Maria Lai e Grazia Deledda. legarsi all'infinito.

Sdílet
Vložit
  • čas přidán 10. 11. 2021
  • Radici nel loro mondo ancestrale, un filo e una penna tra le mani sono ali per volare lontano, oltre il mare
    Combattono pregiudizi e sparigliano i canoni della letteratura moderna e dell’arte contemporanea, sono anime sorelle, di poche parole, grande pensiero e molti sogni. Minute e gracili fanno pensare alle mitiche janas e come loro liberano potenti e fatate energie, dando voce alle donne della Sardegna più profonda e alla poetica dei loro luoghi nativi, Barbagia e Ogliastra. Qui si incontrano le opere più grandiose di Maria Lai, nelle campagne di Ulassai, lungo i percorsi di montagna verso il miracolo della natura che è la grotta de su Marmuri e dentro il borgo, accanto a quelle di artisti internazionali che hanno voluto celebrarne il genio creativo segnando i suoi luoghi con la loro arte. Lo stesso tributo Maria Lai farà a Grazia Deledda installando a Nuoro, a pochi passi dalla chiesa della Solitudine dove riposa l’unica donna italiana Nobel per la letteratura, la sua ultima opera. Andando via è un percorso nei silenzi pieni di vita delle donne deleddiane, tra luoghi abitati dai miti e leggende millenarie, un mondo poetico che ha nutrito la sensibilità artistica di entrambe.
    La scrittrice nuorese nel ricevere il Nobel disse della sua città: “Ho visto l’alba e il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne, ho ascoltato i canti, le musiche tradizionali e le fiabe, e i discorsi del popolo, e così si è formata la mia arte”. Ma gli intellettuali nazionali storsero il naso, è donna per di più incolta e non purista, scrive in italiano ma da straniera, una lingua ‘sporcata’ si direbbe oggi elogiando questo tipo di scrittura. Non avevano colto il suo linguaggio universale al di sopra dei cliché, la potenza delle sue parole dritte e crude dalla pancia del mondo ancestrale e maschilista della Barbagia. Le pagine di Canne al Vento , Cosima, Cenere, La madre, accesero un grande fermento di pensiero che pervase Nuoro e che oggi si ritrova nel parco letterario a lei dedicato, nei luoghi di avanguardia culturale, come il Man, il museo d’arte contemporanea, costantemente al centro delle nuove espressioni artistiche, e nel museo etnografico, custode delle tradizioni millenarie della Sardegna, così care alle nostre artiste.
    "le grandi cose si dicono in silenzio. Guarda la luna."
    Grazia Deledda aprì il ponte tra la cultura sarda e il mondo. Maria Lai lo percorse ma anche lei fu ignorata dalla critica, la stessa che a distanza di decenni la consacra e riconosce nell’installazione vivente realizzata a Ulassai lo spartiacque dell’arte contemporanea. Arte relazionale, land art, street art, performance collettiva, si è provato a dare un nome alla poetica di Legarsi alla montagna, ma la sua opera è grandiosa, supera la definizione stessa di avanguardia. Un nastro azzurro, simbolo dell’arte lega tra loro le case, un nodo dove c’è amicizia, un pane dove c’è amore, il filo poi corre verso la montagna e il paese rimase così legato per giorni, tra canti e balli collettivi. A Ulassai, che guarda il mare dai suoi maestosi Tacchi, Maria Lai ha lasciato il suo inconfondibile segno di arte artigiana alla cooperativa delle donne tessitrici coi telai di una volta e tantissime opere e installazioni custodite alla Stazione dell’Arte, che è molto più di un museo personale dell’artista, è un viaggio dentro un’anima speciale.
    Sogna sempre perché a furia di sognare i sogni diventano realtà. Maria Lai.
    Maria Lai Ulassai, 27 settembre 1919
    Grazia Deledda Nuoro, 27 settembre 1871
    Trame di donne legate all'infinito.
    Fonte : Sardegna Turismo
    Musica : Erik Satie

Komentáře • 4

  • @pontepolentepontepi
    @pontepolentepontepi Před 2 lety +1

    Molto bello !

  • @andrearomeo9201
    @andrearomeo9201 Před 2 lety +1

    Stupenda storia....ottimo abbinamento musicale....Qual'e' il compositore?

    • @lebenebel
      @lebenebel  Před 2 lety

      Ciao.. Grazie :-) il compositore l ho scritto nelle informazioni.. Lui è un pianista Francese del 1800/900 Erik Satie e precisamente questa composizione si intitola
      Gnossienne no. 1.