PRECEDENTE: Schelling • Lezione su Schelling SUCCESSIVO: Hegel 2 • Lezione su Hegel - 02 ... Introduzione alla filosofia di Hegel: il vero è l'intero e l'articolarsi della Fenomenologia dello Spirito.
SweetyLink Non dire stupidaggini. Io non rimorchio nessuno io ho solo intenzione di conoscere questa persona perché ho condiviso semplicemente una sua opinione . Prima di parlare conta fino a 1444 . E prima di parlare a vanvera rifletti molto bene in quello dici
Francesco Damele Non rimorchi nessuno? Intanto inutile che la chiami persona perché è una “ragazza”, e sinceramente dare ad una ragazza queste informazioni lo chiamo RIMORCHIARE ( quanto ci godo che manco ti ha cagato? ). E poi vorresti conoscerla soltanto perché ha detto che le piace come spiega sto professore? Allora dovresti conoscere tutti quelli qui sotto nei commenti. Avanti su.. potevi risparmiarti sto commento INUTILE
Guardavo questo video 5 anni fa, in preparazione alla maturità del 2019. Oggi, a studi quasi finiti, mi sono ricordata di lei totalmente per caso e ho ricominciato a guardare qualche video per puro interesse personale :) Che nostalgia, e che bellezza sentirla spiegare! I miei saluti più sinceri
@@ennioguglielmetto hai perfettamente ragione quando dici che la verità è una relazione. Infatti lo spieghiamo con Einstein questo. Energia e materia sono la stessa cosa con diversa frequenza. Però é giusto così. Perché esclusivamente così , cambiando le frequenze, la materia poteva relazionarsi con l'energia . Se no i corpi, le masse non si scalderebbero . E non essendo eccitate non ci sarebbe movimento quindi disordine.
Ho iniziato a guardarla quando ero un po' in crisi per una verifica di Fichte e in poco tempo mi ha chiarito e sistemato le idee ! Ora è il turno di Hegel e ho il presentimento che guarderò i suoi video anche per i filosofi futuri! È incredibile come riesce a spiegare concetti complessi con semplicità ed esempi efficaci! Volevo ringraziarla di cuore, farle sapere che pur non conoscendomi, mi ha aiutata molto: non tanto per la verifica, che è, secondo me, fine a se stessa, quanto per la lenta formazione della mia personalità, del mio pensiero ! :)
Nel 2020 sono stati celebrati i 250 anni della nascita di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, avvenuta il 27 agosto 1770. Più che rendere un ossequio commemorativo, in ogni caso dovuto, nei confronti di una personalità che giganteggia tra gli interpreti migliori dello spirito universale, mi preme rispolverare i temi da lui meditati con la forza penetrante di un genio. Hegel campeggia a pieno titolo nell’Olimpo dei pensatori più influenti e geniali della storia della filosofia. È stato un inarrivabile titano del pensiero, un punto di riferimento sia per gli epigoni e gli ammiratori (penso ai “giovani hegeliani”, tra cui altri titani quali Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Max Stirner, rispettivamente il padre dell’ateismo moderno e del “materialismo naturalistico”, il fondatore del “materialismo storico” e uno dei massimi teorici dell’anarchismo), sia per gli avversari e i detrattori (da Schopenhauer a Nietzsche, da Kierkegaard ad Heidegger). Le riflessioni di Hegel si sono prestate ad interpretazioni ambigue. Tale ambiguità potrebbe riassumersi nell'asserzione: “tutto ciò che è razionale è reale, tutto ciò che è reale è razionale”. Come la “sinistra hegeliana” ha assunto quale punto di partenza per le proprie tesi il primo passaggio della frase (“tutto ciò che è razionale è reale”) per esaltare la spinta propulsiva e rivoluzionaria della “dialettica” insita nel divenire storico, così la “destra hegeliana” ha sposato, in un’ottica di conservazione, l’altro segmento della locuzione (“tutto ciò che è reale è razionale”) al fine di legittimare ed esaltare l’esistente, in particolare lo Stato prussiano. Tale ambiguità è forse all’origine di tutte le dispute sorte tra destra e sinistra hegeliana. Al di là di qualsiasi divergenza postuma sull’eredità spirituale di Hegel, ritengo che il più prezioso merito speculativo del grande pensatore tedesco, consista nel principio della “totalità del reale”: la realtà concepita in quanto processo storico in costante divenire. Qui Hegel recuperò la concezione del vecchio Eraclito, per aggiornarla in chiave metafisica idealistica. In tal senso la “realtà” è mutevole, oltre che razionale e storicizzabile. La lezione successiva impartita dalla visione materialistica di Feuerbach, avrà il merito di indurre il giovane Marx a “rimettere in piedi” la dialettica hegeliana, capovolgendola, in quanto si reggeva sulla testa. Il materialismo di Feuerbach sposato allo storicismo di Hegel, ha dato vita al materialismo storico marxiano, che è il retaggio più fecondo del pensiero di Hegel...
Non sono più una studentessa da tempo e il mio interesse è di natura personale, grazie mille per la chiarezza espositiva che rende usufruibile la filosofia anche nel tempo libero
Questo video mi è stato davvero molto utile, la ringrazio! Sarebbe bellissimo avere un professore che spieghi così filosofia, è davvero molto interessante la materia e mi dispiace studiarla in modo asettico
Il modo in cui spiega mi sta rendendo le cose un po' più facili di come mi apparivano inizialmente. Per questo devo veramente ringraziarla un sacco, la sua spiegazione è veramente efficace!! Mercoledì arriverà anche per me il momento di essere interrogata su Hegel..
@@ennioguglielmetto No l'abbiamo fatto fine dell'anno scorso apparentemente, sto in quinta ora Ha voluto valutarlo inizio anno dopo, così non risulta nel programma della maturità 😂
Sarà riduttivo ma mi viene da dire:"bravissimo!" Nonostante sia prof di filosofia non ho mai particolarmente amato Hegel, ma dopo la sua spiegazione è come se tutti i dubbi si fossero dissolti. GRAZIE
Domani all'esame di Stato penserò alla sua principessa che balla! Grazie, grazie, grazie, finalmente posso dire di avere capito la Fenomenologia! Lei è preparatissimo, complimenti!
Ecco, grande professore!!! Sei diventato il mio punto di riferimento del mio sapere filosofico, che coltivo per pura passione. Mai avevo assistito ad una lezione così chiara e coinvolgente su Hegel. Scopro man mano, con assoluta voglia di conoscenza, gli altri meravigliosi video e me li divoro!!! Grazie!!!
Iscritto dopo 2 minuti e la consiglierò alla classe. La adoro. Le battute sono belle perché rilassano l'atmosfera e, a mio parere, da anche prova di sapere l'argomento molto bene.
Veramente un mito! Oltre che simpatico mi ha aiutato molto a capire Hegel in tutto e per tutto, grazie a lei riuscirò finalmente ad esporre concetti chiari e non meccanici
Maturando in crisi che ha come materia interna: FILOSOFIA. La ringrazio enormemente perché grazie a lei ho finalmente capito la fenomenologia di Hegel, cosa che il mio prof di filosofia non è riuscito a fare. Comunque adoro il modo in cui spiega e la sua barba hahahhaahaha.
