Dio e il denaro: la parabola dell'amministratore disonesto
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- čas přidán 22. 08. 2024
- Questa parabola è una delle pagine più discusse del Vangelo, sia perché l'analogia non è immediatamente chiara, sia perché tratta di un tema delicato e sensibile: il rapporto tra la religione e il denaro. Leggere però la parabola isolata dal suo contesto non porta a niente o addirittura portare fuori strada, se invece la leggiamo con più attenzione a ciò che la precede e a ciò che segue, rileggendola anche alla luce del messaggio di Luca, si aprono degli spiragli interessanti.
Bungiorno Prof. Vorrei dare il mio apporto: per comprendere la parabola bisogna prima analizzare il versetto 16:9 "E io vi dico: fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare, quelli vi ricevano nelle dimore eterne."
In altre parole: dobbiamo usare il denaro e altri beni materiali per conquistare anime a Cristo e, quindi, stringere amicizie che dureranno per l’eternità. Pierson lo spiega con chiarezza:
Il denaro può essere usato per acquistare Bibbie, libri, opuscoli e, quindi, indirettamente, le anime degli uomini. In questo modo ciò che è materiale e transitorio diventa immortale, immateriale, spirituale ed eterno. Prendiamo, ad esempio, un uomo che dispone di cento euro. Potrebbe spenderli tutti per una cena o per trascorrere una bella serata e il giorno dopo non gli rimarrebbe niente. Oppure potrebbe decidere di investirli acquistando e distribuendo dieci Bibbie da dieci euro l’una. In questo modo seminerebbe assennatamente il suo denaro in vista del regno, producendo una messe di anime. Con i beni ingiusti si è guadagnato degli amici immortali che, un giorno, saranno lieti di riceverlo nei luoghi eterni. ----- Una volta compreso questo punto si spiega anche la parabola dal verso 1 al verso 8. La parabola e' un esempio negativo perché l'amministratore disonesto ha utilizzato delle ricchezze ingiuste per farsi degli amici per il suo tornaconto, mentre Gesù dice che con la ricchezza disonesta bisogna farsi degli amici non per proprio tornaconto terreno ma per essere accolti da loro nella vita eterna.
Grande,,,,,,,,,,Grande........Grande,,,,,,,,,, non trovo parole! Potrei ascoltarlo giorni interi.
Finalmente una bella spiegazione della parabola che da tempia cercavo di capire
Che spiegazione formidabile e chiara, grazie prof!😃👋
Purtroppo per Dio c'è un solo modo ma da fastidio perché l'uomo è furbo e finge e in gioco c'è il loro interesse. Mentre ai poveri Gesù piace perché annuncia che i poveri saranno i beneficiari di ciò che il buon amministratore ha accumolato. Questo è il mio pensiero , forse sbaglio ......
@@concettinapellegrino5892 Si.
bravo prof ! davvero spiegata bene ...I talenti vanno messi in opera per dare il valore a quello che Dio ci ha donato le capacità e l'intelligenza e attraverso questi dare agli altri
Agli altri e per gli altri,certo. ma non a tutti.
Grazie Prof!
Grazie, ha spiegato benissimo una parbola che non riuscivo a comprendere. Veramente, veramente chiaro. Grazie
Bravissimo, davvero un ottima spiegazione, complimenti
Grazie prof!
E quello a cui crediamo, il
Dio denaro, facciamo tutto x lui, ci vendiamo, ci ammazziamo, impazziamo se nn abbiamo il denaro, e creiamo con il denaro e crediamo nel denaro è nn alla vita
Bellissima spiegazione.
grazie ❤
A me sembra tutto molto più semplice, eppure non ho trovato in rete una sola spiegazione che metta in rilievo il punto focale, che è questo: "Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne". Gesù non intendeva affatto né lodare l'amministratore, né il padrone, né l'astuzia, né la disonestà. Gesù con questa frase ci sta dicendo che tutto il discorso era antifrastico: e cioè che agli occhi di Dio la più grande intelligenza è nulla e quel che essa apporta all'uomo, in caso di disonestà, è nulla e va perduto: infatti, adesso che le cose di questo mondo sono passate ("quando questa verrà a mancare"), provate a vedere se le porte del Paradiso vi si apriranno in virtù dell'astuzia che avete avuto e se sono i vostri sodali terrestri ad avere le chiavi del Paradiso ("essi vi accolgano nelle dimore eterne"). Il tutto è un'antifrasi di grande ironia. Inoltre Gesù vuole forse sottolineare come i maligni tra di loro si comprendano e si stimino (il ricco padrone che loda l'amministratore disonesto... ma come al funerale del ricco Epulone può forse il giudizio umano cambiare quello divino?) e con la loro scaltrezza, superiore a quella dei figli della luce (che devono essere come bambini per passare dalla porta stretta e il parlare sia sì sì o no no) finiscano per dominare questo mondo.
Prof, illumunante, credo semplicemente che ha centrato il significato "nascosto" della parabola. Le classiche letture sono fatte dalla prospettiva dei discepoli/amici ma non viene considerato il messaggio indirizzato ai farisei.
