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La parola che viene - Felice Cimatti incontra Giorgio Agamben (2019)

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  • čas přidán 1. 04. 2020
  • Logos erchomenos, “parola che viene”. Andrea Zanzotto si è servito più volte dell’espressione che nei Vangeli e nell’Apocalisse designa il messia, logos erchomenos, per definire il dialetto come sorgività della parola, qualcosa che viene direttamente dal cuore.
    Giorgio Agamben, uno de più eminenti filosofi italiani, ha spesso proposto un ritorno di attenzione alla scrittura in dialetto e si è sempre occupato di poesia non solo nel senso di interpretazione di un testo o di un autore.
    In questa seconda puntata del nuovo ciclo, il filosofo dialoga con Felice Cimatti sulla sua visione poetica e sull'uso del dialetto come lingua “materna”.
    www.quodlibet....

Komentáře • 16

  • @mariagraziaaggio5500
    @mariagraziaaggio5500 Před 2 lety +4

    È la voce che mi colloca nel fantastico e pazzesco momento dell'illusione di dire qualcosa a qualcuno, per il desiderio di essere qualcosa per qualcuno. L'articolazione linguistica è solo costruzione appunti che uccide la cosa che è fonte del desiderio che muove ogni passo. L'Illusione di poter ancora avere ciò che è perduto permea la nostra vita intera. Sartori

  • @flavioballarin4912
    @flavioballarin4912 Před rokem +3

    "Rendersi la vita possibile è veramente lo scopo del pensiero"

  • @kernelstudios8996
    @kernelstudios8996 Před 2 lety +2

    Sempre bello ascoltare Agamben!

  • @veneracuppone-frammentidif7324

    Grazie, da riascoltare! Lingua e Filosofia considerate fuori dal contesto accademico

  • @mariagraziaaggio5500
    @mariagraziaaggio5500 Před 2 lety +2

    Fa paura parlare in dialetto perché c'è un ritorno al nostro a cui si è naturalmente abdicato per la dimensione sociale. È emozionante in modosmisurato e non sappiamooramai più in che rapporto siamo veramente con stessi. Chi lo sa che cosa troveremo, Un Mostro o La Dolcissima della Bellezza.

  • @flavioballarin4912
    @flavioballarin4912 Před rokem

    Grazie per l'ennesima perla

  • @brunellabigi7807
    @brunellabigi7807 Před 2 lety +3

    Invito alla lettura o rilettura di Luigi Meneghello, Pomo Pero Dime il vero, oppure Il Dispatrio

  • @TheAnsertestori
    @TheAnsertestori Před 26 dny +1

    Mi permetto di consigliare la lettura di un piccolo ma denso testo dell'etnolinguista e storica delle religioni Sabina Crippa : La voce. Sonorità e pensiero alle origini della cultura europea edito da Lo scudo di Achille

  • @mauroorlando7177
    @mauroorlando7177 Před 4 lety

    poeti italiani con linguistica dialettali...pasolini e zanzotto ...tema della voce bilinguismo costitutivo di ogni intenzioni poeticanon esiste un monolinguismo distinzione tipicamente italiana ....grande tradizione novecentesca altrettanta poesi dialettale grande ...riproporre dialetto lingua ma bilinguismo nominauingua soloa con.un suo tremore interno toccare Lacan strutturato nel dialetto come fatto sorgivo ..
    inconscio della lingua .momento sorgivo del linguaggio che monto come il latte che non si perde in una lingua dante de bulgari eloquentia una lingua naturale e una appresanaturale e

  • @Louis-ClaudeDeSaint-Martin.

    Al minuto 22 il genio cimatti da la misura di sè: "si vabbè ci sarà pure un apparato che ci controlla come in un allevamento di suini, massì che sarà mai, in fondo è sempre stato così". cimatti vai a farmi un tè ti direbbe carmelo bene. vai a farmi un tè, quello è il tuo compito. sei una teiera.

  • @brucatomassimo5816
    @brucatomassimo5816 Před 4 lety

    Grazie....