La lezione è certamente assai simpatica ed è certo gradevole alleggerire un pensiero elefantiaco come quello hegeliano; ciò nonostante mi sento di esporre un piccolo appunto riguardante la parte sulla coscienza: la certezza sensibile per Hegel non è illusoria perchè banalmente i sensi mi ingannano, piuttosto dal momento che l'oggetto (unico, certo e necessario) che pretendeva di conoscere con un sapere incerto e soggettivo si scopre un puro mutarsi della realtà stessa (cosa c'è qui? Una mela, ma se mi giro qui c'è una pera) e ciò che mi rimane, di certo e necessario, paradossalmente è quello che prima avvertivo come incerto e non necessario: il mio opinare sugli oggetti, il mio pensarli. Per Hegel la coscienza deve riverberarsi su sè stessa perchè il pensiero deve tornare a sè dopo essere divenuto negatività del reale. Insomma, la certezza sensibile non è sbagliata perchè mi inganna o mi trolla, ma è sbagliata perchè ostenta un oggetto e nel farlo, si ritrova a fissare il soggetto che le fa ciao con la manina.
La sua puntualizzazione è giustissima: il problema della certezza sensibile è nel rapporto tra il Questo/oggetto e il Questo/io, e poi nel problema di che cosa sia il Qui e l'Ora in cui colloco l'oggetto. Per spiegare tutto questo in maniera comprensibile, tuttavia, avrei dovuto dedicare quindici minuti solo a questo aspetto, così ho scelto di semplificare molto e rifarmi a un topos filosofico (i sensi ingannano) che era già familiare agli studenti. Il punto di partenza è il passo in cui Hegel riflette sul fatto che la certezza sensibile, per risolvere i problemi precedenti, si limita a indicare: cos'è l'oggetto? Questo (indicato con il dito). Il "tode ti" aristotelico. Purtroppo anche indicare non funziona, perché io indico in un presente, che immediatamente diventa passato, e indico uno spazio, che dilegua in un sopra-sotto, destra-sinistra, eccetera. Tutto ciò mi sembrava sommamente evidente nel caso in cui indico un oggetto e dico "Scoiattolo", e poi scopro che era un peluche. E' un caso limite (semplificante e banalizzante), ma mi sembra renda chiaro come la certezza sensibile non sia in realtà davvero fonte di certezza e si debba passare alla percezione. Almeno, io l'ho capita così... porti pazienza... ^_^
Si immagini, non era mia intenzione criticarla; anzi. Per essere un video su CZcams, per quanto (se ho ben capito) rivolto agli studenti come ripasso, è estremamente simpatico e allo stesso tempo non svilente il filosofo in questione. D'altro canto io non ho alcun titolo per venirle a spiegare Hegel, cosa che tra l'altro potrei fare dopo che qualcuno l'avesse completamente spiegato a me :) PS: ciò che dice è proprio quello a cui facevo riferimento; il soggetto che indaga l'oggetto con i sensi lo scopre simile a un nulla che si riassume in un generico e universale "qui" ed "ora", che ovviamente per Hegel sono universali intesi in senso idealistico. Difatti con la certezza sensibile il soggetto si ritrova espulso dalla componente empirica della conoscenza e incanalato verso quella percettiva, intellettuale, mentale, ideale etc etc etc (se non è misticismo logico questo...il vecchio Marx gliel'aveva cantata giusta secondo me)
Grazie ^_^ Son pillole di filosofia per distillare il cuore di ciascun filosofo e permettere a chi non aveva seguito la lezione di cogliere i concetti fondamentali senza annoiarsi troppo. Fa piacere sapere che ha funzionato... ^_^
io Hegel non lo capirò mai. non capisco né il senso generale di quello che dice (ad esempio, la dialettica servo/padrone dovrebbe essere una cosa che è successa o succede davvero? ma dove? in che vicenda? nella Grecia antica? Nella Cina del '600? chi precisamente si è ribellato eccetera? cioè la verità si manifesta con tesi/antitesi/sintesi. il problema è che queste cose non succedono però mai. oppure succedono solo se parliamo in modo talmente vago che va bene dire tutto. e quindi la teoria è o palesemente falsa o totalmente fuffa.) né il senso particolare. (la storia inizia col peluche, cioè con un oggetto che è il frutto dell'autocoscienza. ma magari. allora lo si potrebbe rendere ciò che si vuole. No! vien da dire , perché altre autocoscienze potrebbero essere in disaccordo. ma allora perché non accordarci per renderlo, ad esempio una mazzetta da un milione di euro? perché questo non può succedere? perché la realtà non è frutto dell'autocoscienza come sappiamo tutti, invece Hegel in che modo contorto e oscuro risponderebbe?) e poi quando mai queste cose succedono in realtà? quand'è che l'autocoscienza crea gli oggetti? e come?) e poi, prima che ci fosse l'uomo, lo Spirito cos'era? e dov'era? e perché era spirito? e poi perché parlare di Spirito e non di Spiriti? e perché in queste questioni di dettaglio non si dà mai una riposta precisa? lo so che sono semplificazioni rozze. ma come si raffinano queste questioni salvando un minimo di plausibilità di Hegel? non capisco davvero come si faccia a prendere Hegel sul serio e non come una pura fantasia vaga e contorta e completamente scollegata dalla realtà. non capisco come nella storia questa roba sia stata presa sul serio. Specie quando, poco prima, c'e stata gente chiara come Hume Leibniz e persino Kant al suo confronto. oppure lo stare a prender sul serio Hegel quando la scienza moderna aveva iniziato da un po' a darci una descrizione più comprensibile, corretta e dettagliata della realtà. Ecco io vorrei che una lezione di Hegel iniziasse dal rispondere a questo: perché quel che dice Hegel (ma un discorso simile varrebbe per Fichte e Schelling) non dovrebbe esser considerata come fuffa della peggior specie? Il video é intressante e 'ho chiaramente guardato con piacere.
Servirebbe una risposta lunga e dialogata: si rivolga a un amichevole filosofo di quartiere (come i super-eroi, ce ne sarà ben uno dalle sue parti, no?)