Mi verrebbe da dire che Gesù propone una sorta di "scommessa di Pascal" ai farisei : considerate il mio esempio, vi conviene fare del bene alle persone, perché qualsiasi cosa succede, il bene lo ritroverete nel cielo !
Grazie, Dio la benedica
"Fatevi" amici con la disonesta ricchezza... Non dice "Confermate i vostri amici attraverso, ecc." Gesù invita chi ha accumulato ricchezze in modo disonesto a fare comunque del bene, gratuitamente. E' come se Gesù mettesse in secondo piano le modalità di arricchimento: prima di tutto, anche il peggior criminale deve utilizzare i proventi dei propri delitti per operare il bene! Soltanto dopo si compirà il giudizio. Fare del bene con "denaro sporco" significa dare la possibilità anche ai peggiori delinquenti di tenere accesa la fiammella interiore dell'amore, per quanto esigua essa sia! Forse è questo che Gesù vuol dirci: Dimostratemi la gratuità del vostro agire verso il prossimo, e io chiuderò gli occhi sui modi da voi usati per arricchirvi. Sembra facile, eh? E lo sarebbe, se non ci fosse di mezzo l'imprinting originale del peccato.
Quanti farisei ci sono oggi! Se seguissero veramente gli insegnamenti di Gesù, sarebbe tutto molto diverso. Apparentemente sembrano ligi alle pratiche religiose, e invece... Senza voler giudicare sono costoro che fanno male alla Chiesa.
Il Fariseo è irreprensibile ma ha il cuore lontano da Dio
Parabola pressoché incomprensibile.
Buonasera, prova con questo Commento di Padre Silvano Fausti sj:
www.gesuiti-villapizzone.it/audio/lc07/lc-082_16,01-09.mp3
Buon ascolto!
L’amministratore disonesto.
Ho una certa età e non ho mai capito questa parabola.
Il vostro video fa chiarezza su alcuni aspetti ma secondo il mio punto di vista altri rimangono in ombra.
Sembra una “prova di esame” che Cristo ci ha lasciato e che ci sottopone. Sembra appartenere al filone del:
“Avete capito tutte queste cose? Gli risposero: Sì” (Matteo 13:51).
Bene! Se avete capito risolvete un po’ questa!
Proprio come certe domande “a tradimento” che fanno i professori per accertarsi che i suoi studenti abbiano capito bene (con rispetto!). Fa la domanda sull’argomento che ha spiegato, ma usando parole ed esempi completamente diversi, che non hai modo di spiegare se non hai capito la spiegazione fino in fondo.
La prima cosa che mi salta agli occhi in questa parabola è l’atteggiamento superficiale del ricco padrone.
La sua decisione di liquidare il suo vecchio (e forse onestissimo) amministratore è molto raffazzonata, e mi ricorda il giudice malvagio. Lo licenzia sul “sentito dire”!
“Che è questo che sento dire di te?”
L’accusa proviene da uno o più persone delle quali non si sa assolutamente niente e che quindi non sono attendibili, forse sono di parte, o hanno un qualche interesse al far licenziare tale amministratore.
Il ricco padrone “abbocca” a questa denuncia.
Sembra che questa scena iniziale si svolga in una specie di briefing, un meeting aziendale di alto livello (“e questi fu accusato dinanzi a lui”). Sono presenti il padrone, l’amministratore e l’accusatore/i.
La completa mancanza di fiducia del ricco nel suo amministratore è totale, rasentando il disinteresse più assoluto. Improprio dire che non si fida, è che non gliene importa niente come persona.
“Basta che cacci i soldi!” diceva Verdone.
Questo amministratore è con probabilità un anziano, che non ha più né l’agilità fisica per zappare, né quella mentale per mendicare.
Ma qui già tutti noi, ed ecco il punto, ci siamo fatti imbrogliare da un’accusa senza basi e dal giudizio del ricco padrone.
E abbiamo una colpa: abbiamo abdicato la nostra intelligenza e la nostra sensibilità in favore dell’ignoto accusatore e del ricco.
Colpa grave! Ci siamo messi nelle mani di “ignoti”!
L’amministratore architetta uno stratagemma.
Questo stratagemma presuppone due cose: che il ricco non disponeva dei libri contabili, e che neppure l’amministratore aveva scritto e fatto firmare i crediti che il padrone aveva in giro.
Tutto sulla fiducia. Non mi sembra una cattiva persona.
La differenza della percentuale di sconto che va dal 20 al 50 per cento non mi suggerisce che quella fosse la parte che avrebbe dovuto incassare l’amministratore:
“cento barili? Scrivi cinquanta! Cento misure? Scrivi ottanta!”
Poi perché “cento” in entrambi i casi?
Di fatto l’amministratore si ripresenza al ricco padrone con le ricevute firmate di pugno dai debitori, cioè mette il ricco in condizione di riscuotere tali crediti davanti alla legge. Prima no, perché non c’era niente di scritto, ma di fatto quei documenti firmati sono soldi!
E il ricco è soddisfatto, i soldi voleva e i soldi ha avuto!
Non sa, né saprà mai quello che ha perso, e neppure gli interessa.
