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29.06.2024 Cerimonia Benedizione Croce di Legno

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  • čas přidán 5. 07. 2024
  • Sabato 29 Giugno 2024
    "In un mondo sempre più accelerato, con una memoria sempre più “a breve termine”, riscoprire che un popolo senza memoria è un popolo senza futuro risulta decisivo, affinché l’umanità del nostro tempo non sia condannata a ripetere i propri errori e maturi nel fare tesoro delle proprie conquiste". Con queste parole il Presidente dell’Associazione Culturale “Calabria Armi”, Pasquale Martinelli, ha dato inizio alla cerimonia di inaugurazione della Croce di Legno, Sabato 29 Giugno 2024 alle ore 10:30, restaurata a distanza di dieci anni dalla sua prima posa in opera, nel lontano 28 Giugno 2014, grazie al lavoro certosino e alla dedizione di Salvatore Leone, abitante del quartiere di Pontegrande, il quale, mosso dall’amore verso la storia, ha provveduto a creare un piccolo giardino a ridosso della curva che da Viale Pio X conduce verso Via Ettore Vitale ove al centro è ubicata la Croce e a lato un’asta con la bandiera del nostro Paese.
    "La tentazione seria - prosegue il Presidente Martinelli- a cui la nostra cultura occidentale è esposta, è quella della dimenticanza, colpevole e interessata. È vitale per il nostro tempo (re)imparare a fare memoria, perché in sua assenza il cammino diviene un vagare senza una meta e senza una logica riconosciuta. Quante volte, pensando soprattutto ai drammi del cosiddetto “secolo breve”, si è pronunciata con enfasi la frase «Mai più!»? Eppure, ancora una volta ci siamo trovati a fare i conti con la sventura di una guerra in Europa! La sfida di costruire il futuro non può prescindere dal recupero di questa capacità sapiente di fare memoria".
    Alle parole del Presidente di “Calabria Armi” fanno eco quelle di S.E. Mons. Claudio Maniago, Vescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, che ha presieduto la benedizione della Croce di Legno, il quale ha dichiarato di essere ben felice di essere presente in quanto, "per la nostra Fede, significa che quanto noi stiamo facendo è gradito a Dio perché nel luogo dove è situata la Croce risiede la memoria". Al contempo ha ringraziato l’Associazione e il sig. Leone per la loro "vocazione affinchè la memoria restasse sempre viva. Memoria - prosegue il Vescovo Maniago - di cose brutte, che l’umanità non ha ancora smesso di vivere, perché la guerra è una cosa brutta, che porta distruzione, morte e sofferenze. La presenza della Croce sintetizza la drammaticità, è un’invenzione dell’uomo per far soffrire e morire, come la guerra. Quindi è il patibolo. Ma da una parte Gesù salendo in Croce è riuscito a farla diventare uno strumento di Amore e soltanto con l’Amore, che si traduce in amicizia, solidarietà, dialogo, comprensione tra i popoli, che si può vincere il male, si può vincere la guerra".
    Conclude la cerimonia di inaugurazione l’intervento dell’Assessore alla Polizia Municipale - Sicurezza Urbana - Personale e Deleghe, Marinella Giordano, la quale ha sottolineato che la “memoria” è qualcosa di estremamente importante, diversa dal ricordo, che pure è di grande rilievo. Il ricordo è legato più a un fatto privato, mentre la memoria - fatta anche di ricordi e di affetti - è soprattutto conoscenza e riflessione. La memoria ci consente di ricordare fatti del passato per cercare di capirli, e trarne indicazioni valide anche per il presente. La memoria è fondamentale per la collettività. Un Paese senza memoria è un Paese condannato a deperire. La memoria si condensa, nei monumenti, nei simboli, nelle intitolazioni delle strade ed anche in tutti quei fatti storici la cui conoscenza dovrebbe costituire la base della convivenza civile di ogni Paese.
    Presente alla cerimonia il parroco di Pontegrande, don Andrea Gasparro, che ha recitato la preghiera del soldato, Vincenzo Santoro in rappresentanza dell’Istituto del Nastro Azzurro e il Tenente Colonnello Fabiano del Comando Militare Esercito Calabria, con la rappresentanza di due ufficiali e un trombettiere che ha accompagnato l’emozionante momento dell’alza bandiere e degli onori ai Caduti di tutte le guerre.

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