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DIETRO L'IMMAGINE "Tonino Guerra: Antonioni e il mestiere di sceneggiatore" di Massimo Puliani

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  • čas přidán 18. 08. 2024
  • Un'intervista di Massimo Puliani realizzata nel 2008 nella casa dei mandorli a Pennabilli, un bel pomeriggio di maggio. Tema affrontato: BLOW-UP, Realtà o Immaginazione?
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    “Una lettera scritta sopra un viso, di pietra”. Gaetano Veloso canta queste parole nella sua dedica a “Michelangelo Antonioni”, mentre Tonino Guerra le parole le scrive per il regista de L'avventura, primo capitolo della cosiddetta "trilogia esistenziale" o "dell'incomunicabilità”, che ha segnato nel 1960 il sodalizio cinematografico fra i due grandi “poeti dell’immagine”.
    Abbiamo incontrato lo sceneggiatore a Pennabilli (maggio 2009) nel suo “Mondo” con il suo "Orto dei frutti dimenticati". Ero accompagnato da una piccola troupe dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Prima la natura, il canto degli uccellini, il campanile della sua Fondazione, l’antico portone di casa che si apre come se fosse un libro animato: gatti, insegne poetiche, sculture, quadri felliniani... Poi nel suo studio di libri e ancora quadri e oggetti provenienti da tutto il mondo. Il Maestro è pronto per l’intervista. Sarà incentrata su “Blow-Up”, sulla percezione e sulla multimedialità.
    Tonino Guerra sprofonda serenamente nella sua poltrona. Inizia subito a parlare, senza neanche aspettare la mia domanda:
    “Antonioni è uno dei pochi grandi registi che - improvvisamente - aldilà dell’immagine ti riempie di uno stupore, diverso dal racconto che sta facendo, anche più grande. E’ questo che possono regalare i registi quando sanno confidarti delle cose che si avvicinano alle grandi domande che abbiamo sulla vita, su tutto.
    Quando rivedo “Blow-Up”, la partita a tennis senza palla, è uno stupore, un incanto. E ti chiedi: perché? che cosa c’è aldilà della mancanza della palla? della mancanza della verità? che cosa c’è di più? E tutte le volte, io penso - senza averlo visto - al monastero i Monaci di Kyoto, dove sulla sabbia rettangolare del giardino ci sono 15 pietre; ma i monaci, i visitatori che si fermano su questo giardino, ne vedono soltanto 14. Perché non vedono la 15? Questo è lo stesso problema, che attraverso i suoi film, ti regala Antonioni.
    Le sue storie non ti incantano, ma nelle sue storie c’è nutrimento, c’è il mistero”.
    A Tonino Guerra avevo ricordato che Michelangelo Antonioni disse che sotto un’immagine si nasconde un’altra immagine e così via all’infinito. Immagini che generano differenti significati. Lui si ricorda di questa mia osservazioni e aggiunge:
    “Un grande artista non è mai chiaro, non arriva fino in fondo alle grandi verità; un grande artista ti chiede che tu l’aiuti. Non è sicuro, come tutti pensano. Ecco: questo è il nutrimento delle cose eterne che può raccontare Antonioni, con le sue immagini che dietro hanno altre immagini, altri racconti e altri misteri”.
    L’intervista con Tonino Guerra prosegue con una domanda finalizzata ai giovani film-makers che sono interessati alla “professione di sceneggiatore”: "che consigli può dare loro Tonino Guerra?"
    “Non è facile. Uno sceneggiatore deve essere molto preparato. Non può dire: io invento una storia e mi presento ad un regista. Un regista vuole 100 storie, oppure non vuole niente. Il problema è aiutare il regista. Non essere ambiziosi Uno sceneggiatura suggerisce delle parole, il regista deve trasformarle in immagini. La sceneggiatura è una struttura. Come nascevano i film con Antonioni Anghelopulos,, Fellini? Non c’èra una storia. Stavamo seduti e si parlava.
    Oggi conta di più la storiella, non il modo di raccontarla. Diventare sceneggiature è saper guardare un film, quanti spostamenti di macchina in una scena d’amore...
    Bisogna essere preparati, leggere i giornali, le cose più magiche e più importanti. Io quei ritagli li appiccicavo su grossi libri, facevo appunti....sceglievo le cose che hanno un valore poetico.
    Io ero un professore a Santarcangelo. Poi sono andato a Roma. Ho fatto la fame 10 anni...
    Bisogna avere contatti, fare piccoli film, anche per le TV locali...
    L’intervista finisce qui, ma l’incontro con Tonino Guerra prosegue nelle sue stanze piene di umanità e ricordi: si parla di cinema, mi fa vedere un suo ritratto appeso su una parete piena dimeraviglie: glielo ha fatto con le dita e un carboncino, il suo amico regista Serghej Parajanov. In bianco e nero. Tonino ha una faccia antica, ma è giovane, pieno di energia.. Siamo pieni di ammirazione per lui. Grazie per le belle parole di cinema: Ciao Tonino Guerra!
    Massimo Puliani

