Realtà della Psiche. Parte Seconda: Dal Tao a Jung e ritorno. Conferenza di Domenico Rosaci
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- čas přidán 8. 05. 2022
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Ciclo di Conferenze "FILOSOFIA DELLA REALTÀ".
Conferenza numero 6.
Sigla iniziale:Soldraconis by Damiano Baldoni | / damiano_baldoni
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Un immenso piacere ascoltarla professore, una boccata di ossigeno puro che ci restituisce tanta energia. Grazie
Caro Professor Rosaci, ho finito di ascoltatare l'intero ciclo di Storia della Realtà e mi accodo agli altri commentatori con un grande e sentito applauso di ringraziamento 👏❤
Grazie grande conforto ascoltare queste conferenze e come ci si può sentire solo in una cultura dove i più sono ormai senza coscienza profonda. Questo è un incoraggiamento per proseguire nel mio cammino iniziato da anni e ogni tanto lascito per le distrazioni.
Capita anche a me. Buona giornata 😊
Grazie..grazie..grazie..Non mi stanco mai di ascoltarti 🐧🐦🐧🐦🐧
Grazie è proprio quella ricerca della luce che ricostruiamo una nuova realtà dentro e fuori noi stessi.
Riascoltato oggi, e ogni volta è informazione che gratifica , la narrazione di questi concetti è chiarificatrice, Jung un uomo che ha donato un pensiero patrimonio fondamentale per chiunque
Grazie professore, che conferenza formidabile. Un vero dono, per pochi fortunati.
Bellissima conferenza....
La seguo con enorme piacere...
Grazie.
Signor Rosaci, le sue lezioni sono interessantissime e appassionanti. Spero di risentirla presto.
il canale più autorevole che parla di tradizioni, grazie infinite Proff. _dino
Grazie Prof Rosaci per l'infusione di tanta sapienza e ispirazione. Lei per me è un Mentore! Nella mia ricerca artistica cerco di includere proprio quello di cui lei ha parlato e spiegato così lucidamente e con grande visione. Ancora grazie.
Concordo pienamente
Grazie a te. Ho seguito con attenzione ciò che hai detto e ti riascolterò più volte. Io sono buddista, mia madre è musulmana e mio padre è cattolico. Ho cercato di leggere alcuni libri di Jung , perche affascinato dalle sue intuizioni, ed è come essere ai piedi di una montagna coperta da foreste immense , e volerle di esplorare tutte. È un viaggio molto lungo. E mi sono perso. Ora sono fermo da mesi sul suo libro dei simboli. Sono riuscito a seguirti su molti elementi ed è stato meraviglioso. Ammiro molto questa tua capacità di portare la complessità vicino a chi non ha la facoltà di vedere il tutto e sono interessantissime le spirali di argomenti con cui dettagli i molti temi che tracci nella conferenza . Sono soprattutto questi dettagli a rendere bello il complesso. Vedo che c è la trascrizione. Per fortuna. È notte piena. Ora esco per la città e ti riascolto passeggiando per il centro. Grazie ancora per questo regalo.
È di grande utilità e conforto incontrare qualcuno così preparato e capace di esprimere al meglio conoscenze fondamentali che attraversano la maggior parte dei miei interessi che sono poi le tappe del mio cammino spirituale. Le sono grata per questo prezioso dono, le chiedo solo se ha mai considerato tra le sue tante fonti anche Auribindo e Mere. Grazie in ogni caso.🙏
Grazie del suo gentile apprezzamento. Ho una particolare stima della saggezza sia di Sri Aurobindo che di Mirra Alfassa, sui cui insegnamenti ho avuto modo di riflettere. Un caro saluto.
Quoto 😊. Anche se nulla conosco dei due signori che nomini. Mi informerò.
@@DomenicoRosaciVideo Era la sua Compagna se ricordo bene Grazie Guardo tutti i suoi video E quelli sugli archetipi li trovo profondi accurati e dimostrano una conoscenza immensa del soggetto
Grazie, bellissimo, come sempre !🙏🌹
La ascolto per la prima volta e ne sono immensamente colpita! Grazie infinite
Grazie come sempre di questa illuminante conversazione 😊
Un grande aiuto grazie professore!
La sua sapienza è ammirevole Professore
Cultura umana grazie delle sue spiegazioni Anche a me che non conosco e non profondi studi FA CONOSCERE e capire tante realtà ❤
Grazie per la divulgazione e la sincerità ,se puoi continua con dei video su Jung
Davvero superlativo , grazie infinite ✨️
Grazie infinite Professore, grazie per la meravigliosa dottrina che ci trasmette, grazie per la retorica che ci incanta, grazie per la generosità con cui ci fa dono dei suoi insegnamenti.
