DISCUTIAMONE! Come si descrive un gioco in POCHE PAROLE? E quali sono i rischi nel farlo?

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  • čas přidán 26. 05. 2024
  • Quando visito le fiere e gli eventi di settore, spero sempre che gli editori abbiano preparato per i loro giochi dei buoni PITCH, ovvero delle buone descrizioni rapide, che in poche parole mi facciano capire cosa posso aspettarmi da un prodotto. Ma c'è un problema: più queste parole sono specifiche e tecniche, meno sono 'aperte' verso il grande pubblico. Come se ne esce?
    Nella trattazione cito un video riguardante le regole della mia critica, eccolo qui: • La mia METODOLOGIA CRI...
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Komentáře • 54

  • @giopapo1149
    @giopapo1149 Před měsícem +1

    Caro Mosè grazie come sempre per i Tuoi spunti, davvero interessanti. Concordo sulla necessità del pitch: perfetti e utilissimi specie alle fiere. Quanto al nesso col gate keeping, penso che per essere gate keeper un po' di intenzione/volontà di esserlo e farlo ci debba essere (ed in fondo lo spieghi bene nel video).. Non penso che fare un pitch per un editore sia gate keeping. Semplicemente serve per i giocatori per fare più in fretta a capire se un gioco faccia o meno per lui. Per i neofiti o per pubblico causal, non è il pitch che esclude o avvicina: avrà comunque bisogno/necessità di avvicinarsi allo stand e chiedere informazioni palesando la sua "ignoranza" rispetto al mondo dei giochi unitamente alla sua grande voglia di saperne di più. un neofita ancora più di un esperto è attratto da immagini e tema e il suo tempo, ad esempio in una fiera, è certamente meno "importante": magari perderà più tempo a chiedere info ai vari stand, ma essendo una esperienza nuova, sarà comunque una scoperta e (speriamo!) un inizio di un percorso ludico. Insomma non possiamo equiparare le necessità/esigenze di un giocatore esperto a quelle di un neofita. Le fiere sono per tutti: il pitch serve agli esperti per non "intasare" gli stand per chiedere info che dal pitch possono ricavare. I giocatori occasionali o i neofiti investiranno più tempo per approfondire e chiedere notizie rispetto ad un gioco, magari per provarlo anche qualche turno. Scusami se sono stato ripetitivo. Un caro saluto e buona giornata 😊

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      @giopapo1149 La tua osservazione mi sembra tra le più equilibrate e razionali che ho letto. Sicuramente Allplay non voleva allontanare i neofiti con quei pitch: nel video mi chiedo se magari questo non possa essere un effetto collaterale imprevisto. Ma la strada è quella che indichi tu: far convivere informazioni tecniche per esperti a modalità di comunicazione più generiche e rilassate destinate ai neofiti.

  • @matteodomenici8700
    @matteodomenici8700 Před 29 dny

    Ciao Mosè, grazie per i tuoi contenuti. Aggiungo il mio punto di vista. Dalla tua riflessione mi viene da accostare i pitch agli hashtag (o ai Mesh terms per chi è pratico di PubMed). La loro funzione è quella di ricercare velocemente un gioco che risponda alla nostra domanda di ricerca e a mio modo di vedere i tecnicismi sono essenziali in questo (una parola "categorizzante" più o meno larga che abbia, per tutti gli appassionati, lo stesso significato).
    Per l'accessibilità dobbiamo guardare altro. Un utente che non abbia mai giocato sarebbe più catturato dall'ambientazione e dalle esperienze dirette. Fronteggiare dei tecnicismi non lo taglierebbe fuori anzi gli farebbe capire che c'è molta "professionalità", studio e profondità nel settore

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před 29 dny +1

      Grazie per il commento Matteo!
      Io sono esattamente come dici tu: quando vedo un tecnicismo, la cosa mi esalta perché mi fa pensare di essere davanti a qualcuno di 'serio' e sono spinto a indagare per saperne di più. Purtroppo però temo che gran parte del pubblico non sia così e preferisca sempre rimanere nella sua "comfort zone": ecco perché ho qualche dubbio riguardo all'utilizzo estensivo di pitch tecnici come quelli a cui accenno nel video.

