GUERRA COGNITIVA E STREGONERIA POLITICA: I SOCIAL SONO ARMI

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  • čas přidán 12. 01. 2024
  • Parliamo di Cognitive Warfare/guerra cognitiva.
    Un tema veramente interessante di cui si sente parlare pochissimo in Italia del quale invece ci occupiamo da qualche anno.
    Ne parleremo sia a livello strettamente militare dove qualcosina quantomeno gli analisti più coraggiosi qualcosa dicono (come l'amico Pietrobon) sia soprattutto a livello politico dove le nostre riflessioni si sono concentrate negli anni.
    Tenteremo inoltre di delineare brevemente come il paradigma della Stregoneria Politica si inserisce all'interno di questo contesto e come sostanzialmente mira ad essere una strategia non solo anti- egemonica, ma decisamente contro-egemonica.

Komentáře • 43

  • @simonefontana6406
    @simonefontana6406 Před 6 měsíci +15

    Argomento fondamentale, questo spiega anche la tendenza di moltissimi divulgatori su CZcams, che magari inizialmente trattano sui propri canali tematiche non propriamente politiche, a politicizzare i propri contenuti, ovviamente con l'orientamento che più favorisce i gusti della piattaforma

  • @ilmelangolo
    @ilmelangolo Před 6 měsíci +5

    Quello che trovo più inquietante è il prossimo (già presente) misto di raccolta pluriennale di dati sui "consumi mediatici" e sulle opinioni (con possibilità di eseguire analisi quantitative o anche qualitative sui contenuti, temi e parole ricorrenti, quantità di tempo speso, fidelizzazione a certi canali eccetera) cioè forse quello che chiami "controllo dell'input e controllo dell'output", e l'uso che potrà farne un sistema di analisi basato sulla IA e su eventuali nuovi aumenti della potenza di calcolo e analisi... A inizio anni '90 mi preoccupavo, scandalizzavo e demoralizzavo per la "sinottica Eurisko degli stili di vita", la prima grande bibbia dell'analisi e segmentazione approfondita del "target" in ambito psicosociologico/"commerciale"; ma questo farebbe sembrare quella un gioco per bambini... O forse chissà, alla lunga nessun sistema saprà elaborare ed interpretare una mole di dati così colossale (ed esponenziale). Per essere efficiente dovrà autolimitarsi? Dovrà accettare un margine di errore? O è solo una pia illusione? Certo l'angoscia in stile "1984" funziona sempre bene, e allora bisogna saper essere lucidi e controllare anche quella...
    Un dribbling situazionista e patafisico potrebbe essere quello di cominiciare a consumare contenuti a caso: per esempio se i tuoi iscritti cominciassero a vedere ore ed ore di video di uncinetto, e poi di Fanpage e di GioPizzi, come minimo in California fonde qualche _mainframe_ ! 😁

  • @progettorazzia9260
    @progettorazzia9260  Před 2 měsíci

    Link per acquistare STREGONERIA POLITICA qui: amzn.to/3VbIprK

  • @massimilianoveneziani2359
    @massimilianoveneziani2359 Před 6 měsíci +1

    Analisi profonda! Mi vengono in mente coloro che parlano di censura cinese dei social mentre tacciono sulla censura propinata da soggetti privati padroni dei social

  • @leob8466
    @leob8466 Před 6 měsíci +2

    Sempre interessante! Un modesto apporto alla tua domanda iniziale, se i social possano essere considerati "armi". E' ovvio che lo siano. Altrimenti non si capisce perché la Russia e la Cina si siano create le proprie versioni di questi social. Oppure perché, all'opposto, gli Stati Uniti continuino da anni a fare una strisciante guerra a Tiktok (l'unico social di successo non americano). Sono comportamenti che si spiegano solamente con la consapevolezza della capacità di questi strumenti di raccogliere informazioni e orientare l'opinione e i comportamenti

  • @francescotrizio2812
    @francescotrizio2812 Před 6 měsíci +3

    Mi sono accorto delle "distorsioni" volutamente indotte dai "social" e della loro strategia ad indirizzare la visione del mondo dei giovani e non solo, a seguito di un episodio banale ma che (allora) non mi sarei aspettato: quando ero a Roma fotografai Via Napoleone III in corrispondenza del palazzo "occupato" da Casa Pound e postai (5 anni fà) la foto su Instagram; il social in questione il giorno dopo censurò il post. Evidenzio che non sono un militante politico e sono un appassionato (a livello amatoriale) di fotografia. Mi piace scattare foto in tutti i contesti possibili: nel mio profilo c'è anche una foto del gay-pride tenutosi a Bari, con tanto di bandiere partitiche, eppure la foto è ancora li e non è stat (giustamente) censurata.
    Le argomentazioni trattate in questo video (e nel libro cui fa riferimento) fanno cadere un luogo comune: che soltanto le persone di sinistra e gli intellettuali conformisti sappiano sviscerare le questioni in modo non superficiale basandosi su un retroterra culturale solido. Il fatto stesso di affrontare queste tematiche e con queste modalità dimostra che anche persone (non dico di destra, perchè questo termine lo associo a "conservatore") dal pensiero "non conforme" e non allineato possano approfondire e indurre al ragionamento su tematiche attuali e interessanti ed, anzi, lo fanno in maniera svincolata dalle ideologie e dai fili dei burattinai di turno, a differenza degli intellettuali allineati.

