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Conversazioni di Filosofia: 2 - Metafisica

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  • čas přidán 12. 08. 2024
  • C'è chi si ferma a colloquiare con gli inquilini accessibili ai venti sensi, e c'è chi si imbatte inferenzialmente a contarla su con l'oltre di quelli; non con esseri di un "altro" mondo, ma col "futuro dell'oggi", alla faccia di Ridley Scott.
    Prof. Alberto Bassi - Milano, novembre 2012
    Per partecipare al dialogo con commenti, suggerimenti o domande scrivere a filosofialiberata@gmail.com

Komentáře • 71

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +5

    Gent. Marco,
    Severino è ancora vivo, chieda a lui di spiegare il proprio pensiero, io mi limito a piegarlo. Cordialità, A. Bassi

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +2

    L'uomo è animal naturaliter politicum. Gli istinti conservativo-evolutivo, quello espressivo e quello di benevolenza sono stati felicemente attivati via internet per farci fare comunità anche senza esserci incontrati fisicamente. La comunità metafisica è vera comunità. Grazie quindi anche a Lei che ci ha permesso di far passare la comunità metafisica vera, ma a-storica, in vera e storica, anche se ridotta a esistenza elettronica. Cordialità, Alberto Bassi

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Grazie per avermi ribadito l'importanza di questo passaggio logico all'interno della discussione.

  • @12345paolino
    @12345paolino Před 10 lety +2

    Complimenti per la chiarificazione su che cosa sia Metafisica!. P.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Parole confortanti, anchè perchè a volte capita di risentire della solitudine della ricerca.
    Tanti saluti e a risentirci, nel mentre guarderò tutti i suoi video spaparanzato sul divano.

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +3

    Caro Marco,
    non sono io chiaro nello spiegare; sei tu che lasci parlare le cose, la realtà, l'essere, la cosicità, la questità, che ti affascinerà.
    Cordialità,
    albassi

  • @MassimoVaj
    @MassimoVaj Před 5 lety +1

    È l'ontologia che si occupa dell'essere, la metafisica è la consapevolezza assoluta dei princìpi universali.

  • @SalvatoreAntoine
    @SalvatoreAntoine Před 4 lety +1

    grazie professore!

  • @sergiomassa896
    @sergiomassa896 Před 3 lety

    Buon giorno Professore io la ringrazio veramente tanto per la chiarezza espositiva con cui tratta tematiche estremamente complesse. Io nn sono uno studente ma un appassionato di filosofia e in particolare sono 4 anni che cerco sforzando i oltre misura di capire il pensiero di Heidegger. I concetti chiave li ho appresi però mi piacerebbe davvero tanto che lei dedicasse una lezione su Heidegger e in particolar modo sull interpretazione che Heidegger fa sulle tematiche proprie di Nietzsche affrontate nel Libro 'Nietzsche' scritto proprio da Heidegger negli anni 60 (Nietzsche come l ultimo metafisico).

  • @albussilente5818
    @albussilente5818 Před 11 lety +2

    professore bassi la smetta di rispondere a questi cialtroni che commentano soltanto.... loro non sarebbero in grado di fare i discorsi che fa lei bravo continui cosi....

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Il termine più adatto e meno imparziale che ho trovato per definire questa (non) realtà, è semplicemente "Essere".
    Ma c'è ancora tanta strada da fare, tanta conoscenza da acquisire e tanto flatus vocis da emettere. C'è tuttavia qualcosa di più bello della filosofia? E' questo l'amore!

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +1

    La ricerca spasmodica di ciò che valga la pena conoscere è assolutamente solitaria, ma il gaudium de veritate(=orgasmo intellettuale) è di 24 h/24. Io canto anche da addormentato.Ci dia dentro onestamente. La legge pedagogica dei fogli sotto il culo non mente: vedrà "luce intellettual piena d'amore, amor di vero ben pien di letizia, letizia che trascende omne dolzore"(Par,30,140). Cordialità, Alberto Bassi

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety +1

    E' qui che si risolvono, a mio parere, le dicotomie eraclitee e parmenidee sull'essere: esso è uno, immutabile ed eterno proprio nella sua infinita molteplicità ed immutabile mutevolezza.
    Mi perdoni se dovessi essere risultato poco chiaro o banale, non ho ancora gli strumenti linguistici che vorrei avere, ma spero che i contenuti siano passati.

