Se questo video vi è stato utile abbonatevi al canale o lasciate un "super grazie" per supportarlo 🙏: czcams.com/channels/cF8MOBc8YJIgGINFdcryUw.htmljoin
Molto interessante. Devo fare dei lavori di consolidamento. Gradirei un consiglio per consolidare le fondazioni di una struttura in muratura ordinaria 2 piani fuori terra, anni "80... Io avrei pensato l'incamiciatura laterale lungo tutto il perimetro delle fondazioni con spinotti di collegamento... Oppure una platea armata... Grazie, un saluto cordiale
Gent.mo ing. innanzitutto grazie per i suo utilissimi video divulgativi, se posso avrei una domanda. Mi è stato detto che in centro storico (Zona A) in fase di rifacimento del tetto non sarebbe possibile realizzare cordoli sommitali quale intervento di riduzione del rischio sismico alzando così la quota di 30-40cm , contrariamente a quanto invece ho sempre saputo Non si tratta di un presidio di sicurezza e pertanto dovrebbe derogare qualsiasi altra normativa ? "NTC 2018 8.4.3. INTERVENTO DI ADEGUAMENTO [....] Una variazione dell’altezza dell’edificio dovuta alla realizzazione di cordoli sommitali o a variazioni della copertura che non comportino incrementi di superficie abitabile, non è considerato ampliamento, ai sensi della condizione a). In tal caso non è necessarioprocedere all’adeguamento, salvo che non ricorrano una o più delle condizioni di cui agli altri precedenti punti.
Buongiorno e grazie per i complimenti, le NTC 2018 si riferiscono sono norme strutturali, quanto da lei riportato è riferito all'inquadramento dell'intervento tra intervento locale, miglioramento sismico e adeguamento sismico. Credo che quello che le hanno detto (il divieto di alzare in centro storico di 30-40 cm l'edificio) potrebbe essere relativo a delle normative edili-urbanistiche quindi, per capire meglio il problema le consiglio di rivolgersi ad un tecnico presente nella sua zona. N.B. Le mie risposte ai commenti su questo canale sono soltanto interpretazioni personali e quindi prive di valenza legale
Oltre agli angolari di perimetrazione, all’estradosso ha utilizzato altri accorgimenti? Lei ha affermato la volontà di mantenere il carattere deformabile del solaio in piano, ma se avesse dovuto effettuare un irrigidimento avrebbe usato tecniche di consolidamento all’estradosso? (Ad esempio con cls alleggerito, rete e connettori perimetrali, il tutto sull’assito?)
Buongiorno, l'esempio che ho riportato nella parte finale del video è relativo ad un intervento da me effettivamente eseguito. Avendo sostituito un vecchio solaio deformabile il nuovo solaio è stato volutamente mantenuto deformabile nel piano quindi sopra le travi in legno ho semplicemente messo un tavolato. Se invece fosse stato necessario rendere il nuovo solaio in legno rigido ( in questo caso solo se era all'interno di un intervento globale di miglioramento sismico del l'edificio) avrei potuto utilizzare per esempio dei connettori di collegamento tra le travi in legno e una soletta in c.a (meglio se gettata con un cls strutturale alleggerito) e rete elettrosaldata in acciaio oppure in fibra di vetro, oltre a connettori di collegamento tra la soletta e le pareti in muratura.
Avrei una domanda da porle: In zona non sismica, ristrutturazione casa del 1930 Manterrebbe le solette in legno e travi oppure farebbe un intervento di irrigidimento?
Buongiorno, mi dispiace ma non è possibile dare una risposta online in poche righe e senza aver visto l'edificio, le consiglio di rivolgersi ad un tecnico presente nella sua zona.
