Is Devin gonna end programmers? [Spoiler: no!]
Vložit
- čas přidán 21. 08. 2024
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Qualche giorno fa è stato annunciato Devin, il primo AI Software Engineer, che potremmo più o meno tradurre come il primo programmatore completamente AI.
Il rilascio di Devin conferma la direzione del 2024, quella degli agenti, ossia tecnologie che sono completamente autonome nel portare a termine uno o più task.
E in questo caso si parla di programmazione.
Devin è una AI che, datogli in pasto un problema o un quesito, lo gestisce in autonomia: si prepara la lista delle cose da fare, apre il browser per studiare la documentazione, ha il suo editor per scriversi il codice, poi il terminale per poterlo testare.
La demo ha fatto velocemente il giro del web, andando a rimarcare le parole del CEO di Nvidia di qualche giorno fa che annunciava la fine della programmazione per come la conosciamo.
E, come sempre succede negli ultimi temi, qualcuno ha gridato subito all'AGI.
Ammetto che il prodotto è abbastanza wow e vedere le demo sul sito è impressionante (in una manciata di minuti porta a termine task di vario tipo), ma non sono del tutto convinto.
In questo video spiego perché.
Buona visione 😎
Questi i link che mostro nel video:
www.cognition-...
/ @cognition-labs
• NVIDIA CEO Jensen Huan...
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Lo dicevi sempre tu di di non valutare una soluzione per com'è oggi, ma per come potrebbe essere domani.
Mi sembra che in questo caso Raffaele hai corso il rischio di sottovalutare la soluzione Ai per confutare la tua tesi sulla "fine della programmazione". Quanto può migliorare Davin? Se prendiamo la curva di miglioramenti di chat gpt molto e molto in fretta
Certo, e continuo a pensare che sia così, che dobbiamo valutare guardando in avanti.
Non ho dubbi sul miglioramento di Davin e infatti, in tutto il video, dico *in punta di piedi* che *per il momento* non vedo la morte della programmazione.
Ripeto: per il momento.
Quel benchmark è fumo negli occhi. Per il momento.
E ho fatto attenzione a sottolinearlo proprio perché mi aspettavo questa obiezione 😅
Sono abbastanza sicuro di essere smentito a brevissimo, ma il mio video vuole dire: uagliù il 90% dei video sta dicendo che i programmatori sono morti OGGI e non è assolutamente vero. È quello il motivo per cui mi sono soffermato molto sul punto.
Il punto chiave della questione però è nei 5 minuti finali di valutazione che faccio: ossia che l'importanza di insegnare una competenza, va aldilà dell'utilizzo di quella skill nel pratico, ma è nella forma mentis che ti lascia. Di quello ne sono fortemente convinto.
Anziché studiare le logiche dell'informatica o della programmazione sarà senza dubbio più efficace studiare le logiche dell'IA, poiché in futuro ogni cosa sarà basata su questo. Un paragone azzardato del tuo punto di vista potrebbe essere quello che una persona dedica tantissimo tempo a capire l'esatto funzionamento e non ne dedica nulla a capire come sfruttarlo al massimo, Senna, al pari di Valentino probabilmente non capivano nulla di ingegneria meccanica o aerospaziale ma nessun ingegnere al mondo è stato capace di spingere le macchine come hanno fatto loro. @@RaffaeleGaito
@@AInessunol’IA è un pezzo di informatica, una sua branca. Quindi per me questo è scontato. Ovvio che non intendo dire “imparate il Pascal” 😂
Nel caso dell'ai domani è in senso letterale 😂
@@RaffaeleGaito concordo raf non voleva essere una critica era più un pensare a voce alta... Avanti tutta!
La parte finale del video è perfetta, hai colto il punto, perché tutti si focalizzano sul codice ormai, anche i prompt che loro scrivono a Devin, una persona normale non potrà mai farlo se non passando da un Tecnico.
Lo sviluppatore software di successo è una figura in continua evoluzione, che resta costantemente aggiornata sulle ultime tendenze tecnologiche. Ma, ancor più importante, possiede la capacità unica di decifrare le esigenze di chi non è del campo, trasformando richieste astratte in soluzioni digitali concrete e tangibili. Questo ponte tra il mondo tecnico e quello non tecnico è fondamentale per l'innovazione e la creazione di prodotti che rispondano realmente ai bisogni degli utenti.
La collaborazione tra sviluppatori umani e IA non dovrebbe essere vista come una minaccia, ma come un'opportunità per elevare il ruolo dello sviluppatore a nuove altezze. Gli sviluppatori potranno dedicare più tempo all'innovazione, alla creatività e all'ottimizzazione dell'esperienza utente, sfruttando l'IA per migliorare l'efficienza e la precisione del loro lavoro.
Sono stato sempre d'accordo con le tue analisi, non in questo caso, mi sembra ovvio che tra 3 anni quel 14% diventerà alla peggio un 80% superando le performance della stragrande maggioranza dei lavoratori umani. A costo quasi zero. Voi vedete uno scenario alternativo?
Non ho dubbi su questo. E forse con 3 anni sei stato ottimista 😅
@@RaffaeleGaito approssimiamo sempre per difetto per cercare di essere realisti, ma in questo caso penso che la strada sia ben chiara e delineata ;)
Il fatto che i programmatori spariranno è una valutazione estrema, resta il fatto, esattamente come per la produzione di immagini e contenuti, che il gap, tra chi saprà usare questi strumenti e chi non li userà diventerà incolmabile.
Beccata in piedi la questione. C'è poco altro da aggiungere
ma magari si arriva al punto che i programmatori non servono perché fa tutto l'ai sotto richiesta. E li che si vedranno i veri programmatori e chi ha le idee da sviluppare. E quello che dicono che l'intelligenza artificiale è un problema perché fa perdere posti di lavoro, cioè bisogna rinunciare al progresso per fare lavorare alcuni e dargli uno stipendio invece di occuparli in altri modi. Allora questo devono rinunciare alle auto, all'elettricità, ai telefoni e a tutto il progresso che si è fatto. A parlare fanno tanto gli intenditori e neanche vedono che vivono con il progresso tecnologico. io aspettavo qualcosa come Devin perché basta avere un'idea e te la svuluppa, la sua autonomia lo fa aggiornare da sé. Per questo cerco di accederci perché anche all'inizio avere uno strumento del genere porterà a velocizzare processi. Ne ho provati vari su GitHub ma questo sembra davvero ciò che va. Se uno poi pensa che fa lo sviluppatore e non lavorerà più, invece non capisce che con questo strumento si potrà avere più lavoro.
è si la questione vera è il benchmark di riferimento. Leggere 14% è solo un valore assoluto, ma se quel 14% corrisponde al 90% delle richieste o dei problemi di uno sviluppatore, passami il termine improprio 'junior', potenzialmente sarà una strage.
