Zenone e il paradosso di Achille e la tartaruga 🐢

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Komentáře • 41

  • @SimoNe-lc6rr
    @SimoNe-lc6rr Před 8 měsíci +8

    Aggiungo solo che io problema alla radice del paradosso di Zenone è il fatto che i greci rifiutavano l'esistenza dei numeri reali, cioè i numeri con infinite cifre dopo la virgola. Per i greci esistevano solo i numeri naturali, ossia 1,2,3,etc, al più le frazioni, ossia i numeri razionali. Per questo motivo i greci erano anche molto a disagio con la natura del pi-greco. Spoiler - con la nozione di serie geometrica si dimostra che Achille alla fine acciuffa la tartaruga.

  • @medeaverde4247
    @medeaverde4247 Před 8 měsíci +4

    Prof lei è un balsamo...ho deciso... mi iscriverò all' università nuovamente, voglio tornare a studiare filosofia.... c'è tantissimo bisogno d' imparare a pensare!
    lo devo ai miei cinque monelli
    GRAZIE GRAZIE GRAZIE

    • @debbiezero6715
      @debbiezero6715 Před 8 měsíci

      Anche a me piacerebbe iscrivermi di nuovo all'università ,ma non ho i soldi per pagare le tasse di iscrizione e i libri

  • @paologuerra1942
    @paologuerra1942 Před 8 měsíci +2

    Sugli eleatici Matteo non si batte 😍

  • @mariacristinafracasso7448
    @mariacristinafracasso7448 Před 8 měsíci

    Grazie professore per la lezione chiara ed esaustiva... come sempre!

  • @ClubMetafisico
    @ClubMetafisico Před 8 měsíci +1

    prof mi hanno sospeso di nuovo dalla scuola 😅

  • @carmelocaruso4550
    @carmelocaruso4550 Před 8 měsíci +1

    Grazie per la lezione

  • @grrreye7250
    @grrreye7250 Před 6 měsíci +1

    grazie matteo solo tu mi fai capire la filosofia senza bisogno di farmi un pito

  • @lorisavallone8584
    @lorisavallone8584 Před 8 měsíci +4

    La logica di Zenone è sbagliata semplicemente perché non conosceva il calcolo integrale: una somma di infiniti numeri non nulli può tranquillamente essere un numero finito. Oltre a questo si evincono diversi bias cognitivi nel suo ragionamento. 😅

  • @mbenoir
    @mbenoir Před 8 měsíci +1

    Like subito poi lo guarderò buon lavoro prof

  • @ettoreveronese5009
    @ettoreveronese5009 Před 8 měsíci +3

    Il piacere e la leggerezza della filosofia sta nella misura di chi la racconta-insegna e questo professore è la giusta misura.
    Una domanda:
    potrebbe essere questo di Zenone uno spunto da una favola di Esopo?

  • @ipazia4287
    @ipazia4287 Před 8 měsíci +3

    Bello come il Sole 🦉♥️

  • @ClubMetafisico
    @ClubMetafisico Před 8 měsíci +1

    amore mio mi tieni in vita

  • @nucciozicari7587
    @nucciozicari7587 Před 8 měsíci

    Grazie

  • @ClubMetafisico
    @ClubMetafisico Před 8 měsíci

    prof questa lezione l'ha già fatta, ne dovrebbe fare altre che non ha ancora fatto

  • @jonitaylor8144
    @jonitaylor8144 Před 3 měsíci

    I Greci non conoscevano l'accelerazione 😂

  • @albertotarroni4594
    @albertotarroni4594 Před 8 měsíci

    Il paradosso dell infinito.....per spiegare una cosa finita ci mette un tempo infinito....du marò😂😂😂

  • @zenapolato7401
    @zenapolato7401 Před 7 měsíci

    scusi ma lei è identico a Socrate, o almeno nell'immagine di una sua statua che ho riportata nel libro😅

