Ringrazio il Prof. Odifreddi per incoraggiare a leggere Borges. Essendo cresciuta in Argentina, a Buenos Aires, è stato per me quasi naturale l'incontro con Borges. Ho letto molto e ho regalato sue opere (tradotte) ad amici italiani. Per alcuni di loro non è stato facile leggerle, ma alla fine sono state apprezzate come le grandi opere letterarie che sono veramente.
Volevo ringraziarla , benchè amavo Borges da anni Lei mi ha permesso di ampliare e arricchire la mia Conoscenza di questo grande scrittore , il più grande del 900. l'immensità della biblioteca di Babele mi affascina , l'Algebra , il labirinto, ecc.. ecc..un universo straordinario.
Ciao! È una canzone per chitarra di Atahualpa Yupanqui. Si chiama "Danza de la paloma enamorada" (la traduzione credo sia "Danza della colomba innamorata").
6:26 24 anni ! Comunque se quelli che li hanno letti sono 5 o 6 sappi che io sono fra quelli e ne conosco pure qualcun altro . A proposito a quando il terzo volume?
Ho una critica a proposito del tuo modo di presentare “Pierre Menard, autore del Don Chisciotte”. Tu dici: “Pierre Menard capisce che per scrivere un romanzo come il Don Chisciotte deve diventare Cervantes, deve ritornare alla Spagna del ‘600, deve rimettersi nei panni di Cervantes, deve rileggere i libri che ha scritto Cervantes, deve vivere la vita che aveva vissuto Cervantes, e poi finalmente mettersi a tavolino e scrivere quello che avrebbe scritto Cervantes. Fa questo processo e naturalmente a un certo punto incomincia a produrre delle pagine che sono esattamente uguali a quelle di Cervantes”. In realtà questo processo di “mettersi nei panni di Cervantes” viene discusso da Menard e, subito dopo, scartato. Ecco il passo a cui mi riferisco: “Il metodo che immaginò da principio era relativamente semplice. Conoscere bene lo spagnolo, recuperare la fede cattolica, guerreggiare contro i mori o contro il turco, dimenticare la storia d’Europa tra il 1602 e il 1918, essere Miguel de Cervantes. Menard studiò questo procedimento […] ma lo scartò perché facile. Piuttosto, perché impossibile!, dirà il lettore. D’accordo, ma l’impresa era già impossibile in partenza, e di tutti gli impossibili mezzi per condurla a termine, questo era il meno interessante. Essere nel secolo XX un romanziere del secolo XVII gli parve simulazione. Essere in qualche modo Cervantes, e giungere così al Chisciotte, gli parve meno arduo - dunque meno interessante - che restare Pierre Menard e giungere al Chisciotte attraverso le esperienze di Pierre Menard.” (non ho a portata di mano il libro “Finzioni” quindi non posso darti le esatte indicazioni bibliografiche, scusami). Il punto di questa scelta è chiara nell’ultimo capoverso del racconto: “Menard (forse senza volerlo) ha arricchito mediante una tecnica nuova l’arte incerta e rudimentale della lettura: la tecnica dell’anacronismo deliberato e delle attribuzioni erronee. Questa tecnica, di applicazione infinita, ci invita a scorrere l’Odissea come se fosse posteriore all’ “Eneide”, e il libro “Le jardin du Centaure” di di Madame Henri Bachelier come se fosse di Madame Henri Bachelier. Questa tecnica popola di avventure i libri più calmi. Attribuire a Louis Ferdinand Céline o a James Joyce l’ “Imitazione di Cristo” non sarebbe un sufficiente rinnovo di quei tenui consigli spirituali?
Mi sembra di ricordare che il senso del racconto sia che una volta che un'opera è stata letta ed interpretata da qualcuno in un certo modo, non è più possibile leggerla in maniera ingenua. Così il Chichotte, in origine nelle intenzioni di Cervantes parodia del romanzo cavalleresco in voga alla sua epoca, ad un certo punto, per opera di Miguel de Unamunno mi pare, viene letto come esaltazione dell'eroe idealista che combatte contro i mulino a vento, come lo leggiamo ancora noi. Quindi Menard riscrive il Chichotte tale e quale, e però con un senso completamente diverso. Naturalmente andando io a memoria, tutto questo può essere vero oppure no, e risultare interpolato da miei interpretazioni. Vorrà dire che d'ora in poi il racconto di Menard, verrà letto come ho detto io ora :)
Ringrazio il Prof. Odifreddi per incoraggiare a leggere Borges. Essendo cresciuta in Argentina, a Buenos Aires, è stato per me quasi naturale l'incontro con Borges. Ho letto molto e ho regalato sue opere (tradotte) ad amici italiani. Per alcuni di loro non è stato facile leggerle, ma alla fine sono state apprezzate come le grandi opere letterarie che sono veramente.