Ma che Fortuna trovare il vostro Canale! Grazie a Dio che mi ha portato questa possibilita!
Grazie professore. Preziosissime le sue conferenze!
Grazie è sempre un piacere ascoltarla. A me sembra che in oriente sia stata conservata maggiore chiarezza sull' esistenza, mentre per spezzare una lancia a favore del cristianesimo, quest' ultimo sembra dia una forza interiore maggiore alla gente comune praticante, una sicurezza in più nell' agire nel mondo.
Professore… Lei contribuisce all'ampliamento della mia coscienza. Grazie 😊
Ascoltarla è un vero piacere! Grazie di vero cuore
Buonasera. Mi pare che in questo "discorso" a cui tutti, volenti o nolenti, abbiamo preso parte per ragioni culturali, ci sia più suggestione che fondamento. Nel "suo" di discorsi invece c'è molto senso di colpa dell'Occidente, mentre dovremmo ormai giungere all'ammissione secondo cui l'uomo è lo stesso in ogni angolo della Terra, nei vizi come nelle virtù (l'Oriente non ha avuto nessun problema ad assorbire il materialismo occidentale, perché telefonino, moda e frigorifero rendono la vita migliore a tutti). A dispetto di ogni percorso psicologico o spirituale rimarremo comunque viziosi, lussuriosi e a volte anche cattivi (che dire di chi va a yoga e finito la pratica va al bar con spritz e paglia? O nonostante la loro trascendenza perché gli indiani non aboliscono le caste e consentono la scala sociale ai paria?). In Oriente si picchia, ruba e uccide esattamente come in Occidente, quindi le loro tradizioni spirituali non li hanno minimamente affrancati dalla miseria umana (al contrario sono state funzionali a mantenere caste e gerarchie). Qui abbiamo semplicemente sostituito le categorie dell'anima e della religione con quelle della psiche e della psicologia che paradossalmente non hanno liberato nessuno, anzi: al contrario hanno appesantito l'individuo di ulteriori sovrastrutture che hanno aggravato le sue nevrosi, perché il corpo e le pulsioni spingono in una direzione, mentre la psicoanalisi o la spiritualità esasperano la coscienza morale nel giudizio di sé (la spiritualità non è separabile dalla morale). Per me sono tutte parole, suggestive e lusinganti di cosa poi infine? Nient'altro che dell'ego! Non esistono mete spirituali, tutte le mete sono di ordine materiale e qualunque meta è intrinsecamente legata al potere. Le droghe esistono in tutte le culture, ma tra ammettere di volere uno sballo psichedelico (vedere mandala, ecc...) e ricamarci sopra esperienze spirituali mi sembra molto più perversa la seconda perché sottintende una certa ipocrisia. Quelle esperienze sono esperienze sensuali e non spirituali, connesse cioè al piacere. Gli asceti indù coltivavano l'austerità perché il corpo nelle privazioni e nel dolore fisico produce le stesse allucinazioni dell'LSD, quindi mi pare appurato che le pratiche ascetiche siano sostanzialmente sensuali, lussuriose ed in una qualche misura masochistiche (da noi si prenda la scultura de La beata Ludovica Albertoni del Bernini. Come si fa a non vedere che quella monaca sta avendo un orgasmo?). Che poi la vita contemplativa sia da recuperare non ho dubbi, così come che osservare le proprie visioni psichiche sia piacevole, ma un conto è prenderle per quello che sono, come un gioco senza scopo, un altro costruirci sopra un sistema di pensiero che giocoforza arriva a creare ambizioni spirituali o la necessità di ripetere ancora ed ancora quelle esperienze. La fisiologia del corpo non ce lo perdonerà.
Che tutte le culture esprimano un bisogno di spiritualità non è motivo di biasimo, ma è in realtà un bisogno di senso, una risposta alla paura di fronte alla natura, al mondo, o all'essere, comunque lo si voglia chiamare. Se per qualche ragione nel corso della storia nell'essere umano è subentrata l'autocoscienza è solo in ragione di questo che si avverte un senso di separazione con il tutto, il motivo che ci fa dire: qui c'è un Io diverso dall'Io che ho di fronte, ma può essere accaduto in ragione dello sviluppo del linguaggio e non per motivi spirituali intrinseci all'essere (consiglio Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza di Julian Jaynes).