Credo che innanzitutto Hegel, come gli altri idealisti del XIX secolo da Lei citati, debba essere contestualizzato storicamente. Sono dei romantici, vivevano un periodo storico carico di suspance, di cambiamenti, alcuni anche epocali, erano figli della grande rivoluzione francese, di un Dio "fatti il culo", citando De Andrè, veramente messo in discussione; dovevano costruire qualcosa da un secolo che aveva esasperato la ragione concludendo che in fondo non arrivava a capo di alcuna verità. Prima o poi, grande o piccolo, la filosofia deve fare i conti con un certo nichilismo precedente, Hegel tra tutti decide che in fondo è così, non sussiste una realtà oggettiva ma solo uno spirito conoscente che è il soggetto. D'altro canto, eliminando la dicotomia fenomeno-noumeno, adesso è tutto nelle mani di "qualcosa" tale per cui questi pensamenti umani sono sensati e non delle assurdità giganti. Questo "qualcosa" è lo Spirito, il Dio di Hegel, che è Ragione, una sorta di "logos" che prima è solo un fatto logico, astratto di una idea che contempla sè stessa, dunque si fa realtà perchè ha bisogno di riconoscersi in uno specchio, ma non lo trova nelle rocce, nelle piante, nei cani da riporto; infine realizza che stava solo perdendo tempo a cercare coscienza in enti incoscienti che senza di lui non sono, e si rivolge ad altre autocoscienze, fino a capirsi del tutto. Questa cosa qui ripetuta "n volte" fino allo stato prussiano, la religione cristiana, la sua filosofia, ha portato "fuori" Dio dagli uomini, e tutto il percorso si chiama storia, al cui interno Hegel rintraccia delle tappe chiave del medesimo processo triadico. In teoria lui è eliodromico, crede che la "Ragione" sia partita in Oriente e si sia sviluppata via via sempre più verso l'Occidente, seguendo una sorta di progressione dialettica di gente in gente. Lei chiede "perchè se il soggetto decide cos'è l'oggetto, non ci mettiamo d'accordo che l'oggetto sia questo e non quello"? La risposta è nel fatto che, secondo Hegel e altri idealisti, il soggetto non "inventa" gli oggetti, semplicemente li riconosce come inconsistenti e privi di indipendenza al di là del soggetto. Una mele è sempre una mela, la sua "irrealtà" sta nel fatto che essa dipende da un soggetto che la pone, l'unica cosa che conta è un soggetto che ritiene che quella sia una mela. Gli attributi della mela rimangono i medesimi, semplicemente non si può fondare una gnoseologia su un oggetto che mute e diviene nel tempo e nello spazio mentre l'unica cosa che rimane sono io che ritengo e credo delle cose di esso. Ma ripeto, il soggetto non è un mago, non cambia gli oggetti a suo piacimento con la forza del pensiero, neanche per gli idealisti in genere. "perchè un solo spirito"? Lo spirito non ha numero, difatti è l'infinito, l'eterno, l'immutabile, Dio. Esso è Ragione che diviene nella Realtà, ed Infinito che si risolve nel finito. Grazie al fatto che tutto è Spirito, ossia Ragione, siamo sicuri di ritenere, se siamo razionali, certe cose sempre vere e mai false. Il sistema hegeliano è infatti una sorta di panlogismo, o, come qualcuno gli imputerà, misticismo logico. Prima dell'uomo, lo Spirito era nelle formazioni precedenti l'uomo, in attesa di chiudere il più esteso dei processi dialettici hegeliani, la triade generale che racchiude tutte le altre, come un triangolo fatto di tanti triangolini più piccoli, a loro volta fatti da tanti triangolini più piccoli etc etc: Ragione in sè (pura idea senza materia)-Ragione fuori di sè (idea nella materia incosciente)-Ragione in sè e per sè (idea nella materia cosciente): L'idea è stata pensata da qualcuno, si è compiuta, ha chiuso il ciclo. PS: questa è solo una mia personalissima interpretazione del pensiero hegeliano, probabilmente lontana da quanto Hegel stesso volesse dire (d'altro canto egli ha avuto ben altri esegeti di me) ma mi sembrava molto accattivante il suo commento per non esporle la mia idea ;)
@@Phebusni : Un po' prolisso ma sono del parere che Hegel andrebbe ridimensionato come dici tu, per infine collocarlo-limitarlo nel periodo degli esaltati idealisti tedeschi e nel risorgimento tedesco che poi sfociò nel nazionalismo più feroce e assurdo. Oggi - Hegel - all'infuori dell'Italia - non se lo fila più nessuno.
marco brenni è abbastanza vero che Hegel si possa ritenere un pensatore chiave per qualunque idea conservatrice, soprattutto approfondito nella sua Enciclopedia per quanto concerne lo spirito oggettivo. Sono però dell’idea pure che non si possa trattenere in una sorta di anticamera dei nazionalismi un filosofo che ha sviluppato l’ultimo grande sistema autosufficiente della filosofia moderna. Oggi è paradossalmente assai lodato Platone, che con Hegel ha non pochi punti di contatto, ma Hegel ha giustificato la guerra etc etc etc. Tra i romantici e non solo, assai intellettuali giustificarono la guerra, e per fini molto più personali di quelli di Hegel, che lo fa per pura coerenza rispetto al suo pensiero. La realtà è razionale nel senso che risponde ad una ragione transindividuale e la guerra, aborrita da qualunque singolo, è ineluttabile “de facto”. Anche oggi si combattono guerre senza soluzione di continuità, e di certo non mi riferisco alle guerre di trincea, ma a qualsiasi rappresentazione più o meno consistente della naturale vis polemica insita in ognuno di noi.
Per i 250 anni della nascita di Hegel In occasione della ricorrenza dei 250 anni dalla nascita di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, il 27 agosto 1770, il mio intento non è di rendere un mero e banale ossequio commemorativo, in ogni caso dovuto, nei confronti di una personalità che si staglia tra i sommi protagonisti e gli interpreti migliori della civiltà e dello spirito europeo ed universale, bensì di rispolverare i temi da lui meditati ed affrontati con la forza penetrante di un genio assoluto e inarrivabile. Hegel campeggia a pieno titolo nell'Olimpo dei pensatori più influenti e geniali della storia della filosofia. È stato un autentico titano del pensiero, un punto di riferimento, sia per i suoi epigoni e ammiratori (dalla "destra hegeliana" alla "sinistra" dei "giovani hegeliani", dalle cui fila sono scaturiti altri titani: Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Max Stirner, vale a dire, rispettivamente, il padre dell'ateismo moderno e del "materialismo naturalistico", il fondatore del "materialismo storico" e del "socialismo scientifico", uno tra i massimi teorici dell'anarchismo individualistico), sia per gli avversari e i detrattori (da Schopenhauer a Nietzsche, da Kierkegaard ad Heidegger). Ma le riflessioni di Hegel si sono prestate ad interpretazioni ed a sviluppi ambigui e controversi. Tale ambiguità potrebbe riassumersi nella celebre asserzione: "tutto ciò che è razionale è reale, tutto ciò che è reale è razionale", racchiusa nella "Fenomenologia dello spirito". In effetti, come la "sinistra hegeliana" ha assunto quale punto di partenza per le proprie tesi e posizioni il primo passaggio di quella frase ("tutto ciò che è razionale è reale") per esaltare la spinta propulsiva e rivoluzionaria, in senso progressista, di quella "dialettica" insita nel "divenire storico", così la "destra hegeliana" ha abbracciato, in un'ottica politica di conservazione e di reazione, l'altro segmento di quella locuzione ("tutto ciò che è reale è razionale") al fine di legittimare/esaltare l'esistente, in modo particolare lo Stato prussiano. Questa ambiguità latente è all'origine di tutte le storiche dispute e controversie sorte tra destra e sinistra hegeliane. Al di là di ogni divergenza postuma scaturita sull'eredità teorica e spirituale di Hegel, ritengo che il più prezioso ed innegabile merito speculativo, logico ed intellettuale del grande pensatore tedesco, consista nel principio della "totalità del reale": realtà concepita in quanto processo storico in costante ed eterno divenire. Qui Hegel recuperò la concezione del vecchio Eraclito, per aggiornarla in chiave metafisica ed idealistica. In tal senso, la "realtà" è varia e mutevole, oltre che razionale e storicizzabile. La lezione successiva impartita dalla visione materialista di Feuerbach, avrà il merito di indurre il giovane Marx a "rimettere in piedi" la dialettica che si reggeva sulla testa. Il materialismo di Feuerbach sposato allo storicismo di Hegel, ha dato vita al materialismo storico marxiano, che è il retaggio più significativo e più fecondo dell'opera e del pensiero elaborato da Hegel...
