Maurizio Bettini - Conversazioni Serali - Narrare il mondo classico
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- čas přidán 3. 05. 2012
- Maurizio Bettini (Bressanone, 1947), filologo e antropologo, è uno dei più importanti studiosi del mondo classico. Insegna Filologia Classica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena, dove ha fondato il Centro «Antropologia e Mondo antico». Dal 1992 tiene regolarmente seminari presso il Department of Classics dell'Università della California (Berkeley). Cura la serie «Mythologica» presso la casa editrice Einaudi e collabora con la pagina culturale de "La repubblica". Gli ultimi libri della sua sterminata bibliografia sono: C'era una volta il mito, Sellerio, 2007; Voci. Antropologia sonora della cultura antica, Einaudi, 2008; Alle porte dei sogni, Sellerio, 2009; Il ritratto dell'amante, 2009; Per vedere se, Il Nuovo Melangolo 2011; Contro le identità. Tradizioni, identità, memoria, Il Mulino 2011. È anche autore di narrativa: l'ultimo romanzo è Autentico assassinio, Nottetempo, 2007.
Commenti assurdi. Molto interessanti le riflessioni di Bettini e questa relazione tra Antropologia culturale e antichità.
quando questa ragazza ha detto degli autori classici che risalivano a ''milioni di anni fa'' ho avuto un brivido lungo la schiena
Però è davvero carina
Anche lui però rimastica sempre li stessi cliché! Non si rende conto in quale mondo vive! Rileggere l'antichità con il buonismo pseudo illuminista volendo impersonare la massima tolleranza per proporre l'eliminazione delle proprie radici! Il folle concetto dell'imposizione di un credo "laico" come un credo religioso! Ha idee molto confuse!
Mi aspettavo che contraddicesse il professore con un oramai classico: “Questo lo dice lei”!
Il fatto che la ragazza dica che Virgilio ecc sono di "milioni di anni fa" e che le crisi economiche romane riguardavano "la pioggia, la terra" mi fa credere che lei pensi all'uomo di Neanderthal più che all'uomo romano
Alla Luiss? 'Nnamo bene....
Appartenenza , questa è la parola che descrive l'atteggiamento dell'uomo in tutte le epoche e che crea casini inimmaginabili. Appartenenza alla nazione, a un gruppo sociale, ad'un'idea, ad'una squadra, ad una corrente filosofica, ad un genere . Questa interessa agli uomini, l'uomo vuole la congregazione e crea confini e barriere
Credo che si debba partire riguardo alla prima strofa dell'inno di Goffredo Mameli dal luogo in cui l'ha scritta, una trincea , se non partiamo da questo presupposto non capiremo la visione.
Il ribollire del sangue dentro una trincea era spinto dall'idea di non volere vivere più una condizione di precarietà in cui si trovavano , usa il termine fratelli non figli d'Italia altrimenti non ce ne sarebbe stato bisogno.
Ma quale trincea? Lo scrisse a casa sua a Genova nel 47 e lo mandò a Torino, da Novaro, davanti a casa mia, che la musicò, c'è anche la lapide... A meno che non si fosse scavato una trincea in giardino, per scrivere... Mameli morì si due anni dopo a Roma combattendo, forse per baionetta amica, nel contesto degli scontri tra insorti repubblicani e truppe francesi. Il 47 fu un anno 'tranquillo' , anzi assolutamente no, di preparazione al 48, ma senza trincee...
Limitare i bisogni: ormai unica possibilità per il genere umano di sopravvivere nel futuro.
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Questo divulgatore esercita una professione in nome di un'idea che ha in se il massimo dell'intolleranza!
Questa ragazza non conosce vergogna, sono esterrefatto dalle sciocchezze e che dice e dal pressappochismo che le anima
l antico non sei te..
Tu...soggetto!
Che stronzate a 54:20
Perchè?
lo studio della grammatica e della lingua è troppo invadente nel liceo classico, va bene per chi vuole diventare filologo o prete ma è molto più interessante la cultura antica
La lingua è funzionale per capire una società o in generale un popolo: non si può conoscerlo veramente senza studiare un mezzo che usavano tutti i giorni
L'"impero del latino" sta finendo perchè la cultura si evolve? A me pare si stia impoverendo, dato che bisogna essere consapevoli, che non ci sono nuove fonti di cultura. Si taglia , ma è ben diverso e soprattutto, mirato.
Indipendentemente da chi l'abbia scritto il nostro è uno degli inni più brutti del mondo.
Quanta ignoranza sentire parlare così della fede.e questo propone addirittura di profondere e diffondere nelle scuole la blasfema idea di una sorta di ecumenismo ,al fine naturale di minare la eventuale professione di fede cristiana dell'alunno.
Ma questo commento è serio o i troll sono arrivati pure sotto i video di Bettini?