  • @andreafranco8930
    @andreafranco8930 Před 25 dny

    Ciao Mosè, argomento molto interessante! Difficile trovare la buona soluzione tra :
    1. fornire un buon pitch per i gamers abituali
    2. non alienare i novizi, specialmente in un paese come l'Italia dove questo hobby è ancora ai suoi albori.
    Io sarei per mettere in evidenza un pitch e poi un sottititolo che spieghi/parafrasi con parole più semplici, per chi se ne intende di meno. Facendo un paragone con i libri, il pitch è il titolo, e le due linee di spiegazione il sottotitolo. Questo permetterebbe di parlare a tutto il pubblico ed anche ad iniziare i non esperti ai termini tecnici. Che ne dite?

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před 24 dny +1

      @andreafranco8930 Certo, la tua soluzione potrebbe essere una buona idea: qualcuno forse ribatterebbe che dovrebbe essere il sottotitolo a essere più in evidenza rispetto al pitch. Già trovare un pitch serio su ogni scatola sarebbe un grande passo avanti, anche se venisse scritto in piccolo in un angolo.

  • @Lamascherariposta
    @Lamascherariposta  Před měsícem

    In questo video pongo un vero e proprio dilemma: come spiegare un gioco in poche parole senza incorrere nel famigerato gate-keeping? Quali sono le vostre idee a riguardo? Discutiamone! :-)

  • @BigTek85
    @BigTek85 Před měsícem +1

    Bellissima discussione.
    Arrivando da monopoli e non utilizzando questo "gergo" posso dire di preferire dei pitch specifici che, seppur non sono sempre di facile interpretazione, con un pò di deduzione ci si può arrivare a capire il funzionamento di un gioco invece che con una descrizione più generica come "strategico".
    Da neofita direi "Quale gioco non è strategico? Cosa vogliono intendere per strategico?".
    Altra faccia della medaglia una descrizione come "king of the hill" mi farebbe un attimo pensare... Cosa si intende con questa descrizione? Riflettendoci potrei arrivare ad immaginarmi un gioco dove saremo tutti contro tutti ed alla fine vincerà solo un giocatore? E penso al gioco "king of tokyo"?
    Sono certo che da neofita alcune associazioni, tra descrizione specifica e poi la sua reale meccanica, potrei sbagliarmi ma continuo a preferire una spiegazione del gioco di tipo più specifica che generica

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +2

      Grazie mille per il commento! Quel che scrivi offre un altro spunto di riflessione: usare il linguaggio tecnico può incuriosire i neofiti e farli riflettere sulle etichette e sulle categorizzazioni. E questo è un bene!

  • @kevinbertini87
    @kevinbertini87 Před 4 dny

    Ciao Mosè, grazie mille per le tue riflessioni! Concordo in pieno sulla necessità di riassumere in una frase il succo del gioco.
    Non ho ancora visto il video fino alla fine, ma nel frattempo ti propongo il pitch del mio gioco (prototipo).
    Torune
    Deckbuilding Game con elementi GDR.
    Secondo te è chiaro?

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před 3 dny +1

      Ciao Kevin!
      Sì, secondo me è chiarissimo! "Game" è superfluo e puoi toglierlo per essere ancora più breve. Al suo posto metterei competitivo o cooperativo.

  • @Ale_Friend
    @Ale_Friend Před měsícem

    Espando il commento telegram a partire dagli input nel video: i pitch tecnici sulle meccaniche di Allplay sono perfetti per un pubblico esperto e possono permettersi di essere persino più sintetici. Ma presupponendo di trovarsi davanti persone che non conoscono il recensionese, o conoscono solo alcuni ambiti del gaming e non hanno mai provato esperienze di tipo diverso, una descrizione fondata su concept ed esperienza è quella che può parlare una lingua più reale. Anche il tema può essere pretestuoso ed ingannare, come in un 7 Wonders per fare un esempio su tutti, e se un amico che stai introducendo si aspettava dalla cover e dal look un Age of Empires al tavolo può restare molto deluso.
    Concludo con un apprezzamento per il video; gran begli spunti.