Brillante! Bella fatica a spiegare un filosofo contorto come Hegel (anche nel suo linguaggio!). Condivido in pieno l'idea che in fondo Hegel ha fatto un patchwork (minestrone) delle filosofie venute prima di lui, ponendo come perno Spinoza col suo razionalismo necessitato in tutto (Dio-logos-ragione). Hegel è un metafisico come Spinoza, uno che apparentemente sembra logico-razionale, ma che in fondo produce risultati aberranti (come del resto Spinoza). Uno per tutti: che lo "Spirito della Storia" si è incarnato nella Germania prussiana divenuta il faro del mondo: abbiamo poi visto come andò a finire! Ma per favore: non diciamo più l'enormità assurda che Hegel sarebbe "il più grande filosofo tedesco" ! Ma manco per idea: secondo Karl Popper è addirittura il peggiore, il "Cattivo maestro di Filosofia" per antonomasia. Per me il più grande filosofo tedesco è Kant, i cui insegnamenti in gran parte sono tuttora validi, mentre di Hegel e del suo idealismo assolutistico (!) ci rimane ben poco di utile, di praticabile. Oltretutto è manifestamente smentito da Darwin e dall'evoluzionismo dovuto a caso e necessità: non c'è alcun finalismo nel cosmo, né nella storia.
Popper era un imbecille. Così come a Hegel non si può addebitare la colpa di aver voluto rappresentare la Prussia come faro del mondo (è una falsa semplificazione). Così come ne l'evoluzionismo di Darwin smentisce la metafisica spinoziana (anzi). Ma quali sarebbero i risultati aberranti prodotti da Spinoza?
Ciao Ennio. Una domanda -per cortesia- su Hegel. Non riesco a capire una cosa: se effettivamente Hegel giunga ad una verità assoluta (cioè ferma, stabile, immobile ovvero l'eterno) oppure no. Lo chiedo perché avendo letto quanto segue, mi è venuto un dubbio. "Ogni sintesi ottenuta poi rappresenta a sua volta un nuovo punto di partenza: la tesi a cui si contrappone un'altra antitesi, da cui si svolge un'ulteriore sintesi e così via". Questo "così via" finale mi fa dedurre che in Hegel non c'è mai assolutizzazione. Mai si può cristallizzare qualcosa. E se così fosse, questo vorrebbe dire che c'è sempre progresso. Progresso infinito e che quindi non si potrà mai arrivare ad una verità ferma e stabile. Questo vorrebbe dir che già con Hegel Dio è morto. Oppure lui arriva ad una verità ferma una volta per tutte? Sarei tentato di dire che quest'ultiam è la filosofia ovvero "autocoscienza assoluta dello spirito". Spero tu possa chiarirmi questo punto. Grazie mille
Credo che il punto centrale sia che il dispiegarsi dialettico della realtà non ha come protagonista l'uomo, ma lo Spirito Assoluto. L'uomo non arriverà mai a una verità ferma e assoluta, perché è un essere finito, ma lo Spirito Assoluto sì, perché Egli *È* la verità ferma e assoluta, che ricomprende in sé l'infinito dispiegarsi dialettico di sé stessa. Boh...
Professor Guglielmetto, mi sono occupata, nella mia tesi di laurea magistrale, del rapporto di Hegel con la mistica, in particolar modo ho fatto riferimento al misticismo di Meister Ekchart. La mia tesi è stata guardata con sospetto. Lei pensa che possa essere uno spunto valido oppure ho solo vaneggiato? Le faccio i miei complimenti per il suo lavoro.
Uhm... sarò sincero: boh?!? La critica filosofica negli anni '60 ha "riscoperto" le opere giovanili di Hegel, che erano di argomento religioso. Se dovessi andare a cercare la mistica medievale nell'opera di Hegel l'andrei a cercare lì, ma oltre a questo proprio non saprei. Lei ha bisogno di una risposta complessa, mentre la mia conoscenza filosofica va verso il sempre più semplice... ^_^;;;
Ennio Guglielmetto Il suo lavoro è interessante proprio per la semplificazione che non scade mai, tuttavia, nella banalità. Ascolto con piacere le sue spiegazioni. Cercherò la mia risposta nelle opere giovanili. La ringrazio per l'attenzione e per lo scoiattolo idealistico :D.
"È un gran casi-è molto difficile"
Mi iscrivo subito, grazie
"...Ogni pezzo non è significativo, ma se li mettiamo insieme ecco che otteniamo.... una principessa che balla "
hahahaha
Grazie,sto iniziando ad apprezzare la filosofia
Adoro il modo in cui spiega! E apprezzo molto anche la sua ironia, ci vuole fra un concetto e l'altro! Grazie da una maturanda in crisi!
Francesco Damele ma ti senti bene...? Rimorchiare su CZcams. Ridicolo
SweetyLink Non dire stupidaggini. Io non rimorchio nessuno io ho solo intenzione di conoscere questa persona perché ho condiviso semplicemente una sua opinione . Prima di parlare conta fino a 1444 . E prima di parlare a vanvera rifletti molto bene in quello dici
Francesco Damele Non rimorchi nessuno? Intanto inutile che la chiami persona perché è una “ragazza”, e sinceramente dare ad una ragazza queste informazioni lo chiamo RIMORCHIARE ( quanto ci godo che manco ti ha cagato? ). E poi vorresti conoscerla soltanto perché ha detto che le piace come spiega sto professore? Allora dovresti conoscere tutti quelli qui sotto nei commenti. Avanti su.. potevi risparmiarti sto commento INUTILE
@@sweetylink2888 ma uno può fare pure il cazzo che gli pare senza che arrivi te a fargli la morale hegeliana
theblackjack channel inutile tanto quanto la tua esistenza e commento, Rip!
"Se lo brucio, mia figlia poi brucia me."
Fantastico.
Utilissimo, menomale che ho trovato qualcuno che sappia spiegare bene!
@Cecilio Stazio m m
che barba autoritaria conferisce maggiore saggezza alle già sacre e sublimi parole!!!! Che leggenda
forse intendevi dire autorevole
"I più attenti di voi avranno notato che questo non è uno scoiattolo" 😂😂😂😂😂😂😂
Guardavo questo video 5 anni fa, in preparazione alla maturità del 2019. Oggi, a studi quasi finiti, mi sono ricordata di lei totalmente per caso e ho ricominciato a guardare qualche video per puro interesse personale :) Che nostalgia, e che bellezza sentirla spiegare! I miei saluti più sinceri
Dal 5D del liceo scientifico Darwin di Roma arrivano 21 grazie ❤️
21 prego a voi!
La Capitale è un tassello importante nel mio progetto di conquista del Paese e poi del Mondo. Bwahahahaahahahahahah!
@@ennioguglielmetto hai perfettamente ragione quando dici che la verità è una relazione. Infatti lo spieghiamo con Einstein questo.
Energia e materia sono la stessa cosa con diversa frequenza. Però é giusto così.
Perché esclusivamente così , cambiando le frequenze, la materia poteva relazionarsi con l'energia . Se no i corpi, le masse non si scalderebbero . E non essendo eccitate non ci sarebbe movimento quindi disordine.
Ho iniziato a guardarla quando ero un po' in crisi per una verifica di Fichte e in poco tempo mi ha chiarito e sistemato le idee ! Ora è il turno di Hegel e ho il presentimento che guarderò i suoi video anche per i filosofi futuri! È incredibile come riesce a spiegare concetti complessi con semplicità ed esempi efficaci!
Volevo ringraziarla di cuore, farle sapere che pur non conoscendomi, mi ha aiutata molto: non tanto per la verifica, che è, secondo me, fine a se stessa, quanto per la lenta formazione della mia personalità, del mio pensiero ! :)
...ed ecco che sono diventato un Guru. Sto facendo carriera O_o
Grazie, ma non esageriamo... ^_-
Domani in verifica penserò a lei e ai suoi puzzle Professore.