Secondo il mio punto di vista io assolvo l’amministratore perchè il reato non sussiste, anzi lo vedo come un agente addetto al recupero crediti, che se da una parte condona il venti e fino al cinquanta per cento del debito, dall’altra recupera l’ottanta e il cinquanta per cento di soldi che probabilmente sarebbero andati completamente perduti.
Ora: tutto questo è solo il preambolo, e ci dovremmo chiedere qual’è l’applicazione spirituale di tutta questa spiegazione?
Chi è il ricco? Chi è l’amministratore? Chi sono gli accusatori e chi sono i creditori?
Ecco la domanda di esame a trabocchetto che Cristo rivolge ad ognuno di noi.
Ci devo ancora pensare!
Complimenti sei un genio
Grazie per questa bella spiegazione!
bellissima spiegazione chiarissima!!! Grazie
Scusa Prof! Mi interessa molto la tua interpretazione, però mi sfugge un passaggio. Se la ricchezza disonesta è la mammona dell'ingiustizia (ovvero il denaro) perché alla fine dici che Fatevi amici con la disonesta ricchezza significa diventate misericordiosi come Dio? Grazie sempre per tutto quello che fai! 😉
Non è la ricchezza a essere disonesta in quanto tale, ma quella attribuita all'amministratore che, in questo caso, si comporta in modo analogo a Gesù nel giudizio dei farisei.
L' etimologia della parola "adulterio" è "andare verso altro"
La spiegazione fa acqua in tutte le parti: in quanto è espressamente scritto che l'amministratore è stato INGIUSTAMENTE accusato, così non avrebbe aggiunto suo.
Inoltre i farisei non erano organi religiosi ma politici che per la storia degli ebrei si basava comunque sul Torah. I farisei sarebbero i politici di oggi che predicano bene nei campagni elettorali ma razzolano male. È una cosa evidente alle persone come lo erano le persone di allora.
Che dire???sentendo la spiegazione, mi sono resa conto di quanto poco ho capito ....grazie bella prof
Bravo un ottimo approfondimento
nonostante il lungo commento e le anlogie un po' forzate,sincerAmente il significato dellA parabolA continua a rimanermi difficile dA capire!
Suggerisco www.gesuiti-villapizzone.it/audio/lc07/lc-082_16,01-09.mp3
Mi piacerebbe conoscere il suo nome
grazie ci sono elementi di speculazione interessante ma non ho ancora trovato ne capito la via
in verita', non e' che non l'hai trovata, e' solo che l'hai appena rifiutata. L'unico modo per trovarla veramente e con il cuore e non con il corpo.(cervello incluso)
GESÙ NON SCHERZA!!!!!!!
una domanda prof:chi entrera' in paradiso,chi in purgatorio e chi all'inferno?
Ciao Aniello. Credo di non essere in grado di farti un elenco...
@@Bellaprof grazie lo stesso.
il purgatorio non esiste, è stato inventato dalla chiesa, attieniti al vangelo, leggilo a mente aperta TUTTO, analizzalo bene....e poi fra le altre cose scoprirai che non si parla di purgatorio.
@@pioggia123 la Bibbia non parla di purgatorio, Gesù ha già purgato tutti i nostri peccati alla croce. Se pensiamo di poter purgare noi per i nostri peccati, stiamo dicendo che il sacrificio del nostro Signore Gesù Cristo non è sufficiente a cancellarli tutti e questa sarebbe bestemmia.
@@pioggia123 cosa è la prigione dalla quale non si uscirà senza aver pagato fino all'ultimo quattrino?
Anche voi avete una possibilità :)
Sempre dico tempo e denare
Dio e creato
Motto Interessante ma un po prolisso e ripetitivo. Si puo stringere un poco.
Bella prof, peccato che la nostra religione possiede beni che potrebbero eliminare la fame nel mondo.
Ti ricordi cosa rispose Gesù a chi lamentava lo "spreco" del preziosissimo nardo che poteva essere venduto per più di trecento denari? "I poveri li avrete sempre con voi". La Chiesa, il suo, lo fa; sono i Governi nazionali che non fanno ciò che dovrebbero!
E denaro e vita e ekrevativita a ancidover e averi verso oni cose ce a une valore murali verso i altri a portare rispetto a godere esser con se seste ne paqe e provare anci verso dei altri no no l'interesse a brodino mani per una cosa ce no posso esercizi nda corde a me no mitoca
E problemi sua dove ce no sarà no po respodi
Se parliamo di Gesù di2q secolo o parliamo di Gesù di ovi se volete Viareggio ne telo no volumi nei tempi ogni e ci cuel Gesù parliamo a faqeafaqea a senza morire a ne sino si propri il rapporto e di ce per mese a discutere ne tavolo
No po alzare una bandiera a senza a conoscere se cosa a vuol dire che la bandera
Vjen anci scusato per diramato ne nome dei altri no mi serve soldi prima de konosher e problemi a ci causa i problemi la belleza umana no esercizi complice e dipendenza di sue steso e spero ce che sto parole vu Fano più umano ne le cose ce si fano