Il Vangelo secondo Marco: Introduzione, struttura e contenuti
Vložit
- čas přidán 21. 08. 2024
- Care e cari, in questo video ci occupiamo brevemente di introdurre alla lettura del Vangelo secondo Marco, il più antico dei Vangeli canonici.
Potete leggerlo gratuitamente in italiano a questo link:
www.laparola.n...
e, per chi se la sente, in greco:
www.academic-b...
Come al solito vi lascio alcuni consigli di lettura per approfondire:
- www.bibelwisse...
- C. Combet-Galland, Il Vangelo secondo Marco, in D. Marguerat (a cura di), Introduzione al Nuovo Testamento, Claudiana, Torino 2004, pp. 39-67.
- R. Fabris, Marco (LoB 2), Queriniana, Brescia 1996.
- H. M. Humphrey, A Bibliography for the Gospel of Mark 1954-1980 (SBEC 1), Mellen Press, New York-Toronto 1981.
- F. Neiriynk et al., The Gospel of Mark: A Cumulative Bibliography 1950-1990 (BEThL 102), Leuven University Press, Leuven 1992.
- W. H. Kelber, Récit et révélation: voiler, dévoiler et revoiler, in RHPR 69/4 (1989), pp. 389-410.
- M. A. Tolbert, Sowing the Gospel: Mark's Word in Literary-Historical Perspective, Fortress Press, Minneapolis 1989.
Anche per questa settimana è tutto. Come al solito resto a disposizione per chiarimenti o dubbi.
Una buona settimana!
Vittorio Secco
Grazie per la messa a disposizione.
Grazie!
Grazie per questa bella introduzione al vangelo di Marco. Sì ascolta molto bene.
Grazie mille Giuseppe, ne sono davvero felice!
Sei bravissimo! Mi è piaciuto moltissimo l'utilizzo colto e ispirato della parola "operetta". Grazie per la tua analisi.
Grazie mille, Alessia!
Vittorio ricordate sempre di questo. Tu sei molto importante per la cultura Italiana, Molti Italiani, (non tutti) hanno perso la fede, Queste spiegazioni sono molto importante carissimo. Per questo io te voglio molto bene, Per che non ti manca cultura. A me in lo personale o repudio per tutte le religioni al mondo, Le Odio. Tu parli senza religiosità. Grazie amigo mio.
Grazie cara Udjira! Io spero solo di poter essere di aiuto a qualcuno con questi piccoli contributi 🙏
Grazie Vittorio
Prego cara Ilia, un abbraccio grande 💫
Grazie davvero! Sto ascoltando i tuoi video, tutti molto garbati e ben fatti. Ho assistito all'incontro sul canale Bella Prof! dedicato alla "Sola scriptura".
Ho compreso che sei della Chiesa di Imperia, perché vivi in Sassonia? In Italia abbiamo bisogno di persone come Te!! Sarebbe bello averti più vicino!
In merito all'omosessualismo, alle rivendicazioni LGBTQ+ che oggi dilagano ovunque, in TV, nella pubblicità, nelle scuole, nei mezzi di comunicazione sociale... come ti collochi? soprattutto, come a tuo parere si colloca la Parola di Dio?
Grazie per gli apprezzamenti. Sulla questione dell'omosessualità* il discorso è un po' troppo complesso per essere affrontato in un commento qui. Ad ogni modo sono certamente favorevole al pieno riconoscimento dei diritti civili e della dignità di ogni essere umano, indipendentemente da altri fattori.
Rieccomi😁 La frase iniziale "Inizio del Vangelo...." che apparentemente è l'emblema dell'ovvietà, può essere intesa come una nuova creazione? Questo "inizio" può avere in Marco l'idea di voler dire "con Gesù tutto viene trasformato"? Inizio da intendere come "In Principio" che troviamo in Genesi?
