L’IGNORANZA È LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA? (Astensionismo e istruzione)
Vložit
- čas přidán 30. 04. 2024
- L'IGNORANZA STA UCCIDENDO LA DEMOCRAZIA?
L'astensione elettorale è un fatto grave, una minaccia ed è causata dall'ignoranza degli elettori?
Perchè i laureati votano di più e i disoccupati meno? Ma soprattutto perchè gli elettori partecipano sempre meno al processo democratico? Beh facciamoci una chiacchierata e scopriamo quante vaccate si dicono attorno a questo argomento.
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Parlando a titolo personale perché come tu hai ben detto, la politica non è più percepita come rappresentativa di istanze popolari ma come teatro nel quale gli interessi dei pochi emergono a scapito degli altri. Costanzo Preve diceva che la dicotomia destra/sinistra che ogni volta appare durante le elezioni è "una protesi manipolativa sportivo identitaria".....nel senso che i partiti e le ideologie (quelli mainstream) fanno solo un carnevale durante le elezioni ma poi la sostanza non cambia.
poi un giorno quando avrò tempo e mi sentirò abbastanza caldo una bella chiacchierata su Preve bisognerebbe farla effettivamente
Esatto
Top: 'la questione è che più uno tende a star bene in una società ed a trovarsi nella parte alta della piramide sociale più pensa che il sistema stesso sia giusto e che quindi abbia senso partecipare'
Io da comunista e da lavoratore, non mi sento minimamente rappresentato dai partiti dicesi di “sinistra”, neanche dal pci stesso. E ora che ci penso neanche dalle persone che in teoria dovrebbero pensarla come me. Sono troppo occupati a definire le loro sessualità.
Ottimo video come al solito comunque.
Guardarsi l'ombelico (o appena più sotto) è la nuova "lotta di classe"; li hanno educati proprio bene, non c'è che dire...
Per citare proprio uno dei loro _maître à penser_ : "Ironia di questo dispositivo: ci fa credere che ne va della nostra “liberazione”...
Tutto validissimo, la tua conclusione è del resto un leitmotiv del canale (con cui concordo) e che nei fatti si conferma corretta.
Aggiungerei la costante delusione e sfiducia che insorge nei confronti degli "outsider" (termine da mettere fra mille virgolette) quando arrivano al potere e non mantengono o riescono a mantenere quanto promesso.
APRIREMO IL PARLAMENTO COME UNA SCATOLA DI TONNOOOOO
Credo sia anche una questione istintiva: è pieno di gente concettualmente ignorante sotto diversi aspetti, ma che ormai ha capito come funziona il sistema politico contemporaneo e si è stancata di sentirsi presa in giro dai parlamentari. Se un animale cade molte volte nella stessa trappola, ad una certa la capisce e la evita a prescindere per istinto di sopravvivenza, pur senza nessuna conoscenza in merito.
Convenendo con te direi anche che, malgrado questa forma di fastidio sia a mio avviso intimamente trasversale fra fasce sociali, è più facilmente ammissibile (agli altri ma soprattutto a sé stessi) nei ceti medio bassi. All'opposto, è verosimile che una maggiore parte dei ceti medio alti continui a sentire il dovere partecipativo come parte della loro socializzazione anche in virtù di quella "fiducia nel sistema" citata nel video; ergo continuano a votare, e sappiamo in buona parte dove e come.
Maggiore/minore partecipazione è dato indipendente dal titolo di studio, nonostante il ceto medio semicolto, istruito MA NON IMPOVERITO, quindi vincitore nel mondo liberalprogressista che vive di rendita (pensiamo ad una Schlein o al bresciano a cui han lasciato 15 appsrtamenti in centro) lo utilizzi per portare acqua al suo mulino, canando peraltro totalmente la correlazione (il tuo esempio anni '50 vs 2023). La maggior causa della disaffezione per me?
Un ceto medio nato dal "boom" che via via si sta ri-ploletarizzando, era un ceto medio che non aveva gli strumenti per capire che il suo benessere fosse dovuto a contingenze internazionali, o vincoli esterni, allora favorevoli all'Italia; pertanto era portato a darne gli onori alla politica. Lo stesso, nel vedere il nipote o il figlio più povero rispetto a se stesso, non sa andare oltre il ragionamento, ciò che prima era grazie ai politici ora è colpa dei politici, incapaci a risolvere il mio problema, se non addirittura collusi con chi ci ha reso più poveri. Giustamente sono scelte che seppur si basano su una visione di insieme lacunosa sono assolutamente razionali e, cosa divertente, assolutamente in linea con la visione antifascista nata con la costituzione laddove, in teoria, è il popolo che decide e i partiti sono la massima espressione, organo perfetto, per rappresentare le istanze del popolo. A forza di convincerti che è così, ovviamente appena va male gli volti le spalle e li consideri i maggiori responsabili del declino. Poi sicuramente nella prima repubblica eravamo rappresentanti da politici più in gamba, con più stile, con più possibilità di manovra; tuttavia, non è che mancherebbero uomini del genere è che non servono più.
