Video není dostupné.
Omlouváme se.

BRAND SOSTENIBILI ED ETICI: Come capire se lo sono veramente!

Sdílet
Vložit
  • čas přidán 15. 08. 2024
  • Moda sostenibile, moda eco-sostenibile, moda etica. Qual è la differenza? Come si fa a capire quali brand di moda sono veramente sostenibili?
    Poster "Flora" disegnato da me, in vendita nello shop Etsy di Laboratorio Grafico: www.etsy.com/l...
    PER INFO, DOMANDE E RICHIESTE
    camilla.mendini@gmail.com
    IL MIO CANALE
    www.youtube.co....
    INSTAGRAM
    carotilla_
    FACEBOOK
    / carotilla

Komentáře • 78

  • @luciabombieri688
    @luciabombieri688 Před 7 lety +13

    Ciao... potresti fare una lista veloce di brand (se ne conosci) che hanno questi requisiti e che non siano negozi di usato o di piccole botteghe artigiane o che siano soltanto on line?

  • @luanavecchio6616
    @luanavecchio6616 Před 7 lety +2

    Grazie per questo tuo video, ho 26 anni, ho cominciato comprando cosmetici naturali e adesso sento la necessità di passare ad una moda più sostenibile, il primo passo per me è stato comprare molto di meno, e già mi sento meglio, la consapevolezza è una cosa meravigliosa!

  • @NakiLovesCinnamon
    @NakiLovesCinnamon Před 7 lety +12

    Utilissimo questo video! Sto cercando di convertirmi all'eco sostenibile, comprando soprattutto usato🙃 quante cose ci sono da sapere..grazie per queste informazioni preziose 💙

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +1

      Ciao, sono felice ti sia stato utile! Su questo argomento c'è davvero tanto da dire e molto ancora da scoprire

  • @chiarapavan3780
    @chiarapavan3780 Před 7 lety +4

    Ben detto! Continua così, sei grande 🤗
    Secondo me un'altra idea potrebbe essere parlare anche della questione del Bio e delle diverse fibre perché c'è tantissima confusione a riguardo. Mi riferisco per esempio al cotone, sul quale anch'io pian piano ho scoperto molto. Molto spesso il 100% cotone non significa che sia sostenibile! Sarebbe un video molto interessante, e non ti nascondo che anch'io avrei bisogno di delucidazioni 😵

  • @Daniela-uj3gk
    @Daniela-uj3gk Před 7 lety +19

    Ciao, bel video come sempre, complimenti! Io ho comunque dei dubbi su alcuni marchi che appongono l'etichetta Made in Italy perché la legge ( salvo news delle quali non sono al corrente) prevede che,se un'ultima lavorazione è stata fatta in Italia , si possa apporre il Made in Italy quando magari l'80% di quel capo è stato prodotto all'estero. Sarebbe bello poter essere sicuri che sia prodotto 100% in Italia.

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +8

      Daniela 83 già, Made in Italy non vuol dire che sia stato prodotto effettivamente in Italia 😕

    • @silviaa8269
      @silviaa8269 Před 6 lety +1

      Sartoria... Su misura...

  • @nicoladentice7799
    @nicoladentice7799 Před 7 lety

    Bravissima...sono anni che cerco di far comprendere il valore dell'artigianato e delle materie prime...La mia tesi accademica ed i miei lavori sono realizzatii a mano...Grazie davvero per i tuoi consigli!

  • @SaraCantoni
    @SaraCantoni Před 7 lety +1

    Gran bel video!!! Complimenti Camilla per il tuo impegno e per questo genere di video davvero importanti!!!

  • @paolocastellino2639
    @paolocastellino2639 Před 4 lety

    Video davvero a scopo informativo e per far riflettere.
    Adoro i tuoi video !!