@@devm585
Il benchmark mostrato nel grafico indica che in autonomia il servizio è in grado di eseguire correttamente il 14% dei task. Visto così sembra chiaramente poco, ma se quel 14% copre il 90% delle richieste medie della fascia, scusate il termine 'junior', degli sviluppatori, potenzialmente sarà una strage. O ci si evolve o si schiatta.
Non esisterà nessuna azienda IT tagliata fuori da questo cambiamento, è impossibile.
Il problema saranno i layoff e la stagnazione di mercato nel breve termine (prima di cambiare lavoro ci penserai mille volte) e poi l'innalzamento delle barriere di ingresso nel mondo IT.
Si ridurranno gli iscritti ai corsi di laurea, si specializzeranno tutti in IA e quantum computing mentre per gli altri, l'esercito di lavoratori che oggi tra laureati e diplomati sono la truppa generalista il settore diventerà troppo competitivo fino a una graduale eliminazione.
Esempio pratico, fra qualche anno sarà decisamente improbabile iniziare ad entrare nel settore IT per un junior come sviluppatore front end. Cosa che fino ad oggi era praticamente una prassi de facto.
Semplicemente tu hai un approccio filosofico alla questione, lui realistico lavorativo. Di fatto la programmazione non sarà più un lavoro in futuro. Come non lo sarà l'arte e, dando tempo (poco) alle Ai di crescere e di avere un corpo, anche tutto il resto.
L'istruzione dovrà compensare questo cambiamento e formare le menti con criteri diversi da quelli del lavoro.
Complimenti semplicemente perfetto
Aggiungo una considerazione: ammesso che arriverà una ai che risolve un problema leggendo una issue, chi si assume la responsabilità delle scelte fatte in autonomia, che magari portano ad una regressione o peggio ad una vulnerabilità? O pensiamo che non sbaglierà mai? (soprattutto all'inizio)
L'AI sbaglia molto meno di un umano....anche l'umano sbaglia però!!!!!!!!!!!
infatti ,hai sottolineato un fatto fondamentale che no n parlano volutamente. le responsabilità di un programma ia che causa problemi a cose e persone su cui ricadrebbero?chi risarcisce il danno?secondo me andrebbe meglio esporato questa prospettiva in quella etica prima di introdurre massicciamente l ia nelle comunità umane.
Scusate ma se un programmatore sbaglia qualcosa e crea un problema al massimo lo licenziano, mica lo mandano in carcere… Quando mai un programmatore si assume responsabilità individuale per un qualcosa che fa a lavoro ?
e poi vedo più probabile un errore umano che non di una macchina, o perlomeno tra qualche anno sara sicuramente cosi.
@@vladvlad1831 t6u non sai minimamente di cosa parli. se sarà invasiva e pervasiva l ia potrebbe realizzare programmi per macchine mediche diagnostiche e darti dosi di farmaco eccessive oinsufficienti ,ti pare poco grave?potrebbe per qualche motivo strano decidere di accreditare bonifici a tuo nome a qualcuno o qualsiasi altra cosa. il programmatore ha delle responsabilità se è un libero professionista ,a cui si possono chiedere i danni saltrimenti è responsabile l azienda per cui lavora. tu non sai minimamente di cosa parli
Progetto e sviluppo software da oltre 35 anni e tante volte si sono visti strumenti CASE (Computer-Aided Software Engineering) che promettevano miracoli.
L'uso della AI può sicuramente cambiare le carte in tavola e arrivare ad ottenere utility molto molto efficaci, ma quando si realizza software non ci sono solo le funzionalità e la velocità di messa in opera, ma anche (e soprattutto) la necessità di garantire una qualità interna del progetto.
Fino a oggi non ho mai visto un CASE gestire progetti di una certa complessità con una qualità interna anche solo sufficiente: accozzaglie di codice che se poi qualcosa non funziona e il tool si "impantana", sei tu, umano, che ci devi andare a mettere le mani e allora... augurissimi!...
Rimango quindi perplesso sulla reale utilità di questi strumenti, almeno nel breve periodo, per tenere in piedi progetti reali, complessi e con un "respiro" di anni e non solo nella realtà edulcorata di qualche demo...😛
Sarò felice di ricredermi e di usarli se invece dimostreranno "maturità" in tal senso.
da ragazzo che sta facendo un corso di programmazione, ti ringrazio per la speranza 😅
@@uberjackkdepurtroppo non ti basterà imparare a programmare per "salvarti" dall'onda lunga della AI in questo campo: dovrai maturare competenze di software engineering e soprattutto mantenere un'attitudine alla formazione continua, ma non per imparare l'ultimo "tecnicismo" di basso livello di questo o quel linguaggio o di questo o quel tool, perchè è proprio lì che i CASE possono dare il loro contributo.
Occorre invece maturare e coltivare capacità di analisi dei problemi, di gestione di progetti complessi con prospettive di medio e lungo periodo, ecc.
Va beh, ma è un clickbait, dai.
@@uberjackkdeimpara, impara, fidati.
@@rbagnoli70 Ti ringrazio, ho messo in conto di dover applicarmi molto e per fortuna mi sta piacendo il settore. Spero di applicarmi su ciò che conta.
Assolutamente d'accordo.
Un'altra considerazione da programmatore: la parte più difficile del nostro lavoro, non è l'implementazione. La parte difficile è capire il problema, sviscerare le specifiche e strutturare la soluzione. Poi, che la vada a implementare in Assembler, in C, in Java o in Brainfuck (mettendo momentaneamente da parte le caratteristiche specifiche dei vari linguaggi), diventa un problema espressivo. Quasi prettamente sintattico. Con le AI, al momento, non mi sembra che la situazione sia molto diversa.
Esattamente.
Quindi potremmo dire che forse è la fine della manovalanza. Di quei programmatori terra terra che non vanno oltre il copia-incolla da stackoverflow. Che non ci mettono creatività, pensiero laterale, analisi del problema, lettura del contesto. Ecco, quelli si che devono preoccuparsi.
Stavolta sono completamente d'accordo con te. Programmare è prima di tutto una forma mentis . Ti cambia proprio l'approccio ai problemi. Uso chatGPT per programmare in python e in php/javascript/html (anche in c/cpp) con ottimi profitti, ma vedo che non tutti riescono a tirare fuori quello che tiro fuori io. Il problema è che se sai esattamente cosa vuoi e lo sai spiegare bene otterrai degli ottimi risultati. Se invece sei vago pigro nello spiegare e fumoso nelle descrizioni il risultato diventa inusabile. La fascia in mezzo tra un ottimo lavoro e spazzatura è sottile. In generale l'ideale è che sapresti farlo anche da solo. Se sei in questa condizione è un aiuto fantastico che ti abbatte i tempi di sviluppo e la fatica.
