🙏 Santa Veronica Giuliani (Cenacolo 09-07-2024)

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  • čas přidán 8. 07. 2024
  • 9 luglio - Santa Veronica Giuliani
    Nacque a Mercatello, nel Ducato di Urbino, ultima figlia di Francesco Giuliani e Benedetta Mancini. La coppia aveva avuto sette figlie femmine, tra le quali Orsola e due sue sorelle intrapresero la vita monastica. La madre morì quando lei aveva solo sette anni. Entrò nell'ordine delle Clarisse cappuccine nel 1677 a 17 anni, cambiando il nome da Orsola a Veronica per ricordare la Passione di Gesù.
    👉 Nel 1716 diventò badessa del monastero di Città di Castello. Scrisse il Diario, Il tesoro nascosto, pubblicato postumo (l'edizione più nota è quella a cura di Pietro Pizzicaria del 1895), nel quale racconta la propria esperienza mistica. È considerata fra le più importanti contemplative-penitenti che il mondo occidentale abbia avuto. Da lei si può apprendere la mistica della riparazione.
    I fenomeni mistici che in lei si verificarono furono controllati a lungo e severamente dalle autorità competenti. Insomma, di proposito, fu trattata come una folle, una simulatrice e una bugiarda. Il Vescovo al Sant'Ufficio non poté fare altro che scrivere: "Veronica obbedisce ai miei ordini nella maniera più esatta e non mostra, riguardo a questi duri trattamenti, il più leggero segno di tristezza, ma al contrario, una tranquillità indescrivibile e un umore gioioso". Dal 1695 al 27-2-1727, nonostante la grandissima ripugnanza che provava, la santa scrisse, senza rileggerle, in un Diario le fasi e le esperienze della sua vita interiore per obbedienza al vescovo.
    👉 Dopo che Gesù elevò Suor Veronica al suo mistico sposalizio, fu soddisfatta nella sua ardente brama di patire per Lui. In modo misterioso, ma reale e visibile, sperimentò a uno a uno tutti i martiri e gli oltraggi della sua Passione. Di continuo esclamava: "Le croci e i patimenti son gioie e son contenti". Giunse a dire: "Né patire, né morire, per più patire". Accoratamente diceva a Gesù: "Sitio! Sitio! Ho sete non di consolazioni, ma di amaritudine e di patimenti". Si può dire che fin dall'infanzia pregasse: "Sposo mio, mio caro bene, crocifiggetemi con Voi! Fatemi sentire le pene e i dolori dei vostri santi piedi e delle vostre sante mani... Più non tardate! Passate da parte a parte questo mio cuore".
    A queste sofferenze univa di continuo indicibili penitenze, accesissime preghiere per la conversione dei peccatori. "M'ha costituita mediatrice fra Lui e i peccatori. Questo è il primo officio che Iddio mi ha dato" scriveva. Continui suffragi offriva alle anime dei defunti. Confidò nel Diario: "Mi ha promesso Iddio la grazia di liberare quante anime voglio dal Purgatorio". Aveva continuamente presenti al suo spirito pure i bisogni di tutta la Chiesa e specialmente dei sacerdoti. Sottomessa sempre in vita ai superiori, la santa volle morire il 9-7-1727, dopo 33 giorni di malattia, appena il confessore, Padre Guelfi, le disse: "Suor Veronica, se è volontà di Dio che l'ordine del suo ministro intervenga in quest'ora suprema, vi comando di rendere lo spirito". Quando morì era badessa da undici anni. Nel suo cuore verginale furono trovati scolpiti gli emblemi della passione così come li aveva descritti e persino disegnati per ordine del confessore. Il suo corpo è venerato sotto l'altare maggiore della chiesa delle Cappuccine in Città di Castello. Pio VII la beatificò il 18-6-1804 e Gregorio XVI la canonizzò il 26-5-1839.
    Preghiera: 🙏Dal trono di gloria ove per la pianezza dei meriti foste sublimata, nostra amabile Santa Veronica, degnatevi ascoltare la umile e fervente preghiera che, stretti nelle buone battaglie, vi rivolgiamo. Lo Sposo divino che tanto amaste e per il quale tanto soffriste ascolterà un solo palpito del vostro cuore che tante volte avvicinò al Suo e un semplice gesto della vostra mano, come la Sua, ferita dalle stimmate della passione. Dite voi al Signore le grandi necessità dell'anima nostra, tanto spesso arida, tentata e indolente. Dite quello che ci angustia in questo momento... Ditegli come un giorno: "Signore, con le vostre stesse ferite v'invoco; con il vostro stesso amore; se le grazie chieste verranno ad accrescere questo Vostro amore in chi lo aspetta, ascoltatemi, o Signore, esauditemi, o Signore".
    O cara Santa, vera immagine del Crocefisso, la vostra preghiera non sarà delusa, e noi, ancora una volta, potremo benedire il vostro nome ed il vostro patire che vi dette tanta luce di gloria e tanta potenza d'intercessione. Così sia. 1Pater, Ave e Gloria...
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