FEATURING - Fukushima, 10 anni dopo. Con L'Avvocato dell'Atomo, BUTAC, La Fisica che non ti Aspetti.

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  • čas přidán 5. 09. 2024
  • 10 anni dopo l’incidente di Fukushima, la disinformazione è ancora tanta. Cercheremo di fare chiarezza con un gruppo di divulgatori d’eccezione, e due ospiti esterni a moderare il tutto: Maria Paola Emanuelli, fondatrice del podcast “il pub del lunedì sera” e Michelangelo Coltelli, fondatore di “Butac - Bufale un tanto al Chilo”.
    Interverranno Pierluigi Totaro (Comitato Nucleare e Ragione), Marco Coletti e Enrico d’Urso (La Fisica che non ti aspetti), Fulvio Buzzi e Luca Romano (L'Avvocato dell'Atomo).
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Komentáře • 16

  • @aam6128
    @aam6128 Před 3 lety +4

    Bellissima trasmissione.

  • @DansTricks
    @DansTricks Před 2 lety +1

    Pierluigi sembra uno di quei professori dolci a cui si vuole per forza bene 😔😔
    A parte gli scherzi, live interessantissima. Grazie per il lavoro che fate

  • @astolfigiuliano
    @astolfigiuliano Před 2 lety +4

    Salve , per cominciare vorrei ringraziare tutti voi per questo video , per quel che mi riguarda sono sempre stato consapevole che il nucleare è l'unica alternativa che abbiamo , non conoscevo tutte le bufale dei nostri cari giornalisti .
    Spero che possiate continuare a fare questo tipo di informazione .
    Grazie.

  • @pasqualepoziello5905
    @pasqualepoziello5905 Před 2 lety

    Complimenti e continuate così

  • @reuvennatanelneamt7027
    @reuvennatanelneamt7027 Před rokem +3

    01:26:10

  • @SedicesimoSecolo
    @SedicesimoSecolo Před 2 lety +1

    Avete citato un sito che raccoglie tutte le peggiori cagate raccontate su fukushyma. Sapete l'indirizzo?

  • @mauriziolupi4981
    @mauriziolupi4981 Před 3 lety +3

    E se l'onda fosse più grande al prossimo terremoto? La centrale reagisse.... ancora meno bene? Per definizione Non siamo in grado di prevedere l'imprevisto e mai lo saremo. Le nostre serie storiche sono troppo brevi per mettere al sicuro la nostra civiltà.

    • @lorenzoculasso431
      @lorenzoculasso431 Před 3 lety +17

      E se un meteorite di dimensioni chilometriche si schiantasse e annientasse il 90% delle forme di vita?! Nella storia è già successo.
      Nel calcolo dei rischi bisogna considerare la statistica. Statisticamente parlando è estremamente improbabile che dopo il quarto terremoto più forte della storia se ne abbia un altro a distanza di alcuni anni simile, se non più forte.
      Considerando l'imprevisto, ripeto, uno dei terremoti più forti mai registrato, il sistema ha retto molto bene, riducendo al minimo gli effetti. Questo basta?!
      Assolutamente no, da questi eventi bisogna imparare e capire come attenuare ancora di più gli effetti o evitare completamente il danno.

    • @aghostino75
      @aghostino75 Před 3 lety +12

      Sicuramente il discorso richiede un approccio razionale. Per farlo direi che bisogna distinguere il rischio dalla percezione del rischio. Il rischio è un fatto 'calcolabile', la percezione è altro. Solo come riflessione, senza pretesa di essere esaustivo anche perché non ne ho le competenze, faccio la seguente osservazione. Quando si parla di produzione di energia la centrale nucleare è percepita come un rischio altissimo per la gravità delle conseguenze in caso di catastrofe. Il rischio viene probabilmente percepito in maniera amplificata. Qui la cosa si fa interessante perché uno può dire che ogni rischio, soprattutto se catastrofico, è maggiore del rischio zero, che sia amplificato o no. Faccio un esempio. Se devo prendere un volo aereo per Lima, posso considerare il rischio di un disastro aereo. Se l'alternativa è non prendere alcun volo e stare a casa, è evidente che l'opzione più rischiosa è prendere il volo. Ma se devo comunque recarmi a Lima, devo in realtà prendere altri mezzi. Concorderete che, qualsiasi mezzo io prenda, il mio viaggio non sarà a rischio zero e quello che bisogna fare in realtà è un bilancio dei due rischi. Fuor di metafora, se vogliamo comunque produrre quell'energia, dobbiamo considerare il rischio di produrla in altro modo. Che non è esattamente 0. Se la percezione del rischio nucleare è amplificata, quella di altre forme di energia è sottovalutata. Producendo la stessa quantità di energia con i combustibili fossili per esempio, il contributo che diamo al cambiamento climatico, per le quantità che sono in gioco, è rilevante. E sappiamo che il cambiamento climatico avrà **molto probabilmente** conseguenze catastrofiche se non se ne 'disinnesca' le cause. E' con questo che bisogna fare il confronto, almeno fintanto che non disporremo di forme di energia pulita realmente in grado di coprire il grosso dei nostri fabbisogni.

    • @waltertonelli2174
      @waltertonelli2174 Před 2 lety +1

      e se continuiamo a bruciare prodotti del petrolio? quanti tumori ancora per i residui della combustione? quanta CO2 in atmosfera a fare disastri per i cambiamenti climatici? non venirmi a dire che possiamo fare a meno di entrmbe le forme di energia

    • @nacho.4583
      @nacho.4583 Před 2 lety +1

      E se eruttasse il Vesubio? È già successo, potrebbe succedere nuovamente. Cosa si fa allora? Si evacua tutta la popolazione nelle vicinanze? E con le dighe come la mettiamo? Nel mondo sono successe catastrofi peggiori di quella del Vajont. Eppure nessuno si sogna di vietare le dighe. Per non parlare delle piattaforme petrolifere, ormai quasi nessuno si ricorda più del disastro della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, il peggior disastro ecologico della storia. È più probabile che si ripeta uno dei disastri elencati prima rispetto a un nuovo Fukushima.

    • @Diegoroma70
      @Diegoroma70 Před rokem

      ​​​​​​@@lorenzoculasso431nell'analisi dei rischi si riporta in ordinata la probabilità e in ascissa la gravità, e si cerca di portare tutto verso l'origine degli assi, se la probabilità è bassa ma la gravità è alta devi comunque considerarli ed adottare delle misure mitigative

  • @helenaziegler6005
    @helenaziegler6005 Před měsícem

    Non fate di tutti gli ambientalisti un fascio. Io sono molto ambientalista e decisamente a favore del nucleare. Molto meglio il nucleare delle fonti fossili, non ci sono dubbi.