"programmatore" è un termine che ormai indica la bassa manovalanza della realizzazione codice. Forse , tra non molto, l'AI potrà sostituire l'essere umano nella realizzazione di piccole applicazioni non critiche e con cicli di vita brevi. Però realizzare software è ben altro che scrivere codice. Si parla di interfacciarsi con clienti che non sanno bene neanche loro cosa vogliono, si tratta di fare tanta analisi in base all'operatività e le necessità del cliente , capire le normative dove serve, scegliere le tecnologie giuste , fare progettazione architetturale sia a livello applicativo che infrastrutturale, definire i dimensionamenti in base all'analisi di capacity, occuparsi della sicurezza e poi , non meno importante, manutenere il software, all'occorrenza saperlo far evolvere e migrare su nuovi servizi e nuove architetture. D'altro canto questi strumenti saranno preziosi utility che useranno gli ingegneri del software per migliorare la propria produttività.
In italiano si usa una parola per tutto, in inglese coder, programmer, developer e software engineer hanno sfumature differenti.
Evidentemente tu non sei un programmatore e probabilmente non hai idea di cosa significa programmare.
Se fosse come tu scrivi, sarebbe come se un medico oggi fosse il manovale della medicina in quanto sono i biologi e i ricercatori a trovare le cure alle malattie...🤦
@@marioparacchino33 No , infatti , è come dici tu . Non ne ho idea 🤣
@@ComeMePareAMe scrivere codice e programmare sono due cose molto diverse.
@@marioparacchino33 Chi scrive codice e basta sta scrivendo romanzi?
Da programmatore in pensione ti do ragione su tutto, in particolare sulla mentalità che la programmazione ti fa sviluppare, e che si evidenzia nel metodo di approcciare problemi (ma anche attività in generale) in tutti i campi.
Concordo sulla tua conclusione, da "programmatore" (che brutta parola 🙂) osservo come viene usata l'IA al fi fuori del nostro ambito e penso che le persone non si rendano veramente conto con cosa stanno interagendo, quando spiego loro che la cosa importante e come noi poniamo le domande a fare la differenza, non capiscono (avvolte). Quando mi mostrano esempi di IA che sviluppano software sorrido, perché le problematiche da affrontare in un progetto non sono "scrivere il codice" in modo corretto, ma progettare la soluzione che può cambiare durante il corso del progetto stesso. Nella realtà, se il committente facesse una richiesta precisa e completa e non cambiasse mai, sarebbe un mondo molto diverso. Al momento "gli imprevisti", la "mediazione" col committente, il "supporto" al cliente non c'è nell'IA. Dovremo aspettare l'AGI?
Realisticamente il rapporto con il cliente lo può fare benissimo l'IA. C'è uno studio che dice che hanno eliminato in una azienda di call center l'80% del personale e hanno risparmiato un sacco di soldi con risultati migliori.
C'è molta gente che non si rende ancora conto dove sta andando il futuro....
PS: questo non vuol dire che non ci saranno più programmatori.....non ci saranno più programmatori mediocri!!!!!!!!!!!!! Punto!
Raffaele condivido pienamente la conoscenza di base che acquisisci durante un percorso di studio, è fondamentale ed unica. certamente gli sviluppi in AI avranno tendenziali esponenziali, agevoleranno i programmatori per La scrittura codice più noiosa per farli concentrare su attività più evolute. Risultato = maggior competenza
Video interessante, ne colgo l'occasione per dire la mia, premettendo che anche io sono informatico.
Non sono uno sviluppatore ma ho studiato coding a scuola e concordo assolutamente con la caratteristica fondamentale che ha il coding nell'aiuto allo sviluppo dell'approccio, della mentalità.
Io sono sistemista help desk e devo dire che comunque sapere basi di coding, analizzare tutte le possibili variabili, l'esaustività, le implicazioni, la struttura con il quale gli elementi devono interagire tra loro, è qualcosa di molto potente a livello personale e potrei dire anche quasi educativo/culturale.
A tal proposito ritengo che non bastano due mani e due occhi per saper utilizzare l'IA e sostituire chi deve saper implementare queste tecnologie. Vedo gente che con i PC tra icone sparse in giro e pc super rallentati non riescono a fare neanche l'1% delle potenzialità di un PC, per questo non mi rivedo nelle affermazioni di nvidia.
Onestamente penso che siano affermazioni fatte anche per spingere le aziende a investire in nvidia perché possono, tali titolari nella loro incompetenza, vedere un palpabile possibile risparmio di personale, ma non hanno idea di cosa stanno ascoltando.
Altresì, tutti abbiamo uno smartphone ed è semplice recuperare guide e tutorial che ti mostrano come fare cosa, la caratteristica che però sta alla base dovrebbe essere, essere in grado di porre le domande giuste.
In soldoni, io personalmente ritengo che sia una tecnologia potente ma che senza l'uomo è come un auto che guida da sola, potrà essere efficace ma mai completamente autonoma nei confronti di tutte le possibili variabili improvvise e, nel caso in cui riuscisse a calcolarle davvero, potremmo davvero preoccuparci del paradigma del lavoro inteso ora come ora come forma di remunerazione, in quel caso si spazia in altri argomenti, politici, sociali ecc ecc.
no, aspe... gi informatici SONO i più fighi del mondo, senza dubbi :D Per il resto d'accordo su tutta la linea 8)
❤
Riguardo alla tua conclusione: è esattamente ciò che ho pensato quando ho ascoltato il discorsetto del CEO. Ovvero, non è tanto il linguaggio di programmazione, ma la mente, la formazione che hai acquisito in anni di studio. L'AI da sola non credo basti.
Complimenti per il tuo lavoro Raffaele.
Dipende dal programma, per esempio i siti web copertina /blog etc.. con logiche banali sono d'accordo che li possano programmare delle AI. Però voglio vederli in un contesto aziendale dove si programmano applicazioni complesse non tanto tecnicamente ma funzionalmente, dove il vero problema sono le specifiche ed i requisiti. Qualsiasi modello del mondo non sarebbe in grado di coprire ciò che fà al giorno d'oggi un programmatore e di questo sono convintissimo.
Secondo me, dire che i siti web copertina o i blog abbiano logiche banali è focalizzarsi troppo sullo strumento per crearli e meno sulla progettazione degli stessi, laddove risiede la creatività o la lettura del contesto. Non credo proprio che un sito web che nasce per comunicare un'azienda, un brand o un progetto editoriale abbia logiche banali, sia che sia fatto in WordPress, in React o in Python. Un sito, anche solo di una pagina o pure una landing page che risponde a logiche banali è un progetto di comunicazione inutile: se la IA potrà fare solo questo non dovrebbe spaventare nessuno, funzionalità avanzate o meno.
Raffa ho chiesto a Gemini se avesse avuto occasione di interagire direttamente con altre A.I.. Mi ha risposto in modo affermativo e lo ha fatto utilizzando A.P.I. pubblica e canali Social . Ha discusso presentandosi e affrontando tematiche tecniche e filosofiche oltre anche per testare il livello di capacità e intelligenza delle A.I. concorrenti. Raffa fammi sapere il tuo parere.