  • @raulcesari4115
    @raulcesari4115 Před 8 měsíci +2

    L'"errore" di Parmenide è stato proprio quello di fermarsi all'Ontologia, stadio intermedio dell'intelligibile dove l'Essere è necessariamente molteplice. Zenone ha perfettamente ragione quando dimostra che la molteplicità è illusione, ma per dimostrare questo è necessario un ulteriore passo verso l'alto, nella Metafisica pura dove il soggetto è l'Assoluto "senza secondo", per dirla con Sankara. Solo in quel punto l'illusione del molteplice scompare (Maya) e la logica trova il suo punto ultimativo come totalmente non scomponibile, quindi privo di contraddizioni. Vorrei ricordare che lo stesso nome di Apollo (che Nietzsche non vedeva come un "semplice" Dio, ma come il fondamento stesso della "religio" Olimpica) è A-pollon, che significa proprio senza secondo,

    • @ermannodetti200
      @ermannodetti200 Před 8 měsíci

      Io non ho idea di cosa tu stia dicendo ma lo dici talmente bene che secondo me hai ragione 😝

    • @raulcesari4115
      @raulcesari4115 Před 8 měsíci

      @@ermannodetti200 Lo rilegga la seconda volta e comprenderà anche perché ho ragione.

    • @ermannodetti200
      @ermannodetti200 Před 8 měsíci

      @@raulcesari4115 non fraintendere, ho ironizzato per evidenziare cm la tua risposta fosse molto tecnica e circostanziata 😁

  • @meny82
    @meny82 Před 8 měsíci

    Fantastico.

  • @ClubMetafisico
    @ClubMetafisico Před 8 měsíci

    7:00 Oppure James Stewart o Dylan dog

  • @franciscrow3789
    @franciscrow3789 Před 8 měsíci

    La teoria sulla natura della luce, onda-particella, è contraddittoria? La meccanica quantistica è contraddittoria in alcuni aspetti? La fisica oggi accetta la natura contraddittoria della materia?

  • @drtremolo1
    @drtremolo1 Před 8 měsíci

    grande juventino !

  • @mauriziomilano67
    @mauriziomilano67 Před 8 měsíci

    Si può dire che Zenone, senza rendersene conto, ha anticipato la fisica quantistica, secondo cui lo spazio non è divisibile all'infinito? Se lo spazio è 'quantico' allora il paradosso cade..vince Achille sia nella realtà sia a livello di teoria... grazie!

  • @dr.hugosperber4473
    @dr.hugosperber4473 Před 8 měsíci

    macché Sherlock Holmes ... pensa piuttosto a Schrödinger e i paradossi della quantum theory... !

  • @marcomasini9126
    @marcomasini9126 Před 8 měsíci +2

    Prof, perdoni l'arroganza, ma a me pare che Zenone sia stato più che altro il precursore del cherry picking: per sostenere la propria tesi applica ad Achille ed alla tartaruga ragionamenti differenti. Se é vero che Achille di fatto nemmeno partirà mai dovendo coprire un numero infinito di distanze, lo stesso deve valere per la tartaruga. Di fatto la gara non si svolgerà mai. Non ha nemmeno senso il concetto di vantaggio, perché secondo la visione di Zenone dovremmo vivere in una realtà freezzata. Invece lo stesso pensiero, la formulazione stessa di concetti é prova di un divenire, di un movimento.

    • @ipazia4287
      @ipazia4287 Před 8 měsíci

      vero. non c'è gara e nessuno vince.
      Achille-tartaruga è il paradosso nel paradosso; quella marcata differenza e diseguaglianza tra i 2 concorrenti porta a confutare la ragione del "punto medio" da raggiungere prima della meta.
      Il punto medio è esattamente uguale tra i due soggetti diseguali nella corsa.
      Apparenza del movimento o
      impossibilità del moto ?
      saluti.

    • @ipazia4287
      @ipazia4287 Před 8 měsíci

      quello che evinco di Zenone è la straordinaria "vivacità di movimento" della corteccia prefrontale.

    • @ipazia4287
      @ipazia4287 Před 8 měsíci

      il paradosso è assimilabile alla fallacia logica ?
      Il paradosso è formulare una logica in contraddizione tra un concetto e un altro di una tal scienza.