Da novizio del mondo politico (ho cominciato da poco più di un anno a interessarmi di politica, vista anche la mia giovane età) crea molta frustrazione e rabbia diventare consapevoli che il proprio voto non ha potere di influenzare nulla del clima politico del proprio paese.
E purtroppo i giovani che si riuniscono in gruppi molto spesso finiscono per pensare per luoghi comuni e vecchi slogan ormai svuotati, generalmente si finisce su qualche social a litigare con l'oppositore di turno. Credo che nascendo e crescendo in questo clima politico sia normale protendere verso l'astensionismo.
La scelta ricade sul: votare un partito che tuteli i diritti dei singoli e migliorare un minimo la qualità di vita di qualche minoranza oppure promuovere partiti omofobi e razzisti così da alimentare il disagio e sperare in una rivoluzione.
L' astensionismo mi ha fatto venire in mente la Calabria e questo i moti di Reggio e la rivolta del boia chi molla.
Sarebbe interessante un tuo punto di vista sulla vicenda: 7 mesi di rivolta popolare capitanata da sindacalisti di destra e missini, con le barricate buttate giù dai carri armati.
Credo sia un episodio misconosciuto e a modo suo interessante. Grazie mille
La sinistra come sempre ci ha visto in mezzo la strategia della tensione...
Io preferisco il quadro di San Michele sullo sfondo.
Grande Guidooo!!!
💪😁👍
Personalmente ritengo inutile votare in una colonia la cui politica viene decisa a Washington e a Bruxelles
tempo fa lessi di un blogger americano che diceva "la politica è il Wrestling per adulti": la trovai una definizione geniale
@@progettorazzia9260e cmq ci sono adulti che ancora credono che il wrestling sia reale
Il Meme dell'Antisistema è da delirio 😂❤
Bei video, ben spiegati, argomenti importanti, spiegazioni di posizioni alternative. Posizioni su cui riflettere. Stimolante. Proprio molto interessante questo canale e complimenti all'autore. Grazie
Guido, come sempre interessantissimo video (e finalmente un microfono serio!).
Se è vero che molti non si riconoscono più nella rappresentazione carnevalesca pre elettorale e comunque nelle istanze dei partiti odierni, ridotti a meri vassalli del potere d'oltreoceano o europeo, sarebbe interessante fare anche un'analisi *sulla comunicazione* che se ne fa.
Esistono secondo me delle "zone politiche", diacimo così, che vengono lasciate in penombra, o che sono del tutto escluse dalla comunicazione mainstream (perchè è comunque nel mainstream che si formano le convinzioni di molti).
In tal senso credo che se è vero che i politici hanno la responsabilità di un'offerta scadente, nelle proposte o nella classe dirigente stessa, è anche vero che il vero potere risiede nella comunicazione, che sarebbe in grado di catalizzare l'attenzione e l'energia di molte persone refrattarie ormai all'impegno politico.
Secondo me sbagli a definire le razioni degli elettori come razionali: sarebbero razionali se, anziché l'abbandono della politica, l'elettore/cittadino cercasse un'alternativa più efficiente per raggiungere i propri interessi, che sia la radicalizzazione o altro.
L'abbandono del voto, la fuga dalla politica, sono a mio parere reazioni empiriche: se compio un'azione e vedo che questa non porta a nessun risultato, o peggio, mi danneggia, empiricamente eviterò di farla.
Ultimamente mi sto infottanto con gli studi di Vilfredo Pareto su azioni logiche/illogiche e devo dire che trovo delle interessanti chiavi di lettura su moltissime questioni contemporanee, anche se forse non nel preciso modo in cui il sociologo intendeva.
A parte l'appiattimento dell'offerta politica la questione sta proprio nell'atomizzazione della società moderna, si è completamente persa la visione comunitaria. Non è solo disaffezione verso la politica, sono stati intrapresi cambiamenti strutturali nelle società occidentali e non sono casuali.
sono d'accordissimo; credo anche io che i cambiamenti politici siano solo la manifestazione di cambiamenti più profondi, direi addirittura antropologici, arrivati negli ultimi decenni
A questo proposito, a volte penso al paradosso della Chiesa cattolica. All'interno della Chiesa il fedele comune non decide assolutamente nulla, neppure chi sarà il nuovo parroco di paese, perché solo chi fa parte della gerarchia ecclesiastica ha effettivamente del potere decisionale. Eppure, chi va a messa la domenica (la nonnina è l'ultima arrivata, ma prima di lei ci sono state generazioni su generazioni) si sente comunque parte di questa comunità che è la Chiesa.