  • @FullMetalWoman
    @FullMetalWoman Před 7 lety +6

    Non è esattamente vero che qui in Italia non succedono, purtroppo. Per molti anni alcunii marchi della fast fashion hanno prodotto nel sud Italia e pagando spesso intorno alle 3 o 4 euro l'ora le operaie. E anche quando gli stipendi erano normali venivano disattese le norme atte a preservare la salute dei lavoratori. Nella mia zona, per esempio, c'è stato il caso Marlane, una fabbrica in cui si lavorava senza sistemi di aerazione degni, senza mascherine e facendo passare il cromo esavalente per sale (quindi i lavoratori lo maneggiavano tranquillamente a mani nude). Il risultato? Più di 100 morti per tumore. Ora la fabbrica è chiusa, ma ci sono fusti di scarti di lavorazione sepolti nel terreno dello stabilimento e sotto l'ultima ala della fabbrica costruita, ad un passo dalle falde acquifere. Con la globalizzazione queste aziende si sono trasferite prima nelle zone della ex Jugoslavia, poi verso i paesi dell'est Europa e ora sono in Asia, dove diritti e salari sono una tragica barzelletta.

  • @abikidslovehandmade7006

    Bravissima!! molto preparata!! e sempre un piacere guardare i tuoi video....Complimenti!!! :)

  • @xLinda2009x
    @xLinda2009x Před 6 lety

    Ciao Camilla, lavoro nel mondo della moda fast-fashion e sto imparando molto guardando i tuoi video; complimenti per la padronanza dell'argomento e del linguaggio, è un grande piacere seguirti!

  • @naialah
    @naialah Před 7 lety

    Bello , con questo video hai chiarito meglio dei punti sull'argomento che è comunque vasto . È come aver ricevuto risposta a una mia scorsa domanda < 3

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +1

      Sì, spesso ricevevo questo tipo di domande. Sono felice di essere riuscita a rispondere anche alla tua, con questo video. Un abbraccio!

  • @francescam.colombo6410

    Sei stata chiarissima. È il primo video che vedo, ma già mi piaci 😉

  • @alandriscin
    @alandriscin Před 7 lety +5

    Ti dona questa acconciatura ;) e comunque la collana è carina tanto ! Tutorial? Ps video top ! Grazie !!

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +1

      Ciao, grazie :) :) :) Per la collana, mi segno il video in quelli da fare.

  • @tizianacarso5704
    @tizianacarso5704 Před 7 lety +2

    Io ho adottato una politica,tutta mia,purtroppo non riesco ad indossare cose usate,lo so sono schizzinosa ed ho una pelle molto sensibile,ma ho scelto di mettere un freno ad acquisti inutili e compulsivi.Ho preso solo qualche capo per ogni stagione,cose davvero utili e ragionate.Cose in fibre naturali e cerco di portare le mie amiche a questa scelta.Ciao Camilla 💜💜

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +6

      Ciao Tiziana, capisco bene. Non sei la prima che conosco che mi dice così. A me personalmente non dà fastidio, compro solo vestiti in buone condizioni e li lavo bene prima di indossarli. Sono cresciuta con i vestiti che mi passavano le mie cugine, quindi probabilmente sono anche abituata all'idea :) Un abbraccio!

  • @eleganzadisara2491
    @eleganzadisara2491 Před 7 lety

    Video sempre ricchi di contenuti!! Complimenti!

