forse se perdi qualche minuto lo dico per gli altri, a spiegare l' intero circuito con la parte di potenza dopo il pwm e il collegamento del mosfet sarebbe cosa gradita da tutti credo ... grazie ancora della tua disponibilità
Appena riesco farò un video dedicato, come per la costruzione del trasformatore. In sostanza, si tratta di pilotare un mosfet (nel mio caso un IRFP150, ma anche un equivalente più robusto va bene, tipo IRFP460N), Con un'onda PWM, a frequenza di 1kHz, e duty cycle del 30%. Può essere fatto con 1000 modi equivalenti, per esempio NE555, TL494, SG3525, ecc... Io ho voluto rendere il tutto più elegante, e versatile, usando un modulatore con display (XY-LPWM preso su amazon per 12 euro), un opto gate driver TLP250 per disaccoppiare otticamente il segnale dallo stadio di uscita che pilota il gate del mosfet), e pochi altri componenti. Mi sono complicato così tanto la vita, perché ho pensato questo modulatore per azionare il reattore EPR (electro plasma reactor), che funziona fino a 950Vpk / 0÷20 kHz / 0÷100% duty cycle, quindi necessito di sicurezza supplementare per salvaguardare lo stadio di segnale dalle violente esplosioni di plasma con cui ho a che fare. Avete comunque tutti ragione a voler sapere lo schema, e sono molto felice di condividere questo con voi. A presto!
ciao, se sto capendo bene, tra le "righe" ipotizzi che la capacita parassita che solitamente si tende ad evitare nei trasformatori convenzionali separando primario e secondario in 2 avvolgimenti più distanti, in questo caso essendo molto adiacenti lungo tutto l'avvolgimento (e quindi maggiore) svolga un ruolo positivo nel bilancio energetico, a questo punto si potrebbe pensare ad avvolgere un secondo trasformatore in modo convenzionale, quindi tutto il primario, isolante in nastro di carta e tutto il secondario, quindi più distanti e con minor capacità parassita, e vedere se il bilancio energetico varia.
Buongiorno a te e piacere di conoscerti! Si hai capito bene la mia ipotesi. Dico ipotesi, perché per ora, è l'unica differenza costruttiva del trasformatore che ho notato rispetto ai convenzionali. La capacità "parassita ", così chiamata, è l'unico aspetto costruttivo che ho cambiato. Nel video di costruzione del trasformatore ho cercato di essere chiaro e preciso. Altra cosa: Io non alimento il primario in regime sinusoidale, ma con onda quadra unidirezionale con minimo 0V e massimo variabile (tensione di alimentazione DC), a 1kHz / 30% DTC. Quando riesco, caricherò anche lo schema di pilotaggio del mosfet, come @Elisabetta Vannucchi mi ha giustamente chiesto. Ho provato anche con carico puramente resistivo, ottenendo COP 1.76 È doveroso e onesto, data la portata di questi esperimenti, essere CHIARI ed evitare equivoci, in modo tale da permettere una replicabilita' del 100%. Da anni anche io guardo tanti video, dove mancano informazioni preziose, come misure, schemi, modi per costruire il tutto..... questo è sintomo di egocentrismo. Io sono totalmente disinteressato come spirito, e quindi è perfettamente normale rispondere a tutte le domande che mi fate. A presto e grazie
Ciao! Guarda, è un classico alimentatore con trasformatore a 50Hz, non è switching, Stabilizzato da 0Vdc a 30Vdc, max 5A. Ovviamente il rendimento è pessimo, soprattutto se eroga alta corrente a bassa tensione. Funziona con un classico regolatore serie. Tu che alimentatore hai? Spero migliore del mio! Ahahah! A presto! PS: il nome "parassita" che è stato dato dalla scienza alla capacità non voluta, tra primario e secondario di un trasformatore, è veramente imbarazzante! Dovevano chiamarla "capacità DIVINA"... così almeno si sarebbero risparmiati un mucchio di fatica persa in calore e magari, vivremmo in un mondo diverso...
@@Electro-Plasma-Reactorcosì giusto per dire... Quando avevo fatto quella replica di accelerazione in corto del generatore, replica dell'accelerazione rigenerativa di Thane Heins, la bobina bifilare che avevo costruito era molto simile a questo trasformatore. Identico nucleo, il filo non ricordo benissimo ma credo fosse 0,2 mm, sempre due fili per spira, il numero totale di spire non lo ricordo ma il diametro finale di circa 4 cm e le spire non proprio affiancate benissimo le une alle altre. Avevo usato un avvolgibobine autocostruito con l'aiuto del signore che mi aiutava per la parte elettronica a mettere in pratica l'idea. Unica differenza fondamentale è che ho collegato in serie le due spire e per far accelerare il generatore che eccitava la bobina le ho collegate in corto alla fine. Ho ottenuto pochissima accelerazione per via del grande squilibrio tra il motore e del generatore, tuttavia avevo costruito di proposito due bobine e con la più corta e meno pesante ottenevo una decelerazione, mentre con la più grande un'accelerazione. Cosa un po' controsenso se si considera che normalmente una bobina più grande dovrebbe frenare di più e non addirittura accelerare. C'è ancora il video di 7 anni fa sul mio canale, si chiama "Accelerazione in corto".