Komentáře • 23

  • @eclisse-room3389
    @eclisse-room3389 Před 5 lety +5

    Questa è una testimonianza meravigliosa❤️grazie

  • @nicolapucci1
    @nicolapucci1 Před 2 měsíci

    Immenso

  • @MaxV11
    @MaxV11 Před 5 lety +4

    Bellissimo. Grazie.

  • @tanyakurki6392
    @tanyakurki6392 Před rokem

    Che bello voce, che bello viso, check bello uomo! Grande Tonino. Grazie mille.

  • @stefanogiannetti3928
    @stefanogiannetti3928 Před 6 lety +4

    Grazie mille per questa preziosa documentazione...

  • @robertarusso4506
    @robertarusso4506 Před 3 lety

    Caro Tonino, che tenerezza ascoltarlo! Che maestro amico, che sognatore, che poeta! Grazie

  • @margheritamalaspina209
    @margheritamalaspina209 Před 3 lety +2

    Vero, ciò che non è finito spesso non sappiamo finirlo. Ma non è che non lo abbiamo finito, è che non sappiamo ciò che vorremmo ancora dire. Tonino ama il non detto quello che tu ,noi possiamo interpretare. Alcuni la chiamano insicurezza, quella che pare ci offenda me come si fa ad essere sicuri se si inseguono sogni. Dire a un certo punto ..non sono sicuro vuol dire aver capito che la sicurezza è brutta, non l' insicurezza.

  • @lorenzoantonioni9990
    @lorenzoantonioni9990 Před 2 lety

    Meraviglioso, ci credo che i film con lui nascessero parlando non ne avrei avuto mai abbastanza, ogni cosa che dice ti proietta in testa un immagine e mille altre dopo.

  • @antonioscardino9352
    @antonioscardino9352 Před 2 lety

    Grazie per la grazia...

  • @orianabucci3029
    @orianabucci3029 Před 3 lety +1

    Grazie, davvero bello

  • @MattiaCovelli
    @MattiaCovelli Před rokem

    Grazie mille ❤

  • @AnnaNicoli_artista
    @AnnaNicoli_artista Před 2 lety

    Che meraviglia! Grazie

  • @0091423
    @0091423 Před 3 lety

    un angoscia allucinante

    • @massimopuliani
      @massimopuliani  Před 3 lety

      Angoscia? Non capisco. Ci faccia capire il commento.

    • @0091423
      @0091423 Před 3 lety +1

      @@massimopuliani è solo un gusto personale probabilmente, ma anche la realtà di registi o scrittori o artisti in genere che vanno così a fondo nell'animo umano angosciato ...analizzando approfondendo il problema cadendo in un turbine angoscioso lasciandosi trascinare da emozioni negative ..è lugubre secondo me sadico ..la vita ha bisogno di leggerezza per uscire da certi tunnel non di sprofondarci dentro non mi piace il genere comunque bel documentario grazie..