Seconda questione: è possibile che il Vangelo di Marco nel suo viaggio vada rispondendo man mano a tutto ciò che è proclamato proprio nel rigo iniziale? In definitiva sembra un continuo rispondere alla domanda "Chi è Gesù?": da qui le risposte centrali (il Messia) fino alla risposta finale e cruciale del centurione (Figlio di Dio).
E' una mia impressione o può essere stato uno degli intenti di Marco?
Caro Carmelo, l'idea di una nuova creazione come richiamo a Genesi non direi, però Evangelo sicuramente si riferisce alla centralità che la vicenda di Gesù ha per la storia della salvezza, la buona notizia per eccellenza. Invece sulla seconda il punto è che senza dubbio tutto il percorso si struttura come domanda sull'identità di Gesù, ma il fatto interessante è che le parole "figlio di Dio" all'inizio sono probabilmente entrate nel testo in un secondo tempo, proprio per la sagacia di qualcuno che non ha potuto fare a meno di notare questa stessa struttura!
@@vittoriosecco Perfetto. Grazie sempre
@@encarta85 prego, buona serata!
@@vittoriosecco Ciao Vittorio, a tal proposito (il richiamo alla Genesi) ho trovato un commento al Vangelo di Marco di Lidia Maggi che dice questo: "La parola “inizio” con cui comincia il Vangelo di Marco è una parola importante perché richiama la prima parola del libro della Genesi, Genesi del Vangelo di Gesù Cristo, una ri-creazione operata da Gesù Cristo, una nuova Genesi". czcams.com/video/qZtAGRZQwS0/video.html
Si vede che Lei é VERAMENTE um biblista, conosce proprio molto benne lá teologia do MC. COMMUNQUE, lei non há detto uma sola parolina su la professioone do fede do Pietro (16:29).
Lá ringrazio tanto e lo porteró nella mia preghiera.
La ringrazio molto, per l'apprezzamento e le preghiere, del resto non ho approfondito nessun passaggio specifico!
Salve Vittorio,cerco notizie su dove sono custoditi i Vangeli ma non trovo nulla,tu hai notizie utili da fornirmi? Grazie e buona giornata.
Salve a te! Non mi è chiaro cosa intendi con "dove", a cosa ti riferisci nello specifico?
@@vittorioseccoin quale luogo sono custoditi i Vangeli cioè dove poterli vedere dal vivo.
🔝🙏🏻🤗
Al di la del fatto che ti ritengo molto onesto intellettualmente (anche in rapporto al tuo intervento sul vangelo di Giuda in streaming con bella prof) nella esposizione dei vari argomenti trattati nei tuoi video, mi piacerebbe capire quanto la fede incida negli studi dei testi antichi. Si trovano mai, o meglio si propongono mai dei dubbi su questo dono "individuale" ricevuto? Grazie per la chiarezza del linguaggio.
Grazie mille Giovanni, le tue parole mi onorano molto! È una bella domanda la tua: personalmente penso che la fede sia piuttosto un propulsore per gli studi più che una modalità per lo studio. Cioè, le cose che ho dette qui sono condivisibili anche da un ateo che conosca la letteratura biblica; forse la fede spiega il perché io dedichi il mio tempo proprio a questa letteratura e non ad altra, ma qualifica anche la qualità del tempo che le dedico. Direi così. Poi per quanto riguarda il dubbio, credo proprio che sia una dimensione ineliminabile di ogni esperienza di fede vissuta, e probabilmente è anche necessario per una maturazione spirituale. Dal resto il Dio biblico sopporta la critiche e le lamentazioni del Salmista e, proprio nel Vangelo di Marco, troviamo una delle più belle confessioni di fede: "Signore, io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità" Mc 9,24. Il dubbio nasce da una consapevolezza del proprio limite in una relazione: se la relazione è tuttavia mantenuta, assume i connotati della fede.