Ti adoro quasi quanto adoro Hegel, sei preparatissimo, non è facile spiegare concetti così complicati ..grazie di esistere.
Sì, anche io sono contento di esistere.
E' una delle cose che al momento mi riesce meglio... ^_^
Wanda: calma e gesso prima di "adorare" infantilmente Hegel - studia, aggiornati
Nel 2020 sono stati celebrati i 250 anni della nascita di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, avvenuta il 27 agosto 1770. Più che rendere un ossequio commemorativo, in ogni caso dovuto, nei confronti di una personalità che giganteggia tra gli interpreti migliori dello spirito universale, mi preme rispolverare i temi da lui meditati con la forza penetrante di un genio. Hegel campeggia a pieno titolo nell’Olimpo dei pensatori più influenti e geniali della storia della filosofia. È stato un inarrivabile titano del pensiero, un punto di riferimento sia per gli epigoni e gli ammiratori (penso ai “giovani hegeliani”, tra cui altri titani quali Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Max Stirner, rispettivamente il padre dell’ateismo moderno e del “materialismo naturalistico”, il fondatore del “materialismo storico” e uno dei massimi teorici dell’anarchismo), sia per gli avversari e i detrattori (da Schopenhauer a Nietzsche, da Kierkegaard ad Heidegger). Le riflessioni di Hegel si sono prestate ad interpretazioni ambigue. Tale ambiguità potrebbe riassumersi nell'asserzione: “tutto ciò che è razionale è reale, tutto ciò che è reale è razionale”. Come la “sinistra hegeliana” ha assunto quale punto di partenza per le proprie tesi il primo passaggio della frase (“tutto ciò che è razionale è reale”) per esaltare la spinta propulsiva e rivoluzionaria della “dialettica” insita nel divenire storico, così la “destra hegeliana” ha sposato, in un’ottica di conservazione, l’altro segmento della locuzione (“tutto ciò che è reale è razionale”) al fine di legittimare ed esaltare l’esistente, in particolare lo Stato prussiano. Tale ambiguità è forse all’origine di tutte le dispute sorte tra destra e sinistra hegeliana. Al di là di qualsiasi divergenza postuma sull’eredità spirituale di Hegel, ritengo che il più prezioso merito speculativo del grande pensatore tedesco, consista nel principio della “totalità del reale”: la realtà concepita in quanto processo storico in costante divenire. Qui Hegel recuperò la concezione del vecchio Eraclito, per aggiornarla in chiave metafisica idealistica. In tal senso la “realtà” è mutevole, oltre che razionale e storicizzabile. La lezione successiva impartita dalla visione materialistica di Feuerbach, avrà il merito di indurre il giovane Marx a “rimettere in piedi” la dialettica hegeliana, capovolgendola, in quanto si reggeva sulla testa. Il materialismo di Feuerbach sposato allo storicismo di Hegel, ha dato vita al materialismo storico marxiano, che è il retaggio più fecondo del pensiero di Hegel...
Grazie ^_^
Non sono più una studentessa da tempo e il mio interesse è di natura personale, grazie mille per la chiarezza espositiva che rende usufruibile la filosofia anche nel tempo libero
Signor Guglielmetto, io la sposerò, perchè lei mi sa comprendere!! Un infinito grazie
pura semplicità, sei la salvezza degli studenti, grazie Ennio!!
Lei è mitico professore, chiaro e lineare. Parto dalla fine per recuperare tutti i filosofi!
Ho avuto il grande piacere di lavorare con lui. Persona colta, leggera e allo stesso tempo profonda. Tutta la mia stima
Blush... #^_^#
Ricambio complimenti e stima ^_^
Complimenti, coniugare ironia e filosofia non è da tutti. Beati i suoi studenti!
Questo video mi è stato davvero molto utile, la ringrazio!
Sarebbe bellissimo avere un professore che spieghi così filosofia, è davvero molto interessante la materia e mi dispiace studiarla in modo asettico
Stima totale..Sa spiegare veramente bene, mi ha salvato
Concordo, complimenti
Che dire... grazie ^_^
Grandissimo!!! Ascoltare filosofia "scorrevole " col sorriso! grazie ;-)
Il modo in cui spiega mi sta rendendo le cose un po' più facili di come mi apparivano inizialmente. Per questo devo veramente ringraziarla un sacco, la sua spiegazione è veramente efficace!! Mercoledì arriverà anche per me il momento di essere interrogata su Hegel..
Oggi ho una verifica su Hegel, di cui avevo capito poco, e lei è un'ancora di salvezza.
Grazie.
Siete già a Hegel... O_o
Maledizione, anche quest'anno sono indietro con il programma...
@@ennioguglielmetto No l'abbiamo fatto fine dell'anno scorso apparentemente, sto in quinta ora
Ha voluto valutarlo inizio anno dopo, così non risulta nel programma della maturità 😂
È il primo video che osservo del suo canale, si è rivelato davvero utile, esplicativo e conciso. La ringrazio molto per questa spiegazione :)
Potrebbe avermi salvato la vita, grazie mille!
Pierino Tuttibella non lo accetto
Sarà riduttivo ma mi viene da dire:"bravissimo!" Nonostante sia prof di filosofia non ho mai particolarmente amato Hegel, ma dopo la sua spiegazione è come se tutti i dubbi si fossero dissolti. GRAZIE
Domani all'esame di Stato penserò alla sua principessa che balla! Grazie, grazie, grazie, finalmente posso dire di avere capito la Fenomenologia! Lei è preparatissimo, complimenti!
Ecco, grande professore!!! Sei diventato il mio punto di riferimento del mio sapere filosofico, che coltivo per pura passione. Mai avevo assistito ad una lezione così chiara e coinvolgente su Hegel. Scopro man mano, con assoluta voglia di conoscenza, gli altri meravigliosi video e me li divoro!!! Grazie!!!
Commenti come questi mi fanno capire che sto andando nella direzione giusta ^______^
Iscritto dopo 2 minuti e la consiglierò alla classe. La adoro. Le battute sono belle perché rilassano l'atmosfera e, a mio parere, da anche prova di sapere l'argomento molto bene.
Sei un mito Ennio!!!!! Chapeau!!!
Veramente un mito! Oltre che simpatico mi ha aiutato molto a capire Hegel in tutto e per tutto, grazie a lei riuscirò finalmente ad esporre concetti chiari e non meccanici
Miglior professore di sempre
Migliore adulazione di sempre ^_-
se esco tutto intero da quest'anno vi farò un monumento
o più semplicemente vi darò la mia eterna gratitudine XD
se tu fossi il mio professore di filosofia, filosofia sarebbe la mia materia preferita :)
Sei così chiaro e scorrevole grazie di esistere
Grazie a lei sono riuscita a prendere 8 alla verifica di filosofia su Hegel, mi ha salvato! Non finirò mai di ringraziarla
Avessi avuto un professore così al liceo!! Grazie 😍
è bello farsi spiegare filosofia da Francesco Giuseppe I d'Austria :-)
Può chiamarmi colloquialmente "Ceccobeppe"
Grazie mille. Non ci capivo niente ma ora mi è chiaro
Maturando in crisi che ha come materia interna: FILOSOFIA.
La ringrazio enormemente perché grazie a lei ho finalmente capito la fenomenologia di Hegel, cosa che il mio prof di filosofia non è riuscito a fare.
Comunque adoro il modo in cui spiega e la sua barba hahahhaahaha.