Come si spiega questo, cioè che ci si possa sentire parte di un'istituzione gerarchica e per niente democratica?
Secondo me il punto della correlazione tra voto/istruzione è questo: l'istruzione di massa ha enormemente ingrandito il numero di chi ha i mezzi culturali di base, ma il numero effettivo di chi ha una formazione culturale di livello alto non è così grande. In pratica è aumentato il numero di chi è abbastanza istruito da non affidarsi ciecamente ai venditori di fumo come avveniva negli anni '50, dunque l'affluenza cala. Per quanto riguarda chi è istruito può avere senso il discorso della piramide, ma abbiamo moltissimi laureati e dottori di ricerca che guadagnano meno della metà di un elettricista marocchino, che però condividono in pieno la visione delle élites perché semplicemente l'istruzione universitaria (e liceale) li ha indottrinati.
Perché probabilmente non è stata ancora mai pensata una alternativa ai partiti, che sono ancora più respingenti delle urne. Se non ci fossero i tele-leader la partecipazione sarebbe ancora più bassa.
assolutamente; anzi spesso i partiti che non riescono a strutturarsi attorno ad un leader/ teleleader, tendono ad avere risultati peggiori degli altri
Certo direi che è evidente quel che dici... La politica si è resa inutile ad un certo tipo di persone. Pure io quando vado so che sto solo perdendo tempo, ma da anni ormai voto il partito più omofobo, razzista, ecc non per partecipazione politica, ma per rabbia.
BEH SCELTA COMUNQUE MERITEVOLE
Ahah. Meriti solo rispetto.
Ineccepibile come sempre, ma la vera domanda è: a chi giova? Se finisce che vanno a votare solo i residenti nelle ZTL, le cose non solo non cambiano ma peggiorano ulteriormente. In pratica non ci sarà neanche bisogno del “patentino” per andare a votare che tanti sedicenti democratici desidererebbero.
eh sì
Bisogna delegittimare il sistema. Credendo nel voto gli attribuisci potere. Qui però si entra nel metafisico e magari hai convinzioni differenti.
@@hardonforlovevision In realtà non sono riuscito a farmi un’idea di cosa sia davvero meglio.
D’altronde l’offerta politica italiana è divisa tra partiti servi del grande capitale transnazionale (vincente) e partiti servi del piccolo capitale (anti)nazionale (perdente). Io non possiedo una multinazionale e nemmeno un piccolo capannone di provincia, per cui che me frega?
Vado a votare per il partito più deprecato sui giornali e buonanotte, finché avrò voglia di votare almeno.
Infatti
Ma non credo sia diverso nel resto del mondo in realtà
assolutamente d' accordo
Il testo di Ellul evidenzia come gli elementi più istruiti della società sono quelli più esposti alla propaganda, anche se tradizionalmente si crede il contrario
"La propaganda funziona tanto meglio quanto più l’ambiente in cui si trova è agiato, colto e meglio informato.
L’intellettuale è più sensibile alla propaganda di integrazione di quanto non lo sia il contadino.
Condivide maggiormente, in effetti, gli stereotipi della società, anche quando è politicamente all’opposizione.
Affinché possa ricevere la propaganda, l’individuo deve aver raggiunto un minimo di cultura.
L'istruzione mette l’uomo a disposizione della propaganda.
Il risultato più evidente dell’istruzione primaria del Diciannovesimo e del Ventesimo secolo è stato quello di aprire l’essere umano alla grande propaganda”.
Jacques Ellul, "Propaganda", 1962
L'ignoranza non è la morte della democrazia, è il suo culmine.
condivisibile
Di questo mi pare stia ragionando anche Michele Boldrin, nelle sue riflessioni qui su YT sulla "inattualità del liberalismo" e sulla "democrazia compiuta".
@@ilmelangoloLOL Boldrin
@@ilmelangolo Non mi ha mai detto nulla Boldrin, però non mi sembra affatto stupido, forse darò un'occhiata.
Ma boldrin quello ha fallito in politica?
Credo che uno dei motivi sia la totale assenza (perché persa o cancellata) del senso di comunità, nella mancanza di quel legame che il mio caro Ibn Khaldun chiamava 'Asabiyah.
Da ex elettore della lega col naso turato per le questioni programmatiche solite (immigrazione, no woke, autonomia, meno tasse ecc) a un certo punto ho smesso di votare perchè era diventato troppo evidente la distanza fra quello che dicevano e quello che facevano quindi anche votarli col naso turato era troppo.