Buongiorno mi fai vedere lo schema come fai a pilotare il mosfet o gbt grazie, grazie per avere fatto il video per costruire il trasformatore bifilare così lo metteremo alla prova quello che tu dici.
Ciao! Certo, appena ho un attimo faccio anche un video sullo schema completo del controllo PWM de mosfet IRFP150. è fondamentale essere chiari con queste cose, la replicabilita' così è del 100%! Non si deve lasciare spazio ad equivoci o fraintendimenti. Grazie e a presto!
ripensandoci, c'è una discrepanza fra la forma d'onda e il valore rms sul tuo fluke, come dice giustamente il Pier, se guardiamo solamente la forma d'onda, non dovrebbe esserci quella tensione rms. Ma se la lampada è da 110 - 220V e si accende questo vuol dire che il valore rms di 93V è attendibile.. sei sicuro che non sia una lampada da 12V? RIEDITATO: la lampada si accende perchè gli impulsi generati raggiungono tensoni elevate, i quali vengono appiattiti a 230V dal regolatore della lampada il duty dell'impulso è breve di 2,5%
È una lampada GU10 100 ÷ 230Vac / 50Hz / 5W, come scritto sullo schema. La tensione Vrms è stabilizzata dal condensatore da 4.7 uF, per quello è praticamente quasi continua.
@@Electro-Plasma-Reactor il mio compagno non riesce a trovarti. Gli dice che la tua pagina non esiste, ma io ti trovo. È come se fosse bloccato, abbiamo seguito sempre i tuoi post ma non abbiamo mai interagito.
grazie come sempre chiaro e tecnico ...
Ciao!
Con umiltà e chiarezza cerco di spiegare quello che ho costruito e collaudato.
Spazio ZERO per equivoci.
Un consiglio .
Tra Gate e Source metti uno zener 12 volt . I picchi induttivi di alta tensione possono distruggere il mosfet
C'è sempre la mia domanda che ho richiesto per email: Quale è lo schema dettagliato del modulatore + circuito di opto gate driver? Grazie
forse se perdi qualche minuto lo dico per gli altri, a spiegare l' intero circuito con la parte di potenza dopo il pwm e il collegamento del mosfet sarebbe cosa gradita da tutti credo ... grazie ancora della tua disponibilità
si mi aggiungo anche io , grazie
Appena riesco farò un video dedicato, come per la costruzione del trasformatore.
In sostanza, si tratta di pilotare un mosfet (nel mio caso un IRFP150, ma anche un equivalente più robusto va bene, tipo IRFP460N),
Con un'onda PWM, a frequenza di 1kHz, e duty cycle del 30%.
Può essere fatto con 1000 modi equivalenti, per esempio NE555, TL494, SG3525, ecc...
Io ho voluto rendere il tutto più elegante, e versatile, usando un modulatore con display (XY-LPWM preso su amazon per 12 euro), un opto gate driver TLP250 per disaccoppiare otticamente il segnale dallo stadio di uscita che pilota il gate del mosfet), e pochi altri componenti.
Mi sono complicato così tanto la vita, perché ho pensato questo modulatore per azionare il reattore EPR (electro plasma reactor), che funziona fino a 950Vpk / 0÷20 kHz / 0÷100% duty cycle, quindi necessito di sicurezza supplementare per salvaguardare lo stadio di segnale dalle violente esplosioni di plasma con cui ho a che fare.
Avete comunque tutti ragione a voler sapere lo schema, e sono molto felice di condividere questo con voi.
A presto!
ciao, se sto capendo bene, tra le "righe" ipotizzi che la capacita parassita che solitamente si tende ad evitare nei trasformatori convenzionali separando primario e secondario in 2 avvolgimenti più distanti, in questo caso essendo molto adiacenti lungo tutto l'avvolgimento (e quindi maggiore) svolga un ruolo positivo nel bilancio energetico,
a questo punto si potrebbe pensare ad avvolgere un secondo trasformatore in modo convenzionale, quindi tutto il primario, isolante in nastro di carta e tutto il secondario, quindi più distanti e con minor capacità parassita, e vedere se il bilancio energetico varia.
Buongiorno a te e piacere di conoscerti!
Si hai capito bene la mia ipotesi. Dico ipotesi, perché per ora, è l'unica differenza costruttiva del trasformatore che ho notato rispetto ai convenzionali.
La capacità "parassita ", così chiamata, è l'unico aspetto costruttivo che ho cambiato. Nel video di costruzione del trasformatore ho cercato di essere chiaro e preciso.
Altra cosa: Io non alimento il primario in regime sinusoidale, ma con onda quadra unidirezionale con minimo 0V e massimo variabile (tensione di alimentazione DC), a 1kHz / 30% DTC.