  • @Mrsgiuz85
    @Mrsgiuz85 Před 7 lety +13

    Purtroppo questo è un discorso che va avanti minimo dagli anni '90 con la campagna consumo critico. Anni fa si parlava di Nike Reebok ecc ecc e quindi di capi come scarpe da ginnastica, abiti sportivi e palloni (o nestlè e atre per il cibo) mentre ora si stanno puntando, giustamente, i riflettori sui capi d'abbigliamento in generale.
    Sono ovviamente d'accordo con il tuo discorso e, anzi, grazie per le specifiche sulla terminologia!! Però devo anche ammettere che, alla fine del mese ognuno è da solo con il suo portafoglio e si basa sulla propria paga. Ed è un discorso, credo, a circolo vizioso... un pò come il cane che si mangia la coda. Se ho deciso di fare attenzione agli acquisti alimentari e quindi rifornirmi dai produttori locali, comprare prodotti a km 0, bio o poco impattanti sull'ambiente, dall'altra parte l'altra grossa spesa mi rendo conto sia quella del vestiario che non riesco, ammetto, a far quadrare come vorrei. I capi sostenibili, intendo quelli nuovi, comprati dai piccoli artigiani, magari locali, ( e a Trieste ce ne sono almeno un paio che mi piacciono da matti e le loro vetrine mi fanno sbavare) sono totalmente fuori budget per me perché non posso permettermi di pagare 50 euro una maglia, tra l'altro scontata. Per fortuna in famiglia tra le mie due sorelle e mia mamma riusciamo a non sprecare i capi e li utilizziamo fino alla fine scambiandoceli e modificandoli. Inoltre si, mi servo talvolta nei mercatini o nei negozi di seconda mano che però non soddisfano le mie esigenze perché spesso propongono capi terribili. E devo anche mettere in conto che la mia taglia, 48/50, considerata taglia forte, non aiuta in questo.
    Sapessi cucire sarei credo agevolata in questo. Ma quella del cucito è un'abilità che non possiedo pur avendoci provato.

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +3

      Giulia Bi ciao Giulia, sí negli anni '90 gli scandali riguardavano Nike, Adidas e Levi's. Ora le grandi catene di fast fashion. Ma la storia è sempre la stessa ed è diventato normale per noi comprare da questi tipi di aziende, i cui interessi sono solo legati ad un profitto personale. I miei video vogliono essere informativi e di intrattenimento, non sono una santona o una che vuole giudicare le scelte altrui. Semplicemente credo che, con poco sforzo, si possa cambiare i propri bisogni e le proprie abitudini e cerco di dare gli strumenti anche ad altre persone, per fare scelte consapevoli. Poi quello che decidete di fare con i vostri soldi, non riguarda certo me :) un abbraccio!

    • @Mrsgiuz85
      @Mrsgiuz85 Před 7 lety +1

      Si si, mi sembrava chiaro questo, non deriva che tu me lo specificassi :) Volevo solo dire che dare informazioni e spronare è giusto e mi piace. Lo faccio anche io nella mia realtà su altre questioni. Infatti guardo e guarderò ancora i tuoi video e nel mio piccolo, come ti dicevo, cerco di cambiare qualcosa anche io. Però mi riferivo al fatto che forse nei tuoi video non passa la fatica che sta dietro allo spendere i soldi per capi di un certo valore. Il video che hai pubblicato sui costumi, ad esempio, è stato molto carino però poi sono andata a vedere i prezzi e, scusami, ma erano altamente fuori la mia portata.

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +7

      Ciao Giulia, mi dispiace se ti ho dato l'idea di non dare valore ai soldi, proponendo brand troppo costosi. In realtà, proprio per il video dei costumi, avevo fatto una scelta certosina dei marchi in modo da offrire una panoramica variegata di prezzi. Dei 10 brand di cui ho parlato, almeno la metà hanno prezzi come Calzedonia (40/50 euro a costume).
      So bene che l'aspetto economico è la motivazione piú grande che frena molti di noi (sí, me compresa) nell'acquistare sostenibile. Per questo mi sto impegnando, negli haulternative, di dare opzioni diverse. Se hai suggerimenti da darmi per essere piú sensibile all'argomento prezzi, ti prego di darmeli. Ci tengo a trattare il tema della sostenibilità con il tatto che merita.

    • @Scarnebbia95
      @Scarnebbia95 Před 7 lety

      Camilla Mendini sa

  • @lacilieginasullafesta6719

    Ciao Camilla! Questo video è stato davvero interessante e molto chiarificatore. Ti ringrazio!!!
    Volevo chiederti se puoi fare un video dove parli dell'abbigliamento per bambini: dove acquisti sostenibile per i tuoi bimbi?
    Grazie! 😊 buona giornata!!
    Ps: sei bellissima con i capelli così raccolti!!!