Beh, io ho avuto un ottimo professore di filosofia, e comunque Hegel l'ho capito (l'ho capito?) al terzo anno di università... ^_^
Lei è fantastico, mi rende la preparazione alla maturità quasi piacevole!
che belle spiegazioni! molto interessanti e finalmente riesco a mantenere la concentrazione 😍
Sei un grande mi ha fatto capire molte cose. Grazie
sei un mostro! Ottima spiegazione
Groar...
Ti amo.
Ascoltarla è veramente un piacere
Fantastico video, perfetto riassunto della Fenomenologia
Mi hai salvato l'interrogazione, bravissimo
hsuahus bellissima la parte del puzzle : Eh, oh, questo c'era :D granissimo :D
^_^
Riassunto impeccabile
Spiegazione fantastica , grazie
Davvero utilissimo! Complimenti!
ma magari averli dei prof così... mi ha fatto appassionare a questa materia!
Il mio attuale prof di filosofia spiega malissimo, lei non ha idea di quanto mi stia salvando la vita in questo momento, grazie!
Sei veramente bravo, grazie mille
"Questo è il mio peluche e chi me lo gli do un pugno" 😍😂
Prof. pervafore spieghi tutte le materie, è troppo fenomenale
Domani ho il compito di 3 prova incentrato su Hegel, aiuto. Spero che la tua spiegazione mi aiuti a raggiungere la sufficienza piena.
ti adoro! Grazie mille c: saluti da Peru
La lezione è certamente assai simpatica ed è certo gradevole alleggerire un pensiero elefantiaco come quello hegeliano; ciò nonostante mi sento di esporre un piccolo appunto riguardante la parte sulla coscienza: la certezza sensibile per Hegel non è illusoria perchè banalmente i sensi mi ingannano, piuttosto dal momento che l'oggetto (unico, certo e necessario) che pretendeva di conoscere con un sapere incerto e soggettivo si scopre un puro mutarsi della realtà stessa (cosa c'è qui? Una mela, ma se mi giro qui c'è una pera) e ciò che mi rimane, di certo e necessario, paradossalmente è quello che prima avvertivo come incerto e non necessario: il mio opinare sugli oggetti, il mio pensarli. Per Hegel la coscienza deve riverberarsi su sè stessa perchè il pensiero deve tornare a sè dopo essere divenuto negatività del reale. Insomma, la certezza sensibile non è sbagliata perchè mi inganna o mi trolla, ma è sbagliata perchè ostenta un oggetto e nel farlo, si ritrova a fissare il soggetto che le fa ciao con la manina.
La sua puntualizzazione è giustissima: il problema della certezza sensibile è nel rapporto tra il Questo/oggetto e il Questo/io, e poi nel problema di che cosa sia il Qui e l'Ora in cui colloco l'oggetto. Per spiegare tutto questo in maniera comprensibile, tuttavia, avrei dovuto dedicare quindici minuti solo a questo aspetto, così ho scelto di semplificare molto e rifarmi a un topos filosofico (i sensi ingannano) che era già familiare agli studenti. Il punto di partenza è il passo in cui Hegel riflette sul fatto che la certezza sensibile, per risolvere i problemi precedenti, si limita a indicare: cos'è l'oggetto? Questo (indicato con il dito). Il "tode ti" aristotelico. Purtroppo anche indicare non funziona, perché io indico in un presente, che immediatamente diventa passato, e indico uno spazio, che dilegua in un sopra-sotto, destra-sinistra, eccetera. Tutto ciò mi sembrava sommamente evidente nel caso in cui indico un oggetto e dico "Scoiattolo", e poi scopro che era un peluche. E' un caso limite (semplificante e banalizzante), ma mi sembra renda chiaro come la certezza sensibile non sia in realtà davvero fonte di certezza e si debba passare alla percezione.
Almeno, io l'ho capita così... porti pazienza... ^_^
Si immagini, non era mia intenzione criticarla; anzi. Per essere un video su CZcams, per quanto (se ho ben capito) rivolto agli studenti come ripasso, è estremamente simpatico e allo stesso tempo non svilente il filosofo in questione. D'altro canto io non ho alcun titolo per venirle a spiegare Hegel, cosa che tra l'altro potrei fare dopo che qualcuno l'avesse completamente spiegato a me :)
PS: ciò che dice è proprio quello a cui facevo riferimento; il soggetto che indaga l'oggetto con i sensi lo scopre simile a un nulla che si riassume in un generico e universale "qui" ed "ora", che ovviamente per Hegel sono universali intesi in senso idealistico. Difatti con la certezza sensibile il soggetto si ritrova espulso dalla componente empirica della conoscenza e incanalato verso quella percettiva, intellettuale, mentale, ideale etc etc etc (se non è misticismo logico questo...il vecchio Marx gliel'aveva cantata giusta secondo me)
Complimenti!!! ho seguito anche il video su Fichte!!! Davvero molto efficaci!!!!
Grazie ^_^
Son pillole di filosofia per distillare il cuore di ciascun filosofo e permettere a chi non aveva seguito la lezione di cogliere i concetti fondamentali senza annoiarsi troppo. Fa piacere sapere che ha funzionato... ^_^
io Hegel non lo capirò mai. non capisco né il senso generale di quello che dice (ad esempio, la dialettica servo/padrone dovrebbe essere una cosa che è successa o succede davvero? ma dove? in che vicenda? nella Grecia antica? Nella Cina del '600? chi precisamente si è ribellato eccetera? cioè la verità si manifesta con tesi/antitesi/sintesi. il problema è che queste cose non succedono però mai. oppure succedono solo se parliamo in modo talmente vago che va bene dire tutto. e quindi la teoria è o palesemente falsa o totalmente fuffa.)
né il senso particolare. (la storia inizia col peluche, cioè con un oggetto che è il frutto dell'autocoscienza. ma magari. allora lo si potrebbe rendere ciò che si vuole. No! vien da dire , perché altre autocoscienze potrebbero essere in disaccordo. ma allora perché non accordarci per renderlo, ad esempio una mazzetta da un milione di euro? perché questo non può succedere? perché la realtà non è frutto dell'autocoscienza come sappiamo tutti, invece Hegel in che modo contorto e oscuro risponderebbe?)
e poi quando mai queste cose succedono in realtà? quand'è che l'autocoscienza crea gli oggetti? e come?)
e poi, prima che ci fosse l'uomo, lo Spirito cos'era? e dov'era? e perché era spirito? e poi perché parlare di Spirito e non di Spiriti? e perché in queste questioni di dettaglio non si dà mai una riposta precisa?
lo so che sono semplificazioni rozze. ma come si raffinano queste questioni salvando un minimo di plausibilità di Hegel? non capisco davvero come si faccia a prendere Hegel sul serio e non come una pura fantasia vaga e contorta e completamente scollegata dalla realtà. non capisco come nella storia questa roba sia stata presa sul serio. Specie quando, poco prima, c'e stata gente chiara come Hume Leibniz e persino Kant al suo confronto. oppure lo stare a prender sul serio Hegel quando la scienza moderna aveva iniziato da un po' a darci una descrizione più comprensibile, corretta e dettagliata della realtà.
Ecco io vorrei che una lezione di Hegel iniziasse dal rispondere a questo: perché quel che dice Hegel (ma un discorso simile varrebbe per Fichte e Schelling) non dovrebbe esser considerata come fuffa della peggior specie?
Il video é intressante e 'ho chiaramente guardato con piacere.