La coscienza è solo una parola. Una piantana della luce, ferma e stabile che ti fa semplicemente dire: "io ci sono". Espandere la coscienza o roba simile sono giochi di parole, ma possono diventare un gioco pericoloso. La coscienza è semmai una funzione biochimica statica che non va alterata o manomessa per nessuna ragione (perlatro non è localizzabile e certamente non è nel cervello: non troveranno mai la sua sede). Diversa invece la consapevolezza che è un'attività dinamica che può essere incrementata con la riflessione, lo studio ed il dialogo e come tutte le altre polarizzazioni aumenta in ragione di quanto ci si ripete il concetto ad essa connesso, ma anche in questo caso è un "discorso" che cresce in quanto noi lo alimentiamo con estensioni di concetti, valori, significati, ma se la libertà è ad esempio una delle mire della consapevolezza, essa dovrà poi anche essere libera da sé stessa, senza imporsi nessun traguardo, o livello superiore o gerarchia che sia, per non alimentare, tra l'altro, il mercato spirituale che arrichisce guru, conferenzieri, spiritual coach, ecc. Sto vedendo già troppa gente segnarsi con la mano di profeti e maestri, i quali ipocritamente non hanno il coraggio di liberare i loro "seguaci" e farli andare con le loro gambe.
L'inconscio, infine, è per me la più grande delle mistificazioni, alla meglio un fraintendimento causato dal voler giocare con le parole. Nessuno ha mai mostrato un centro psichico (ed il suo lato ombra), è tutto sulla parola, senza nessuna garanzia di verifica o risarcimento. Perché gli psicoanalisti o gli esperti tengono agganciati pazienti e pubblico per anni ed anni senza dare ciò che hanno promesso? Per soldi o potere sui subalterni. L'inconscio è sempre a portata di mano, non c'è nulla da svelare, o curare, o sbloccare, (NB: se è inconscio rimane tale, ma se si rende conscio allora non è più inconscio. Sono più le cose che non vogliamo sentire, anche nella nostra testa, di quelle che ci sono all'oscuro per ragioni spirituali o psicologiche. Come Lei ha detto i nostri antichi usavano altre categorie per spiegare gli archetipi o l'inconscio, parlavano magari di dei, di voci allucinatorie, diremmo noi, ma se appunto placavano le loro ire o desideri con sacrifici o scaramanzie significa che li sentivano e li sentivano subito, senza 20 anni di analisi, per dire), ... al contrario bisogna stare attenti a non creare dei feticci. Il risultato nello "sbloccare" l'inconscio si otterrebbe quindi qui e subito con un lessico meno suggestivo, ma non siamo disposti a rinunciare al fascino che queste parole e concetti esercitano su di noi, quindi tra l'altro l'ego rimane sempre comunque invischiato, sia in chi propone i concetti, sia in chi li assimila. Il superamento dell'Io è l'ultima, più grande delle vanità! Allora potremmo portare la discussione a livello di Assoluto, ove non ci sono categorie, né parole, né tempo né spazio, né stato o non-stato, ma l'Assoluto non è una meta da realizzare, perché o ci si è già oppure non ci si sarà mai in esso, e comunque nemmeno si desidera permanere sempre in esso, e nemmeno è esso stesso interessato a perpetuarsi, non contraddirsi od ottenere alcunché. A patto di rinunciare alla compagnia degli amici e spersonalizzarsi.
Che poi l'umanità voglia vivere meglio, con più gioia, giustizia, salute, soddisfazione, amore e bellezza è un'istanza fondamentale, un'emergenza che non possiamo più declinare, ma dobbiamo prima fare un passo indietro ai bisogni primari, alla dignità dei beni materiali, e senza prendere poi nemmeno più abbagli da alcun "discorso" sovraccaricato dalla Storia e dalla sua stessa autoreferenzialità, né dalla civiltà del pensiero, provenga esso da Occidente, come da Oriente.
Grazie, grazie infinite per le sue parole sagge e piene di luce!
La ringrazio di cuore per questa conferenza. Si tratta chiaramente di una coincidenza significativa il fatto che mi sia imbattuto su questo video proprio in questi giorni, grazie ancora.
Grazie infinite...
Grazie e Complimenti.
grazie mille^*^
Grazie mille
Sono d’accordo con le sue chiare e interessanti riflessioni. Speriamo che ci possa davvero essere un evoluzione dell’umanità’ nel senso di una armonica e saggia integrazione che superi le scissioni e la ricaduta in spaventose barbarie
Grazie 🙏
Meraviglioso... Grazie maestro....
Grazie Professore per questa conferenza, che ci spinge a riflettere sulla psiche e sulla coscienza. Visto il riferimento a Jung, mi chiedevo se avesse considerato nei suoi studi anche il contributo che Roberto Assagioli ha dato con la sua psicosintesi alla comprensione del percorso spirituale dell’uomo.