  • @ericacicerchia5994
    @ericacicerchia5994 Před 7 lety

    Ciao Camy bellissimo intelligentissimo ed utilissimo video!! Concordo pienamente con il circolo di sostanze tossiche😯...brava sei super informata 🔝😘😘

  • @annascanferla7220
    @annascanferla7220 Před 4 lety

    Ciao Camilla! Sono finita oggi, dopo 4 anni, sul tuo profilo ❤️ complimenti! Bellissimo il poster, ne produrrai altri?

  • @mulberrychocolate5450
    @mulberrychocolate5450 Před 7 lety

    Hai fatto bene a fare chiarezza! Io seguendo i tuoi video ho abbandonato la fast fashion e sono sempre a caccia di brand sostenibili. Sarebbe interessante anche approfondire l'argomento delle materie prime e dei tessuti perché è abbastanza complesso capire se chi produce handmade in maniera etica utilizzi effettivamente stoffe ecosostenibili. Questo dubbio mi è venuto leggendo un articolo che ha condiviso @thebluebirdkitchen su Instagram tempo fa. Se sai di più a riguardo potresti parlarne in un video? :)

  • @lizenaturalclothing5676

    Bellissimo video! Bravissima come sempre 😘

  • @VaniaZorzi
    @VaniaZorzi Před 7 lety

    Grazie per questo chiarimento! avevo qualche dubbio lo ammetto :)

  • @freeangel75
    @freeangel75 Před 6 lety

    Ciao Camilla! Ho scoperto il tuo canale tramite IG (dove ti ho invece trovato grazie a Elisa, la mia maestra di cucito creativo) e mi piace molto :) i video sono interessanti e spingono seriamente alla riflessione su quanto si possa fare per gestire "eticamente" il nostro guardaroba. Ti vorrei segnalare, se non lo conosci, un brand basco che fa moda etica (o così almeno dichiara): si chiama Skunkfunk e produce capi molto carini. A presto e complimenti ancora!

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 6 lety

      Ciao Cristina e benvenuta! Non conoscevo Skunkfunk, grazie per avermelo segnalato!

  • @elisa48092
    @elisa48092 Před 7 lety

    questi video sulla fast fashion sono stati davvero illuminanti, grazie davvero. Da quando ho visto i tuoi video mi sento molto più consapevole, non sono mai stata una macchina da shopping, ma da po faccio "compere" solo negli armadi di amiche e mamma, è davvero bello poter dare nuova vita e utilizzo a capi che non vengono più indossati. Comunque credo che tanto faccia il rendersi conto che non si ha il bisogno di avere tanti vestiti, togliersi dalla testa che si ha bisogno di quello o di quell'altro capo, alla fine dell'anno si avrà bisogno..boh di un paio di jeans nuovi perché quelli vecchi si sono sformati, o perché una cerca cosa non ci piace più, però alla fine della fiera si avrà davvero bisogno di 3 nuovi capi a stagione + magari 1 per sfizio, perché magari è molto carino. Volevo comunque chiederti se conosci qualche marchio slow pensato per ragazzi/teeneger, così d poter fare acquisti consapevoli,grazie, sei super !

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 6 lety +1

      Ciao Elisa, leggere le tue parole e i tuoi pensieri mi ha fatto molto piacere. Hai fatto una domanda interessante e sulla quale non mi ero mai soffermata a pensare a dovere: marchi sostenibili per teenager in effetti non ne ho mai ancora incontrati. Probabilmente non sono considerati il target principale proprio perché, di solito, non si curano di questi aspetti e spesso seguono le mode. Non so proprio come risponderti adesso, però mi ha colpito come domanda e spero di avere più risposte nel prossimo futuro.