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      Grazie mille @Ale_Friend! Anche per il tuo sostegno!
      Ribatto così: non basta la componente grafica per veicolare velocemente ciò che riguarda tema e ambientazione?
      Poi potremmo aprire discussioni infinite anche riflettendo su questo: l'esperienza che si vive giocando a un gioco da tavolo ha più a che fare con il tema e l'argomento o con le meccaniche? È paradossale perché per quanto mi riguarda sono entrambe due premesse, ma non saprei se viene prima l'uovo o la gallina. Ovvero: non mi avvicinerò mai a un gioco se non mi interessa il tema, ma sono disposto ad accettare il tema solo se mi interessano le meccaniche. E viceversa!

  • @enrico1976
    @enrico1976 Před měsícem

    Grande Mosé! Ho un richiesta: perché non fare una bella review, game play e parere su “ the year of the dragon”? Sarebbe molto apprezzato. Un saluto

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      Grazie Enrico! Ho "In the year of the dragon" e ne parlerò prima o poi, non temere! :-)

  • @lucachiarvesio2963
    @lucachiarvesio2963 Před měsícem

    Video interessante. Avevo pensato anch'io che la cosa migliore fosse racchiudere su due righe delle informazioni sulle dinamiche del gioco per attirare sia le persone più scafate che quelle alle prime armi. Tutto impreziosito da un'ottima grafica. Una volta la parte grafica era più snobbata, adesso si cerca di fare sicuramente delle illustrazioni molto più appetibili. Alla fin fine anche quelle servono per invogliare il "consumatore" a provare/comperare il gioco.

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem

      La grafica ha il compito principale, almeno in prima istanza, di evocare il tema: e la propria affinità con quel comparto è più istintiva che razionale. Alle parole spetta il compito di veicolare la parte, appunto, razionale.

  • @KandysulTavolo
    @KandysulTavolo Před měsícem +1

    Commento mentre ascolto il video Mosè:
    nelle fiere mi sembra che gli editori siano tutt'altro che aperti al pubblico casual, tra prenotazioni dei tavoli online e dimostrazioni di 1 ora, le fiere si rivolgono ai gamer. Che ci sta, non sta a me decidere a chi si devono rivolgere.
    Per quanto riguarda il gatekeeping lo trovo di una stupidità allucinante, perchè se tu passi 12 ore a giocare a Giochi da Tavolo cosa ti toglie quello che gioca solo a Trivial Pursuit? Ma soprattutto come credi di aiutare un mondo che vive di vendita tenendo lontani potenziali clienti?
    32:00 sono d'accordo con te, meglio le meccaniche esposte bene e in maniera semplice, poi le emozioni me le creo giocandolo o provandolo :)

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      @KandysulTavolo D'accordissimo con tutto. Sicuramente il Play è più rivolto ai gamer duri e puri che non al pubblico 'generico' (peraltro io penso tutto il male possibile sia delle dimostrazioni interminabili sia delle prenotazioni ai tavoli). A Essen però è già diverso perché in Germania il gioco da tavolo è molto più diffuso che in Italia: e comunque si torna sempre al punto che dicevo nel video, ovvero che si può tranquillamente parlare a tutti, esperti e non, purché lo si sappia (e lo si voglia) fare.

    • @KandysulTavolo
      @KandysulTavolo Před měsícem +1

      @@Lamascherariposta non tentarmi con Essen :P
      Rivolgere le fiere ad un pubblico specifico di gamer non so quanto possa convenire agli editori in primis. Basterebbe associare iniziative satellite per 'aprire' un po' gli orizzonti. A Lucca lo fanno, con tutti i pro e i contro del Comics, però le sue molteplici sfaccettature danno occasione a chiunque di poter fruire delle offerte fieristiche.
      Modena è un gran godimento per i player accaniti ed ha un pubblico in crescita a quanto pare, c'è da vedere se questo è dovuto al post-pandemia o ad un effettivo successo della comunicazione :)

    • @Ale_Friend
      @Ale_Friend Před měsícem +1

      Credo che la situazione cambierà. Play ha sempre più avventori occasionali e curiosi e sempre meno manica larga per il gioco giocato (se non si è creator o redattori che hanno accesso a canali privilegiati.) Si riesce a partecipare a giochi molto semplici, mentre cose più strutturate o ambientate soffrono l'ambiente rumoroso, la spiegazione lunga, o come il caso di Circadians il gioco grosso su tavoli risicatissimi.
      Play sta diventando habitat ideale per gli incontri e le relazioni, le prove dedicate a addetti stampa e per comprare come nelle varie fiere mercato generaliste. Per certe esperienze di gioco, più intense ed immersive, la sala di casa è infinitamente migliore, a mio parere.