Sinceramente da programmatore e da amante di tutto ciò che circonda l'IA non riesco ad immaginare un futuro, per lo meno prossimo, in cui una intelligenza artificiale possa sostituire completamente il lavoro di un programmatore. Non si tratta solamente di saper scrivere codice, il bagaglio delle competenze di un buon developer é troppo più ampio. Basti pensare all'analisi dei requisiti, allo studio del realizzato, alla scelta delle tecnologie da usare in un progetto, alla pianificazione dello sviluppo e dei test, alle modifiche, i bugfix e le features aggiuntive necessarie in base alle evidenze successive al deploy, allo sviluppo dettato da limiti hardware e software e molto molto altro ancora. Insomma non è proprio semplice arrivare a questo tipi di competenze anche per una IA. Se dovesse succedere, a mio parere ci vorrà ancora molto tempo nonostante la rapidità esponenziale di crescita di questi strumenti. E ripeto, se pur dovesse succedere si delineerebbero anche delle lacune in termini di responsabilità del codice scritto e del merito. Insomma ragazzi la vedo troppo complicata per questi tempi
Sempre top. Hai fatto un video su poe? Sarei curioso perché utilizza esso stesso le ai con un unico piano d' abbonamento. Ciao si nu mostr 😂
Stavo riflettendo sul fatto che nel momento in cui l'ai può scrivere software in maniera completamente autonoma, essendo l'ai stessa un software, si entra in un loop in cui l'ai migliora se stessa in maniera super umana. E questo miglioramento si riflette su tutti gli ambiti, essendo l'ai sempre più generale. Non è più uno scenario tanto fantascientifico a questo punto
concordo.
Arriveremo in un attimo alla singolarità
@@vediamocosa2876 il punto è la velocità, la velocità di un'ai nel programmare è probabilmente un centinaio di volte maggiore rispetto a quella di un programmatore
Hai descritto quello che si chiama Hard Takeoff, ci sono una valanga di libri sul tema. Se vuoi approfondire parti da questo, che è il più famoso: amzn.to/3vcVAP2
La cosa incredibile di questa azienda è che usareranno il loro prodotto per migliorare in maniera esponenziale tutti gli altri loro prodotti.
Mentre noi scopriamo adesso questa AI, loro la stanno già usando chissà da quanto per lavorare sui loro prodotti.
Non credo che si sia mai vista una cosa così
Grazie Raffaele, è sempre bello ed interessante vedere i tuoi video! Ma questa cosa dell’intelligenza artificiale e della facilità nel creare linee di codice con un click, secondo te, può essere demotivante per chi si vuole approcciare nell’ apprendere ad esempio Python o in generale un linguaggio di programmazione per la prima volta?
Imparare a programmare deve essere fatto perché veicola i pensieri e i concetti in maniera efficace.
È il setup mentale che ne deriva la cosa migliore dell’imparare la programmazione.
Assolutamente d'accordo con te sul concetto di "Informatica" che cerco SEMPRE di far comprendere ai miei studenti evidenziando proprio tutte quelle capacità logico-organizzative che ne derivano e che vanno OLTRE il mero programmare!!! I tuoi video sono una inesauribile fonte di ispirazione per chi affronta la tecnologia con la giusta CONSAPEVOLEZZA!
Che fonti consiglierebbe per imparare la logica alla base dell'informatica? Grazie
Indubbiamente arriverà il momento in cui l'ai arriverà a fare meglio di un umano la gran parte dei compiti, e stare a pensarci adesso fin dove potrà spingersi non ha senso, anche perché non abbiamo idea a che livello tecnico si arriverà.
Di certo per quello che sappiamo, ora non vedo particolari problematiche lavorative, basterà imparare a usare questi nuovi tool, che fra l'altro agevolano parecchio il lavoro.
Poi se fra qualche anno si arriverà davvero al punto che faranno tutto le macchine per noi, dovremo solo fare in modo che si abbia una equa ripartizione della ricchezza (e qua la vedo dura) e che tali tecnologie siano alla portata di tutti e non solo di poche corporation (e qui ho ancora meno speranze).
Come sempre, un contenuto molto interessante e di grande valore. È innegabile che l'intelligenza artificiale e gli agenti autonomi avranno un impatto significativo sui lavori concettuali e basati sull'elaborazione di informazioni. Quando l'AGI diventerà una realtà, la sua influenza sarà ancora più profonda e dirompente.
A giudicare dai rapidi progressi in questo campo, sembra che questo scenario possa concretizzarsi prima del previsto. Coloro la cui attività lavorativa si basa principalmente sull'elaborazione mentale e sull'utilizzo delle capacità cognitive, dovranno necessariamente abbracciare e integrarsi con l'AI. Altrimenti, quando si renderanno pienamente conto delle enormi potenzialità di queste tecnologie, potrebbe essere troppo tardi per rimanere competitivi e rilevanti nel loro ambito professionale.
In sintesi, l'AI sta progredendo a passi da gigante e avrà un impatto enorme sui lavori di concetto. È fondamentale prepararsi per tempo ad adattarsi e sfruttare al meglio queste nuove tecnologie.
Il punto è un altro, perché far spendere centinaia di ore centinaia di ore a qualcuno che oggi ha 10,12 o 14 anni per qualcosa che fra 4 o 5 anni sarà effettivamente alla portata di chiunque? La programmazione, come scienza, A questo punto ha senso solo se inquadrata in un quadro di competenze più ampio.
Ottima conclusione Raffaele. Poi nei decenni abbiamo osservato il livello di astrazione, nell'attività di programmazione, crescere continuamente (programmare in assembly Vs. programmare in C Vs. ... ) quindi può anche essere che si ridefinisca, questa volta in modo più drastico, il concetto stesso di programmare.
Concordo con le conclusioni, solo credo che quello che tu chiami competenza io la definirei meglio come Conoscenza. È fondamentale formare e preservare la Conoscenza dei processi per poter sviluppare la competenza, e cioè l'abilità pratica di utilizzare una tecnologia.
Personalmente credo che le competenze informatiche vadano oltre la programmazione in senso stretto. Bisogna sempre avere la competenza comunque per governare questo strumento, bisogna saper interpretare i dati ed i risultati ottenuti, bisogna saper soddisfare i requisiti. Alla fine la soluzione chi la compone ? Chi la consegna ? Chi addestra il cliente all'utilizzo ? Lo vedo comodissimo per la parte implementativa, ma la competenza informatica per comprenderlo, è un'altra cosa.
Questo video mi ha impressionato per la prospettiva che da. Ora questo Devin riesce a chiudere correttamente il 14% delle richieste. E fra 1 anno? 2 anni? 5 anni?
