Homo et natura naturans l'insegnamento di un tiglio e altre storie | Erica Francesca Poli

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  • čas přidán 21. 12. 2023
  • L’insegnamento degli alberi viene da un tempo incommensurabile, quando un gigantesco albero era axis mundi, e attraversa l’antropologia e la mitologia di ogni popolo, dall’albero della vita al giardino dell’Eden, dalle piante maestre al legno della croce, passando per le metamorfosi di Ovidio e gli Ens della Terra di mezzo di Tolkien. La relazione uomo-albero è imprescindibile, meravigliosa e terribile ad un tempo, perché sospesa sull’oscillazione continua tra la physis in cui l’albero è immerso, e la natura umana che se ne smarca continuamente, attraverso il potere di una coscienza che peraltro troppo spesso si è fatta abuso. Ma gli alberi hanno ancora molto da insegnare: il loro saper fare materia dalla luce è al fondamento del nostro esistere e interroga la scienza dei quanti, così come l’alchimia, impattando inevitabilmente anche sulla psiche del profondo. Saperi mistici e scienze di frontiera si incontrano nelle ricerche che indagano la relazione profondissima che intercorre tra essere umano ed essere albero. E c’è un insegnamento sottile che una vecchia storia vissuta ha saputo dimostrare come niente altro potrebbe, se non l’esperienza: il mistero, che fu al centro del pensiero di grandi come Baruch Spinoza o Giordano Bruno, della natura naturans, del suo continuo futuro nel presente, chiave della trasformazione che non muore. Questa e altre storie raccontano quello che gli alberi non dicono a parole, ma insegnano a chi sa vedere quel che non appare e ascoltare quel che non fa rumore.
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