SERENA SPEDICATO - "Sassi" (G. Paoli) - Live from Villa Cagnola (VA), 7 luglio 2024

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  • čas přidán 23. 08. 2024
  • #SerenaSpedicato #IoCheAmoSoloTe #LeVociDiGenova
    Io che amo solo te. Le voci di Genova
    7 luglio 2024
    Rassegna "Musica in Villa" 47° edizione
    Villa Cagnola, Gazzada Schianno (VA)
    Serena Spedicato - canto e voce narrante
    Vince Abbracciante - fisarmonica e arrangiamenti originali
    Nando Di Modugno - chitarra classica
    Giorgio Vendola - contrabbasso
    Osvaldo Piliego - testi originali
    Introduzione a cura di Davide Ielmini
    "Curiosi? Impossibile non esserlo. Allora parliamone, di questo progetto: uno spettacolo di Teatro-Canzone nato dal desiderio di raccontare una delle pagine più significative della Genova degli anni ‘60, la Scuola Genovese, e ripercorrere le vite, le storie e le canzoni dei cantautori genovesi: Bruno Lauzi, Sergio Endrigo, Umberto Bindi, Luigi Tenco, Gino Paoli, Fabrizio De Andrè. Intellettuali e Poeti, prima ancora che cantanti, alternativi nei valori e negli stili, ispirati dal jazz, dalla filosofia esistenzialista e dagli chansonniers francesi, hanno esplorato e raccontato l’amore e l’esistenza come mai prima. I progetti sono felici se felici son gli incontri che li generano: con lo scrittore Osvaldo Piliego che ha firmato i testi originali, Vince Abbracciante, fisarmonica e arrangiamenti originali. Con Serena Spedicato al canto e voce narrante, Nando Di Modugno, chitarra classica, Giorgio Vendola, contrabbasso e Riccardo Lanzarone alla regia. Dallo spettacolo è nato anche l’omonimo Libro/Cd prodotto dall’etichetta salentina Dodicilune, in collaborazione con Coolclub e distribuito da IRD e Believe.
    “Io che amo solo te”
    Cosa sono le parole? Dove se ne vanno una volta dette? Cosa lasciano dietro di loro? Le parole fanno il nido nelle voci di Genova. E scavalcano assonanze e ritmi. Perché sono le une e gli altri. Un senso che è come una nuova scia d’onda tra il mare e chi ci nuota. Serena Spedicato, che le parole le smonta e le riassembla per svelarne il nocciolo più duro, non poteva non entrare in questo progetto con quella tensione che i cantautori della Scuola di Genova si sono incollati addosso. Tensione d’amore, urgenza di vivere e quel coraggio che spoglia l’anima… A queste cicatrici, Serena regala una sfumatura vocale leggermente scura che le permette di tradurre il canto in recitazione proporzionata agli attimi sempre diversi di cui è fatta la canzone. Tra gli esistenzialisti francesi e un’Italia che riesce sempre a trovare un accordo tra il suo dna lirico e la voglia di guardare al di là del mare."
    (Davide Ielmini)

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