  • @amedeotransocchi7756
    @amedeotransocchi7756 Před 2 měsíci

    Per me è l’anticamera di possibili guerra civili o tra potenze mondiali.
    L’unica arma? Leggere e farsi un pensiero per tesi e antitesi.

  • @hardonforlovevision
    @hardonforlovevision Před 6 měsíci +1

    Interessantissimo, grazie. Potrebbe essere di ispirazione per un pezzo dei Ministry, se solo Al Jurgensen avesse un po' di onestà intellettuale.

  • @francisunderwood2308
    @francisunderwood2308 Před 6 měsíci +4

    Se una cosa, un soggetto, una parola non esiste nel mondo dei social non esiste nel mondo vero. Ormai, purtroppo, il mondo concreto è definito come off-line in opposizione a quello online come se quest'ultimo fosse quello vero, quello che conta realmente. Io consiglio la lettura del libro "Le non cose" di Byung-Chul Han.

    • @catholicneurologits
      @catholicneurologits Před 6 měsíci +3

      Questo dettaglio è davvero tragico. Ogni dinamica della vita dev'esser digitalizzata per essere "reale". Un concerto, la palestra, la cena, ogni azione esiste solo se è stata filmata, tutti si fermano per la foto, il video, e non godono di istanti reali: neanche li percepiscono.
      Anche ne "l'espulsione dell'altro" Han parla di questa nuova interpretazione della realtà.

    • @francisunderwood2308
      @francisunderwood2308 Před 6 měsíci +1

      @@catholicneurologits Sì, Han insisted molto sulla figura dell' Altro e su quella dell'Uguale.

  • @catholicneurologits
    @catholicneurologits Před 6 měsíci +10

    Buona parte della popolazione non ha la benché minima idea di tutto ciò. Questo perché il progresso tecnologico parla sempre e solo bene di sé stesso. Dimentica di citare ciò che sta sotto il proverbiale iceberg!

    • @francescosartori2222
      @francescosartori2222 Před 6 měsíci

      Quindi il tuo scopo è smontare la tesi della neutralità tecnologica o impormi il tuo luddismo che non avrà ovviamente caratteristiche neutrali essendo ciò altrettanto una tecnologia sociopolitica ben precisa ?

    • @catholicneurologits
      @catholicneurologits Před 6 měsíci +7

      @@francescosartori2222 Niente di tutto ciò, dico solo che la tecnologia ti dice ad esempio: "ehi! ti porto dove vuoi con le mie mappe avanzate", ma non ti dice che spia ogni tuo movimento, ti devia dove desidera il padrone della risorsa tecnologica, trasforma ogni realtà in realtà digitale e che, utilizzando una macchina che pensa per te dimenticherai come si pensa. I ragazzi fuori sede dell'università della mia città impostano il loro smartphone sui monopattini anche per fare tre chilometri. Non sanno un cazzo fuori dal telefono.

    • @pietrosereno6432
      @pietrosereno6432 Před 6 měsíci +1

      @@catholicneurologits questo è un dato di fatto innegabile

    • @catholicneurologits
      @catholicneurologits Před 6 měsíci +2

      @@pietrosereno6432 Purtroppo! Ma resta nell'ombra...!

  • @dazima7949
    @dazima7949 Před 6 měsíci

    Sarebbe interessante un dialogo con Rick du Fer su questo genere di argomenti perché li tratti in maniera chiara ed esaustiva, bel canale.

    • @grivous666
      @grivous666 Před 6 měsíci

      Un sogno letteralmente, ma mi sembra abbastanza utopistico, davvero un peccato visto che seguo entrambi i canali e li ritengo veramente validi in mezzo al marasma di mediocrità della CZcams italiana.

  • @alt_517
    @alt_517 Před 6 měsíci

    Guido ci vediamo stasera!

  • @POEoeta
    @POEoeta Před 6 měsíci +1

    Lo sempre detto..: INSTAGRAM è IL MALE

  • @ciolamorta
    @ciolamorta Před 6 měsíci

    E niente, le verità nascoste.

  • @abi310
    @abi310 Před 6 měsíci +1

    Sarebbe anche interessante approfondire l’aspetto backlash che determinati temi provocano sul bersaglio/fruitore social. Veicolare continuamente ed ossessivamente certi messaggi non sempre porta chi li riceve ad accoglierli e metabolizzarli, anzi.

    • @hardonforlovevision
      @hardonforlovevision Před 6 měsíci +1

      Qualche tempo fa su Facebook ho esaminato le prime 10 pubblicità proposte dalla pagina. 9 presentavano coppie africano/caucasica e la decima una ragazza nord africana che sponsorizzava un prodotto tipicamente italiano. Il tutto era così forzato da risultare demenziale.

