Il Martirio di Orsogna (2-24 dicembre 1943) come era e come è dopo la guerra

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  • čas přidán 6. 09. 2024
  • video archivio Il Teatro di Plinio
    collezione di fotografie storiche di Orsogna prima della distruzione della guerra, e durante il bombardamento, filmato ripreso da un canadese dalla stazione Crocetta di Castel Frentano, conservato nell'Imperial War Museum of London
    La prima battaglia (2-3 dicembre)
    Per raggiungere Chieti, i neozelandesi avrebbero dovuto innanzitutto mettere in sicurezza il proprio fianco destro, occupando la statale ortonese e liberando il paese di Orsogna che, posto su un ripido crinale, rappresentava uno straordinario punto di osservazione verso la valle, nonché un'ottima postazione difensiva per le truppe germaniche. I tedeschi, consci di tale punto di forza, sebbene scossi dalla rapida avanzata alleata, riuscirono ad attestarsi saldamente lungo la linea difensiva Melone-Orsogna-Ortona.
    Convinti invece che i tedeschi fossero ormai decisi a ritirarsi più a nord, i neozelandesi posticiparono l'attacco di ventiquattro ore, consentendo ai difensori di rafforzare le proprie difese all'interno e intorno al paese. Il piano d'attacco prevedeva l'impiego di sole due compagnie del 25º Battaglione di fanteria, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre. Il tentativo di conquistare il paese partendo da Colle Brecciarola, lungo la statale Orsogna-Lanciano fallì ben presto, grazie al contrattacco del 26º Reparto corazzato esploratori e del 26º Reggimento corazzato, che riuscirono a mettere in trappola nella piazza principale la pressoché totalità degli effettivi neozelandesi. I diversi tentativi di raggiungere Guardiagrele aggirando Orsogna, effettuati verso il bivio di Melone dal 22º Battaglione motorizzato, coadiuvato dal 18º Reggimento corazzato, furono bloccati dal II Battaglione del 1º Reggimento paracadutisti tedesco.
    La seconda battaglia (7 dicembre)
    Dopo un incessante bombardamento aereo che distrusse gran parte di Orsogna, il 7 dicembre i neozelandesi lanciarono l'operazione denominata in codice Torso. Il piano prevedeva l'impiego del 28º Battaglione Maori che avrebbe attaccato verso il cimitero cittadino da Colle Pascuccio e del 23º Battaglione verso la statale ortonese da Colle Sfasciata. Il 24º Battaglione avrebbe attaccato frontalmente il paese da Colle Brecciarola supportato dal 18º Reggimento corazzato. Il 23º Battaglione riuscì a conquistare il colle difeso dal II Battaglione del 9º Reggimento granatieri tedesco ma non a inoltrarsi verso la statale. il 24° riuscì a spingersi verso l'abitato con due compagnie ma dovette a fine serata ritirarsi allorquando agli elementi posti a difesa di Orsogna si aggiunsero circa 80 uomini del III. Battaglione del 4º Reggimento paracadutisti, che si dimostrarono determinanti nel ricacciare le truppe neozelandesi dal paese. L'attacco maori ebbe alterne fortune: conquistato Colle Pascuccio, tre compagnie riuscirono a superare la statale ortonese conquistando il cimitero, per poi esserne scacciate verso la tarda serata da diversi contrattacchi del 26º Reggimento corazzato e del 9º Reggimento.
    La terza battaglia (15-17 dicembre)
    Il piano tattico della terza battaglia (nome in codice Florence) prevedeva - dopo un pesante bombardamento di artiglieria contro il paese e le circostanti postazioni difensive tedesche - ancora una volta una manovra aggirante sui colli a nord-est di Orsogna. Colle Sfasciata rappresentava l'ideale trampolino di lancio per un attacco volto a conquistare definitivamente la statale ortonese e da lì lanciare un assalto da tergo attraverso una cooperazione di fanteria e mezzi corazzati. Tra l'8 e il 14 dicembre i reparti del genio neozelandese lavorarono per migliorare le vie di comunicazione a favore dei carri del 18º e del 20º Reggimento che avrebbero dovuto risalire i ripidi pendii non soltanto fittamente minati, ma soprattutto completamente fangosi a causa delle pessime condizioni meteorologiche.
    Il 21º battaglione riuscì a spingersi verso la statale e a posizionarsi oltre la linea ferroviaria che le correva parallela. Sul suo fianco sinistro anche il 23º Battaglione, nonostante le gravi perdite, si stabilì lungo la statale ortonese fino al cimitero in attesa dei carri. Prima del loro arrivo i tedeschi lanciarono da Arielli alle ore 5 e alle ore 9 del mattino due pesanti contrattacchi con fanteria e mezzi corazzati contro le posizioni mantenute dai soldati neozelandesi.

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