. Non credo che "Avon" come nome di famiglia derivi da "Avo" o "antenato" latino ma non si esclude del tutto la possibilità. L'altro nome non deriva dallo slavo probabilmente ma dal latino "vetulus" ossia vecchio, di cui esiste una forma retoromanza ladina che lo trasmuta in "viegli" ossia vecchio, forse presente nella forma locale "viellia" o vecchia.

    • @MrLUCARAMELLO
      @MrLUCARAMELLO Před 3 lety +1

      @@claudiovarnerin5795 Tieni presente che Meduno é un toponimo celtico. Nella zona di Meduno vennero rinvenuti dei totem in pietra con testa di toro (sacro ai celti) di cui pochi sanno... Ma la cosa é documentata.

    • @MrLUCARAMELLO
      @MrLUCARAMELLO Před 3 lety +1

      @@claudiovarnerin5795 il suo cognome invece sembra una forma venetizzata di un precedente cognome germanico...che forse indica un guardia... Dal germanico "warnen" che vuol dire "avvertire" (esiste anche in inglese "to warn"). La parola "guardia" in italiano é anche una parola germanica come guerra... I latini non pronunciavano le "w" e aggiungevano "gu" al posto delle "w"... Anche "guerra" deriva da "wuorion" e poi "war" (in inglese)... in friulano "uere"... 🤔😁

    • @claudiovarnerin5795
      @claudiovarnerin5795 Před 3 lety +1

      @@MrLUCARAMELLO più che interessante, tutto, io avevo alle superiori l'insegnante di storia ed italiano il prof. Giòsuè Chiaradia a Pordenone, lui già allora mi disse che il mio cognome derivava probabilmente dai condottieri che accompagnavano l'imperatore o gli imperatori per strada andando giù a Roma per farsi incoronare dal papa...poi a San Daniele del Friuli c'è la più antica biblioteca friulana ovvero "La Guarneriana" (stessa radice francofona(

  • @alessandroanibi894
    @alessandroanibi894 Před 4 lety +1

    Bellissimi video. Grazie. Continua così

  • @raychandrasekhar8274
    @raychandrasekhar8274 Před 4 lety +1

    Wonderful presentation....Mandi❤👏

  • @iurimeccadigleria5897
    @iurimeccadigleria5897 Před 3 lety +1

    Interessantissimo!!! Mandi da cjârgne 👋🏻

  • @dimascingo1630
    @dimascingo1630 Před 3 lety

    In realtà nei pressi di Torre dovrebbe collocarsi il nucleo originario del castrum portus naonis(Pordenone) dove Castro era verosimilmente la torre di guardia nei pressi dell antico castelliere ,complimenti per la spiegazione di Caelinanel suo video.

  • @adrianosam
    @adrianosam Před 2 lety

    Bella Analisi
    40 anni fa qualcuno aveva sollevato la teoria che : andando verso nord dal Decumano massimo di Concordia, dai toponimi, arrivavi a Polcenigo.
    La montagna del Piancavallo nella pedemontana è porosa, mentre l'altro verso l'Alpago è compatta, quindi la montagna ha fatto come a Vajont, è scivolata giù.
    Questo potrebbero essere dimostrato dalle collinette davanti i monti da Fiaschetti a Montereale.
    Da questo la teoria che Caelina sia sotto una collinetta vicino Polcenigo.

  • @gimmi103
    @gimmi103 Před 3 lety +4

    Cailin in celtico irlandese indica una ragazza