    • @progettorazzia9260
      @progettorazzia9260  Před 6 měsíci +2

      Assolutamente. Tuttavia io credo che dovremmo più pensare in termini di "processo/flusso" che di singolo risultato. Intendo dire, siccome stiamo sui social 3 ore al giorno da dieci e ci staremo per sempre, mano mano raccolgono dati mano mano possono diventare più precisi ed efficaci. Per alcuni pubblici "bombardare" va bene, per altri serve qualcosa di più sottile: alla piattaforma serve tempo per distinguere i due pubblici ma quando riesce al pubblico A farà avere il messaggio A e al B il messaggio B in modo da massimizzare il proprio risultato.

  • @pietrosereno6432
    @pietrosereno6432 Před 6 měsíci +2

    quando farai un nuovo video sulle culture strategiche? manca solo quella islamica se non erro

    • @progettorazzia9260
      @progettorazzia9260  Před 6 měsíci +1

      eh guarda ho rallentato perchè la cultura strategica islamica è quella che conosco meno e soprattutto si trova molto molto poco sia in italiano che in inglese, però penso per l'estate di concludere quel ciclo di video

  • @UCH-vj1pk
    @UCH-vj1pk Před 6 měsíci

    Sarebbe interessante approfondire l'aspetto relativo al rapporto tra simbolo politico e semantica dello stesso in particolare relativamente allo svuotamento semantico di simboli e categorie

    • @progettorazzia9260
      @progettorazzia9260  Před 6 měsíci +1

      cercherò di tornarci sopra; diciamo che in ogni caso si riallaccia alla questione che vede il collasso dell'offerta politica in occidente dopo la fine della guerra fredda in uno spazio sempre più angusto dove tutti i partiti finiscono per assomigliarsi sui temi fondamentali e quindi sono costretti a conferire importanza alle piccole differenze rimanenti quindi biografie dei candidati, temi culturali (l'aborto diventa fondamentale o l'essere pro o contro l'agenda lgbt ecc ecc) o ci si lega dietro simboli e parole che però hanno svuotato il loro significato originale (fascismo, socialismo, rivoluzionario, Calenda che si definisce azionista mazziniano ecc ecc)

  • @francescobraschi8976
    @francescobraschi8976 Před 6 měsíci +1

    Basterebbe non usare i social, perchè hanno così tanto successo?

    • @progettorazzia9260
      @progettorazzia9260  Před 6 měsíci +1

      salvo questa domanda per una puntata di Domande&Risposte, però per farla breve diciamo che come diceva Ted K. la tecnologia prima è una scelta e poi un obbligo perchp modificare il contesto attorno a te. Obbiettivamente oggi un ragazzo di 19 anni se non ha i social si priva di uno strumento di contatto sociale e risulta "deviante" rispetto ai coetanei. Se un professionista non ha linkedin sembra che "abbia qualcosa da nascondere", se una azienda non ha instagram sembra zoppa ecc ecc... è un po' come non avere il cellulare: è obbligatorio? No, per l'individuo c'è la scelta difficile di non averlo ma non può essere la soluzione sociale

    • @francescobraschi8976
      @francescobraschi8976 Před 6 měsíci

      Penso quindi che i social abbiano offerto qualcosa che non c'era prima e di cui molti sentono il bisogno, cioè spazi comodi di ampia socializzazione. Un bisogno che è anche sintomo di una certa debolezza umana, di cui i social si nutrono (compreso questo nostro botta e risposta) senza scrupoli @@progettorazzia9260

  • @namedasurname3968
    @namedasurname3968 Před 6 měsíci +2

    Quando torna popapocalypse? spero sia un format settimanale, perchè è fatto davvero bene

    • @progettorazzia9260
      @progettorazzia9260  Před 6 měsíci

      ho dovuto fermarmi perchè a gennaio sono oberato di lavoro ma a febbraio si riparte

    • @namedasurname3968
      @namedasurname3968 Před 6 měsíci

      Ma sarà una rubrica settimanale?@@progettorazzia9260

  • @mdf7782
    @mdf7782 Před 6 měsíci +3

    Cosa ne pensi del libro della Zuboff "Il capitalismo della sorveglianza"? Mi colpisce che sia edito dalla Luiss che non è un certo una roccaforte di rivoluzionari.

    • @catholicneurologits
      @catholicneurologits Před 6 měsíci +1

      Mi sa che l'abbiamo approcciato in poche decine di persone, qui, in questo paese. Quel libro spaventa di più di tutta la bibliografia di King e Barker messa insieme.

    • @progettorazzia9260
      @progettorazzia9260  Před 6 měsíci +2

      testo che a mio avviso azzecca parecchio del futuro che ci spetta; mah guarda la Luiss si prende qualche libertà in termini di pubblicazioni tanto sanno che oggi non legge nessuno quindi tutto sommato problemi raramente nascono dai libri (hanno anche editato Nick Land ecc ecc mi pare dopotutto).