Servirebbe una risposta lunga e dialogata: si rivolga a un amichevole filosofo di quartiere (come i super-eroi, ce ne sarà ben uno dalle sue parti, no?)
il problema è che il filosofo del mio quartiere probabilmente sono io. :)
mi perdoni lo sfogo (anche se credo non essere peregrino).
e buona serata
Credo che innanzitutto Hegel, come gli altri idealisti del XIX secolo da Lei citati, debba essere contestualizzato storicamente. Sono dei romantici, vivevano un periodo storico carico di suspance, di cambiamenti, alcuni anche epocali, erano figli della grande rivoluzione francese, di un Dio "fatti il culo", citando De Andrè, veramente messo in discussione; dovevano costruire qualcosa da un secolo che aveva esasperato la ragione concludendo che in fondo non arrivava a capo di alcuna verità.
Prima o poi, grande o piccolo, la filosofia deve fare i conti con un certo nichilismo precedente, Hegel tra tutti decide che in fondo è così, non sussiste una realtà oggettiva ma solo uno spirito conoscente che è il soggetto. D'altro canto, eliminando la dicotomia fenomeno-noumeno, adesso è tutto nelle mani di "qualcosa" tale per cui questi pensamenti umani sono sensati e non delle assurdità giganti. Questo "qualcosa" è lo Spirito, il Dio di Hegel, che è Ragione, una sorta di "logos" che prima è solo un fatto logico, astratto di una idea che contempla sè stessa, dunque si fa realtà perchè ha bisogno di riconoscersi in uno specchio, ma non lo trova nelle rocce, nelle piante, nei cani da riporto; infine realizza che stava solo perdendo tempo a cercare coscienza in enti incoscienti che senza di lui non sono, e si rivolge ad altre autocoscienze, fino a capirsi del tutto. Questa cosa qui ripetuta "n volte" fino allo stato prussiano, la religione cristiana, la sua filosofia, ha portato "fuori" Dio dagli uomini, e tutto il percorso si chiama storia, al cui interno Hegel rintraccia delle tappe chiave del medesimo processo triadico. In teoria lui è eliodromico, crede che la "Ragione" sia partita in Oriente e si sia sviluppata via via sempre più verso l'Occidente, seguendo una sorta di progressione dialettica di gente in gente.
Lei chiede "perchè se il soggetto decide cos'è l'oggetto, non ci mettiamo d'accordo che l'oggetto sia questo e non quello"? La risposta è nel fatto che, secondo Hegel e altri idealisti, il soggetto non "inventa" gli oggetti, semplicemente li riconosce come inconsistenti e privi di indipendenza al di là del soggetto. Una mele è sempre una mela, la sua "irrealtà" sta nel fatto che essa dipende da un soggetto che la pone, l'unica cosa che conta è un soggetto che ritiene che quella sia una mela. Gli attributi della mela rimangono i medesimi, semplicemente non si può fondare una gnoseologia su un oggetto che mute e diviene nel tempo e nello spazio mentre l'unica cosa che rimane sono io che ritengo e credo delle cose di esso. Ma ripeto, il soggetto non è un mago, non cambia gli oggetti a suo piacimento con la forza del pensiero, neanche per gli idealisti in genere.
"perchè un solo spirito"? Lo spirito non ha numero, difatti è l'infinito, l'eterno, l'immutabile, Dio. Esso è Ragione che diviene nella Realtà, ed Infinito che si risolve nel finito. Grazie al fatto che tutto è Spirito, ossia Ragione, siamo sicuri di ritenere, se siamo razionali, certe cose sempre vere e mai false. Il sistema hegeliano è infatti una sorta di panlogismo, o, come qualcuno gli imputerà, misticismo logico.
Prima dell'uomo, lo Spirito era nelle formazioni precedenti l'uomo, in attesa di chiudere il più esteso dei processi dialettici hegeliani, la triade generale che racchiude tutte le altre, come un triangolo fatto di tanti triangolini più piccoli, a loro volta fatti da tanti triangolini più piccoli etc etc:
Ragione in sè (pura idea senza materia)-Ragione fuori di sè (idea nella materia incosciente)-Ragione in sè e per sè (idea nella materia cosciente): L'idea è stata pensata da qualcuno, si è compiuta, ha chiuso il ciclo.
PS: questa è solo una mia personalissima interpretazione del pensiero hegeliano, probabilmente lontana da quanto Hegel stesso volesse dire (d'altro canto egli ha avuto ben altri esegeti di me) ma mi sembrava molto accattivante il suo commento per non esporle la mia idea ;)
@@Phebusni : Un po' prolisso ma sono del parere che Hegel andrebbe ridimensionato come dici tu, per infine collocarlo-limitarlo nel periodo degli esaltati idealisti tedeschi e nel risorgimento tedesco che poi sfociò nel nazionalismo più feroce e assurdo. Oggi - Hegel - all'infuori dell'Italia - non se lo fila più nessuno.
marco brenni è abbastanza vero che Hegel si possa ritenere un pensatore chiave per qualunque idea conservatrice, soprattutto approfondito nella sua Enciclopedia per quanto concerne lo spirito oggettivo. Sono però dell’idea pure che non si possa trattenere in una sorta di anticamera dei nazionalismi un filosofo che ha sviluppato l’ultimo grande sistema autosufficiente della filosofia moderna. Oggi è paradossalmente assai lodato Platone, che con Hegel ha non pochi punti di contatto, ma Hegel ha giustificato la guerra etc etc etc. Tra i romantici e non solo, assai intellettuali giustificarono la guerra, e per fini molto più personali di quelli di Hegel, che lo fa per pura coerenza rispetto al suo pensiero. La realtà è razionale nel senso che risponde ad una ragione transindividuale e la guerra, aborrita da qualunque singolo, è ineluttabile “de facto”. Anche oggi si combattono guerre senza soluzione di continuità, e di certo non mi riferisco alle guerre di trincea, ma a qualsiasi rappresentazione più o meno consistente della naturale vis polemica insita in ognuno di noi.
Pagherei per averlo come prof di filosofia
Grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie
Prego prego prego prego prego prego prego prego prego prego prego prego
Molto interessante e ben spiegato! grazie!
Grazie mille. Mi ha datto una maniera divertente da imparare italiano
Divertente ma non facile... iniziare dal lessico filosofico non è semplice, complimenti... ^_^
fantastico grazie!
sei adorabile
Complimenti
grazie ennio
Sei simpatico e molto bravo.
molto bravo, grazie😊
Lezione chiarissima ,grazie!
Forse un po' semplicistica, ma son contento che possa chiarire le idee... ^_^
No vabbè, fantastico.