  • @annoluce71
    @annoluce71 Před 26 dny

    Ah Mosè! Ho appena visto questo video. COndivido pienamente le considerazioni sul pitching, che andrebbe fatto meglio e sempre. Poi trovo che la comunità anglosassone sia rispetto a noi più avanti su questo, meno verbosa e dritta allo scopo, usando le parole come strumenti più affilati e asciutti rispetto a noi. Per quanto riguarda l'odioso, mai abbastanza denigrato gatekeeping, ci sarebbe da scrivere un trattato di sociologia. Esistono gruppi che ne sono infestati, anzi ne fanno una vera caratteristica primaria. Non solo usano il GK con termini difficili e inutilmente elitaristici (e spesso odiosi acronimi), ma soprattutto usano le definizioni (cosa è un boardgame, un wargame, un gioco di ruolo etc) e pretendono di imporre una verità rivelata che sarebbe poi l'unica maniera per poter essere accettati dalla comunità di "eletti" di quella particolare comunità. Se qualcuno ha una concezione di categorie più lasca, o aperta, o meno "talebana", viene respinto. Spesso questi veri e propri cavalli di frisia sociali vengono applicati per esempio usando la "complessità" (spesso malamente confusa con la profondità) di un gioco: giochi un gioco dalle meccaniche semplici? Beh, non fai parte di questa comunità di "durissimi". Oppure usano gli anni di gioco (che non voglion dire esperienza!): ah ma vuoi metterti con me che giocavo da quando avevo cinque anni e tu sei arrivato ieri? Per non parlar delle dinamiche del branco. Sarebbe bellissimo un "parliamone" su questo...

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před 26 dny +1

      @annoluce71 Grazie per il commento!
      Conosco molto bene le dinamiche che descrivi, ci sono stato dentro fino al collo per tanti anni quando bazzicavo i forum degli appassionati di gioco di ruolo digitale! Cercare di diffondere una visione laica, positiva e ottimistica della mia passione era un'impresa disperata: gli appassionati che popolavano i forum erano rancorosi ed elitisti, accettavano solamente una possibile incarnazione del gdr e qualunque prodotto di distaccasse anche un minimo doveva essere stroncato. Esistono ancora strascichi di quei tempi in certe comunità: ma per fortuna le cose sono un po' cambiate. Si tratta però di dinamiche che tendono a ripetersi ciclicamente un po' in ogni settore, quindi è importante riconoscerle così da potersi difendere.

  • @giuliosf
    @giuliosf Před 17 dny

    Come sai sono abbastanza un neofita di questo mondo, ma forse ti interesserà un'opinione da questo punto di vista. Secondo me la risposta è che dipende dal contesto, in una fiera penso che ci vada chi è già appassionato, almeno nella mia esperienza conosco solo appassionati che sono andati a questo tipo di eventi, non so se a Essen magari è diverso come conseguenza di una diversa considerazione del gioco a livello culturale, ma magari è solo una mia percezione sballata. Quindi ha senso mettere dei pitch efficaci per gli iniziati, e se uno non lo è per lui non avrà significato, ma questo dovrebbe essere una cosa neutra, non ha motivo di sentirsi respinto, e se è incuriosito chiede cosa significano. C'è anche un altro aspetto importante secondo me, sarebbe bene che il gergo tecnico sia il più possibile autoesplicativo (in questo senso è abbastanza grave secondo me la nomenclatura "american"/"german"/"europe"), cioè se uno non ha mai sentito dire gioco cooperativo, non farà comunque fatica a capire cosa significhi, mentre se sente king of the hill invece non ne avrà idea (tra l'altro da quando avevo visto il video la prima volta all'uscita a ora che l'ho rivisto e ti commento ho scoperto che c'è una variante degli scacchi che si chiama proprio king of the hill che consiste in un unica regola aggiunta al gioco normale in cui se un giocatore porta il suo re al centro della scacchiera vince). Tra l'altro se non ricordo male da tempo dici che dovresti fare un video in cui spieghi la terminologia tecnica dei gdt, beh questa è una buona occasione per ricordartelo :D Poi secondo me non sono così tanto collegati il pitch/gergo tecnico con il gatekeeping, il gatekeeping è più un atteggiamento che fa da cornice all'utilizzo di un gergo tecnico come atteggiarsi con aria di superiorità verso chi non lo capisce, invece semplicemente di spiegarlo. Pure tu usi sovente termini tecnici delle tue recensioni, e a volte spieghi velocemente cosa intendi, mentre altre dai per noto il loro significato e va bene così, non sei un gatekeeper perchè se qualcuno ti chiedesse cosa significano tu glielo spiegheresti. Mentre invece sono d'accordo con te che un pitch che ti fa capire subito le meccaniche potrebbe allontanare giocatori a cui non piace ma a cui piacerebbe per la prima volta in quel gioco, perchè come dici anche te non sono le meccaniche a farci piacere un gioco ma il concerto di esse, si potrebbe dire in altri termini che sono più la dinamiche che emergono dalle meccaniche a farci piacere il gioco o meno. Prima di rispondere ho letto anche i commenti e devo dire che sono particolarmente d'accordo con gabriele olivari