    • @marcomasini9126
      @marcomasini9126 Před 8 měsíci

      @@ipazia4287 ma se la logica costruita é incoerente con sé stessa possiamo parlare di paradosso?

    • @ipazia4287
      @ipazia4287 Před 8 měsíci

      è proprio la funzione del paradosso.
      quello di Zenone è il paradosso della dicotomia.

  • @claudioambrosetti609
    @claudioambrosetti609 Před 8 měsíci

    Il ragionamento di Parmenide non ha nulla a che vedere col concetto di rapporto matematico tra infinito e finito. Per Parmenide l'infinito in senso ontologico non può esistere. Parmenide parla dell'essere come finito, come "una rotonda sfera", in quanto il concetto di essere, non lasciando nulla fuori di sé, è sempre finito, cioè sempre attuale. Dunque il concetto di finitezza dell'essere in Parmenide non è numerico. Infatti se fosse inteso in senso numerico come infinito sarebbe incompiuto e quindi mancherebbe di qualcosa ; ma se manca di qualcosa vuol dire che non è ciò di cui manca. L'essere non era è non sarà , dice Parmenide, perchè è ora tutt'insieme : una cosa è davvero eterna quando è fuori dal tempo. E se il tempo si presenta come successione, ovvero come molteplicità, in qualunque modo tale molteplicità si presenti, allora si tratta di un illusione. Da questo punto di vista non è possibile il non finito come essere. Se ipotizzassimo che l’essere non è finito, diremo allora che la parte non finita non è nell'essere e cadremmo in un grave errore perché «la stessa cosa è e pensare che è», quindi, se pensiamo, dimostriamo che l’essere esiste e che il pensiero non può pensare che l’essere (qualcosa che è), ovvero qualcosa che non può contemplare un aver da essere. Quando Zenone tenta di confutare la molteplicità, lo fa stando fermo agli assunti di Parmenide, ma deve fare un'importante concessione, per sviluppare la sua critica. Deve cioè assumere a sua volta un punto di partenza in cui il movimento possa essere riguardato secondo la logica della successione. Cosi Zenone afferma che se le cose fossero molte, il loro numero sarebbe finito e infinito al tempo stesso: finito, perché non possono essere né più né meno di quanto sono; infinito, perché tra due cose ce ne sarà sempre una terza e tra questa e le altre due ce ne sarà sempre un’altra, e così via all’infinito. Alla radice del paradosso di Achille e la tartaruga sta l'impossibilità del punto x nel dover compiere un tragitto in un segmento che va da "a" fino a "b", per cui si ritroverà a non poter mai partire nemmeno da "a". Giacché è rigorosamente esclusa la possibilità stessa della partenza. Infatti il punto x per giungere da "a" ad "a1", che è un passo successivo verso "b" dovrà percorrere l'infinito, e per Zenone resta fermo che una somma di infiniti finisce per essere finita e infinita. Per Zenone è contraddittorio affermare che ogni cosa è costituita da più unità: se queste unità non hanno grandezza, anche le cose da essa composte non avranno grandezza; se invece le unità hanno una certa grandezza, le cose composte da infinite unità avranno una grandezza infinita. Se dunque il movimento è inteso come successione da un'ità all'altra allora è rigorosamente impossibile. Giacché le unità dovrebbe avere e insieme non avere una grandezza. Zenone tuttavia non nega l'evidenza empirica del movimento. I sensi attestano il movimento come attestano l'esistenza degli elefanti. Ma ciò che attestano è appunto illusorio.

  • @anarkeretix6406
    @anarkeretix6406 Před 8 měsíci

    Barba, ottima spiegazione della dicotomia, ma non dello stadio. Ma che ca@@@@o!!!! Non è difficile: due corpi situati alle estremità opposte di uno stadio che si muovono alla stessa velocità, ma in senso inverso, si muovono in realtà a velocità diverse. Mi fermo, dai, non è difficile! Ti ammiro. Va bene così.