Bella domanda Giovanni e bella risposta Vittorio! A mio modo di vedere il problema della fede è che ci fa innamorare delle idee e questo è quello che nella scienza si chiama "bias cognitivo". Il rischio di ciò è il non vedere alcuni aspetti che potrebbero sorgere nelle nostre indagini. Quando si fa una ricerca bisogna essere pronti ad accettare che ciò che troviamo non corrisponda a ciò in cui credevamo all'inizio. La fede è, credo, un forte ostacolo a questo per uno storico. Per un "privato" ovviamente non c'è problema. Berrino è un brillante medico che nelle conferenze " divulgative" porta avanti un discorso di nutrizione avulso dallo stato dell'arte in campo scientifico. Ma le sue pubblicazioni "peer reviewed" sono impeccabili e lontane dal suo parlare pubblico. Questo vuol dire restare innamorati di un'idea anche se hai trovato che la realtà la smentisce.
Vittorio ti seguo sempre e aspetto un incontro con Cùscito. Due studiosi brillanti!!
@@dcastrog80 grazie mille caro Daniel, hai perfettamente ragione, il punto è che bisogna distinguere i piani. Se io in nome della mia fede ad esempio sostenessi la divinità di Cristo in un contesto storico, questo sarebbe un bel problema e giustamente verrebbe tacciato di essere frutto di "bias", al contrario se la stessa affermazione viene formulata sul piano teologico o all'interno di una liturgia va benissimo. Avevo fatto un video qui (nella playlist "premesse allo studio dei testi antichi") in cui appunto discuto la differenza tra teologia, storia delle religioni e filosofia delle religioni e chiarisco anche l'approccio qui sul canale. Mi fa davvero piacere per questi commenti stimolanti, grazie!
Sto leggendo il Vangelo di Marco proprio ora. Ti vorrei chiedere (troppe cose) una cosa: quanto è stato importante il Concilio di Gerusalemme, che risulta presieduto da Pietro. Il nostro Vangelo, che è molto stringato, mi fa pensare 1) ad appunti messi in ordine in vista del Concilio 2) ad un resoconto dello stesso in vista della predicazione. Ma secondo me la datazione verso il 70 non risponde a questi criteri di "utilità" che immagino dovessero essere pressanti. Altrimenti perché il Concilio?
La domanda è sorta in quanto la mia Bibbia è vecchiotta (imprimatur del 1956), e lì si nota come "oggi ci sia la tendenza a fare del Vangelo secondo Marco il primo degli evangelisti in ordine di tempo". E già allora si trovava collocato fra il 40 e il 63!
Una seconda domanda sarebbe questa: ho sentito dire che Pietro non riteneva che Gesù fosse il Figlio Unigenito, ma il Messia. Ti ritorna? Ti sembra corretto, sostenibile?
Ti ringrazio infinitamente.
Cara Chiara, in realtà mi sfugge l'associazione tra il Vangelo secondo Marco e il "Concilio" di Gerusalemme. Pietro poi non presiedeva nulla, al massimo vi partecipava come gli altri. Considera che il Vangelo non è stato composto prima del 70, e le datazioni più alte non sembrano convincenti. Quindi stiamo parlando di un testo ben successivo a ogni possibile incontro a Gerusalemme in età apostolica.
@@vittoriosecco Caro Vittorio, l'associazione ti sfugge per forza perché... l'ho fatta io, riflettendo sullo spostamento di data del quale tu hai parlato, ma che ai tempi della mia Bibbia non esisteva ancora. Per questo stesso motivo venivano in luce il Concilio di Gerusalemme e la figura di Pietro, al quale Marco era legato.
Ma io non so niente di quel Concilio, vedo che tu non lo ritieni esattamente tale e mi piacerebbe saperne di più. Sui sistemi di datazione penso che siano stati fatti molti passi avanti.
Ma prima di tutto, sopra tutto, buona Pasqua. Accetta l'abbraccio in Cristo da una non più giovane signora.