    • @elisa48092
      @elisa48092 Před 6 lety

      Camilla Mendini grazie della risposta ^^

  • @romi2039
    @romi2039 Před 3 lety

    ❤️ super interessante

  • @DiegoParco
    @DiegoParco Před 7 lety +1

    brava Camilla. Ottimo video. Si è chiaro.

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety

      Diego Parco grazie Diego e complimenti per il vostro lavoro. Ho parlato anche di voi in uno dei miei Haulternative 😉

    • @DiegoParco
      @DiegoParco Před 7 lety

      Camilla Mendini , visto ora. :) Complimenti anche per lo stile delle pillole di education.

  • @alessianosella7619
    @alessianosella7619 Před 6 lety

    Ciao Camilla :) complimenti per i video mi hai davvero fatto riflettere! mi piace moltissimo il tuo stile, sei d'ispirazione! volevo chiederti cosa ne pensi della LUSH ? è veramente naturale e sostenibile?

  • @elisabettaandreella3212

    Grande Camilla....grazie 😙

  • @17536000
    @17536000 Před 7 lety

    Molto interessante. Grazie

  • @missmarilynvintage2013

    ciao Camilla 😍bellissimo video. in questi giorni ho visto il doc netflix the true cost e vorrei documentarmi maggiormente sull'argomento ...Hai dei libri da consigliarmi in merito? grazie mille

  • @gianlucafe1
    @gianlucafe1 Před 4 lety

    Ciao Camilla sapresti indicarmi brand eco sostenibili con prezzi accessibili? Grazie

  • @claudiaportesi1693
    @claudiaportesi1693 Před 7 lety

    Bel video!! Sarebbe interessante anche avere qualche esempio di aziende che sono ecosostenibili, etiche e sostenibili 🙂Ps l'acconciatura ti dona molto

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +2

      Claudia Portesi Ciao Claudia, grazie ☺️ Tantissimi esempi li trovi nei miei video chiamati "haulternative"!

    • @claudiaportesi1693
      @claudiaportesi1693 Před 7 lety

      Grazie a te! Vado subito a vederli! Ottima idea davvero :)

  • @luciab.8435
    @luciab.8435 Před 7 lety +2

    Grazie Camilla per questo video molto interessante! Ricordo la campagna #whomademyclothes, quale riscontro ha avuto? Qualche azienda ha risposto?

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +1

      Ciao Lucia, la campagna viene lanciata ogni anno dai volontari del movimento Fashion Revolution, in tutto il mondo. A me, personalmente, nessun brand ha risposto. Ma forse sul sito di Fashion Revolution troverai più informazioni a riguardo!

  • @AnnaVenere
    @AnnaVenere Před 3 lety

    Mi viene da pensare che una delle risposte contro l'abolizione della schiavitù era stata "Eh ma se no poi loro non sanno mantenersi e non avrebbero da mangiare" così come "eh se no non avrebbero lavoro" La storia ci ha spiegato che non è vero!!

  • @cagiga80gb
    @cagiga80gb Před 7 lety

    Brava brava brava!!!

  • @duby2023
    @duby2023 Před 7 lety

    Interessante questo tema, penso che la sostenibilità a che vedere anche con il consumismo, quanto comprare??? Vedo gente che non appena arriva la stagione iniziano a comprare di tutto e di più come se non avessero già abbastanza, io ad esempio mi permetto un paio di scarpe al anno è li uso per lavorare tutto l'anno (quindi tutti giorni), stessa cosa con i pantaloni e camicie, faccio tipo mark zuckerberg stesso capo sempre e basta, poi è vero che alla fine tanti brand si mettono a fare la moda sostenibile però i prezzi sono troppo alti, quindi pensate un po' anche al consumo

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety

      Dubraska González ciao, sí esatto. Sostenibilità va di pari passo con comprare meno!

