Intolleranza al Lattosio

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  • čas přidán 8. 09. 2024
  • L'intolleranza al lattosio è una delle più diffuse al mondo e, assieme alla celiachia, l'unica diagnosticabile: la conosci? Guarda il video!
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    Oggi parleremo dell'INTOLLERANZA AL LATTOSIO, una condizione fisica caratterizzata dall'impossibilità di digerire lo zucchero del latte. Prima di iniziare la descrizione dell'intolleranza al lattosio, cerchiamo di riassumere brevemente cosa significa la parola INTOLLERANZA, e che cos'è il LATTOSIO.
    Per INTOLLERANZA, o meglio, INTOLLERANZA ALIMENTARE, si intende l'IMPOSSIBILITA' di digerire uno specifico nutriente. Tale predisposizione, se ignorata, può innescare una reazione TOSSICA caratterizzata da alcuni sintomi GASTRO-INTESTINALI di tipo DOSE-DIPENDENTE. L'intolleranza alimentare NON E' UN'ALLERGIA!!! La quale, al contrario, prevede SEMPRE l'innesco di una reazione IMMUNO-MEDIATA e NON è DOSE-DIPENDENTE.
    Il lattosio è uno ZUCCHERO DISACCARIDE, ovvero un OLIGOSACCARIDE composto da DUE UNITA' DIFFERENTI: una di GLUCOSIO e una di GALATTOSIO. Questi due MONOMERI sono uniti da un vincolo chimico di tipo BETA 1-4 GLICOSIDICO, che dovrebbe essere SCISSO nella digestione INTESTINALE o nella fermentazione BATTERICA.
    Il lattosio è lo zucchero tipico del latte e di certi suoi derivati. In realtà, non tutti i sottoprodotti del latte contengono dosi CONSIDEREVOLI di lattosio. Di solito, quelli lungamente fermentati e stagionati possono giovare dell'azione idrolitica batterica e ne sono QUASI totalmente privi, mentre i FRESCHI e POCO (O PER NULLA) fermentati (detti LATTICINI) NE apportano quantità significative.
    L'intolleranza al lattosio NON è una malattia, ma piuttosto una CONDIZIONE FISICA! Si tratta della carenza di un ENZIMA INTESTINALE di tipo IDROLASI-DISACCARIDASI SPECIFICO: ovvero la BETA-D-GALATTOSIDASI, più comunemente detta LATTASI! Non a caso, il termine scientifico dell'intolleranza al lattosio è IPOLATTASIA. La lattasi è un vero e proprio CATALIZZATORE BIOLOGICO e si trova sull'ORLETTO a SPAZZOLA degli ENTEROCITI (ovvero le cellule della mucosa) posti all'estremità dei VILLI del PICCOLO INTESTINO. Se un soggetto che NON possiede abbastanza lattasi (ovvero MENO del 50% del necessario) assume troppo lattosio rispetto alla PROPRIA capacità digestiva, questo NON viene digerito ed innesca una sintomatologia che vedremo nelle prossime diapositive.
    La lattasi è TIPICAMENTE espressa nell'intestino del bambino fino al 6° mese di vita. In seguito, può CALARE fino a scomparire, o PERSISTERE a concentrazioni inferiori MA per tutta la vita. Questa VARIABILE dipende da molti fattori, tra i quali: ereditarietà, soggettività, gruppo etnico e mantenimento del trofismo enzimatico (in pratica, è come se gli enzimi debbano essere tenuti in "allenamento"). Le popolazioni che CONSERVANO maggiormente la lattasi sono quelle che colonizzano il Nord-Europa, mentre la media globale documenta preservamento dell'enzimai età adulta che si aggira intorno al 30%. Ciò significa che circa il 70% della popolazione dimostra una NON PERSISTENZA della lattasi... anche se FORTUNATAMENTE una buona parte di queste persone NON avverte i caratteri clinici specifici. L'intolleranza al lattosio può manifestarsi in 3 modi differenti, ovvero: forma CONGENITA, forma PRIMARIA e forma SECONDARIA. La forma congenita colpisce fin da subito il neonato e si manifesta con DIARREA ACQUOSA, malassorbimento e ritardo nella crescita. La forma primaria, anch'essa geneticamente determinata, è la più comune e si basa sulla perdita dell'enzima nel corso della vita. La forma secondaria può avere diverse cause scatenanti, tra cui: il morbo di Crohn, la celiachia, l'esposizione radioattiva, le reazioni autoimmuni, certe infezioni, certe cure farmacologiche e certe condizioni post-chirurgiche. Poi, è fondamentale sottolineare che alcune delle forme di intolleranza al lattosio secondaria possono essere di tipo TRANSITORIO, ovvero si interrompono al momento della risoluzione patologica primaria; un esempio classico di questa intolleranza periodica è l'ipolattasia da gastro-enterite virale o batterica.
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