Avevo votato in passato anche partiti più radicali e più piccoli tipo FN e CP ma non hanno mai passato lo sbarramento e ora neanche si presentano più o se lo fanno è sempre un prefisso telefonico quindi anche qui passa la voglia.
Il tuo discorso fila, chi è fedele al sistema continua a votare i partiti mainstream, chi non è fedele al sistema o trusta anche parzialmente qualche partito dissidente se no non vota. E qui da quanto sento in giro nel mio piccolo nessuno trusta più niente quindi "non giochiamo".
Poi su quale sia la soluzione boh, forse prima di pensare ad una soluzione devono sparire dalla circolazione tutte quelle robe che si spacciano per soluzione ma che di fatto, per incapacità o collusione, sono parte del problema (mi riferisco alla destra parlamentare, che reputo nient'altro che uno sparring partner del PD mondiale).
O forse bisogna solo lasciare andare le cose come devono andare spingendo verso l'accelerazionismo per far schiantare il tutto
Che dire, hai detto quello che penso io da tempo.
Potrebbe esserci una correlazione col fattore anagrafico? Mi riferisco all'invecchiamento generale del popolo, che andrebbe a minare la vitalità che dovrebbe alimentare la partecipazione politico-rivoluzionaria
apparentemente esiste anche qualche correlazioni tra le coorti di età, però temo che l'età, come l'istruzione sia una variabile troppo ricca e che comprenda troppe sottovariabili. Comunque apparentemente ad esempio i vecchi in Italia votano più dei giovani, ma ad esempio, in proporzione, i giovani partecipano di più a cortei e cose del genere.
L'elettore tende a non andare a votare perchè ritiene non ne valga la pena (Guido la dice elegantemente).
Curioso il concetto di razionalità e consumatore, vero.
e' terribile essere razionali, si cercano sempre i compromessi o di sintetizzare concetti complessi in forme stupide.
Analisi metodologicamente corretta riguardo a quanto detto da Cassese. Riguardo all'ipotesi che avanzi (quella della disafezione per non rappresentanza) è sicuramente vera nel mio caso, ma credo non esaustiva per la realtà intera. Secondo me vi sono altri segmenti di non votanti.
sì sì, sicuramente si tratta di un fenomeno complesso e che per essere compreso in modo esaustivo bisogna mettersi a inquadrare più variabili... diciamo che la mia possiamo considerarla una analisi qualitativa più che quantitativa
Non fa una piega 👏🏻👏🏻
Ma, lo sfarfallio che vedo accanto alla tua spalla sinistra è dovuto ai fotogrammi subliminali che hai inserito alla Fight club?
Studi di comunicazione politica che lessi svariati anni fa riportavano anche un risultato controintuitivo: i laureati sono più manipolabili dalla propoganda.
E' grossomodo la tesi alla base dei testi di Ellul e francamente l'ho sempre trovata una tesi abbastanza convincente
Governo solo tecnico
5:43 prego
L'astensionismo non ha certo una causa univoca, ma lo svuotamento del potere di indirizzo della politica ne e' forse la piu' determinante; con politica intendo i partiti politici e il parlamento, non il fare la politica, potere che ovviamente esiste ancora ma risiede che altrove.
ecco quella è un'altra riflessione che intendo approfondire: ridurre la politica al sistema partitico è un errore terrificante e va evitato assolutamente. Se la politica fosse solo il voto allora anche l'assemblea condominiale sarebbe politica
Ma dove sta scritto che chi non vota non si interessa della cosa pubblica mentre chi vota se ne interessa?
Esiste il voto di scambio
Chi vende il voto in cambio di soldi e favori di sicuro non si interessa di niente altro che non sia il proprio interesse personale
Poi in merito al cosiddetto "parlamento europeo" trattasi di scatola vuota che ha meno poteri anche di un qualunque consiglio comunale di provincia: non può proporre leggi né tantomeno modificare i trattati
E poi di quale democrazia stiamo parlando?
L'Italia è una colonia
Colonia e democrazia non sono concetti che possono stare insieme in una singola frase
Infatti
"L'Italia prosegue sulla strada delle riforme, indipendentemente dal risultato elettorale, come se fosse inserito il pilota automatico"
Mario Draghi, 2013
"L'importante è che tutti vadano a votare, questa è la cosa più importante"
Mario Draghi, 2022
0:34 che succede? Timori concreti per qualche video o addirittura per il canale?
mah diciamo che vedo che in YT Italia stanno prendendo l'abitudine di segnalare e far abbattere video di canali "scomodi" e diciamo che cerco di tutelarmi..non si sa mai 🙂
Nella settimana scorsa sono stati tolti tutti i commenti ai video di Dazibao, Ottolinatv e Nicolai Lilin, chissà perché
eeehhhh mistero