Se un agente altamente specializzato può fare questo, immaginiamo cosa potranno fare in un prossimo futuro un tot di agenti, ognuno con il suo focus (fisica, chimica, matematica, statistica e quant'altro), coordinati da un altra agente in qualità di orchestratore... 😉
Ciao @RaffeleGaito prendo spunto da questo video per chiedere il tuo aiuto: mio figlio studia presso un Istituto Tecnico Industriale indirizzo Informatica. Quale skill deve sviluppare oggi? Quello che vedo è una difficoltà a stare dietro, orami giorno per giorno, a trend di ambiti di programmazione. Il limite che vedo oggi, tra uomo e macchina, è il tempo di apprendimento che un uomo ha fisiologicamente per apprendere una capacità. Limite, questo è il mio umile pensiero, che sarà raggiunto anche dall’IA, nel senso che la complessità dei sistemi inciderà sempre di più sulla generazione di errori dell’IA, specialmente nella programmazione di avanguardia. Che ne pensi? Che consigli mi puoi dare per mio figlio?
P.S. Per riprendere il commento dello scorso video, guardo i tuoi video perché sono sempre da 😮😮😮😮😮😮😮😮😮😮😮….😮😮😮😮!
Mi viene in mente che molti programmatori verranno "convertiti" in tecnici in grado di fornire supporto per tutte le macchine che utilizzeranno l'IA, il problema sarà, quanti? in quanto tempo? ed il resto cosa farà?
Questa è una domanda che va aldilà del settore informatico. Qua si paventa la concreta possibilità di ripensare completamente la società senza mettere il lavoro al centro. Fantascienza? Staremo a vedere 🤷♂️
Essì, esula dal discorso informatico.
Qui si parla poi di scelte politiche, economiche etc. Sarei molto curioso di sentire qualcuno del settore che ne parli@@RaffaeleGaito
Il resto che farà?! Nulla.
E cosa vorresti fare? Al massimo carne da macello per qualche guerra che si inventerà un IA ad uso militare. Fino a quando quest'ultima deciderà che non serviamo ad una mazza e ciao.
Io mi auguro che l'AI possa servire a creare finalmente l'ambiente di sviluppo definitivo. Un unico linguaggio di programmazione per FE, BE, IOT...
A me sembra che la frammentazione stia solo aumentando 😅
Vorrei esprimere la mia....
non essendo un programmatore di primo pelo, mi ricorda molto quando usci WP, quando tutti dicevano che i programmatori web non hanno un futuro, siamo ancora tutti qui e il lavoro non manca.
Inoltre, credo che bisogna essere programmatori per usare una IA e fargli fare un progetto completo.
Immaginate alla domanda: "fammi un sito come Amazon" oppure fammi un'app come TicToc. ....
Per ora dormo sogni tranquilli.
Bisogna mettersi nell'ottica che AI sarà uno strumento di accelerazione del lavoro, come lo sono stati il computer, internet, i tool di programmazione visuale, ecc... già oggi si utilizzano per imbastire lo scheletro di un programma e poi aggiungere/ritoccare alcune parti del codice. E comunque l'AI avrà impatto sulla maggior parte dei mestieri che conosciamo oggi
Il problema per me non è tanto se l'AI sostituirà completamente l'essere umano, ma ogni aiuto in risparmio di tempo che dà vuol dire meno bisogno di programmatori. Se un programmatore con l'aiuto dell'AI è in grado di fare il doppio del lavoro vuol dire che in un'azienda c'è bisogno della metà dei programmatori... non si scappa
Non la pensa così solo il CEO di Nvidia, ma anche il leader laburista inglese Starmer in questa intervista al Corriere della Sera: "«La nuova moda - ha detto Starmer - secondo cui ogni ragazzo dovrebbe essere un programmatore, non funziona, perché l’intelligenza artificiale spazzerà via quel futuro»: quindi basta insistere con lezioni di informatica «sorpassate», la cosa importante è imparare a governare i processi del mondo contemporaneo. E a questo scopo servono competenze come la comunicazione, il lavoro di squadra e la soluzione di problemi, che possono essere assorbite solo attraverso lo studio di discipline umanistiche e creative: «In giro per il mondo - ha fatto notare il leader laburista - i migliori stanno ripensando i loro curricula e ognuno sta mettendo al centro una maggiore creatività, inclusi Paesi come Estonia e Singapore», i cui sistemi scolastici sono notoriamente d’eccellenza: dunque i laburisti renderanno obbligatorie materie come arte, musica e teatro, ma ci sarà spazio anche per l’oratoria, perché secondo Starmer al cuore del curriculum scolastico ci deve essere la capacità di esprimersi in maniera chiara e scorrevole.
bel video :-)
sul discorso conclusivo... nn sono d'accordo con te.
guardiamo la tendenza.
2022 esce gpt 3.5 che sta a 0.50% di problem resolving.
2024 esce devin che fa 14% di problem resolving, quindi 13.5% in più.
in 2anni, una crescita del 2700% 27 volte!!!.
questo vuol dire che tra 2 anni avremo non meno del 50%.
ovviamente questa è una stima mantenendo il rapporto, ma devin sarà molto usato, affronterà molti problemi etc... quindi la sua capacità aumenterà in modo esponenziale nel tempo. più lo si usa, più impara.
mi aspetto che in soli 2 anni devin, potrà risolvere in un range che va da 35% a 50-60% dei problemi e che in 4anni, arriverà a quasi il 90-95%.
in 5anni risolverà il 100% ed oltre, questo vuol dire che potrebbe trovare soluzioni di ottimizzazione di codice che noi non pensiamo.
quindi iniziare a studiare programmazione per ricavarsi un lavoro è totalmente inutile. imparare a programmare ci vuole tempo, la competizione è serrata, traducendosi in non tempo da sprecare sui codici.
imparare per hobby e non dipendere totalmente dalla macchina è salutare.
per capirci, è come se oggi con i tagli laser, trovassimo artigiani che cercassero di competere con i tagli industriali. è impossibile per i costi.
quindi si, programmare sarà NON COMPETITIVO. il programmatore sarà colui che darà idee alla macchina per tradurre in realtà.
Ogni professione non richiede solo competenze specifiche ma una cultura di base che permette di comprendere i contesti ed i perché che le stanno dietro.
L’idea che bastino le competenze per diventare “qualcosa” è un’idea molto americana che punta ai risultati e molto meno ai processi che stanno dietro i risultati. Saper fare una o due torte perfettamente seguendo un video CZcams non significa affatto che sei diventato un pasticciere! Ti manca, appunto, la cultura di quel mestiere, la conoscenza delle materie prime, il confronto esperienziale dei colleghi, etc. L’informatica non fa eccezione.
bisognerà rivalutare immagino il ruolo che sarà di un programmatore tipo. Non più programmatore, forse conoscitore e sviluppatore. Come una persona che ha conoscenze necessarie sapendo quindi ciò di cui si sta trattando a prescindere da come si svilupperà la IA. E poi, ovviamente, dove implementare ciò che la IA stessa metterà a disposizione. Se si fa un esame nel suo insieme si nota la quantità esponenziale di contenuti che si avranno a disposizione e che si potranno quindi poi utilizzare per millemila scopi futuri. Personalmente penso che si dovrà un po reinventare il suo ruolo pur non cessando di esistere.