Salve, ho ascoltato con interesse il suo video, purtroppo la mia casa (un palazzetto a corte in muratura di tufo) fu completamente ristrutturata negli anni 90 ivi compresa la sostituzione dei solai e molto probabilmente (quasi sicuramente) ha i solai con i cordoli realizzati a breccia nella muratura; ora ho sentito che lei parla di tale intervento come irreversibile: genericamente esistono metodiche per mitigare tale errore ? Neppure sostituendo dei solai con dei nuovi legno ripristinando la struttura muraria originale è possibile risolvere il problema? (Ammesso che ne valga la pena economicamente data l'invasività dell'intervento)
Buongiorno, difficile dire quale intervento sia meglio eseguire su un edificio esistente...non esiste un intervento "tipo" che va bene ovunque (è il bello del nostro mestiere 😉). Ogni struttura deve prima essere indagata a fondo con saggi e rilievi strutturali e poi si progetta l'intervento strutturale idoneo per lui, quindi le consiglio di rivolgersi ad un collega strutturista presente nella sua zona.
Se devo rinforzare un solaio a voltini e putrelle poichè non soddisfa i parametri di sicurezza previsti, uso connettori dimensionati a taglio con rete e getto di cls ma così facendo il comportamento del solio diventa rigido!. E' consigliabile
Dipende dal tipo di intervento, se è un intervento locale normalmente non bisognerebbe modificare la rigidezza del piano del solaio. N.B. Le mie risposte ai commenti su questo canale sono soltanto interpretazioni personali e quindi prive di valenza legale.
@@IngMaurizioDellaPorta in realtà mi permetto di esprimere un parere, il concetto di irrigidimento o meno è sempre legato alla valutazione di quali effetti questo produca sulla risposta globale dell'edificio e sul comportamento delle murature, io non direi che non bisogna irrigidire, la rigidezza nel piano è prevista altrimenti l'azione sismica orizzontale non si distribuisce efficacemente alle pareti perimetrali , i muri di spina non riuscirebbero a caricarsi e a lavorare nel proprio piano e non si avrebbe il comportamento scatolare; il discorso sta nel fatto che l'aumento di rigidezza non deve essere significativo nella misura da comportare un tale aumento di massa da innescare fenomeni di cinematismo. In sintesi un solaio in laterocemento non è accettabile su di una muratura non rinforzata; una soletta rigida in cls leggero su tavolato può invece essere necessaria in caso di sisma se collegata alla scatola muraria e nella misura in cui le murature siano valutate come monolitiche e capaci di soddisfare i requisiti di resistenza minimi.
@@Fallerono88 infatti io ho scritto “dipende dal tipo di intervento”. Se voglio eseguire un INTERVENTO LOCALE come definito dalle NTC 2018 e il mio edificio esistente è in muratura senza cordoli e con solai in legno con un semplice tavolato (quindi rigidezza nulla nel piano senza capacità di ridistribuzione delle spinte orizzontali tra i vari maschi murari) non posso mettere dei connettori sulle travi in legno e gettare una soletta da 5 cm collegandola alle muratura perché andrei a “modificare in maniera significativa il comportamento globale della struttura” e quindi non sarebbe più un intervento locale. Chiaramente sono d’accordo con lei che se è possibile fare un miglioramento sismico globale dell’edificio comprendendo tra gli interventi l’irrigidimento nel piano nei solai per migliorare la ridistribuzione delle azioni sismiche tra gli elementi portanti verticali è sicuramente un intervento più efficace. Compatibilmente con le esigenze del Committente dobbiamo sempre cercare il miglioramento sismico massimo dell’edificio.
@@IngMaurizioDellaPorta Salve. Innanzitutto complimenti per i video. Una domanda: nel commento di prima lei dice non posso mettere dei connettori e gettare 5 cm di calcestruzzo nel mio edificio. Ma intende soltanto circa il suo appartamento (in quanto determinerebbe una diversità rispetto al resto del fabbricato)? Oppure non potrebbe nemmeno nel complesso, su tutti i piani? Intendo dire, se ha un edificio in muratura, un solaio con connettori e rete (per ogni piano) non scatolerebbe tutto l'edificio rendendolo più rigido?
@@nietzsche7554 ripeto che "dipende dal tipo di intervento". La modifica della rigidezza dei solai non si può considerare come un "intervento locale" quindi solo se ha la possibilità di intervenire su tutto l'edificio (per esempio quando gli appartamenti non sono abitati) potrebbe essere uno degli interventi da eseguire per conseguire il miglioramento/adeguamento sismico del fabbricato.
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Buongiorno, chiarezza e competenza dal suo video 👍.
Grazie
Bravo bravo
Grazie
Molto interessante.