    • @matteocolasanti8983
      @matteocolasanti8983 Před 3 lety

      @@0091423 la leggerezza si può ottenere capendosi e guardandosi dentro

    • @0091423
      @0091423 Před 3 lety +1

      @@matteocolasanti8983 la leggerezza è prendere le cose con intelligenza per quello che sono sempre con il sorriso e quelle più pesanti con la coscienza di farne esperienze e insegnamenti di vita senza degenerare e drammatizzare ancora di più cadendo in complicazioni mentali da evitare sordi nei suoi film è stato geniale raccontando la realtà di persone qualunque normali altro è sconvolgere la realtà... La leggerezza si sposa e con cura si deve mantenere sempre per crescere forti e sani saluti

    • @margheritamalaspina209
      @margheritamalaspina209 Před 3 lety

      Io credo si riferisca ai film di Antonioni, che la gente faticava a comprendere perché si entrava comunque in una angoscia vuota. L'eclisse è un film dove si ferma il tempo, con silenzi insopportabili, da cui uscire era quasi impossibile. Ma in realtà era già tutto previsto. Intendo l'angoscia di domande senza risposta. Oggi. Forse che Antonioni non entrò tanti anni fa nelle nostre case di oggi? Nei nostri rapporti umani ? Nell'inquetudine del nulla ? Certo Tonino non è inquietante , per nulla. Ma sa capire gli uomini.

  • @marialauracolon7569
    @marialauracolon7569 Před 3 lety

    Molto interessante e anche illuminante il documentario. Ma mi domando il perché di questa musica in sottofondo in spagnolo, senza dubbio molto bella ma che nulla ha a che vedere con il contenuto del documentario e che non fa altro che distrarre l’attenzione dello spettatore, Questo documentario è molto ricco di per sé. Bastano i pensieri, le riflessioni del grande Tonino Guerra. Questa aggiunta forzata di musica rende zuccheroso l’ambiente di questo documentario. Peccato!

    • @massimopuliani
      @massimopuliani  Před 2 lety

      È una canzone di un grande poeta: Gaetano Veloso.Veloso ha dedicata una canzone a Michelangelo Antonioni e quindi è una sorta di omaggio indiretto. Grazie per il suo pensiero sig.ra Maria Laura

    • @marialauracolon7569
      @marialauracolon7569 Před 2 lety

      @@massimopuliani Gentile professore Puliani!
      Ancora una volta gli faccio i miei complimenti per il documentario in questione!
      Le chiedo scusa in anticipo per dargli del tu, visto che è da poco che conosco un pochino la sua madrelingua e in verità non so bene dare del lei.
      Non è la mia intenzione polemizare con lei sul tema della musica in sottofondo del documentario. Si figuri!
      Ma se rilegge il mio commento si accorgerà che ciò che ho trovato fuori da qualsiasi contesto è la musica in spagnolo, Cucurrucucú Paloma, di Pedro Infante, mica la bella canzone del gigante brasiliano Caetano Veloso in italiano, che infatti nella sua lettera fa riferimento in modo poetico alla passione di Antonioni per le imagini nel confronto con le parole che non amò mai molto.
      Io faccio l’avvocatessa e sono americana. Ma mi appassiona il cinema italiano innanzitutto quello degli anni 50, 60 e 70.
      Controllando su internet ho visto che lei è l’autore del libro “Il Fondamentale Neorealismo”. Per via del professore David Forgacs, che pur non essendo italiano è uno studioso di tutte le cose italiane, ho conosciuto questo sito Ibs.it, che fa spedizioni negli Stati Uniti. Mi domando se perfino il suo libro lo potrei acquistare su questo sito.
      Forse lei mi potrebbe aggiornare su questa cosa.
      La ringrazio in anticipo.
      Distinti saluti,
      Laura

    • @massimopuliani
      @massimopuliani  Před 2 lety

      @@marialauracolon7569 grazie Avvocatessa per l attenzione. In merito al sito IBS penso che abbia valenza internazionale. Cordiali saluti. E...buone cose!!!