  • @thetheater7610
    @thetheater7610 Před rokem

    Per me la metafisica cigola confrontata con la semplicità oggettiva e tangibile della logica.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    L'affermazione "l'Essere è" può in effetti essere espressa solo da un ente reale, ovvero da un punto di osservazione che come tale distingue fra soggetto ed oggetto, e che dunque è già molteplice e diveniente, cioè determinato, formale.
    Inoltre L'Essere comprende nella sua propria natura già tutte le sue determinazioni ed indeterminazioni, altrimenti non potrebbe mai essere determinato, o meglio autodeterminarsi attraverso un ente.

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Caro saggio albus silente, "Filosofia Liberata" libera dalle superstizioni, ma ci vuole tempo. A volte non basta un esorcismo per rimettere la mente in carreggiata. Certo che questo è tosto, chiuso com'è sui libri e sui filosofi. Beati noi, che siamo inseguitori di chi non mete: le cose sensibili, da cui poi viene tutto il resto! Non essere scostante, ma paziente: ognuno ha i suoi ritmi. Cordialità. Bassi

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Affermare l'Essere, dunque, comporta già in partenza l'affermazione di tutte le sue possibilità determinate e non; significa già in partenza affermare la sua unità, integrità e immutabilità ed al contempo la sua molteplicità, eterogeneità e mutevolezza, poichè queste caratteristiche sono già intrinseche in esso.
    Per affermare realmente l'Essere a prescindere dalle sue determinazioni, bisognerebbe non affermarlo affatto, cioè non determinare che L'Essere è.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Buongiorno professore. Ho guardato con interesse la sua spiegazione.
    C'è però un punto importante del quale vorrei discutere con lei:
    l'apparente contraddizione fra l'essere affermato a priori e l'essere molteplice e diveniente.
    Mi chiedevo se l'affermazione dell'Essere in quanto Essere, a prescindere dalla sue determinazioni, non è già di per sè una determinazione.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety +1

    A proposito, grazie per avermi segnalato Newman.

  • @paolobobi4751
    @paolobobi4751 Před 3 lety

    Qualcuno sa dirmi chi è il professore che bassi dice di aver seguito per dieci anni quando parla di teorema della causalità?

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety +1

    Non è questione di credere in dio, ma di conoscere dio.
    Come si fa ad avere fede se non si conosce a priori l'oggetto della fede?

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Tuttavia l'essere non determinato è sovraindividuale, non esperibile e non definibile (altrimenti si autodeterminerebbe). Questo "essere" (non) esiste pur essendo privo di realtà ontologica, cioè è impossibile dare un giudizio ontologico su di esso, poichè non appena lo si definisce esso muta dal suo stato indeterminato ad uno stato determinato.
    Tutto ciò non è altro che un'esposizione un pò romanzata del principio di inderminazione di Heisenberg.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Sono anche io al 100% d'accordo sul discorso che fa a riguardo di trascendenza ed immanenza.
    Dico solo che evidentemente sia trascendenza che immanenza sono concetti formulabili solo dal punto di vista di una mente individuale ossia di un ente. Ma l'Essere (Dio) non è un ente: è più (e meno) di un ente e della somma di tutti gli enti.

  • @nicolamanca7465
    @nicolamanca7465 Před 3 lety

    Grazie Professore. Potrebbe cortesemente consigliarmi dei testi per studiare quanto da lei spiegato?

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Con l'inferenza dei dati sensibili, analogamente a quanto dice lei. Con l'aggiunta di un pizzico di relativismo e fisica quantistica.
    Il mio problema sta tutto nella definizione di Dio: io "credo" in un (non) principio trascendente ed immanente nello stesso tempo, simultaneamente manifesto e immanifesto, determinato e non determinato, unico e molteplice ma allo stesso tempo privo di tutte le qualità. Non penso che Dio sia un principio attivo, o meglio lo è ma è anche molto di più.