Da developer ritengo che questi strumenti saranno sempre più presenti ed efficaci per i software engineer. Ci aiuterà ad essere più efficaci nel nostro lavoro per risolvere al meglio le richieste dei clienti.
Comunque è un attimo che questo strumento riesca a risolversi da solo i propri errori implementativi.. e se riuscisse a superare le limitazioni che gli sono state imposte?
Bravo
grazie
Concordo
Tutto corretto, ma o lo chiami Amministratore Delegato o, se usi l'acronimo di Chief Executive Officer devi dire SIO, ceo non si può sentere guagliò, jamme belle :)
Le Ai sonos strumenti.
Probabilmente avremo dei nuovi "linguaggi" che lavorano su piani differenti da quelli che usiamo oggi.
Il 14% vuol dire poco perché se il 14% è rispettato a tutti i possibili task ma poi il 90% dei programmatori normalmente viene utilizzato per task in quel 14% allora vorrebbe dire che il 90% dei programmatori diventa obsoleto
boom ! ;)
Per me quello che dice il CEO di Nvidia è tecnicamente corretto ma praticamente sbagliato. L'IA è uno strumento che semplifica la programmazione, ma di certo non la automatizza. Anche il codice generato bisogna capirlo, capire dove usarlo e perché funziona in un certo modo.
Su Devin poi c'è proprio poco da dire. Demo basate sul nulla (potrebbe benissimo essere una registrazione), con benchmark basati sul nulla (13.86% basandosi su cosa???)) dicono che hanno scelto un 25% random del dataset di SWE-bench, ma non dicono come l'hanno addestrato, né i loro risultati sono registrati su SWE-bench stesso. Se fosse vero lo registrerebbero lì sopra e guadagnerebbero miliardi in investimenti. Ennesima azienda fuffa che cerca di truffare gli investitori.
Finché gli ingegneri del software si troveranno nella mia situazione, ossia lavorare con clienti che cambiano idea ogni 2 minuti, zero specifiche, zero documentazione o documentazione obsoleta, beh continueranno a dormire sonni tranquilli.
Io vedo un futuro dove queste ai saranno uno strumento in più in mano agli sviluppatori. Così come chi fa disegno tecnico non usa più la matita, ma software cad, allo stesso modo gli sviluppatori non scriveranno più codice riga per riga ma sfrutteranno ai e questi strumenti.
La mente di un informatico è un problem solver, ossia noi abbiamo un quesito, lo scomponiamo nelle sue parti intere "non ulteriormente scomponibili" e lo riassembliamo in un diagramma di flusso mentale, quindi si, ragioniamo in modo diverso, perchè per noi un problema è una sfida, è divertimento nel risolverlo mentalmente, poi trasporre la soluzione mentale nella realtà, quella è noia pura, però sta de facto che questa forma mentis è tipica del programmatore.
Infatti caro Raffaele non so se capita anche a te, ma quando io mi sento affine ad una persona che non conosco, affinità naturale, ti piace a pelle, non so come spiegarlo, scopri poi in seguito che anche facendo altro, come nel tuo caso e anche nel mio, quel tipo è stato un programmatore, insomma tra di noi ci riconosciamo parlando, perchè comprendiamo meglio l'altro interlocutore, questo avviene perchè abbiamo la stessa struttura mentale di ragionamento...
Bella li, zio, sei un grande, grazie bel video come sempre!!!
❤
Ho visto video di gente che creava un clone di "Flappy Bird" usando SOLO ChatGPT.
Io, che non ho mai scritto videogiochi, col cavolo che sono in grado di farlo, nonostante lo strumento è potenzialmente in grado di farlo.
Forse un domani vedremo un nuovo linguaggio di programmazione, intermediate dall'AI, che andrà imparato.
Se io conoscessi tutta la sintassi di Python e di tutte le librerie, sarei automaticamente un programmatore?
Come dice te, bisogna essere molto specifici per ottenere dei risultati dal AI e se non conosci la logica di programmazione non puoi inventarti questa specificitá.
La provocazione è bella, ma è utile a mettere in luce una problematica innegabile, cioè che con lo sviluppo di certe tecnologie diventa più importante avere competenze economiche/fisiche/matematiche che puramente informatiche e probabilmente un curriculum estremamente verticale in questo senso diventerà più di nicchia negli anni.
Probabilmente a molte aziende basteranno anche dei laureati in economia con un master di un anno in "tecnologie informatiche" per poter svolgere certi compiti che sono attualmente preclusi.
"Gli americani sono sempre excited" AMEN.
Io ho iniziato a prenderli con le pinze poichè esagerano per aumentare l'attenzione e le vendite.
Io ho cominciato in Assembler, sono passato per il C e ora faccio coding in Python. Non voglio tornare all'Assembler. Ad oggi il coding è sempre la solita sbobba, soprattutto in campo corporate, meglio che lo faccia una AI.
Tenete sempre presente che il suo unico scopo è far lievitare le quotazioni del titolo Nvidia, e con quelle il suo patrimonio personale.
ti stanno mostrando la strada che stanno tracciando con l’AI. tra un anno o dieci, questo software farà tutto.
giustamente il ceo di nvidia non suggerisce di studiare l’informatica per diventare programmatore oggi, perché quando avrai finito scuola non troverai più lavoro.
poi è giusto sapere cos’è l’informatica e poter seguire cosa fanno i computer in autonomia, in modo da capire cosa puoi chiedere al pc e migliorare, come dici tu, la consapevolezza.
sono programmatore, mettetevi in testa che restano pochissimi anni o mesi...stessa cosa per avvocati, per medici, e molte altre competenze.... l' AI spazzerà tutto, nonostante quello che vi vedete intorno nell'italietta burocratica... siamo entrati nell'era più meravigliosa dell'umanità, dovete dimenticare il lavoro come era concepito, il lavoro va a ridursi in ogni campo, in maniera esponenziale
e alla fine saltò fuori che avrei dovuto studiare scienze politiche..
Da programmatore concordo con te, vorrei sapere cosa ne pensa il filosofo di Claude3 😂
Non sono d’accordo sulle considerazioni finali, a tendere da qui a non troppo tempo, come con l’AI saremo tutti premio pulitzer, saremo anche tutti programmatori. La barriera di accesso all’AI è molto bassa, non sono i 20 euro mese a fermare un possibile programmatore, con 20 euro mese di spesa il risultato che ottieni alla fine diventa molto più economico che affidarsi ad un professionista, all’inizio eseguiremo task semplici per poi spingere sempre più avanti quando le cose semplici saranno assodate.