    • @matteoenricocattaneo
      @matteoenricocattaneo Před 6 lety

      anche io sono un po' cosi...avevo iniziato su spinta di amici e parenti ad uscire un po' dal mio "buco" di vestiti...quanto mai...ora sto tornando alla mia "uniforme"...ok non alla Zuckerberg, ma più o meno...

  • @matteoenricocattaneo
    @matteoenricocattaneo Před 6 lety

    video interessante....maaaaa purtroppo non sempre sui siti trovi (intendo i siti dei marchi) oppure trovi "pubblicità" tipo HM che si spaccia per conscious e altro...oppure trovi siti che magari ti bastonano una marca (poi vai sul sito della marca e trovi che collaborano con ONU, greenpeace e altre organizzazioni...)...insomma mi pare sia una giungla e non è facile per niente orientarsi...a volte diventa quasi avvilente...
    un marchio che consiglio, solo per uomini però, www.asket.se o anche knowledgecottonapparel.com

  • @cristian-perinelli
    @cristian-perinelli Před 6 lety

    Bel video, saggie parole! Stiamo un po' indietro in Italia, io cmq suggerisco www.vestilanatura.it date un occhiata

  • @gabriele9433
    @gabriele9433 Před 7 lety

    Ciao Camilla, volevo farti una domanda: ma i tuoi figli essendo nati in America, hanno la cittadinanza americana?

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety

      Yl Lelee Emma Rose è americana, sí. Timmy è nato in Italia

  • @VittoriaVittiMaccarini

    😘😘😘😘

  • @michelebianchi6266
    @michelebianchi6266 Před 7 lety +1

    Cruciani?
    Dove sei?

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +1

      Ahah, ma che c'entra?! Qui si parla di sostenibilità base, non di discorsi estremisti animalisti o sull'essere vegani. Guarda che ti lancio una bistecca in faccia :P

    • @michelebianchi6266
      @michelebianchi6266 Před 7 lety

      Camilla Mendini Non sapevo cosa scrivere per provocare...

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +1

      Ahaha, un provocatore onesto. Qualità rara!

    • @michelebianchi6266
      @michelebianchi6266 Před 7 lety

      Camilla Mendini si, mi ispiro proprio a Cruciani, é il mio idolo.

  • @stanmaniuk1191
    @stanmaniuk1191 Před 7 lety +1

    Secondo me si tende troppo a demonizzare aziende come Zara o Mango perché qualche mese fa leggevo un articolo di Greenpeace dove dicevano che Zara è più sostenibile di molte aziende di lusso come Dolce&Gabbana

    • @ci7312
      @ci7312 Před 7 lety

      stan maniuk anche Primark mi pare abbia ideologie etiche.

    • @delorenzicristina
      @delorenzicristina Před 7 lety +4

      Primark e mango proprio no!!!

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +14

      Ciao, purtroppo gran parte dei marchi di moda non sono sostenibili, neppure quelli di alta moda.
      Zara, Mango ed H&M sono entrati nell'occhio del ciclone perché in un loro stabilimento in Bangladesh è avvenuta la tristemente nota strage del crollo del Rana Plaza, dove sono morte migliaia di persone che lavoravano per loro in condizioni disumane. Quando scappa il morto, è difficile risollevarsi. Ti consiglio la visione del documentario "The True cost", se già non l'hai visto. Sono sicura che rimarrai colpita dalle affermazioni della portavoce di Zara, che faceva spallucce davanti ai suoi lavoratori morti, dicendo che tanto non avevano altra scelta se non lavorare per loro e alle loro condizioni. Queste catene potranno anche fare qualche linea usando cotone biologico e dicendo di pagare adeguatamente i lavoratori che producono quei pochi capi, ma rimangono delle fabbriche di fast fashion che continuano a produrre dettando loro le regole in Paesi poveri e costretti a piegarsi ai loro interessi. Se Dolce e Gabbana sia peggio di loro, questo non lo so. Io da loro sicuramente non comprerei nulla, né da altri brand che non dichiarino di essere sostenibili.