  • @marcotondadecodificabiolog6343

    Però mi chiedo ok, per l'essere, ok per l'essere diveniente e molteplice ma nutro un dubbio sul senso dell'altro essere che reappresenterbbe Dio. Mi chiedo quale fu la necessità di aggiungere quest'ultimo essere ? Da un punto di vista razionale esiste l'essere bene, l'essere nel suo divenire e nella sua molteplicità fatta di enti ..... Non comprendo da dove spunta l'altro essere. Per dirla in altre parole spiega già tutto dal punto di vista razionale con i due esseri, non sento personalmente la necessità di un terzo essere che debba nascere apparentemente almeno come distinzione da quello divieniente e molteplice, in quanto uno, sembrerebbe che nasca come esclusiva distinzione. Se qualcuno vuole illuminarmi su questo punto lo ringrazio.

  • @daniolifazioli7590
    @daniolifazioli7590 Před 11 lety +1

    Ho tentato di spiegarle la mia filosofia, ma le mi risponde che "non capisco nulla" e di "ascoltare l'essere che parla", quando nulla o poco sa di chi io sia. Cosa vuole che le dica? Lei non è un buon cristiano perché le manca l'umiltà.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Allo stesso modo qualsiasi concetto, percezione o dato sensibile è reale ed ontologicamente vero solo come costruzione co-creata dall'interazione fra un soggetto ed un oggetto. L'essere (reale) esiste non può esistere privo di realtò ontologica, ma l'Essere (Dio) non si riduce alla realtà ontologica.
    L'essere (auto)determinato è un ente e/o una collezione di enti, e come tale uno e molteplice e dotato di realtà ontologica.

  • @lucamascagnifobos
    @lucamascagnifobos Před 2 lety

    Ma non bisogna aspettare Heidegger per parlare di differenza tra Essere ed Ente?

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +2

    Non c'è alcuna affermazione a priori dell'essere: nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu. Ma per affermare che le cose esperite esistono devo ammettere che l'intuizione dell'essere precede logicamente l'affermazione degli enti cronologicamente esperiti prima della consapevolezza che l'affermazione dell'essere è un'intuizione. L'ente è essere ma non è l'essere. L'essere è ma non è ente. Ci risulta complicato: siamo abituati a ragionare, e l'essere non sta nella ragione. Cordialità

    • @fabriziocassinari1536
      @fabriziocassinari1536 Před 9 měsíci

      Questa e' la differenza ontologica tra essere ed ente, che nella scolastica moderna era andata perduta.....

  • @kidmarco
    @kidmarco Před 10 lety +2

    Interessante la sottolineatura della abissale distanza Platone vs Aristotele circa anima e corpo... ma, a mio avviso, è più solida l'impostazione platonica, provo a esporne la ragione.
    Se corpo è un elemento metafiscio, un concetto (e questo è a rigore effettivamente così: il "concetto di materia" non è qualcosa di materiale ma appunto un concetto, e precede l'esperienza della materia, che non apparirebbe nemmeno tale senza il concetto o idea di materia!):
    ma allora, se il mio corpo presuppone il concetto di corpo, che cosa se non l'anima può pensare il concetto o idea?
    Dunque, ha ragione Platone: quello che tocco è il mio corpo, non sono io... io, infatti, sono colui che tocca (e sa di toccare) cioè l'anima, non ciò che è toccato.
    Io sono soggetto di esperienza, non oggetto della stessa.
    ..............
    Sicché, non so se Platone sarebbe d'accordo ma mi sembra di poterlo affermare in coerenza con la sua impostazione:
    quanto io tocco il mio corpo, non tocco me (perché "io" è anima, mentre il "me" è corpo)... e questo si potrebbe tradurre così:
    quando tocco me, in realtà, io sono "un'anima che tocca un'anima".
    Laddove, la prima accezione di "anima" è la vera anima o soggetto dell'azione, mentre la seconda "anima" è l'aspetto oggettivato dell'anima ossia... il cosiddetto "corpo".
    Con la conseguenza che, Platone ritengo direbbe che ciò che viene toccato (proprio in quanto "toccato") non sono mai "io"!
    Io sono colui che "sa" di toccare (= sono tutto in questo sapermi, in questa autocoscienza che si svolge mediante l'oggettivazione m anon in virtù dell'oggettivazione), non colui che viene toccato, non il termine dell'oggettivazione!
    Appunto, in gergo platonico, "un'anima che si serve di un corpo", come di ciò che le appartiene ma a cui essa non appartiene!