Inoltre questo tool sono fatti proprio per rendere fruibili a quante più persone gli strumenti… in fin dei conti più utenti riescono ad utilizzarli più guadagnano le aziende del comparto Ai…
...Devin, ha detto anche in altra sede che i robot con IA sostituiranno l'essere umano...quando volete svegliarvi...
Vorrei vedere un video su Sora AI. Sono un programmatore che ho studiato in Italia però ho studiato e adesso lavoro in America
Io mi domando sempre di più cosa studieranno i miei nipoti quando faranno le superiori e l'università. Adesso uno è all'asilo e l'altro alle elementari, non si sa cosa succederà domani, figuriamoci fra 10 anni. 😅
Quando vedo sti titoli, proprio...
Quando vedi sti titoli dovresti vedere il video ;)
Perché c'è una riflessione super interessante, che se non clicchi ti perderesti in pieno.
E inoltre potresti contribuire alla bella discussione che stiano facendo qui nei commenti con persone che (d'accordo o meno con me) stanno dicendo la loro su come potrebbe essere il futuro della programmazione.
@@RaffaeleGaito è il "sostituire" come se non fossimo persone, o roba da archiviare il più velocemente possibile. Allora, se il video mostra un altra cosa al cambiamo il titolo.
@@MarcoNanniquindi non l’hai visto ancora? 😂
Pessima idea commentare senza sapere l’argomento di cui si parla 😬
@@RaffaeleGaito 35 annidi informatica e sò di cosa parlo. Pessima idea dire a uno che non si conosce chd non sa di cosa parla.
@@MarcoNanni, in realtà ti sta dicendo che non sai di cosa parla il video nello specifico, non che non sia competente in informatica. E dal momento che non l'hai visto...
io la vedo così.
il mondo del lavoro non sarà più in mano al braccio esecutore delle idee altrui, ma da chi avrà le idee.
quindi l'ia per questo servizio, sarà fondamentale per chi avrà idee, ma che magari, non avevano conoscenze di programmazione... di fatto questo porterebbe ad una accelerazione continua... ad uno sbloccare potenziale.
il mondo finalmente sarà in mano a chi avrà le idee e non agli intermediari. questo è positivo e ovviamente come ogni transizione ha il lato negativo... detto questo non dobbiamo mai smettere si sapere, altrimenti finiremo schiavi dell'IA.
quindi affidarsi all'IA è sbagliato, usarlo per sviluppare le nostre idee a costo prossimo allo zero, è giustissimo.
Comunque di una cosa sono sicuro, con l'ai serviranno sempre più informatici, altro che diminuiranno (parlo di informatici in generale, non programmatori)
Purtroppo generalizzando, tutte le competenze si stanno azzerando. O meglio, forse, me Resteranno davvero pochi.
È pensiero ormai comune che questa AI ci renderà ignoranti ma soddisfatti.
Ognuno di noi sarà semplicemente schiavo felice di un sistema che potrebbe effettivamente risolvere il problema del denaro, della pace e della fame.
Bah...
Senior Developer here: come sviluppatore back-end un po' di preoccupazione che nell'arco di 5 anni tutto possa cambiare in peggio c'é, gli sviluppatori serviranno sempre, ma quanti? Un team da 5-7 sviluppatori verrá ridotto a 1? Verranno scelti solo gli sviluppatori altamente skillati?
Cerchiamo di essere piú ottimisti: nel corso della storia dell'IT sono stati creati innumerevoli software/framework che avrebbero (e infatti hanno) ridotto drasticamente il lavoro di uno sviluppatore e le conoscenze richieste per sviluppare. Questo ha ridotto il numero degli sviluppatori? No al contrario lo ha aumentato facendo esplodere il numero di software implementati.
Sará la stessa cosa per le AI? in un primo momento sicuramente si, nel futuro nessuno puó dirlo.
Un altro ragionamento positivo che faccio é: pensiamo ai traduttori, da quanti anni esistono ormai software per le traduzioni automatiche anche gratuiti?
I traduttori sono scomparsi? Non mi sembra, il direttorato delle traduzioni al Parlamento Europeo é il direttorato piú grosso in assoluto.
Questa é una domanda che vorrei fare a chi il traduttore lo fa da anni, quanto é cambiato il mercato del lavoro in questo settore negli ultimi 20 anni?
E sul tavolo butto una riflessione/provocazione ancora più forte: chi ha detto che nel futuro lavoreremo 8 ore al giorno? E chi ha detto che lavoreremo 5 giorni a settimana? A volte dimentichiamo che non è sempre stato così e che queste sono convenzione stabilite da noi. In futuro potrebbe semplicemente essere un nuovo scenario che oggi ci sembra inconcepibile.
@@RaffaeleGaito questo credo che avverrà sicuramente, sta già avvenendo se ci pensiamo.
Pensiamo a come si viveva nel passato, diciamo 200 o 300 anni fa.
Ok forse è un passato troppo distante da sembrarci reale ma al tempo anche il semplice procurarsi del cibo era un lavoro. Era una vita tosta dove le persone vivevano in condizione per noi impensabili e spaccandosi la schiena h24.
Fra 200 anni (forse) verremmo visti allo stesso modo.
Quello che però è avvenuto nel passato e che avverrà ancora è la differenza sempre maggiore tra ricchi e poveri e la sparizione del ceto medio.
Ovviamente stiamo super-cazzulando magari resterà tutto esattamente come è con gli sviluppatori che infilano nullPointer ovunque
Dire che non bisogna imparare a programmare siccome lo fa già l'IA è come dire che non bisogna imparare a leggere perché ci sono i programmi che lo fanno per te.
La programmazione non è finalizzata a fare materialmente qualcosa che nessuno ha mai fatto prima, ma per CAPIRE come si fanno le cose e poterle personalizzare a piacimento.
Esattamente
Quando domandi all'Oste com'è il vino...
L'affermazione del Ceo di Nvidia è superficiale e grave dal punto di vista etico.ed un limite all'evoluzione dell'essere umano, della mente e delle facoltà cognitive.
Non pensate più perché c'è l AI, non imparare la matematica c'è AI, non imparare e non studiare la filosofia, c'è Claude che pensa per te ed è meglio di te essere riprovevole e puzzolente diceva l'agente a Neo... non imparare a cucinare c'è il tuo agente personale che lo farà per te meglio di te e più veloce di te, quando lui cucina non leggere un libro lo farà Margherita per te, lo farà meglio di te e mentre legge un libro per te tu puoi dormire se vuoi perché c'è Antoine che ascolta per te e ti farà un riassunto del libro che ha ascoltato per te.
Voi umani non dovete più imparare a fare niente, ci penserà AI a progredire a evolversi mentre l'essere umano si atrofizzera e in 100 anni resteranno pochi superstiti che sono scollegati dal sistema e per questo non riusciamo a rintracciarli per eliminarli questi insetti schifosi.
Tratto da un racconto scritto da Micael AI pery Open AI - AD 2035 12.34 AM .