Caro Vittorio, il vangelo di Marco è veramente un viaggio alla scoperta dell'identità di Gesù ed ha un senso come spieghi che finisca al versetto 8,ciò ne fa un'opera raffinata perché interroga il lettore.Volevo chiedere sull'abominazione della desolazione se si riferisce a Daniele,grazie
Cara Ariella, grazie per questo commento! Sì, esatto: il riferimento in Mc 13,14 è un diretto rimando al Libro di Daniele, che condivide nella sua seconda parte i toni apocalittici di Marco 13. Poi in Dan 12 l'allusione era alle profanazioni del Tempio al tempo di Antioco IV, ma il tema doveva essere stato assai attuale intorno al 70 d.C.!
Grazie per il tuo lavoro
Secondo alcuni viene sostenuto che il Vangelo di Marco sia stato scritto a Roma da un seguace di Pietro per i condannati come cristiani che chiedevano approfondimenti sulla figura di Gesù per il quale stavano dando la loro vita. Questo sarebbe anche il motivo della semplicità della narrazione e della essenzialità della storia che doveva essere subito compresa e assimilata anche come sostegno nel momento della grande prova. Non ne ha fatto cenno per brevità di esposizione o perchè non c'è completa certezza ?
Il problema è che si resta nel campo delle ipotesi, quindi no, non c'è certezza ma potrebbe essere una linea interpretativa. Ad ogni modo la lingua semplice si può spiegare anche senza presupporre questa situazione.
Interessante disamina di questo Vangelo, che ho sempre ritenuto fra i più " diretti". Validissimi anche i commenti che tengono la fede scissa dalla volontà di conoscenza, che può appartenere anche ad un ateo, ma nel mio caso è proprio la volontà di acquisire una maggiore fede che mi spinge ad approfondire ulteriormente la conoscenza delle Sacre Scritture ed è proprio un propulsore che mi anima di un maggiore scopo o fine da perseguire.
@@patriziaatzei3465 grazie mille Patrizia per questo tuo commento e anche per la tua testimonianza. Personalmente posso capire molto bene le motivazioni che ti spingono, sono anche le mie =)
Si riesco ad immaginarlo, poiché si evince dalla passione con cui esprimi la tua grande conoscenza ed erudizione in materia
Per quanto riguarda il "dubbio" , può essere una tensione nella ricerca di Dio. Molto ben espressa da Dostoevskij nei "Fratelli Karamazov " nel personaggio di Ivan, che si definisce ateo, però nella "leggenda del santo inquisitore " riconosce il potere di Gesù come non umano
È da poco che mi
sono iscritto e
Sto ascoltando i vari file. Ce n'è qualcuno in cui si parla dell " evangelo degli ebrei " citato da San Girolamo ?
Benvenuto! Comunque no, non ho ancora trattato quel testo, anche se non escludo di parlarne in futuro.
Pax tibi, magister 🤷🏻♀️
tibi quoque!
@@vittoriosecco 😄🙏
Domande: Quello che è scritto in Marco 13 sono parole che Gesù pronunciò o no?
Lei crede che Gesù è il Figlio di Dio, Dio stesso, o no?
Be' ciò che è scritto in Marco 13 riporta un'elaborazione teologica frutto del periodo in cui l'autore del Vangelo scriveva. Detto questo, ci sono ottime ragioni per ritenere che il Gesù storico avesse un'impostazione apocalittica e che dunque il suo pensiero non si discostasse troppo dal tipo di discorso che troviamo ad esempio in Mc 13.
Quanto alla seconda domanda, la risposta è sì, ma questo non ha nulla a che vedere con la domanda precedente, né con i contenuti che pubblico su questo canale.
@@vittoriosecco Grazie per le risposte.
Sono rimasta perplessa e scioccata dalla frase detta da Gesù agli apostoli, state venerando il creatore e non il Dio . Può darmi una spiegazione
Non mi risulta che Gesù abbia detto questo nei vangeli sinottici. Forse ti riferisci a qualche opera apocrifa?
@@vittoriosecco si, mi ero scordata di scriverlo