    • @FilosofiaLiberata
      @FilosofiaLiberata  Před 10 lety +1

      Caro Kumpel,
      monosostanzialismo di unità psicosomatica è la mia antropologia, con tutto il rispetto per le altre concezioni dell'uomo.
      Cordialità, A. Bassi

    • @kidmarco
      @kidmarco Před 10 lety +1

      filosofia liberata
      Ma anche Platone è monosostanzialista, solo da una prospettiva diversa... per lui il Tutto è l'anima, la forma di cui il cipro e la materi aè una parte, uno parte strumentale direi... non sta sullo stesso piano del copro, quindi non è sintetizzabile in senso sinolico, perché non è è possibile distinguere analiticamente anima e corpo
      ossia il corpo è altro nell'anima, non altro dall'anima!
      E la fondazione platonica mi pare più solida, non trova?

  • @mikael69yy
    @mikael69yy Před 10 lety

    QUESTO é QUESTO ...semplicemente.

    • @FilosofiaLiberata
      @FilosofiaLiberata  Před 10 lety +3

      Mikael è questo, ma Mikael era Mikael anche quando pesava tre grammi ed era sotto liquido. Mikael = Mikael; Mikael diverso da Mikael. Quindi totalmente identico e totalmente diverso da se stesso. Aporia: totalmente identico = totalmente diverso. Vuol dire che devo pensare Mikael non come ente semplice, ma composto da (almeno) due elementi metafisici coestesi e covalenti, che investano totalmente e tutto Mikael: sostanza ( = ciò per cui è sempre identico a se stesso), e accidenti ( = ciò per cui è diverso). Mikael è complicato, e dovrà rispettare entrambe le sue componenti nel suo continuare a crescere come identico e come diverso.
      Cordialità, A. Bassi

    • @kidmarco
      @kidmarco Před 10 lety +1

      filosofia liberata
      Ma la distinzione sostanza (identico) e accidente (diverso) è operata a partitre dal medesimo (Mikael)... che dunque non è né sostanza né accidente, perché logicamente e ontologicamnete precedente alla distinzione: sostanza-di-Mikael e accidenti-di-Mikael sono successivi, sono as-tratti letteralmente rispetto a "Mikael" di cui sarebbero sostanza e accidenti.
      Ma allora, la stessa distinzione gli è estrinseca.
      Sicché la vera identità è proprio "Mikael" ut sic, non la sostanza-Mikael come substrato dei mutevoli accidenti-Mikael.
      Ma tale identità (che è Mikael come tale) non è SOLTANTO sintesi di identità (sostanza) e differenza (accidenti)... proprio essendo tale sintesi, proprio per poter essere sintesi! ovvero distinzione-identificazione dei due aspetti sostenzaile e accidentale.
      Sicché, ne seguirebbe che l'identità METAFISICA non si oppone-a né si sintetizza-con la diversità,
      non sta analiticamente disposta accanto alla diversità, ma dialetticamente irriducibile alla diversità e... direi, a ciascun "diverso" (inteso come identità FISICA ossia reificazione dell'identità metafisica), "diverso" come identità-esistente-fisica rispetto alla identità-essenziale-metafisica, che non esiste e è non-diversa [non-aliud] rispetto alla differenti identità fisiche (è non-aliud) ma è inesauribilmente in ciascuna ed in tutte, dunque in nessunadi esse e nemmeno nella loro totalità !
      ...............
      Mikael, allora, "è" (essere) il suo stesso "sapersi" (coscienza) irridubcibile a qualsiasi determinazione (identica-e-diversa come determinazione, cioè identica a sè E diversa da ogni altra determinazione possibile).
      L'identità è quindi assoluta semplicità, puntiforme, indivisibile.
      Ma questa identità come essere-pensiero non è , allora, categorizzabile neppure dalla massima categoria della sostanza, non è genere per quanto supremo (e, infatti, non è specificabile in differenze, perché nella misura in cui le differenze "differiscono" dall'identità di cui sarebbero differenze, non sono differenze di quella identità).
      Le differenze non differiscono dall'identico, m ada se stesse...paradossolamente (che è come dire che non hanno consisetnza ontologica propria).
      L'identità (essere) in quanto PENSATA è tanto "identica" quanto "differente", contraddittoriamente (essendo appunto identità de-terminata, ciascuna determinazione è se stessa e, insieme,è altra da ognl altra determinazione che però entra a costituirla essenzialmente).
      Ma ciò significa che l'identità in quanto "pensata" presuppone innegabilmente l'identità come tale, incontraddittoria (infatti, si è detto, ogni pensato è identico a sé e diverso da ogni altro pensato, nonché diverso dal pensante che la pensa: il non-essere come diverso del Soph. platonico), la quale identità come tale è e resta indeterminabile e non è pensata, non è un pensato bensì è lo stesso PENSARE in atto, pensare che è ESSERE.
      Ovvero IDENTITA' come unità di PENSARE ed ESSERE.
      Se si preferisce si può indicarla con Essenza dell'ente esistente determinatamente: l'Essenza è l'Ente, ma l'Ente non è l'Essenza (non coincide con essa, infinita, non la esaurisce, né partecipa di essa né si rapporta ad essa, proprio perché per poter partecipare o rapportarsi dovrebbe prima essere... ma è soltanto in virtù dell'essenza!).
      A rigore, solo l'Essenza "è", non l'Ente.
      Ogni critica e confutazione sarà più che gradita, anzi socraticamnete sollecitata!
      Grazie.