Devo fare dei lavori di consolidamento.
Gradirei un consiglio per consolidare le fondazioni di una struttura in muratura ordinaria 2 piani fuori terra, anni "80...
Io avrei pensato l'incamiciatura laterale lungo tutto il perimetro delle fondazioni con spinotti di collegamento...
Oppure una platea armata...
Grazie, un saluto cordiale
Buongiorno,
se vuole può prenotare una consulenza in videochiamata alla pagina www.studioingdellaporta.it/consulenza/
Bella rubrica!
Grazie
Gent.mo ing. innanzitutto grazie per i suo utilissimi video divulgativi, se posso avrei una domanda.
Mi è stato detto che in centro storico (Zona A) in fase di rifacimento del tetto non sarebbe possibile realizzare cordoli sommitali quale intervento di riduzione del rischio sismico alzando così la quota di 30-40cm , contrariamente a quanto invece ho sempre saputo
Non si tratta di un presidio di sicurezza e pertanto dovrebbe derogare qualsiasi altra normativa ?
"NTC 2018 8.4.3. INTERVENTO DI ADEGUAMENTO
[....]
Una variazione dell’altezza dell’edificio dovuta alla realizzazione di cordoli sommitali o a variazioni della copertura che non comportino incrementi di superficie abitabile, non è considerato ampliamento, ai sensi della condizione a). In tal caso non è necessarioprocedere all’adeguamento, salvo che non ricorrano una o più delle condizioni di cui agli altri precedenti punti.
Buongiorno e grazie per i complimenti,
le NTC 2018 si riferiscono sono norme strutturali, quanto da lei riportato è riferito all'inquadramento dell'intervento tra intervento locale, miglioramento sismico e adeguamento sismico.
Credo che quello che le hanno detto (il divieto di alzare in centro storico di 30-40 cm l'edificio) potrebbe essere relativo a delle normative edili-urbanistiche quindi, per capire meglio il problema le consiglio di rivolgersi ad un tecnico presente nella sua zona.
N.B. Le mie risposte ai commenti su questo canale sono soltanto interpretazioni personali e quindi prive di valenza legale
Oltre agli angolari di perimetrazione, all’estradosso ha utilizzato altri accorgimenti?
Lei ha affermato la volontà di mantenere il carattere deformabile del solaio in piano, ma se avesse dovuto effettuare un irrigidimento avrebbe usato tecniche di consolidamento all’estradosso? (Ad esempio con cls alleggerito, rete e connettori perimetrali, il tutto sull’assito?)
Buongiorno, l'esempio che ho riportato nella parte finale del video è relativo ad un intervento da me effettivamente eseguito.
Avendo sostituito un vecchio solaio deformabile il nuovo solaio è stato volutamente mantenuto deformabile nel piano quindi sopra le travi in legno ho semplicemente messo un tavolato.
Se invece fosse stato necessario rendere il nuovo solaio in legno rigido ( in questo caso solo se era all'interno di un intervento globale di miglioramento sismico del l'edificio) avrei potuto utilizzare per esempio dei connettori di collegamento tra le travi in legno e una soletta in c.a (meglio se gettata con un cls strutturale alleggerito) e rete elettrosaldata in acciaio oppure in fibra di vetro, oltre a connettori di collegamento tra la soletta e le pareti in muratura.
Cosa 'é la scossa sismica?
Il terremoto
Avrei una domanda da porle:
In zona non sismica, ristrutturazione casa del 1930
Manterrebbe le solette in legno e travi oppure farebbe un intervento di irrigidimento?
Buongiorno,
mi dispiace ma non è possibile dare una risposta online in poche righe e senza aver visto l'edificio, le consiglio di rivolgersi ad un tecnico presente nella sua zona.
Salve, ho ascoltato con interesse il suo video, purtroppo la mia casa (un palazzetto a corte in muratura di tufo) fu completamente ristrutturata negli anni 90 ivi compresa la sostituzione dei solai e molto probabilmente (quasi sicuramente) ha i solai con i cordoli realizzati a breccia nella muratura; ora ho sentito che lei parla di tale intervento come irreversibile: genericamente esistono metodiche per mitigare tale errore ?