  • @francescogelmini74
    @francescogelmini74 Před 4 lety +1

    mi permetto di consigliare anche il racconto dell' analisi di Massimo Recalcati in cui racconta come la psicoanalisi gli permise di comprendere il legame tra la sua passione per il dialetto e il rapporto con sua madre e di superare un' inibizione legata a questa prossimità incestuosa tra il dialetto e la madre . Il racconto è presente nel libro di Recalcati " il miracolo della forma "

  • @flavioballarin4912
    @flavioballarin4912 Před rokem

    Qui però il pur grandissimo Agamben sembra non cogliere fino in fondo il pensiero di Pasolini sul genocidio culturale. La forza sorgiva dei dialetti di cui parlava Pasolini era qualcosa di collettivo e tramandato appartenente al popolo o al sottoproletariato. Qui invece si parla di un momento creativo e sorgivo sostanzialmente individuale. Intendiamoci, bellissimo e possibile anche in mezzo alle rovine antropologiche e culturali di un mondo alla deriva. Ma il dialetto inteso nella sua identità particolare, nel suo tramandarsi vitale ecc. è irrimediabilmente morto , poiché sono morti i suoi parlanti.

  • @mauroorlando7177
    @mauroorlando7177 Před 2 lety

    lingua dialetto ...bilinguismo costitutivo di ogni atto linguistico ...non esiste una lingua unica ...ogni lingua ha un suo tremore interno ..come elemento sorgiva e materno ...il.punto in cui la lingua monta come il latte ..scrive Zanzotto.
    Con Dante coesistono le due lingue una naturale e formale grammaticale....Pasolini " rosada-rugiada"....risada grammatizzata...genocidio della lingua nazionale ... il.dialetto resta come valore se anche il dialetto non.si pone come superiore alla lingua grammaticale...Zanzotto e Pasolini...dialetto continua a vivere quando si contamina con la lingua grammaticale per dar maggior vita al pensiero ....il dialetto non può morire perché è il.momento sorgiva come momento balbuziente della lingua....nel dialetto c'è una firma di inciampa balbuziente in ogni atto di parole c' è il.ricordo inconscio della lingua materna ...il dialetto è custodita dai poeti o di vive artisticamente la vita ...il.poeya accette il suo momento balbuziente ...fare poesia ...momento poetico in ogni.atto di parola ...in ognuno pensante ce questo.momento poetico ...un andirivieni tra testo dialettale e grammaticale....il poeta vive questa doppiezza in.modo naturale non lo fa il linguaggio analitico filosofico...il.momento luminoso e sorgiva del dialetto...lingua scissa divisa in due ...vita la lingua difficile definibile perché si ritrova nelle sue scissioni...dimorare in queste scissioni ...ciò che appare tra dialetto e lingua è la voce ....antichi onoma e logos nomi e discorsi ...momento puramente orale della linguaggio con la voce...momento originario e grammaticale voce in cui ognuno.di noi si sente individuato unico...indefinibile...diventare incarnare una voce eventi che accade ...tensione può apparire la vice ...definizione vice articolata foné articolazione della voce scrivibile vice catturata e articolata che diventa significante ....lingua grammatizzata ...il linguaggio si innesta su un dato fonetico che è la voce....bilinguismo in poesia ....è la voce che spiega la doppiezza dialetto grammatica ....la potenza di dire no e il.numero ...momento poetico ...poesia e filosofia una parola che si accorge di parlare ...in nessuna lingua nessuno luogo....Zanzotto anche il dialetto non è la vera lingua...la poesia non è in nessuna lingua in.nessun luogo...il poeta sa scrivere in questo movimento dentro il linguaggio...noi viviamo dentro questo bilinguismo....cogliere il.poetico.solo se non.fissato ...percepire questo strano rapporto di conflitto continua scissione e riunione ....taglia e ricucire taglio e sutura ...una lingua della malora ...itsliabofono ...in tensione di una parola che non lavora contro la lingua...essenzialmente politico se mette in discussione la lingua grammaticale come lingua del potere ...grammarocakizzare il momento poetico della nostra vita individuale e comunitario....la comunità che viene ...come il mondo è ....fare filosofia ...scrittura come raggiungimento della propria voce ...parlare in dialetto in filosofia ...coraggio di arrivare alla propria voce....è un atto filosofico e politico ...arrivare alla propria voce rendere la propria vita possibile è lo scopo del pensiero...