  • @daniolifazioli7590
    @daniolifazioli7590 Před 11 lety

    caro professore, io non sono né erudito, né chiuso sui libri. La mia filosofia l'ho elaborata molto prima di studiare i filosofi, per vie che nulla hanno a che fare con la filosofia. Se ora sto studiando, é perché non posso prescinderne per il mio bene espressivo e culturale.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    "Dio è superiore al bene e all'unità e non può avere altro nome se non l'essere".
    (Filone di Alessandria per tramite di Nicola Abbagnano).

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +2

    Uno che ha fatto filosofia con Abbagnano, esistenzialista, che di metafisica non hai compreso neppure l'a, b, c, non poteva che rispondere così. Mi dice, per favore dove sbaglio? Grazie. Cordialità. Bassi

  • @mikael69yy
    @mikael69yy Před 10 lety

    Mikael é semplice e quindi davvero molto complicato. Coesistono in lui sostanza e accidenti, rispetta le sue componenti nella " ricerca solitaria " e sviluppa o estende per finalmente rendersi conto che lui é " identico sempre " e che oltre le sue frontiere " i suoi limiti " non c'é niente, non " puo' " esserci niente perché lui non ci é ancora arrivato o riuscito. E più Mikael diventa " semplice " più gli altri lo vedono come estremamente complicato.

    • @FilosofiaLiberata
      @FilosofiaLiberata  Před 10 lety +1

      Caro Mikael, arguisco che non hai seguito "Causalità".
      Auguri, A. Bassi

    • @mikael69yy
      @mikael69yy Před 10 lety

      filosofia liberata non ancora seguito " causalità " ..mi ritengo molto fortunato per aver scoperto " filosofia liberata " ! non credo si possa studiare " la filosofia " ...forse ascoltare, sentire e immaginare vibrando senza potersi spiegare.

  • @passioneorologio1382
    @passioneorologio1382 Před 6 lety

    Può l'uomo avere solo la percezione dell'essere in quanto soltanto derivato di un essere più grande???

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Credevo potessimo confrontarci e comunicare senza mediatori da riverire. Cordialità.

  • @mikael69yy
    @mikael69yy Před 10 lety

    Si puo' spiegare il " concerto del silenzio " ?