Quando riesco, caricherò anche lo schema di pilotaggio del mosfet, come @Elisabetta Vannucchi mi ha giustamente chiesto.
Ho provato anche con carico puramente resistivo, ottenendo COP 1.76
È doveroso e onesto, data la portata di questi esperimenti, essere CHIARI ed evitare equivoci, in modo tale da permettere una replicabilita' del 100%.
Da anni anche io guardo tanti video, dove mancano informazioni preziose, come misure, schemi, modi per costruire il tutto..... questo è sintomo di egocentrismo.
Io sono totalmente disinteressato come spirito, e quindi è perfettamente normale rispondere a tutte le domande che mi fate.
A presto e grazie
Salve mi potresti dirmi che alimentatore usi?grazie
Ciao! Guarda, è un classico alimentatore con trasformatore a 50Hz, non è switching,
Stabilizzato da 0Vdc a 30Vdc, max 5A.
Ovviamente il rendimento è pessimo, soprattutto se eroga alta corrente a bassa tensione. Funziona con un classico regolatore serie.
Tu che alimentatore hai?
Spero migliore del mio! Ahahah!
A presto!
PS: il nome "parassita" che è stato dato dalla scienza alla capacità non voluta, tra primario e secondario di un trasformatore, è veramente imbarazzante! Dovevano chiamarla "capacità DIVINA"... così almeno si sarebbero risparmiati un mucchio di fatica persa in calore e magari, vivremmo in un mondo diverso...
Grazie!!!
Ci mancherebbe! Spero di essere stato esaustivo.
@@Electro-Plasma-Reactor assolutamente sì, anche per trovare il filo senza spendere centinaia di euro per chili di bobine, che verranno prima o poi 😉🙏
@@Electro-Plasma-Reactorcosì giusto per dire... Quando avevo fatto quella replica di accelerazione in corto del generatore, replica dell'accelerazione rigenerativa di Thane Heins, la bobina bifilare che avevo costruito era molto simile a questo trasformatore. Identico nucleo, il filo non ricordo benissimo ma credo fosse 0,2 mm, sempre due fili per spira, il numero totale di spire non lo ricordo ma il diametro finale di circa 4 cm e le spire non proprio affiancate benissimo le une alle altre. Avevo usato un avvolgibobine autocostruito con l'aiuto del signore che mi aiutava per la parte elettronica a mettere in pratica l'idea. Unica differenza fondamentale è che ho collegato in serie le due spire e per far accelerare il generatore che eccitava la bobina le ho collegate in corto alla fine. Ho ottenuto pochissima accelerazione per via del grande squilibrio tra il motore e del generatore, tuttavia avevo costruito di proposito due bobine e con la più corta e meno pesante ottenevo una decelerazione, mentre con la più grande un'accelerazione. Cosa un po' controsenso se si considera che normalmente una bobina più grande dovrebbe frenare di più e non addirittura accelerare. C'è ancora il video di 7 anni fa sul mio canale, si chiama "Accelerazione in corto".
Buongiorno mi fai vedere lo schema come fai a pilotare il mosfet o gbt grazie, grazie per avere fatto il video per costruire il trasformatore bifilare così lo metteremo alla prova quello che tu dici.
Ciao! Certo, appena ho un attimo faccio anche un video sullo schema completo del controllo PWM de mosfet IRFP150.
è fondamentale essere chiari con queste cose, la replicabilita' così è del 100%! Non si deve lasciare spazio ad equivoci o fraintendimenti.
Grazie e a presto!
Hai proprio ragione per duplicare questo esperimento bisogna essere chiarissimi.grazie per avere postato questi esperimenti.
😊😊😊😊😊
ripensandoci, c'è una discrepanza fra la forma d'onda e il valore rms sul tuo fluke, come dice giustamente il Pier, se guardiamo solamente la forma d'onda, non dovrebbe esserci quella tensione rms. Ma se la lampada è da 110 - 220V e si accende questo vuol dire che il valore rms di 93V è attendibile.. sei sicuro che non sia una lampada da 12V? RIEDITATO: la lampada si accende perchè gli impulsi generati raggiungono tensoni elevate, i quali vengono appiattiti a 230V dal regolatore della lampada il duty dell'impulso è breve di 2,5%
È una lampada GU10 100 ÷ 230Vac / 50Hz / 5W, come scritto sullo schema.
La tensione Vrms è stabilizzata dal condensatore da 4.7 uF, per quello è praticamente quasi continua.
Ciao, ma come ti trovo su telegram?
Ciao!
t.me/EPR_Development
Questo è il gruppo del reattore EPR,
Mentre il mio nickname su telegram è:
DomeEPR86
@@Electro-Plasma-Reactor il mio compagno non riesce a trovarti. Gli dice che la tua pagina non esiste, ma io ti trovo. È come se fosse bloccato, abbiamo seguito sempre i tuoi post ma non abbiamo mai interagito.