Grazie.
Grazie
sei un grande!
Maestro!
Grazie infinite!
Chiarissimo ed esauriente come sempre
Buongiorno, la ringrazio profondamente per le riflessioni che fa nascere dentro di me, nel caso di quando parla del ego che non sembra essere a conoscenza della parte irrazionale non mi trova d’accordo, la mia visione è che l ego in quanto a tale non voglia riconoscerlo anche se perfettamente consapevole di esso come un rapporto maschilista e omofobo schiacciandolo e sottomettendolo proprio per la consapevolezza che la realtà della essenza è proprio lìnconscio e lego è una seconda creazione
… “ No tree , it is said , can grow to heaven unless its roots reach down to hell . “ ~ C. G. Jung …
Caro professore grazie per la bellissima e chiarissima esposizione. Mi rimane però un dubbio: come è possibile conoscere l'inconscio, pur nello stupore, e lasciarlo comunque essere inconscio (perchè altrimenti non completerebbe la nostra conoscenza)? Una volta conosciuto, infatti, l'inconscio non è più tale....
Le "nozze chimiche" tra la coscienza e l'inconscio producono qualcosa che è più della semplice somma di queste due strutture, producono una coscienza che comprende l'inconscio, e un inconscio che si fa guidare dalla coscienza. L'inconscio che emerge nella coscienza non perde nulla, come la sposa che si unisce allo sposo non perde nulla, ma acquista in ricchezza e completezza. L'inconscio che emerge nella coscienza non diventa cosciente, mantiene la sua natura non-cosciente, ma accetta di farsi conoscere dalla coscienza e di farsi da essa guidare, limitare, diventa yang contenuto nello yin,
Allora volevo domandarle ancora: posso amare il mio nemico lasciando che rimanga mio nemico, oppure lo finisco per trasformare in amico? La logica del discorso è analoga a prima, ma rende meglio il senso di paradosso che mi rimane...
@@andreastivaletta6218 Se inizia a intravedere sé stesso, cioè l'Uno, in colui che fino ad oggi ha considerato un nemico, quel nemico sparirà perché lei comprenderà che non c'è mai stato, che c'è solo l'Uno. Questi paradossi esistono solo per il ragionamento dualistico, che abbraccia il principio di non contraddizione, per cui se qualcosa è bianco, non può essere nero. Ma il dualismo è illusione. Ciò che è bianco è anche nero, perché il bianco e il nero sono manifestazioni diverse dello stesso Uno. Ciò che sembrava solo un nemico diventa un fratello nel momento che si adotta una visione advaita, e il suo aspetto di nemico rimane solo come illusione, la quale, se compresa, ovviamente si dissolve.
ma se la dualità va superata per tornare all'unità, allora perché l'uno non è rimasto tale? Perché ci tocca fare questo percorso di presa di coscienza? Cosa ci ha allontanato dall'uno?
@@andreastivaletta6218 L'Uno, se è solo Uno, non può che essere stato egli stesso a volersi dividere per diventare due, e poi molti. Perché? La volontà pura, lo Yang, non ha un perché. La volontà vuol solo sperimentare, le domande nascono quando nasce l'ego cosciente e razionale. La necessità di ritornare all'Uno è quella di lenire la sofferenza che quell'atto originale di volontà causò.
@Domenico Rosaci Video
Serie di conferenze assolutamente imperdibile.
Ma d'altronde come le precedenti. Le volevo chiedere una cortesia, se possibile. Ho cercato a lungo in rete, ma non ho trovato come si pratica la cosiddetta "immaginazione attiva" ideata da Jung.
Saprebbe aiutarmi in tal senso?
Grazie infinite.
Grazie mille, molto chiaro, conciso e illuminante! Una domanda mi sorge spontanea, per chi "progredisce sulla via" e cambia "vibrazione" toccando un altra persona in un momento di "senza tempo" può trasmettere la vibrazione al vicino? Chiedo per esperienza personale! 🙏🥀
Ciò che si sperimenta personalmente si può solo condividere con chi vuole condividere, ma poi quest'ultimo sperimenta ciò che decide di sperimentare. Nessuno di noi può trasmettere nulla, se non il racconto delle nostre esperienze, ma questo racconto può innescare conseguenze importanti in che decide di provare ciò che noi stesso abbiamo sperimentato e raccontato. Cari saluti.
@@DomenicoRosaciVideo grazie mille 🙏!
Mi permetto una piccola critica: la pronuncia del tedesco! È Vilelm non Uilelm. 😉
Grazie 🙏