    • @FilosofiaLiberata
      @FilosofiaLiberata  Před 10 lety

      Behetoven diresse da sordo e rimase male perché non sentiva gli applausi finali!
      Cordialità, Bassi

    • @mikael69yy
      @mikael69yy Před 10 lety

      filosofia liberata si soffre, comunque ! in fondo DIAMO perché ci aspettiamo consapevolmente o non, qualcosa in ricambio ...posso usare l'espressione " nutrimento narcisistico " ?

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    "mente"

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Non ha seguìto Ontologia né Causalità. Sulle riserve circa il Principio attivo, mi ricorda certo occasionalismo. La creazione implica l'autonomia delle nature, non l'indipendenza. Il fuoco e Dio fanno bollire l'acqua, non l'uno senza l'altro. Questa lettera è interamente mia, delle mie dita (strumento congiunto) e della tastiera (strumento aggiunto). La filosofia dà gaudium de veritate; la fede: luce intellettual piena d'amore, amor di vero ben pien di letizia, letizia che trascende omne dolzore

  • @daniolifazioli7590
    @daniolifazioli7590 Před 11 lety

    ovviamente danioli e ganyomarts sono lo stesso "essere parlante"

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +3

    E se invece di ascoltare le parole, Lei ascoltasse l'essere che parla a chi ha il principio di identità, da cui parte tutta la filosofia? La filosofia non ascolta parole, non legge carta. Annusa le cose, ascolta rumori, tasta, poi comincia a dire in maniera non aporetica. E' bello non dire sciocchezze! Provi, senza testi o testicoli o autori ma solo con una sedia e un tulipano: vien fuori un dio della madonna! Lei è troppo erudito. Per fare filosofia basta partire col dire che "questo è questo"!

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    In Dio non si crede. Dio si dimostra, veda Causalità. Usare la categoria temporale prima del Big bang è estrapolazione indebita: ai 13 miliardi e 700 milioni di anni fa arriviamo, ma non possiamo ancora superare quel limite: LIMITE del noto, e dell'ignoto si tace. Cordialità. A. Bassi

    • @fabriziocassinari1536
      @fabriziocassinari1536 Před 9 měsíci

      La creazione non nella argomentazione cosmologia ma metafisica puo' essere solo considerata come relazione tutta e totale di dipendenza da Dio, in quanto Dio creatore. Cosa ne dice professore?

  • @pierpier7806
    @pierpier7806 Před 3 lety

    Ora ho capito: sei un Bontadiniano e questa é la sua demo esistenza di Dio.. inoltre non condividi la Svolta di Bontadini quando diede ragione a Severino ed al suo eternalismo monista.
    Rimane una grande obiezione a questa inferenza: come fai a Mostrare che il mondo é Dualista ovvero Ex-sista qualCosa al di Fuori del Pensiero ?
    Ps: cmq splendide lezioni.. complimenti veramente..

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Immanenza e trascendenza sono co-estese e co-valenti. Non c'è una trascendenza al 90%. L'immanenza è al 100%, come la trascendenza. Non vale il fifty-fifty nell'inferenza metafisica. Mi dimostra la Sua concezione di creazione, e l'oltre l'immanenza e la trascendenza? Esiste l'essere privo di realtà ontologica? Mi dimostra il Suo Dio? Cordialità.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    Ogni ente "legge" dall'essere indeterminato una realtà che si autodetermina in base alle condizioni specifiche di quell'ente. Non esiste un soggetto determinato in assenza di un oggetto e viceversa, non credo di dire niente di nuovo.
    La mia concezione di Dio è simile al Tao, solo che comprende anche tutto ciò che non è Tao.
    La definirei un panteismo trascendentale, correndo il rischio di dire una cazzata.
    Come ho già detto il mio linguaggio non è ancora chiaro come vorrei.

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety +1

    Ma è ovvio! Un tale individuo non può certamente raggiungere le vette del suo sublime tomismo, divino professore! Vede caro, lei sbaglia solamente a citare ancora nelle sue discussioni i nomi di quei deturpatori del pensiero come lo sono stati Heidegger, Kant e Severino! Ma io dico, cosa sarà mai la storia della filosofia di fronte all'immensità di Alberto Bassi? Chi può essere così tracotante da leggere ancora tali autori dopo aver ascoltato le parole di un uomo così divino e modesto come lei?