Per i 250 anni della nascita di Hegel
In occasione della ricorrenza dei 250 anni dalla nascita di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, il 27 agosto 1770, il mio intento non è di rendere un mero e banale ossequio commemorativo, in ogni caso dovuto, nei confronti di una personalità che si staglia tra i sommi protagonisti e gli interpreti migliori della civiltà e dello spirito europeo ed universale, bensì di rispolverare i temi da lui meditati ed affrontati con la forza penetrante di un genio assoluto e inarrivabile. Hegel campeggia a pieno titolo nell'Olimpo dei pensatori più influenti e geniali della storia della filosofia. È stato un autentico titano del pensiero, un punto di riferimento, sia per i suoi epigoni e ammiratori (dalla "destra hegeliana" alla "sinistra" dei "giovani hegeliani", dalle cui fila sono scaturiti altri titani: Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Max Stirner, vale a dire, rispettivamente, il padre dell'ateismo moderno e del "materialismo naturalistico", il fondatore del "materialismo storico" e del "socialismo scientifico", uno tra i massimi teorici dell'anarchismo individualistico), sia per gli avversari e i detrattori (da Schopenhauer a Nietzsche, da Kierkegaard ad Heidegger). Ma le riflessioni di Hegel si sono prestate ad interpretazioni ed a sviluppi ambigui e controversi. Tale ambiguità potrebbe riassumersi nella celebre asserzione: "tutto ciò che è razionale è reale, tutto ciò che è reale è razionale", racchiusa nella "Fenomenologia dello spirito". In effetti, come la "sinistra hegeliana" ha assunto quale punto di partenza per le proprie tesi e posizioni il primo passaggio di quella frase ("tutto ciò che è razionale è reale") per esaltare la spinta propulsiva e rivoluzionaria, in senso progressista, di quella "dialettica" insita nel "divenire storico", così la "destra hegeliana" ha abbracciato, in un'ottica politica di conservazione e di reazione, l'altro segmento di quella locuzione ("tutto ciò che è reale è razionale") al fine di legittimare/esaltare l'esistente, in modo particolare lo Stato prussiano. Questa ambiguità latente è all'origine di tutte le storiche dispute e controversie sorte tra destra e sinistra hegeliane. Al di là di ogni divergenza postuma scaturita sull'eredità teorica e spirituale di Hegel, ritengo che il più prezioso ed innegabile merito speculativo, logico ed intellettuale del grande pensatore tedesco, consista nel principio della "totalità del reale": realtà concepita in quanto processo storico in costante ed eterno divenire. Qui Hegel recuperò la concezione del vecchio Eraclito, per aggiornarla in chiave metafisica ed idealistica. In tal senso, la "realtà" è varia e mutevole, oltre che razionale e storicizzabile. La lezione successiva impartita dalla visione materialista di Feuerbach, avrà il merito di indurre il giovane Marx a "rimettere in piedi" la dialettica che si reggeva sulla testa. Il materialismo di Feuerbach sposato allo storicismo di Hegel, ha dato vita al materialismo storico marxiano, che è il retaggio più significativo e più fecondo dell'opera e del pensiero elaborato da Hegel...
Grazie, un bell'inquadramento generale ^_^
complimenti, mi piace il tuo modo di spiegare! :D
Strabiliante!
Grande, grande, bravo
Gran bel video
Ti adoro!!
Bravo, soprattutto piacevole nella esposizione
Grande bro spacchi
Sei il fottuto plug 🔌🔥
Ehm... grazie...?
(...chissà se è una cosa positiva...)
Ennio Guglielmetto ahahahahah sisi è positiva
Hahahahah adoro il tuo modo di spiegare
mi piace!!!!
Brillante! Bella fatica a spiegare un filosofo contorto come Hegel (anche nel suo linguaggio!).
Condivido in pieno l'idea che in fondo Hegel ha fatto un patchwork (minestrone) delle filosofie venute prima di lui, ponendo come perno Spinoza col suo razionalismo necessitato in tutto
(Dio-logos-ragione). Hegel è un metafisico come Spinoza, uno che apparentemente sembra logico-razionale, ma che in fondo produce risultati aberranti (come del resto Spinoza). Uno per tutti: che lo "Spirito della Storia" si è incarnato nella Germania prussiana divenuta il faro del mondo: abbiamo poi visto come andò a finire! Ma per favore: non diciamo più l'enormità assurda che Hegel sarebbe "il più grande filosofo tedesco" ! Ma manco per idea: secondo Karl Popper è addirittura il peggiore, il "Cattivo maestro di Filosofia" per antonomasia. Per me il più grande filosofo tedesco è Kant, i cui insegnamenti in gran parte sono tuttora validi, mentre di Hegel e del suo idealismo assolutistico (!) ci rimane ben poco di utile, di praticabile. Oltretutto è manifestamente smentito da Darwin e dall'evoluzionismo dovuto a caso e necessità: non c'è alcun finalismo nel cosmo, né nella storia.
Popper era un imbecille. Così come a Hegel non si può addebitare la colpa di aver voluto rappresentare la Prussia come faro del mondo (è una falsa semplificazione). Così come ne l'evoluzionismo di Darwin smentisce la metafisica spinoziana (anzi). Ma quali sarebbero i risultati aberranti prodotti da Spinoza?
Ti amo
Buone vacanze!!!
i più attenti di voi, avranno notato che questo non è uno scoiattolo XD
Bisogna avere ancora del caos dentro di sé per generare una principessa danzante
...non sapevo che la Disney avesse acquistato anche il Nietzsche-Archiv... O_o
Grazie Prof
Professore quanta figa spacca con quel baffo arrogante. Grazie mille per le sue spiegazioni!
Ciao Ennio. Una domanda -per cortesia- su Hegel. Non riesco a capire una cosa: se effettivamente Hegel giunga ad una verità assoluta (cioè ferma, stabile, immobile ovvero l'eterno) oppure no. Lo chiedo perché avendo letto quanto segue, mi è venuto un dubbio. "Ogni sintesi ottenuta poi rappresenta a sua volta un nuovo punto di partenza: la tesi a cui si contrappone un'altra antitesi, da cui si svolge un'ulteriore sintesi e così via". Questo "così via" finale mi fa dedurre che in Hegel non c'è mai assolutizzazione. Mai si può cristallizzare qualcosa. E se così fosse, questo vorrebbe dire che c'è sempre progresso. Progresso infinito e che quindi non si potrà mai arrivare ad una verità ferma e stabile. Questo vorrebbe dir che già con Hegel Dio è morto. Oppure lui arriva ad una verità ferma una volta per tutte? Sarei tentato di dire che quest'ultiam è la filosofia ovvero "autocoscienza assoluta dello spirito". Spero tu possa chiarirmi questo punto. Grazie mille
Credo che il punto centrale sia che il dispiegarsi dialettico della realtà non ha come protagonista l'uomo, ma lo Spirito Assoluto. L'uomo non arriverà mai a una verità ferma e assoluta, perché è un essere finito, ma lo Spirito Assoluto sì, perché Egli *È* la verità ferma e assoluta, che ricomprende in sé l'infinito dispiegarsi dialettico di sé stessa. Boh...
IDOLO
Te amo
eres un genio
Professor Guglielmetto, mi sono occupata, nella mia tesi di laurea magistrale, del rapporto di Hegel con la mistica, in particolar modo ho fatto riferimento al misticismo di Meister Ekchart. La mia tesi è stata guardata con sospetto. Lei pensa che possa essere uno spunto valido oppure ho solo vaneggiato? Le faccio i miei complimenti per il suo lavoro.
Uhm... sarò sincero: boh?!? La critica filosofica negli anni '60 ha "riscoperto" le opere giovanili di Hegel, che erano di argomento religioso. Se dovessi andare a cercare la mistica medievale nell'opera di Hegel l'andrei a cercare lì, ma oltre a questo proprio non saprei. Lei ha bisogno di una risposta complessa, mentre la mia conoscenza filosofica va verso il sempre più semplice... ^_^;;;
Ennio Guglielmetto Il suo lavoro è interessante proprio per la semplificazione che non scade mai, tuttavia, nella banalità. Ascolto con piacere le sue spiegazioni. Cercherò la mia risposta nelle opere giovanili. La ringrazio per l'attenzione e per lo scoiattolo idealistico :D.
goat della filosofia
Mitico ;)
vorrei fossi stato il mio professore, avrei apprezzato la filosofia molto di più
Chi ha i denti non ha il pane, e chi ha il pane non ha i denti ^_-