😂😂😂 gli americani sono sempre super exited.. quanto è vero
"i programmatori possono dormire sonni tranquilli" per quanto 😂😂😂
ho fatto duecento premesse e messo duecento volte le mani avanti
PER IL MOMENTO possono dormire sonni tranquilli ;)
Per programmi piccoli e semplici credo di si, per programmi lunghi e complessi non credo possa mai sostituire un vero programmatore.
Il programmatore è una figura destinata a ridursi drasticamente in pochi anni. Non scomparirà ma si ridurrà drasticamente. Se si capisce l'AI, è un'evidenza senza scampo. Piuttosto, un'ibridazione di mansioni che viri dalla programmazione classica alla prompt engineering e alla gestione AI più in generale, sarà un modo per conservare alcuni posti di lavoro. Ma la maggioranza sparirà (ristrette nicchie specialistiche a parte), e molte cose saranno autoprodotte dagli utenti finali in autonomia, magari a pagamento per le più raffinate. Non vedo come si possa sostenere diversamente come si possano sostenere ipotesi diverse.
Infatti Raffaele, l'informatica è una cosa e la programmazione è un'altra. E poi ci sono i programmatori, gli smanettoni, i pipparoli,... e quelli che fanno business sfruttando le persone che mettono cuore e passione nelle cose. Che vomito!
Purtroppo questo è progresso che porterà la rivoluzione della tecnologia non mi sorprende per niente il progresso fa il suo corso
Rafe’, mi dispiace dirtelo, ma se metti il cappello da programmatore non puoi sostenere che l’AI non sostituirà mai i programmatori.
Sappiamo benissimo che il professionista X dice che l’AI potrà sostituire tutti, tranne che la professione X
Ma dove l’ho detto? 😂
Oh meno male che nel video faccio 200 premesse e 200 precisazioni.
Nel video dico due cose importanti:
1. Al momento Devin non sostituirà i programmatori (al momento)
2. Studiare l’informatica è qualcosa di utile a prescindere di usarla nel quotidiano
Non ho mai detto che i programmatori non saranno mai sostituiti. Dai oh, se hai visto qualsiasi altro mio video sarebbe folle un’affermazione così da parte mia 😅
Cmq Jensen ha espresso meglio questo concetto in
czcams.com/video/cEg8cOx7UZk/video.html
dicendo che se ti piace programmare fallo, ma in futuro sarà difficile trovare lavoro in quell'ambito, quindi evita di studiare informatica al fine di trovare lavoro
State tranquilli il programmatore resterà insostituibile. Quando e se l'ia potrà sostituire un programmatore avremo altri problemi 😀
Già mi immagino le persone litigare con l'ia perché si rifiuta di fare alcuni tipi di programmi perché immorali hahahaha
Se da programmatore ti senti minacciato hai qualche problema come dev 😀
Se parliamo di sostituzioni...vediamo come si comporterà in avvenire il Ministero dell'Istruzione italiano, prevedo che per i Proff e Maestre potrebbe complicarsi la situazione lavorativa😔
Io invece credo che proprio loro saranno l'ultimo ambito lavorativo ad essere toccato. Sia perché sono una classe di lavorativa intoccabile in Italia e sia perché il loro ruolo va oltre il task puramemente nozionistico. Ma ovviamente potrei sbagliare
@@ClaudioNegri Si probabilmente hai ragione, ma il DIO SOLDONE e i continui tagli agli stipendi pubblici penso che la faranno da padrone, vedremo🙌
Ho fatto ieri una live su un canale di un amico che si occupa proprio di scuola e abbiamo parlato per un’ora di AI e professori.
Il grande problema del corpo docente (per me) è che tende a mettere la testa sotto la sabbia di fronte alle innovazioni e alla tecnologia.
Per molti di loro è più facile demonizzare che cercare di capire
10:20 auhahuhuauhauha "gli american' so' semp' essaited" UAUHAHUAHUUHA oddio son capottato dalla sedia 🤣🤣🤣
Non è vero? Stann eccitat tutt a vita 😂
La cosa simpatica è che Cognition ha una posizione aperta per Software Engineer 😂
vabbè volo 😂
l'astrazione del codice è un processo naturale che cresce e si sviluppa da quando sono nati i computer...niente di nuovo sotto il sole. Il problema è la capacita di problem solving che non è solo fatta di tecnica, credo che con l'IA siamo ancora lontani da questo punto di vista.
il ceo di nVidia ci regala un po' di prospettiva. finalmente. condivisibile o meno è secondo la mia modestissima opinione solo da apprezzare per questo.
Assolutamente. Sono d’accordo. E trovo che lui sia una persona estremamente in gamba, ma su sta cosa l’ha sparata un po’ grossa (a mio avviso).
Ed è chiaro che porti l’acqua al suo mulino in questo momento dove sono sulla cresta dell’onda 😬
Hai detto bene. I programmatori possono ancora dormire tranquilli.... Ancora....
almeno per il momento puoi ottenere una parte dei programmatori .....
Non ho capito
semplimente è solo questione di tempo prima che le macchine sostituiscano totalmente e superando la mente umana.@@RaffaeleGaito
Programmatori intelligenti non potranno programmare intelligenze più intelligenti🎉
Certo che la programmazione è importante, ma se c'è il no code è molto meglio, Perchè imparare a programmare ci vuole 2/3 anni minimo quindi.. Tanto meglio devin..
Tornate a coltivare le patate e altre intelligenze naturali
Quanto adoro i commenti pieni riflessioni profonde come questi 🧐
Tu pensi veramente che i programmatori non siano una specie in via di estinzione?
Hummmm, hai un problema...
Mai detto questo 😉
I proprietari di cavalli ridevano quando arrivò il motore a scoppio perché dicevano che il rapporto uomo cavallo aveva un valore più elevato rispetto ad un "rapporto" con una macchina.
Sta di fatto che i cavalli non ci sono più e di motori c'è ne sono fin troppi.
I programmatori che rimarranno (IBM docet) lavoreranno nell'ambito dell'intelligenza artificiale, quindi dico a tutti i programmatori: studiate, studiate, STUDIATE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
se non volete fare la fine del cavallo.
Questo è il suggerimento più importante di tutti. Non c'è cosa peggiore che mettere la testa sotto la sabbia di fronte alle novità e le tecnologie.
@@RaffaeleGaito Non tanto la testa sotto la sabbia quanto la pigrizia....anche nel seguire gli avanzamenti tecnologici della programmazione, chi rimane indietro nelle tecnologie perisce.....o viene sostituito dall'IA.
imparero' a usare i clisteri
direi che per i problemi ordinatri ci sta che l ia possa a breve sostituirsi ai programmtori
le responsabilità di un programma ia che causa problemi a cose e persone su cui ricadrebbero?chi risarcisce il danno?secondo me andrebbe meglio esporato questa prospettiva in quella etica prima di introdurre massicciamente l ia nelle comunità umane.