    • @francescomanetti-germanica
      @francescomanetti-germanica Před rokem

      Ecco, allora non sembrava solo a me che, per dirla plotinianamente, l'Essere della modestia di questo professore fosse un pochino strabordante. Più che altro non capisco perché tutte queste lezioni si danno pretesa di universalità con nomi generici, quando invece avrebbero senso se ci fosse scritto accanto Ontologia di San Tommaso - Metafisica di San Tommaso etc.... Ma forse è il problema millenario dei cristiani, cioè il non riuscire a vedere oltre il proprio ego, per cui non mi stupisco di questo sparare a zero su tutti i giganti della filosofia per fare stampella alla teologia cristiana. Oltretutto facendo un miscuglio di logica, tempo, razionalità e irrazionalità che finisce, volendo confutare tutti, per auto-confutarsi. Anche nel video qui sopra accusa tutti gli altri filosofi contemporanei di avere solo dei 'pareri' (come se quello suo poi non fosse un parere) e tornando a fare una gran miscuglio tra pretesa di coerenza logica, il Dio della bibbia e l'irrazionale. Pensavo che già dalla fine Trecento avessimo smesso di confondere Teologia e Filosofia.

  • @lorenzotaidelli9658
    @lorenzotaidelli9658 Před 11 lety

    A cosa si sente inferiore, Ganyomarts? Può decidere di ignorare Filosofia Liberata e risparmiare a sé il disturbo di descriverci tra le righe dei suoi messaggi la sua posizione invidiosa e frustrata, e a noi il tempo di riceverla, leggerla e risponderle.
    Si faccia il favore, si levi da mezzo. Si confronti, non offenda. Il disprezzo è l'arma del debole. Lorenzo Taidelli

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    rileggendo adesso mi sembrano i vaneggiamenti di uno psicotico.

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Condivido, purché la conoscenza dell'oggetto di fede sia a posteriori (logicamente prima, non necessariamente, prima a livello esistenziale. Conosco solo John Henry Newman che ha percorso questo cammino in maniera rigorosa!). Prima si conosce il mondo sensibile, poi si inferisce il dio dimostrato, poi si crede nell'Amore personale assoluto, totale, irreversibile. Ma Lei, nella Sua avventura intellettuale, mi dice come ha scoperto dio razionalmente? Cordialità.

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety +1

    Mi ponga una domanda precisa, senza citare quel furbetto di Severino. Mi interessa Lei, non i problemi che Severino ha prodotto a milioni di pensatori non liberi, ma schiavizzati dalla sua erudizione, che non è cultura. Veda TANATOLOGIA, ESCATOLOGIA. Posso dire che la Filosofia non può dire che Tizio è morto davanti al cadavere di Tizio, perché il cadavere non è Tizio. Se Tizio è vivo lo so per altro tipo di sapere, vero sapere, ma altro. Cordialità

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    "che di metafisica non HA compreso". Mi perdoni il refuso. grazie.

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Caro Stefano, l'essere non molteplice non è intuizione, bensì risultato di un teorema. E non ha nulla che vedere con l'apofatismo di Plotino (tanto meno con Platone, che non scopre l'Uno) perché è scoperta apofatica e catafatica, immanenza e trascendenza. Apofatismo e dialettica non vanno d'accordo. Abbi pazienza, ripensaci. Cordialità, Bassi

  • @ganyomarts
    @ganyomarts Před 11 lety

    errata corrige: PIU' imparziale

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Caro Marco,
    non sono io chiaro nello spiegare; sei tu che lasci parlare le cose, la realtà, l'essere, la cosicità, la questità, che ti affascinerà.
    Cordialità,
    albassi

  • @FilosofiaLiberata
    @FilosofiaLiberata  Před 11 lety

    Caro Marco,
    non sono io chiaro nello spiegare; sei tu che lasci parlare le cose, la realtà, l'essere, la cosicità, la questità, che ti affascinerà.
    Cordialità,
    albassi