Straordinario come sempre e come al solito Piergiorgio Odifreddi
Volevo ringraziarla , benchè amavo Borges da anni Lei mi ha permesso di ampliare e arricchire la mia Conoscenza di questo grande scrittore , il più grande del 900. l'immensità della biblioteca di Babele mi affascina , l'Algebra , il labirinto, ecc.. ecc..un universo straordinario.
Grazie. 🙂
Bellissimo tema per chitarra in 6.35..cos'è?
Ciao! È una canzone per chitarra di Atahualpa Yupanqui. Si chiama "Danza de la paloma enamorada" (la traduzione credo sia "Danza della colomba innamorata").
@@poedlaulceap2417 ma grazie!
6:26 24 anni ! Comunque se quelli che li hanno letti sono 5 o 6 sappi che io sono fra quelli e ne conosco pure qualcun altro . A proposito a quando il terzo volume?
Ma dove e quando è stata fatta questa lettura di Odifreddi?
🙂🙌
Magic Luis
Chi sa dirmi che brano è quello di chitarra classica che si sente al sesto minuto?
Qualcuno conosce il brano a 36:17? Grazie
Ho una critica a proposito del tuo modo di presentare “Pierre Menard, autore del Don Chisciotte”.
Tu dici:
“Pierre Menard capisce che per scrivere un romanzo come il Don Chisciotte deve diventare Cervantes, deve ritornare alla Spagna del ‘600, deve rimettersi nei panni di Cervantes, deve rileggere i libri che ha scritto Cervantes, deve vivere la vita che aveva vissuto Cervantes, e poi finalmente mettersi a tavolino e scrivere quello che avrebbe scritto Cervantes. Fa questo processo e naturalmente a un certo punto incomincia a produrre delle pagine che sono esattamente uguali a quelle di Cervantes”.
In realtà questo processo di “mettersi nei panni di Cervantes” viene discusso da Menard e, subito dopo, scartato. Ecco il passo a cui mi riferisco:
“Il metodo che immaginò da principio era relativamente semplice. Conoscere bene lo spagnolo, recuperare la fede cattolica, guerreggiare contro i mori o contro il turco, dimenticare la storia d’Europa tra il 1602 e il 1918, essere Miguel de Cervantes. Menard studiò questo procedimento […] ma lo scartò perché facile. Piuttosto, perché impossibile!, dirà il lettore. D’accordo, ma l’impresa era già impossibile in partenza, e di tutti gli impossibili mezzi per condurla a termine, questo era il meno interessante. Essere nel secolo XX un romanziere del secolo XVII gli parve simulazione. Essere in qualche modo Cervantes, e giungere così al Chisciotte, gli parve meno arduo - dunque meno interessante - che restare Pierre Menard e giungere al Chisciotte attraverso le esperienze di Pierre Menard.” (non ho a portata di mano il libro “Finzioni” quindi non posso darti le esatte indicazioni bibliografiche, scusami).
Il punto di questa scelta è chiara nell’ultimo capoverso del racconto:
“Menard (forse senza volerlo) ha arricchito mediante una tecnica nuova l’arte incerta e rudimentale della lettura: la tecnica dell’anacronismo deliberato e delle attribuzioni erronee. Questa tecnica, di applicazione infinita, ci invita a scorrere l’Odissea come se fosse posteriore all’ “Eneide”, e il libro “Le jardin du Centaure” di di Madame Henri Bachelier come se fosse di Madame Henri Bachelier. Questa tecnica popola di avventure i libri più calmi. Attribuire a Louis Ferdinand Céline o a James Joyce l’ “Imitazione di Cristo” non sarebbe un sufficiente rinnovo di quei tenui consigli spirituali?
Mi sembra di ricordare che il senso del racconto sia che una volta che un'opera è stata letta ed interpretata da qualcuno in un certo modo, non è più possibile leggerla in maniera ingenua. Così il Chichotte, in origine nelle intenzioni di Cervantes parodia del romanzo cavalleresco in voga alla sua epoca, ad un certo punto, per opera di Miguel de Unamunno mi pare, viene letto come esaltazione dell'eroe idealista che combatte contro i mulino a vento, come lo leggiamo ancora noi. Quindi Menard riscrive il Chichotte tale e quale, e però con un senso completamente diverso. Naturalmente andando io a memoria, tutto questo può essere vero oppure no, e risultare interpolato da miei interpretazioni. Vorrà dire che d'ora in poi il racconto di Menard, verrà letto come ho detto io ora :)
Canzone ispirata a un noto racconto di Borges. czcams.com/video/511ECu3wg0s/video.html
Grazie!
Borges non è mai stato direttore di niente:Odifreddi ha il complesso della gerarcchia...solo impiegato di biblioteca caro professore
es.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_Nacional_de_la_Rep%C3%BAblica_Argentina#Jorge_Luis_Borges
ok ,non amo alcun tipo di gerarchia terrena o divina ma devo ammettere il mio errore !!!Grazie per l'informazione .
Gli errori vanno e vengono ma il tuo stile spocchioso resta
@@giacomovallifuoco173 boh ?