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před 16 dny

      Grazie per il bel commento Giulio! Sono sostanzialmente d'accordo con quel che scrivi. Diciamo che la terminologia tecnica può essere usata come strumento di gatekeeping, ma appunto tutto dipende da qual è lo scopo di chi parla o di chi scrive.

  • @B.Simone87
    @B.Simone87 Před měsícem

    Discussione molto interessante. Per quanto mi riguarda non voglio accenni alle meccaniche nei pitch perchè il problema del gatekeeping è reale. Su BGG ad esempio fanno così: se scorri la classifica puoi notare che il pitch riguarda sempre il tema e mai le meccaniche e per me è la scelta migliore. Ad esempio Wingspan: "Attract a beautiful and diverse collection of birds to your wildlife preserve", oppure Everdell: "Gather resources to develop a harmonious village of woodland critters and structures".
    Credo che un appassionato più "scafato" o esperto riesca comunque a destreggiarsi decentemente in un contesto di fiera e se anche sbaglia gioco non è un problema grosso. Del resto l'essere disposti a giocare titoli mai sentiti comporta sempre il rischio di non divertirsi e la sensazione di perdere tempo, si và a una fiera per l'esperienza di esserci più che per l'occasione di provare cose che può venir voglia di comprare. Anzi, a volte provare giochi dalle meccaniche che di solito evitiamo ci può aprire nuovi orizzonti. Alle fiere non si dovrebbe andare con l'atteggiamento tipico di chi è in vacanza e vuole ottimizzare ogni secondo della sua visita. Almeno io la penso così a riguardo.
    Il tener fuori il neofita invece è grave e a lungo termine porta ovvi svantaggi anche per i giocatori esperti.

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem

      Sono molto d'accordo con quel che scrivi. Il problema è che la descrizione sintetica (ma astrusa per i neofiti) delle meccaniche messa in atto da Allplay mi è stata utilissima e l'avrei voluta in tutti gli stand! Ecco perché non so decidermi su come debba essere il pitch perfetto. Quelli che citi su Wingspan ed Everdell non ti sembrano troppo vaghi? (Va detto peraltro che quello relativo a Everdell non è neanche male perché se non altro fa capire che c'è la gestione risorse).

    • @B.Simone87
      @B.Simone87 Před měsícem

      @@Lamascherariposta Certo, chi ha già una buona esperienza (come nel tuo caso) la descrizione stile Allplay aiuta molto. Ma aiuta quel caso specifico, in generale potrebbe già generare gatekeeping ad un numero superiore di persone, per questo prediligo le descrizioni più vaghe. Che si, negli esempi che ho fatto sono davvero molto vaghe, ma trovo che siano adatte ad un contesto da fiera dove a mio parere conta più l'esperienza del godersi l'evento che ottimizzare al massimo il proprio tempo scegliendo i giochi più azzeccati. Tanto tutti i titoli presenti in fiera escono poi sul mercato, perdersi un'anteprima non è un danno. I giocatori più esperti poi molti titoli sanno già a grandi linee di che si tratta e/o lo capiscono al volo anche da lontano.
      Poi in una scatola và benissimo che ci sia un pitch vago a caratteri grandi e una descrizione, seppur breve, delle meccaniche di gioco stile stand Allplay. Anche in una fiera, il compromesso ideale sarebbe un pitch vago a caratteri grandi e poi un secondo pitch più specifico a caratteri minori, rivolto ai più esperti.

