Borgo medioevale di Castell'Arquato

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  • čas přidán 29. 08. 2024
  • Castell'Arquato è un comune italiano di 4 577 abitanti della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna. Situato sulle prime alture della val d'Arda, è caratterizzato da un borgo medioevale arroccato lungo la collina che domina la vallata.
    Storia
    In epoca pliocenica la zona di Castell'Arquato, così come buona parte della pianura Padana, era occupata dal mare, di cui sono sopravvissuti numerosi reperti fossili, risalenti in particolare al Piacenziano, che deve il nome alla città e alla provincia di Piacenza
    In seguito la zona è popolata dall'uomo sin dal Paleolitico inferiore, periodo a cui sono datati alcuni manufatti in selce ritrovati nel territorio comunale[13]. Reperti più recenti, risalenti al Neolitico e all'età del Ferro, testimoniano la persistenza della presenza umana.
    Il territorio viene poi colonizzato da tribù liguri e gallo-celtiche, prima di entrare a far parte dei territori controllati dai romani. Da alcune tracce attribuibili a insediamenti romani si presume la costruzione di un castrum militare con il fine di controllare i liguri. In epoca imperiale si sviluppò come piccolo capoluogo rurale, grazie alla posizione favorevole di dominanza sulla rete viaria.
    Secondo la leggenda, il toponimo Castell'Arquato deriverebbe dal nome del cavaliere romano Caio Torquato, a cui si attribuisce la fondazione del villaggio; più realisticamente, si deve alla forma quadrata del primo insediamento militare o dalla disposizione di esso.
    Medioevo
    In epoca longobarda la zona è attraversata dalla via dei monasteri che permetteva il collegamento, attraverso la catena appenninica, tra la pianura Padana e la Lunigiana.
    Il primo documento scritto che menziona il luogo è un atto di vendita datato 13 marzo 760, parte delle carte di Varsi in cui viene citato in finibus Castri Arquatense[14]. In documenti successivi viene nominato come Castro Fermo, Castro Fermo Arquatense e Fines Castellana. In alcuni di questi documenti viene citato un nobile chiamato Magno, a cui si deve l'edificazione della pieve di Castell'Arquato dedicata alla gran Madre di Dio, tra il 756 e il 758, e del castello a base quadrata. Nel momento della sua morte nel 789, egli dona al vescovo di Piacenza il paese, la chiesa di Santa Maria e i beni annessi.
    Ci sono testimonianze di notevole vitalità del borgo negli ultimi decenni del I millennio. In questo periodo il vescovo di Piacenza amministra la zona arquatese mediante uomini scelti e gode del fodro, il diritto di esazione delle imposte dirette, su tutti gli uomini, nobiles, burgenses o castellani che posseggono case e terreni e sugli ecclesiastici di Santa Maria.
    Dal 1204 al 1207 Grimerio, vescovo di Piacenza, sceglie come dimora Castell'Arquato in seguito alle lotte con il comune di Piacenza. Di conseguenza il borgo comincia ad assumere maggiore autonomia rispetto al comune di Piacenza[16]. Nel 1220 il vescovo Vicedomino devolve alla comunità locale tutti i beni di sua proprietà nel territorio arquatese, concedendo l'enfiteusi per 700 lire piacentine. Inoltre, per 200 lire piacentine più un canone annuo, concede i beni situati nelle zone di San Lorenzo, Vernasca e Lusurasco. A partire da quell'anno, Castell'Arquato viene retto per tre anni da consoli, in seguito sostituiti dalla figura del podestà, nominato dal comune di Piacenza tra i membri delle famiglie nobili guelfe della città.
    Nel 1256 Castell'Arquato subisce l'assalto del nobile ghibellino Oberto II Pallavicino, il quale, tuttavia, non riesce a portare l'assedio a compimento. Nel 1290 Alberto Scotti, sostenuto dal partito guelfo, dal ceto mercantile e dalle corporazioni degli artigiani, diventa signore di Piacenza, insediando a Castell'Arquato il podestà Tedesio de' Spectinis.
    Nel 1304 Alberto Scotti viene cacciato da Castell'Arquato ad opera del comune di Piacenza, che insedia nel luogo Gabriele Pallastrelli. Tre anni dopo Scotti riprende il possesso del borgo, governandolo a fasi alterne fino al 1316, quando Galeazzo I Visconti, supportato da Corrado Malaspina e dalla famiglia Arcelli, assedia Castell'Arquato e la conquista l'anno successivo, facendo prigioniero Alberto Scotti.
    Galeazzo Visconti concede al borgo alcune “grazie speciali” includenti la possibilità di emancipazione giuridica da Piacenza e la facoltà di adottare un corpus di norme legislative autonome; queste grazie diventeranno, poi, la base degli statuti redatti nel corso del quattrocento[18].
    Nel 1324 Manfredo Landi, uomo di fiducia dei Visconti che gli avevano concesso il governo di Castell'Arquato, è costretto a cedere Castell'Arquato al comune di Piacenza, in seguito all'abbandono di quest'ultimo da parte della nobile famiglia milanese dopo la rivolta guelfa guidata da Obizzo Landi. Il paese rimane sotto il controllo di Piacenza fino al 1336, quando torna sotto il controllo della famiglia Visconti, tramite Azzone Visconti, il quale ripristina l'autonomia degli arquatesi da Piacenza nominando podestà Galvagno de' Comin,

Komentáře • 9

  • @mauroandrioli4146
    @mauroandrioli4146 Před 3 měsíci +1

    Un giro memorabile con gtan bella gente !

  • @kev1n76
    @kev1n76 Před 3 měsíci +1

    Gran bello ragazzi! Ci avete portato con voi! Grazie!

  • @sahin3710
    @sahin3710 Před 3 měsíci +1

    Ciao, è molto bello e speciale essere in questi posti.

  • @yolandagadolini5296
    @yolandagadolini5296 Před 3 měsíci +1

    gracias por ir de nuevo a mi borgo naci alli pero nunca pude volver vivo en argentina,les mando un gran abrazo

    • @Anto.MeryForever
      @Anto.MeryForever  Před 3 měsíci +1

      Grazie mille, nel prossimo video il castello di Vigoleno vicino a Castell'Arquato

    • @yolandagadolini5296
      @yolandagadolini5296 Před 3 měsíci +1

      @@Anto.MeryForever grazzie cari amicci