L' ORFEO ✩ MONTEVERDI ✩ Produzione AMAREMANTOVA

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  • čas přidán 18. 04. 2020
  • Sull'onda del successo della produzione ideata all'interno della Rassegna #MANTOVAINCANTO2018 si è replicato lo spettacolo in un grande teatro andato SOLD-OUT quale il Teatro all'Antica di SABBIONETA:
    L’ORFEO di Claudio Monteverdi
    Monteverdi alla Corte dei Gonzaga 2.0
    Riduzione scenica con narratore
    Evento di celebrazione del "Decennale Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale Unesco" con il patrocinio della Regione Lombardia
    INTERPRETI:
    Cecilia Rizzetto soprano (La Musica, Euridice)
    Anna Ussardi mezzosoprano (Messaggera, Proserpina)
    Angelo Goffredi tenore (Orfeo)
    Enrico Correggia baritono (Caronte, Plutone, Apollo)
    Leonardo Bellesini Violino I
    Lucia Dalla Libera Violino II
    Silvia De Rosso Violone
    Marcello Rossi Corradini Regale e Continuo
    Esecuzione su strumenti originali
    Lorenzo Giossi Testi e Regia
    Patrizia Anania Voce Narrante ed aiuto Regia
    Trucco e parrucco Silvia Mika Rosa
    Costumi AMAREMANTOVA
    Reg. LIVE 16/12/2018
    Video di Daniele Poli
    www.streetstylestudio.com
    Riportiamo parte del comunicato stampa:
    L’Associazione culturale senza scopo di lucro AMAREMANTOVA approda con orgoglio al Teatro all’antica di SABBIONETA replicato l’evento inaugurale della sua sesta edizione con una originale rappresentazione de “L’ORFEO” di Claudio Monteverdi che andò in scena per la prima volta proprio a Mantova, a Palazzo Ducale, il 24 febbraio 1607. Sabato 16 dicembre 2018 alle ore 18, nello splendido teatro all’antica di Sabbioneta (MN) risuoneranno le note di questa opera che è considerata il primo vero capolavoro della storia del melodramma, poiché impiega tutte le risorse fino ad allora concepite nell'arte musicale. L’evento sarà un originale adattamento scenico del grande melodramma Monteverdiano con l’aiuto di un Attore/Narratore che traghetterà lo spettatore alla scoperta del mito di Orfeo.
    La trama ripercorre fedelmente il mito di Orfeo, il Divino Cantore, che per “un crudele destino” perde la sua amata Euridice, punta mortalmente dal morso di un serpente. Disperato, egli decide di scendere agli Inferi per riportarla in vita. Orfeo, sicuro della potenza incantatrice della sua musica dopo aver irretito Caronte, commuove anche i Signori degli Inferi, Plutone e Proserpina, che alla fine acconsentiranno, a patto che egli non si giri indietro fino all’uscita dall’Ade. Orfeo, temendo un inganno da parte degli abitanti di quel regno oscuro, non manterrà il patto e si volta a guardare Euridice, perdendo così per sempre l’amata sposa.
    Nel mito classico Orfeo, dopo essere risalito in superficie, paga con la morte la sua leggerezza, dilaniato per mano delle Baccanti, ma Monteverdi, per non ferire la suscettibilità dell’elegante Corte dei Gonzaga di Mantova, conclude l’opera in modo positivo con un deus ex machina squisitamente barocco, facendo ascendere il cantore nell’Olimpo degli Dei, accompagnato dal padre Apollo che alla fine gli regalerà l’immortalità. Nell’attuale allestimento, il regista Lorenzo Giossi che tra l’altro firma anche scene e costumi, inserisce un elemento estraneo all’opera: un cantastorie che, come una Moira, intesserà e unirà insieme questa grande e intrigante storia. Una storia che vive soltanto grazie alla musica la quale, con la forza dell’immaginazione può cambiare, assumendo vari aspetti per restituire a noi le anime di quelli che furono i protagonisti di una delle vicende più famose al mondo. A volte basta solo ascoltare - spiega il regista - mentre Orfeo viene catapultato nel tunnel dell’ Ade, nella spaccatura che divide i vivi dai morti. Il marmo freddo del cimitero è la cornice di questa vicenda e le sue lapidi si aprono per lasciare uscire le emozioni più forti. I protagonisti ripercorrono, guidati dal cantastorie, le strade del destino, ormai spogliati dei loro orpelli, quasi fossero solo ombre che all’occorrenza appaiono e scompaiono. Lo spettatore si confronterà dunque con i simulacri delle divinità ma al contempo con le loro molteplici anime, tutte così vicine a quella umana.
    Un tipo di teatro povero, semplice, ma immediato e diretto, che mira a restituire le emozioni volute dal compositore, con una particolare attenzione al riutilizzo di materiali che nella vita di tutti i giorni assumono la sola funzione per cui sono stati progettati, e una volta serviti si buttano via. L’allestimento, incentrato su un elemento semplice prometeiforme che, come per magia, assume sempre nuovi aspetti, è reso vivo dalla presenza di giovani artisti già affermati sul panorama musicale internazionale che, ad esclusione di Orfeo, interpreteranno più di un personaggio.
    L’ascoltatore sarà quindi accompagnato in un percorso di riscoperta di un periodo storico che ha visto Mantova realmente la capitale mondiale della musica.
    L’evento chiuderà le attività culturali realizzate nell’ambito del Decennale Unesco Mantova Sabbioneta 2008-2018.

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