Neppure sostituendo dei solai con dei nuovi legno ripristinando la struttura muraria originale è possibile risolvere il problema? (Ammesso che ne valga la pena economicamente data l'invasività dell'intervento)
Buongiorno,
difficile dire quale intervento sia meglio eseguire su un edificio esistente...non esiste un intervento "tipo" che va bene ovunque (è il bello del nostro mestiere 😉).
Ogni struttura deve prima essere indagata a fondo con saggi e rilievi strutturali e poi si progetta l'intervento strutturale idoneo per lui, quindi le consiglio di rivolgersi ad un collega strutturista presente nella sua zona.
Se devo rinforzare un solaio a voltini e putrelle poichè non soddisfa i parametri di sicurezza previsti, uso connettori dimensionati a taglio con rete e getto di cls ma così facendo il comportamento del solio diventa rigido!. E' consigliabile
Dipende dal tipo di intervento, se è un intervento locale normalmente non bisognerebbe modificare la rigidezza del piano del solaio.
N.B. Le mie risposte ai commenti su questo canale sono soltanto interpretazioni personali e quindi prive di valenza legale.
@@IngMaurizioDellaPorta in realtà mi permetto di esprimere un parere, il concetto di irrigidimento o meno è sempre legato alla valutazione di quali effetti questo produca sulla risposta globale dell'edificio e sul comportamento delle murature, io non direi che non bisogna irrigidire, la rigidezza nel piano è prevista altrimenti l'azione sismica orizzontale non si distribuisce efficacemente alle pareti perimetrali , i muri di spina non riuscirebbero a caricarsi e a lavorare nel proprio piano e non si avrebbe il comportamento scatolare; il discorso sta nel fatto che l'aumento di rigidezza non deve essere significativo nella misura da comportare un tale aumento di massa da innescare fenomeni di cinematismo. In sintesi un solaio in laterocemento non è accettabile su di una muratura non rinforzata; una soletta rigida in cls leggero su tavolato può invece essere necessaria in caso di sisma se collegata alla scatola muraria e nella misura in cui le murature siano valutate come monolitiche e capaci di soddisfare i requisiti di resistenza minimi.
@@Fallerono88 infatti io ho scritto “dipende dal tipo di intervento”.
Se voglio eseguire un INTERVENTO LOCALE come definito dalle NTC 2018 e il mio edificio esistente è in muratura senza cordoli e con solai in legno con un semplice tavolato (quindi rigidezza nulla nel piano senza capacità di ridistribuzione delle spinte orizzontali tra i vari maschi murari) non posso mettere dei connettori sulle travi in legno e gettare una soletta da 5 cm collegandola alle muratura perché andrei a “modificare in maniera significativa il comportamento globale della struttura” e quindi non sarebbe più un intervento locale.
Chiaramente sono d’accordo con lei che se è possibile fare un miglioramento sismico globale dell’edificio comprendendo tra gli interventi l’irrigidimento nel piano nei solai per migliorare la ridistribuzione delle azioni sismiche tra gli elementi portanti verticali è sicuramente un intervento più efficace.
Compatibilmente con le esigenze del Committente dobbiamo sempre cercare il miglioramento sismico massimo dell’edificio.
@@IngMaurizioDellaPorta Salve. Innanzitutto complimenti per i video.
Una domanda: nel commento di prima lei dice non posso mettere dei connettori e gettare 5 cm di calcestruzzo nel mio edificio. Ma intende soltanto circa il suo appartamento (in quanto determinerebbe una diversità rispetto al resto del fabbricato)? Oppure non potrebbe nemmeno nel complesso, su tutti i piani? Intendo dire, se ha un edificio in muratura, un solaio con connettori e rete (per ogni piano) non scatolerebbe tutto l'edificio rendendolo più rigido?
@@nietzsche7554 ripeto che "dipende dal tipo di intervento".
La modifica della rigidezza dei solai non si può considerare come un "intervento locale" quindi solo se ha la possibilità di intervenire su tutto l'edificio (per esempio quando gli appartamenti non sono abitati) potrebbe essere uno degli interventi da eseguire per conseguire il miglioramento/adeguamento sismico del fabbricato.
Per avere un consulenza specifica in videochiamata www.studioingdellaporta.it/consulenza/