El Canfin - La colpa fù (Video ufficiale)

Sdílet
Vložit
  • čas přidán 29. 03. 2011
  • El Canfin - La colpa fù (Video ufficiale)
    Download on iTunes: itunes.apple.com/it/album/la-...
    www.fonola.it
    Iscriviti :
    bit.ly/2KSIGsx
    Seguici anche su Facebook :
    bit.ly/2xcDoWU
    "El Canfin": una fiaccola che arde da quasi trent'anni. Un fuoco vivace e brillante, che illuminava le serate e riscalda i cuori con l’allegria e il fascino senza tempo dei canti popolari.
    Una splendida avventura iniziata quasi per gioco - era l’ottobre del 1986 - quando un gruppo di persone innamorate del canto e della musica paesana, con qualche piccola esperienza tra le feste del circondario, fu invitato da Marcello Marchesan, direttore dell' Hotel “Belvedere” di Bassano, a esibirsi nella grande sala del ristorante dell’albergo. Si celebravano le “Serate Venete”, evento gastronomico e mondano voluto dalla famiglia del cavalier Bonotto per riscoprire i gusti e le tradizioni del nostro passato, all’insegna della cucina tipica ma anche del folclore e dei canti paesani.
    Per il gruppetto di musicanti, provenienti da San Zeno di Cassola, che non avevano ancora un nome e che furono presentati come “Cantori Veneti”, era quasi come andare alla “prima” alla Scala; clienti illustri, ospiti di riguardo, riflettori accesi, mille occhi e orecchi pronti a godersi lo spettacolo tra una pietanza e l’altra, l’emozione e il batticuore per il timore dell’esordio. Dubbi e timidezze sgretolatesi alle prime note: la simpatia del gruppo e la freschezza del repertorio furono accolti dal pubblico con uno scroscio di applausi. Un’esplosione di affetto che dimostrava quanto nella gente fosse vivo e pulsante l’amore per le cose semplici e genuine. Ma soprattutto un inaudito successo che spinse e convinse i protagonisti della serata a continuare lungo la strada della ricerca delle proprie radici attraverso la musica, inaugurata con quella sorprendente e graditissima performance.
    Le occasioni per farsi ulteriormente conoscere arrivarono subito: nel dicembre di quel magico ’86, sotto il grande albero di Natale in piazza a Bassano, fulcro degli eventi e delle manifestazioni organizzate nel periodo dell’Avvento dall’Unione del Commercio. Chiamati a partecipare alla rassegna “Canti popolari natalizi”, e indossati i loro bei cappelli, tabàri e sgàlmare, i nostri amici richiamarono l’attenzione delle tante persone presenti rallegrando l’atmosfera e regalando a profusione canti e sorrisi. Ormai si capiva che quel gruppo era molto più che una casuale formazione folcloristica, ma il nucleo fondante di qualcosa di importante che stava nascendo nell’intrattenimento popolare bassanese, destinato soprattutto a durare nel tempo.
    E fu proprio quella sera che Flavio Baggio, funzionario dell’Umce appassionato di vecchie tradizioni trovò il nome al gruppo dei cantori e li chiamò “El Canfin”. Come la piccola fiaccola, che in passato dava luce alle sere e alle notti dei nostri antenati, contrassegnando una vita quotidiana fatta di radici sane e di valori semplici, autentici e arcaici.
    Portava un fiorellino tra i capelli
    un fiorellino rosso come il fuoco
    aveva gli occhi azzurri molto belli
    la bella del Cadore, che amore, che amore.
    Lassù sui monti capitò un alpino
    che disse alla ragazza ti fo sposa
    suonaron le campane un bel mattino
    a Pieve di Cadore, che amore, che amore.
    La colpa fu del rosso fiorellin
    che per la bella del Cadore segnò il destin.
    La colpa fu, la colpa fu.
    Un velo bianco ed una pena nera
    si son per sempre uniti a primavera
    la colpa è stata di quel rosso fiore
    di quel bel rosso fiore, che amore, che amore.
    La colpa fu del rosso fiorellin
    che per la bella del Cadore cambiò il destin.
    La colpa fu, la colpa fu.
    Passaron gli anni e un giorno la bambina
    al babbo chiese dove sta la mamma
    la mamma è andata in cima del Cadore
    ti porterà un bel fiore, che amore, che amore.
    Ma il monte innamorato della bella
    che aveva il fiore rosso nei capelli
    non la lasciò tornare al casolare
    a Pieve di Cadore, che amore, che amore.
    La colpa fu del rosso fiorellin
    che per la bella del Cadore segnò il destin.
    La colpa fu, la colpa fu.
    Un fiore rosso porta nei capelli
    la bimba che s’è fatta signorina
    e presto sarà sposa di un alpino
    la bella del Cadore, che amore, che amore.
    La colpa fu, del rosso fiorellin
    che per la bella del Cadore segnò il destin.
    La colpa fu, la colpa fu
    La colpa fu, la colpa fu
    La colpa fu, la colpa fu
    La colpa fu.

Komentáře • 62