  • @annoluce71
    @annoluce71 Před 26 dny

    Altro argomento che io gradirei vedere trattato da te è quello delle "buzz word" della comunità ludica. Ok ci sono termini gergali che vanno comunque usati per intendersi con gli addetti ai lavori, e alcuni sono consolidati, ma ci sono alcuni termini un po' "logori" che io cerco di evitare. Uno di questi è "alea". Non so come si sia imposto e perchè. A me piace più usare "fattore aleatorio" o parafrasi simili. Capisco che possa essere una mia idiosincrasia. Ma anche il linguaggio della comunità dei giochi non sarebbe male come tema di discussione!

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před 26 dny +1

      Certe espressioni col tempo diventano comuni e finiscono per fossilizzarsi su un significato che magari è anche improprio. Hai ragione, può essere un ottimo tema di confronto e discussione.

  • @il_narratore
    @il_narratore Před měsícem

    Punto 1:
    Per quanto riguarda il pitch, sono d'accordo con te ma evidenzio un altro rischio: molto di rado, ma succede, in tutte le opere dell'ingegno viene alla luce qualcosa di dirompente e innovativo che fissa nuovi standard e crea, di fatto nuove categorie che prima non esistevano. Se un creativo ragiona solo su centrare una categoria che si incaselli bene col suo pubblico, non innoverà mai. Questo è il rischio di cercare di fare qualcosa che rientri in un pitch, che, sia chiaro, va bene che ci sia e sia anche chiaro ed esaustivo nella maggior parte delle volte. Tuttavia, è creare qualcosa di nuovo, pensare fuori dagli schemi che porta i salti in avanti che l'umanità fa. Quindi, al di fuori di qualsiasi pitch. Se va bene, si crea un capolavoro che segna un'epoca (nel proprio settore). Se va male (la quasi totalità delle volte) nasce solo un prodotto di nicchia, non bene definito, adatto solo per gli stramboidi.
    Punto 2: giochi cooperativi.
    Io, come te, sono scettico sui cooperativi. Penso che sia più divertente e sfidante affrontare persone, e vincere contro il gioco mi dà molta meno soddisfazione che contro avversari umani. Tuttavia, esistono delle eccezioni che dovresti, anzi DEVI assolutamente provare😂.
    Te ne cito 3 in ordine inverso di importanza e di come e quanto potrebbero piacerti:
    1)Le cronache di Avel, perché visto che hai preso, come me, il gioco la spada di ghiaccio (che concordo con te, fa schifo) non puoi non provare questo. Il gioco è molto semplice, è un tower defense, e il target sono i bambini, io ci gioco ogni tanto con i figli, ma è assolutamente godibile anche tra adulti. Almeno qui l'ambientazione si sente eccome!
    2) Spirit Island: beh, io non amo i cooperativi, ma se mi chiedono il mio gioco preferito in assoluto sono incerto tra Dune Imperium e questo. A tutti quelli che mi dicono che non amano i cooperativi, rispondo:

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem

      @il_narratore Grazie per il bel commento!
      Secondo me c'è un po' di idealismo e di romanticismo nel nostro pensare alle opere che "rompono gli schemi". Chi inizia a progettare un'opera dell'ingegno con la volontà di "rompere gli schemi" in genere produce delle idiozie senza senso. Lo sviluppo delle formule e la loro evoluzione avvengono di solito in maniera 'dolce', attraverso piccoli passi di lato anziché per il tramite di momenti di epica rottura. Non credo che pensare a un buon pitch per la propria opera possa limitare l'arditezza dei designer.
      I tre cooperativi che mi suggerisci mi sono stati consigliati diverse volte. Non ho ancora fatto il passo, ma se mai dovrò davvero mettermi a 'studiare' i cooperativi, partirò senz'altro da questi tre :-)

    • @il_narratore
      @il_narratore Před měsícem

      @@Lamascherariposta dopo che la tua esperienza con i cooperativi si ferma con sleeping gods o con la famigerata "spada di ghiaccio" mi sembra quantomeno doveroso😅.