  • @Alix-gt2yj
    @Alix-gt2yj Před 7 lety +1

    Dimentichi però che i diritti dei lavoratori in Europa sono nati quando un certo benessere era già affermato. A inizio Novecento e nell'800 con la rivoluzione industriale le condizioni erano peggiori dell'attuale Cina (vedi l'Inghilterra). Questi paesi in cui è dislocata la produzione oggi sono più ricchi ora di 50 anni fa, in Cina il benessere è aumentato drasticamente mente 50-70 anni fa avevano condizioni di povertà drammatiche. La Cina oggi produce il 40 per cento della sua energia da fonti rinnovabili. Solo che non basta, un po' alla volta migliora come è successo per l'Occidente

    • @Alix-gt2yj
      @Alix-gt2yj Před 7 lety +3

      Sono d'accordo sul fatto che decidere cosa comprare è uno strumento più determinate del votare sia per il cibo che per i vestiti (due industrie che inquinano moltissimo). Se cambiassero gli standard non verrebbe boicottato nessuno, ma migliorerebbero le condizioni. Purtroppo però di solito i costi vengono smaltiti o sfruttando chi lavora o aumentano i prezzi dei prodotti e quasi mai riducenti il guadagno altissimo di chi vende (parlando di industrie). C'é anche da dire che la concorrenza è spietata. Non sempre una maglietta pagata 7 euro viene buttata in un anno. Io ho cose pagate pochissimo che metto da anni. Io sto cercando di comprare cose sostenibili, ma ora che avrò un bambino penso che per lui sia impossibile per me perché la differenza di prezzo è troppo alta. 40 euro una tutina che usa 3 mesi per me è davvero troppo anche se ne compro poche!

    • @camillamendini
      @camillamendini  Před 7 lety +6

      Sono d'accordo con te sul fatto che chi ci rimette non siano mai le aziende. Sicuramente se intraprendono il business in maniera non sostenibile e non etico è perché l'unico fine è quello di guadagnare in maniera sproporzionata rispetto ai lavoratori, tagliando anche sulla qualità durante tutto il processo, pur di risparmiare sulle spese.
      Certo, anche io ho magliette di H&M di 5 anni fa, ma il discorso che faccio non è solo qualitativo. È sopratutto mentale: siamo abituati a stufarci delle cose che abbiamo nell'armadio troppo presto, ben prima che queste siano deteriorate a tal punto di essere buttate via. Ma, visto che costano poco, continuiamo a comprare secondo un bisogno indotto e non reale. Buttiamo via soldi e li diamo in mano a chi poi non li fa circolare in maniera equa, rimettendoci doppiamente perché ciò che compriamo è destinato a passare di moda in maniera veloce (fast fashion: 52 nuove collezioni all'anno = ogni settimana esce una nuova collezione!) e ci pieghiamo ad un consumismo inutile e dannoso per uomo e ambiente.
      "Wow che carino! E come costa poco!"--> fanno leva su questo ragionamento, e vincono loro. Noi torniamo a casa soddisfatte del nostro acquisto impulsivo, di cui probabilmente non avevamo bisogno e che, una settimana dopo, verrà rimpiazzato da un altro "super-affarone-che non è proprio la mia taglia- ma costava così poco- e poi ci sono i saldi- come facevo a mollarlo lì?!"

    • @Alix-gt2yj
      @Alix-gt2yj Před 7 lety

      Camilla Mendini Sul sito di petit bateau dicono che producono l'80 per cento dei loro capi in Francia e che per il 20 per cento dislocato in Nord Africa e Asia rispettano gli stessi standard. Non saprei bene come verificare, spero che sia così. Per via dei saldi al 50 che rendono praticabili i prezzi ho preso qualcosa per il bimbo. Tu cosa pensi di loro? Guarderò anche online delle produzioni artigianali che mi sono segnata e poi tante cose me le farò passare da parenti così da evitare sprechi.