    • @andreafranco8930
      @andreafranco8930 Před 25 dny

      @@Lamascherariposta per i coperativi, mi permetto di suggerire altri due titoli : Paleo e Robinson Crusoe. Però per questi due titoli, bisogna accettare la presenza di un po' di alea.

  • @TheSamar65
    @TheSamar65 Před měsícem

    Si potrebbe ovviare a questo inserendo un PITCH iconografico "globale" sulle scatole, la quale farebbe capire a colpo d'occhio la tipologia del prodotto e poi tranquillamente, gestire la specifica usando una terminologia attraente.

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem

      Eh, ma hai presente mettere d'accordo tutti gli editori su una simbologia condivisa? Non riusciamo nemmeno a metterli d'accordo sulla dimensione delle scatole! :-D

  • @rockgi123
    @rockgi123 Před měsícem

    Bel video. Le descrizioni sulle scatole di giochi sono molto generiche e poco funzionali. Secondo me (come dici anche tu) potrebbero esserci due descrizioni una più per un pubblico generalista e una più tecnica, non sarebbe male. Grazie!!

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem

      @rockgi123 Grazie mille! Sì, va benissimo la descrizione 'aperta': ma mi aspetto che un pitch più tecnico si diffonda sempre di più anche sulle scatole.

  • @giacomobertazzoni9188
    @giacomobertazzoni9188 Před měsícem

    La riflessione che mi sorge è: questa difficoltà nel far convivere precisione e accessibilità nelle descrizioni brevi nel mondo dei giochi da tavolo è dovuta a una qualche peculiarità intrinseca o dipende solamente dalla scarsa diffusione che questo hobby ha rispetto ad altri? Se parlo di un film horror, anche chi ne ha visti pochi se non pochissimi, penso si riesca a fare un'idea di cosa sto parlando. Magari non ha molti strumenti per poterla valutare, però qui si parla più che altro di comprendere da una breve descrizione se un'opera può fare per noi o meno. Stessa cosa se parlo di un romanzo giallo: anche chi legge due libri all'anno ha idea di cosa si tratti, penso.

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      Grazie per il commento! Il punto secondo me è che tema, ambientazione e storia hanno una rilevanza infinitamente maggiore nei prodotti di intrattenimento passivo che non nei prodotti di intrattenimento interattivo. Nel momento in cui tema e storia mi interessano, ho già una buona probabilità di potermi riconoscere nel pubblico di un libro o di un film. Ma per un gioco, sia esso analogico o digitale, cambia tutto: perché un gioco non va solo fruito passivamente, va utilizzato. Quindi entrano in ballo questioni più tecniche: anche in un libro o in un film c'è un comparto tecnico, ma diciamo che è meno rilevante che non in un gioco, almeno per il pubblico di massa.

  • @ilpoetaguerriero
    @ilpoetaguerriero Před měsícem

    Più che agli autori devi fare appello ai dipartimenti di marketing dei publisher e distributori 😂

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      Ah beh certo, ogni tanto dico "autori" ma intendo tutta la squadra che sta dietro a un gioco :-)

  • @gabrieleolivari776
    @gabrieleolivari776 Před měsícem

    Un profano (passatemi il termine) non si orienterebbe comunque con una descrizione generica del tipo "strategico ambientato" perché non vuole dire nulla in ogni caso. Egli si sentirebbe comunque perso in un mondo che non conosce, si dovrebbe fidare di qualcuno più esperto o fermarsi a caso a provare i giochi.
    Tanto vale usare descrizioni "tecniche". Queste non influiranno sui profani ma allontanano gente che comunque non ti comprerebbe il gioco, tenendo invece i tavoli occupati dal target sbagliato e impedendo ai potenziali clienti di provare un gioco a loro adatto, e che magari comprerebbero... Facendo perdere il tuo titolo nell'oceano indistinto delle offerte in una fiera in cui avrai sempre piu di quanto tu non possa provare.

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      Eh, non so decidermi. Sono d'accordo sul fatto che "strategico ambientato" sia sostanzialmente inutile per tutti, sia esperti sia neofiti. D'altro canto penso che "piazzamento lavoratori asimmetrico", per dire, risulti davvero respingente per chi non è del "mestiere". Però può anche suscitare curiosità.

    • @gabrieleolivari776
      @gabrieleolivari776 Před měsícem

      Mi ritengo abbastanza skillato, malgrado tutto non pretendo di sapere tutto: king of the hill, per esempio, non son sicuro di sapere esattamente cosa voglia dire, ma, oh... Io chiedo! Non c'è nulla di male a chiedere una cosa che non sai 🤷‍♂️

  • @soniabalduzzi4478
    @soniabalduzzi4478 Před měsícem +3

    Poveri giochi cooperativi! Snobbati così 😢

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      Ciao Sonia!
      Tranquilla, li snobbo solo io: tutti gli altri (o quasi) li adorano! :-DD

  • @gabrieleolivari776
    @gabrieleolivari776 Před měsícem +1

    ...paradosso insolubile... Non credo. Non c'è alcun paradosso. Stiamo solo mischiando due concetti.
    Il Pitch dici che è fatto per il target specifico, bene. Il target specifico capirà esattamente cosa sto dicendo.
    Se promuovo un titolo per esperti, userò un pitch con termini da esperti. Se propongo Dobble, farò un pitch del tipo "per tutti, rapido, aguzza riflessi e colpo d'occhio"... Che sarà capito dal target per cui il gioco è fatto!

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem +1

      Mumble. Quel che dici presuppone che i giochi pesanti siano per chi è già esperto e che i neofiti debbano per forza passare per i giochi leggeri. Ma non è così: io sono partito direttamente dai pesi medi e il mio terzo gioco acquistato è stato Through the Ages, che giocai quando non avevo idea della categorizzazione delle meccaniche.

    • @gabrieleolivari776
      @gabrieleolivari776 Před měsícem

      Non proprio. Ho detto un'altra cosa. Se voglio promuovere velocemente un titolo per esperti, mi pongo quel target e adatto il pitch. Se un neofita vuole buttarsi su un titolo "spesso" lo capisce subito e se non sa un termine, semplicemente lo chiede, ma sa che sta provando un titolo per esperti. Nessuno credo lo butterebbe fuori dal tavolo, ma si siede in modo consapevole... Quindi anche in questo caso il pitch da esperti ha funzionato nel suo intento.

  • @massimilianoloi4642
    @massimilianoloi4642 Před měsícem

    Concordo con L ipotesi che si tengano tutti vaghi per pescare più acquirenti non allontanando nessuno; qualcuno rimarrà fregato ma a breve termine ho piazzato una copia in più… orizzonte ristretto, ma pochi maledetti e subito. Ottima osservazione sul linguaggio iniziatico, ma come insegni ogni ambito necessità di termini tecnici per comunicare certi concetti, poi uno può compiacersi di un certo settarismo, nel sito della tana però c è un glossario molto completo. Atteggiamenti

    • @Lamascherariposta
      @Lamascherariposta  Před měsícem

      Grazie per il commento Massimiliano! Non so quanto sia efficace la pesca a strascico di acquirenti: se hai un progetto di business che deve durare sul lungo periodo, non è una buona strada.

    • @massimilianoloi4642
      @massimilianoloi4642 Před měsícem

      @@Lamascherariposta certo , dipende dal grado di serietà dell imprenditore. Abbiamo visto che con un certo bum del gdt tra crowdfunding e non molti hanno giocato sporco, altri semplicemente si sono improvvisati. Sempre temi interessanti, bravo!

    • @B.Simone87
      @B.Simone87 Před měsícem

      Ma "fregato" in che senso? Se parliamo di vendite quasi tutti acquistano online dopo aver guardato molto più di una frase generica a proposito del gioco o in fiera dopo averlo provato o conoscendo già almeno a grandi linee di che si tratta o l'autore. Anche prendendo in mano una scatola di un gioco totalmente sconosciuto, un esperto capisce quasi sempre di che si tratta dando un'occhiata al retro.
      Se invece parliamo dell'aver perso un po' di tempo ad una fiera perchè si è scelto un gioco che proprio non è nelle proprie corde pazienza, anzi probabilmente quell'esperienza ha migliorato il giocatore arricchendo la sua conoscenza e consapevolezza.
      Inoltre per uno che viene "fregato", o meglio dire che può sbagliare un acquisto, ce ne possono essere tanti altri che invece quell'acquisto l'hanno fatto proprio per la descrizione generica, magari molti di più. E sono tutti neofiti che poi continueranno ad acquistare, gli esperti raramente acquistano in base ad una frase.